Toyo Keizai, rivista online giapponese, ha recentemente pubblicato un interessante articolo riguardo il ruolo che ha Netflix sulla distribuzione degli anime in streaming. Il giornale ha intervistato diversi esperti del settore che hanno collaborato in passato con la piattaforma, mettendo in evidenza alcune delle loro opinioni sulla società.
Un insider di un'importante compagnia di produzione di anime ha dichiarato: "Se l'anime è un successo vince Netflix, se è un flop vinciamo noi (la società di produzione)". Il motivo è dovuto al fatto che, in base agli accordi di licenza di Netflix, quando vengono acquistati i diritti di un anime, tale anime viene acquisito dalla piattaforma a titolo definitivo e viene pagato un determinato importo alla società di produzione al momento dell'acquisto, indipendentemente dal numero di visualizzazioni che ottiene l'anime.
Inoltre, Netflix non rivela mai agli studi di animazione le visualizzazioni registrate dagli anime. In questo modo risulta difficile negoziare con la società di streaming un pagamento più alto per i costi di produzione o per un nuovo contratto.
Collaborare con Netflix ha anche altri lati negativi. Ci sono molti casi in cui gli studi hanno difficoltà a produrre merchandise, videogiochi o edizioni home video senza l'approvazione del colosso statunitense. A questo proposito ha parlato il manager di una compagnia, dichiarando: "qualsiasi anime prodotto non potrà diventare una hit poiché il numero di abbonati che lo guarda in streaming è limitato. Pensate a Demon Slayer, come avrebbe fatto a diventare l'anime di successo che è ora, se fosse stato trasmesso unicamente su Netflix?".
Tuttavia, molti altri addetti ai lavori hanno invece speso parole positive, sottolineando l'importanza degli investimenti della piattaforma sull'industria degli anime: "Netflix può arrivare a pagare persino 50/70 milioni di yen (da 410 a 580.000 euro circa) ad episodio per un anime di successo, e vista la crescita del mercato cinese e di quello coreano, credo che possa esserci spazio per un'ulteriore crescita".
Al momento sembra che il rapporto anime-Netflix si stia rafforzando. Solamente a febbraio, infatti, la società di streaming ha annunciato l'arrivo di alcune collaborazioni con il gruppo di creatrici di manga CLAMP, i mangaka Shin Kibayashi, Yasuo Ohtagaki e Mari Yamazaki, il romanziere e regista Otsuichi e lo scrittore Tow Ubukata per lo sviluppo e la produzione di diversi progetti anime originali che verranno distribuiti in 190 paesi di tutto il mondo.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Un insider di un'importante compagnia di produzione di anime ha dichiarato: "Se l'anime è un successo vince Netflix, se è un flop vinciamo noi (la società di produzione)". Il motivo è dovuto al fatto che, in base agli accordi di licenza di Netflix, quando vengono acquistati i diritti di un anime, tale anime viene acquisito dalla piattaforma a titolo definitivo e viene pagato un determinato importo alla società di produzione al momento dell'acquisto, indipendentemente dal numero di visualizzazioni che ottiene l'anime.
Inoltre, Netflix non rivela mai agli studi di animazione le visualizzazioni registrate dagli anime. In questo modo risulta difficile negoziare con la società di streaming un pagamento più alto per i costi di produzione o per un nuovo contratto.
Collaborare con Netflix ha anche altri lati negativi. Ci sono molti casi in cui gli studi hanno difficoltà a produrre merchandise, videogiochi o edizioni home video senza l'approvazione del colosso statunitense. A questo proposito ha parlato il manager di una compagnia, dichiarando: "qualsiasi anime prodotto non potrà diventare una hit poiché il numero di abbonati che lo guarda in streaming è limitato. Pensate a Demon Slayer, come avrebbe fatto a diventare l'anime di successo che è ora, se fosse stato trasmesso unicamente su Netflix?".
