Quando Tokimeki Tonight ("Stanotte ho il batticuore", noto in Italia anche come Batticuore notturno o Ransie la strega) di Koi Ikeno fa la sua comparsa sulle pagine della rivista shoujo Ribon di Shueisha è l'estate del 1982, e il successo è immediato.
Era cominciata una nuova era per gli shoujo manga, più orientati verso commedie che narrassero la vita delle ragazze di tutti i giorni, la scuola, i timidi primi amori, i litigi coi genitori, piuttosto che di grandi feuilleton ambientati in epoche e paesi lontani. Perciò, colpisce immediatamente le lettrici la storia della giovane Ranze Etoh (chiamata così perché assonante con "Étranger"), ragazza impacciata alle prese col suo primo amore verso il bello e scostante Shun Makabe che deve anche fare i conti con la tragicomica rivale Yoko Kamiya, con la sua natura di essere sovrannaturale, con i suoi poteri che la fanno trasformare in qualsiasi cosa o persona morda e con l'opposizione dei suoi genitori vampiro e donna lupo che non vedono di buon occhio le relazioni tra una creatura fantastica e un umano e vorrebbero appiopparla al principe del regno magico da cui provengono. Merito dello stile dell'autrice, che con molta spigliatezza si barcamena tra commedia, romanticismo, dramma, umorismo e tanta fantasia.
Il successo del manga è tale che l'adattamento animato viene immediatamente messo in cantiere, prodotto da Group Tac, e fa il suo debutto pochissimi mesi dopo, dal 7 ottobre 1982, su Nippon Television. Il periodo è quello giusto, del resto tra il 1981 e il 1983 in Giappone ci si renderà conto che le commedie incentrate su una protagonista femminile sono un genere particolarmente di successo e se ne produrranno molte, adattando in animazione molti manga del genere, come appunto questo, ma anche Uruseiyatsura, Dr. Slump e Arale, Pollon, Nanako SOS.
La produzione di un anime a distanza così ravvicinata dall'inizio del manga è sì indice del successo di quest'ultimo, ma non aiuta granché la realizzazione del cartone animato, che si trova immediatamente ad affrontare problemi organizzativi di vario tipo. Uno fra tutti, il manga è stato pubblicato in estate e quindi è estate anche nella storia, con importanti snodi della storia che hanno a che fare con ritiri estivi e gite al mare, ma l'anime è iniziato a ottobre, non si può mica mostrare l'estate sullo schermo, giusto?
Gli episodi del manga da cui attingere sono pochissimi, e quei pochi che ci sono magari non si possono nemmeno usare allo stesso modo perché la stagione è diversa, perciò allo staff dell'anime non resta che inventare innumerevoli episodi riempitivi, in realtà abbastanza fedeli al tipo di umorismo presente nei primi episodi del fumetto, e poi riallacciarsi a quest'ultimo quando possibile (non più di una decina di episodi sui 34 totali saranno tratti dal manga).
Il risultato è un anime estremamente differente dal manga, del quale mantiene la premessa della storia e i personaggi del cast iniziale, ma ne inventa anche di altri, gli fa vivere diverse avventure anche carine e spassose ma che non modificano (perché non possono farlo) lo status quo degli eventi né portano ad avanzamenti della trama.
Lo stile dei disegni è molto simile a quello iniziale di Koi Ikeno, mentre a livello tecnico non presenta nulla di speciale, con colori non particolarmente vivaci e palette che rendono i personaggi a volte anche irriconoscibili da quelli del manga (vedi Aaron, che nel manga è ritratto come un bel ragazzo biondo coi boccoli mentre nell'anime ha i capelli scuri e uno sguardo arcigno che lo rende tutt'altro personaggio). Gli autori dell'anime si divertono a inventare episodi autoconclusivi che spaziano dal romantico all'assurdo, dalla fantascienza alla parodia di film famosi dell'epoca (quando hai il coprotagonista maschile che fa pugilato non puoi esimerti dal fare la parodia di una certa saga cinematografica il cui terzo episodio pochi mesi prima aveva conquistato anche le sale giapponesi). Il ritmo della comicità è buono, gli episodi sono leggeri e divertenti e la visione comunque scorre, anche se diversissima dalla storia del manga.
