Fuyu no Semi - Cicala d'Inverno
Adattamento OAV di un film a cui prendono parte i protagonisti di "Haru wo Daiteita", quest'opera ha l'enorme pregio di rispettare fedelmente la trama del film così come viene presentata dall'autrice all'interno del manga. Ritengo sconsigliabile una visione dell'OAV senza prima aver letto il manga da cui è tratto, poiché solo in questo modo è possibile godere appieno della visione. Il giudizio estremamente positivo non è infatti rivolto al film considerato come a sé stante (nella qual misura avrebbe comunque meritato un giudizio generalmente buono) ma visto come adattamento del film "Fuyu no Semi", presentato in "Haru wo Daiteita".
Cosa cambia, si dirà? Molto. A cominciare dal titolo, in cui all'"Haru" dell'opera originale si contrappone il "Fuyu" di Cicala d'Inverno, poiché, come risulterà evidente per chi ha letto il manga, le due opere non fanno che rispecchiare le diverse stagioni della vita dei due protagonisti. Difficile specificare oltre senza fare spoiler, ma basti qui sapere che nel manga originale si allude molto chiaramente al fatto che Akizuki e Kusaka sono personaggi-specchio di Iwaki e Kato, non semplici ruoli da essi interpretati. Ed è così che l'"inverno" in cui ad Akizuki e Kusaka non è permesso di vivere il loro amore viene seguito, in tempi moderni, dalla "primavera" in cui Iwaki e Kato possono farlo, seppur tra varie problematiche. Con quest'occhio rivolto ai temi del destino e della reincarnazione, che emergono senza prepotenza ma con grande costanza in tutta la bibliografia di Youka Nitta, è davvero possibile comprendere a fondo il senso di questa pellicola.
Molto interessante la scelta di realizzare l'opera come se fosse il film stesso prodotto all'interno di "Haru wo Daiteita". Lo spettatore immagina che a interpretare i ruoli vi siano Iwaki e Kato, ma ciò non viene mai specificato in alcun punto della pellicola, che è presentata come prodotto finito, come se lo spettatore finale si collocasse all'interno di "Haru wo Daiteita", in una sapiente scelta registica di metanarrazione.
La qualità dei colori e delle immagini non è invece ottima, e per chi ha letto il manga finisce purtroppo per creare contrasto con il profondo tratto di Youka Nitta che lo spettatore non può fare a meno di rimpiangere lungo tutto il corso della visione.
Che dire? Un buon lavoro che ha potuto essere realizzato grazie al fatto di aver rispettato il materiale originale. A chi ha concepito quest'idea, grazie.
Cosa cambia, si dirà? Molto. A cominciare dal titolo, in cui all'"Haru" dell'opera originale si contrappone il "Fuyu" di Cicala d'Inverno, poiché, come risulterà evidente per chi ha letto il manga, le due opere non fanno che rispecchiare le diverse stagioni della vita dei due protagonisti. Difficile specificare oltre senza fare spoiler, ma basti qui sapere che nel manga originale si allude molto chiaramente al fatto che Akizuki e Kusaka sono personaggi-specchio di Iwaki e Kato, non semplici ruoli da essi interpretati. Ed è così che l'"inverno" in cui ad Akizuki e Kusaka non è permesso di vivere il loro amore viene seguito, in tempi moderni, dalla "primavera" in cui Iwaki e Kato possono farlo, seppur tra varie problematiche. Con quest'occhio rivolto ai temi del destino e della reincarnazione, che emergono senza prepotenza ma con grande costanza in tutta la bibliografia di Youka Nitta, è davvero possibile comprendere a fondo il senso di questa pellicola.
Molto interessante la scelta di realizzare l'opera come se fosse il film stesso prodotto all'interno di "Haru wo Daiteita". Lo spettatore immagina che a interpretare i ruoli vi siano Iwaki e Kato, ma ciò non viene mai specificato in alcun punto della pellicola, che è presentata come prodotto finito, come se lo spettatore finale si collocasse all'interno di "Haru wo Daiteita", in una sapiente scelta registica di metanarrazione.
