Yuzuru Hanyu si ritira dal pattinaggio

Voglio fare una considerazione generale che viene dalla lettura di questo articolo. Avete notato come nel mondo ci sia una sorta di disimpegno generale, di fuga dalla competizione, di sensazione di inutilità del sacrificio? Non è il primo atleta che si ritira prematuramente, in altri sport ci sono stati altri esempi e nel mondo lavorativo odierno ce ne sono altri ancora. Forse saranno discorsi da anziano ma mi sembra la fine di un'era sotto i colpi della disillusione e del disinganno o forse, chissà, dopo Covid e guerra c'è un pessimismo generalizzato che invita a godersi la vita perché del doman non c'è certezza. Che ne pensate?

Yuzuru e Yuri in comune hanno solo il fatto di essere pattinatori, eh. Stiamo parlando di un campione dal carattere d'acciaio, degno di uno spokon, che ha letteralmente alzato l'asticella qualitativa di questo sport.
Yuri è invece stereotipatissimo.

Yuzuru voleva ritirarsi già nel 2018, quindi questa decisione era nell'aria da tanti anni. Da un lato dispiace, perchè era veramente sublime vederlo pattinare, sembrava volare! D'altra parte dopo tutti questi anni è giusto e sacrosanto che si riposi e che pattini solo per se stesso, finalmente.

Yuzuru voleva ritirarsi già nel 2018, quindi questa decisione era nell'aria da tanti anni. Da un lato dispiace, perchè era veramente sublime vederlo pattinare, sembrava volare! D'altra parte dopo tutti questi anni è giusto e sacrosanto che si riposi e che pattini solo per se stesso, finalmente.

concordo, vederlo pattinare è davvero bellissimo e mi spiacerà davvero molto non poterlo più ammirare, ma come dici tu è giuto che ora si goda la sua vita. Molti non sanno quali estenuanti allenamenti e rinunce debbano sosterere gli atleti.

Fare uno sport a certi livelli è a volte soffocante e stressante, bisogna avere nervi d'acciaio perché il primo nemico da combattere è se stessi

Yuzuru è stato un grandissimo pattinatore, sembrava volare sul ghiaccio, aveva un'eleganza unica ed una tecnica veramente elevata. Gli auguro un brillante futuro, anche se lontano dall'agonismo.

Voglio fare una considerazione generale che viene dalla lettura di questo articolo. Avete notato come nel mondo ci sia una sorta di disimpegno generale, di fuga dalla competizione, di sensazione di inutilità del sacrificio? Non è il primo atleta che si ritira prematuramente, in altri sport ci sono stati altri esempi e nel mondo lavorativo odierno ce ne sono altri ancora. Forse saranno discorsi da anziano ma mi sembra la fine di un'era sotto i colpi della disillusione e del disinganno o forse, chissà, dopo Covid e guerra c'è un pessimismo generalizzato che invita a godersi la vita perché del doman non c'è certezza. Che ne pensate?

Non tanto nel campo degli sportivi, che mi sembrano francamente tra i meno penalizzati, ma negli altri settori come potrebbe essere altrimenti?
Si dice che ci sia una fuga dal pubblico, come se la gente si fosse stancata del sogno del posto fisso, ma più che altro ci sono tagli in continuazione e concorsi fatti male, che escludono 3/4 di candidati...Tanto ormai con strumenti come lo SPID i cittadini sono invitati ad imparare a sbrigarsi molte pratiche burocratiche da soli, molti impieghi almeno a livello di front office non servono più già ora, figurarsi nei prossimi anni. Basta vedere di quanto si sono ridotti gli sportelli alle poste, per esempio...
I lavori manuali più duri sono sempre stati sottopagati, rispetto a quello che è poi il costo della vita, e molti giovani preferiscono stare a casa prendendo sovvenzioni statali.
La pandemia, col rischio di chiusure sempre presente, non invita certo ad aprire nuove attività, a meno che non sia qualcosa che permette lo smart working, l'e-commerce, il marketing. Non mi è mai piaciuta e continua a non piacermi la figura dell'influencer, ma ormai comprendo che è gente che in realtà aveva capito tutto dalla vita, sono io ad essere rimasta nel 20° secolo.

Comunque sono in pochi a poter essere ottimisti, e gli sportivi tutto sommato penso che rientrino tra questi. A loro non mancherà mai il lavoro, anche quando si ritirano campano con le sponsorizzazioni, con cui forse fanno pure più soldi che con le competizioni.
Yuzuru è un grande pattinatore, ma anche una celebrità in Giappone, mi aspetto che comunque continuerà a partecipare a galà vari ed eventi, in cui poterlo ammirare.

