Come ormai la maggior parte di chi ci segue avrà già saputo, questa estate ha fatto scalpore un triste fatto di cronaca riguardante Tatsuya Matsuki, scrittore del manga di Act-Age, arrestato per aver commesso degli atti molesti nei confronti di ragazze minorenni. La gravità di tale situazione ha portato la casa editrice Shueisha a interrompere definitivamente la pubblicazione della serie su Weekly Shonen Jump e cancellare l'uscita del suo tredicesimo volume. Nel frattempo J-POP Manga ha invece deciso di sospendere per il momento la pubblicazione del manga in Italia.
Si è trattato di un fulmine a ciel sereno che ha spiazzato tutto il mondo legato ai manga e al fumetto in generale.
Il tribunale distrettuale di Tokyo ha dichiarato colpevole lo scrittore per il crimine commesso. Matsuki ha ricevuto la pena di un anno e sei mesi di prigione, ma non dovrebbe scontarla, almeno per il momento. Da quanto emerso, sembrerebbe che la richiesta di sospendere la pena, proposta dalla difesa dello scrittore, sia stata accolta. Ne consegue che, se quest'ultimo riuscisse a mantenere una buona condotta per i prossimi 3 anni (periodo di sospensione della sentenza), non sconterebbe nessuna pena in prigione.
Secondo la difesa l'imputato è stato già ampiamente punito a livello sociale e ha subito la cancellazione della sua serie manga.
Il mangaka ha ammesso in tribunale di avere dei forti complessi nei confronti delle donne, cosa che è sfogata poi negli atti compiuti. Ha affermato che non c'è modo di scusarsi per quello che ha fatto alla ragazza. Ricordiamo che Matsuki è stato incriminato per il secondo dei due atti indecenti che avrebbe commesso il 18 giugno nel quartiere Nakano a Tokyo verso le 20 . L'ufficio del pubblico ministero non ha incriminato Matsuki per il primo incidente, che secondo quanto riferito è avvenuto un'ora prima del secondo.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Si è trattato di un fulmine a ciel sereno che ha spiazzato tutto il mondo legato ai manga e al fumetto in generale.
Il tribunale distrettuale di Tokyo ha dichiarato colpevole lo scrittore per il crimine commesso. Matsuki ha ricevuto la pena di un anno e sei mesi di prigione, ma non dovrebbe scontarla, almeno per il momento. Da quanto emerso, sembrerebbe che la richiesta di sospendere la pena, proposta dalla difesa dello scrittore, sia stata accolta. Ne consegue che, se quest'ultimo riuscisse a mantenere una buona condotta per i prossimi 3 anni (periodo di sospensione della sentenza), non sconterebbe nessuna pena in prigione.
Secondo la difesa l'imputato è stato già ampiamente punito a livello sociale e ha subito la cancellazione della sua serie manga.
Il mangaka ha ammesso in tribunale di avere dei forti complessi nei confronti delle donne, cosa che è sfogata poi negli atti compiuti. Ha affermato che non c'è modo di scusarsi per quello che ha fatto alla ragazza. Ricordiamo che Matsuki è stato incriminato per il secondo dei due atti indecenti che avrebbe commesso il 18 giugno nel quartiere Nakano a Tokyo verso le 20 . L'ufficio del pubblico ministero non ha incriminato Matsuki per il primo incidente, che secondo quanto riferito è avvenuto un'ora prima del secondo.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Ma mannaggia la miseria, non è possibile, mi vengono in mente pochi aggettivi per questa situazione aka schifo e sicuramente non idonei ad essere scritti in un post...
L'unica cosa che posso dire è che nel leggere l'articolo mi è salita una pena ed uno schifo senza eguali...
Non ha senso discuterne più del dovuto, ma qui, secondo me, si è rasentata la pazzia, questo non ha veramente senso...
Già era poco, adesso neanche quello...
Forse questa è veramente l'unica volta nella quale non ho, letteralmente, parole.
Grazie per le info, ma questa volta avrei quasi preferito non averle...
Bah, ripeto, senza parole...
Quoto, da questo punto di vista sto come vedendo un'involuzione sia sociale sia culturale, anche in Giappone che è sempre stato maschilista ma con una tendenza alla modernizzazione.
Cioè, è chiaro che ha un problema, facendo così non si risolve nulla, né per lui né soprattutto per chi gli sta in torno!
Ma poi che messaggio è per il contrasto alle molestie? "Confessa ciò che hai fatto e perdi il tuo attuale lavoro, poi è tutto perdonato?"
So che per il codice penale giapponese (art 170 o 171) è prevista una cosa del genere se si confessa, ma non dovrebbe valere solo per reati minori tipo il taccheggio?
Piuttosto che il carcere non potevano convertire la pena in terapia+un anno di lavori socialmente utili (ammesso esista in Giappone)?