La qualità dei colori e delle immagini non è invece ottima, e per chi ha letto il manga finisce purtroppo per creare contrasto con il profondo tratto di Youka Nitta che lo spettatore non può fare a meno di rimpiangere lungo tutto il corso della visione.
Che dire? Un buon lavoro che ha potuto essere realizzato grazie al fatto di aver rispettato il materiale originale. A chi ha concepito quest'idea, grazie.
Amore passionale, drammatico e reso ancora più intenso perché proibito dalla società e ostacolato dalle vicende storiche: la storia della "Cicala d'inverno" tratta infatti un tema a tutti noi noto, il cui esempio più illustre rimane il shakesperiano "Romeo e Giulietta", ambientandolo nel Giappone della seconda metà dell' '800, a cavallo tra il declino dello shogunato e la restaurazione Meiji, periodo in cui la nazione veniva forzatamente aperta al commercio con l'Occidente. In quest'epoca conosciamo così Kusaka Touma, un guerriero del clan isolazionista Choshuu, e Akizuki Keiichiro, figlio di una famiglia con una lunga tradizione di lealtà allo shogun. I due stringono amicizia quasi per caso, dopo una serie di incontri casuali, e vi lascio scoprire come piano piano s'innamoreranno l'uno dell'altro. Ma il loro amore non è destinato a consolidarsi. I due infatti verrano separati da un turbinìo di vicende fino a ritrovarsi sul campo di battaglia come nemici. A fronte di un destino avverso, i due cercano di andare avanti...
Questa la storia, drammatica e coinvolgente, suddivisa in3 OAV e tratta a sua volta da un film: un film-manga, dove sono chiamati a recitare i due protagonisti di un'altra serie della Nitta. Gli episodi presentano notevoli differenze l'uno dall'altro, e corrispondono grossomodo ai tre blocchi narrativi della storia. I personaggi hanno un carattere abbastanza piatto, ma d'altronde in un'ora e mezza non so quanto si potesse approfondire. Gli eventi sono sempre ben narrati e non lasciati in secondo piano rispetto alla vicenda d'amore, cosa che succede nella gran parte delle opere di genere yaoi. I contenuti in questo senso non mancano: se il primo episodio potrebbe infatti far volgere il tutto sullo shounen-ai, il secondo e il terzo episodio sono abbastanza espliciti; ma la storia non per questo indugia o perde di validità, e questa è stata una piacevole sorpresa.
Sul piano tecnico, quest'anime non è memorabile: il tutto sembra avanzare assai velocemente, mentre dal punto di vista grafico abbiamo tonalità un po' smorte, nonché un improbabile colore di capelli per il povero Kusaka, che a prima vista parrebbe infatti straniero.
La colonna sonora è quasi assente, se non per l'opening strumentale e per la bellissima ending, cantata da Morikawa Toshiyuki, assai malinconica e con qualche sfumatura enka (nonostante il titolo sia datato 2007).
Nel complesso, "Cicala d'inverno" è un'opera gradevole, non sarà la migliore e non verrà ricordata tra i posteri, tuttavia per il suo genere a mio personale giudizio mantiene validità anche rispetto a titoli molto più famosi e amati. Basta personaggi e ruoli stereotipati, basta mondi dove tutti sono gay, eccetera. Consigliato alle ragazze o ai ragazzi interessati, appassionati di anime romantici d'ambientazione storica e che abbiano voglia di passarsi un'oretta d'intrattenimento senza grandi pretese. Voto: 6,5 (ma arrotonderò per eccesso).
Questa la storia, drammatica e coinvolgente, suddivisa in3 OAV e tratta a sua volta da un film: un film-manga, dove sono chiamati a recitare i due protagonisti di un'altra serie della Nitta. Gli episodi presentano notevoli differenze l'uno dall'altro, e corrispondono grossomodo ai tre blocchi narrativi della storia. I personaggi hanno un carattere abbastanza piatto, ma d'altronde in un'ora e mezza non so quanto si potesse approfondire. Gli eventi sono sempre ben narrati e non lasciati in secondo piano rispetto alla vicenda d'amore, cosa che succede nella gran parte delle opere di genere yaoi. I contenuti in questo senso non mancano: se il primo episodio potrebbe infatti far volgere il tutto sullo shounen-ai, il secondo e il terzo episodio sono abbastanza espliciti; ma la storia non per questo indugia o perde di validità, e questa è stata una piacevole sorpresa.
