Nel numero 51/22 di Weekly Shonen Jump ha debuttato Cipher Academy, manga scritto da NisiOisin (Monogatari Series, Medaka Box) e disegnato da Yuji Iwasaki.
Vi ricordiamo che potete leggere questo nuovo manga tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, ovviamente SPOILER.
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Iroha è uno studente non particolarmente brillante che si è iscritto alla Cipher Academy, un istituto molto severo nel quale gli studenti devono decifrare codici dopo codici dopo codici. Iroha riesce però a salvare la faccia grazie a Kogoe, una strana compagna di classe che gli dona degli occhiali che nascondono qualità molto utili.
Prima tavola un wall of text, diciamo che ok ci siamo, è NisiOisin per davvero, non un impostore. A parte scherzo, non mi aspettavo di vederlo tornare su Jump ma non tutti i ritorni negli ultimi anni sono stati positivi, spero per lui che possa andare bene. Se la famiglia Ichinose, che ha debuttato la settimana scorsa, l'ho definita una serie difficile da scrivere di certo qui non siamo da meno, per quanto i motivi siano molto diversi. Ho apprezzato i primi due "giochi" che ci hanno mostrato, del resto potrebbero anche coinvolgere il lettore e le cose immersive mi piacciono molto (certo, il secondo era assolutamente impossibile per un non giapponese, chissà se qualcuno c'è riuscito), perciò devo dire che l'idea di partenza è promossa.
Il protagonista mi dice ben poco, più che altro perché non apprezzo particolarmente il concept del protagonista che riceve l'aiutino e secondo me nemmeno i giapponesi non amano più di tanto il fatto che lui sia in una scuola dove deve usare il cervello e sti occhiali gli diano un boost secondo me non propriamente legale. La "rivale"/"serva", non so come vogliate definirla, è abbastanza basic ma ci può stare molto bene, il suo ruolo lo fa bene e perlomeno questa conclusione di capitolo ci può anche incuriosire per qello che può accadere tra i due.
Noi in queste news approfondiamo sempre il primo capitolo, poi magari il secondo stravolge ogni idea o comunque una serie può cominciare a ingranare e sorprendere col tempo, i difetti che vedo qui non sono nulla di grave ma magari ammetto che l'ultima tavola mi ha preso eccessivamente alla sprovvista e mi ha fatto calare di molto la mia idea sulla storia di per sé... ma appunto preferisco aspettare i prossimi capitoli, come del resto la maggior parte di noi. Promosso? Ma sì, ma ho promosso altri capitoli con molta ma molta più convinzione.
Il protagonista mi dice ben poco, più che altro perché non apprezzo particolarmente il concept del protagonista che riceve l'aiutino e secondo me nemmeno i giapponesi non amano più di tanto il fatto che lui sia in una scuola dove deve usare il cervello e sti occhiali gli diano un boost secondo me non propriamente legale. La "rivale"/"serva", non so come vogliate definirla, è abbastanza basic ma ci può stare molto bene, il suo ruolo lo fa bene e perlomeno questa conclusione di capitolo ci può anche incuriosire per qello che può accadere tra i due.
Noi in queste news approfondiamo sempre il primo capitolo, poi magari il secondo stravolge ogni idea o comunque una serie può cominciare a ingranare e sorprendere col tempo, i difetti che vedo qui non sono nulla di grave ma magari ammetto che l'ultima tavola mi ha preso eccessivamente alla sprovvista e mi ha fatto calare di molto la mia idea sulla storia di per sé... ma appunto preferisco aspettare i prossimi capitoli, come del resto la maggior parte di noi. Promosso? Ma sì, ma ho promosso altri capitoli con molta ma molta più convinzione.
Chi conosce NisiOisin sa cosa aspettarsi da una sua opera: tanti dialoghi, parti complicate, idee intelligenti, personaggi spesso interessanti. Il problema è quando l’opera si basa su un qualcosa di molto complicato come la crittografia, come capita in Cipher Academy. Chi, in cerca di svago, legge la rivista, potrebbe non voler sforzarsi mentalmente sui codici proposti. Se fossero troppo complessi pochi riuscirebbero ad apprezzare l’opera; non volendomi soffermare sulle maggiori difficoltà ovvie di un lettore occidentale alle prese, per esempio, sul significato dei kanji.