Il cast dei doppiatori è formato da voci famose dell'epoca. Ranze ha la voce di Eriko Hara (Hikaru di Orange Road, Unazuki di Sailor Moon, Ayako di Slam Dunk). Shun è Yu Mizushima, ed è assolutamente profetico che a doppiarlo sia lui, colui che darà la voce a tutti i futuri coprotagonisti maschili delle maghette dello Studio Pierrot, contando anche che alcuni di essi, come Riki di Mahou no yousei Persha e soprattutto Sho di Mahou no star Magical Emi (pugile in erba anche lui), sono palesemente ispirati a livello grafico dal personaggio creato da Koi Ikeno. Yoko è Miina Tominaga (Karin di DNA2, Maam della vecchia serie di Dai no daibouken, Persha di Mahou no yousei Persha, Noa di Patlabor, Yuka di Touch). Aaron è Hirotaka Suzuoki (Tenshinhan di Dragon Ball, Krauser di Fatal Fury 2, Kuno di Ranma ½, Shiryu di Saint Seiya). Sono, inoltre, presenti moltissime altre voci note come quelle di Junpei Takiguchi, Hideyuki Tanaka, Kenichi Ogata, Kohei Miyauchi, Shigeru Chiba, Tessho Genda, Daisuke Gouri e Rika Fukami.
Le due sigle, entrambe interpretate da Harumi Kamo, sono molto particolari. La opening "Tokimeki Tonight" è un brano ritmatissimo, che parte come un pezzo latino-americano e poi via via si trasforma in una canzone più romantica, per poi tornare a farsi ritmato, allegro e assurdo nell'ultima parte, ma è la ending "Super Love Lotion" il vero fiore all'occhiello della serie.
Un brano con un ritmo da discoteca, estremamente moderno per l'anno d'uscita, cantato da una voce dal tono sensuale, accattivante e difficilissimo da fare uscire dalla testa, così come indimenticabile è il conturbante video ad esso associato, che a pensarci oggi decisamente stupisce: è l'adattamento animato di un manga per ragazze, che casomai sarebbero più interessate a vedere le grazie di Shun piuttosto che quelle di Ranze, eppure la ending non fa altro che mostrarci lei che balla nuda, coperta solo da un mantello che genera uno stuzzicante effetto vedo-non vedo.
Una ending che sembra quasi fuori posto in un anime del genere, eppure è diventata la carta vincente per farlo ricordare, tanto più che viene parodiata più volte all'interno degli episodi, fino ad arrivare alla comicità più totale dell'ultimo episodio, in cui viene usata come sigla di chiusura in una versione speciale dove a ballare nuda coperta da un mantello nero non è solo Ranze ma tutti i personaggi principali della serie: lei, Shun, Yoko, i genitori, il fratellino e il pappagallino di Ranze e persino il padre di Yoko, omone boss della yakuza che è l'ultima persona che ti aspetteresti di vedere in quelle vesti.
Nonostante tutto, però, i problemi dell'anime continuano. La fascia oraria scelta, quella del giovedì sera alle sette, non è la collocazione ideale per un cartone animato, in quanto era dalla fine di Tiger Mask negli anni settanta che non ne ospitava uno. Tokimeki Tonight si trova a dover affrontare una concorrenza agguerrita: su Fuji TV alla stessa ora c'è Space Adventure Cobra, su TBS c'è il varietà musicale Parinko Gakuen n° 1, su Tv Tokyo c'è Cybot Robocchi (noto in Italia come Robottino), ma soprattutto c'è l'alta stagione del baseball, che fa saltare all'anime interi mesi di programmazione più varie pause qua e là, per un totale di 13 settimane saltate che fanno sì che i 34 episodi della serie vengano trasmessi in praticamente un anno invece che in circa nove mesi come avrebbero fatto con una programmazione regolare. Nonostante un po' di merchandise e ben due OAV riassuntivi, gli ascolti sono bassi, perciò a settembre del 1983 l'anime viene cancellato senza colpo ferire, dopo aver saltato praticamente due mesi filati di programmazione per via delle partite di baseball, con un ultimo episodio che sembra più una burla che una degna conclusione.
