Nel mese di gennaio 1994, dalla matita e dall'estro creativo di Gosho Aoyama, nasceva in Giappone il piccolo grande investigatore dell'era Heisei, Detective Conan (Meitantei Conan 名探偵コナン), serializzato tra le pagine della rivista Weekly Shōnen Sunday di Shogakukan.
A distanza di un paio d’anni, l’8 gennaio 1996, faceva il suo debutto anche la riduzione animata televisiva prodotta da TMS Entertainment e curata anche da Yomiuri Telecasting Corporation (YTV) e Nippon TV (NTV). Venticinque anni e quasi 1.000 episodi più tardi, l’anime di Detective Conan può vantare su una diffusione globale in oltre quaranta nazioni, tra cui l'Italia, in cui la serie animata è arrivata sulle reti Mediaset nel 2002, conquistando pian piano il cuore del pubblico.
Dopo i venticinque Paesi in cui è approdato il manga e le oltre 230 milioni di copie vendute in tutto il mondo, dunque, la storia del liceale Shin'ichi Kudō è divenuta anche in Italia una pietra miliare dell'animazione nipponica: "regredito" a causa di un misterioso composto chimico fattogli ingerire a forza, il diciassettenne Shin'ichi scompare per ri-apparire sotto le spoglie di un bambino fin troppo intelligente per la sua età apparente, ovvero Conan Edogawa, un'identità fittizia che Shin'ichi mutua da due miti dell'investigazione, ovvero il romanziere Arthur Conan Doyle, inventore della figura del celebre Sherlock Holmes, e dallo scrittore e critico nipponico di gialli Ranpo Edogawa, al secolo Tarō Hirai.
Quale che sia la ragione dell'esistenza di una droga dai poteri talmente devastanti, né al lettore né allo spettatore è stato ancora dato di poterlo scoprire, a causa dell'articolato intrico di relazioni in cui sono avviluppati i membri della misteriosa Organizzazione degli Uomini in nero, responsabili del rimpicciolimento di Shin'ichi che, nei panni di Conan, cerca di trovare il modo di ritornare alle proprie sembianze naturali.
All’opera di Detective Conan, sia nella sua forma cartacea che in quella animata, vengono spesso rivolte recriminazioni per la ripetitività della forma e la presenza di numerosi casi di indagine che poco o nulla hanno a che vedere con la risoluzione della sempre più complessa sotto-trama orizzontale. Per quanto sia un aspetto strutturale che comprensibilmente può non piacere ad ogni tipo di pubblico, è in ogni caso poco lungimirante ridurre il franchise di Detective Conan soltanto a tale caratteristica; in primis perché le storie di tipo investigativo scontano per propria natura uno schema razionale che dal delitto/mistero conduce alla spiegazione dei fatti attraverso un percorso logico-deduttivo cui è impossibile sottrarsi. In secondo luogo, Detective Conan è divenuto nel corso del tempo una delle più affezionate icone animate del Giappone moderno, e tuttora lo rimane, a dispetto di titoli contraddistinti da boom più eclatanti ma spentisi magari sulla lunga distanza.
Sedicesima serie animata più longeva di sempre, la serie animata di TMS, YTV e NTV compare infatti regolarmente nella Top Ten settimanale delle serie anime più seguite in Giappone, assieme a titoli quali Sazae-san, Chibi Maruko-chan, Doraemon e Crayon Shin-chan, ottenendo il consenso della critica sia per le storie narrate che per i personaggi presentati, assieme al relativo manga; Detective Conan è divenuto parte della quotidianità nipponica al punto che è ormai tradizione che, oltre al rilascio del manga giunto a 98 tankobon, alla messa in onda settimanale della serie animata e alla creazione di alcuni OVA, speciali televisivi e live action, a partire dal 1997 a cadenza annuale ad aprile ne vengono prodotte anche pellicole cinematografiche animate da TMS e prodotte da YTV, NTV, ShoPro e Toho. Le vicende lì narrate sono originali, ovvero non sono tratte dal manga, eppure il successo delle stesse è innegabile, visto che i risultati ai botteghini vedono questi film surclassare costantemente persino titoli blockbuster americani. I lungometraggi dedicati al piccolo detective sono ad oggi giunti a quota 23 con Fist of Blue Sapphire del 2019, e solo la diffusione del contagio da Covid-19 ha potuto stoppare la messa in sala del 24°, posticipato dalla Golden Week del 2020 a quella dell'anno 2021. Si contano davvero sulle dita di una mano le serie che possono vantare una filmografia di tale calibro alle spalle, per cui citiamo ancora una volta i sempreverde Dragon Ball e Doraemon.
Perché Detective Conan risulti così amato è invero abbastanza semplice intuirlo: accanto al mistero di una trama principale che va infittendosi sempre più vi è la presenza di una nutrita schiera di personaggi principali e secondari di ogni età, estrazione, personalità e provenienza, ciascuno alle prese con delle problematiche slice-of-life da affrontare in maniera più o meno trasversale e più o meno diretta o indiretta. Grazie dunque ai casi che di tanto in tanto vengono dedicati in maniera specifica ai personaggi secondari, rendendoli soggetti portanti attorno a cui ruotano vicende caratteristiche, è dunque piuttosto facile che scaturisca l'affezione da parte del lettore/spettatore, se non per il piccolo eroe protagonista, per altre figure di carisma che lo attorniano. Relativamente recente è il caso di Toru Amuro, emblematico personaggio caratterizzato da una triplice identità e da uno schieramento tra le parti ancora non del tutto definito, il cui fascino ha ammaliato milioni di fan e fatto schizzare alle stelle i prezzi del merchandise a lui dedicato, riuscendo infine a farsi dedicare persino ben due manga spin-off di successo.
