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optimus07

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Ho avuto bisogno di un po' di tempo prima di scrivere la recensione di questa serie. Da una parte per rielaborare quello che avevo finito di vedere, dall'altra perché, particolarmente colpito (cosa rarissima per me, millennial nato negli anni '90 assolutamente contrario alla narrazione e allo stile degli anime "vecchio stampo") da un prodotto pubblicato negli anni '70, ho voluto comprare il manga, solo da qualche anno edito da JPOP, per fare un confronto e capire se davvero quello che avevo visto meritava una recensione. Beh, se state leggendo queste parole, significa che sì, l'opera ha davvero fatto breccia nel mio cuore. "Terra e...", "Verso la Terra", come tradotto in Italiano, è infatti una space opera intrigante, intelligente e con una marea di temi interessanti, decisamente all'avanguardia per l'epoca in cui è stata scritta. L'autrice, Keiko Takemiya, famosa soprattutto per "Il poema del vento e degli alberi", mischia sapientemente le tecniche tipiche dello shojo classico (riflessioni dei personaggi, amori "vedo non vedo") e shonen (battaglie, combattimenti, tema del bene contro il male), e riesce a farlo consegnando un'opera che definirei davvero unica nel suo genere.

Riassumendo la trama in soldoni, posso dirvi che siamo in un mondo dove la Terra è stata abbandonata dagli umani a causa del continuo sfruttamento del suo territorio, che l'ha portata a diventare inospitale. Tuttavia, gli uomini sono riusciti a colonizzare gli altri pianeti del Sistema Solare (e non solo) e ora vivono sparsi per le galassie in colonie. Il sesso non esiste più: la procreazione è controllata da un grande robot chiamato Grande Madre (i riferimenti a "1984" sono evidenti), che supervisiona le nascite e li crea artificialmente. Questi, al compimento del loro quattordicesimo anno, vengono sottoposti a un esame che serve a rivelare il fattore Mu, che donerebbe poteri psichici a esseri umani "speciali". Se qualcuno lo manifesta, viene eliminato seduta stante. Jomy Marcus Shin scopre suo malgrado di esserne un portatore, ma, tuttavia, riesce a scappare, dopo essere entrato in contatto con una colonia di Mu e con l'enigmatico Soldier Blue, il loro leader.

Ho apprezzato (quasi) tutto di questa meravigliosa opera fantascientifica: il character design, per esempio, seppur sia stato criticato da molti, per me si sposa bene con lo stile "moderno", mentre quello anni '70, al giorno d'oggi, per me, avrebbe un po' stonato. I tratti, pur essendo spigolosi, sono comunque ben fatti, e un plauso va allo studio Minami Machi Bugyōsho che, almeno personalmente, ha dato vita in modo molto avvincente a questa storia. Parlando di personaggi nello specifico, invece, l'aspetto positivo risiede molto nelle riflessioni profonde che ognuno ha circa il proprio ruolo nella storia. I sentimenti sono messi in primo piano e ci fanno capire che, seppur ci troviamo nel futuro rispetto al nostro mondo, stiamo pur sempre parlando di esseri umani: amore, odio, dolore e lacrime, tante lacrime, saranno ben presenti in ogni episodio. Il tutto delineato con una delicatezza davvero incredibile, senza forzature. Ciò porta a immedesimarsi molto spesso nei personaggi, nel capire gli intenti di ciascuno e nel pensare "Se agisce in questo modo, posso ben capire il perché".

Una fantascienza introspettiva? Si direbbe proprio di sì, anche perché le riflessioni dei personaggi non sono l'unica cosa che guida la storia: temi come il razzismo, l'inclusione e la discriminazione sono evidentissimi, soprattutto nel contrasto tra le due fazioni principali della trama, ovvero Mu e umani. Ma non è completamente corretto dire che esistono due sole fazioni. Forse sarebbe meglio dire Mu vs umani vs macchina. La presenza della Grande Madre è ben evidente e spesso rappresenta la parte più opprimente di questa distopia allucinante che, a tratti, sembra trasmetterci un messaggio atroce: abbiamo veramente bisogno di un cervello artificiale per farci guidare, visto che non siamo capaci di gestirci in modo autonomo? Lascio a voi la risposta, qualora vogliate visionare questo prodotto. Altro tema portante è l'ossessione verso la Terra, il pianeta che ha dato origine all'umanità e che ora è ridotto ad un cumulo di gas. Jomy rappresenta in un certo senso l'autrice, e tramite lui si fa portavoce di un messaggio ecologista importantissimo: "Salviamo il nostro pianeta, non lasciamolo morire!". E se ve lo diceva nel 1977 la Takemiya, direi che nel 2024, anno in cui le temperature globali stanno salendo sempre di più, le estati si fanno più soffocanti e gli eventi distruttivi si stanno facendo sempre più frequenti, bisogna interrogarsi sul fatto che, forse, "Verso la Terra" potrebbe essere il nostro futuro. Il monito è ben evidente. Onestamente, mi sono sentito particolarmente toccato in prima persona, in quanto giovane e, ahimè, sembra che la direzione che stiamo intraprendendo sia quella segnalata nell'opera. La domanda da porci, tuttavia, è un'altra: "Riusciremo a sopravvivere?".

Ultima cosa e giuro vi lascio, non voglio annoiarvi con troppe parole: voglio spendere due parole per la trama in generale, e questo punto serve anche a spiegare il perché ho dato 9 e non 10, pur avendo parlato benissimo di quest'opera. Il motivo è molto semplice: molti eventi nell'anime (così come nel manga, eh!) sembrano essere raccontati con fretta oppure non si ha il tempo di godersi qualcosa, perché alcuni fatti sono omessi. Ora, questa cosa per me è stata davvero difficile da sopportare, perché sembrava come se mi fossi perso qualche pezzo per strada, ma, in realtà, era solo la narrazione a procedere in questo modo. Ci sono proprio degli stacchi, molti personaggi vengono abbandonati e messi in secondo piano, per poi ritornare solo verso il finale, e questa cosa non mi è completamente scesa giù. Altri, invece, prendono decisioni un po' random che sembrano totalmente sconnesse, e per questo si rischia di rimanere spiazzati. Purtroppo, anche il finale è stato vittima di questo evento e, per quanto epico ed emozionante, se avesse avuto una puntatina in più, sarebbe stato decisamente più coinvolgente. Ecco, sembra strano detto da uno come me che preferisce le serie brevi, ma qui avrei un po' allungato il brodo e avrei aggiunto un cinque/sei episodi in più, per dare tempo di riflettere sui fatti o per conoscere meglio alcuni aspetti. Un peccato... il rapporto tra Soldier Blue e Jomy, per esempio... Oppure, quello tra Keith e Physis. E va beh, non si può avere tutto dalla vita.

Come promesso, questo era l'ultimo punto. Chiudo solamente consigliandovi la visione di questo anime e, se siete interessati ai manga vecchio stampo, anche alla sua controparte cartacea, perché è un'opera che merita particolarmente. Non è una banale opera di fantascienza ma molto, molto di più. Fatela conoscere a più gente possibile, soprattutto per i messaggi che trasmette, che in una società come quella di oggi è importante sensibilizzare. Adiós!


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AkiraSakura

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
"Terra e..." è una serie animata tratta dall'omonimo manga di Keiko Takemiya, prestigiosa autrice appartenente al tanto seminale quanto celebre "Gruppo 24". La suddetta opera, allo stesso modo dell'adattamento cinematografico del 1980, è stata concepita in pieno anime boom: un lasso temporale in cui negli anime la fantascienza veniva sviscerata in tutte le sue forme e manifestazioni, in seguito all'enorme successo riscosso in patria dai film di "Corazzata Spaziale Yamato" e "Star Wars" (1977). Non a caso la Takemiya, nonostante il suo status di pioniere del genere Yaoi (suo è il capolavoro "Il Poema del Vento e degli Alberi"), nel 1980, subito dopo aver concluso "Terra e...", aveva prestato il suo tratto allo scrittore di fantascienza Ryu Mitsuse, creando "Andromeda Stories", altro manga il quale, allo stesso modo di "Terra e...", godrà di un adattamento cinematografico immediato, esattamente lo stesso anno della conclusione della controparte cartacea (in questo caso parliamo del 1982). Ergo, nonostante la serie televisiva di "Terra e..." sia targata 2007, essa presenta tutti i cliché fantascientifici che andavano di moda durante l'anime boom: non mancano all'appello dei "Cavalieri Jedi/Newtype" dotati di poteri ESP, i quali combattono contro un oscuro impero meccanizzato e distopico; una marcata dose di melodramma, congiunta a storie d'amore tragiche, con tanto di tematiche impegnate/impegnaticce che rintoccano nel sottofondo; l'arma finale dei cattivi stile "Morte Nera/Solar Ray"; supercomputer senzienti che regolano le civiltà di pianeti lontani e inimmaginabili; un finale altamente drammatico, possibilmente apocalittico, che spesso faceva da monito antimilitarista contro la continua corsa agli armamenti tipica della Guerra Fredda. "Terra e..." è quindi a tutti gli effetti una serie di fine anni settanta/inizio anni ottanta, a prescindere dalla realizzazione tecnica, ovviamente conforme a quella degli anime più recenti.

Le premesse per ottenere uno sci-fi di ottimo livello pertanto ci sono, infatti il manga della Takemiya è dotato di un fascinoso mood atavico e di una notevole perizia tecnica e stilistica, tutti fattori che gli infondono una certa dose di carisma. Ciò premesso, il qui presente adattamento televisivo si rivela a tratti molto prolisso, nonché privo della giusta intensità necessaria all'esposizione di un dramma guerresco: "Terra e..." è a mio avviso una sorta di "space opera al femminile" la cui eccessiva leziosità intrinseca snatura la vera sostanza della guerra (lo stesso discorso vale, seppure in misura minore, anche per il manga). Inoltre, la regia è di qualità molto bassa, eccessivamente statica e troppo inesperta per gestire al meglio uno script il quale, nonostante sia pregno di un marcato "senso di già visto", si dimostra capace di fornire determinati risvolti assai memorabili, crudeli immolazioni di alcuni personaggi principali, un retrogusto romantico e drammatico che non può lasciare indifferenti.