Se il manga, sin dalle sue prime battute, ti mette qua e là piccole pulci nell'orecchio per sviluppare una trama portante che di lì a qualche volume esplode, con un grosso colpo di scena riguardante il principe del regno magico, quello stesso colpo di scena nell'anime viene fatto insinuare, poi smentito con una gag e poi rientra in scena negli ultimissimi secondi del finale, creando così un'ultima puntata che ti mette tanto hype ma che poi fa scoppiare tutto come una bolla di sapone per poi tornare a incuriosirti con un colpo di scena che non verrà mai approfondito in animazione.
L'anime racconta, con svariate differenze, circa due o tre volumetti del manga, che invece avrà ben più fortuna, diventando un longevo caposaldo dello shoujo manga che sarà d'ispirazione per molte future artiste come ad esempio Miho Obana (Kodomo no omocha) o Yuki Urushibara (Mushishi), e trasformandosi in una lunga saga generazionale che andrà avanti sino al 1995 con la sua serie principale di 30 volumi e continua sino ad oggi con vari volumetti speciali, remake e sequel (è da poco uscito il primo volume di Tokimeki Tonight Sorekara, sequel con Ranze quarantenne). L'anime non ci lascia nulla di tutto questo, presentandoci solo una commedia carina ma inconcludente di pochi episodi, che in Giappone non ha lasciato granché il segno, ma in Italia è invece diventata molto famosa, paradossalmente più del manga di cui molti non hanno apprezzato gli sviluppi successivi a quanto narrato nel cartone.
La serie animata di Tokimeki Tonight arrivò in Italia nel corso degli anni ’80, trasmessa da varie emittenti locali e riscosse un grande successo, tanto più che riuscì a scolpirsi nella memoria collettiva di molti (grazie anche alla sigla finale, ammettiamolo!).
Il titolo della serie fu cambiato in Ransie la strega, mantenendo una sorta di assonanza col nome originale della protagonista (che però non è affatto una strega, quanto una bizzarra vampira, abbiamo detto sopra). Peggior fortuna tocca all’ambientazione, che viene tolta al Giappone e a tutti gli altri protagonisti, che si vedono anch’essi privati del loro nome originale. Così il cognome Etoh diventa Lupescu, Shun Makabe diventa Paul Cabor, Yoko e Tamasaburou Kamiya diventano Lisa e Thomas Thompson, Mori Etoh diventa Boris, Rinze diventa Ronnie e così via.
Curiosamente, il Regno Magico viene adattato come L’Inferno, e conseguentemente viene fatto credere, con conseguenze bizzarre nel proseguire degli episodi, che il suo sovrano sia il Diavolo in persona, quando in realtà nella storia originale si tratta soltanto di un semplice sovrano di stampo medievale dotato di poteri magici.
La serie, che vede nel cast parecchie voci note del doppiaggio italiano degli anni ’80 come Beatrice Margiotti, Stefano Onofri, Nino Scardina e Francesca Rossiello e vanta una celebre sigla ad opera dei Cavalieri del Re (applicata sui video delle sigle originali), fu replicata parecchie volte su diverse emittenti locali e ha avuto anche un passaggio sui canale satellitari Deakids e Man-Ga, oltre ad essere disponibile in dvd per Yamato Video in due cofanetti, mentre il manga e tutto ciò di relativo alla saga di Tokimeki Tonight che è stato prodotto negli anni (ad eccezione del sequel appena uscito che però siamo certi arriverà in futuro) è stato pubblicato in Italia da Star Comics.
NOTE DELL'AUTORE
Si ringrazia per le informazioni il blog Turtime Machine.