E' poi interessante notare come Detective Conan sia ambientato nella fittizia circoscrizione di Tokyo di Beika, ma palesemente richiami innumerevoli location e riconoscibili iconografie della capitale nipponica, elemento che con ogni probabilità affascina tanto lo spettatore nipponico quanto quello estero e occidentale, e che per questi ultimi si combina di pari passo con la rappresentazione nelle storie di una quotidianità "estremamente giapponese" nel raccontare di scuola e vita in famiglia, di santuari e leggende di folklore, di codici costruiti sui sillabari giapponesi o sulle linee della metropolitana, di professioni del mondo dello spettacolo o nella polizia, di sport come il kendo, lo shogi e molto altro ancora.
Beika è così denominata a onore della Baker Street di Sherlock Holmes, ma è costruita sulla base del quartiere speciale di Minato dov'è collocata anche la "Tōto" Tower, in una deformazione forse voluta del vero nome della metropoli o come abbreviativo di Tōkyō-to, ovvero 'città metropolitana di Tokyo'; a sua volta è suddivisa tra le cittadine altrettanto fittizie di Beika e Haido, quest'ultima un omonimo dell'Hyde Park di Londra, e tuttavia molti dei riferimenti reali di Tokyo compaiono ripetutamente, talora parzialmente variati rispetto al loro nome reale, come Ginza che diventa ad esempio Kinza, oppure lasciati identici come il santuario Meiji Jingu o il Quartier Generale della Polizia Metropolitana della capitale.
Allo stesso tempo, Detective Conan non è unicamente centrato sulla capitale nipponica, e semmai riesce invece a distinguersi anche per la capacità di introdurre personaggi e ambientazioni rappresentativi di diverse prefetture dislocate negli angoli più disparati dell'arcipelago giapponese, quest'ultimi ripresi senza alcuna variazione nei loro nomi originali, come ad esempio Ōsaka nel Kansai, Gunma, Tottori o Nagano; a differenza del manga peraltro, proprio la versione animata conferisce ai personaggi la possibilità di parlare nei rispettivi peculiari accenti e dialetti, di cui emblema sono le figure di Heiji Hattori e Kazuya Toyama con il loro vivace kansaiben, ma non sono le sole.
Alcuni episodi cosiddetti "filler", ovvero non presenti nel manga, accentuano talora la caratteristica "esplorativa" nell'anime, raccontando di cittadine e usanze di cui gli stessi giapponesi possono non avere una conoscenza così approfondita. Non è un caso, dunque, se proprio Detective Conan è stato scelto come elemento principe della promozione del Giappone a livello turistico: nel 2006 il governo nipponico ha utilizzato Conan in campagne destinate ai più piccoli e volte a promuovere la consapevolezza nei confronti della giustizia e dell'attenzione verso i crimini, e il Ministero degli Affari Esteri non è stato da meno nel redigere due pamphlet sul tema, uno dei quali utilizzato per l'introduzione del G8 nel 2010.
La cittadina natale del mangaka Gosho Aoyama, Hokuei a Tottori, ha visto l'installazione di statue di bronzo raffiguranti i personaggi di Detective Conan in svariati punti della città e viene pubblicizzata oggi come Conan Town, e non v'è da stupirsi se la Japan Railways Group, meglio conosciuta come JR, assieme alle migliori agenzie turistiche del Paese promuova regolarmente "mystery tours" ferroviari di Conan in zone poco battute dal turismo interno nipponico, alla scoperta di aree termali o ricche di altre attrattive.
A fare breccia tra i telespettatori non sono però soltanto i personaggi, né la storia che ben sa miscelare la passione per le indagini alle curiosità per la cultura nipponica; non va dimenticato infatti il buon livello generale su cui da sempre si attesta la produzione, capace di farsi ricordare anche grazie alle tante sigle di apertura e chiusura interpretate puntualmente da esponenti di tendenza del panorama musicale del Giappone. Nel 2017 l'artista Mai Kuraki è entrata nel Guinness dei Primati grazie a Detective Conan, dopo averne interpretato ben ventuno melodie ed essere stata quindi registrata come colei che ha cantato più sigle in assoluto per un'unica serie animata. Di rilievo non minore è stata la 5° sigla di apertura TRUTH, realizzata dal duo dei TWO-MIX, protagonista di un episodio apposito dell'anime di Conan e composto anche dalla doppiatrice Minami Takayama, voce proprio di Conan Edogawa e moglie del maestro Gosho Aoyama dal 2005 al 2007. Oltre a loro, ricordiamo Rina Aiuchi, gli ZARD e i Garnet Crow, i gruppi rock dei Breakerz guidati da DAIGO e i B'z che possono vantare di essere stati i primi artisti asiatici a vedere le proprie firme e calchi di mano venire impressi sulla celebre RockWalk di Hollywood, dedicata ai più influenti artisti musicali del mondo.
Quanto alla produzione dell'anime di per sé, il comparto musicale non è da meno: le oltre 200 musiche di sottofondo sono state tutte composte da Katsuo Ōno, rilasciate anche in forma di colonne sonore ufficiali così come accade per quelle dei lungometraggi. Tra tutte, il jingle musicale che contraddistingue l'insert song "Kimi ga ireba" ('Se tu ci sei') è divenuto una vera e propria icona inconfondibile della serie.
