L'aspetto non è dei migliori, così come la sua consistenza filante e il suo odore forte, ma il natto è uno dei cibi tradizionali del Giappone e soprattutto è considerato un super food, perché sano e nutriente. Vediamo quindi di scoprire qualcosa di più su questo alimento davvero particolare che divide in due chi lo ha assaggiato: pare proprio infatti che o lo si ama o lo si odia!
Prima di tutto vediamo di definirne l'esatta natura: il natto è un alimento prodotto dalla fermentazione della soia grazie ad una specie di batteri chiamati "Bacillus subtilis". La sua scoperta si colloca in un periodo di tempo abbastanza ampio che va dal X secolo a.C. alla metà del III secolo d.C.
Leggenda vuole però che sia nato per caso: sembra infatti che nell’epoca delle grandi battaglie durante il lungo medioevo giapponese, i samurai del Kyushu dovettero smobilitare velocemente il loro campo. La soia, usata come alimento per i cavalli, venne cotta rapidamente per meglio conservarla e avvolta in stuoie di paglia di riso i cui batteri iniziarono la fermentazione. Quando l’esercito del Kyushu esaurì le provviste, i soldati si videro costretti a nutrirsi di quella soia che nel frattempo era diventata natto.
Ma diventò parte integrante dell'alimentazione giapponese durante il periodo Edo quando fece la sua comparsa in tutti i mercati. Al giorno d'oggi si possono acquistare 3 confezioni di natto per circa 100 yen nei supermercati o nei konbini. Unico vero difetto? Essendo fermentato, emana un odore "speciale" che lo rende per tante persone poco affrontabile.
In più una delle caratteristiche del natto è che "fila". Un particolare lievito, il natto-kin, produce una sostanza filamentosa che si attacca tra fagiolo e fagiolo e a volte sono così abbondanti e persistenti che può essere difficoltoso mangiarlo.
Per produrlo all'inizio si replicava il sistema casuale dei samurai: si avvolgeva la soia bollita nella paglia di riso, che ha naturalmente sulla sua superficie i batteri del genere Bacillus subtilis. Mantenendo la temperatura attorno ai 40°, si permetteva ai batteri di fermentare gli zuccheri presenti nei fagioli, producendo così il natto.
Ma all'inizio del XX secolo i batteri B. subtilis furono identificati e isolati dai ricercatori, portando alla modernizzazione di questo metodo di preparazione. Oggi la paglia di riso è stata sostituita con scatole di polistirolo in cui B. subtilis può essere aggiunto direttamente ai semi di soia bolliti per iniziare il processo di fermentazione.
La sua immensa popolarità nell'arcipelago è dovuta soprattutto alle sue proprietà nutritive. In 100 grammi di natto troviamo quanto segue:
Calorie: 212
Grassi: 11 g
Carboidrati: 14 g
Fibra: 5 g
Proteine: 18 g
Manganese: 76% della RDI
Ferro: 48% della RDI
Rame: 33% della RDI
Vitamina K1: 29% della RDI
Magnesio: 29% della RDI
Calcio: 22% della RDI
Vitamina C: 22% della RDI
Potassio: 21% della RDI
Zinco: 20% della RDI
Selenio: 13% della RDI
Quindi un bel concentrato di sostanze fondamentali che apportano grandi benefici soprattutto per la salute del sistema digestivo. "Una mela al giorno toglie il medico di torno"? Per i giapponesi vale la stessa cosa per il natto. Inoltre è usato come prevenzione contro il raffreddore e le madri con bambini appena nati sono incoraggiate a mangiarlo perché stimola la produzione di latte materno.
Grazie ai suoi lieviti e fermenti, regola la flora batterica intestinale, migliora il sistema immunitario e sembra anche che riduca il colesterolo, essendo ricco di proteine e fibre.
Esistono molti tipi di natto. Una delle differenze principali è la grandezza dei fagioli di soia: grande, medio e piccolo. Ma si possono fare distinzioni anche in base alle varietà e ai metodi di lavorazione dei semi di soia.
Uno in particolare è chiamato Hikiwari Natto: è indicato soprattutto per i bambini perché è creato polverizzando i semi di soia prima di fermentarli e quindi è più adatto a palati che non hanno ancora familiarità con il gusto e la consistenza.
Ma come si affronta il natto? Poiché la spiegazione per iscritto potrebbe essere di difficile comprensione, ecco un bel filmato tutorial!
Ok, ora sappiamo come va mangiato ma con il gusto e l'odore come la mettiamo? L'aggiunta di vari ingredienti o condimenti può migliorare il sapore e attenuare leggermente l'odore così particolare del natto.