Era cominciata una nuova era per gli shoujo manga, più orientati verso commedie che narrassero la vita delle ragazze di tutti i giorni, la scuola, i timidi primi amori, i litigi coi genitori, piuttosto che di grandi feuilleton ambientati in epoche e paesi lontani. Perciò, colpisce immediatamente le lettrici la storia della giovane Ranze Etoh (chiamata così perché assonante con "Étranger"), ragazza impacciata alle prese col suo primo amore verso il bello e scostante Shun Makabe che deve anche fare i conti con la tragicomica rivale Yoko Kamiya, con la sua natura di essere sovrannaturale, con i suoi poteri che la fanno trasformare in qualsiasi cosa o persona morda e con l'opposizione dei suoi genitori vampiro e donna lupo che non vedono di buon occhio le relazioni tra una creatura fantastica e un umano e vorrebbero appiopparla al principe del regno magico da cui provengono. Merito dello stile dell'autrice, che con molta spigliatezza si barcamena tra commedia, romanticismo, dramma, umorismo e tanta fantasia.
Il successo del manga è tale che l'adattamento animato viene immediatamente messo in cantiere, prodotto da Group Tac, e fa il suo debutto pochissimi mesi dopo, dal 7 ottobre 1982, su Nippon Television. Il periodo è quello giusto, del resto tra il 1981 e il 1983 in Giappone ci si renderà conto che le commedie incentrate su una protagonista femminile sono un genere particolarmente di successo e se ne produrranno molte, adattando in animazione molti manga del genere, come appunto questo, ma anche Uruseiyatsura, Dr. Slump e Arale, Pollon, Nanako SOS.
La produzione di un anime a distanza così ravvicinata dall'inizio del manga è sì indice del successo di quest'ultimo, ma non aiuta granché la realizzazione del cartone animato, che si trova immediatamente ad affrontare problemi organizzativi di vario tipo. Uno fra tutti, il manga è stato pubblicato in estate e quindi è estate anche nella storia, con importanti snodi della storia che hanno a che fare con ritiri estivi e gite al mare, ma l'anime è iniziato a ottobre, non si può mica mostrare l'estate sullo schermo, giusto?
Gli episodi del manga da cui attingere sono pochissimi, e quei pochi che ci sono magari non si possono nemmeno usare allo stesso modo perché la stagione è diversa, perciò allo staff dell'anime non resta che inventare innumerevoli episodi riempitivi, in realtà abbastanza fedeli al tipo di umorismo presente nei primi episodi del fumetto, e poi riallacciarsi a quest'ultimo quando possibile (non più di una decina di episodi sui 34 totali saranno tratti dal manga).
Il risultato è un anime estremamente differente dal manga, del quale mantiene la premessa della storia e i personaggi del cast iniziale, ma ne inventa anche di altri, gli fa vivere diverse avventure anche carine e spassose ma che non modificano (perché non possono farlo) lo status quo degli eventi né portano ad avanzamenti della trama.
Lo stile dei disegni è molto simile a quello iniziale di Koi Ikeno, mentre a livello tecnico non presenta nulla di speciale, con colori non particolarmente vivaci e palette che rendono i personaggi a volte anche irriconoscibili da quelli del manga (vedi Aaron, che nel manga è ritratto come un bel ragazzo biondo coi boccoli mentre nell'anime ha i capelli scuri e uno sguardo arcigno che lo rende tutt'altro personaggio). Gli autori dell'anime si divertono a inventare episodi autoconclusivi che spaziano dal romantico all'assurdo, dalla fantascienza alla parodia di film famosi dell'epoca (quando hai il coprotagonista maschile che fa pugilato non puoi esimerti dal fare la parodia di una certa saga cinematografica il cui terzo episodio pochi mesi prima aveva conquistato anche le sale giapponesi). Il ritmo della comicità è buono, gli episodi sono leggeri e divertenti e la visione comunque scorre, anche se diversissima dalla storia del manga.