Certo per quanto l’argomento possa essere complicato e difficile da seguire può sicuramente essere piacevole, ricordo il bellissimo film “The Imitation Game” a tal proposito. L’abilità di NisiOisin non si discute e si vede fin da subito in questa opera. Quando si parla di un argomento ostico è il come viene narrato il tutto a fare la differenza. Lo abbiamo visto con Akane-banashi, con il giusto metodo si può parlare di argomenti poco conosciuti, ritenuti poco interessanti, riuscendo a farli diventare molto intriganti. I disegni sono incantevoli, le idee certamente non mancano ed è interessante lo spunto originale (e storico in quanto fa riferimento a eventi realmente accaduti: il sistema purple code venne ideato nel 1937 il Signal Intelligence Service al servizio degli USA durante la seconda guerra mondiale riuscì a decriptarlo all’inizio del 1941). Vedremo, per il momento rimango fiducioso. Sono nato lo stesso giorno di Iroha Irohazaka, essendo, tra i personaggi dei manga, pochi nati quel giorno mi suscita simpatia!
Certo per quanto l’argomento possa essere complicato e difficile da seguire può sicuramente essere piacevole, ricordo il bellissimo film “The Imitation Game” a tal proposito. L’abilità di NisiOisin non si discute e si vede fin da subito in questa opera. Quando si parla di un argomento ostico è il come viene narrato il tutto a fare la differenza. Lo abbiamo visto con Akane-banashi, con il giusto metodo si può parlare di argomenti poco conosciuti, ritenuti poco interessanti, riuscendo a farli diventare molto intriganti. I disegni sono incantevoli, le idee certamente non mancano ed è interessante lo spunto originale (e storico in quanto fa riferimento a eventi realmente accaduti: il sistema purple code venne ideato nel 1937 il Signal Intelligence Service al servizio degli USA durante la seconda guerra mondiale riuscì a decriptarlo all’inizio del 1941). Vedremo, per il momento rimango fiducioso. Sono nato lo stesso giorno di Iroha Irohazaka, essendo, tra i personaggi dei manga, pochi nati quel giorno mi suscita simpatia!
【週刊少年ジャンプ新連載4連弾第2弾📚】
— 少年ジャンプ編集部 (@jump_henshubu) November 21, 2022
『#暗号学園のいろは』公式PV🗝️
『めだかボックス』の西尾維新本誌帰還❗️
そして美麗作画の岩崎優次が
仕掛ける至極の暗号ー-
本日発売の
週刊少年ジャンプ51号より連載スタート✨
ぜひご一読を📖 pic.twitter.com/KrhXKsAUVh
NisiOisin è un autore molto prolifico che purtroppo conosco solo in parte grazie alle Monogatari Series. Una sua nuova opera però mi incuriosisce moltissimo per via del suo stile narrativo unico e originale.
Cipher Academy è ambientato in un’accademia di stampo militare, quasi del tutto femminile, in cui gli allievi studiano i codici segreti e i modi e le tecniche per decifrarli. Il protagonista, Iroha Irohazaka, sembra non essere il più talentuoso degli studenti ma un incontro fortuito con la particolare Kogoe Horagatoge cambierà le carte in tavola. Oltre ai due compaiono anche un trio di ragazze, capeggiate da Kyora Toshusai, che sono alla ricerca di Kogoe e sembrano disposte a tutto pur di trovarla, compreso minacciare e vessare Iroha.
Un primo capitolo davvero intrigante soprattutto per la tematica trattata visto che, almeno personalmente, non ho mai letto una storia incentrata sulla decifrazione di codici segreti, argomento che mi ha sempre affascinato. I caratteri dei protagonisti sembrano già abbastanza delineati ma con ampi e sicuri margini di sviluppo futuri, avendo ora ovviamente solo una mera introduzione al mondo accademico. Ci sono molti elementi interessanti e che destano curiosità come il mistero dietro Kogoe, il perché del suo pessimo rapporto con Kyora e le sue amiche e il provare a risolvere enigmi e codici segreti.
Ahimè ci sono anche alcune note, per me, piuttosto negative; le pagine sono intrise di dialoghi e note che rendono poco scorrevole la lettura mentre la risoluzione degli enigmi legati ai messaggi in codice risulta di difficile comprensione per un pubblico occidentale o in generale, non giapponese. Basti pensare che il codice da decifrare visto sul finale è composto da parole scritte in kanji in un ordine preciso e la risoluzione è legata all’elenco delle prefetture giapponesi. Ho provato io stesso a tentare di risolvere il codice ma, per quanto note e traduzione siano ben fatte, mi è stato impossibile capirci qualcosa.
In conclusione, un primo capitolo promosso con qualche riserva, sperando che nei prossimi, i difetti elencati poco sopra non inficino troppo la lettura e la comprensione dell’opera.