La sceneggiatura rispetta abbastanza fedelmente gli eventi originali del manga, il quale tuttavia presenta alcune differenze che lo rendono più melodrammatico della controparte animata (ad esempio, in esso, i Mu, contrariamente all'anime, sono malaticci e in cattive condizioni fisiche, cosa che fa da contrasto ai loro temibili poteri ESP). A circa metà serie sono presenti alcuni rallentamenti nella rappresentazione del copione, i quali sono resi ancora più monotoni dalla cattiva regia; inoltre, i personaggi non brillano particolarmente per caratterizzazione e carisma, a parte i due protagonisti Jomy Marcus Shin, leader dei Mu, e Keith Anyan, superuomo leader dell'esercito di "Superior Dominance", una forma di controllo distopico dell'intera umanità esercitata da "Mother", un supercomputer che intende sopprimere i Mu, come vuole la tradizione (i supercomputer senzienti che "giocano a fare Dio" sono un classico della fantascienza).

Stilisticamente il character design della serie si discosta abbastanza da quello elegante e particolare della Takemiya, dimostrandosi meno raffinato e più spigoloso; il mecha design è realizzato con una pessima computer grafica che stona completamente con le animazioni in 2D, rivelandosi quanto mai grezza e inopportuna: una tale superficialità nella resa delle astronavi in una space opera è a dir poco imbarazzante (alcune di esse sembrano delle supposte volanti). Anche la gestione del melodramma si rivela di poco conto, e spesso l'anime in alcuni passaggi mi è parso artificioso, scontato e talvolta inconcludente. Il finale tuttavia è stato trasposto in modo impeccabile, ed è sicuramente il punto di forza della serie, assieme alle ottime musiche, tra le quali spicca addirittura il "Canone in re maggiore" di Pachelbel.

Per quanto concerne le tematiche affrontate, la serie tratta (o meglio, scimmiotta) i difetti di comunicazione tra persone, problema molto caro ai Giapponesi, popolo che fa della coesione sociale il suo punto di forza; i Mu, infatti, allo stesso modo dei Newtype di "Gundam", sono quegli esseri in grado di comunicare istantaneamente, senza alcuna barriera di sorta, comprendendosi nel profondo; mentre invece gli individui di "Superior Dominance" vengono omologati dal sistema e resi simili a dei freddi e isolati robot: non a caso Keith Anyan viene considerato dai suoi colleghi come una vera e propria macchina senza emozioni, senza affetti e incapace di comunicare con il prossimo, forse proprio perché il condizionamento da lui subito l'ha svuotato di personalità, emozioni e sentimenti (il suddetto andrà comunque incontro a un doloroso processo di maturazione, rivelandosi il personaggio meglio riuscito della serie). Oltre alla dicotomia tra la coesione sociale dei Mu e il freddo imprinting di "Superior Dominance", l'opera si pone l'obbiettivo di fare da monito nei confronti della crudeltà della guerra, della discriminazione razziale e della corsa agli armamenti, esattamente come la maggior parte dei suoi più illustri colleghi dello sci-fi boom, i quali, tuttavia, spesso trattavano le stesse tematiche in modo molto più brillante. Detto ciò, consiglio comunque l'opera ai lettori, anche se l'animazione giapponese nel corso della sua lunga storia ha dato alla luce degli sci-fi decisamente migliori.


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Erzon_22

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Toward the Terra" è un anime di fantascienza davvero unico nel suo genere, con una fortissima componente psicologica e un livello di coinvolgimento dello spettatore davvero ad alti livelli.

La storia è ambientata in un futuro lontano in cui l'uomo ha abbandonato la Terra per trasferirsi su altri pianeti controllati strettamente dal governo centrale, il quale fa affidamento su un potentissimo computer centrale, la Grande Madre, che regola tutte le attività dell'umanità.
Tra gli esseri umani si è diffusa anche un'altra specie, i Mu, persone dotate di poteri psionici di là da ogni immaginazione. Essi, però, sono perseguitati dal Consiglio e dalla Grande Madre, al punto da essere giustiziati non appena essi vengano individuati.
Il protagonista della vicenda è un giovane ragazzo di nome Jomy, che, come tutti coloro che entrano in età adulta, è in procinto di sottoporsi al test di maturità. Tale test, però, è in realtà un modo della Grande Madre per tenere sotto controllo gli umani e governarli senza problemi, cancellando loro la memoria e ogni ricordo passato. Jomy, però, si oppone a tale sorte, scoprendo così di essere lui stesso un Mu, e con l'aiuto di uno sconosciuto che si scoprirà poi essere Soldier Blue, il capo dei Mu, riesce a scappare dal suo pianeta e raggiungere la navicella dove sono rifugiati tutti i Mu sopravvissuti alla persecuzione degli umani. Inizialmente, Jomy ha notevoli difficoltà ad ambientarsi tra quelli che lui non sente come suoi simili, ma l'odio dell'umanità verso la sua razza e le persecuzioni continue di essa lo spingono a rimanere con loro e, in breve tempo, a diventare la loro guida. Il resto dell'anime narra, così, la storia dei Mu, il loro tentativo di vivere in pace, lontani dagli umani e dalle loro persecuzioni, e l'odio sempre più crescente dei secondi che vogliono a tutti i costi sterminare questa razza e i loro poteri. Il tutto, seguendo sempre un grande sogno che accomuna quasi tutti i Mu, quello di riuscire finalmente a tornare al loro pianeta d'origine, la Terra.

La cosa che più colpisce di questo anime sono senza dubbio i personaggi. Tutti quanti, infatti, hanno una caratterizzazione unica e realistica, una loro umanità che raramente si trova nelle opere in generale e, ancor più, in questo tipo di serie. La componente psicologica dei personaggi principali è sviscerata fino all'osso, vengono messe a nudo tutte le paure, le incertezze, le convinzioni e i rimorsi di ognuno di loro; ciascuno, in seguito alle vicende narrate, mostra una profonda crescita interiore e una maturazione assolutamente verosimile.
Anche la narrazione delle vicende di ciascuno è resa pressoché perfettamente, raggiungendo delle vette di drammaticità e compassione in grado di toccare anche il più insensibile degli animi, aiutate anche da un comparto sonoro piuttosto valido e ben calato nella trama.

Talvolta, però, la serie scivola un po' su alcuni punti, primo tra tutti l'apparente fretta con cui alcune cose vengono gestite, tanto che, spesso, uno spettatore si trova a interrogarsi su alcuni avvenimenti, non riuscendone a capire l'origine o la motivazione. Inoltre, la ricerca forse troppo eccessiva della drammaticità rende la visione talvolta pesante e faticosa.

In sostanza, "Terra e..." è un anime che consiglio assolutamente a tutti coloro che vogliano godersi una serie drammatica e riflessiva, in cui le componenti di azione, per quanto ben realizzate, siano solo in secondo piano, un anime che, parlando di un mondo fantascientifico, sia in realtà una dura metafora sulla nostra condizione attuale e sull'umanità in generale.


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Shiva87

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Questa è una serie dalla quale mi aspettavo tanto di più. È sicuramente un anime ben fatto, genere sci-fi, con una buona e approfondita caratterizzazione dei personaggi. Le musiche accompagnano perfettamente le scene e sono orecchiabili; i disegni non mi hanno invece del tutto convinta. Alcuni li definiscono troppo "retrò"M; al di là di quello, che poteva non dispiacermi, li ho trovati un po' statici in alcune scene e grossolani in altre. La trama invece è molto interessante, anche se ha momenti di accelerazioni e momenti più lenti, e questo rende un po' "piatta" la visione, per non parlare dei continui momenti importanti che alla fine arrivano a stancare quasi.
È comunque un anime molto avvincente, con bei personaggi e tanti bei messaggi sul rapporto uomo-terra e uomo-diverso. Lo consiglio, poteva essere un capolavoro ma rimane un buon anime.


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Ravenguard

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Mi piange il cuore a dare un 8 a questo anime perché non rende l'idea delle sue qualità. Premetto che chiunque legga più una mia recensione potrebbe avere l'impressione che dia voti a casaccio ma non è così. Primo, io sono piuttosto alto con i voti in quanto ritengo che un 10 vada dato a un capolavoro e non a un anime perfetto (che per definizione non può esistere); secondo, cerco di dare i voti in base al genere partendo dal presupposto che le persone sappiano ciò che cercano, quindi ciò che ci vuole per avere 10 in un anime Harem non è necessariamente equivalente a ciò che ci vuole per un 10 nel genere drammatico psicologico. Fatta questa precisazione (più che altro per mio puntiglio personale) passo a parlare di questo grande capolavoro con, secondo me, un unico grande difetto.

Partendo dal presupposto che, a mio parere, gli elementi fondanti di un buon anime sono la storia (se no non si va da nessuna parte) e un buona realizzazione (altrimenti mi leggerei un libro) mi era già capitato di trovare anime con una realizzazione eccellente e senza storia. Questa volta invece mi è toccato un anime con una storia fantastica (un vero capolavoro) e una realizzazione che non riesco a mandare giù. Non ho detto pessima perché, proprio come ci sono gli appassionati di auto d'epoca, magari qualcuno può gradire questo ritorno a un disegno anni '80 che mi ricorda un po' Lady Oscar, anche se devo dire che non è certamente il mio caso. Io, che penso che se il disegno si è evoluto in 20 anni un motivo forse c'è, l'ho trovato pessimo, piatto e ancora più sconcertante perché mischiato a scene in CG (tra l'altro non tra le migliori in quanto a realizzazione) che creano stacchi allucinanti nella continuità dell'animazione. Questo ha decisamente abbassato la mia valutazione. A essere sinceri neanche la colonna sonora è di particolare pregio però svolge bene il suo compito coinvolgendo lo spettatore e le sue carenze non vengono avvertite proprio in virtù della storia che riesce a trascinare lo spettatore anche senza particolari ausili sonori.