Attraverso l'evoluzione del character design nel corso del tempo, invece, ci rendiamo conto che se è vero che lo stesso presenta variazioni di stile anche importanti tra un episodio e l'altro, l'attenzione alle animazioni di contro non viene mai meno, e lo stesso si può dire per l'amorevole e costante cura al doppiaggio da parte dei seiyuu giapponesi variamente coinvolti nel progetto lungo il corso dei decenni, di cui ricordiamo soltanto a titolo di esempio i celeberrimi Kappei Yamaguchi su Shin'ichi e Kaito Kid, e l'artista Megumi Hayashibara sulla scienziata Ai Haibara.
Inoltre, col trascorrere degli anni, proprio confrontando i vari stili grafici scopriamo con affetto come progredisca il comparto visuale dell'animazione nipponica, che a prescindere da una maggior fedeltà anche al tratto di Gosho Aoyama, transita globalmente su colori più vivaci e linee più morbide.
L’Italia ha potuto conoscere un riflesso non indifferente della popolarità di Detective Conan, dal momento che il piccolo grande investigatore è giunto anche nel nostro Paese sia nella versione cartacea che in quella animata: quinto manga più venduto di sempre in patria, il suo arrivo in Italia è avvenuto nel 1998 con la Comic Art, poi fallita, cui è subentrata la ri-edizione sin dal primo volume per Edizioni Star Comics a partire dal 2005, quando cioè le vicende animate di Conan già avevano contribuito a creare una base di fan non indifferente, grazie alla messa in onda di oltre 500 episodi tra il 2002 e il 2012 da parte delle reti Mediaset, che ne ha affidato l'adattamento e il doppiaggio a Merak Film - Milano. Nel 2013 la serie è stata acquistata da DeAgostini per una duplice trasmissione, dapprima in chiaro ma censurata sul canale Super!, quindi integrale sulla piattaforma on demand TIMvision, interrottasi tuttavia nel 2018 al 724° episodio, e da allora mai più ripresa da altre distribuzioni; va precisato che la numerazione italiana degli episodi peraltro differisce da quella originale nipponica perché alcuni episodi cosiddetti "special", di durata più lunga in Patria, sono stati trasmessi nel nostro Paese in diverse tranche di 20 minuti standard cadauno. Sono pervenuti poi anche i primi sedici film, alcuni dei quali resi disponibili per l'home video, oltre allo speciale crossover televisivo Lupin III vs Detective Conan.
A prestare la voce al piccolo Conan ricordiamo la compianta doppiatrice Monica Bonetto, che a sua volta sostituiva Irene Scalzo, affiancata dalla brava Debora Magnaghi su Ran Mōri, il brillante Davide Garbolino su Shin'ichi e Oliviero Corbetta su Kogoro. Sul piano dell'adattamento, è evidente che una serie che tratta ripetutamente di morti per omicidio non è rimasta indenne dalle censure tanto a livello linguistico quanto di fotogrammi, con tagli, omissioni e sostituzioni di termini con altri più leggeri; nel complesso, tuttavia, va precisato al contempo che il contesto originale è stato preservato, senza che cioè si sia operato per rimuovere la localizzazione nipponica dell'opera, e questo anche nei nomi e cognomi di tutti i personaggi, rimasti identici all'originale con l'unica eccezione del detective Kogoro Mōri divenuto inspiegabilmente, e più semplicemente, 'Goro'.
Come di consueto, inoltre, Detective Conan in Italia ha goduto di proprie sigle in lingua italiana: da 'Detective Conan' a 'Super Detective Conan' e infine 'Conan, il detective più famoso', tutte e tre sono state scritte e composte da Alessandra Valeri Manera, Max Longhi e Giorgio Vanni, ed interpretate da quest'ultimo.
Se il piccolo grande investigatore da noi si è dovuto fermare, tuttavia, in Giappone non è così: come si citava in apertura di articolo, la messa in onda del millesimo episodio è vicina, e avverrà il prossimo 6 marzo 2021. Essa sarà legata ad uno speciale progetto di remake di un particolare episodio "leggendario", i cui dettagli verranno svelati prossimamente.
Indubbiamente Detective Conan ha saputo tenere con abilità i suoi tanti fan con il fiato sospeso per venticinque lunghi anni in ogni modo possibile, ed è difficile pensare che non sarà così ancora per qualche tempo. Ci ha insegnato che "c'è soltanto una verità", e che la curiosità può soltanto condurci a comprendere di più, e meglio, la realtà antistante a noi. Ci ha fatto regredire all'età di bambini per ribaltare le prospettive e offrirci il mondo da punti di vista completamente diversi. E non ha ancora cessato di farlo, in effetti.
Fonti consultate:
L'immagine del treno di Conan ha licenza Creative Commons, fotografia scattata da Bmazerolles cui va attribuito ogni diritto
A distanza di un paio d’anni, l’8 gennaio 1996, faceva il suo debutto anche la riduzione animata televisiva prodotta da TMS Entertainment e curata anche da Yomiuri Telecasting Corporation (YTV) e Nippon TV (NTV). Venticinque anni e quasi 1.000 episodi più tardi, l’anime di Detective Conan può vantare su una diffusione globale in oltre quaranta nazioni, tra cui l'Italia, in cui la serie animata è arrivata sulle reti Mediaset nel 2002, conquistando pian piano il cuore del pubblico.