Concordo. La punizione va applicata a seconda della gravità. E se la pena era inferiore ai due anni, vuol dire che l'atto (qualunque sia stato, e che noi non sappiamo) non era così grave da dare una pena superiore. Mi sembra tutto normale.
Forse non è giusto, ma così funziona la legge, persino da noi.
Da un lato è fatto perché non si possono riempire le carceri di piccoli criminali, dall'altro appena questo muove un ciglio (e visto che il suo è un comportamento ossessivo non escludo possa ricapitare) la galera non gliela toglie nessuno
E questo indipendentemente da quella che è stata l'argomentazione della difesa, perché comunque è stato condannato, quindi non ha retto.
In Giappone il supporto psicologico puoi scordartelo. C'è ancora uno stigma molto forte sull'assistenza psicologica di qualsiasi tipo, persino verso le vittime, e la tendenza è quella di lavarsi i panni sporchi in casa sempre e comunque
Ma comunque anche da noi è molto raro che come parte della pena si obblighi a seguire un percorso psicologico.
Prima o poi dovranno confrontarsi anche su questo se non vogliono crearsi altri problemi .
Questo rischia di diventare un precedente pericoloso dove sempre più malintenzionati capiscono che non verranno puniti severamente.
Infatti, anche da noi c'è la sospensione ecc ecc... Non sono giurista, giudice, avvocato ma a mio avviso, è sbagliato (punto) senza se e senza ma.
Cito testuali parole "se dovessero incarcerare chiunque per ogni cosa..."
Cosa vogliamo che faccia ancora sto tizio?! Spiegamelo tu?!
Secondo me prevenire è meglio che curare (è stato condannato quindi colpevole a tutti gli effetti... ORA è il caso di prevenire).
Poi per me seguire ed importunare, chiunque, in questo caso una studentessa non rientra in "...per ogni cosa..."
Riporto le parole esatte dell'articolo precedente :
"il sospettato si è avvicinato da dietro toccandola in modo inappropriato."...
E adesso riporto le tue:
" E se la pena era inferiore ai due anni, vuol dire che l'atto (qualunque sia stato, e che noi non sappiamo) non era così grave"
No, non era così grave vero?!
L"atto" lo sappiamo (è stato condannato quindi è avvenuto per forza) e in più, vuol semplicemente dire che chi doveva giudicare non ha pensato in primis alla studentessa e alle altre decine di migliaia di persone (studentesse e non) che abitano il paese.
Se a te sembra tutto normale... A me no!
Concludo sperando di non dover scrivere di nuovo ovvietà...
Il tizio (che non chiamerò persona per principio) ha dei problemi (l'ha detto lui), se non lo chiudi in galera o per i più "buoni" non gli fai fare un percorso (che non è detto che funzioni) chissà che accidenti farà la prossima volta, ripeto, ora bisogna prevenire...
Per curare (cosa che non mi pare vogliano fare, da quando leggo) ci sarà tempo...
Sta passando un messaggio sbagliatissimo...
"Perdi il lavoro e allora puoi fare quello che vuoi" è aberrante!
L'unico pensiero di solidarietà va all'illustratrice della storia... Vogli proprio vedere se a lei qualcuno risarcirà il danno economico arrecatogli da sto tizio!
(mi rispondo da solo: "Credo proprio di no")
No, non è raro e tralatro per i reati sessuali si sta anche pensando di renderlo obbligatorio (anzi per certe cose già lo è, legge 69/2019). Ad ogni modo, la situazione giapponese non fa certo onore ad un paese civile.
Per come funziona la società nipponica (almeno in teoria) potrebbe subire un ostracismo tale da diventare quasi una forma di pena.
Con la nomea che si è fatto non ci saranno molti editori disposti a farlo lavorare. E se sa solo scrivere che farà?
Tutto questo sempre in teoria.
Può autopubblicare trovando collaboratori disponibili, o dandosi alle web-novel, e firmandosi con un alias.
Non raggiungerà probabilmente certe vette ma potrebbe essere sufficiente per mantenersi nel settore.
Oppure andrà a lavorare in un kombini.
probabilmente dovrà fare anche attività e seguire uno psicologo oltre alla buona condotta, bisogno rieducare più di punire e va bene così perché comunque la punizione l'ha avuta a livello lavorativo e sociale.
Allo stesso tempo non mi meraviglio neanche delle reazioni, perché alla fine è sempre così, se fosse il popolo a giudicare, ci sarebbe sempre la forca, come accadeva nel medioevo
Grossomodo considero il sistema giudiziario giapponese abbastanza proporzionato, almeno basandomi sulle varie sentenze di fatti avvenuti negli anni, è un sistema dove si da meno importanza alla morale e al coinvolgimento emotivo ma più importanza alla legge nuda e cruda, con possibilità di riabilitazione in base alla gravità del dolo.
