Io e Mr. Fahrenheit - She likes Homo, not me
Lui nasconde la sua omosessualità, lei il suo amore per il Boys' Love. Entrambi vogliono essere "normali".
«La normalità non è qualcosa a cui si aspira. È qualcosa che ti devi tenere ben stretta. Parlo di costruirti una definizione di normalità solo tua e difenderla con le unghie e con i denti. Se in quella definizione di normalità che ti costruisci ci sarai anche tu, ecco che dal tuo mondo spariranno i pregiudizi.
Jun. Perché vorresti essere normale?»
Dall’altro lato dello schermo di un computer, le parole del misterioso Mr. Fahrenheit colpiscono Jun in pieno volto, costringendolo a riflettere su cosa sia davvero la “normalità”. Lui pensa che per un uomo sia normale sposare una donna, andarci a letto, avere una famiglia, dando così pace alla madre che lo ha cresciuto e al mondo che ogni giorno lo guarda con occhio attento. Jun si è convinto di essere anormale, disgustoso, un ingranaggio inutile nel grande meccanismo che regola il ciclo della vita degli esseri umani. Jun è omosessuale, ma non vorrebbe esserlo.
Sae Miura è una fujoshi, termine dispregiativo con cui si definiscono le ragazze appassionate di Boys' Love, ma si guarda bene dal farlo sapere in giro, perché una sua semplice passione le ha portato via le amicizie, l’ha resa oggetto di scherno e malevolenza. Dopo aver comprato un nuovo volume, lo ripone con cura nella borsa, perché il mondo intorno a lei vorrebbe solo ragazze “per bene”, non marce.
Sae è un’appassionata di storie omosessuali, ma non lo racconta all'esterno.
«Per poter generare figli, gli esseri viventi sono divisi tra maschi e femmine. Allora perché l'evoluzione non elimina le persone con un orientamento diverso da quello eterosessuale? In teoria nell'evoluzione resta ciò che è necessario. Mi chiedo a cosa noi gay siamo necessari.»
Sae e Jun nascondono agli occhi del mondo una parte importante di se stessi, una porzione del loro essere che li definisce in maniera forte ma non totalizzante, un pezzo di sé che ne fa ciò che sono, ma non tutto ciò che sono. Eppure al mondo non interessa conoscere le sfumature, gli importa solo dare un’etichetta, semplificare, inventare delle regole che rendano più semplice, immediata e comoda la comprensione di ciò che non conosce o teme.
Il mondo azzera l’attrito, ignora la resistenza dell’aria.
Ma quando le parti nascoste e negate di Jun e Sae si incontrano e si svelano accidentalmente a vicenda, sarà ancora possibile continuare a tenere nell’ombra un pezzo del loro essere?
«Ditemi che è una malattia.
Ditemi che è una malattia con una ragione ben precisa. Ditemi che è una malattia che guarisce, se sottoposta alla giusta cura.»
"Io e Mr. Fahrenheit - She likes Homo, not me" (Kanojo ga Suki na Mono wa Homo deatte Boku de wa nai) è un romanzo scritto da Naoto Asahara che racconta con parole semplici e dirette la cruda realtà di un adolescente omosessuale, Jun Ando, il quale ha deciso di non mostrare al mondo il suo orientamento sessuale, ritenendolo lui stesso un errore. Accompagnato dalla musica degli immortali Queen, trascorre le sue giornate all'insegna di una pacifica e sicura normalità. Tra una canzone e l'altra, ama chattare con Mr. Fahrenheit, nickname di un ragazzo gay conosciuto su internet.
Quando coglie Sae, sua compagna di classe, nell’atto di comprare un fumetto BL, nasce man mano un’inaspettata amicizia, un rapporto che lega quella stramba ragazza che ama le storie sugli omosessuali, e un ragazzo che omosessuale lo è davvero, e vorrebbe dirle a gran voce che tutto ciò che viene mostrato in quei fumetti è finto, romanzato, e che nella realtà i rapporti sentimentali e sessuali tra uomini sono tutto fuorché fiorellini svolazzanti e occhi sbrilluccicosi. Ma Jun rimane in silenzio, preferisce non distruggere le fantasie di una ragazzina; dopotutto quel che pensa una compagna di classe con cui parla a stento, non ha nessuna importanza.