Una leggenda. Spiace che si sia ritirato, era una pennellata di grazia sul ghiaccio. Ma per restare a quei livelli non puoi avere una vita, e quando il tuo corpo, nonostante la relativa giovinezza, comincia a cedere, occorre riconoscere che le priorità sono cambiate. A che pro continuare a competere se le caviglie non ti reggono? A questi livelli è giusto mollare: se sai che mettendoci tutto te stesso puoi arrivare sul podio, può valerne la pena. Ma se sai che comunque non ce la faresti, o che rischieresti di farti seriamente male, perché continuare? Giusto fare altro.

Voglio fare una considerazione generale che viene dalla lettura di questo articolo. Avete notato come nel mondo ci sia una sorta di disimpegno generale, di fuga dalla competizione, di sensazione di inutilità del sacrificio? Non è il primo atleta che si ritira prematuramente, in altri sport ci sono stati altri esempi e nel mondo lavorativo odierno ce ne sono altri ancora. Forse saranno discorsi da anziano ma mi sembra la fine di un'era sotto i colpi della disillusione e del disinganno o forse, chissà, dopo Covid e guerra c'è un pessimismo generalizzato che invita a godersi la vita perché del doman non c'è certezza. Che ne pensate?

Ha vinto tutto, stabilendo anche record, mi pare normale che cali l'agonismo, soprattutto in sport che non ti fanno guadagnare chissà quali cifre.
Facile che guadagni altrettanto se non di più "semplicemente" sfruttando la sua figura pubblica-mediatica in un paese dove si da molto risalto a questo aspetto a partire dalle pubblicità.

Parlassimo di golfisti, tennisti, ecc ecc probabilmente sarebbe diverso.


Inoltre c'è sempre quell'idea di "lasciare da vincente/imbattuto" per mantenere al massimo la propria aura immaginifica nei ricordi della gente (almeno per un po').
Un grandissimo campione che però si ritira dopo anni di "sconfitte" inevitabili per l'età ecc non viene poi così tanto apprezzato.
Ad esempio un Valentino Rossi ritiratosi "tardi" o oggi un CR7 che fatica a trovare buoni ambienti per gli ultimi anni di carriera.

Ha velatamente, senza fare nomi, mandato a quel paese l'ISU (e ha fatto gran bene), che in questi ultimi ha davvero stravolto questo sport e il modo in cui viene giudicato, tanto che la sottoscritta lo ritiene quasi pattinaggio acrobatico ormai più che artistico.
Con la fama che si è costruito e ancora tanta voglia di pattinare non escludo che possa riportare sulla scena i Campionati Professionistici, io incrocio le dita. Ci vorrà molto molto tempo prima che un altro come lui riesca a coinvolgere così tanto masse di fan in tutto il mondo.

Non posso definirmi un'esperta ma ho sempre amato il pattinaggio artistico. Passavo ore a vedere le competizioni trasmesse su TMC e commentate se non ricordo male da Lea Pericoli.
Ovviamente dispiace l'annuncio di un ritiro di un grande atleta, ma 27 anni sono pochi in generale ma sono tanti in ambito sportivo. Yuzuru poi ha avuto anche diversi problemi fisici. Insomma, ci sta. Lo vedremo probabilmente in ambiti più ludici.
Bellissimo il video pubblicato su Twitter

Voglio fare una considerazione generale che viene dalla lettura di questo articolo. Avete notato come nel mondo ci sia una sorta di disimpegno generale, di fuga dalla competizione, di sensazione di inutilità del sacrificio? Non è il primo atleta che si ritira prematuramente, in altri sport ci sono stati altri esempi e nel mondo lavorativo odierno ce ne sono altri ancora. Forse saranno discorsi da anziano ma mi sembra la fine di un'era sotto i colpi della disillusione e del disinganno o forse, chissà, dopo Covid e guerra c'è un pessimismo generalizzato che invita a godersi la vita perché del domani non c'è certezza. Che ne pensate?

Purtroppo è la società di oggi che è cambiata, pretende tanto e tutto nei tuoi confronti senza preoccuparsi se non del proprio orticello.
Ad esempio un atleta con mille sacrifici riesce ad emergere e magari arriva terzo alle olimpiadi ottenendo un grande risultato ma non è abbastanza, per tutti deve ottenere il posto più alto, e questa pressione alla lunga sfinisce.
Stessa cosa nell'ambito lavorativo, pretese alte ma riconoscimenti pochi.