Il cast dei doppiatori è formato da voci famose dell'epoca. Ranze ha la voce di Eriko Hara (Hikaru di Orange Road, Unazuki di Sailor Moon, Ayako di Slam Dunk). Shun è Yu Mizushima, ed è assolutamente profetico che a doppiarlo sia lui, colui che darà la voce a tutti i futuri coprotagonisti maschili delle maghette dello Studio Pierrot, contando anche che alcuni di essi, come Riki di Mahou no yousei Persha e soprattutto Sho di Mahou no star Magical Emi (pugile in erba anche lui), sono palesemente ispirati a livello grafico dal personaggio creato da Koi Ikeno. Yoko è Miina Tominaga (Karin di DNA2, Maam della vecchia serie di Dai no daibouken, Persha di Mahou no yousei Persha, Noa di Patlabor, Yuka di Touch). Aaron è Hirotaka Suzuoki (Tenshinhan di Dragon Ball, Krauser di Fatal Fury 2, Kuno di Ranma ½, Shiryu di Saint Seiya). Sono, inoltre, presenti moltissime altre voci note come quelle di Junpei Takiguchi, Hideyuki Tanaka, Kenichi Ogata, Kohei Miyauchi, Shigeru Chiba, Tessho Genda, Daisuke Gouri e Rika Fukami.
Le due sigle, entrambe interpretate da Harumi Kamo, sono molto particolari. La opening "Tokimeki Tonight" è un brano ritmatissimo, che parte come un pezzo latino-americano e poi via via si trasforma in una canzone più romantica, per poi tornare a farsi ritmato, allegro e assurdo nell'ultima parte, ma è la ending "Super Love Lotion" il vero fiore all'occhiello della serie.
Un brano con un ritmo da discoteca, estremamente moderno per l'anno d'uscita, cantato da una voce dal tono sensuale, accattivante e difficilissimo da fare uscire dalla testa, così come indimenticabile è il conturbante video ad esso associato, che a pensarci oggi decisamente stupisce: è l'adattamento animato di un manga per ragazze, che casomai sarebbero più interessate a vedere le grazie di Shun piuttosto che quelle di Ranze, eppure la ending non fa altro che mostrarci lei che balla nuda, coperta solo da un mantello che genera uno stuzzicante effetto vedo-non vedo.
Una ending che sembra quasi fuori posto in un anime del genere, eppure è diventata la carta vincente per farlo ricordare, tanto più che viene parodiata più volte all'interno degli episodi, fino ad arrivare alla comicità più totale dell'ultimo episodio, in cui viene usata come sigla di chiusura in una versione speciale dove a ballare nuda coperta da un mantello nero non è solo Ranze ma tutti i personaggi principali della serie: lei, Shun, Yoko, i genitori, il fratellino e il pappagallino di Ranze e persino il padre di Yoko, omone boss della yakuza che è l'ultima persona che ti aspetteresti di vedere in quelle vesti.
Nonostante tutto, però, i problemi dell'anime continuano. La fascia oraria scelta, quella del giovedì sera alle sette, non è la collocazione ideale per un cartone animato, in quanto era dalla fine di Tiger Mask negli anni settanta che non ne ospitava uno. Tokimeki Tonight si trova a dover affrontare una concorrenza agguerrita: su Fuji TV alla stessa ora c'è Space Adventure Cobra, su TBS c'è il varietà musicale Parinko Gakuen n° 1, su Tv Tokyo c'è Cybot Robocchi (noto in Italia come Robottino), ma soprattutto c'è l'alta stagione del baseball, che fa saltare all'anime interi mesi di programmazione più varie pause qua e là, per un totale di 13 settimane saltate che fanno sì che i 34 episodi della serie vengano trasmessi in praticamente un anno invece che in circa nove mesi come avrebbero fatto con una programmazione regolare. Nonostante un po' di merchandise e ben due OAV riassuntivi, gli ascolti sono bassi, perciò a settembre del 1983 l'anime viene cancellato senza colpo ferire, dopo aver saltato praticamente due mesi filati di programmazione per via delle partite di baseball, con un ultimo episodio che sembra più una burla che una degna conclusione.