Tuttavia, molti altri addetti ai lavori hanno invece speso parole positive, sottolineando l'importanza degli investimenti della piattaforma sull'industria degli anime: "Netflix può arrivare a pagare persino 50/70 milioni di yen (da 410 a 580.000 euro circa) ad episodio per un anime di successo, e vista la crescita del mercato cinese e di quello coreano, credo che possa esserci spazio per un'ulteriore crescita".
Al momento sembra che il rapporto anime-Netflix si stia rafforzando. Solamente a febbraio, infatti, la società di streaming ha annunciato l'arrivo di alcune collaborazioni con il gruppo di creatrici di manga CLAMP, i mangaka Shin Kibayashi, Yasuo Ohtagaki e Mari Yamazaki, il romanziere e regista Otsuichi e lo scrittore Tow Ubukata per lo sviluppo e la produzione di diversi progetti anime originali che verranno distribuiti in 190 paesi di tutto il mondo.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Per il resto, mi pare abbastanza chiaro che Netflix non sventoli ai quattro venti le visualizzazioni degli anime, funziona così in tutti i campi
E hanno fatto pure di peggio!
Certi "esperimenti" andrebbero evitati se non altro per un ritorno d'immagine.
Beh se noti Netflix produce soprattutto anime originali o di qualche serie già nota al grande pubblico, come Saint Seiya, Cyborg 009, Ghost in the Shell...
Immagino che i motivi possano essere 2:
1. O Netflix vuole il prodotto il prima possibile, e generalmente in CGI i tempi sono minori.
2. O sono gli studi stessi che approfittano del budget superiore per realizzare prodotti che le emittenti normalmente non finanzierebbero.
Probabile, anche entrambi.
Una cosa è certa, il prossimo anime dell'anno non salterà fuori da Netflix...
Un live action di Death Note by Netflix è una cosa negativa per esempio.
Il brutto è che forse ne faranno un altro....
Purtroppo accadrà.
Quando fanno sufficienti visualizzazioni li continuano uno o due anni dopo circa, quindi ci sarà un sequel di Death Note come anche un sequel di Knights of the Zodiac, ecc, e di altre produzioni...
Cioè, li rivuoi come adesso ma rimanendo ignorante
Li rivuole tutti tagliuzzati e edulcorati con in mezzo millemila pubblicità e ad orari oggi giorno improbabili senza possibilità di rivenderlo se non dopo mesi e mesi
Vi rimando alla pagina dedicata su MAL per vedere un po' di quali titoli sono produttori e licenziatari: https://myanimelist.net/anime/producer/1977/Netflix
Detto questo, ho già ampiamente condannato la politica commerciale di Netflix, capitalismo estremo di stampo americano volto più a fare numero anziché ad offrire ai clienti prodotti veramente validi, cosa che ha abbassato nettamente lo standard qualitativo delle serie TV (ma questo è un altro discorso).
Gli adattamenti in lingua straniera, poi, spesso sono qualcosa di atroce.
Pur avendo un parco titoli più ampio rispetto alla concorrenza, Netflix sarà destinato a fallire. Non lo dico per antipatia, ma per il semplice fatto che la storia ci ha dimostrato che modelli economici come il loro nella storia hanno sempre fallito, soprattutto in un settore così volubile come quello dell'intrattenimento audiovisivo (Blockbuster).
Personalmente preferisco investire in piattaforme come Amazon e Crunchyroll, meno ampie, ma con prodotti trattati di gran lunga meglio.
Con anime di successo cosa si intende? Prodotto che ha già avuto successo come Eva, oppure un qualcosa di nuovo?
Se un'azienda italiana ha realmente intenzione di comprare una licenza, tranne casi particolari (come Eva o altro che Netflix vuole mantenere in tutto il mondo) può spuntarla e al massimo vendere la licenza al colosso con la N rossa.
Non facciamo i ragionamenti alla Di Sanzo che si lamentava perché DR. Stone non era stato venduto a loro quando avevano crunchyroll che voleva la licenza in tutti i mercati.
Chrunchyroll targettato? Ma se comprano qualunque cosa esca dal Giappone
Il catalogo di CR varia in base al paese, ma il mio discorso era inerente al modo in cui trattano, e commercializzano, le proprie serie. CR organizza ogni anno conventions e doppiano in multilingua commercializzando anche i relativi cofanetti (per Black Clover produssero addirittura la mantellina del Toro Nero). Tutte operazioni che dubito Netflix farà mai.
