La scorsa notte si è tenuta la cerimonia di premiazione dell’80° edizione dei Golden Globe Awards.
Ad aggiudicarsi il premio come miglior film d’animazione è stato Pinocchio di Guillermo del Toro.
Gli altri film in finale erano Inu-Oh di Masaaki Yuasa, Il Gatto con gli Stivali 2, Turning Red e Marcel the Shell With Shoes On.
Guillermo del Toro al momento della premiazione ha affermato che "L'animazione è cinema, l'animazione non è un genere per bambini. È un mezzo di comunicazione":
Oltre a Inu-Oh, solo altri due film giapponesi erano stati nominati ai Golden Globe, ovvero Si Alza il Vento di Hayao Miyazaki e Mirai di Mamoru Hosoda. Finora nessun film di animazione giapponese ha vinto nella categoria in cui era stato nominato.
Pinocchio di Guillermo del Toro è disponibile su Netflix.
Fonte consultata:
Animenewsnetwork
Ad aggiudicarsi il premio come miglior film d’animazione è stato Pinocchio di Guillermo del Toro.
Rivisitazione di Guillermo del Toro della famosa fiaba italiana di Carlo Collodi che racconta la storia di un burattino che prende vita e sogna di diventare un bambino nell'Italia fascista degli anni '30. Una storia d'amore e disobbedienza mentre Pinocchio combatte per essere all'altezza delle aspettative del padre imparando il vero significato della vita.
Gli altri film in finale erano Inu-Oh di Masaaki Yuasa, Il Gatto con gli Stivali 2, Turning Red e Marcel the Shell With Shoes On.
Guillermo del Toro al momento della premiazione ha affermato che "L'animazione è cinema, l'animazione non è un genere per bambini. È un mezzo di comunicazione":
Guillermo del Toro wins the award for Best Animated Motion Picture. #GoldenGlobes pic.twitter.com/LAs0Szn03s
— NBC Entertainment (@nbc) January 11, 2023
Oltre a Inu-Oh, solo altri due film giapponesi erano stati nominati ai Golden Globe, ovvero Si Alza il Vento di Hayao Miyazaki e Mirai di Mamoru Hosoda. Finora nessun film di animazione giapponese ha vinto nella categoria in cui era stato nominato.
Pinocchio di Guillermo del Toro è disponibile su Netflix.
Fonte consultata:
Animenewsnetwork
Giusto per curiosità, qualcuno ricorda l'ultima volta che un anime ha vinto questo premio?
Animation Is a medium
Amen, peccato che stiamo sempre a ripetercelo...
Finora nessun film di animazione giapponese ha vinto nella categoria in cui era stato nominato.
Va beh ma i golden sono ulta autarchici, non ammetteranno mai l'infinita superiorità della animazione nipponica. Peraltro almeno stavolta ha vinto un buon prodotto, a volte hanno vinto cretinate assurde... poi pensare che il Gatto con gli Stivali 2 possa essere arrivato in finale dimostra come sono chiusi mentalmente
Il film l’ho trovato molto carino e con belle trovate, ma non mi ha fatto impazzire, forse perchè il soggetto ormai è trito e ritrito.
Mi sono comunque piaciuti sia questo sia il remake Disney (forse sono l’unico).
Il film è bello anche se non lo dice la Golden Globe Awards,
che negli anni passati ha premiato ciofeche solo perche erano pipponi a due mani sulla Storia americana.
un altra classifica autocentrata che non vale nulla.
Ho apprezzato e odiato immensamente questo film, mentre restavo incantato dal comparto tecnico vedevo la trama crollare minuto dopo minuto.
Vabbè, si può dire lo stesso degli Oscar..
Certamente. Peraltro la relazione tra anime ed usa è davvero strana, da un lato gli usa sono uno dei paesi stranieri dove sono arrivati prima e dove hanno avuto più successo, d'altro lato è uno dei paesi che più blocchi protezionisti ha cercato di imporre. Per esempio negli anni '80, molti anime erano tradotti in modo che sembrassero un prodotto americano e non giapponese. Ancora alla fine degli anni '90 Detective Conan (Case Closed) non solo dava nomi americani ai personaggi, ma cambiava i nomi di luoghi ed edifici per dare l'impressione di essere in una metropoli americana e non nella "Beika", un quartiere inventato ma saldamente localizzato in Tokyo. Di traduzione che familiarizzano utilizzando nomi locali se ne vedono ovunque, ma cercare addirittura di cambiare l'ambientazione e trasformare il Giappone in un altro paese credo non si sia mai visto altrove. E trovo assurdo tutto questo sospetto culturale verso prodotti nati in un paese che geopoliticamente è alleato (quasi sottomesso) agli usa da dopo la guerra. Per me è un grave segno di sciovinismo.
