Ho fatto di nuovo quel sogno
Nanoka Koyanagi è una bambina delle elementari, per lei è importante dire sempre quello che si pensa, dire la verità, leggere e imparare sempre qualcosa di nuovo. Si reputa molto intelligente e proprio non sopporta il suo compagno di banco Kiriyuu-kun perché è un vigliacco che si fa sempre prendere in giro dai suoi compagni di classe che lo deridono perchè disegna. Nanoka ha delle amiche un po' particolari, visto che con la gente della sua età non va molto d'accordo e che i suoi genitori sono sempre fuori casa per lavoro, le ha conosciute per caso e le frequenta quasi tutti i pomeriggi dopo la scuola. Dopo aver posato in casa lo zaino esce di casa dove incontra una dolce gattina e poi si reca a casa di Abazure-san, una dama della corte notturna con cui gioca spesso a Othello e poi c'è Nonnina, un'anziana signora che le prepara sempre i dolci e la tratta con gentilezza. Con loro Nanoka si sente di parlare del compito assegnatole in classe dalla maestra Hotomi-sensei ovvero rispondere alla domanda "Cos'è la felicità?".
Per Nanoka non è semplice trovare una risposta, lei vede il mondo con caparbietà, sa esattamente cosa è giusto e cosa è sbagliato, non si sente molto considerata dalle persone che la circondano e si sente quasi sempre un gradino sopra a tutti. Eppure non sa rispondere alla domanda e Abazure-san e Nonnina non le facilitano la ricerca di una risposta, anzi, la incoraggiano solo a ragionare per trovarne una. Presa dalle sue ricerche sulla felicità incontra Minami-san, una ragazza liceale ferita sulle braccia che pare essere estremamente scontrosa e infelice ma che adora scrivere storie. Con la sua nuova amica Nanoka cerca di capire cosa sia la felicità, si avvicina emotivamente al suo compagno di banco Kiriyuu-kun e prova a inamicarsi anche Ogiwara-kun con cui le piace parlare di libri.
Quando Minami scompare all'improvviso dopo averle finalmente dato una risposta su cosa sia la felicità, Nanoka non è più la stessa bambina. Le sue peripezie, le sue amicizie e la strana ricerca ossessiva di cosa sia la felicità la conducono ad affrontare se stessa, le proprie paure, le proprie perplessità e a fare i conti con il proprio dolore e la solitudine in un viaggio introspettivo dalle note dolci di una bambina inesperta sulla durezza del mondo adulto.
Oh, che capolavoro. Riuscire a placare il tormento interiore di questo romanzo non sarà affatto semplice, mi sento come se fossi stata emotivamente distrutta e ora stessi giacendo in frantumi sul pavimento senza una vera forma logica. La forza con cui tutto mi ha consumata, con la facilità con cui si potrebbe giocare con un bambino, mi ha devastata.
Vivere questo viaggio interiore dalla prospettiva così innocente di una bambina delle elementari che non riesce a comprendere quanto sia difficile il mondo degli adulti ma che vuole solo capire cosa sia la felicità, beh, è stato stupendo. Cioè, io adulta e con il mio bel pacco di traumi e tristezze addosso, ero ben consapevole di cosa stesse accadendo ma, ogni cosa, è stata semplice e così forse ancora più intensa. Quale dolore, quale forza, quale emozione non ho provato? Oh cielo, bellissimo.
Per Nanoka non è semplice trovare una risposta, lei vede il mondo con caparbietà, sa esattamente cosa è giusto e cosa è sbagliato, non si sente molto considerata dalle persone che la circondano e si sente quasi sempre un gradino sopra a tutti. Eppure non sa rispondere alla domanda e Abazure-san e Nonnina non le facilitano la ricerca di una risposta, anzi, la incoraggiano solo a ragionare per trovarne una. Presa dalle sue ricerche sulla felicità incontra Minami-san, una ragazza liceale ferita sulle braccia che pare essere estremamente scontrosa e infelice ma che adora scrivere storie. Con la sua nuova amica Nanoka cerca di capire cosa sia la felicità, si avvicina emotivamente al suo compagno di banco Kiriyuu-kun e prova a inamicarsi anche Ogiwara-kun con cui le piace parlare di libri.
Quando Minami scompare all'improvviso dopo averle finalmente dato una risposta su cosa sia la felicità, Nanoka non è più la stessa bambina. Le sue peripezie, le sue amicizie e la strana ricerca ossessiva di cosa sia la felicità la conducono ad affrontare se stessa, le proprie paure, le proprie perplessità e a fare i conti con il proprio dolore e la solitudine in un viaggio introspettivo dalle note dolci di una bambina inesperta sulla durezza del mondo adulto.
Oh, che capolavoro. Riuscire a placare il tormento interiore di questo romanzo non sarà affatto semplice, mi sento come se fossi stata emotivamente distrutta e ora stessi giacendo in frantumi sul pavimento senza una vera forma logica. La forza con cui tutto mi ha consumata, con la facilità con cui si potrebbe giocare con un bambino, mi ha devastata.
Vivere questo viaggio interiore dalla prospettiva così innocente di una bambina delle elementari che non riesce a comprendere quanto sia difficile il mondo degli adulti ma che vuole solo capire cosa sia la felicità, beh, è stato stupendo. Cioè, io adulta e con il mio bel pacco di traumi e tristezze addosso, ero ben consapevole di cosa stesse accadendo ma, ogni cosa, è stata semplice e così forse ancora più intensa. Quale dolore, quale forza, quale emozione non ho provato? Oh cielo, bellissimo.