Stesso dicasi per Amazon, le cui serie televisive sono qualitativamente una spanna sopra quelle di Netflix, anche se più impegnate a confronto (ho appena finito di vedere Carnival Row: una gemma).
Crunchyroll acquista molti titoli mediocri come anche Amazon Prime video. Poi se i contenuti sono pochi non è che sono in automatico belle.....
Tutte cose che Crunchyroll non farebbe mai nel nostro territorio. Di doppiaggi da noi non li ho visti neanche con il binocolo e neanche cofanetti. Di quello che accade negli altri paese non è relativo al nostro caso specifico.
In Italia non c'è un'azienda big che pubblichi i loro contenuti in home video e per quello che è il loro core business si comprende anche il perché.
Sono contento che hai le capacità di prevedere il futuro e di constatare che il modello di Netflix un giorno non sarà più remunerativo (per adesso è il presente e il futuro non solo per gli anime), ma allo stesso modo prediligi aziende che hanno iniziative vetuste e ormai sono in via d'estinzione come la vendita dei cofanetti.
Mi sa tanto che tra il colosso di turno (in costante crescita) e la piccola azienda italiana è più facile che vada all'aria la seconda.
Non fare ironia, sei fuori luogo.
Ho semplicemente spiegato perché non apprezzo né condivido la politica di Netflix, tutto qua. Ognuno poi è libero di spendere i soldi come meglio crede, non condanno nessuno.
infatti anime come violet evergarden non se li è cagati proprio nessuno, questa a me sembra una mentalità molto retrograda di vedere la distribuzione, una piattaforma come netflix ha milioni di abbonati, tutta gente che usa il servizio attivamente visto che ci butta soldi sopra e che quindi quando esce qualcosa di interessante lo guarda, non è come la tv pubblica che si basa su finti share
alla faccia, tra due e tre volte il normale budget che di solito ha una casa di produzione, meno male che tutti parlano male di netflix e che non paghi bene XD
Devilman crybaby, Beastars, Aggretsuko, sono tutti anime di qualità e discretamente fuori dagli schemi. Non che i giapponesi da soli non siano capaci di farli, ma ultimamente sono sempre più rari e avere anche solo una collaborazione e delle linee guida date da un pensiero occidentale, può giovare molto alla varietà e qualità generale. E anche alla qualità della vita degli animatori magari.
Che dire, con gli anni sono aumentati moltissimo le opere che possiamo vedere legalmente, senza passare da warez e altre vie traverse, e questo è un bene non da poco. Ok, magari sono investimenti che non seguono sempre la miglior etica, ma se l'alternativa è passare tra adfly e il cuggino che subba pure male beh, meglio la prima via xd. Poi ovvio, Netflix in qualche modo (come altri) ha la responsabilità di portarci roba degna e variegata, dunque quando ci cazza la solita brodaglia CGI o il live action di turno sarebbe veramente da ciabatte sui denti (magari le birkenstonk belle spesse).
Sinceramente della computer grafica di Beastars ne farei volentieri a meno
Contando quanti problemi hanno i giappi a disegnare l'anatomia degli animali o quello o nulla.
Quanti anime realmente furry abbiamo visto negli ultimi anni?
Come se pretendessimo un'anime sul ciclismo e poi ci lamentassimo perchè le biciclette sono in CGI. Certe cose, tranne in rari casi come per Trigger in BNA per esempio, ormai le fai solo in CGI o all'interno di lungometraggi.
Non vedo che ci sia di male nel merchandise, che esiste per ogni cosa, solo che i giapponesi sono predisposti per natura ad accessori e simili. Tra l'altro non penso proprio che diano linee guida di qualche tipo (e meno male).
spiegateglielo a Devilman crybaby e a Beasters
Penso al caso clamoroso di Dragon ball GT che venne interrotto perché, nonostante l'alto audience, i modellini del super Saiyan 4 vendevano poco
Ai giapponesi voglio tanto bene ma quando fanno queste cose mi fanno saltare i nervi...
