Fantazoo
Tra le tante perle d'animazione fornite dai meravigliosi anni '80 non si può non citare "Ox Tales" o "Fantazoo". Per la seconda volta, la sola visione di questa scheda ha stravolto tutti i miei progetti di recensioni, e così ho accantonato quanto stavo per scrivere per dedicarmi a questa simpaticissima serie, vero e proprio cult della comicità anni '80, basata essenzialmente sulla semplicità e sulla simpatia dei personaggi.
"Ox Tales" è un curioso quanto insolito progetto nipponico-olandese: tutto ha origine da un manga comico a strisce pubblicato in Olanda sui primi anni '80 e divenuto poi serie d'animazione della stagione primaverile 1987. L'opera è giunta in Italia nel 1988 e si è diffusa tra le varie TV locali, e nonostante non sia mai giunta nei palinsesti nazionali è riuscita a ottenere una fama più che considerevole dovuta a un adattamento italiano a dir poco geniale e a un umorismo intuitivo/immediato.
Trama: Alvaro (o Alvaruccio) è un bue allevatore tuttofare che vive in un mondo privo di umani assieme alla sua inseparabile compagna, Camilla la tartaruga. La natura di Alvaro è fin troppo generosa e altruista, e a causa dei suoi eccessi di bontà (e della sua brama di autocompiacimento per le "buone azioni" compiute) spesso e volentieri finirà per combinare una marea di guai insieme agli altri animali (o "amici della foresta"). La trama è semplice quanto immediata e coinvolgente, è arduo non provare simpatia per questi due protagonisti.
Grafica: nonostante l'anno di produzione (1987) la grafica tiene duro. Le ambientazioni, tendenzialmente naturali e rurali, sono più che buone, il dettaglio è presente ma non in grandi quantità. Le animazioni sono semplici e fluide. L'animal design (non è possibile parlare di character design) ricorda molto le produzioni occidentali, però è buffo e carino.
Sonoro: non conoscendo altre versioni se non l'adattamento italiano, non posso che esprimermi più che favorevolmente su quest'ultimo. L'opening e l'ending sono le medesime, la sigla è semplice quanto carina. Le OST sono davvero belle: sax ovunque, musichette allegre e divertenti. Gli effetti sonori saranno pure riciclati, ma sono davvero divertenti e non stancano. La vera perla però è il doppiaggio italiano. Doppiare Alvaro con il dialetto romanesco e Camilla con il dialetto fiorentino è stata una trovata geniale a dir poco. Tutto acquisisce una terminologia unica, la comicità è esponenzialmente aumentata grazie a battute espressamente realizzate dall'adattamento italiano. Si vede che "Ox Tales" è figlio di un periodo in cui l'adattamento italiano era fatto più con il cuore che con il rispetto della traduzione ("I Cavalieri dello Zodiaco" ne è un esempio lampante). Si vede che i tempi sono cambiati, anche perché un simile adattamento è stato un caso più unico che raro nella storia degli anime tradotti in Italia.
Personaggi: pochi ma ottimi: due protagonisti e una caterva di animali semi-parlanti. Il gioco è fatto. La caratterizzazione è ottima per i due protagonisti e la sfilza di animali comprimari.
Sceneggiatura: "Ox Tales" non segue una linea spaziotemporale predefinita, in teoria sarebbe possibile ambientarlo in qualunque periodo storico e ovunque vi sia una campagna con una foresta. Da qui un grande senso di familiarità emerge in tutta l'opera, chiunque potrebbe pensare che "Ox Tales" possa essere ambientato vicino a dove vive. Ciascuna puntata è composta da una serie di micro-episodi corrispondenti alle strisce umoristiche del manga, per cui tutto si riesce a seguire con grande facilità.
Finale: non essendo una serie con una trama definita, il finale è semplicemente l'ultimo episodio e si conclude esattamente come tutti gli altri. Questa soluzione è accettabile visto il genere puramente umoristico della serie.
In sintesi "Ox Tales" è una serie di una semplicità incredibile, adatta a tutte le età e a tutte le generazioni, senza distinzioni. La sua popolarità è ampiamente meritata per il grande divertimento che sa offrire. Nonostante gli anni, è tuttora una serie attualissima ed è consigliabile a chiunque voglia trascorrere il proprio tempo divertendosi con un prodotto unico nel proprio genere. Su Youtube è possibile rintracciare l'intera serie (104 episodi da 10 minuti), per cui è da vedere assolutamente.
"Ox Tales" è un curioso quanto insolito progetto nipponico-olandese: tutto ha origine da un manga comico a strisce pubblicato in Olanda sui primi anni '80 e divenuto poi serie d'animazione della stagione primaverile 1987. L'opera è giunta in Italia nel 1988 e si è diffusa tra le varie TV locali, e nonostante non sia mai giunta nei palinsesti nazionali è riuscita a ottenere una fama più che considerevole dovuta a un adattamento italiano a dir poco geniale e a un umorismo intuitivo/immediato.
