Sembra quasi tramontato del tutto il progetto Cool Japan, il fondo pubblico e privato istituito nel 2013 dal governo giapponese per diffondere ed espandere l'influenza della cultura pop del Sol Levante nel resto del mondo. Stando a quanto rivelato dal Ministero dell'Economia, il fondo ha fatto registrare nell'anno fiscale 2021 debiti pari a 30,9 miliardi di yen (circa 215 milioni di euro), una voragine aumentata di 7,8 miliardi di yen rispetto al 2020. Alla luce di ciò, il governo sta pensando ad un ridimensionamento del fondo, che nel peggiore dei casi potrebbe portare alla sua chiusura.
Questo ambizioso progetto non navigava in acque tranquille già da un po' di tempo: dopo aver investito ben 14 miliardi di yen del 2014 e aver ottenuto ottimi risultati economici sempre in quell'anno, le cose hanno iniziato ad andare in discesa a partire dagli anni successivi e in più sono sorti vari malumori all'interno dei vari settori sui quali erano previsti investimenti. Inoltre, all'inizio di quest'anno Cool Japan ha ceduto la proprietà di Sentai Filmworks e del loro sito streaming HIDIVE al colosso americano AMC Networks.
Fonte Consultata:
Crunchyroll
Questo ambizioso progetto non navigava in acque tranquille già da un po' di tempo: dopo aver investito ben 14 miliardi di yen del 2014 e aver ottenuto ottimi risultati economici sempre in quell'anno, le cose hanno iniziato ad andare in discesa a partire dagli anni successivi e in più sono sorti vari malumori all'interno dei vari settori sui quali erano previsti investimenti. Inoltre, all'inizio di quest'anno Cool Japan ha ceduto la proprietà di Sentai Filmworks e del loro sito streaming HIDIVE al colosso americano AMC Networks.
Fonte Consultata:
Crunchyroll
Anche da noi la Rai con i soldi dei contribuenti ha prodotto decine di film nel corso degli anni, molti dei quali si sono rivelati flop, ma che hanno permesso a centinaia di "artisti" di sbarcare il lunario
Personalmente ho sempre guardato con estrema ritrosia il Cool Japan come ideologia, tendente a banalizzare (e spesso storpiare) la cultura giapponese più interessante e "vera" a nome di una benevola (e falsa) apertura agli stranieri (tradotto "Venite anche voi a spendere i vostri $oldi in Jappolandia, la terra di Anime, Manga, Sushi e tutto ciò che è Kawaii, yeeeeeh~!!").
Quindi da parte mia ben venga se questo "progetto politico/ideologico" venisse pian piano accantonato e abbandonato dal Giappone (a maggior ragione se ha causato anche gravi perdite economiche).
Sicuri che sia solo dal 2013?
A me sembra di ricordare di aver letto tempo fa in un articolo che diceva che in realtà il concetto del Cool Japan partiva da ben prima, dal 2002/2003 o giù di lì, ricordo male io?
(A meno che prima non fosse solo un concetto "teorico" e il 2013 sia l'anno dell'effettiva attuazione da parte del governo).
Che film ha finanziato la Rai? In ogni caso, sempre saggi investimenti con i soldi altrui.
Il fondo è stato istituito di fatto nel 2013. Ovviamente l'intenzione del governo di voler espandere il mercato della cultura pop giapponese all'estero era nell'aria già da qualche anno, così come lo slogan Cool Japan divenuto popolare proprio a partire dai primi anni '00.
Fra quelli dal titolo famoso:
Gomorra
I cento passi
Il mestiere delle armi
La mafia uccide solo d'estate
La meglio gioventù (di chiara ispirazione destrorsa)
Vajont
Cesare deve morire
Alcuni hanno avuto premi anche prestigiosi, altri erano sperimentali, altri erano di autori famosi, altri avevano scopi politici, insomma tanta roba, tanta spesa poco guadagno. Solo rai cinema ha investito 500 milioni e creato oltre 400 titoli ma il finanziamento pubblico al cinema è cosa che affonda la sua storia nelle nebbie...