Tanto diversi quanto spiriti affini, i due compagni trovano in qualche modo un’intesa e il loro rapporto si fa sempre più intimo. Jun non è attratto da Sae, la trova carina ma il suo corpo e il suo cuore possono amare solo gli uomini, un dato di fatto che però si scontra con quel desiderio spasmodico di normalità che occupa la mente del ragazzo. Vorrebbe guardare Sae come una donna da cui essere attratto, vorrebbe trovare in lei e con lei la tanto agognata normalità. Ma non può.
«Io voglio tutto.
Voglio essere felice tra le braccia di un uomo. Voglio fare l’amore con una donna e avere dei figli. Voglio essere straviziato, come figlio di qualcuno. Voglio straviziare mio figlio.»
Jun vorrebbe tutto, e pur consapevole che sia impossibile, ci prova, senza alcuna cattiveria, senza malizia, con il solo desiderio di rispondere alle aspettative del mondo senza al contempo rinunciare alla parte di sé che ama gli uomini. La felicità effimera e di facciata di cui Jun si fa carico è però troppo fragile, perché chi siamo e come siamo non possono rimanere sopiti a lungo, e la vita mette il ragazzo davanti a delle scelte, a dei momenti difficili, imbarazzanti e talmente tristi che gli fanno pensare di voler sparire da questo mondo che non lo accetta. Parlare con Mr. Fahrenheit, il suo idolo, il misterioso ragazzo dalla grande saggezza e dalla mente acuta e sagace, è una delle cose che Jun ama di più, perché con lui riesce a essere se stesso, a parlare liberamente. E spesso è lo stesso Mr. Fahrenheit a costringerlo a riflettere, a guardare oltre l’immagine pubblica che si è costruito, così da poter scavare davvero nei meandri nascosti del suo cuore.
«Quella felicità che gli etero potevano avere senza difficoltà la desideravo così tanto che non bastavano le parole.»
Il romanzo di Asahara ci guida tramite le parole e i pensieri di Jun in questo intenso percorso alla ricerca di sé, della normalità e della consapevolezza del proprio io. Grazie ad un linguaggio semplice, diretto e mai eccessivamente pomposo, la lettura scorre veloce, immergendoci nei pensieri e nei tormenti del protagonista, soprattutto nelle parole non dette ad alta voce, ripetute a se stesso come un monito per cementificare in mente e cuore ciò di cui si è convinto. La storia di Jun è credibile e vera nei sentimenti che esprime, soprattutto in quelli repressi e al contempo anelati, nella continua lotta tra desideri contrastanti che aspettano solo di esplodere nella battaglia definitiva che permetterà al ragazzo di scegliere come vivere il resto della sua esistenza.
Anche Sae, percorrendo una strada parallela a Jun, scopre mondi e sentimenti nuovi e combatte con caparbietà per raggiungere la felicità. La loro lotta, interiore e non, li porta alla consapevolezza più importante: amarsi e accettarsi per poi potersi mostrare al mondo, e da esso essere a sua volta accettati. Non senza difficoltà, non senza dolore, non senza perdite. Perché il mondo azzera l’attrito, ignora la resistenza dell’aria, ma non sempre, non in maniera così fatalistica e immutabile.
«Mi raggomitolai tutto, tenendomi le ginocchia. "Fammi rifare ogni cosa da capo, fin da prima di nascere" supplicai chiunque ci fosse lassù.»
Asahara tratteggia i personaggi in maniera semplice ed efficace, affiancando ai due protagonisti dei comprimari di tutto rispetto, a partire dall’emblematico Mr. Fahrenheit, passando per l’amante adulto di Jun, Makoto, arrivando al vispissimo amico d’infanzia, Kyohei. Ognuno di essi ha una storia e una psicologia ben delineata che s’intreccia con le vicende di Jun e Sae e amplia i messaggi e i temi che il romanzo vuol trattare.