Se il manga, sin dalle sue prime battute, ti mette qua e là piccole pulci nell'orecchio per sviluppare una trama portante che di lì a qualche volume esplode, con un grosso colpo di scena riguardante il principe del regno magico, quello stesso colpo di scena nell'anime viene fatto insinuare, poi smentito con una gag e poi rientra in scena negli ultimissimi secondi del finale, creando così un'ultima puntata che ti mette tanto hype ma che poi fa scoppiare tutto come una bolla di sapone per poi tornare a incuriosirti con un colpo di scena che non verrà mai approfondito in animazione.
L'anime racconta, con svariate differenze, circa due o tre volumetti del manga, che invece avrà ben più fortuna, diventando un longevo caposaldo dello shoujo manga che sarà d'ispirazione per molte future artiste come ad esempio Miho Obana (Kodomo no omocha) o Yuki Urushibara (Mushishi), e trasformandosi in una lunga saga generazionale che andrà avanti sino al 1995 con la sua serie principale di 30 volumi e continua sino ad oggi con vari volumetti speciali, remake e sequel (è da poco uscito il primo volume di Tokimeki Tonight Sorekara, sequel con Ranze quarantenne). L'anime non ci lascia nulla di tutto questo, presentandoci solo una commedia carina ma inconcludente di pochi episodi, che in Giappone non ha lasciato granché il segno, ma in Italia è invece diventata molto famosa, paradossalmente più del manga di cui molti non hanno apprezzato gli sviluppi successivi a quanto narrato nel cartone.
La serie animata di Tokimeki Tonight arrivò in Italia nel corso degli anni ’80, trasmessa da varie emittenti locali e riscosse un grande successo, tanto più che riuscì a scolpirsi nella memoria collettiva di molti (grazie anche alla sigla finale, ammettiamolo!).
Il titolo della serie fu cambiato in Ransie la strega, mantenendo una sorta di assonanza col nome originale della protagonista (che però non è affatto una strega, quanto una bizzarra vampira, abbiamo detto sopra). Peggior fortuna tocca all’ambientazione, che viene tolta al Giappone e a tutti gli altri protagonisti, che si vedono anch’essi privati del loro nome originale. Così il cognome Etoh diventa Lupescu, Shun Makabe diventa Paul Cabor, Yoko e Tamasaburou Kamiya diventano Lisa e Thomas Thompson, Mori Etoh diventa Boris, Rinze diventa Ronnie e così via.
Curiosamente, il Regno Magico viene adattato come L’Inferno, e conseguentemente viene fatto credere, con conseguenze bizzarre nel proseguire degli episodi, che il suo sovrano sia il Diavolo in persona, quando in realtà nella storia originale si tratta soltanto di un semplice sovrano di stampo medievale dotato di poteri magici.
La serie, che vede nel cast parecchie voci note del doppiaggio italiano degli anni ’80 come Beatrice Margiotti, Stefano Onofri, Nino Scardina e Francesca Rossiello e vanta una celebre sigla ad opera dei Cavalieri del Re (applicata sui video delle sigle originali), fu replicata parecchie volte su diverse emittenti locali e ha avuto anche un passaggio sui canale satellitari Deakids e Man-Ga, oltre ad essere disponibile in dvd per Yamato Video in due cofanetti, mentre il manga e tutto ciò di relativo alla saga di Tokimeki Tonight che è stato prodotto negli anni (ad eccezione del sequel appena uscito che però siamo certi arriverà in futuro) è stato pubblicato in Italia da Star Comics.
NOTE DELL'AUTORE
Si ringrazia per le informazioni il blog Turtime Machine.
Ricordo anche io "Bia".
La cosa più bella di entrambi questi anime secondo me erano le sigle, che tra l'altro ti rimanevano in testa, tanto che le ricordo anche ora pur avendo rimosso ciò che riguarda le serie viste perché ero davvero piccolissima... Di "Ransie" ho recuperato da poco il manga e spero che prima o poi pubblichino anche da noi il seguito appena pubblicato in patria.
La ending è unica, una di quelle che davvero non ti aspetti associate ad un anime con il target di Ransie, ancora oggi lascia il segno.
Non sono mai riuscito a godermelo a pieno a casa della giovanissima eta', dovro' rimediare al piu' presto, possibilmente con il doppiaggio italiano dell'epoca
Non parliamo dell'opening italiana :/ nostalgiaaaaa!!