In definitiva un capolavoro mancato le cui carenze sul lato grafico potrebbero forse essere da imputare alla decisione di avvicinarsi al film di animazione degli anni '80 che ha preceduto questa serie (decisione, ripeto, che non mi sento di condividere). Nonostante questo la storia è così bella che consiglio vivamente a chiunque di vederlo, soprattutto gli appassionati del genere fantascientifico non mecha che difficilmente troveranno di meglio nella categoria (solo Tytania ci si avvicina).


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ReiRan->--@

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
In una società in cui tutto è gestito da un intelligenza artificiale che fa da “madre” all’umanità, tutti gli umani alla nascita vengono affidati a due amorevoli genitori selezionati con cura, così da formare sempre nuclei famigliari a tre, senza alcun legame di sangue, famiglie sempre con gli unici. Quindi il concepimento è in vitro, non è più consentito il concepimento con metodi naturali, di conseguenza è completamente bandita la sfera sessuale. Poi al quindicesimo anno di vita i figli devono sostenere un esame per diventare adulti, questa prova prevede che le memorie vengano cancellate e che svuotati i ragazzi vengano mandati verso “Terra”, in realtà in una stazione scuola, una specie di accademia militare per cadetti, in modo che vengano formati tutti cittadini perfetti e vengano instillate le “giuste nozioni”. Alcuni continueranno la carriera militare, altri chiuderanno il cerchio, tornando indietro e ricoprendo il ruolo di genitore-educatore.
Ma cosa succede se questo meccanismo viene spezzato, se c’è un’anomalia? Alcuni candidati non superano l’esame perché rifiutano di essere “resettati”, questi ragazzi presentano particolari poteri psichici e vengono chiamati MU. Ma i candidati che si ribellano al lavaggio del cervello devono essere eliminati.

Il nostro Jomy, che inizialmente ho trovato irritante, si oppone alla perdita della memoria: per lui i suoi ricordi sono importanti, specie il volto della sua “mamma”, qui il legame coi ricordi è un filo doppio che lega i protagonisti alle loro madri. Il ragazzo da subito manifesta dei potenti poteri psichici, così viene salvato dai ribelli Mu e introdotto nel loro mondo. Ed ha inizio una epica lotta galattica tra i normalizzati e i ribelli.
Ho una critica: la visione di queste figure materne come perfetti angioletti del focolare, mi infastidisce non poco! Forse è ancora un retaggio di un’antica tradizione giapponese o forse queste figure sono funzionali alla normalizzazione.

Il tema che subito affiora è quello dei ricordi, l’importanza che essi rappresentano per noi, per definire ciò che siamo, da dove veniamo, i nostri affetti e soprattutto servono a darci coscienza di noi stessi. Cos’è una persona senza ricordi? È solamente un guscio vuoto da riempire di ciò che si vuole, un fantoccio da manovrare: e il personaggio antagonista di Keith ne è un fulgido esempio.
Spicca il tema del controllo delle masse, dell’uniformazione del pensiero di una forma di dittatura superiore a cui non ci si può ribellare o più precisamente contro cui non si ha la necessità di ribellarsi, poiché il lavaggio del cervello è stato così ben congegnato, da instillare nel fantoccio la falsa illusione di essere felice e di vivere la giusta vita. Qui l’eugenetica è funzionale alla manipolazione dei ricordi, vi è tutta una selezione della specie, lo dice l’anime stesso: scelgono il miglior sperma e i migliori ovuli e li combinano, per creare una nuova generazione di bambini. Tutto ciò è terrificante, ma non del tutto irreale, infondo abbiamo avuto già più esperienze storiche e documentate gli esperimenti nel Terzo Reich, ma di certo la Russia comunista non era da meno, solo che abbiamo poche testimonianze. Ogni totalitarismo, ogni dittatura cerca di uniformare informazione ed opinioni, per creare l’uomo perfetto per la sua visione, uccide così la libertà di pensiero, mi fermo qui per non entrare inutili disquisizioni politiche, ed uscire totalmente dal seminato.
L’anime ha spunti di riflessione molto importanti, tuttavia non mi ha convinta, non ho del tutto gradito parte del finale che qui non posso analizzare, salvo non fare sgraditi spoiler.


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Ironic74

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
L’appassionato di fantascienza, magari non quello cresciuto sulle pagine di”Urania” o sulle letture asimoviane, ma quello che ha visto il suo amore nascere davanti la TV, sognando la plancia dell’Enterprise o le saghe dei Jedi, non potrà che sentire profumo di casa davanti a una piccola perla dell’animazione giapponese come “Toward the Terra”.
Io purtroppo non conosco il manga originale degli anni “70, nato dalla penna della celebrata (e purtroppo semisconosciuta in Italia) Keiko Takemiya, come non ho mai visto il lungometraggio animato tratto da esso nel 1980, ma posso ben dire che questa serie TV del 2007 è un grande omaggio alle space saga televisive e alla cinematografia fantascientifica in generale.

La storia inizia in un futuro lontano. L’umanità ha reso impraticabile la vita sulla Terra ed è dovuta emigrare su altri pianeti e, per evitare che questo possa risuccedere, decide di sottomettersi ad un sistema sociale completamente gestito da computer al cui vertice si trova la Grande Madre (i riferimenti a pietre miliari del genere come l’orwelliano “1984” sono fin troppo ovvi). Gli umani non nascono più in modo naturale, ma in vitro, eppure, nonostante questa estrema forma di controllo, in determinati casi la forza propulsiva dell’evoluzione si manifesta comunque con l’apparire del fattore denominato MU: cominciano a nascere cioè degli individui con poteri paranormali di vario tipo, in special modo telepatici.

L’anime, seppur concentrato in soli 24 episodi, tende a coprire un arco temporale molto vasto, ma può dividersi più o meno in quattro tronconi narrativi:

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

• Il periodo della giovinezza di Jomy Marcus Shin ad Ataraxia fino alla scoperta di essere un Mu e alla sua fuga dal pianeta
• I vari eventi che vedono Keith Anyan protagonista alla stazione E-1077
• Lo stabilirsi dei Mu sul pianeta di Nazca e la loro fuga da questo.
• Lo scontro finale tra Mu e umani per arrivare alla tanto agognata Terra.

Fine parte contenente spoiler

“Toward the Terra” è stato criticato di mettere troppa carne al fuoco e di avere una trama disarmonica in più punti perché 24 puntate non bastano a coprire un tale universo narrativo. Io non mi trovo d’accordo: la storia procede spedita e da il giusto spazio alle azioni e ai fatti soprattutto per quel che riguarda i due protagonisti principali. È indubbio infatti che la trama è incentrata sui due personaggi di Jomi (soldier Shin) e Keith, non solo in quanto questi due sono i leader dei due schieramenti che si fronteggiano nella storia, ma anche perché i due sono molto più simili di quello che loro stessi sono disposti a credere.

L’anime infatti vuole darci due sostanziali messaggi: quello classico del rispetto del proprio pianeta, ma anche quello per le diversità. Per ottenere questo, come dicevo all’inizio, sfilano tutta una serie di deja vu del genere, davvero in quantità incredibile. Molti troveranno palesi gli omaggi a Star Trek (tanto che al warp drive non viene neanche dato un altro nome) ma anche a Battlestar Galactica (un popolo su un’astronave ala ricerca della Terra perduta) o a Deep Space Nine (la stazione orbitale E-1077) o ad altri film o serie. Quelli della mia età non potranno non notare poi l’omaggio a un cartone animato degli anni '80, dove c’era il popolo Mu e una astronave chiamata balena bianca: Moby Dick 5.
Tutti questi rimandi alle grandi saghe televisive spaziali però non sono fini a se stessi, ma vengono incastonati molto bene nella trama che risulta molto avvincente. Certo magari certi passaggi risultano un po’ affrettati e certi personaggi, come Tony e Soldier Blue, andavano maggiormente approfonditi, ma effettivamente a questo punto sarebbero servite molte più puntate rendendo meno fluida la trama, che vede anche molta azione farla da protagonista.

Trovo molto azzeccata la scelta della CG nelle scene di battaglia; a differenza di altri titoli, in questo essa non risulta in contrasto con il resto delle animazioni, anzi, ha una resa quasi cinematografica. Una menzione a parte merita il character design dei personaggi, e sfido chiunque si dica davvero appassionato della SF a dire il contrario: i disegni sono un omaggio alle copertine delle fanzine americane degli anni d’oro della fantascienza americana (i 50-60), una scelta davvero coraggiosa e forse unica fino ad ora.
La colonna sonora è buona, ma il vero tocco di classe sono le canzoni di opening ed ending, esaltanti e ritmate le prime (“Endscape” e “ Jet Boy, Jet Girl) quanto pacate e intimiste le seconde (“Love Is” e "This Night") quasi a volerti far vedere lo spazio dalla plancia di un’astronave.

“Toward the Terra” è insomma un’epica saga per tutti gli appassionati della fantascienza e dell’avventura, consigliatissimo però a chiunque ami l’animazione nipponica e che ancora non l’abbia visto. In questi casi mi viene davvero da chiedermi, notando quanto materiale di mediocre qualità giri per la televisione italiana, come sia possibile che un titolo del genere non sia sbarcato sulle nostre televisioni.