Dopo i venticinque Paesi in cui è approdato il manga e le oltre 230 milioni di copie vendute in tutto il mondo, dunque, la storia del liceale Shin'ichi Kudō è divenuta anche in Italia una pietra miliare dell'animazione nipponica: "regredito" a causa di un misterioso composto chimico fattogli ingerire a forza, il diciassettenne Shin'ichi scompare per ri-apparire sotto le spoglie di un bambino fin troppo intelligente per la sua età apparente, ovvero Conan Edogawa, un'identità fittizia che Shin'ichi mutua da due miti dell'investigazione, ovvero il romanziere Arthur Conan Doyle, inventore della figura del celebre Sherlock Holmes, e dallo scrittore e critico nipponico di gialli Ranpo Edogawa, al secolo Tarō Hirai.
Quale che sia la ragione dell'esistenza di una droga dai poteri talmente devastanti, né al lettore né allo spettatore è stato ancora dato di poterlo scoprire, a causa dell'articolato intrico di relazioni in cui sono avviluppati i membri della misteriosa Organizzazione degli Uomini in nero, responsabili del rimpicciolimento di Shin'ichi che, nei panni di Conan, cerca di trovare il modo di ritornare alle proprie sembianze naturali.
All’opera di Detective Conan, sia nella sua forma cartacea che in quella animata, vengono spesso rivolte recriminazioni per la ripetitività della forma e la presenza di numerosi casi di indagine che poco o nulla hanno a che vedere con la risoluzione della sempre più complessa sotto-trama orizzontale. Per quanto sia un aspetto strutturale che comprensibilmente può non piacere ad ogni tipo di pubblico, è in ogni caso poco lungimirante ridurre il franchise di Detective Conan soltanto a tale caratteristica; in primis perché le storie di tipo investigativo scontano per propria natura uno schema razionale che dal delitto/mistero conduce alla spiegazione dei fatti attraverso un percorso logico-deduttivo cui è impossibile sottrarsi. In secondo luogo, Detective Conan è divenuto nel corso del tempo una delle più affezionate icone animate del Giappone moderno, e tuttora lo rimane, a dispetto di titoli contraddistinti da boom più eclatanti ma spentisi magari sulla lunga distanza.
Sedicesima serie animata più longeva di sempre, la serie animata di TMS, YTV e NTV compare infatti regolarmente nella Top Ten settimanale delle serie anime più seguite in Giappone, assieme a titoli quali Sazae-san, Chibi Maruko-chan, Doraemon e Crayon Shin-chan, ottenendo il consenso della critica sia per le storie narrate che per i personaggi presentati, assieme al relativo manga; Detective Conan è divenuto parte della quotidianità nipponica al punto che è ormai tradizione che, oltre al rilascio del manga giunto a 98 tankobon, alla messa in onda settimanale della serie animata e alla creazione di alcuni OVA, speciali televisivi e live action, a partire dal 1997 a cadenza annuale ad aprile ne vengono prodotte anche pellicole cinematografiche animate da TMS e prodotte da YTV, NTV, ShoPro e Toho. Le vicende lì narrate sono originali, ovvero non sono tratte dal manga, eppure il successo delle stesse è innegabile, visto che i risultati ai botteghini vedono questi film surclassare costantemente persino titoli blockbuster americani. I lungometraggi dedicati al piccolo detective sono ad oggi giunti a quota 23 con Fist of Blue Sapphire del 2019, e solo la diffusione del contagio da Covid-19 ha potuto stoppare la messa in sala del 24°, posticipato dalla Golden Week del 2020 a quella dell'anno 2021. Si contano davvero sulle dita di una mano le serie che possono vantare una filmografia di tale calibro alle spalle, per cui citiamo ancora una volta i sempreverde Dragon Ball e Doraemon.
Perché Detective Conan risulti così amato è invero abbastanza semplice intuirlo: accanto al mistero di una trama principale che va infittendosi sempre più vi è la presenza di una nutrita schiera di personaggi principali e secondari di ogni età, estrazione, personalità e provenienza, ciascuno alle prese con delle problematiche slice-of-life da affrontare in maniera più o meno trasversale e più o meno diretta o indiretta. Grazie dunque ai casi che di tanto in tanto vengono dedicati in maniera specifica ai personaggi secondari, rendendoli soggetti portanti attorno a cui ruotano vicende caratteristiche, è dunque piuttosto facile che scaturisca l'affezione da parte del lettore/spettatore, se non per il piccolo eroe protagonista, per altre figure di carisma che lo attorniano. Relativamente recente è il caso di Toru Amuro, emblematico personaggio caratterizzato da una triplice identità e da uno schieramento tra le parti ancora non del tutto definito, il cui fascino ha ammaliato milioni di fan e fatto schizzare alle stelle i prezzi del merchandise a lui dedicato, riuscendo infine a farsi dedicare persino ben due manga spin-off di successo.
E' poi interessante notare come Detective Conan sia ambientato nella fittizia circoscrizione di Tokyo di Beika, ma palesemente richiami innumerevoli location e riconoscibili iconografie della capitale nipponica, elemento che con ogni probabilità affascina tanto lo spettatore nipponico quanto quello estero e occidentale, e che per questi ultimi si combina di pari passo con la rappresentazione nelle storie di una quotidianità "estremamente giapponese" nel raccontare di scuola e vita in famiglia, di santuari e leggende di folklore, di codici costruiti sui sillabari giapponesi o sulle linee della metropolitana, di professioni del mondo dello spettacolo o nella polizia, di sport come il kendo, lo shogi e molto altro ancora.