Io ho sempre pensato che fosse fanservice per gli amanti dei robot, invece era marchetta?
Beh, guarda che Beastars (degli altri non so) non è che sia poi un gran successo.
le piattaforme di distribuzione streaming, che stano diventando veri attori della Produzione sia animata che delle serie TV in parecchie zone del mondo, ed le case di produzione locali e non.
Indubbiamente le prime portano capitali freschi che sono necessari come l'aria alle case di Produzioni, e non solo Giapponesi ed Europee, nella latitanza di Player tradizionali come le reti TV. Ma nello stesso tempo adottano talora scarso controllo sulla qualità della produzione, con conseguenze abbastanza nefaste ( un amico notava come il 50% delle produzioni anime che Netflix sostiene è un mezzo disastro, e temo sia vero).
Inoltre c'è la questioncella del merchandising...che non è secondaria affatto - soprattutto ma non solo per gli ANime- ne abbiamo parlato in altri articoli: è dal merchandising che arriva il grosso dei profitti e NON vanno nè alle case di produzione, nè agli staff, finiscono in altre mani, spesso restie a reinvestire in prodotti originali, ma che impongono di sfruttare al massimo un progetto.
Anche a costo di snaturarlo.
Tattiche commerciali di capitalismo estremo di marca americana?? ( come detto sopra? ) oppure un modo sbagliato di approcciarsi all'imprenditoria ( sotto qualunque sole ) e soprattutto all'imprenditoria dell'intrattenimento, che vive sul difficile ma necessario rapporto fra artisti e committenti e pubblico??
Diciamo che le sequenze di montaggio e agganciamento di un mecha sono sia marchetta che fanservice per i fissati, mentre quando buttavano nelle mischia scontri fra mecha poco interessanti e pensati, quello penso fosse solo marketing, non penso ci sia stato qualche appassionato che godeva nel semplice fatto di vedere dei mecha spararsi e distruggersi senza che dietro ci fosse una minima strategia o coinvolgimento emotivo.
tanto da qui a 10 anni l'hv sarà scomparso, buttatevi sui gadget per riempire il vuoto xD
Basta che compri la versione giappo, ha anche i sottotitoli in inglese...peccato che costi un bel po'.
poi la metà delle donne devono essere omosessuali e una piccola parte non lineare per gli uomini non ci sono problemi quasi al 100% etero
NOOO! T.T
Beh, ma è ovvio che se mi lamento vorrei una versione col doppiaggio italiano X3
Il doppiaggio italiano però è deboluccio in confronto a quello giapponese...non brutto, ma se dovessi vederlo una terza volta lo farei in giappo nuovamente.
Poi ti svegli tutto sudato, accendi la TV e puoi tirare un sospiro di sollievo vedendo che comunque il 90% dei prodotti hanno come protagonisti i tuoi amati uomini bianchi eterosessuali.
ma cosa ti vedi?
Me lo sono spesso chiesto anche io, magari un episodio per una volta stava funzionando perfettamente anche senza mecha, ma arrivava l'ennesimo scontro pointless telefonato e ti chiedi perche rovinare un episodio cosi diverso, io a volte i giappi non riesco a capirli, ancor piu gli anime mecha giappi, a volte mi sembra che sconfinino nel feticismo.
ma hai guardato le ultime produzioni netflix ?
boh forse sono io che faccio un po troppo binge vision ma sono cosi poi se tu guardi solo telefilm prima del 2010 è vero quello che dici
poi ormai so che essere eterosessualie e fiero delle proprie origini è quasi un reato
La malizia sta negli occhi di chi guarda in questi casi. Se si è abituati a vedere sempre omaccioni bianchi eterosessuali nelle seirie tv e poi si incomincia a scoprire che quando fai una equa rappresentazione incominciano spuntare etnie e orientamenti sesuali differenti non è colpa di Netflix.
Tranne casi particolari come Sex Education e Sense 8 nella maggior parte delle serie tv in casa N rossa hanno un cast eterosessuale, poi quando aggiungono qualche altra "diversità" apriti cielo.