Ad esempio un atleta con mille sacrifici riesce ad emergere e magari arriva terzo alle olimpiadi ottenendo un grande risultato ma non è abbastanza, per tutti deve ottenere il posto più alto, e questa pressione alla lunga sfinisce.

basta ricordare che brutto spettacolo hanno dato le atlete russe durante le ultime olimpiadi invernali, che si sono disperate perchè non hanno ottenuto l'oro e a 17 anni sentivano già la carriera finita.

Yuzuru Hanryu è uno dei migliori pattinatori maschili di sempre, PERIOD, di una grazia eccezionale, nonchè una superstar in patria, ha collezionato record e medaglie e per poco ha sfiorato il quadruplo axel in gara. Non gli si può recriminare niente se dopo tutti i sacrifici, le pressioni, i risultati abbia deciso di ritirarsi alla -veneranda, per lo sport in questione -età di 27 anni e già con delle problematiche di salute. Continuerà a pattinare nei gala e negli show, in maniera più rilassata, perchè ama il ghiaccio da sempre.

Ha velatamente, senza fare nomi, mandato a quel paese l'ISU (e ha fatto gran bene), che in questi ultimi ha davvero stravolto questo sport e il modo in cui viene giudicato, tanto che la sottoscritta lo ritiene quasi pattinaggio acrobatico ormai più che artistico.
Con la fama che si è costruito e ancora tanta voglia di pattinare non escludo che possa riportare sulla scena i Campionati Professionistici, io incrocio le dita. Ci vorrà molto molto tempo prima che un altro come lui riesca a coinvolgere così tanto masse di fan in tutto il mondo.

Ho visto l'esibizione dell'oro Nathan Chen alle ultime olimpiadi di Beijing, non me ne intendo molto, ma mentre non ha fatto alcun errore, mi sembrava un po' troppo "pesante" sul ghiaccio...non mi è piaciuto tanto.

Mi rincresce molto

Una leggenda. Spiace che si sia ritirato, era una pennellata di grazia sul ghiaccio. Ma per restare a quei livelli non puoi avere una vita, e quando il tuo corpo, nonostante la relativa giovinezza, comincia a cedere, occorre riconoscere che le priorità sono cambiate. A che pro continuare a competere se le caviglie non ti reggono? A questi livelli è giusto mollare: se sai che mettendoci tutto te stesso puoi arrivare sul podio, può valerne la pena. Ma se sai che comunque non ce la faresti, o che rischieresti di farti seriamente male, perché continuare? Giusto fare altro.

concordo. Anche perché infortuni come questi anche se curati dai migliori specialisti al mondo col passare degli anni si faranno sentire eccome. Mancherà ma la salute è più importante

Lo guardi e continui a dargli quindici anni. Ma i ventisette che sembra non avere né nel viso né nel fisico in realtà lui di certo, da pattinatore, li sente tutti, poi gli infortuni degli ultimi tempi, la concorrenza dei giovanissimi etc etc... ma, anche lui, credo il suo destino lo abbia nel nome. Ci sono le ali nel suo cognome, e io sono certa che Yuzuru volerà ancora, e saprà farci rimanere ancora a bocca aperta, in qualche modo.
Grazie per tutto quello che ci hai dato finora.
Il video è bellissimo, davvero commovente ♥

Un gigante. Quello che ha saputo fare lui in questo sport…là grazia e la potenza insieme. Il suo fisico non poteva reggere ancora questo carico di lavoro. Sicuramente lo vedremo esibirsi!

E' stato grazie al suo oro del 2014 che mi sono avvicinata a questo sport e che a tutt'oggi continuo a seguire con interesse. Rimasi letteralmente incantata dalla sua bellezza espressiva durante quell'esibizione.
Yuzuru, prima ancora di essere un pattinatore, lo considero un vero a proprio artista su ghiaccio. Ho visto sempre così tanto trasporto, dedizione e passione in lui che vanno ben oltre all'eccelsa qualità tecnica che possiede.

Si ritira una tra le figure più importanti degli ultimi anni che ha avuto il merito, come è capitato per me, di avvicinare tanta gente alla visione di questo sport poco gettonato. Un po' di tristezza c'è, ma sono convinta che le nuove leve, cresciute prendendo tra i tanti anche lui come loro musa ispiratrice, sapranno regalarci nuove forti emozioni su ghiaccio!