Ps: Bia...che ricordi anche quell'anime. Devo riguardarmeli tutti!
Spero in una riedizione in DVD coi sub fedeli mentre il manga lo recupererò di sicuro.
Aveva anche un tono generale che riesco a definire solo come vagamente "british" (nella mia mente infatti lo appaiavo a cose come l'occidentale Conte Dacula) ed un'estetica shojo (anche negli ambienti e negli sfondi) che riusciva ad essere delicata ma non stucchevole.
Fu anche uno dei pochi anime che mi spaventò in una scena che m'è rimasta impressa. 😱
Poi vabbé c'era quella sigla finale che per un prepubescente era arte suntuaria! 😈
Auguri alla strega/vampira (macchissene se non è l'una o l'altra) più simpatica di sempre!
Complimenti a Kotaro per l'articolo.
Ma non veniva affatto smentito nel finale dell'anime
Ho provato anche a vedere qualche episodio dell'anime, carino e un po' banalotto, l'ho lasciato da parte sapendo che adattava poco nulla e male dal manga quindi non c'erano rischi.
Onestamente puntavo molto al 40esimo anno della serie sperando in un remake (giustappunto è stato d'ispirazione agli adattamenti di Urusei Yatsura, che guardacaso sta per partire col remake) ma non sapevo che in giappone andò così. Speriamo qualcosa per il futuro, al giorno d'oggi non si sa mai.
Ending semplicemente fantastica
Il manga lo lessi nel 2002 con la prima edizione Star Comics. Rimasi piacevolmente sorpreso dalla trama più corposa rispetto a quella dell'anime, però lo abbandonai non appena Ransie/Ranze smise di essere protagonista. Non mi interessavano proprio le successive vicende! Col tempo ho rivenduto quei volumi e un po' me ne sono anche pentito. Infatti sono stato felicissimo quando Star ha riproposto la sola serie principale, è stato davvero piacevole rileggerla!
L'anime ha comunque un posto speciale nel mio cuore. La sigla italiana è dolcissima, così come anche la opening originale che richiama alcune bellissime bgm della serie! In generale trovo tutta la colonna sonora molto orecchiabile, mi è sempre piaciuta molto, sapeva essere molto versatile nel cambiare atmosfera passando dal romanticismo alle tinte più horror dell'Inferno.
Per quanto riguarda la ending ne amo le sequenze animate e penso che abbiano contribuito tantissimo a far leva anche sul pubblico maschile! Ransie è una serie molto simpatica, comica e leggera nonostante i suoi toni romantici, specie l'anime penso che abbia un target molto più variegato rispetto al manga.
Però della ending non ne ho mai amato il brano originale, mi lascia solo piuttosto indifferente...
Una menzione d'onore va fatta assolutamente anche agli sfondi che ho sempre trovato eccezionali nella loro semplicità e nel loro essere così bidimensionali. I colori erano spesso molto accesi, specie durante quei tramonti dai colori caldi tendenti al fucsia!
Purtroppo il problema della serie è che ha una trama orizzontale davvero debole e piena di filler, quindi faccio parecchio fatica a riguardare molti episodi da adulto, anche perché é pure un anime che conosco a memoria!
L'episodio in cui Paol/Shun scopre il segreto di Ransie/Ranze è sicuramente il più bello!
Riguardo il finale non capisco perché scelsero di affidarlo a uno dei character designer più carenti! Comunque un finale decisamente troppo aperto che però, grazie al manga, si può tranquillamente digerire!
Anche a me piacerebbe molto un remake di questa serie, ovviamente fedele al manga! Peccato però che sarà impossibile recuperare il cast italiano storico per un eventuale doppiaggio italiano. Erano davvero tutti bravissimi (a parte il doppiatore di Paol, che sembrava leggesse il copione piuttosto che recitarlo).
Anche io spero che Yamato faccia una nuova edizione con i sub fedeli!
Questo è uno di quei titoli che più si meriterebbero un reboot animato fedele al manga.