Fanno serie in cui ci sono gay e neri e quindi? Che problema c'è?
Poi vai a vedere i commenti sotto il tweet di Prime video per il Pride e ti fai un'ideo della mentalità italiana...
Anche negli anime c'è un problema di rappresentazione, sopratutto per le particolarità della società giapponese, e scommetto che anche lì scoppieranno le rivolte quando in quasi tute le serie stagionali incominceremo a vedere della diversità
Tu le hai guardate? Ripeto, non ti preoccupare, il 90% sono comunque formate da un cast con bianchissimi maschi eterosessuali, non devi spaventarti, i neri, omosessuali e donne cattive non pretendono di buttare nel cesso l'egemonia culturale che compete a te povero cucciolo spaventato dal fatto che più gente che non ti assomiglia viene rappresentata nelle serie.
Ma, non direi. Possono fare film con attori e personaggi che vogliono, per dire Will Smith ha sempre avuto ruoli importanti e nessuno se ne è mai lamentato. Da quando sono uscite i SJW la situazione invece è caduta nel ridicolo. A parte che i SJW sono fanatici della cosa, e come ogni gruppo di fanatici, finisce sempre che cade nel torto, per via dell'esagerazione a cui portano i propri argomenti. Negli ultimi anni il cinema americano sta dando il peggio di se, perché ormai è diventato una cosa del tipo "facciamo un remake dei vecchi film con donne nere (o personaggi di minoranze LGBT o altro)". Il problema di tutto ciò sta nel fatto che, per prima cosa, fanno remake di film che non hanno assolutamente bisogno di avere un remake (ghost buster, man in balck) e seconda cosa, ben più importante, ai questi personaggi, per dimostrare che sono sono pari ai loro omonimi bianchi, gli fanno riuscire tutto facile, tutto al primo colpo, sono delle divinità scese in terra, quando i protagonisti dei film originali affrontavano le giuste difficoltà.
Ultima cosa riguardo ciò, i SJW sono criticati da tutti, americani in primis, perché sono quelli più colpiti da questo movimento sfociato nel fanatismo. Basta andare sotto qualche video Youtube che fa un confronto tra una cosa americana e una non, oppure tra una cosa vecchia e una nuova. La maggior parte dei commenti sono cose del tipo "colpa dei SJW".
Nessuno critica Man in Balck con Will Smith, e d'altro canto, un film come dragon ball evolution avrebbe dovuto avere attori asiatici, ma non vedo come si possa dire che i SJW sono dalla parte del giusto, quando sono solo un gruppo di fanatici.
Negli anime non c'è proprio per niente un problema di rappresentazione, perché sono un prodotto che riflette la società giapponese, che è composta praticamente esclusivamente da giapponesi. Sono un prodotto fatto da giapponesi, per un pubblico giapponese, che ha poco successo fuori dal Giappone.
Gli stessi film americani, riflettono solo gli aspetti della loro società. Trovi attori bianchi e neri, ma ruoli importanti a personaggi asiatici, arabi, indiani, indiani d'america... non vengono mai dati, tranne che in casi limite, come i film di arti marziali.
Quindi su questo punto proprio no.
le serie tv ormai stanno danno delle linee guida ai giovani : una cosa è il diritto alla libertà di espresione di cui sono fermamente daccordo un'altra è imporre una visione arcobaleno della realtà in cui vengono consigliati comportamenti anche contro la proprio personalità con la scusante che siamo liberi di essere chi vogliamo senza farsi il carico di guardare oltre i problemi
per la serie : hai dei problemi personali basta che cambi orientamento sessuale e si risolvono basta però che continui a fare il bravo cliente e comprare cose
questa pseudo libertà che vi stanno vendendo ha il solo scopo commerciale e anche i paladini mediatici sono costretti a difendere questa plurarità per il solo scopo di mantenere le proprie sponsorizzazioni
se hai dubbi di ciò basta seguire la vicenda di lea michele e la rowling
Veramente no, seguono il normale percorso di crescita. Ma a te fregacazzi, se non è uomo bianco ed etero non esiste che altre categorie abbiano il medesimo sviluppo.