Invero, ci sarebbero state alcune parti da approfondire, situazioni a cui sarebbe stato bene dedicare qualche pagina in più per aumentarne il coinvolgimento e la comprensione. Altri espedienti sembrano un po’ eccessivi, messi in mezzo per ingigantire situazioni che probabilmente sarebbero apparse altrimenti troppo “comuni”, ma è un difetto abbastanza soggettivo che potrebbe anche passare inosservato sotto gli occhi di molti lettori.
Planet Manga propone il romanzo di Asahara in un formato 13X18, brossurato, con sovraccoperta, al prezzo di 19,90 €. Seppur sia estremamente apprezzabile l’idea dell'editore di portare romanzi staccati dai loro brand di punta, e che non siano comunque legati al mondo di anime e manga, il costo è un po’ eccessivo considerandone il formato e la mancanza di una copertina cartonata. Si tratta comunque di un volume solido, comodo da leggere e da sfogliare.
«I gay che piacevano a Miura erano diversi da me. Quelli che piacevano a lei erano una fantasia.
Io ero reale.»
"Io e Mr. Fahrenheit - She likes Homo, not me" è un romanzo forte e coraggioso, una storia che con parole semplici parla all’animo di chiunque cerchi se stesso, a coloro che lottano per accettarsi e farsi accettare. Parla a chi ha paura, a chi si nasconde, a chi pensa di essere sbagliato, a chi è in cerca del coraggio per mostrarsi fiero di ciò che è.
Una narrazione semplice e lineare ma chiara e diretta, tematiche attuali tra giovani e meno giovani, un dichiarato ed esplicito invito ad amarsi nonostante tutto.
La storia di Jun è la storia di ogni adolescente che si mette in gioco, è la storia di ogni adulto che ha nascosto se stesso per rispondere ai canoni di una società avvolta nell’ignoranza e nel pregiudizio, una storia in cui chiunque può rispecchiarsi per poi trovare il coraggio di ricominciare, così da mostrarsi con orgoglio al mondo in tutte le piccole e grandi parti che compongono il proprio io. Senza sensi di colpa indotti, senza paure.
Senza etichette.
Senza azzerare l’attrito. Senza ignorare la resistenza dell’aria.
«La normalità non è qualcosa a cui si aspira. È qualcosa che ti devi tenere ben stretta. Parlo di costruirti una definizione di normalità solo tua e difenderla con le unghie e con i denti. Se in quella definizione di normalità che ti costruisci ci sarai anche tu, ecco che dal tuo mondo spariranno i pregiudizi.
Jun. Perché vorresti essere normale?»
Dall’altro lato dello schermo di un computer, le parole del misterioso Mr. Fahrenheit colpiscono Jun in pieno volto, costringendolo a riflettere su cosa sia davvero la “normalità”. Lui pensa che per un uomo sia normale sposare una donna, andarci a letto, avere una famiglia, dando così pace alla madre che lo ha cresciuto e al mondo che ogni giorno lo guarda con occhio attento. Jun si è convinto di essere anormale, disgustoso, un ingranaggio inutile nel grande meccanismo che regola il ciclo della vita degli esseri umani. Jun è omosessuale, ma non vorrebbe esserlo.
Sae Miura è una fujoshi, termine dispregiativo con cui si definiscono le ragazze appassionate di Boys' Love, ma si guarda bene dal farlo sapere in giro, perché una sua semplice passione le ha portato via le amicizie, l’ha resa oggetto di scherno e malevolenza. Dopo aver comprato un nuovo volume, lo ripone con cura nella borsa, perché il mondo intorno a lei vorrebbe solo ragazze “per bene”, non marce.
Sae è un’appassionata di storie omosessuali, ma non lo racconta all'esterno.
«Per poter generare figli, gli esseri viventi sono divisi tra maschi e femmine. Allora perché l'evoluzione non elimina le persone con un orientamento diverso da quello eterosessuale? In teoria nell'evoluzione resta ciò che è necessario. Mi chiedo a cosa noi gay siamo necessari.»