Tornando all'autore, magari ora che ha compreso la cazzata che ha fatto potrà tornare a creare qualche altro romanzo in futuro, il talento non gli manca, dubito però che gli daranno il permesso di continuare la sua precedente opera, o meglio che gliela pubblicherebbe nessuno, tempo permettendo.
^ al 100%.
Un reato superiore ai tre anni. Oppure un reato ripetuto. Il problema non è la riduzione della pena ma la totale mancanza di un percorso rieducativo. Cosa che è assente anche da noi.
Già che ci siamo ripristiniamo la ghigliottina e condanniamocelo.
Sicuro ci ha rimesso, ma di recente è uscito un oneshot disegnato da lei, quindi non è che la sua carriera è finita (è ancora giovane tra l'altro)
https://www.mangaupdates.com/series.html?id=175323
Quella di Matsuki, invece...
Cioè questo dovrebbe essere alla base di qualunque pena secondo me.
Seriamente... per una società come è quella giapponese, l'autore già così ha subito pesanti conseguenze a livello sociale, e soprattutto queste avranno su di lui ripercussioni per moolto tempo. Forse non avrà mai più la sua vita normale. Non so voi ma io cerco di mettermi nei suoi panni e a me questo sembra già terribilmente sufficiente. Certo, se le avesse violentate sarebbe tutta un'altra storia sottolineo.
CAVOLO LO SO GIÀ CHE MI BECCHERÒ FLAMMATE DI INDIGNAZIONE, MA VOLEVO SOLO DIRE LA MIA, QUINDI VABBÈ.
Perché in Giappone essere messi alla gogna mediatica è peggio che farsi 1 anno di carcere.
Dopo un anno in galera la gente s'è dimenticata di te, puoi ricominciare una vita e correggere quelli che sono i tuoi problemi nel relazionarti con le persone.
Dire pubblicamente che non sconterai la pena significa mettere un mirino sulla testa.
Tutti ti guarderanno con sospetto, nessuno ti rivolgerà la parola, nessuno ti assumerà a lavorare (perché lì così funzionano le cose) e per sopravvivere ti ridurrai a vivere come un hikikomori o finirai a lavare il vomito di qualche tossico in un bar di qualche quartiere malfamato per il resto dei tuoi giorni.
Direi che lasciarlo in libertà è una pena ben più crudele del sbatterlo in carcere.
ma poi qui non si parla di cancellato una serie, ma di cancellato una serie famosa e in crescita, serie che ai due autori già faceva guadagnare 80 mila euro a volume nelle sole prime settimane di pubblicazione (40 a testa), se si conta che avrebbe benissimo raggiunto i 30 volumi si parla quindi di milioni di euro, non proprio bruscolini
non raccontiamoci favole, se il tipo è bravo (ed ha dimostrato già di esserlo) un altro manga glielo ripubblicheranno, fate passare 2-3 anni e vedrete, basta guardare Shimabukuro, non solo gli han serializzato Toriko, ma lo hanno anche spinto come nuovo One piece, le serie le cancellano di facciata perché non possono fare altro, ma poi se vedono guadagno da una nuova opera non si fanno troppi problemi, questo non è il primo ne sarà l'ultimo di questi casi
Vedi questo discorso parte da un presupposto errato, che la persona in questione la pensi come noi, ma se la pensasse come noi non avrebbe fatto quello che ha fatto.
Ora parlo in generale, quindi non mi riferisco solo a te e premetto che in un paese civile più che questo tizio non doveva andare in prigione la donna va rispettata, le ragazze vanno rispettate. La prima cosa che penso è sempre "e se si stesse parlando di mia figlia?" ("immaginatelo bianco" come si diceva in un film).
La gogna mediatica è una scusa pericolosa che molti invocano come se fosse una pena già sostenuta, anche in Italia, anche in casi di crudeli omicidi, non è una prassi che deve passare in nessun modo. Aggiungo che la gogna mediatica, intenso come offese ricevute sui social non hanno senso, la vita di una persona non sarà mai su internet, è nella gente che incontri, con cui parli guardando negli occhi.
Le persone hanno la memoria corta. Qualunque cosa fai se lo ricordano per un po' di tempo, poi subentrerà sempre qualcosa che per loro sarà più importante e sarà dimenticato, nessuno è il centro del mondo, nessuno è così importante da occupare la memoria degli altri per molto tempo (amori esclusi).