Sul piano tecnico, quest'anime non è memorabile: il tutto sembra avanzare assai velocemente, mentre dal punto di vista grafico abbiamo tonalità un po' smorte, nonché un improbabile colore di capelli per il povero Kusaka, che a prima vista parrebbe infatti straniero.
La colonna sonora è quasi assente, se non per l'opening strumentale e per la bellissima ending, cantata da Morikawa Toshiyuki, assai malinconica e con qualche sfumatura enka (nonostante il titolo sia datato 2007).
Nel complesso, "Cicala d'inverno" è un'opera gradevole, non sarà la migliore e non verrà ricordata tra i posteri, tuttavia per il suo genere a mio personale giudizio mantiene validità anche rispetto a titoli molto più famosi e amati. Basta personaggi e ruoli stereotipati, basta mondi dove tutti sono gay, eccetera. Consigliato alle ragazze o ai ragazzi interessati, appassionati di anime romantici d'ambientazione storica e che abbiano voglia di passarsi un'oretta d'intrattenimento senza grandi pretese. Voto: 6,5 (ma arrotonderò per eccesso).
"Fuyu no semi" (l'inverno della cicala) è una serie OAV basata sul manga "Haru wo Daiteita", opera di Youka Nitta. La storia è ambiantata nel periodo del passaggio dallo shogunato a un Giappone che aveva ormai già aperto le sue frontiere ai restanti paesi del mondo, nel periodo quindi tra il 1862 e il 1869. Protagonisti dell'opera sono Kusaka e Akizuki, rispettivamente parte del clan Choushuu e dello shogunato. Le vicende iniziano quando Kusaka cercando di fermare alcuni membri del suo stesso clan, che avevano intenzione di dare fuoco all'ambasciata britannica, viene aiutato da Akizuki, membro della fazione opposta, che lo aiuta a scappare. Akizuki viene colpito dall'atteggiamento di Kusaka, che davanti a un nemico e messo letteralmente con le spalle al muro, non ha sguainato la sua spada. All'epoca il clan Choushuu aveva iniziato un movimento di espulsione degli stranieri, ma Kusaka ne era contrario. Egli infatti era convinto che l'apertura del Giappone sullo scenario degli scambi mondiale avrebbe solo portato pace e per il paese sarebbe stata una cosa positiva. I due si rincontrano dopo anni, durante il tentativo di Kusaka di frequentare una scuola d'inglese. Akizuki riconosce subito il ragazzo, proponendogli di insegnargli lui stesso quello che avrebbe imparato a scuola. Da questo episodio i due ragazzi si avvicinano sempre di più, fino a quando tra i due non sboccia un sentimento che è molto più forte dell'amicizia e che supera le differenze di clan.
Passando alle mie opinioni, in linea generale l'opera è sviluppata davvero bene. Ogni singola parola e ogni discorso sono affrontati e pesati in maniera giusta, e mai affrettata. Guardando i tre episodi si può vedere come il sentimento provato dai protagonisti cresce gradatamente passo dopo passo, fino ad arrivare a un amore quasi sofferto e nostalgico. Nell'evolversi della storia gli eventi cambieranno i protagonisti, che arriveranno a soffrire per quell'amore proibito e impossibile.