L'anime nello specifico sì, il manga invece è molto famoso e ha generato un sacco di spinoff, gli ultimi dei quali anche molto recenti.
Invece sì. Nella serie tv Paul/Shun dice chiaramente che
Nell’ultima scena Paul sta per aggiornare Ransie sulla natura di quel simbolo, ma poi Lisa li interrompe e la cosa rimane in sospeso rendendo il finale ancora più aperto.
E' un po' come il vecchio anime di Dai no daibouken, inutile guardarlo una volta che sai che non copre tutto il manga, a meno di non prenderlo come un divertissement da affiancare allo stesso. Dai no daibouken fortunatamente ha avuto un remake che completava la storia, quindi mi piacerebbe che anche Tokimeki Tonight abbia lo stesso destino, prima o poi.
Le saghe di Rinze e di Aira possono non piacere (la saga di Aira per buona parte del suo svolgimento abbassa il target e non è granché interessante), ma mostrano l'evoluzione del tratto dell'autrice e la cosa diventa anche un po' l'evoluzione dello stile degli shoujo manga nel tempo, quindi hanno una certa importanza. Inoltre, sono importanti anche per lo sviluppo della storia, dato che portano avanti le vicende della famiglia e fanno
Hai ragione. Ricordavo benissimo la scena citata da Non pervenuto nei commenti sopra il mio (e quanto mi aveva infastidito) ma avevo completamente rimosso quella citata da forsaken, che proprio all'ultimo smentisce quanto ho scritto 😅
Sfortunatamente, non c'è poi nessun prosieguo dell'anime quindi si rimane lo stesso appesi e delusi.
Questo non lo ricordavo, grazie!
Purtroppo non ho trovato l'immagine, ma mentre cercavo mi sono imbattuta in questa, relativa a quando Ransie usa uno specchio magico e ne escono tante copie dalla personalità, fra cui colei che si fa chiamare Ransie la pantera nera:
La sigla italiana stupenda, come anche quella di bia che avete citata prima…
Poi sicuramente la trama rivista a posteriori aveva tanti problemi… fortunatamente non è così il manga, veramente bello, almeno la parte principale… le altre due non le ho apprezzate molto.
Infatti avendo purtroppo perso in un trasloco la prima edizione star mi sono volentieri recuperato la nuova edizione.
P.S. concordo sul giudizio che avete espresso sulla sigla finale, sicuramente una che , soprattutto pensando al periodo, resta impressa
Devo ammetterelo, sono anni che devo leggere il manga, continuo lasciato nella pila solo per non rovinarmi il ricordo dell'anime.
Ransie purtroppo è uno di quelli che "mi manca", dato che non ho mai visto l'anime all'epoca, né successivamente. Ho avuto modo invece di leggere da poco i primi due volumi del manga che mi hanno fatta scompisciare dal ridere, o meglio, dal superbo mix di delirio, commedia, storia sentimentale, sovrannaturale, personaggi pazzi, e di tutto di più. Davvero una storia che mi ha intrigata tantissimo.
Spiace sapere che l'anime è perlopiù riepitivo, lo stile sembra tuttavia molto bello; che cosa curiosa il doppiatore di Shun *_*
E che sfortuna la programmazione... non ne sapevo niente, interessantissimo leggere l'approfondimento di Kotaro. Grazie!
Io adoravo l'anime di Ransie, penso di averlo riguardato ad ogni replica nel canale regionale di fiducia e mi mangio ancora le mani per non aver preso l'edizione dvd quando è uscita!
Sarò strana, o sarà perché le cose amate da bambini sono particolarmente speciali, ma io lo preferisco di gran lunga al manga.
Che momento nostalgia legato alla mia infanzia e hai ricordi con mia nonna.
Anch'io sono contenta di avere la serie completa, ma ho trovato Midnight un po' deludente: all'inizio pare diversissimo, poi le somiglianze diventano troppe.
Magari ci vorrebbero tanti nuovi remake di anime del passato tratti da manga che sono incompleti, giusto per fare due esempio Forza Sugar & Motori in Pista ^^
Già, due capolavori incompresi...
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