Anche qui no, chi si lamenta sono i soliti quattro gatti che come te di fronte a centinaia di film diversi vanno con il lanternino a scovare quelli con neri donne e gay per lamentarsi della loro esistenza. E le prove le ho messe sopra.
Ma dai, non lo avrei mai detto, il covo dei quarantenni che vive con mamma che sfoga la propria miseria sulle opere che non gli piacciono ( perchè non possono immedesimarsi nell'eroe bianco per avere così un minimo di gratificazione nella vita). Mai provato 4CHAN?
Peccato che sia un discorso valido unicamente se l'anime sia ambientato in Giappone.Ah, i gay esistono anche nella realtà in Giappone. Ed esistono anche gli immigrati coreani nonostante cerchino di non dirlo.
Infatti se vorranno espandersi fuori dai confini dovranno cambiare un pò di cose.
Per la serie, mi fanno schifo i gay quindi devo scrivere cazzate su come vengono rappresentati nei media attuali per poter per forza criticare.
Due donne notoriamente una razzista e l'altra transfobica ( la prima forse solo insopportabile visto che anche i colleghi bianchi avevano problemi ) che frignano perchè piove loro merda addosso a causa del loro comportamento.
è un dato di fatto che questo decennio è il decennio del reboot, lo dice tutta hollywood, lo dicono i siti specializzati, i critici, chiunque. Anche se fossero solo il 10%, quanto era la percentuale 20 anni fa? La lista dei film lascia il tempo che trova, quanti nuovi franchise sono nati nell'ultimo decennio? Perchè è chiaro che i film d'autore, che poi sono i migliori, non fanno parte di un franchise. Ovviamente oltre ai reboot si vanno inclusi anche i rilanci, i soft reboot e co. Ma magari hai ragione e il resto del mondo si sbaglia. La cosa non è finita, nei prossimi anni dovrebbero arrivare un pirati dei caraibi con protagonista donna, e addirittura un 007 con protagonista donna, quando James Bond è un'icona del cinema. Film e franchise nuovi con protagonisti nuovi non riescono a farli?
Ma invece si, è proprio una delle più grandi critiche che viene fatta al nuovo star wars. Ma stesso discorso si può fare a men in black international, dove la tipa viene armata con cannoni fighi, guida la macchina razzo, e risolve tutto, quando a Will Smith toccò la pistola microscopica, sbattere su e giù mentre il suo compagno guidava e fare da spalla per tutta la trama. Anche qui è un dato di fatto, puoi pure dire che ho detto una cazzata, come hai fatto su, ma se non argomenti, la tua opinione vale il nulla.
La pochezza di ciò che hai detto qui non ha bisogno di essere commentata
Peccato che praticamente la totalità degli anime è ambientata in un mondo fantastico, oppure in Giappone, come i film americani sono ambientati in America. Ovvio che se fanno un'anime ambientato in Africa i personaggi sono africani e se un film americano è ambientato in Cina usano attori cinesi (e li usavano anche 50 anni fa, in questi casi), ma queste sono eccezioni. Ovvio che il discorso non è riferito agli anime ambientati in un luogo specifico che non è il Giappone. Per quanto riguarda gli altri, che, come detto, sono quasi la totalità, non ha senso mettere personaggi delle varie etnie per il semplice motivo che in Giappone non ci sono diverse etnie, ci sono praticamente solo giapponesi. Il Giappone è il Paese più omogeneo del mondo, è un dato di fatto, il 99% della popolazione è giapponese, e la maggior parte degli immigrati è comunque asiatica, il che significa che sono esteticamente uguali ai giapponesi. Quindi no, non ha proprio senso mettere personaggi non asiatici negli anime, per richiamare l'estetica di tutti i tipi di persone.