Beika è così denominata a onore della Baker Street di Sherlock Holmes, ma è costruita sulla base del quartiere speciale di Minato dov'è collocata anche la "Tōto" Tower, in una deformazione forse voluta del vero nome della metropoli o come abbreviativo di Tōkyō-to, ovvero 'città metropolitana di Tokyo'; a sua volta è suddivisa tra le cittadine altrettanto fittizie di Beika e Haido, quest'ultima un omonimo dell'Hyde Park di Londra, e tuttavia molti dei riferimenti reali di Tokyo compaiono ripetutamente, talora parzialmente variati rispetto al loro nome reale, come Ginza che diventa ad esempio Kinza, oppure lasciati identici come il santuario Meiji Jingu o il Quartier Generale della Polizia Metropolitana della capitale.
Allo stesso tempo, Detective Conan non è unicamente centrato sulla capitale nipponica, e semmai riesce invece a distinguersi anche per la capacità di introdurre personaggi e ambientazioni rappresentativi di diverse prefetture dislocate negli angoli più disparati dell'arcipelago giapponese, quest'ultimi ripresi senza alcuna variazione nei loro nomi originali, come ad esempio Ōsaka nel Kansai, Gunma, Tottori o Nagano; a differenza del manga peraltro, proprio la versione animata conferisce ai personaggi la possibilità di parlare nei rispettivi peculiari accenti e dialetti, di cui emblema sono le figure di Heiji Hattori e Kazuya Toyama con il loro vivace kansaiben, ma non sono le sole.
Alcuni episodi cosiddetti "filler", ovvero non presenti nel manga, accentuano talora la caratteristica "esplorativa" nell'anime, raccontando di cittadine e usanze di cui gli stessi giapponesi possono non avere una conoscenza così approfondita. Non è un caso, dunque, se proprio Detective Conan è stato scelto come elemento principe della promozione del Giappone a livello turistico: nel 2006 il governo nipponico ha utilizzato Conan in campagne destinate ai più piccoli e volte a promuovere la consapevolezza nei confronti della giustizia e dell'attenzione verso i crimini, e il Ministero degli Affari Esteri non è stato da meno nel redigere due pamphlet sul tema, uno dei quali utilizzato per l'introduzione del G8 nel 2010.
La cittadina natale del mangaka Gosho Aoyama, Hokuei a Tottori, ha visto l'installazione di statue di bronzo raffiguranti i personaggi di Detective Conan in svariati punti della città e viene pubblicizzata oggi come Conan Town, e non v'è da stupirsi se la Japan Railways Group, meglio conosciuta come JR, assieme alle migliori agenzie turistiche del Paese promuova regolarmente "mystery tours" ferroviari di Conan in zone poco battute dal turismo interno nipponico, alla scoperta di aree termali o ricche di altre attrattive.
A fare breccia tra i telespettatori non sono però soltanto i personaggi, né la storia che ben sa miscelare la passione per le indagini alle curiosità per la cultura nipponica; non va dimenticato infatti il buon livello generale su cui da sempre si attesta la produzione, capace di farsi ricordare anche grazie alle tante sigle di apertura e chiusura interpretate puntualmente da esponenti di tendenza del panorama musicale del Giappone. Nel 2017 l'artista Mai Kuraki è entrata nel Guinness dei Primati grazie a Detective Conan, dopo averne interpretato ben ventuno melodie ed essere stata quindi registrata come colei che ha cantato più sigle in assoluto per un'unica serie animata. Di rilievo non minore è stata la 5° sigla di apertura TRUTH, realizzata dal duo dei TWO-MIX, protagonista di un episodio apposito dell'anime di Conan e composto anche dalla doppiatrice Minami Takayama, voce proprio di Conan Edogawa e moglie del maestro Gosho Aoyama dal 2005 al 2007. Oltre a loro, ricordiamo Rina Aiuchi, gli ZARD e i Garnet Crow, i gruppi rock dei Breakerz guidati da DAIGO e i B'z che possono vantare di essere stati i primi artisti asiatici a vedere le proprie firme e calchi di mano venire impressi sulla celebre RockWalk di Hollywood, dedicata ai più influenti artisti musicali del mondo.
Quanto alla produzione dell'anime di per sé, il comparto musicale non è da meno: le oltre 200 musiche di sottofondo sono state tutte composte da Katsuo Ōno, rilasciate anche in forma di colonne sonore ufficiali così come accade per quelle dei lungometraggi. Tra tutte, il jingle musicale che contraddistingue l'insert song "Kimi ga ireba" ('Se tu ci sei') è divenuto una vera e propria icona inconfondibile della serie.
"Se io e te fossimo il sole e la luna, io sarei la luna, che può brillare solo se ci sei tu" - Kimi ga Ireba -
Kimi ga Ireba (con liriche)
Attraverso l'evoluzione del character design nel corso del tempo, invece, ci rendiamo conto che se è vero che lo stesso presenta variazioni di stile anche importanti tra un episodio e l'altro, l'attenzione alle animazioni di contro non viene mai meno, e lo stesso si può dire per l'amorevole e costante cura al doppiaggio da parte dei seiyuu giapponesi variamente coinvolti nel progetto lungo il corso dei decenni, di cui ricordiamo soltanto a titolo di esempio i celeberrimi Kappei Yamaguchi su Shin'ichi e Kaito Kid, e l'artista Megumi Hayashibara sulla scienziata Ai Haibara.
Inoltre, col trascorrere degli anni, proprio confrontando i vari stili grafici scopriamo con affetto come progredisca il comparto visuale dell'animazione nipponica, che a prescindere da una maggior fedeltà anche al tratto di Gosho Aoyama, transita globalmente su colori più vivaci e linee più morbide.