I condimenti più comuni sono cipollotto verde, katsuobushi (scaglie di bonito essiccato), kimchi e uova crude. Ma si abbina anche molto bene con il wasabi, il formaggio, la maionese, le alghe nori, le foglie di perilla o l'umeboshi, il pepe e il tonno. Il tutto mescolato per bene con salsa di soia o senape giapponese.
E voi? Avete assaggiato il natto? Vi è piaciuto? Vorreste provarlo?
Fonte consultata:
TsunaguJapan
Prima di tutto vediamo di definirne l'esatta natura: il natto è un alimento prodotto dalla fermentazione della soia grazie ad una specie di batteri chiamati "Bacillus subtilis". La sua scoperta si colloca in un periodo di tempo abbastanza ampio che va dal X secolo a.C. alla metà del III secolo d.C.
Leggenda vuole però che sia nato per caso: sembra infatti che nell’epoca delle grandi battaglie durante il lungo medioevo giapponese, i samurai del Kyushu dovettero smobilitare velocemente il loro campo. La soia, usata come alimento per i cavalli, venne cotta rapidamente per meglio conservarla e avvolta in stuoie di paglia di riso i cui batteri iniziarono la fermentazione. Quando l’esercito del Kyushu esaurì le provviste, i soldati si videro costretti a nutrirsi di quella soia che nel frattempo era diventata natto.
Ma diventò parte integrante dell'alimentazione giapponese durante il periodo Edo quando fece la sua comparsa in tutti i mercati. Al giorno d'oggi si possono acquistare 3 confezioni di natto per circa 100 yen nei supermercati o nei konbini. Unico vero difetto? Essendo fermentato, emana un odore "speciale" che lo rende per tante persone poco affrontabile.
In più una delle caratteristiche del natto è che "fila". Un particolare lievito, il natto-kin, produce una sostanza filamentosa che si attacca tra fagiolo e fagiolo e a volte sono così abbondanti e persistenti che può essere difficoltoso mangiarlo.
Per produrlo all'inizio si replicava il sistema casuale dei samurai: si avvolgeva la soia bollita nella paglia di riso, che ha naturalmente sulla sua superficie i batteri del genere Bacillus subtilis. Mantenendo la temperatura attorno ai 40°, si permetteva ai batteri di fermentare gli zuccheri presenti nei fagioli, producendo così il natto.
Ma all'inizio del XX secolo i batteri B. subtilis furono identificati e isolati dai ricercatori, portando alla modernizzazione di questo metodo di preparazione. Oggi la paglia di riso è stata sostituita con scatole di polistirolo in cui B. subtilis può essere aggiunto direttamente ai semi di soia bolliti per iniziare il processo di fermentazione.
La sua immensa popolarità nell'arcipelago è dovuta soprattutto alle sue proprietà nutritive. In 100 grammi di natto troviamo quanto segue:
Calorie: 212
Grassi: 11 g
Carboidrati: 14 g
Fibra: 5 g
Proteine: 18 g
Manganese: 76% della RDI
Ferro: 48% della RDI
Rame: 33% della RDI
Vitamina K1: 29% della RDI
Magnesio: 29% della RDI
Calcio: 22% della RDI
Vitamina C: 22% della RDI
Potassio: 21% della RDI
Zinco: 20% della RDI
Selenio: 13% della RDI
Quindi un bel concentrato di sostanze fondamentali che apportano grandi benefici soprattutto per la salute del sistema digestivo. "Una mela al giorno toglie il medico di torno"? Per i giapponesi vale la stessa cosa per il natto. Inoltre è usato come prevenzione contro il raffreddore e le madri con bambini appena nati sono incoraggiate a mangiarlo perché stimola la produzione di latte materno.
Grazie ai suoi lieviti e fermenti, regola la flora batterica intestinale, migliora il sistema immunitario e sembra anche che riduca il colesterolo, essendo ricco di proteine e fibre.
Esistono molti tipi di natto. Una delle differenze principali è la grandezza dei fagioli di soia: grande, medio e piccolo. Ma si possono fare distinzioni anche in base alle varietà e ai metodi di lavorazione dei semi di soia.
Uno in particolare è chiamato Hikiwari Natto: è indicato soprattutto per i bambini perché è creato polverizzando i semi di soia prima di fermentarli e quindi è più adatto a palati che non hanno ancora familiarità con il gusto e la consistenza.
Ma come si affronta il natto? Poiché la spiegazione per iscritto potrebbe essere di difficile comprensione, ecco un bel filmato tutorial!
Ok, ora sappiamo come va mangiato ma con il gusto e l'odore come la mettiamo? L'aggiunta di vari ingredienti o condimenti può migliorare il sapore e attenuare leggermente l'odore così particolare del natto.
I condimenti più comuni sono cipollotto verde, katsuobushi (scaglie di bonito essiccato), kimchi e uova crude. Ma si abbina anche molto bene con il wasabi, il formaggio, la maionese, le alghe nori, le foglie di perilla o l'umeboshi, il pepe e il tonno. Il tutto mescolato per bene con salsa di soia o senape giapponese.