E chi lo ha detto? La maggior parte degli anime sono tratti da manga, che fuori dal Giappone fanno numeri risibili, soprattutto in America, dove i fumetti vendono meno che in Italia (con una popolazione 5 volte maggiore). Quindi non vedo perchè dovrebbero adattare i manga alla società Americana. Inoltre la maggior parte delle persone sulla terra è asiatica. Quest'ultimo punto, inoltre, sottolinea come i film Americani, con un cast di bianchi e neri, sia diretti alla società americana, visto che se volessero farli per un pubblico più internazionale possibile, dovrebbero essere composti da attori per la maggior parte asiatici. Questo contribuisce a dire che, come i film Americani hanno attori che rispecchiano la loro società, le produzioni giapponesi avranno attori che rispecchieranno la loro società, ovvero asiatici.
Chiunque. Infatti ho postato un link ad alcuni dei film usciti l'anno scorso. Avanti, guarda quanti reboot ci sono.E' un dato di fatto no?
Ah ok, stiamo già abbassando il tiro. Quindi anche con un 10% sarebbe il decennio dei reboot. Ok. Mai sentito parlare di Carpenter? O vogliamo parlare dei millemila seguiti dello squalo, Jurassik Park, Alla ricerca della Valle incantata 28 e compagnia cantante?
Ah ok, ora da film si passa a franchise. Quindi la bontà di un film si evige da cosa, i seguiti diretti?
Oh mio Dio!! E' finita!! Due saghe con millemila film alle spalle ( con sempre protagonista un uomo )potrebbero venir interpretati da una donna!! Scandalo!! La cosa porterà alla distruzione immediata dei precedenti film e da quel momento esisterà solo la versione femminile!!
Sì, tra cui i più remunerativi della storia ( MCU, Frozen etc.) ma a te non fregano, l'importante è lamentarti e pensare ai bei tempi andati dove c'erano solo aitanti maschioni bianchi a solleticare le tue fantasie.
Ah ok, quindi ora Star Wars è tutti i film. Beh del resto quando Luke distrugge lea corazzata più potente della storia al suo primo volo, quando in sei mesi di addestramento riesce a rivaleggiare con uno dei più potenti Sith va tutto bene ma ehi, se lo fanno anche nei nuovi film... Ah già, Luke era un uomo bianco ed etero. Tutto a posto.
Non ho visto il suddetto film. Però ricordo un Man in Black in cui Will Smith viene notato proprio perchè ha un fisico sovraumano in grado di rivaleggiare nella corsa con un alieno. Ah e " la pistola microscopica, sbattere su e giù nella macchina " era per ridere. Quando le cose si sono fatte serie Will Smith tutto bello pimpante alla pari con il suo mentore. In quanti giorni?
" Dato di fatto, se non argomenti" sul serio spari 'sta roba dopo che ho postato una lista con i maggiori film del 2019 ed ancora così continui a dire " gne gne, son tutti remake con donne neri e gay "
Hai preso a prova i commenti su Youtube. Aspetta che lo ripeto. I COMMENTI SU YOUTUBE. E vuoi pure essere preso sul serio?
Per quell'insignificante cosa chiamata denaro. Esattamente come gli occidentali hanno saccheggiato i manga per evolvere il loro linguaggio negli ultimi venti anni. E come fecero i giapponesi alle origini per creare i loro manga.
E la maggior parte dei media fruiti al mondo proviene dall'occidente. Ah, circa un miliardo di asiatici ( indiani ) ha un gusto rivolto a quello occidentale, non ai vicini.
Ma maggior parte che? Ma soffri davvero di manie di persecuzione se pensi che più integrazione vuol dire livellare i prodotti ad una sola etnia/sesso/orientamento sessuale. Ah, per inciso, sta aumentando anche la presenza di asiatici nei media americani.
Ma chi parla di attori, è ovvio che in Giappone useranno principalmente asiatici, non è che abbiano un'industria cinematografica che attira attori stranieri. Anche volendo è parecchio difficile. Discorso diverso per gli anime.