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LightLife

Episodi visti: 26/24 --- Voto 8
In matematica due linee parallele sono due linee che non si incontrano mai, o meglio si incontrano ad infinito. Questa prospettiva dell’incontro ad infinito mi ha sempre incuriosito e ho cercato di capire cosa volesse dire, in matematica questo significa che le linee non si incontrano mai, ma filosoficamente questo può avere un significato più profondo; incontrarsi ad infinito può significare incontrarsi solo idealmente. Trasformare la matematica in filosofia di vita non è mai sbagliato ed è proprio da questa filosofizzazione che voglio iniziare la recensione di Terra e… Le due linee sono infatti i due protagonisti, o meglio, i due pilastri dell’anime: Jomy e Keith. In realtà l’aspetto più interessante dell’anime è quello di porre poca attenzione ai protagonisti, che non sono mai cosi chiaramente definiti, ciò a cui si vuole prestare attenzione è la storia, o meglio la trama, o meglio la filosofia che ci sta dietro. Le due linee infatti possono rappresentare la vita dei due ragazzi che corre parallela allo scorrere degli anni.
L’anime è infatti caratterizzato da una particolarità, ovvero il salto temporale. La cronologia infatti salta di parecchi anni poi mostra alcuni episodi temporalmente consecutivi e poi torna a saltare di parecchi anni quasi improvvisamente, facendoci vedere soprattutto l’evoluzione dei personaggi; inevitabilmente tutto ciò influisce però sulla caratterizzazione degli stessi, perdendo la possibilità di vedere la loro evoluzione progressiva e mostrandoci solo la loro crescita a tappe. In questo si sacrificata la caratterizzazione dei personaggi, ma ne guadagna l’architettura della storia. Non sempre infatti le trame degli anime possono evolversi in poco tempo ed è giusto infatti proporle nella loro completezza. Quando guardo un anime infatti tendo sempre a cercare di differenziare la trama (sostanzialmente il racconto, l’intreccio della storia, la cronologia dei fatti) ed il messaggio ad essa associata, a volte il messaggio viene completato prima della trama, a volte, come in questo caso la trama viene estesa per dare coerenza al messaggio.
In questo caso il messaggio però è multiplo e ricco, senza dubbio se si vuole riassumere la trama dell’anime la si può descrivere come scontro razziale perché apparentemente è quello che è. Vi sono due gruppi: gli umani e i Mu e tra i due il contrasto razziale è molto forte; in realtà non è solo questo. Non è solo uno scontro di razze, ma anche uno scontro generazionale ed evolutivo, il passaggio tra il vecchio, l’uomo che vuole conservare il suo status quo, e il nuovo, ovvero i Mu che rappresentano il passo evolutivo per la specie.
La resistenza al cambiamento è forse una delle cose più difficile che nella nostra vita dobbiamo affrontare e questo lo vediamo tutti i giorni dalle piccolezze alle grandi cose, l’anime è esemplare su questo aspetto poiché propone al resistenza al cambiamento evolutivo, non solo a livello di specie ma anche a livello generazionale. Più volte infatti viene proposto il confronto tra la vecchia generazione dei Mu e la nuova, il salto temporale serve a rafforzare ulteriormente questo contrasto proponendo le differenze comportamentali di generazioni diverse.
Da questo contrasto è esemplare la volontà dei giovani di non farsi trascinare nelle vendette e nei sentimenti del passato, la volontà di una generazioni di crearsi da solo il proprio modo di vivere, di non farsi influenzare da ciò che in passato è successo. Al contrario però la pressione della vecchia generazione è troppo forte e si finisce sempre nel cadere nel vortice dei vecchi rancori.

Si è detto dell’evoluzione del proprio comportamento al cambiare dell’età; questo è forse l’aspetto più interessante per i due pilastri dell’anime, che da questo punto di vista sono opposti. Jomy lo possiamo considerare come una retta in crescendo, la sua evoluzione è netta cosi come il suo processo di maturazione; all’inizio è molto immaturo e quasi irritante, pian piano però acquisisce consapevolezza e sicurezza di sé. Keith invece è una retta molto irregolare, quasi una spezzata; inizialmente si avvicina progressivamente a Jomy e lo fa nel furore della gioventù. Il suo spirito indomito si sente, nonostante sia quasi una macchina, arriva addirittura a pensare di ribellarsi alla Madre. Si tratta di un comportamento tipico adolescenziale concretizzato nella volontà di ribellione (da precisare che si tratta di azioni comunque molto composte, ma forti se consideriamo il personaggio ). Con il crescere dell’età adulta quella linea che si stava per incrociare con jomy si allontana repentinamente. Keith subisce quella volontà di conservazione tipica dello status quo che invece preponde nelle persone adulte; insomma, diventa più schiavo degli schemi e più vincolato.

Se il contrasto generazionale è importante lo è forse ancora di più il contrasto evolutivo. Qui abbiamo due sistemi evolutivi diversi, da una parte vi è l’uomo con la sua imperfezione, con i suoi errori ma con una ferrea volontà di migliorarsi. Consapevole delle proprie debolezze dovute alle forti pulsioni emozionali, decide di auto-limitarsi diventando volontariamente schiavo delle macchine, che al contrario rappresentano la pura razionalità. Ciò che ne viene fuori è però un essere che sconfessa se stesso, un essere limitato tanto da perdere il significato della propria esistenza. Dall’altro lato ci sono i Mu che rappresentano l’evoluzione dell’uomo, non nascondono le proprie emozioni; al contrario queste sono espresse esponenzialmente, tanto da essere condivise da tutti, con i poteri psichici non è più possibile nascondere ciò che si prova, l’essere umano non deve più sforzarsi di farlo, al contrario vi è una fortissima empatia che spinge tutti a mostrare ciò che si ha dentro e non avere più paura della componente emotiva, che invece rende schivi perché rappresenta la parte incontrollabile e quindi più tremenda.
I Mu rappresentano il passo evolutivo successivo, perché risolvono questo problema in una prospettiva diversa e quindi non sopprimendo ma esplodendo i sentimenti.
Lo scontro generazionale è forte, gli uomini hanno infatti paura di esseri che non nascondono i sentimenti, di esseri talmente saggi da rappresentare un passo evolutivo troppo lontano da comprendere, e l’uomo teme ciò che non può razionalizzare. Gli uomini quindi studiano i Mu perché ne sono indubbiamente attratti, ma hanno paura che questi possano sconvolgere l’ordine creato.

Evoluzione generazionale, evoluzione razziale, ma anche evoluzione interiore. Quest’ultima è quella che dovrebbe caratterizzare il telespettatore, l’evoluzione che è anche sensibilizzazione su temi importanti come la razza e l’ambiente. La Terra proposta è la meta del viaggio, è l’Eden che si vuole raggiungere, è sostanzialmente un mondo ideale costruito. La Terra rappresenta il ventre che ha generato l’uomo, tornare alla Terra significa tornare al passato, per i Mu poter vivere come gli esseri umani, poter vivere nella loro tranquillità, poter iniziare a vivere, visto che fino a quel momento il loro è sempre stato un nascondersi e non un vivere.
Per gli uomini invece la Terra e un posto da rigenerare, anche per loro la Terra è un ritorno al passato, un passato ricostruito però, un passato dove l’uomo deve essere perfetto. Le macchine vogliono, come un dio, rigenerare la razza umana privata dagli errori e dalle imperfezioni, ricostruire la Terra e far ricominciare tutto di nuovo in un mondo perfetto.
Per entrambi però la Terra è adesso un luogo desolato lontano dai loro sogni. Metaforicamente si capisce che non è possibile iniziare di nuovo operando in maniera separata Mu e umani, razionalità e sentimento infatti si devono fondere, solo cosi sin può rigenerare tutto di nuovo; solo ne finale dove si comprende l’importanza dell’integrazione finalmente si assiste ad una Terra rigenerata.
Si torna quindi indietro, tutta la corsa temporale di centinai di anni mostrata nell’anime sembra quasi non essere mai passata, tutto sembra essere stato un sogno, o meglio un incubo interiore concretizzato nella volontà di voler forzare l’evoluzione, di voler apertamente selezionare i parametri di progresso umano.
L’ultima scena serve proprio ad indicare questo smarrimento, si torna al passato a Keith e Jomy piccoli che giocano, e ci si chiede se quello che si è visto non sia stato un’illusione.
Estendere al massimo il tempo per poi comprimerlo è l’aspetto più sorprendente del finale della storia ed anche più significativo. L’evoluzione dell’uomo non sta nei Mu o negli umani robotizzatiti, il futuro dell’uomo sta semplicemente in se stesso.

È chiaro quindi come quelle due linee inizialmente percepite come dritte in realtà formano un circonferenza che si chiude e fa iniziare tutto di nuovo, una circonferenza che vista da lontano sembra quasi un puntino.
Nel puntino quindi non esistono più le rette che non si incontrano mai perché è tutto unificato, quindi abbiamo quasi dimostrato che filosoficamente il concetto di parallelismo non esistete, percorsi evolutivi diversi portano ad un risultato quasi mai completamente diverso.

LightLife


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Terra e..., letteralmente "Verso la Terra", è un'appassionante storia di fantascienza dagli echi orwelliani, rinata in questa serie di ventiquattro episodi del 2007, ben trent'anni dopo l'uscita del manga omonimo, ventisette dopo il lungometraggio della Toei Animation.

La trama dell'anime annoda insieme lunghi archi temporali, che vanno in questo modo a comporre qualcosa di veramente complesso: a ventimila anni luce di distanza dalla Terra, il pianeta Ataraxia è soggiogato da un regime totalitario, posto sotto il controllo di potenti computer. I Mu, gli abitanti appartenenti a una razza mutante dotata di speciali poteri, vengono ricercati e uccisi. Tra loro vi è il quattordicenne Jomi che, sottoposto a un test, rivela la sua natura di Mu ed è quindi destinato all'annientamento. Viene però salvato, assieme a dei suoi simili, da un gruppo di ribelli Mu. Jomi decide quindi di imbarcarsi su un'astronave, facendo rotta verso la Terra, ove spera di trovare aiuto contro gli oppressori...