Sae e Jun nascondono agli occhi del mondo una parte importante di se stessi, una porzione del loro essere che li definisce in maniera forte ma non totalizzante, un pezzo di sé che ne fa ciò che sono, ma non tutto ciò che sono. Eppure al mondo non interessa conoscere le sfumature, gli importa solo dare un’etichetta, semplificare, inventare delle regole che rendano più semplice, immediata e comoda la comprensione di ciò che non conosce o teme.
Il mondo azzera l’attrito, ignora la resistenza dell’aria.
Ma quando le parti nascoste e negate di Jun e Sae si incontrano e si svelano accidentalmente a vicenda, sarà ancora possibile continuare a tenere nell’ombra un pezzo del loro essere?
«Ditemi che è una malattia.
Ditemi che è una malattia con una ragione ben precisa. Ditemi che è una malattia che guarisce, se sottoposta alla giusta cura.»
"Io e Mr. Fahrenheit - She likes Homo, not me" (Kanojo ga Suki na Mono wa Homo deatte Boku de wa nai) è un romanzo scritto da Naoto Asahara che racconta con parole semplici e dirette la cruda realtà di un adolescente omosessuale, Jun Ando, il quale ha deciso di non mostrare al mondo il suo orientamento sessuale, ritenendolo lui stesso un errore. Accompagnato dalla musica degli immortali Queen, trascorre le sue giornate all'insegna di una pacifica e sicura normalità. Tra una canzone e l'altra, ama chattare con Mr. Fahrenheit, nickname di un ragazzo gay conosciuto su internet.
Quando coglie Sae, sua compagna di classe, nell’atto di comprare un fumetto BL, nasce man mano un’inaspettata amicizia, un rapporto che lega quella stramba ragazza che ama le storie sugli omosessuali, e un ragazzo che omosessuale lo è davvero, e vorrebbe dirle a gran voce che tutto ciò che viene mostrato in quei fumetti è finto, romanzato, e che nella realtà i rapporti sentimentali e sessuali tra uomini sono tutto fuorché fiorellini svolazzanti e occhi sbrilluccicosi. Ma Jun rimane in silenzio, preferisce non distruggere le fantasie di una ragazzina; dopotutto quel che pensa una compagna di classe con cui parla a stento, non ha nessuna importanza.
Tanto diversi quanto spiriti affini, i due compagni trovano in qualche modo un’intesa e il loro rapporto si fa sempre più intimo. Jun non è attratto da Sae, la trova carina ma il suo corpo e il suo cuore possono amare solo gli uomini, un dato di fatto che però si scontra con quel desiderio spasmodico di normalità che occupa la mente del ragazzo. Vorrebbe guardare Sae come una donna da cui essere attratto, vorrebbe trovare in lei e con lei la tanto agognata normalità. Ma non può.
«Io voglio tutto.
Voglio essere felice tra le braccia di un uomo. Voglio fare l’amore con una donna e avere dei figli. Voglio essere straviziato, come figlio di qualcuno. Voglio straviziare mio figlio.»
Jun vorrebbe tutto, e pur consapevole che sia impossibile, ci prova, senza alcuna cattiveria, senza malizia, con il solo desiderio di rispondere alle aspettative del mondo senza al contempo rinunciare alla parte di sé che ama gli uomini. La felicità effimera e di facciata di cui Jun si fa carico è però troppo fragile, perché chi siamo e come siamo non possono rimanere sopiti a lungo, e la vita mette il ragazzo davanti a delle scelte, a dei momenti difficili, imbarazzanti e talmente tristi che gli fanno pensare di voler sparire da questo mondo che non lo accetta. Parlare con Mr. Fahrenheit, il suo idolo, il misterioso ragazzo dalla grande saggezza e dalla mente acuta e sagace, è una delle cose che Jun ama di più, perché con lui riesce a essere se stesso, a parlare liberamente. E spesso è lo stesso Mr. Fahrenheit a costringerlo a riflettere, a guardare oltre l’immagine pubblica che si è costruito, così da poter scavare davvero nei meandri nascosti del suo cuore.
«Quella felicità che gli etero potevano avere senza difficoltà la desideravo così tanto che non bastavano le parole.»