Passando ai disegni, li ritengo molto curati nei tratti e davvero piacevoli. Anche le uniformi dell'epoca sono riprodotte in maniera impeccabile e realistica. I luoghi e gli eventi del conflitto sono mostrati senza mezzi termini, tanto da fare capire e vedere la durezza e l'atrocità della guerra. La mia impressione generale sull'opera non può che essere più che positiva. Secondo la mia opinione la storia sarebbe stata impeccabile se si fossero mostrati in maniera più approfondita i pensieri le introspezioni dei personaggi. L'opera è composta solo da 3 episodi, e forse questo toglie molto alla storia, che è davvero originale e molto poetica, a mio parere. Lo consiglio agli amanti del genere e a chi volesse vedere un'anime che tratta di un amore così profondo e nello stesso tempo così triste, da spingere i due protagonisti ad "aspettare la primavera".
Passando alle mie opinioni, in linea generale l'opera è sviluppata davvero bene. Ogni singola parola e ogni discorso sono affrontati e pesati in maniera giusta, e mai affrettata. Guardando i tre episodi si può vedere come il sentimento provato dai protagonisti cresce gradatamente passo dopo passo, fino ad arrivare a un amore quasi sofferto e nostalgico. Nell'evolversi della storia gli eventi cambieranno i protagonisti, che arriveranno a soffrire per quell'amore proibito e impossibile.
Passando ai disegni, li ritengo molto curati nei tratti e davvero piacevoli. Anche le uniformi dell'epoca sono riprodotte in maniera impeccabile e realistica. I luoghi e gli eventi del conflitto sono mostrati senza mezzi termini, tanto da fare capire e vedere la durezza e l'atrocità della guerra. La mia impressione generale sull'opera non può che essere più che positiva. Secondo la mia opinione la storia sarebbe stata impeccabile se si fossero mostrati in maniera più approfondita i pensieri le introspezioni dei personaggi. L'opera è composta solo da 3 episodi, e forse questo toglie molto alla storia, che è davvero originale e molto poetica, a mio parere. Lo consiglio agli amanti del genere e a chi volesse vedere un'anime che tratta di un amore così profondo e nello stesso tempo così triste, da spingere i due protagonisti ad "aspettare la primavera".
Partendo dal presupposto che la serie sarebbe, in effetti, un "film nel film", vorrei spezzare una lancia a favore di quest'opera.
Se cerchiamo qualcosa di storicamente esatto, di denuncia sociale e così via, possiamo tranquillamente rivolgerci a "Una tomba per le lucciole" o, perché no, a "Capitan Harlock". Questo non è un anime storico, è un racconto yaoi, un onesto prodotto d'intrattenimento che ambienta alcune - poche - scene di sesso, leggermente censurate, in un contesto storico. Volere la massima aderenza al periodo storico sarebbe come pretendere lo stesso, mutatis mutandis, da "Via col vento". Viene da ridere, no?
Il chara design e anche gli sfondi sarebbero migliorabili, indubbiamente, ma non mi sono dispiaciuti. Vedo dei tratti e colori netti molto più coerenti in un racconto di samurai che in uno di ambientazione scolastica o sentimentale, per esempio.
Se problema devo lamentare, è che purtroppo ho visto "Fuyu no Semi" in una versione in cui l'audio era sfasato di un paio di secondi rispetto al video, cosa molto fastidiosa, ma certo non imputabile all'opera.
Impossibile non andare con il pensiero, almeno una volta, a "Bakumatsu Kikansetsu Irohanihoheto", dato che il periodo è lo stesso e, guarda caso, vi si trova un Akizuki. Tutta un'altra parrocchia, indubbiamente, ma comunque è arduo non pensarci.
<b>****** ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!! E PURE NC-17!!! ******</b>
Quello che è difficilissimo da mandar giù, a parer mio, è la quasi impossibilità fisica del rapporto che i due protagonisti hanno alla fine del primo OAV. Facciamo mente locale: Akizuki non ha mai avuto rapporti con altri uomini, ma questo particolare primo rapporto viene consumato senza preparazione, senza alcun tipo di lubrificazione e con una velocità da urlo - e non è affatto una battuta.
<b>****** FINE SPOILER ******</b>
A ogni modo, trovo che come rivisitazione di "Romeo e Giulietta" non sia niente male. In fondo, il carattere dei personaggi è delineato in modo decente, le cose non "accadono", ma hanno cause e conseguenze, si vede uno sviluppo delle idee e delle persone, per quanto possa essere stereotipato. Del resto, non si può pretendere una soap opera in tre OAV. Né, francamente, se ne sente la necessità: va bene così.