Concluso quello che altri non è se solo l'incipit di tutta la serie, gli eventi si sviluppano per grandi linee, in maniera comunque fin troppo eccessiva, al punto da minare quello che potrebbe essere stato un vero e proprio monumento alla sci-fi. I personaggi e gli argomenti di ottima fattura ci sono tutti, le idee sono un po' meno chiare, o forse sovrabbondanti rispetto al necessario. La storyline è decisamente troppe volte pretenziosa, approssimativa, rischiosa, inverosimile, ma tutto sommato le vicende coinvolgono, e anche tanto in varie occasioni, finale compreso.

Studiandola con occhio molto critico Terra e... è un'opera che presenta molti tratti distintivi dei mancati capolavori, ma, contando che l'analisi della storia degli uomini e dei ricorrenti crimini commessi a danno dei loro stessi simili, sia soltanto uno dei vari argomenti in vista, riesce ad assicurarsi un certo calibro.
I disegni sono particolari, specialmente quelli dei personaggi, che ereditano molti tratti comuni allo stile anni Settanta e Ottanta.
Una serie che merita considerazione, ma non troppa.

RyoSaeba

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RyoSaeba

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Un anime insolito basato su un manga di trenta anni fa, in cui compare la classica trama apocalittica dei vecchi film di fantascienza anni Ottanta. L'anime è ben fatto, con personaggi espressivi ed elaborati ed una trama complessa ma fruibile. Non mancano i momenti di pathos conditi con la consueta celebrazione dei sentimenti di amicizia e di amore. Se vogliamo proprio trovare qualche difetto si può dire che va un pelo troppo di corsa, che la trama è troppo ricca e complessa per sole ventiquattro puntate e che a volte ci sono alcuni momenti un po' scontati, compreso il finale che non è poi così a sorpresa. Comunque il voto 8 credo che sia meritato a pieno. Guardatelo.


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HaL9000

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Foward to Terra è un anime che, come si suol dire, mette molta carne al fuoco. Sono presenti numerosi spunti interessanti, che presi singolarmente, possono tranquillamente reggere da soli una serie. Il più eclatante, a mio parere, è un vago (ma neppure troppo) riferimento biblico. Un popolo perseguitato che anela alla terra promessa, e che per raggiungere tale scopo inizia un lunghissimo viaggio a bordo di un'astronave chiamata “Balena Bianca” (altro riferimento biblico). Vi ricorda niente tutto ciò?
Altro elemento, un po' più scabroso, riguarda l'intolleranza e le discriminazioni. Il popolo dei Mu è perseguitato, ingiustamente, a causa della propria diversità. Tale diversità non viene compresa, perciò temuta, come spesso capita nella storia degli uomini. Tanto più che gli “umani” della serie vivono in un alienante mondo in cui ogni piccolo aspetto della vita quotidiana viene costantemente controllato e manipolato. Persino i ricordi individuali vengono stravolti al fine di creare “cittadini perfetti”, “uomini nuovi” che possano vivere in una società formalmente perfetta.
Questa, d'altronde, è una delle più comuni (e disastrose) utopie che attraversano, di tanto in tanto, la storia dell'umanità. Con queste premesse, individui che abbiano poteri enormi appaiono completamente incontrollabili, pericolosi granelli di sabbia che potrebbero inceppare un meccanismo altrimenti perfetto.

E' toccato anche l'argomento dello strapotere della scienza e della tecnologia nei confronti degli uomini. Gli uomini non sono più serviti dalle macchine ma, viceversa, sono loro stessi a diventare ingranaggi di un meccanismo infernale che li trasforma in schiavi, ma senza che loro se ne rendano conto (altro spunto interessante). Essi sono convinti di vivere nel migliore dei mondi possibili, senza in realtà avere un barlume di vera libertà. Non è un caso che riferendosi al super-computer che governa il loro mondo (Mother) ne parlino come se fosse una divinità: siamo alla idolatria di una macchina! E la giustificazione è quella, paternalistica, che in fondo in fondo gli uomini, se fossero lasciati a sé stessi combinerebbero solo dei gran disastri.
Il cittadino perfetto non deve avere emozioni. Il cittadino perfetto siffatto, però, non esiste. Dunque, perché non provare a crearlo artificialmente?
Il tema successivo è il tema ambientale, anche se è affrontato solo di striscio. Qui si lascia chiaramente intendere che errori del passato hanno trasformato la Terra (di cui nell'anime i personaggi parlano con una riverenza al limite della sacralità) in un pianeta ridotto ad un globo putrescente e inadatto ad ogni forma di vita.

Il problema di tutti questi spunti, però, sono il loro amalgama all'interno della stessa trama. Si è forse voluto mettere insieme troppo materiale perché potesse essere gestito in maniera efficace. Forse perché ventiquattro puntate sono troppo poche per questo scopo.
La trama inoltre subisce improvvise accelerazioni, un po' forzate, che mi hanno un poco disturbato. Certe cose accadono troppo in fretta, mentre altre, di converso, accadono troppo lentamente.
Non mi è chiaro neppure il perché del comportamento di certi personaggi della serie (non voglio spoilerare troppo), francamente incomprensibili, in quanto auto-lesionisti o masochisti.
Infine, nelle ultime due-tre puntate, gli avvenimenti prendono una piega parzialmente inaspettata, ma tutto accade, come ho già detto, in maniera velocissima e perciò veramente inverosimile.

Quindi, per quanto mi riguarda, trovo questa opera un po' contrastata: luci ed ombre si accavallano le une con le altre, senza riuscire a trovare l'equilibrio alchemico che faccia di "Toward to Terra" un capolavoro, ma solo un buon lavoro.


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Tacchan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Avevo sentito parlare molto bene di Terra e... e, come capita in queste occasioni, le aspettative crescono e si rischia di rimanere delusi. Fortunatamente si tratta davvero di una serie ben fatta e interessante, anche se devo in parte smorzare gli ottimi commenti che ho letto, visto che non è riuscita ad appassionarmi come altri titoli. Di Terra e... si apprezzano infatti i numerosi personaggi, la loro caratterizzazione psicologica, l’ampio spazio temporale coperto dalle vicende e la complessità dell’ambientazione proposta. E ancora il character design, le musiche e le belle sigle.

D’altro canto non vi sono particolari climax e grandi accelerazioni, il ritmo è sì sempre abbastanza buono, ma la mancanza di momenti particolarmente topici, o meglio, l’eccessiva frequenza di momenti importanti, sminuisce il loro impatto sullo spettatore. Proprio l’ampiezza del progetto e delle vicende raccontate, smorza l’efficacia del singolo evento.

Non posso dire che Terra e... mi sia completamente piaciuto, posso di certo dire che l’ho trovato interessante. Offre ottimi spunti: la tendenza autodistruttiva dell’uomo, la necessità di conservare l’ambiente che ci circonda, la diversità e il razzismo che ne nasce, la capacità e la necessità dell’uomo di sognare, la follia della guerra. Particolarmente interessante l’aspetto psicologico di quest’ultima, visto che ci vengono fatti conoscere, sin dalla loro adolescenza, i leader dei due schieramenti e ci vengono mostrate le loro ragioni, che in entrambi i casi portano a centinaia di migliaia di vittime. Ognuno avrà i suoi motivi e i suoi ideali, e ottime ragioni, ma ci si rende conto come si tratti di una situazione folle, e che non si può dire se davvero un sacrificio di tante persone porterà con sicurezza a qualcosa. In fondo, l’uomo è sempre lo stesso, e non sempre impara dagli errori del passato.

Merita anche una menzione la gestione del tempo: in ventiquattro episodi vengono condensati decenni di vita, con i protagonisti che vengono seguiti sin da ragazzi, fino all’età matura. E’ affascinante vedere come si separino, cosa riservi loro la vita e vedere in che modo affrontino il proprio pesante destino. I balzi temporali sono spesso improvvisi e imprevisti e tante situazioni vengono lasciate sottintese e non vengono narrate. In effetti la percorrenza di grandi porzioni di spazi deve per forza di cose richiedere tempo, così come è necessario affinché i protagonisti acquisiscano maturità ed esperienza.

Terra e... è ambientato in un lontano futuro, in cui l'uomo ha devastato la Terra e ha iniziato a colonizzare lo spazio. Percepito però il potenziale autodistruttivo dell'uomo, viene instaurato un governo guidato da un super-computer che, tra le altre cose, programma nascite e famiglie: ogni potenziale coppia, una volta sposata, riceve un figlio di adozione che terrà fino al momento del suo esame di maturità. Questo consiste in un esame fisico e psicologico nel quale gli verrà tolto il ricordo della sua famiglia e della sua infanzia e verrà preparato per la sua vita adulta. Tuttavia alcuni individui acquistano dei temuti poteri. Chiamati col nome "Mu", una volta scoperti sono in genere eliminati, visto che sono considerati una minaccia per l'umanità. Uno di questi è il nostro protagonista, che tuttavia ha la fortuna di essere salvato prima che sia troppo tardi. Da questo momento la sua vita cambierà: troverà nuovi compagni, capirà cosa vuol dire essere un Mu e dovrà sostenere sulle sue spalle il destino di tutti i suoi simili...

Nel complesso è Terra e... è un buon titolo, consigliato sopratutto se cercate un'opera profonda e non vi spaventa un ritmo un po' lento.
Per quel che mi riguarda, mi è piaciuta ma non mi ha entusiasmato.