Il messaggio sbagliato. Visto che non ha pagato in nessun modo, (ma ragazzi non è che esiste solo la prigione, poteva fare assistenza agli anziani, un percorso dallo psicologo obbligatorio, qualcosa, ma dico nulla) passa un messaggio sbagliato, lui magari sarà convinto che non ha fatto nulla di grave, le persone che la pensano come lui (purtroppo tante) lo stesso anzi potranno anche schernire chi la pensa come noi, le ragazze vittime penseranno di avere sbagliato (tralasciando che per loro uno psicologo sarà obbligatorio) e la gente che prima lo accusava qualche dubbio lo avrà.
Infine dicevo ogni persona è diversa, quello che per te può essere una condanna per altri può non esserlo, vediamo persone non interessarsi minimamente del pensiero degli altri, vivendo la loro vita con i loro cari, magari persone che la pensano come lui. Magari riceverà proposte di lavoro, lettere di fan, lettere d'amore, scriverà libri... Non sarebbe la prima volta. In Giappone è diverso, probabilmente per i casi di omicidio, si, ma per molestie sulle ragazze vorrei crederlo. (Scusate se ho scritto tanto).
Perdonami, ma non hai colto una singola lettera di tutto il mio discorso.
La gogna mediatica qui in occidente è come prendersi l'aspirina: non ha effetto e nessuno se ne frega realmente.
In un paese come il Giappone dove il "mantenere la facciata" ha ancora un valore forte, andarsene in giro con l'etichetta del molestatore è praticamente una condanna a morte sociale. Nessuno qui dice che non debba scontare una pena adeguata per quanto fatto, sono solo dell'idea che in una società come la loro è meglio farsi il carcere che essere messo in pubblica piazza, gli strascichi sono di gran lunga minori.
E in quei 2/3 anni prima della riabilitazione come vive 'sta gente, bene secondo te? No.
Non tutti hanno la forza, e le giuste persone attorno, per reggere il colpo. Ha sbagliato, che paghi, nessuno lo mette in discussione, ma la mia sensazione è che di lui non ne sentiremo più parlare.
Il mio discorso parte da un presupposto: il rispetto per le donne che dico che manca (in Giappone), mancando quello la facciata si mantiene, quello si può perdonare. Per altri casi hai assolutamente ragione. Sono il primo a sperare di avere torto.
Perdonami eh, ma lui non avrà colto quello che hai scritto, ma tu cosa volevi dire con questo:
"Direi che lasciarlo in libertà è una pena ben più crudele del sbatterlo in carcere."
Il discorso della "società" capisci (spero) che non regge vero!
O si scrive in modo da far capire o no, scrivendo in modo ambiguo non capisce niente nessuno, hai appena scritto due commenti completamente opposti fra di loro...
Ma poi che cavolo di discorsi sono "la riabilitazione, la forza, reggere il colpo", ma...
...A quella studentessa (in realtà sono due), ma la forza chi gliela ridà? Girarsi per strada ed avere la sicurezza che nessuno ti stia seguendo oppure continuare a girarsi ogni due passi per paura di essere seguiti!?
Leggo cose assurde " Eh! Non ha fatto niente! Niente di male! Poverino nessuno gli darà più un lavoro!" Ma cos...
All'illustratrice qualcuno darà un risarcimento? Chiediamoci questo!
No porello, ma porello di cosa!!!
Dall'altra parte non esageriamo @Focasaggia, il Giappone non è sto tizio squilibrato non facciamo l'errore di far di tutta l'erba un fascio, fosse stato di qualsiasi altra nazionalità sarebbe stato lo stesso.
Gli stipendi, ad esempio, della medesima posizione lavorativa tra uomini e donne sono diversi in Giappone come sono diversi in Italia, è la mentalità di alcune persone semmai che è sbagliata.
@AleDek
"Certo se ha effettivamente anche solo palpato una o più ragazze..."
"Solo"... Tu scrivi "solo"??? Vabbe'... Perdonami ma ti sei già "flammato" da solo.
Sono stato fin troppo chiaro nell'esprimere le mie idee, se prendi stralci delle mie risposte decontestualizzandoli è un problema tuo perché ci vuoi vedere qualcosa che non esiste.
Se hai problemi di comprensione del testo di sicuro non è colpa mia.
Ti dirò, che lui soffra o meno me ne importa poco, se sbagli è giusto che paghi. Posso esprimere un'opinione generica, ma il tutto si ferma lì e non va oltre.
Sul resto concordo pienamente con questo tuo ultimo post, mi fa piacere che alla fine ci siamo capiti
Il tuo commento è tutto una cavolata, ho citato quella riga perché riassumeva bene quello che volevi far passare e per fare prima...
ps: stai calmino che è Natale! Rimaniamo sulla discussione in forma educata.
Vedremo però se i prossimi 3 anni siano stati di aiuto oppure no. Se poi vuole fare il recidivo, il carcere è tutto suo.
Mi auguro, se non è già seguito da qualche psicologo, che cerchi spontaneamente l'aiuto necessario. Per il bene di tutti, soprattutto il suo.
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