Durante la conferenza stampa tenutasi ai Tokyo Anime Award Festival 2021, nella quale hanno partecipato anche i registi di Wolfwalkers, Tomm Moore e Ross Stewart, il regista Mamoru Hosoda ha rivelato che è attualmente al lavoro su un suo nuovo progetto e che la stesura degli storyboard si è "appena conclusa". Inoltre, ha aggiunto che il suo studio d'animazione è in procinto di iniziarne la produzione a pieno regime, e spera di poter far visionare la nuova creazione agli spettatori il prima possibile.
L'ultima fatica di Hosoda risale al 2018, con l'acclamato Mirai, arrivato secondo nel box office di luglio dello stesso anno. Nel 2019 la pellicola ha vinto il premio come miglior film d'animazione nella 42esima edizione dei Japan Academy Prizes (qui trovate la notizia relativa). Nello stesso anno ha vinto inoltre il premio come miglior film d'animazione indipendente nella 46esima edizione annuale degli Annie Awards .
Mamoru Hosoda esordisce alla regia nel 1999 con i primi due film dei Digimon, Digimon Adventure e Digimon: Our War Game, per Toei Animation. Nel 2005 un’altra parentesi in Toei, dove dirige il sesto film di One Piece, L'isola segreta del barone Omatsuri, per poi approdare nel 2006 in Madhouse per il film che lo farà conoscere al grande pubblico, La ragazza che saltava nel tempo, che ottiene critiche positive e con il quale vince diversi premi. Nel 2009 dirige Summer Wars, del quale potete recuperare la recensione approfondita per la celebrazione dei 10 anni dall'uscita in sala. Nel 2012 fonda lo Studio Chizu con cui realizza Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo, che si piazza al terzo posto negli incassi della stagione. Nel 2015 è la volta di The Boy and the Beast, il maggiore successo del regista al box office giapponese e vincitore anch'esso di numerosi premi (qui trovate la recensione completa).
Fonte Consultata:
Anime News Network
L'ultima fatica di Hosoda risale al 2018, con l'acclamato Mirai, arrivato secondo nel box office di luglio dello stesso anno. Nel 2019 la pellicola ha vinto il premio come miglior film d'animazione nella 42esima edizione dei Japan Academy Prizes (qui trovate la notizia relativa). Nello stesso anno ha vinto inoltre il premio come miglior film d'animazione indipendente nella 46esima edizione annuale degli Annie Awards .
Mamoru Hosoda esordisce alla regia nel 1999 con i primi due film dei Digimon, Digimon Adventure e Digimon: Our War Game, per Toei Animation. Nel 2005 un’altra parentesi in Toei, dove dirige il sesto film di One Piece, L'isola segreta del barone Omatsuri, per poi approdare nel 2006 in Madhouse per il film che lo farà conoscere al grande pubblico, La ragazza che saltava nel tempo, che ottiene critiche positive e con il quale vince diversi premi. Nel 2009 dirige Summer Wars, del quale potete recuperare la recensione approfondita per la celebrazione dei 10 anni dall'uscita in sala. Nel 2012 fonda lo Studio Chizu con cui realizza Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo, che si piazza al terzo posto negli incassi della stagione. Nel 2015 è la volta di The Boy and the Beast, il maggiore successo del regista al box office giapponese e vincitore anch'esso di numerosi premi (qui trovate la recensione completa).
Fonte Consultata:
Anime News Network
La ragazza che saltava nel tempo rimarrà per sempre il mio preferito.
Si salvava la ragazza bel tempo perché tratto da un romanzo ( quindi la storia non era sua )
Mamoru Hosoda è uno dei miei registi contemporanei preferiti (lo preferisco molto di più a Shinkai ad esempio), quindi sono molto contento.
Lascia perdere, due spanne sotto i precedenti, un film che ho veramente trovato brutto.
Recupera. recupera... ?
Purtroppo non ha rivelato altre notizie, ma appena si saprà qualcosa in più la riporteremo prontamente!
Concordo pienamente. Mirai e' uno di quei "bassi" ma non per questo e' un brutto film.C'e' di peggio la' fuori
Per dire, io l'ho visto solo una volta ma me lo ricordo ancora molto bene. Durante la visione al cinema anch'io provai un po' di irritazione, noia (quel giorno eravamo solo 2 persone in una sala da 400 posti a sedere e questo la dice lunga). Pero' devo dire che leggendo l'opuscolo che davano assieme al biglietto, l'ho in parte rivalutato. Si diceva infatti che Hosoda avesse sofferto per essersi perso molte tappe importanti della crescita del figlio perche' oberato dal troppo lavoro richiesto dal film precedente e che quindi questo film avesse come unico obiettivo il voler sviscerare il tema della famiglia. Consapevole di cio', penso che certe scene acquisiscano un significato piu' profondo e siano capaci di sovrastare l'irritante comportamento del bambino scassab**le. Poi ripeto, non e' uno dei miei film preferiti e non penso di rivederlo (almeno nel breve periodo) pero' contestualizzandolo, forse, vale un po' di piu'
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