E voi? Avete assaggiato il natto? Vi è piaciuto? Vorreste provarlo?
Fonte consultata:
TsunaguJapan
Meraviglioso!
Comunque condivido in parte la critica di ssmith.
Comunque è molto peggio il maccarello rinsecchito a colazione. xD
Che da solo non era abbastanza gourmet!
Il lato positivo è che lo puoi mangiare tranquillamente anche se sei impedito con le bacchette!
Una cosa che mi fa rabbrividire nel filmato è la quantità di plastica che usano i giappi per porzioni minuscole di natto.
Ad ogni modi tutti i paesi hanno le loro stranezze culinarie; in Norvegia/Svezia c'è il lutefisk, da noi al sud c'è il Sanguinaccio (sangue di maiale e cioccolato), ecc per dirne un paio
Ormai il mio corpo lo conosce bene, quando c'è la possibilità di qualche malessere, ecco che mi viene voglia di natto. Non certo per il sapore, ma perché ti rimette, letteralmente, al mondo.
Che sapore ha?!
Ecco lasciamo stare va... altrimenti non ceno XD
Di sicuro è più mangiabile dell'hakarl islandese, una volta me ne ha portato un vasetto un amico che lavorava in Norvegia, che a volte faceva dei viaggi in altri paesi dell'Europa del Nord. Temo che il natto non potrebbe mai competere con la puzza tremenda di ammoniaca e di pipì andata a male che emana lo squalo marcio, che poi è anche uguale al sapore, quindi vi lascio immaginare la sensazione che si prova mangiandolo.
Sa abbastanza di gas da cucina. Che poi, volendo, si mangerebbe pure ma per me il problema è tutto quel filare che mi fa ribrezzo
Io mi unisco al coro di tutti, se una cosa non mi ispira alla vista non riesco proprio a mangiarla XD
Adoro i cibi fermentati, mi piace la soia, sono incuriosita dai suoi effetti benefici soffrendo spesso e volentieri di disturbi intestinali e vi dico la verità sono abituata ai sapori più strani..il problema è trovarlo, voi lo comprate di solito, qui in Italia? Mai visto da nessuna parte..
Ogni volta che nella mensa universitaria ne mangio un po', c'è sempre qualche giapponese che mi guarda stupito, perché non si aspettano che ad una occidentale piaccia ahahaha
Poi è una questione di abitudine a certi gusti
Sembrano fagioli cotti aperti (almeno nella foto sopra i valori nutrizionali)
Negozi alimentari cinesi (pochi), coreani (tutti), giapponesi (trovandoli).
Nelle grandi città, cercando si trova, chi abita in posti piccoli, beh, deve andare nelle grandi città.
Tu da che parti stai?
Da solo, un misto tra nocciola bruciata e retrogusto amaro/marcio, più il viscidume della filatura.
Praticamente immangiabile.
I condimenti consigliati, e di solito inclusi nella confezione, attenuano il retrogusto, rendendolo passabile, mai gradevole, al palato.
Chiariamo: NON è un alimento BUONO, è un alimento che fa bene, che fa molto, molto bene.
Al gusto ci si abitua, ma non lo si mangerà mai per golosità o per il piacere del palato.
Un po' come le verdure da piccoli: non entusiasmano, ma bisogna mangiarle perché fanno bene.
Si può sopravvivere anche senza, ma averne avuto un po' di scorta nel congelatore mi ha "rimesso al mondo" rapidamente più di una volta.
Se invece volete assaggiare qualche golosità che stuzzichi e/o soddisfi il palato, cercate altrove.
Vuoi mettere u pani ca' meusa, u quarume, i stigghiola e le arancine, con dei fagioli mezzi putrefatti? Sul fatto dei giganti però concordo
meraviglia!!!
Non lo sapevo, è interssantissimo * _ *
Uhm, io il natto l'ho giusto assaggiato nei rotolini di sushi, non mi ha disgustata ma nemmeno esaltata, e in ogni caso all'interno del rotolino credo che il suo gusto non l'ho nemmeno sentito in purezza, quindi non posso esprimermi in toto ^^''
Sorella!!! ahahaahhahhahaah XD
Alla fine penso sia anche una questione di cultura e abitudine, il Gorgonzola e il Roquefort sono buonissimi, però posso capire che l'odore e l'idea del mangiare un formaggio con della muffa possa dare fastidio a chi non li ha mai provati ^^'
Mi sa che, scavando, scavando, siamo una grande famiglia, dopotutto
Difficile da descrivere.
Un misto tra fagiolo scondito e cereale tipo orzo o malto, e anche un po' nocciolato...
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