Quali sono gli ingredienti fondamentali che deve avere uno shojo manga per essere definito tale? Per la mia modesta esperienza occorre che ci sia:
- Una protagonista femminile carina (ma non troppo, ci si deve poter identificare facilmente), con qualche problema che può andare dall'essere orfana ad una timidezza patologica, piena però di buona volontà e voglia di fare.
- Un protagonista maschile fighissimo (se dobbiamo sognare, tanto vale farlo in grande), il cui carattere può variare dall'essere l'anima della festa, benvoluto da tutti all'essere tsundere ma con un cuore colmo d'amore che aspetta solo di essere scoperto.
- Un paio di amici da ambo le parti che saranno di volta in volta spalla su cui piangere, consiglieri e cupidi per i due protagonisti, di solito un po' riluttanti o tonti.
- Un paio di rivali in amore giusto per rendere le cose un po' difficili.
Ma poi, per rendere un manga diverso dagli altri, per far sì che si distingua dalla "fuffa" e che ci colpisca dritto al cuore, serve il q.b. cioè l'ingrediente segreto della nonna, difficile da individuare subito ma assolutamente necessario.
Tsubaki-cho Lonely Planet edito per noi da Star Comics e scritto e disegnato dalla mangaka Mika Yamamori, autrice del famoso Una Stella cadente in pieno giorno, possiede tutte le caratteristiche fin qui elencate, compreso il famoso ingrediente segreto che lo rende davvero una lettura piacevole e consigliata a tutti gli amanti del genere e anche a chi magari se n'è sempre tenuto alla larga.
Con la sua leggerezza e la sua delicatezza, con il suo tratto pulito e sognante, potrebbe far capitolare anche il più incallito dei cinici. Ma di cosa parla questo manga il cui annuncio a Lucca fece la mia felicità?
La protagonista si chiama Fumi Ohno e frequenta il secondo anno del liceo. Ha perso la mamma da piccola e per questo è cresciuta in fretta, dovendo occuparsi di un padre tanto amorevole quanto scapestrato. L'uomo infatti si ritrova ricoperto di debiti e decide di imbarcarsi su un peschereccio per poterli saldare.
In questo modo però la povera Fumi si ritrova da sola e deve lasciare la sua casa per andare a vivere come domestica tuttofare presso l'abitazione dello scrittore Akatsuki Kibikino. Quello che Fumi ignora è che il suo datore di lavoro non è un vecchio signore come pensava, ma un giovane affascinante e dal carattere decisamente scorbutico. Inizia così una strana convivenza...
In questo modo però la povera Fumi si ritrova da sola e deve lasciare la sua casa per andare a vivere come domestica tuttofare presso l'abitazione dello scrittore Akatsuki Kibikino. Quello che Fumi ignora è che il suo datore di lavoro non è un vecchio signore come pensava, ma un giovane affascinante e dal carattere decisamente scorbutico. Inizia così una strana convivenza...
Se la trama vi sembra poco verosimile e siete un po' perplessi, niente paura: dopo aver letto il primo volume tutti i vostri dubbi saranno dissipati perché vi sarete affezionati subito ai personaggi, vero punto di forza di questo manga, l'ingrediente segreto insomma. Mika Yamamori infatti riesce a renderli così reali nelle loro fragilità, insicurezze e slanci emotivi da far sì che il lettore si appassioni subito alle loro vicissitudini ed empatizzi con i loro piccoli e grandi tormenti.
Fumi, nonostante il suo nome da vecchia e i suoi modi da donnina coscienziosa, sempre attenta all'economia della casa, è terribilmente tenera quando apre il suo cuore e fa emergere la sua profonda solitudine, perennemente nascosta dietro al sorriso di chi sa che non può permettersi abbattimenti. Questa sua forza d'animo farà breccia in Akatsuki, duro solo all'apparenza.
Pur avendo 12 anni più di Fumi, il maestro non è tanto più maturo della sua governante. Vive nel suo mondo fatto di libri e di lavoro, chiuso ai sentimenti a causa del suo passato (di cui ovviamente non vi rivelerò nulla per non togliervi il piacere della scoperta). Ma non per questo è una persona arida: sapendo delle difficoltà economiche di Fumi non esita un attimo a fare quello che è in suo potere per farla sentire a casa. Che poi sia maldestro e possa commettere errori a volte anche grossolani, non fa che renderlo più umano e serve anche alla mangaka per mantenere vivace la storia.