Se cerchiamo qualcosa di storicamente esatto, di denuncia sociale e così via, possiamo tranquillamente rivolgerci a "Una tomba per le lucciole" o, perché no, a "Capitan Harlock". Questo non è un anime storico, è un racconto yaoi, un onesto prodotto d'intrattenimento che ambienta alcune - poche - scene di sesso, leggermente censurate, in un contesto storico. Volere la massima aderenza al periodo storico sarebbe come pretendere lo stesso, mutatis mutandis, da "Via col vento". Viene da ridere, no?
Il chara design e anche gli sfondi sarebbero migliorabili, indubbiamente, ma non mi sono dispiaciuti. Vedo dei tratti e colori netti molto più coerenti in un racconto di samurai che in uno di ambientazione scolastica o sentimentale, per esempio.
Se problema devo lamentare, è che purtroppo ho visto "Fuyu no Semi" in una versione in cui l'audio era sfasato di un paio di secondi rispetto al video, cosa molto fastidiosa, ma certo non imputabile all'opera.
Impossibile non andare con il pensiero, almeno una volta, a "Bakumatsu Kikansetsu Irohanihoheto", dato che il periodo è lo stesso e, guarda caso, vi si trova un Akizuki. Tutta un'altra parrocchia, indubbiamente, ma comunque è arduo non pensarci.
<b>****** ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!! E PURE NC-17!!! ******</b>
Quello che è difficilissimo da mandar giù, a parer mio, è la quasi impossibilità fisica del rapporto che i due protagonisti hanno alla fine del primo OAV. Facciamo mente locale: Akizuki non ha mai avuto rapporti con altri uomini, ma questo particolare primo rapporto viene consumato senza preparazione, senza alcun tipo di lubrificazione e con una velocità da urlo - e non è affatto una battuta.
<b>****** FINE SPOILER ******</b>
A ogni modo, trovo che come rivisitazione di "Romeo e Giulietta" non sia niente male. In fondo, il carattere dei personaggi è delineato in modo decente, le cose non "accadono", ma hanno cause e conseguenze, si vede uno sviluppo delle idee e delle persone, per quanto possa essere stereotipato. Del resto, non si può pretendere una soap opera in tre OAV. Né, francamente, se ne sente la necessità: va bene così.
Forse a livello di colori e sfondi si poteva curare un pò di più, questo è vero,... ho visto Winter Cicada per ben due volte e mi è sembrato che rispecchiasse abbastanza fedelmente il tratto caratteristico della Nitta. Comunque visto così potrebbe sembrare un pò troppo finto-storico, ma andrebbe contestualizzato all'interno del manga di Haru wo daiteita. Infatti i due protagonisti non sono nient'altro che i due attori di Haru che stanno girando un film..
Concludendo avrei preferito che continuassero con qualche episodio della vita quotidiana di Katou e Iwaki, ma anche questo non è male!
Concludendo avrei preferito che continuassero con qualche episodio della vita quotidiana di Katou e Iwaki, ma anche questo non è male!
Come è possibile riciclare frutta marcia facendola sembrare una squisita macedonia? E' sufficiente guardare queta serie e verrà l'illuminazione: questa infatti è una pretestuosa storia di sesso tra maschi (finalmente) mascherato attraverso superficiali cenni storici e costumi esaltanti. Colori piatti, ombre troppo nette, animazione a scatti, quasi robotica, la caratterizzazione grafica dei personaggi è geometricamente imbarazzante e, dal punto di vista psicologico, sono presenti i soliti stereotipi brunetto aggressivo nella vita ma remissivo a letto ed il biondino scavezzacollo di giorno e tenero ed insicuro di notte. Che palle! Ma perchè per noi ragazze non sfornano degli yaoi degni di questo nome? Da questo punto di vista il cartaceo rimane imbattibile. Davvero patetico.