L’Italia ha potuto conoscere un riflesso non indifferente della popolarità di Detective Conan, dal momento che il piccolo grande investigatore è giunto anche nel nostro Paese sia nella versione cartacea che in quella animata: quinto manga più venduto di sempre in patria, il suo arrivo in Italia è avvenuto nel 1998 con la Comic Art, poi fallita, cui è subentrata la ri-edizione sin dal primo volume per Edizioni Star Comics a partire dal 2005, quando cioè le vicende animate di Conan già avevano contribuito a creare una base di fan non indifferente, grazie alla messa in onda di oltre 500 episodi tra il 2002 e il 2012 da parte delle reti Mediaset, che ne ha affidato l'adattamento e il doppiaggio a Merak Film - Milano. Nel 2013 la serie è stata acquistata da DeAgostini per una duplice trasmissione, dapprima in chiaro ma censurata sul canale Super!, quindi integrale sulla piattaforma on demand TIMvision, interrottasi tuttavia nel 2018 al 724° episodio, e da allora mai più ripresa da altre distribuzioni; va precisato che la numerazione italiana degli episodi peraltro differisce da quella originale nipponica perché alcuni episodi cosiddetti "special", di durata più lunga in Patria, sono stati trasmessi nel nostro Paese in diverse tranche di 20 minuti standard cadauno. Sono pervenuti poi anche i primi sedici film, alcuni dei quali resi disponibili per l'home video, oltre allo speciale crossover televisivo Lupin III vs Detective Conan.
A prestare la voce al piccolo Conan ricordiamo la compianta doppiatrice Monica Bonetto, che a sua volta sostituiva Irene Scalzo, affiancata dalla brava Debora Magnaghi su Ran Mōri, il brillante Davide Garbolino su Shin'ichi e Oliviero Corbetta su Kogoro. Sul piano dell'adattamento, è evidente che una serie che tratta ripetutamente di morti per omicidio non è rimasta indenne dalle censure tanto a livello linguistico quanto di fotogrammi, con tagli, omissioni e sostituzioni di termini con altri più leggeri; nel complesso, tuttavia, va precisato al contempo che il contesto originale è stato preservato, senza che cioè si sia operato per rimuovere la localizzazione nipponica dell'opera, e questo anche nei nomi e cognomi di tutti i personaggi, rimasti identici all'originale con l'unica eccezione del detective Kogoro Mōri divenuto inspiegabilmente, e più semplicemente, 'Goro'.
Come di consueto, inoltre, Detective Conan in Italia ha goduto di proprie sigle in lingua italiana: da 'Detective Conan' a 'Super Detective Conan' e infine 'Conan, il detective più famoso', tutte e tre sono state scritte e composte da Alessandra Valeri Manera, Max Longhi e Giorgio Vanni, ed interpretate da quest'ultimo.
Detective Conan: medley delle tre sigle italiane
Se il piccolo grande investigatore da noi si è dovuto fermare, tuttavia, in Giappone non è così: come si citava in apertura di articolo, la messa in onda del millesimo episodio è vicina, e avverrà il prossimo 6 marzo 2021. Essa sarà legata ad uno speciale progetto di remake di un particolare episodio "leggendario", i cui dettagli verranno svelati prossimamente.
Indubbiamente Detective Conan ha saputo tenere con abilità i suoi tanti fan con il fiato sospeso per venticinque lunghi anni in ogni modo possibile, ed è difficile pensare che non sarà così ancora per qualche tempo. Ci ha insegnato che "c'è soltanto una verità", e che la curiosità può soltanto condurci a comprendere di più, e meglio, la realtà antistante a noi. Ci ha fatto regredire all'età di bambini per ribaltare le prospettive e offrirci il mondo da punti di vista completamente diversi. E non ha ancora cessato di farlo, in effetti.
Fonti consultate:
L'immagine del treno di Conan ha licenza Creative Commons, fotografia scattata da Bmazerolles cui va attribuito ogni diritto
Confermo, ho conosciuto Gunma per dire grazie a DC e all'inflessibile ispettore Yamamura
L'anime di DC è un po' un mio piccolo cruccio, ho sempre voluto seguirlo nella sua edizione italiana nonostante le magagne che si portava dietro e di conseguenza ho finito per perderlo di vista da qualche anno ormai, anni fa magari non avrei tremato nel recuperare centinaia di episodi ma oggi non ci riuscirei, ho seguito però le varie sigle che ha avuto (ne ho diverse che mi piacciono parecchio) e i vari film fin quando non hanno raggiunto un punto del manga che ancora devo raggiungere (perchè si sa, la pila sta sempre più avanti di te...) e sono felice che stia per raggiungere un traguardo simile, anche per il grande seguito che ancora riesce ad avere.
Dopo tutto questo tempo, anch'io mi chiedo ancora come mai Kogoro, sia diventato Goro Mouri... I misteri che rimarranno tali nel tempo.
La sigle, italiane e non, ormai hanno lasciato la loro firma indelebile.
Auguri a Conan e "La verità è sempre una sola".
Personalmente, trama principale e personaggi a parte, apprezzo molto la propensione quasi didattica di Detective Conan: l'opera è veramente ricca di curiosità che spaziano fra i più diversi campi, scientifici e umanistici, e ogni lettura rappresenta sempre una buona occasione per imparare qualcosa di nuovo!
Venticinque anni e non sentirli, tanti auguri al Detective con gli occhiali
senza alcuna esitazione
e il colpevole lo sa
che non gli sfuggirà!"
Tanti auguri Conan!!
Peccato che in Italia lo abbiano interrotto.