I giapponesi producono, e l'hanno sempre fatto, anime e manga soprattutto per il mercato interno, tuttavia va da sé che con un sempre maggior successo internazionale degli stessi siano aumentate le polemiche da parte di alcuni gruppi nei confronti della produzione giapponese. Polemiche spesso ridicole, che in certi rari casi hanno portato ad una auto-censura ed in certi casi perfino censure ed adattamenti da parte di società estere bislacchi per fare contenti alcuni di questi gruppi, perché qualcuno si era sentito offeso. Ma come sappiamo bene il fatto che qualcuno si senta offeso non significa che un certo contenuto sia intrinsecamente offensivo, di sicuro non lo era per i giapponesi, né avevano intenzione di offendere di proposito nessuno.
Il problema non sono le opere originali, il problema sono le persone che si approcciano a queste opere. E Vera Slepoj rappresenta chiaramente uno di questi problemi, ma non è la sola.
l'autore di Love Hina dimostra che non conosce il settore dove lavora, da quando esistono i manga hanno spesso un taglio internazionale.
Sembra che crede che i fruitori di manga e anime siano solo otaku.
Un taglio internazionale? Siamo sicuri sicuri?
Internazionale tipo Nagatoro... 😄
Internazionale tipo i millemila isekai...
Internazionale tipo Sailor Moon e tutte le magical girls
Internazionale tipo la serie Monogatari di Nisioisin
Internazionale tipo Akebi-chan
Internazionale tipo Dororo
Internazionale tipo Kobayashi san's Dragon maid
Internazionale tipo Mononoke Hime
Internazionale tipo Asobi Asobase
Etc etc...
come definisci le varie opere di Tezuka o le varie storie prese dalla narrativa occidentale come Heidi o Anna dai capelli rossi?
O casi più recenti come Cowboy Bebop che si ispira alla cultura pop occidentale.
Se esiste un problema nell'animazione giapponese sono gli otaku, quando non puntano esclusivamente su di loro escono le opere più valide.
Sono sempre opere create soprattutto per un pubblico giapponese, non per il pubblico occidentale e/o internazionale.
Cosa credi, che Pollon l'abbiano creato per far contenti gli europei?
Riguardo il mercato "culturale" giapponese è un bene che non sia internazionalizzato altrimenti sarebbe la sua morte, rimarrebbero solo opere inclusive e approvate...
il loro mercato è già in punto di morte, bello comodo dimenticarsi degli animatori in difficoltà, continuano così per una loro testardaggine è vedremo se tra 10 anni.
Dire che le opere occidentali sono solo inclusive e approvate è di una superficiale che mi sa di opere occidentali non avete visto nulla.
Le opere occidentali sono per lo più noiose, non hanno più inventiva, si sta più attenti alla rappresentazione ed all'inclusione che all'effettiva qualità delle storie. E nonostante tutta quest'attenzione riescono ancora a creare storie piene di stereotipi razziali, com'è successo di recente in casa Marvel.
E' esattamente quello che intendevo. I proventi delle opere giapponesi vengono quasi completamente dal mercato interno, il mercato estero costituisce una percentuale minima dei profitti. Quindi gli autori giapponesi dovrebbero concentrarsi sul compiacere il pubblico di casa invece di cercare di compiacere gli investitori stranieri. Anche perché se i manga e anime dovessero tener conto di cosa piace ai proprietari dei media occidentali, ci ritroveremmo censure da far rimpiangere il MOIGE. Esistono persone molto peggiori di Vera Slepoj, mai sentito parlare di Anita Sarkesiaan, Brianna Wu e Zoe Quinn?
E' la verità. Oggi si pensa prima di tutto se un opera occidentale é o non é politicamente corretta, se può offendere qualcuno, se c'è abbastanza diversità etc. i contenuti sono secondari. Gli Oscar stessi hanno introdotto la regola "un film non viene più nominato se non ha un tot di diversità o contiene messaggi che inneggiano alle seguenti cause" (tra l'altro mi sa che è per questo che i film anime non vengono più manco nominati agli Oscar). E se dovessero preoccuparsi di questa gente allora non vedremmo più tipo il 90% delle opere giapponesi.
Avete presente le versioni live action di Netflix di Death Note e Cowboy Bepop? Così verrebbero gli anime e i manga se dovessero attenersi ai gusti delle produzioni occidentali.
P.s: non sapevo che HIDIVE fosse nata da questo fondo.
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