Cipher Academy è ambientato in un’accademia di stampo militare, quasi del tutto femminile, in cui gli allievi studiano i codici segreti e i modi e le tecniche per decifrarli. Il protagonista, Iroha Irohazaka, sembra non essere il più talentuoso degli studenti ma un incontro fortuito con la particolare Kogoe Horagatoge cambierà le carte in tavola. Oltre ai due compaiono anche un trio di ragazze, capeggiate da Kyora Toshusai, che sono alla ricerca di Kogoe e sembrano disposte a tutto pur di trovarla, compreso minacciare e vessare Iroha.
Un primo capitolo davvero intrigante soprattutto per la tematica trattata visto che, almeno personalmente, non ho mai letto una storia incentrata sulla decifrazione di codici segreti, argomento che mi ha sempre affascinato. I caratteri dei protagonisti sembrano già abbastanza delineati ma con ampi e sicuri margini di sviluppo futuri, avendo ora ovviamente solo una mera introduzione al mondo accademico. Ci sono molti elementi interessanti e che destano curiosità come il mistero dietro Kogoe, il perché del suo pessimo rapporto con Kyora e le sue amiche e il provare a risolvere enigmi e codici segreti.
Ahimè ci sono anche alcune note, per me, piuttosto negative; le pagine sono intrise di dialoghi e note che rendono poco scorrevole la lettura mentre la risoluzione degli enigmi legati ai messaggi in codice risulta di difficile comprensione per un pubblico occidentale o in generale, non giapponese. Basti pensare che il codice da decifrare visto sul finale è composto da parole scritte in kanji in un ordine preciso e la risoluzione è legata all’elenco delle prefetture giapponesi. Ho provato io stesso a tentare di risolvere il codice ma, per quanto note e traduzione siano ben fatte, mi è stato impossibile capirci qualcosa.
In conclusione, un primo capitolo promosso con qualche riserva, sperando che nei prossimi, i difetti elencati poco sopra non inficino troppo la lettura e la comprensione dell’opera.
Cipher: non mi ispirava o le. Preview e devo dire che anche il. Cpaitolo non mi ha colpito. È quel tipo di manga intelligente con piani/soluzioni veramente tanto campati in area, roba che Kakegurui sembra contenere ragionamenti banalissimi.
Inoltre è veramente tanto verboso e come ciliegina non mi convince lo. Stile ma sarebbe stato secondario con tutto il resto buono.
Lo scrivo con sincera curiosità: Quando fa manga non viene sempre snobbato?
Apprezzo molto la scaltrezza e l'intelligenza di Nisio ma gli enigmi sono legati profondamente alla cultura ed al linguaggio (ed alfabeti) giapponesi che, purtroppo, non sono così conosciuti da noi.
Tutto questo potrebbe rendere la lettura pesante e difficile in occidente.
Peccato perché sono sicuro che per un Giapponese sia una lettura stimolante (gli enigmi) e divertente (la storia sembra interessante).
Proverò a seguirlo su Manga+ ma, se il tenore degli enigmi rimarrà questo, dubito che lo vedremo pubblicato da noi ... staremo a vedere.
Come ho detto anche da altre parti secondo me sono enigmi ostici anche per un giapponese.
Pensa la stessa cosa con anche solo con le prime 10 provincie italiane (trovare i kanji era facile, io parlo di capire a cosa si riferissero)
A(grigento)
(A)Le(ssandria)
An(cona)
(A)Os(ta)
(A)Re(zzo)
As(coli Piceno)
(As)Ti
(A)Ve(llino)
Ba(ri)
(Ba)Rle(tta-Andria-Trani)
Ti trovi davanit An-Le-Ti-Ve-A-Os-Ba-Re-As-Rle e devi provare a dargli un senso.
Non credo pensi alle provicie (o forse si, boh)
Sarebbe sicuramente divertente da lettore cimentarsi nel riconoscere i pattern ricorrenti negli enigmi ma per noi occidentali risulta abbastanza impossibile rendendo tutti i wall of text noiosi, senza contare che la scelta degli occhiali usati come elemento risolutore è discutibile. Anche il protagonista è dozzinale e la presunta rivale stereotipata, quindi sul fronte personaggi per ora nulla di nuovo.
Il tema mi sembra veramente figo quindi non voglio dropparla al primo capitolo ma poco ci manca, almeno la curiosità di sapere dove vuole andare a parare con quel finale c’è.
Mah, vediamo.
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