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__Setsuna__

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
E' la prima volta che do 10 ad un titolo, ma questo se lo merita veramente!. Dalla prima puntata mi ha preso talmente tanto da non farmi vedere l'ora di guardare l'episodio successivo. Belli i disegni, le animazioni, le musiche e la trama, davvero coinvolgente. Ci sono azione, colpi di scena, avventura, ma anche drammi e sentimenti che vi faranno avere gli occhi lucidi in più di un'occasione. Era dai tempi di "Death Note" che non mi prendeva cosi tanto un anime. Assolutamente da vedere.


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SoryuXIII

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Un capolavoro. Questo è ciò che ho pensato appena ho finito di vederlo. Quest'anime è una vera e propria enciclica atta a far riflettere su molti valori e sullo stato della nostra specie, ma, a differenza di altri prodotti che si pongono lo stesso obbiettivo, riesce a non far calar mai l'attenzione o far pensare "eh?! basta l'abbiamo capito" ma tutto viene reso in modo che sia lo spettatore ad arrivarci da solo.

A livello di trama può sembrare inizialmente scontato (futuro lontano, società "padrona" della vita, occultamento delle informazioni, ecc.) ma appena ci si inizia ad addentrare nella storia si capisce che c'è molto di più, anche grazie al duplice punto di vista dei due protagonisti, i quali si trovano in situazioni (per quanto opposte) molto simili e, alle quali, i due trovano le proprie diverse soluzioni.
In quanto ai personaggi ci troviamo davanti a individui molto caratterizzati, sia per quanto riguarda i protagonisti, che per quanto riguarda quelli secondari che mai risultano piatti, anzi. Spesso infatti, durante la visione, vorremmo saperne di più su molti di essi.

Il comparto grafico è splendido, il charadesign rende moltissimo sia nell'impatto realistico che nel dare un alone di fiaba, lasciando spesso incantati; le animazioni sono di ottimo livello e costanti in tutto l'anime senza i sempre più diffusi cali finali a cui siamo spesso abituati con altri prodotti. Parlando del comparto sonoro, lo trovo molto adatto sia nell'anime che per l'opening ed l'ending,. Forse non stupisce eccessivamente, ma comunque non delude mai.

Insomma, che dire, un capolavoro che consiglio vivamente a tutti quelli che, appassionati del genere o meno, cercano una base su cui riflettere o, più semplicemente, che vogliono godersi una bella storia.


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Hadrill

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Serie interessante, che recupera spunti narrativi tipici della fantascienza classica, caratterizzata da un buon tratto grafico e un buon livello di animazione, unito a una regia convenzionale ma senza sbavature.
Sebbene non manchino i momenti emozionanti e ricchi di pathos, la serie soffre dell'eccessiva compressione della trama, finendo per lasciare molti spunti irrisolti, e sacrificando anche la caratterizzazione psicologica dei personaggi, che, fatta eccezione per il protagonista, risultano piuttosto stereotipati.

Alexander

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Alexander

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Un capolavoro del genere Sci-Fi; non c'è un singolo aspetto che sia stato trascurato in questa serie.
Il chara e mecha-design ricordano molto quelli dei film di fantascienza di decenni fa, ma grazie all'ottima resa grafica si ha quasi la sensazione di guardare un anime venuto dal futuro... grafica che oltretutto non subisce alcun calo durante l'anime, anzi se possibile sembra addirittura migliorare un poco...
I personaggi sono curati in maniera perfetta e la storia ci mostra la loro evoluzione non solo psicologica ma anche fisica; sì avete capito bene: la storia, benché solo di 24 puntate si snoda in un arco di tempo di parecchi decenni e potremo vedere (cosa rarissima in un anime) personaggi nascere, crescere e morire (e a volte ricomparire inaspettatamente...).
La sceneggiatura è la parte migliore dell'anime e alcuni momenti sono davvero memorabili; non mancheranno combattimenti tra astronavi di vario genere, ma anche faccia a faccia tra i vari protagonisti alcuni dei quali acquisiranno poteri quasi divini man mano che la serie va avanti, anche se comunque l'azione ha un ruolo piuttosto marginale.
I temi trattati forse sono già stati visti in diversi altri anime, ma vengono comunque spiegati in maniera egregia.
Insomma, lo consiglio tranquillamente a chiunque maschi/femmine, grandi/piccoli, e anche a chi non piace la fantascienza.


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Nine_Lives

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Devo dire che è davvero un bell'anime... La trama è coinvolgente, le animazioni ben fatte, i personaggi erano ben caratterizzati è riuscito anche a commuovermi in alcuni punti (e non è affatto facile Xd)... Ma la cosa più importante è che insegna dei valori importanti...

Tutto sommato è un anime degno di lode e di essere visto... Anche se se sulle musiche non ho nulla da ridire, non sono nemmeno nulla di eccezionale... Peccato però per alcuni punti discordanti nella storia... In un bel lavoro... Alcune pecche si fanno notare...

Il nome è perfetto... È una storia ben fatta... Ma purtroppo non è nemmeno nulla di eccezionale... Diciamo che fossero riusciti a creare meglio le atmosfere e a coinvolgere un po' di più lo spettatore... Sarebbe stata perfetta

bye bye


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Maskadun

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Un capolavoro! Terra e... (o toward the terra) narra la storia di un popolo, i Mu, una sorta di psionici che nascono per svariati motivi dagli umani comuni. Ed è qui il bello, sono identici agli umani ma possono usare poteri come telecinesi, telepatia, teletrasporto, leggere la mente o sparare energia, oltre al fatto che vivono per centinaia di anni. Per queste ragioni sono odiati e temuti dagli umani delle alte sfere, che nella società futuristica descritta dal cartone, perderebbero ogni dominio sulla gente comune, schiava del culto della Madre e perennemente sotto il controllo oppressivo dei propri pensieri ed emozioni.
La grafica è buona, anche se all'inizio alcuni elementi sono un po' difficili da digerire, come gli occhioni "alla Lady Oscar" probabilmente per ricalcare i tratti che aveva il cartone a lungometraggio degli anni '80, su cui si basa l'anime. Nel corso del cartone a mio parere c'è anche un miglioramento, per cui negli ultimi episodi il disegno sembra migliore che nei primi.

Purtroppo non arriva a un 10, se si fosse puntato più sull'analisi di certi personaggi avrebbe raggiunto il massimo. Anche il finale è un po' sottotono rispetto al resto dell'anime, ma diciamo che queste sono le uniche pecche che ho trovato. Molto bello, ve lo consiglio proprio!


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Melany

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Di solito non amo molto le serie sci-fi ma per Toward The Terra il discorso è diverso perchè mi ha letteramente conquistato sia per la storia che per i personaggi.
I primi episodi possono sembrare noiosi ma andando avanti con le puntate si fa sempre più interssante e non smetti più di vederlo finchè non lo finisci del tutto!
Il tema affrontato è attualissimo, cioè l'incompresione e la denigrazione verso altri popoli, un disprezzo totale per l'altra razza e la speranza di vivere in un posto più sicuro e pacifico del pianeta dove vivono, convivendo con altre specie diverse dalla loro. I personaggi sono ben caratterizzati e hanno un forte carisma, in particolar modo Keirth. Inoltre l'animazione, il chara design e le musiche sono fatte davvero bene, quasi perfette. Il finale poi mi ha commossa tanto e non poteva finire meglio di così.

koji_77

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koji_77

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Molto bello, non avrei mai pensato che lo fosse sin dai primi episodi.

L'anime gode di tanti punti a favore cominciando dalla regia e dalla scenografia alle quali tengo molto e reputo fondamentali nel giudizio di un anime.

Troviamo riferimenti su Moby Dick la balena spaziale( non so se alcuni ricordano l'anime mobydick 5), al popolo dei MU, cioè di Atlantide anche se qui in concetto di diversità lo fa la possibilità di sfruttare a pieno il proprio potere mentale.
In precedenza, negli anni 80 c'è stato un discreto successo (non in Italia purtroppo del film terra e...
I temi vengono narrati in un modo impeccabile, le vicende razziali, le guerre, l'odio, il rancore, sono i temi principali che muovono i fili dei personaggi principali di questo anime.

<b>Caratteristiche tecniche</b>

L'anime vanta una buona colonna sonora, un buon design e delle animazioni scorrevoli e ben realizzate con fondali azzeccati agli ambienti descritti ed un ottima sceneggiatura e regia, come già anticipato che fanno in modo di non annoiare lo spettatore che viene stimolato continuamente.

<b>Trama</b>

In un ipotetico futuro dove gli umani hanno dovuto abbandonare la terra perchè non era più abitabile l'uomo si trasferisce nello spazio e trova alcuni pianeti che possono ospitarlo, tra cui Ataraxia, dove gli umani, che non nascono più dai rapporti sessuali ma bensì in provetta e successivamente affidati a dei genitori adottivi, i quali sapranno meglio istruire e crescere questi bambini perchè non vincolati dall'affetto di parentela.
Il giorno del quattordicesimo compleanno (chiamato anche il Giorno del Risveglio) i giovani debbono sostenere un esame per essere ammessi tra gli adulti e quindi nella società per portare avanti il progetto di tutela e conservazione della società stessa nella quale vivono. L'esame consiste nel cancellare i ricordi del giovane riguardo il suo passato in modo tale che non possano interferire con la preparazione successiva. In questo esame però sembra che si controlli anche la possibilità che il giovane in questione possa essere un Mu o meno. I Mu sembra che siano degli essere umani che riescano ad utilizzare la parte del cervello che gli altri umani non riescono a sfruttare facendo così delle cose sbalorditive come il comunicare con la mente o leggere pensieri altrui ed usufruire della psicocinesi. Il sistema che si occupa di tutto ciò viene chiamato sistema Dominazione Superiore anche detto SD.

Il nostro protagonista di turno Jomy Marches Shin proprio durante il suo esame di maturità scoprirà di essere un Mu e non prenderà di buon grado questa triste verità e neanche il fatto di essere salvato dai Mu per non incorrere in morte certa.
Gli umani temono i MU, come in tutte le opere che abbiamo visto e delle quali troviamo riferimenti nella vita reale, l'uomo ha paura di ciò che è diverso e che non conosce, in questo anime i MU non fanno eccezione.