Il fatto che prendano serie vecchie e ne facciano un reboot con un personaggio con un personaggio di solito femminile e nero, pure mi pare una cosa abbastanza assodata. Ci sono moltissimi esempi. Perché li fanno con personaggi neri e non asiatici? Perché negli USA gli asiatici non sono molti, quindi non lo fanno per una questione di internazionalizzazione, come dici tu, ma è una cosa che riflette solo la società americana, e questo basta per mandare a monte tutto il tuo discorso dell'internazionalizzazione, che è indubbiamente sbagliato. Per lo stesso ragionamento i personaggi degli anime non diventeranno neri.
Soffro di manie di persecuzione? No, mi pare chiaro che stai rigirando i discorsi come ti pare, estraendoli dal contesto. Dici che se si vuole avere successo internazionale devono mettere i personaggi neri, sostanzialmente era quello il succo del tuo discorso. E quando lo faranno ci saranno proteste. Peccato che in America mettano i neri nei film, non per rivolgersi al mercato internazionale, ma per rivolgersi al mercato interno, in quanto hanno una popolazione formata principalmente da due etnie. Aumentano gli attori asiatici? Ok, ma secondo il tuo ragionamento, se i film fossero pensati per essere venduti internazionalmente, visto che nel mondo la gente è per la maggior parte asiatica, gli attori sarebbero per la maggior parte asiatici, ma non è così perché i film, ti ripeto ancora una volta, sono pensati per il mercato usa, e per la proprietà transitiva, gli anime continueranno ad avere personaggi asiatici.
Gli indiani guardano soprattutto film usa? Ma dove l'hai letta? Gli indiani, per la maggior parte, non ha neanche la televisione, e vanno al cinema a vedere i film di Bollywood, informati.
Ultimo punto, dove dici che si parla di anime, lo so, anche qui rigiri la cosa come ti pare. La questione è semplicissima, se in America ci sono bianchi e neri, fanno i film con bianchi e neri, se in Giappone ci sono gli asiatici, fanno gli anime con gli asiatici. Semplice. Altro che per internazionalizzare devi mettere attori bianchi e neri.
Mettere attori bianchi e neri per soldi? In America quelli chi si calcolano i prodotti giapponesi sono una nicchia. In proporzione gli anime hanno più successo in Italia, e se guardiamo i valori assoluti, forse in Italia hanno comunque più successo, quindi non vedo perché adattarsi ad un mercato che non ti vuole, perché è già saturo di prodotti casalinghi.
Ultima cosa che voglio dire, è il tuo commento riguardante gli utenti di YouTube. Prima di tutto, fai tanto il SJW, e poi mortifichi gli utenti di YouTube e in generale ti fai gioco di tutta la gente che ha potenziali problemi sociali... Bella coerenza.
Seconda cosa, che ne sai tu della vita di chi commenta su YouTube? No, davvero sono curioso. Google ti invia i loro dati sulla privacy? Terza cosa, anche se fossero degli ignoranti, sono effettivamente la voce del popolo, che alla fine è ciò che conta. Ultima cosa, con il commento riguardo agli utenti di YouTube hai fatto una figuraccia talmente pessima, che... Boh, tu staresti comunque sotto a tutta quella gente che critichi, a livello culturale. Figura davvero pessima
copia incolla di commenti letti e riletti peccato pero che : su lea michele tutti sapevano anche jane lynch ( dichiaratamente omosessuale ) però nessuno faceva e non mi pare che qualcuno abbia accusato anche la lynch dato che se non fai niente per cambiare le cose sei complice però dato che lei è omo non si può toccare stessa cosa per murphy
sulla rowling ha espresso un suo personalissimo giudizio accettabile oppure no però la libertà è questo fortunamente lei è una delle poche che può dire quello che pensa senza pensare a ritorsioni cosa che rischiavano tutti gli attori della saga difatti si è visto un coro di smentite dagli attori non perchè lo pensano ma semplicemente perchè rischiano di non lavorare più
la WB ha preso la palla al balzo è dopo il flop del secondo film su animali fantastici può droppare il terzo film della serie in cui erano presenti tra i personaggi principali degli omosessuali
posso non condividere l'orientamento sessuale ma di sicuro sono una di quelle persone che pretende che ognuno sia libero di essere se stesso e da quello che hai scritto non hai nemmeno capito quello che avevo scritto
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.