A breve nuovamente nei cinema italiani dall'1 all'7 agosto e recentemente votato al festival di Annecy come il miglior film tra tutti i vincitori della storia della manifestazione, ricorrono oggi i 30 anni dall'uscita di uno dei film più particolari e peculiari di Hayao Miyazaki. Il 18 luglio 1992 veniva infatti proiettato nei cinema giapponesi Porco Rosso.
 
Siamo nell'Italia degli anni '20. Marco Pagot è un ex-pilota che, sopravvissuto alla Grande Guerra, si è misteriosamente trovato con le sembianze di un maiale. Ora si guadagna da vivere dando la caccia ai pirati che spadroneggiano sui cieli dell'Adriatico ed è diventato famoso con il nome di battaglia di Porco Rosso. Ma i pirati del cielo, stanchi delle sue intrusioni, hanno ingaggiato il pilota americano Curtis, il quale che vuole farsi un nome abbattendo il suo temuto idrovolante rosso. A causa di una serie di circostanze fortunate Curtis riesce nel suo intento, abbattendo Marco e costringendolo ad un atterraggio di fortuna. Per riparare il suo povero idrovolante, Marco lo porta a Milano, presso la ditta del suo amico Piccolo, dove fa la conoscenza della giovane Fio che, nonostante i suoi diciassette anni, è un genio nella progettazione degli aerei e si propone per riprogettare i suo idrovolante. Ma in questa città Porco Rosso non ha vita facile. Per troppo tempo ha manifestato apertamente la sua contrarietà al regime fascista ed ora è diventato un ricercato. Costretto ad una rocambolesca fuga, durante la quale si deve portare dietro anche Fio, fa ritorno sull'Adriatico dove dovrà vedersela con Curtis e con i pirati dell'aria che lo stanno aspettando per regolare i conti in sospeso.
 

I primi anni '90 furono un periodo molto delicato per lo Studio Ghibli, dal momento che era appena iniziata quella che Toshio Suzuki definisce la Fase II dello studio. Il grande successo di Kiki - Consegne a domicilio aveva reso chiaro come Ghibli avesse di fronte a sè un roseo futuro, permettendo allo studio di andare oltre l'idea con cui era stato creato in origine del "Facciamo un film. Se va bene, ne facciamo un altro. Se va male, ci fermiamo qui." Ghibli poteva pensare in grande e sul medio-lungo periodo, tuttavia ciò causò alcune problematiche, specialmente per dei registi socialmente impegnati come Takahata e Miyazaki, che all'epoca Toei avevano partecipato alle rivolte sindacali contro lo sfruttamento da parte dei vertici aziendali nei confronti degli animatori.
Vennero prese quindi due importanti decisioni, che sconvolsero completamente lo studio: furono assunti dipendenti a tempo pieno con uno stipendio fisso raddoppiato e venne avviato un programma di reclutamento e addestramento dei giovani animatori così da avere uno staff all'altezza delle ambizioni dello studio.
Con l'aumento degli stipendi aumentarono però anche i costi di produzione dei film, tanto che da quel momento in poi i film dello studio sarebbero dovuto essere tutti dei successi per poter mantenere in vita lo studio. Fortunatamente, il primo film di questa seconda fase, Pioggia di ricordi di Isao Takahata, fu un successo al botteghino, e persino superiori furono gli incassi l'anno successivo di Porco Rosso.
Ufficialmente accreditato come produttore di Pioggia di ricordi, in realtà Hayao Miyazaki era stato scelto per quel ruolo al solo scopo di rassicurare gli investitori e non aveva realmente lavorato al film per non andare in contrasto con Takahata e permettendogli di lavorare in serenità e autonomia. A causa dei ritardi nella produzione del film, Miyazaki iniziò la fase iniziale della produzione di Porco Rosso da solo, contemporaneamente all'ideazione e progettazione della nuova sede dello studio.
Pioggia di ricordi fu il primo film a cui contribuirono i primi nuovi assunti del programma di addestramento dello Studio Ghibli, che si spostarono poi subito a lavorare con Miyazaki a Porco Rosso. Con uno staff di animatori incredibile guidati da Megumi Kagawa e Toshio Kawaguchi, in Porco Rosso giovani animatori neo-assunti come Masashi Ando, Ken'ichi Konishi e Ken'ichi Yoshida poterono collaborare con veterani come Makiko Futaki, Mitsuo Iso, Yoshinori Kanada, Katsuya Kondo, Yoshifumi Kondo, Mahiro Maeda, Yoshiyuki Momose, Shin'ya Ohira, Shinji Otsuka o Yoshiharu Sato.
 