Da qui in poi si aprirà la strada del nostro Jomy che, una volta capito il sistema in cui vive e la sua reale natura, si imbarcherà con i Mu per un viaggio nello spazio alla ricerca della famosa madre patria di tutti gli esseri umani, e anche dei Mu considerando che questi ultimi derivano da essi.
Non mancheranno le avversità nel loro viaggio e tanto meno il sistema SD lascerà i MU agire liberamente.

Credo che l'anime oltre a meritare d'essere visto per i suoi punti di forza ha meriti anche come anime educativo per molti adolescenti e non solo.

Lo consiglio vivamente.

Franp

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Franp

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Di questa serie mi ha affascinato soprattutto l'atmosfera "old school". Fantascienza anni '70 allo stato puro, o quasi. Quanto di più commovente per chi è cresciuto con quel tipo di cose... Animazioni 3D a parte, a volte il tratto è così piacevolmente vintage che ci si dimentica di avere davanti un lavoro del 2007.
La storia non è del tutto originale, ma polverizza in un battibaleno le trame che reggono molti dei "capolavori" di oggi, vedi Tengen Toppa Gurren Lagan. La narrazione ha respiro e spessore, e a parte qualche sbavatura il racconto è gestito con equilibrio. Davvero difficile fermarsi, tanto diventa avvincente appena la storia decolla!
Certi riferimenti sono magari un po' troppo scoperti (pensate un po', un popolo stigmatizzato che si vuole sterminare a tutti i costi in viaggio verso una terra promessa, dove l'ho già sentita questa?), ma fa parte del gioco della SF, che soprattutto in Giappone è sempre stata un modo per assorbire ed elaborare i traumi della storia recente.
Le musiche sono buone: il tema principale, per quanto semplice, resta indimenticabile.
Insomma, un piacevolissimo "ripescaggio" che magari non farà epoca (certe serie degli ultimi tre anni hanno imposto standard inauditi), ma terrà incollati alla sedia buona parte degli over 25

Naco

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Naco

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Recentemente mi sta risultando piuttosto difficile dare un dieci a una serie. Questo perché, a furia di vedere anime, ne sto trovando sempre più di simili, di character non esattamente ottimali in tutti gli episodi, di sigle che non mi piacciono... E quindi, sì, sono contenta di aver finalmente trovato una serie che sia riuscita a prendermi completamente. Certo, forse come difetto, potrei trovarci il fatto che gli ultimi episodi sono forse un po' troppo veloci, a differenza dei primi e dei centrali, ma poi mi rendo conto che pare sia una prerogativa giapponese, questa e che comunque non ha senso penalizzare una serie ottimale solo per questo.
E' incredibile come, quando una serie la si trova perfetta non si riescano a trovare le parole per poterla recensire se non un "bellissimo": bellissimo il character, bellissime le sigle (adoro soprattutto la prima finale), bellissima la storia: l'arco che copre, pur essendo ampio, è narrato molto bene, con i giusti tempi e senza lasciare nulla al caso. A volte, mi sono ritrovata a chiedermi "Sì, ma che c'entra?" per poi, qualche episodio dopo trovare la risposta alla mia domanda. Lo stesso vale per i personaggi, tutti magnificamente tratteggiati (paradossalmente, forse è proprio Jomy quello a cui manca qualcosa) e tutti necessari, anche i secondari e i terziari, alla storia, anche se all'inizio può sembrare il contrario. Ed è proprio per questo che, alla fine, non si capisce più per chi si fa il tifo. Anche i "cattivi" dimostrano non solo di avere un perché, ma una profonda evoluzione che li porta ad essere amati e capiti nonostante le strade che poi possono prendere.
E' una serie complessa, questa, che mi piace proprio per questo: vengono trattati tanti, troppi temi per poterli annoverare tutti (soprattutto quella sorta di razzismo nei confronti dei diversi, quali sono i Mu per gli esseri umani), come anche sfocia in diversi generi: non si tratta di una semplice avventura fantascientifica: qui ci sono personaggi che a modo loro crescono, maturano, imparano, amano, odiano.
Inutile dire che la consiglio a tutti, anche a chi non ama la cosidetta fantascienza: scoprireste che c'è molto, molto altro.

Mugen

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Mugen

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
"Terra e..." è meraviglioso. Già dall'incipit della prima puntata ci si rende conto che si ha a che fare con qualcosa di interessante.
Poi parte l'opening: stupenda! E poi ventiquattro puntate una più bella dell'altra. Il capolavoro esce fuori alla quinta o alla sesta puntata, ora non ricordo bene, poi staccarsi diventa impossibile. Il messaggio, come è stato sottolineato da chi mi ha preceduto, è attualissimo: la diversità. Perchè i Mu sono diversi e per questo temuti? Poi la ricerca della propria patria e della propria identità... tutto davvero attualissimo. Il tratto è molto particolare e potrebbe non piacere, ma dopo le prime puntate non ci si fa più caso. Lasciatevi trasportare dalla magia di quest'anime, sarà un esperienza unica. Capolavoro assoluto.

DanDan

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DanDan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Che posso dire? Un anime molto bello!
Il sentimento è la prima cosa che traspare. Tratta temi di attualità così bene, che trasmette al fruitore motivi di pensiero/riflessione (per quanto è successo a me, e sperando che succeda a voi!). Vorrei dargli un 10, se non di più, ma aspetti come le battaglie e il tratto me lo impediscono. Le battaglie sono in 3D, cosa che a me personalmente non piace, il tratto è abbastanza semplice. Comunque vi invito a guardarlo, perché merita veramente. Una puntata tira l'altra, per poi arrivare a un finale dove è vietato non commuoversi!

Ichi Dosei

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Ichi Dosei

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Ero alla ricerca di un anime nuovo che fosse in grado di affascinare anche chi è cresciuto nei mitici anni '80 e che ha incominciato a seguire gli anime di quel periodo, quindi abituato a storie di tutt'altro tipo... e con "Toward The Terra", è proprio il caso di dirlo, mi sono ritrovato a "casa"! Quest'anime si basa sull'omonimo film dei primi anni '80, basato sul manga sci-fi di Keiko Takemiya ed il gusto di "retrò" nella sceneggiatura di base si sente e ... io ci aggiungerei anche un bel: "Meno male che si sente questo richiamo!".
Per la grafica di "Terra e..." nulla da ridire! Il tratto è ottimo e si integra perfettamente al tipo di storia, mentre il reparto sonoro è da 30 e lode, poiché è in grado di sottolineare i vari momenti con la carica emotiva richiesta dalle varie scene. La sensibilità che un determinato evento della trama si porta dietro, unito a questo livello audio, rende veramente "pura poesia" determinati episodi!
Anche se si basa su un'opera di 30 anni fa i temi che si incontrano sono di attualità, ad esempio sviluppo del nostro pianeta, il legame essere umano / ambiente, evoluzione dell'uomo, controllo della società, integrazione razziale, insomma il livello delle tematiche trattate da questo anime è altissimo ed il pregio massimo è nella semplicità della sua narrazione. Proprio per questo motivo è uno dei migliori anime... ma questo è dovuto al livello di scrittura di tanti anni fa... :P
"Terra e..." è un prodotto destinato a tutti proprio per gli elementi trasversali che lo compongono. I "più vecchiotti" si lasceranno andare a quel senso di nostalgia mentre i "più giovani" si troveranno davanti un prodotto dalla grafica fresca che supporta una sceneggiatura fantascientifica/psicologica che stuzzica l'interesse.
I personaggi principali vengono sviluppati ( come si faceva tempo fà ) raggiungendo quindi un livello di concretezza e raffinatezza molto alto in grado di soddisfare lo spettatore.
Un altro punto a favore è il richiamo ad alcune fiabe classiche (la parte di Shiroe e Peter Pan è STUPENDA!! ç__ç ).
Tutto la parte sentimentale, relativa alla psiche dei personaggi ed ai temi affrontati, si adatta perfettamente allo stampo fantascientifico dell'opera e il tutto viene integrato da un livello d'azione che è in grado di trascinare chi si trova davanti allo schermo.
Grazie a questo anime si ha la possibilità di riscoprire un'ottima storia, quindi è un peccato non vederlo!

Gisaku75

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Gisaku75

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Bellissimo, poetico, epico. Tratto da un fumetto di trent'anni fa risulta attualissimo nei temi trattati. La Discriminazione razziale, la libertà degli individui nella società, il controllo dell'informazione da parte delle persone. Il tutto magistralmente raccontato in questa serie fantascientifica di altissima qualità. I due personaggi principali, Shin e Anya sono dotati di un grande carisma e nel corso di tutto l'anime la loro personalità viene sviscerata in ogni aspetto facendone dei personaggi veramente realistici come se ne vedono pochi negli anime di oggi. Anche per chi ama poco l'approfondimento psicologico e molto l'azione questa serie è da non perdere, le scene di battaglie spaziali sono veramente ben fatte e spettacolari. Aggiungete un Chara e Mech desing di prim'ordine e una colonna sonora azzeccatissima e otterrete un anime davvero da non perdere.

HEVE

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HEVE

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Un'Anime completo: musica immagini significati testi che ti fanno provare delle emozioni straordinarie. Se volete sorridere, non è l'anime che fa per voi, ma se siete appassionati del genere Drammatico, di quello fantascentifico, beH, questa è la scelta più giusta. Ho pianto innumerevoli volte nello scorrere dei 24 episodi di questa bellissima opera. Il voto è meritato in pieno.