Ma io dico, al posto di 8000 tg al giorno, reality osceni e la.de Filippi onnipresente da decenni, non è.piu bello iniziare a trasmetterlo alle ore 20:00, ogni giorno (domenica esclusa), dalla prima puntata!!??!!?
Farebbe il botto, e per anni sarebbero/saremmo coperti...
Io il manga di Detective Conan ho cominciato a seguirlo solo alcuni anni fa (ma mi sono portato in pari con la lettura solo l’anno scorso……..non so neanch’io come abbia fatto sinceramente, se non ci fosse stato il lockdown di primavera dubito che ci sarei mai riuscito ) però l’anime l’ho sempre seguito fin dall’inizio con piacere in tv (almeno finché l’hanno trasmesso, poi dal 2013 il nulla ).
E condivido totalmente che Conan abbia tanti personaggi variegati e interessanti e che mostri indirettamente anche tanti aspetti della vita quotidiana giapponese per lo più poco conosciuti dal pubblico occidentale (anzi però forse in alcuni contesti pure troppo, dato che alcuni enigmi/giochini di parole sono intraducibili e praticamente impossibili da cogliere per chi non sa il giapponese, ancora di più quando chiamano direttamente in causa gli ideogrammi ).
Unico appunto alla notizia, prima che i diritti del manga li acquistasse la Star Comics una prima riproposta ci fu da parte della Kabuki Publishing, correva l’anno 2002 (ma dato che uscì solo il primo volume la riedizione fallì sul nascere……….come la stessa Kabuki del resto, dissoltasi nel nulla in pochissimo tempo).
Ma per fortuna che poi fu acquistato dalla Star nel 2005, già allora aveva parecchi volumi e la fama dell’anime in Italia stava iniziando a scemare, se fosse passato altro tempo non so se avrebbero rischiato
Comunque, al di là di questi meri dati informativi, tanti auguri a Conan per il millesimo episodio (e per i tantissimi film al cinema, che prima o poi dovrò seriamente prendere in considerazione di vedere).
P.S. Certo che tra i capitoli del manga di One Piece e ora gli episodi dell’anime di Conan……credo che il più entusiasta di questi traguardi sia lui
ritengo che ancora oggi ci sia una larga fan-base di questa serie nel nostro Paese; possibile che nessuno si faccia avanti, neanche con uno streaming legale subbato, sicuramente molto più economico di quello doppiato?
speriamo possa cambiare qualcosa in un prossimo futuro, questo anime mi manca moltissimo...
Concordo praticamente su...tutto.
Detective Conan è un unicum nel panorama manga attuale incrociando i parametri di :genere e longevità.
Ho gradito molto anche la parte su Amuro.
(se si parla dell'anime di Conan è automatico ricordare il mitico filler della gruccia e l'altrettanto mitico filler del "ndo cojo cojo tanto basta avvelenare una persona X dello staff per sabotare il film")
Si, ci sarebbero da doppiare quasi 300 episodi e vari fillm/oav.
😔
è come con one piece, tralasciando gli OAV che a regola sono stati doppiati tutti quelli usciti
A differenza però del fatto che OP almeno viene mandato avanti con i nuovi episodi da Cruncyroll che in qual caso ci crede.
Piccola precisazione:
In realtà Irene Scalzo è la prima doppiatrice di Conan. Il motivo per cui smise mi è ignoto però.
Monica Bonetto(;_____;) morì quando già Conan era interrotto.
Hai perfettamente ragione, mio refuso, appena corretto, chiedo scusa!
Purtroppo il manga è troppo lungo e la mia unica speranza di vederlo concluso è in tv o in streaming....a proposito qualcuno conosce qualche sito dove lo trasmettono sub ita?
Tanti meritati auguri piccolo detective!
Purtroppo per le vicissitudini ricordate seguo solo il manga e ho abbandonato l'anime, non so se mai lo riprenderò, mi ricordo l'episodio dedicato al duo dei TWO-MIX .
Vorrei però vedere almeno tutti i film credo di aver visto solo i primi cinque...
E' vero ci fu anche la Kabuki... io ricordo che all'epoca avevo cercato furiosamente di procurarmi tutti gli albi della Comic Art che sono riuscita a reperire, sicurissima che "tanto Conan nel nostro Paese non lo pubblicheranno mai più, con così tanti volumi chi vuoi che lo faccia?" XD
Fui a dir poco contentissima dell'annuncio di Star, che per me oltre alla felicità dell'annuncio in sé, fungeva anche da 'garanzia' di totale affidamento nei confronti di un editore così solido... cui ancora oggi va il mio inchino per avercelo portato... davvero <3 E sì, per fortuna è arrivato anche "nel momento giusto", meno male ^O^
Io di Conan adoro tutto, e forse più di tutto adoro il fatto che sia diventato una imprescindibile 'quotidianità per i giapponesi, che è la cosa più bella in assoluto, e più difficile da realizzarsi, anche
La lettura la prendo con calma (e a volte rileggo vecchi volumi andandomi a cercare casi specifici xD) dato lo "spesso" contenuto nozionistico di ogni capitolo... giusto l'altro giorno ho appreso l'ennesima cosa che non sapevo, e giuro che non mancano le tantissime curiosità emerse pure negli episodi filler.