si puo dirlo perche e' vero, tendenzialmente vincono gli oscar:
I giocattoloni ad effetti speciali (tengono in piedi i multi sala anche se sono pessimi dal lato contenuti)
i film che sono dei pipponi a due mani sulla Storia americana (12 anni schiavo)
i film che portano avanti i dettami dellla cultura americana (Moonlight)
i film stranieri, ma solo dopo che il regista si sia "prostituito" ad hollywood almeno una volta (Parasite, La Forma dell'Acqua)
in alternativa si puo leccare bene bene il sedere dello zio sam, magari facendo liberare nel proprio film Auschwitz dagli americani anzichè dai sovietici, (La vita è Bella) oppure dopo aver fatto distribuire tutti i tuoi film a Disney (La Citta Incantata)
Hollywood è l'industria della propaganda interna ed esterna, o la foraggi dal lato economico, oppure dal lato dei contenuti, oppure quando fanno l'accademy non esisti.
In che senso? È un buon film il lato tecnico è notevolissimo e ha una resa delle scene d'azione superlativa (tra l'altro ispirata all'animazione giapponese), non vedo perché non sarebbe dovuto arrivare in finale se non per chiusura mentale verso ciò che non è anime.
A differenza di tutti gli altri paesi come l'Italia?
Perché tipo non è che anche da noi si usava oscurare i riferimenti al Giappone e cambiare i nomi dei personaggi facendoli diventare italiani. No no, solo negli USA.
In America non hanno la scuola pubblica, le regole condivise del "buon cittadino" le impartisci tramite wollywood.
Lasciare i cartoni animati per i loro bambini in mano ai giapponesi, sarebbe come per noi fare scrivere i nostri libri di storia per le scuole medie ed elementari dai francesi o dai tedeschi
L'unica nota stonata, per me, sono le canzoni. Le ho trovate fuori luogo, ma può essere che si tratti anche dell'adattamento italiano. Magari in inglese rendono meglio.
Dopo decenni, la cosa più bella su PInocchio è ancora di Comencini. Quello della Disney. Quello della Tatsunoko. Anche quello di Garrone è superiore a Del Toro, che ci ha infilato persino lo sfottò a Mussolini ... e basta per carità...
leggi bene, per favore, come ho detto cambiare i nomi per familiarizzare è una pratica comune a tutti i paesi, ma addirittura cambiare la localizzazione, spostando una storia dal Giappone a un altro paese è tipico solo degli USA. Il bel libro di Guido Tavassi lo spiega bene.
Sul Gatto con gli Stivali va a gusti, io già il primo l'ho trovato senza una trama decente.
Non vedo tutta questa grande differenza quando comunque tutti i riferimenti culturali giapponesi sono sempre stati rimossi o cambiati.
Non mi sembra che la sostanza cambi poi così tanto se l'unica differenza è che nella roba italiana non andavi a dire che erano a Roma (vedi qui).
Cosa c'entra il primo? Il secondo l'hai visto?
Titolo: Pinocchio di Guillermo del Toro: cinema scolpito a mano
Dispiace sia bloccato da quel sito mezzo fascista chiamato Netflix. Chissà in sala che risate ci saremmo fatti vista la satira e le frecciatine che espone.
e la tua chiusura mentale verso quello che non è giapponese ne vogliono parlare?
L'infinita superiorità, si come no come se in Japan è tutto superiore, questo è il classico ragionamento da weeb perché non vogliono e non hanno voglia di conoscere titoli non fatto dal Sol Levante
Ma che stai a dì te?
La differenza è che almeno non si pretende che un anime sia un cartone in realtà italiano, come negli anni 80 si faceva in USA. A me sembra una differenza grande.
Sul Gatto con gli Stivali 2, non lo avrei guardato ma mio fratello una sera mi ha chiesto di vederlo con lui e devo dire che mi sono annoiato mortalmente.
Che cavolo dici?
Prima non è bloccato, è secondo lo produce Netflix.
In Netflix Germania Pinocchio si vede, almeno questa volta Netflix si è schierata dalla parte dell'arte. Perchè la cosa divertente e ridicola a conoscenza di chi ha Dinsey+, è che Disney ha fatto uscire in concomitanza con Del Toro la sua versione di pinocchio saccheggiando in alcuni punti la sceneggiatura del regista, ma da quello ne hanno tratto un inguardabile versione Woke.