KenzoTenmaFRNSGL-Radicchio F.S

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KenzoTenmaFRNSGL-Radicchio F.S

Episodi visti: 24/24 --- Voto 10
Trasmesso la scorsa stagione in Giappone per 24 puntate complessive, questo anime, che considero riduttivo inserire nelle solite categorie (sci-fi, shounen fantastico o quant'altro), è tratto dall'omonimo manga di Takemiya Keiko, Chikyuu e (in inglese Toward the Terra, per nostra felicità nell'anime hanno messo la parola Terra e pronunciano sempre Terra), pubblicato nel 1977. Esiste anche un lungometraggio animato del 1980, ad opera della Toei Animation.

Inizio subito col dire che l'ambientazione futuristica non deve spaventare chi non è abituato, o è abituato male, a queste cose. La narrazione in qualche modo compensa, secondo me, i difetti nell'utilizzo delle tecniche digitali per le scene di combattimento. Per il resto la storia segue un suo filo logico, saltando da una prospettiva all'altra senza cadute troppo brusche, ma su questo mi soffermerò in seguito.
Pur non essendo un patito di fantasy, trovo che quest'anime dia più importanza alla sfera emotiva che ai sensazionalismi, toccando il tema dell'intolleranza in un modo tutto suo particolare, quasi ponendo le rispettive visioni sullo stesso piano (l'intransigenza è una brutta bestia).

L'umanità, dopo aver ridotto la Terra ad un pianeta sterile ed inabitabile, inizia la sua corsa al dominio spaziale. Per evitare che si ripeta quello che ha portato alla distruzione del loro pianeta d'origine, gli uomini delegano ad un efficientissimo sistema di controllo, denominato Mother System, il compito di annientare qualsiasi tipo di rigetto dell'ordine. La vita delle persone, sparse in vari pianeti, deve essere controllata in maniera quasi meccanica, in modo che qualsiasi pulsione autodistruttiva (nell'ambito della specie) venga meno. A questo scopo individui adatti all'ubbidienza totale vengono selezionati a seguito di un esame, nel quale qualsiasi ricordo della loro vita viene cancellato. Così privati di legami umani, questi individui risultano più propensi ad accettare il loro compito, entrando a far parte dell'élite militare sottoposta non già ad un governo elettivo ma ai criteri di giudizio del Mother System.
Jomy Marquis Shin (o Marcus, in katakana è maakisu) è uno dei protagonisti della storia. Ragazzo normale, senza troppe pretese o ideali consolidati dall'esperienza, vive una vita tranquilla nel centro d'educazione di Ataraxia: ha dei genitori premurosi, degli amici sinceri (Swena Dalton e Sam Houston) e soprattutto sta per entrare a far parte dell'élite militare a salvaguardia del genere umano. Destino vuole che proprio il giorno della prova scopra di avere delle capacità particolari (questo in parte grazie all'animaletto che in seguito verrà ribattezzato Rain), caratteristica che il sistema di controllo non ritiene ammissibile: scopre di essere entrato, suo malgrado, in quella che gli uomini definiscono razza Mu (uso il termine razza per sottolineare il senso negativo con il quale i Mu vengono considerati), persone che presentano identiche caratteristiche umane ma poteri particolari, accompagnati da un qualche deficit fisico (tipo debolezza, mutismo, cecità, etc.).
Quando il processo di cancellazione della memoria cerca di resettare la mente del ragazzo, la sua volontà di non dimenticare scatena una forte energia ed è solo grazie all'intervento di Soldier Shin (a capo della compagine Mu) che Jomy riesce a scampare alla persecuzione degli umani.
I Mu infatti sono una variabile che, diciamo, entra in contrasto con la programmazione del Mother System: in realtà la loro presenza non viene in alcun modo esclusa dal sistema, ma controllata, mappata (in quanto il programma che ne sta alla base non prevede la distuzione di esseri umani -e i Mu sono umani quanto gli altri, ma questo lo capirete guardando le ultime puntate). Insomma una variazione conosciuta che non solo non si è cercato di inibire, ma che si vuole studiare (in quanto variazione casuale).
La convinzione imposta agli uomini di sterminare i Mu sembra allora svolgere un ruolo di sedativo di coscienze: per evitare all'uomo la distruzione diventa sistematico indirizzare il suo odio verso il disprezzo e lo sterminio del diverso.
Contemporaneamente il sistema è stato programmato per portare a termine un progetto più ambizioso, il perfezionamento del genere umano. Quindi quella che abbiamo di fronte è la contrapposizione tra una realtà esistente -non accettata- ed una realtà fittizia, che si vorrebbe in sistituzione di quella esistente. I personaggi vengono coinvolti in qualcosa che va al di là dei loro propositi, siano essi il ritorno alla Terra (unico luogo di possibile sopravvivenza per i Mu) o lo scontro frontale per la salvaguardia del genere umano (che non tiene però conto della dignità dell'altro, senza riconoscimento).
Nel corso dell'anime assistiamo alla disperata ricerca di una terra aliena dal conflitto, prima sotto la guida di Soldier Shin e degli anziani Mu, poi sotto Jomy (divenuto Soldier Shin) e Physis (la cui natura resta incognita fino alle ultime puntate). Contemporaneamente ci viene permesso di seguire l'altra faccia della storia, il funzionamento del sistema di controllo della mente, attraverso le esperienze più o meno tragiche di Swena Dalton, Sam Houston, Shiroe ed il misterioso Keith Anyan nella stazione orbitante E-1077.
Il rapporto tra le due entità si potrebbe definire all'insegna dell'incomprensione reciproca: qualsiasi tentativo di pacifica convivenza viene tranciato si, in prima istanza, da una parte, ma anche la linea oltranzista dell'altra sembra giocare un ruolo importante. In questo contrasto di vedute rientrano le esperienze personali di Jomy da una parte e di Keith Anyan dall'altra: il primo cerca nelle proprie forze di portare a termine un compito quasi impossibile, il secondo nasconde le proprie emozioni perché ritiene la sua esistenza accessoria ai voleri della Madre; il primo opta sempre, almeno all'inizio, per una soluzione pacifica, il secondo è tremendo, sistematico, un mostro inflessibile (che però si piega alla morte di Shiroe, alla pazzia di Sam e al sacrificio di Matsuka).
La breve parentesi di Nazca, pianeta che i Mu hanno scelto come possibile casa, apre uno spiraglio: all'iniziale e comprensibile contrarietà degli anziani (o Terra o niente) si sostituisce la voglia di ricominciare dei giovani. I figli di Nazca diventano il simbolo della speranza per tutti i Mu, speranza effimera come le capacità di Physis riescono a percepire. La distruzione del pianeta ad opera dell'arma speciale Megiddo rappresenta la frattura tra la prima parte dell'anime e la seconda.

La seconda parte, caratterizzata dagli scontri e da alcune riflessioni, non ha bisogno di molte spiegazioni. All'arma nuova dei Mu, costituita dai figli di Nazca (capitanati da Tony), si contrappone lo spiegamento di forze delle milizie umane comandate da Anyan (ha fatto carriera). A seguito delle perdite (numerose da parte umana, poche ma sentite da parte Mu), l'anime ha un suo epilogo proprio sulla Terra. Luogo ancora contaminato, distante da quello che i Mu sognavano, racchiude il centro del potere del Mother System. Proprio nel contrasto con la decisione estrema del sistema, quella che sembrava un'unione impossibile tra le due parti si compie, al costo di vite preziose. Di più non posso raccontare, per non rovinarvi il finale.

Molte scene dell'anime sono caratterizzate da una drammaticità che non guasta: le scelte tremende che vengono prese, le convergenze inevitabili che spezzano una narrazione tranquilla, tutto sembra giocarsi sul dubbio, sulla non accettazione dei fatti, in parte anche sulla vendetta, sicuramente sulla volontà di cambiamento (sia esso pacifico o radicale). I sentimenti dei protagonisti vengono in parte intensificati in parte soffocati, interiorizzati dal peso delle rispettive convinzioni. Da ambo le parti assistiamo alla caduta inesorabile (della serie "chi ci ha condotto a questo non ne vedrà la fine"), ad una ammissione tardiva di responsabilità, ad un dialogo estremo (e ad una solitudine umana). Nella convinzione che nessuna macchina è in grado di valutare tutte le possibili gradazioni della verità né tantomeno di stabilire cosa sia giusto o meno.

A livello di animazione l'anime si mantiene quasi costantemente su ottimi livelli, non cade a precipizio come altre cose che non sto qui a raccontare. Le musiche sono belle, sia per quanto riguarda le sigle (tra le quali prediligo Jet Boy Jet Girl di Takahashi Hitomi) sia per i temi interni.

Se dipendesse da me quest'anime sarebbe doveroso trasmetterlo in Italia, ma aspettiamoci cose ben più lunghe e noiose.

Consiglio vivamente la visione dell'anime in inglese, tralasciando le polemiche su uno dei gruppi che lo sta seguendo (che se si deve scegliere tra un gruppo inglese che traduce dal giapponese e un gruppo italiano spocchioso che traduce dall'inglese che traduce a sua volta dal giapponese è comunque meglio optare per la prima soluzione -per chi segue anime non è un'opzione sapere l'inglese, è un obbligo!).

Papercla

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Papercla

Episodi visti: 13/24 --- Voto 7
E' la prima volta che faccio una recensione e non so se ho le qualifiche per farla.
In ogni caso a me è piaciuto molto.
La storia è ambientata in un futuro in cui gli esseri umani sono stati costretti ad abbandonare la Terra perchè non più abitabile. Un gruppo di persone chiamate Mu che si è evoluto dalla razza umana sviluppa dei poteri psichici e viene combattuto dal sistema di Dominazione Superiore che regola in modo molto subdolo la vita dei normali esseri umani.
Riusciranno i Mu a trovare un posto tutto per loro dove vivere in pace? Torneranno sulla Terra?

La serie si trova anche con il titolo di "Toward the Terra" e con questo titolo [MODERATORE: niente riferimenti a come trovarlo].