Il romanzo di Asahara ci guida tramite le parole e i pensieri di Jun in questo intenso percorso alla ricerca di sé, della normalità e della consapevolezza del proprio io. Grazie ad un linguaggio semplice, diretto e mai eccessivamente pomposo, la lettura scorre veloce, immergendoci nei pensieri e nei tormenti del protagonista, soprattutto nelle parole non dette ad alta voce, ripetute a se stesso come un monito per cementificare in mente e cuore ciò di cui si è convinto. La storia di Jun è credibile e vera nei sentimenti che esprime, soprattutto in quelli repressi e al contempo anelati, nella continua lotta tra desideri contrastanti che aspettano solo di esplodere nella battaglia definitiva che permetterà al ragazzo di scegliere come vivere il resto della sua esistenza.
Anche Sae, percorrendo una strada parallela a Jun, scopre mondi e sentimenti nuovi e combatte con caparbietà per raggiungere la felicità. La loro lotta, interiore e non, li porta alla consapevolezza più importante: amarsi e accettarsi per poi potersi mostrare al mondo, e da esso essere a sua volta accettati. Non senza difficoltà, non senza dolore, non senza perdite. Perché il mondo azzera l’attrito, ignora la resistenza dell’aria, ma non sempre, non in maniera così fatalistica e immutabile.
«Mi raggomitolai tutto, tenendomi le ginocchia. "Fammi rifare ogni cosa da capo, fin da prima di nascere" supplicai chiunque ci fosse lassù.»
Asahara tratteggia i personaggi in maniera semplice ed efficace, affiancando ai due protagonisti dei comprimari di tutto rispetto, a partire dall’emblematico Mr. Fahrenheit, passando per l’amante adulto di Jun, Makoto, arrivando al vispissimo amico d’infanzia, Kyohei. Ognuno di essi ha una storia e una psicologia ben delineata che s’intreccia con le vicende di Jun e Sae e amplia i messaggi e i temi che il romanzo vuol trattare.
Invero, ci sarebbero state alcune parti da approfondire, situazioni a cui sarebbe stato bene dedicare qualche pagina in più per aumentarne il coinvolgimento e la comprensione. Altri espedienti sembrano un po’ eccessivi, messi in mezzo per ingigantire situazioni che probabilmente sarebbero apparse altrimenti troppo “comuni”, ma è un difetto abbastanza soggettivo che potrebbe anche passare inosservato sotto gli occhi di molti lettori.
Planet Manga propone il romanzo di Asahara in un formato 13X18, brossurato, con sovraccoperta, al prezzo di 19,90 €. Seppur sia estremamente apprezzabile l’idea dell'editore di portare romanzi staccati dai loro brand di punta, e che non siano comunque legati al mondo di anime e manga, il costo è un po’ eccessivo considerandone il formato e la mancanza di una copertina cartonata. Si tratta comunque di un volume solido, comodo da leggere e da sfogliare.
«I gay che piacevano a Miura erano diversi da me. Quelli che piacevano a lei erano una fantasia.
Io ero reale.»
"Io e Mr. Fahrenheit - She likes Homo, not me" è un romanzo forte e coraggioso, una storia che con parole semplici parla all’animo di chiunque cerchi se stesso, a coloro che lottano per accettarsi e farsi accettare. Parla a chi ha paura, a chi si nasconde, a chi pensa di essere sbagliato, a chi è in cerca del coraggio per mostrarsi fiero di ciò che è.
Una narrazione semplice e lineare ma chiara e diretta, tematiche attuali tra giovani e meno giovani, un dichiarato ed esplicito invito ad amarsi nonostante tutto.
La storia di Jun è la storia di ogni adolescente che si mette in gioco, è la storia di ogni adulto che ha nascosto se stesso per rispondere ai canoni di una società avvolta nell’ignoranza e nel pregiudizio, una storia in cui chiunque può rispecchiarsi per poi trovare il coraggio di ricominciare, così da mostrarsi con orgoglio al mondo in tutte le piccole e grandi parti che compongono il proprio io. Senza sensi di colpa indotti, senza paure.
Senza etichette.
Senza azzerare l’attrito. Senza ignorare la resistenza dell’aria.