Imbarazzante fiasco totale.
ho visto animazione americana, russa, cinese, coreana. Adoro i fumetti francesi e alcuni italiani.
Il problema è che se un premio decide che il miglior film di animazione è tutti gli anni americano o gli altri paesi sono inferiori all'animazione americana, o il premio è autarchico e chiuso. Poi ammetto che ho sbagliato a parlare di infinità superiorità, era un commento dettato dal fastidio per il trattamento non equo con cui viene trattata l'animazione asiatica nei premi americani.
Mi sembra una bestemmia pensare che il gatto con gli stivali non meriti la finale...
Ok che ce l’abbiamo tutti con Oscar e compagnia bella perché ignorano sempre l’animazione giapponese, ma un po’ di onestà dai.
Oltretutto quest’anno di giapponese non è uscito nulla a quel livello, mi viene in mente solo Belle se viene considerato 2022 (inu oh ovviamente non l’ho ancora visto)
Ti consiglio i film di Harryhausen se ti piace la stop motion. Ti consiglio i film di Jan Švankmajer, se ti piace la stop motion. Se preferisci roba uscita di recente, ti consiglio Mad God, dello scorso anno, non candidato all'oscar, cacato da nessuno.
Guardalo, e poi mi dici. Altro che Del Toro.
Amen!
In verità, il "facciamo finta che non sia Giappone anche se non ci crederà nessuno" è cominciato nella prima metà anni 90, ovviamente su Mediaset. Prima d'allora negli adattamenti nostrani degli anime, anche quando si modificavano i nomi, non si faceva mistero delle loro origini giapponesi: i nomi dei luoghi venivano lasciati uguali (anche in Captain Tsubasa/Holly e Benji, andato in onda sempre e solo sulle reti Fininvest/Mediaset, i nomi dei personaggi e delle squadre erano americanizzati ma il resto no), o al massimo si omettevano. Addirittura in Attacker You/Mila e Shiro, altra esclusiva delle reti del Biscione, i nomi dei personaggi erano stati lasciati quasi integri.
E anche quando hanno cominciato a censurare tutto quello che riguardava il Giappone, mai nessun adattamento italiano è mai stato sciovinista ai livelli di quelli americani. Mi ricordo ancora quel "benvenuta in America" in YuGiOh... -_-
Ma ormai l'epoca degli adattamenti "fantasiosi" e razzisti è finita... da noi. E in America? Not so sure...
Beh vogliamo parlare di quello che fece Harvey Weinstein a Nausicaa della Valle del Vento.. una storpiatura che più abominevole non si può!
Per fortuna che ci ha pensato poi la Pixar a dare una distribuzione in lingua inglese fatta come Dio comanda ai film dello Studio Ghibli ma è successo solo perché John Lasseter è un grande fan di Miyazaki.
Eh direi proprio di no, anzi in America ora va di moda la censura per non "urtare le sensibilità", che ricorda tanto il Moige. La Toonami, in particolare, è piuttosto spietata, ricordo ancora il putiferio che scoppiò con Sword Art Online: Alicization per la scena di molestie. Con Reki Kawahara costretto a chiedere scusa ai doppiatori inglesi.
Sono d'accordo che c'è un certo sciovinismo. Inoltre, secondo me gli Oscar se la sono presa quando Miyazaki vinse e non venne a ritirare il premio per protesta contro l'invasione dell'Iraq.
Infatti non ho nulla da ridire in questo caso, secondo me Pinocchio se lo è meritato il successo, anche perché è un bel film ed è praticamente un film indie dato che Del Toro lo ha proposto per anni alle varie majors e tutte lo hanno scartato. E' un film realizzato coi soldi risparmiati negli anni praticamente, non è una commercialata senz'anima.
Comunque, pur amando generalmente i film di Del Toro, trovo che per il suo unico Oscar (finora) si sia un po' venduto al sistema..
90 minuti d'applausi.
Spero che finalmente a Hollywood se ne rendano conto.
Oggi però diverso. Gente come il moige è vecchio stile, sparano a destra e a manca per pura bigotteria e spesso anche razzismo; mentre le censure di oggi sono più che altro per il motivo opposto, ovvero non offendere le donne e le "minoranze". Il Giappone è uno degli obiettivi ideali adesso come allora, prima per via di patriottismo tossico, supremazia bianca e vecchi rancori legati alla guerra, e adesso perchè non è certo ai primi posti in materia di progressismo, inclusività e parità dei sessi...