"A causa" di un filler di Conan ho finito per incuriosirmi e organizzarmi una gita a Mojiko, in una zona del Kyushu non così battuta dal turismo, e una volta là mi sono ulteriormente incuriosita con le mappe del luogo e sono andata a vagabondare ancora e ancora, scoprendo l'esistenza del tunnel sottomarino e bla bla bla, insomma, fu una giornata fin troppo ventosa per i miei gusti ma di cui serbo un ricordo decisamente caldo e divertito... così come al mio primo viaggio in Giappone, non appena scesa dal primo treno per prendere di corsa lo Shinkansen, potei allungare con gioia le dita sul "mio primo leaflet" pubblicitario dei mystery tours (ovviamente costosissimi xD), e sempre "per colpa" di Conan feci il mio primo tour virtuale su Osaka, di cui prima di quel famoso episodio col duplice caso al castello avevo pochissime nozioni, e tutte ritrite. Mi innamorai quella volta, per la prima vera volta, della capitale del Kansai, e quando la vidi dal vero davanti agli occhi, nella mia testa, avevo le vignette del manga, e nessuno può venirmi a dire che la Tsutenkaku è una torre bassa e brutta (lo è, indubbiamente) perché "Osaka è un luogo bellissimo", hanno ragione Heiji e Kazuha... i miei tesorissimi♥ E poi le canzoni di Mai Kuraki che non so quante volte ho cantato, TRUTH fatta "sfidando" (e perdendo) contro Dario (Kotaro) con cui ho avuto persino l'onore di entrare in un negozio a tema, le fanart che ho disegnato, gli occhi e le orecchie a cuoricino ogni volta che compare Heiji (dicevo più sopra) etc etc etc.
Conan non è un manga né un anime privo di difetti, ma per me è molto più quello che dona, di quello che (potenzialmente) può far storcere il naso, e di questo ne sono convinta ormai da vent'anni, figurarsi se cambio idea.
Conan personalmente mi riempie la vita di momenti bellissimi in mille modi diversi, e quando rimango indietro (manga o anime che sia) mi manca... ma davvero. Conan riesce a farmi cambiare idea su un sacco di cose: non comprare manga lunghi(ssimi) che non vedono la fine (fatto), non tifare per tizio, caio e anche sempronio (fatto), non affezionarsi a gente che non si sa da che parte sta (ovviamente fatto) e così via...
Nota finale : la fotografia del merchandise di Amuro l'ho scattata (allibita) al Mandarake di Ikebukuro dopo aver strabuzzato gli occhi per le quotazioni di quel copricuscino, prezzato a quasi 400 euro, e il portachiavi quasi 50.
Ma ho dovuto ricredermi quando, nel negozio "non dell'usato" che vendeva merchandise ufficiale nuovissimo della serie, tutti i prodotti che riguardano Amuro erano prezzati al triplo o quadruplo di quelli degli altri personaggi...ehm XD
@zettailara Ahahahah, ma cosa
Agevoliamo perché è bellissima
Purtroppo ormai i doppiaggi di anime che non siano trasmessi su piattaforme streaming come VVVID/Amazon (quindi tutti doppiaggi Dynit) o Netflix (solo i loro original comunque) sono morti più morti. Io ormai non ci spero neanche più in One piece o Naruto doppiati per dire, anche se vorrei vederli come non so cosa. Massimo massimo potrebbero trasmettere la terza stagione di My Hero academia, che comunque attualmente arriverà prima in homevideo che in tv (se ci arriverà mai lol).
La prima stagione di Conan la travi su Cruncyroll, probabilmente non ci credono neanche loro e preferiscono non investirci.
Ma seria sono xD
Rimango a bocca aperta ogni volta che te la sento cantare XD
Cosa vuoi che sia io al confronto, che tento miseramente di riprendere la voce della Kuraki XD???
Quoto in pieno: è uno dei motivi che mi spinge a guardare la tv. Anche se il problema riguarda anche per la voce di Conan, visto la scomparsa della doppiatrice...
Speriamo che qualcuno ci ripensi!
più che altro mi chiedo come faccia a trovare nuove idee per omicidi sempre diversi,non so quanti capitoli sono usciti,ma credo che alcune idee le abbia riciclate
Prende lunghe pause dal lavoro per fare varie ricerche e mettere insieme le idee per i casi che scrive (e sfortunatamente, per questo motivo, escono pochi capitoli ogni anno).
Le idee riciclate inevitabilmente ci sono ovunque, ma non così spesso come si possa credere. Anche perchè si possono riciclare singoli elementi (quali l'arma del delitto e così via) ma è difficile che la dinamica dell'omicidio possa essere la stessa.
ah beh le armi si,coltelli pistole e cose simili,sono per forza di cose riciclate
Classica frase della maggior parte delle persone che non capiscono che Conan per loro è come un Diabolik per noi..
Mi sembra che una volta lessi di uno che chiedeva di Conan senza filler.
Guarda che è da parecchio che esistono sti tipi. ANzi, oggi oramai è opinione di quasi tutti parlare delle serie criticando automaticamente i filler (parola che odio). E' na roba nata col nuovo millennio. Per me non esistono filler. Non influiscono sull'opera che vedo. Prendo tutto così come l'autore realizza. Stop.
Purtroppo siamo pieni di critici e tutti hanno il diritto di sparare mink...te.
Che tempi!
i filler esistono, ci sono serie dove ci sono intere saghe filler (naruto è il primo che mi viene a mente) e sto parlando solo dell'anime,non del manga
i filler negli anime vengono fatti solo per dare tempo all'autore di pubblicare diversi capitoli per aumentare la pool di materiale da adattare ad anime
Forse non hai capito la mia battuta, e critica proprio ai tipi che la pensano così.
So benissimo cosa sono, o meglio, quello che sono diventati per la nuova generazione.
Grazie, fa piacerissimo ^__^
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