Ad eccezione di Doraemon, la maggior parte dell'animazione di oggi è basata su gekiga seri e drammatici; Pazu invece punterà a riportare in vita l'intrattenimento tradizionale dei manga e film animati. Concentrandosi principalmente su studenti di quarta elementare (l'età in cui il numero di cellule del cervello raggiunge lo stesso numero che negli adulti), il film potrà raggiungere un pubblico di bambini persino più giovani, espandendo ulteriormente il proprio target di riferimento. Sono certo che centinaia di migliaia di appassionati più adulti andranno comunque a vedere questo film, per cui non c'è motivo per interessarci particolarmente ai loro gusti. C'è inoltre anche un'ampia, silente, parte di adulti che brama un film da poter apprezzare in una maniera più semplice e infantile. Il futuro dell'animazione è minacciato dal fatto che il target della maggior parte dei film prodotti al giorno d'oggi sta gradualmente avanzando verso l'alto. Sempre più film animati vengono fatti per andare incontri ai gusti delle nicchie, e stanno sempre più aumentando le sottocategorizzazioni e diversificazioni. Nel mezzo di tutto questo, è importante non dimenticare che l'animazione dovrebbe appartenere in primo luogo ai bambini e che i lavori realmente onesti che funzionano per i bambini avranno successo anche tra gli adulti.
Pazu è un progetto per riportare l'animazione indietro alle sue radici.


Così scriveva Hayao Miyazaki il 7 dicembre 1984 nella sua proposta per il film di Laputa, ponendo enfasi sul suo ritenere l'animazione una cosa principalmente per bambini e criticando l'aumento dell'animazione rivolta solamente agli adulti. Eppure, nonostante per tutti gli anni '70 e '80 avesse mantenuto questa sua idea di animazione per bambini, gli anni '90 di Miyazaki iniziarono con una svolta: un film per la prima volta rivolto agli adulti. Come si evince dalla sua proposta, un film stupido per uomini di mezz'età non messi tanto bene a livello cerebrale. Si trattava di un caso raro, dal momento che dopo sarebbe tornato a prediligere prodotti rivolti ad un pubblico giovane (lo stesso La principessa mononoke, considerato uno dei suoi prodotti più maturi e violenti, fu così presentato dal regista nella sua proposta "target: dai bambini degli ultimi anni delle elementari in su").
 

Porco Rosso, la proposta del regista

18 aprile 1991
 
  • Riportare in vita lo spirito dei vecchi film animati
Porco Rosso è realizzato per essere un lavoro con cui gli uomini d'affari esausti per i voli internazionali possano divertirsi anche nel caso la loro mente si sia istupidita per la mancanza d'ossigeno. Dev'essere un'opera che possa divertire anche ragazzi e ragazze, così come gli anziani, ma non dobbiamo mai dimenticare che per prima cosa è un film animato per stanchi uomini di mezza età le cui cellule cerebrali sono diventate tofu.
Porco Rosso è divertente e ottimista, ma senza essere una festa esagerata.
È dinamico ma non distruttivo.
Abbonda d'amore ma è privo di lussuria.
La storia è colma di libertà e orgoglio, è semplice e priva di artifici e le motivazioni dei personaggi sono rappresentate con la massima chiarezza.
Nel film che faremo i personaggi maschili sono sempre ottimisti e pieni di vita, le donne affascinanti e tutti si godono la vita; il mondo in cui abitano è sempre allegro e meraviglioso.
 
  • Nel rappresentare i personaggi, ricordiamoci che stiamo mostrando solamente la punta dell'iceberg
Tutti i personaggi principali - inclusi Porco, Fio, Donald Curtis, Piccolo, la signora dell'hotel, i membri della gang Mamma Aiuto e i vari pirati dell'aria - devono possedere uno stagionato realismo. Partecipano a stupide pagliacciate per le avversità che devono sopportare, e la loro ingenuità è il risultato del loro stile di vita. Dobbiamo trattare ogni personaggio con rispetto. Dobbiamo amare la loro idiozia. È assolutamente vietato rappresentare in maniera scadente le folle e i gruppi di persone. L'errore comune che va evitato ad ogni costo è quello di ritenere che disegnare un personaggio animato significhi disegnare qualcuno di più stupido di noi. Altrimenti non saremo in grado di attirare gli uomini di mezza età in deprivazione d'ossigeno a cui puntiamo.
 
  • Più che ai dettagli, puntiamo al dinamismo con tanti disegni
Anzichè aumentare il numero di linee per rappresentare l'oceano, il frantumarsi delle onde, le navi volanti e i personaggi in dettaglio, puntate a rappresentare queste cose col movimento. Le forme dovrebbero essere semplificate, e i disegni facili, in modo da usare lo sforzo risparmiato per creare il movimento. Scopriamo il piacere del movimento e dell'essere ottimisti.
 
  • Sulla colorazione
La colorazione deve essere intensa ed elegante, ma non vistosa.
Dovremmo puntare ad uno stile ottimista ed elaborato, cercando di ottenere un giusto equilibrio così da non risultare visivamente estenuante.
 
  • Sugli artwork
Una città che le persone vorrebbero visitare. Un cielo in cui le persone vorrebbero volare. Un rifugio segreto che noi stessi vorremmo. Ed un mondo libero di preoccupazioni, entusiasmante e confortante. C'era una volta un tempo in cui la terra era un posto meraviglioso.

Realizziamo un film come questo.

Per ulteriori informazioni ed analisi della pellicola vi rimandiamo alla recente infornata di curiosità fornite dallo Studio Ghibli e alla nostra recensione pubblicata in occasione dello sbarco su Netflix dei film dello studio.

Fonti consultate:
- Starting Point 1979 - 1996 di Hayao Miyazaki
- La storia dello Studio Ghibli di Toshio Suzuki (Retrospettiva Studio Ghibli in occasione del Festival internazionale del film di Roma)