Per fortuna però Tsubaki-Chou non è un manga in cui i protagonisti ci mettono secoli anche solo per capire i propri sentimenti. In pochi volumi la trama procede spedita e si arricchisce di nuovi personaggi e di scene memorabili che faranno fare doki doki al vostro cuore. Questo anche grazie ad una serie di comprimari che arricchiscono la storia e fungono ora da rivali in amore ora da cupidi.
Goro, l'editor di Akatsuki merita una menzione speciale proprio per il suo ruolo fondamentale nel far capire ai due "tonti" (parole sue, non mie) quanto siano importanti l'uno per l'altro. Ora stuzzicando il maestro, ora raccogliendo gli sfoghi di Fumi e spiegandole il carattere ombroso ma leale e onesto dello scrittore, si rivelerà un magnifico coprotagonista dando vita anche ad alcune scene comiche davvero esilaranti.
Un aspetto infatti di Tsubaki-Chou che ho amato molto è proprio la sua leggerezza: sia nelle scene più drammatiche che in quelle più sentimentali, non è mai pesante. I momenti si alternano costantemente tenendo il lettore sulla corda pur non essendo un manga d'azione. Si arriva alla fine di ogni volume soddisfatti e pieni di contentezza, ma allo stesso tempo desiderosi di avere per le mani quello successivo perché l'autrice sa piazzare efficacemente il colpo di scena, l'arrivo inaspettato di un nuovo personaggio, la dichiarazione che non avresti pensato di leggere. Buona parte poi della riuscita di questo manga è senza dubbio da imputare alla bellezza dei disegni, tratto distintivo di Mika Yamamori.
Il tratto della mangaka è perfetto per raccontare una storia come questa, le sue linee pulite trasmettono un senso di ordine e di soavità. Bastano pochi tratti per esprimere una vasta gamma di sentimenti e uno sguardo dice più di mille baloon. I sorrisi poi sono quelli che conquistano il cuore del lettore: quelli veri, che affiorano sui volti dei protagonisti, sono rari e per questo più preziosi proprio come avviene nella vita vera. D'altronde vedere sorridere di cuore la persona amata non è forse il regalo più grande che la vita ci può fare?
Le copertine dei volumi meritano una citazione a parte: oltre a presentarci i personaggi, sono veramente deliziose. A volte più definite, altre più impalpabili, quasi fossero acquarelli, sono una gioia per gli occhi. Molto carino poi il giocare con abbinamenti di look ora moderni ora vintage.
Tsubaki-Chou Lonely Planet non sarà il titolo imperdibile da avere assolutamente, ma se amate lo shojo manga è sicuramente un ottimo acquisto. Vi soddisferà sia dal punto di vista della trama che da quello delle tavole, vi commuoverà, vi farà sorridere, vi farà riflettere, vi terrà compagnia. E poi come non adorare una protagonista per cui la cosa più bella da fare durante un appuntamento è andare al supermercato e approfittare degli sconti?
Pro
- Personaggi adorabili e che piacciono alla prima lettura
- Disegni semplici ma curati, che con pochi tocchi riescono a trasmettere moltissime emozioni
- Trama che entra subito nel vivo e che non si perde in lungaggini
- Protagonista che si esalta a leggere i volantini con le offerte del supermercato
Contro
- Molto prevedibile nello sviluppo, potrebbe non esaltare un lettore assiduo di manga
La storia scorre e, punto a favore, non si blocca sulle solite menate degli shoujo ^^
https://www.animeclick.it/manga/13123/hana-no-namae
Non che sia un problema, ma spero che sia piu' allegro rispetto al suo predecessore.
Una mia ex me lo faceva questo:
I disegni sono molto puliti e il tratto è semplice...mi piacciono molto!
X me è stato il primo manga di questa autrice e spero che verranno pubblicate altre sue opere!
Di suo è stato pubblicato da Flashbook "Una stella cadente in pieno giorno". Non so però se sia ancora reperibile.
Credo di sì... qua e là, tra amazon ed ebay, si trovano ancora i numeri...
Grazie, conoscevo questa opera ma ho sentito pareri discordanti e alla fine non l' ho mai recuperata! Valuterò
La Yamamori me l'hanno fatta scoprire con La Stella Cadente, che ho adorato per molti versi (non per tutti), e di cui mi piace molto sia il tratto grafico sia il "fronte introspezione" (che c'è, ma dosato il giusto). Ciò detto, la genesi di Tsubaki-cho l'ho potuta vedere con i miei occhi addirittura in Giappone e non vedevo l'ora arrivasse qui, ma una volta in Italia... devo ancora recuperare tutti i numeri, mea culpa çOç
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.