Gli inquisitori old style ci sono ancora, ma al di fuori degli Stati conservatori non vengono più molto ascoltati, anzi nessuno li sopporta più.
Poi vabbè, è risaputo che gli americani hanno seri problemi col sesso.
"Non vendersi al sistema" è un pensiero ingenuo. Se si vuole fare carriera come regista o attore cinematografico, ci sono due strade: una è l'Europa e l'altra, la più facile e redditizia, passa per Hollywood.
Beh non è che l'Europa non sia parte del sistema.. al massimo è utile per quei registi/attori in esilio come Roman Polanski o più recentemente Kevin Spacey (che ora farà un film italiano).
Appunto. Il "sistema" non lo puoi evitare in ogni caso, chi più chi meno ci siamo tutti immersi fino al collo e le cose non cambieranno.
Il gatto con gli stivali e turning red erano ottimi rivali francamente, tutti e tre completamente diversi fra di loro (motivo per cui ci dovrebbero essere più nomination a parte per i film di animazione, o al massimo non renderli una categoria a parte e candidarli assieme ai live action)
A babilonia c'era la prostituzione sacra, ogni donna doveva una volta nella vita andare a servire al tempio della dea dell'amore.
Per i registi stranieri ad Hollywood vale lo stesso principio: finché non dirigono un' americana, non vengono presi in considerazione dall'Accademy.
Vale per Bong Jooh-Oh, che ha fatto dei capolavori nei primi anni 2000, ma ha dovuto girare Snow Piercer in america per potere poi vincere un Oscar con Parasite.
E vale anche per Del Toro, che ha fatto i superbi La Spina Del Diavolo ed Il Labirinto del Fauno. Ma solo dopo che mostrato la propria fedeltà allo Zio Sam con Pacific Rim ha potuto vincere l'Oscar con La Forma dell'acqua e Pinocchio.
Che poi Pacific Rim gliel'hanno pure storpiato per farne il solito blockbuster del sabato sera, mentre Del Toro aveva in mente un omaggio agli anime mecha (a cominciare da Evangelion) assai più profondo. Anche se il sequel è stato pure peggio.
E' che a Cannes e Venezia non ti giudicano per la tua condotta morale quando lavori, ma per quella professionale.
Tendenzialmente...
a meno che non tocchi il tasto "Hitler"
:-)
https://youtu.be/QpUqpLh0iRw
del toro non delude
Grazie per aver sottolineato un aspetto che per uno della mia generazione è piú che scontato. Ancor piú per gli anime non importati dalla Fininvest.
Negli anime da te citati non ci si fa problemi ad affermare che i personaggi rappresentino la nazionale giapponese. Certo, suona strano un Oliver Hutton nella nazionale del Giappone, ma ci si passava sopra, un po' perché magari culturalmente si accettava un cambio di nomi "per semplificare" (alla stregua di Topolino/Micky Mouse), un po' per mera sospensione dell'incredulità.
Negli adattamenti successivi, pur oscurando molti riferimenti al Giappone, non ci sono casi in cui è stata inventata un'ambientazione italiana.
Il labirinto del Fauno ha vinto 3 Oscar ed è stato prima che dirigesse Pacifico Rim, non è vero che doveva dirigere prima Pacifico Rim per vincere gli Oscar.
Comunque Del Toro ha sempre lavorato in Hollywood già dai suoi primi film, Mimic, Blade 2 e i due Hellboy.
Ormai per fare l'anti Hollywood o anti- usa si inventa di tutto
è infatti un omaggio al genere mecha, DelToro lo ha detto che Evangelion non gli intesa perché non fa parte della sua generazione, il suo omaggio è solo verso i robot nagaiani o i film di Godzilla di quei anni, lui stesso dice che il film è un sogno d'infanzia,
è un giocattolone perché DelToro voleva fare il giocattolone non il film profondo e pretenzioso.
Questa cosa di Evangelion se la messa in testa solo fan e pubblico perché sembra non sanno che nel genere Mecha non esiste solo Evangelion.
Parole sante per l'animazione, sogno un giorno in cui non ci sarà più necessità di ripeterlo.
Certo, sarebbe stato bello avesse vinto Inu-Oh (che però non ho ancora visto e quindi non posso sbilanciarmi), ma comunque Pinocchio è davvero un gioiello e si merita questo premio.
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