Trama: Alvaro (o Alvaruccio) è un bue allevatore tuttofare che vive in un mondo privo di umani assieme alla sua inseparabile compagna, Camilla la tartaruga. La natura di Alvaro è fin troppo generosa e altruista, e a causa dei suoi eccessi di bontà (e della sua brama di autocompiacimento per le "buone azioni" compiute) spesso e volentieri finirà per combinare una marea di guai insieme agli altri animali (o "amici della foresta"). La trama è semplice quanto immediata e coinvolgente, è arduo non provare simpatia per questi due protagonisti.
Grafica: nonostante l'anno di produzione (1987) la grafica tiene duro. Le ambientazioni, tendenzialmente naturali e rurali, sono più che buone, il dettaglio è presente ma non in grandi quantità. Le animazioni sono semplici e fluide. L'animal design (non è possibile parlare di character design) ricorda molto le produzioni occidentali, però è buffo e carino.
Sonoro: non conoscendo altre versioni se non l'adattamento italiano, non posso che esprimermi più che favorevolmente su quest'ultimo. L'opening e l'ending sono le medesime, la sigla è semplice quanto carina. Le OST sono davvero belle: sax ovunque, musichette allegre e divertenti. Gli effetti sonori saranno pure riciclati, ma sono davvero divertenti e non stancano. La vera perla però è il doppiaggio italiano. Doppiare Alvaro con il dialetto romanesco e Camilla con il dialetto fiorentino è stata una trovata geniale a dir poco. Tutto acquisisce una terminologia unica, la comicità è esponenzialmente aumentata grazie a battute espressamente realizzate dall'adattamento italiano. Si vede che "Ox Tales" è figlio di un periodo in cui l'adattamento italiano era fatto più con il cuore che con il rispetto della traduzione ("I Cavalieri dello Zodiaco" ne è un esempio lampante). Si vede che i tempi sono cambiati, anche perché un simile adattamento è stato un caso più unico che raro nella storia degli anime tradotti in Italia.
Personaggi: pochi ma ottimi: due protagonisti e una caterva di animali semi-parlanti. Il gioco è fatto. La caratterizzazione è ottima per i due protagonisti e la sfilza di animali comprimari.
Sceneggiatura: "Ox Tales" non segue una linea spaziotemporale predefinita, in teoria sarebbe possibile ambientarlo in qualunque periodo storico e ovunque vi sia una campagna con una foresta. Da qui un grande senso di familiarità emerge in tutta l'opera, chiunque potrebbe pensare che "Ox Tales" possa essere ambientato vicino a dove vive. Ciascuna puntata è composta da una serie di micro-episodi corrispondenti alle strisce umoristiche del manga, per cui tutto si riesce a seguire con grande facilità.
Finale: non essendo una serie con una trama definita, il finale è semplicemente l'ultimo episodio e si conclude esattamente come tutti gli altri. Questa soluzione è accettabile visto il genere puramente umoristico della serie.
In sintesi "Ox Tales" è una serie di una semplicità incredibile, adatta a tutte le età e a tutte le generazioni, senza distinzioni. La sua popolarità è ampiamente meritata per il grande divertimento che sa offrire. Nonostante gli anni, è tuttora una serie attualissima ed è consigliabile a chiunque voglia trascorrere il proprio tempo divertendosi con un prodotto unico nel proprio genere. Su Youtube è possibile rintracciare l'intera serie (104 episodi da 10 minuti), per cui è da vedere assolutamente.
Fu Esopo a iniziare ad antropomorfizzare gli animali nelle sue celebri favole per potere intrattenere il volgo, generalmente ignorante, e potergli trasmettere un messaggio morale che altrimenti sarebbe risultato difficile da potere esprimere a parole. La stessa cosa fu poi fatta dall’animazione in generale nei suoi prodotti indirizzati all’infanzia e all’età pre-adolescenziale dai grandi capolavori Disney fino ai sofisticati prodotti di oggi in computer grafica. L’animale umanizzato quindi ci riporta a un periodo felice fatto di favole e risate e in questo genere s'incastona perfettamente un titolo come "Fantazoo" che, senza troppe pretese, ha divertito più di un generazione, ed è universalmente conosciuto in Italia come "Alvaruccio e Camilla".
Trasmesso solo su reti private senza mai assurgere all’onore di un palinsesto da tv generalista, questo simpatico cartone (tratto da un fumetto olandese) è entrato nella memoria collettiva proprio grazie alla sua semplicità e alla sua immediatezza. Due soli personaggi principali, un nerboruto bue e una piccola tartaruga vivono in un immaginario ambiente bucolico, senza esseri umani, interagendo con tutta una serie di animali, ognuno più strampalato dell’altro. Il prodotto è ovviamente per un pubblico giovanissimo, ma risulta piacevole anche per chi è più grande grazie alla felice scelta dei doppiatori italiani di fare parlare gli animali con vari dialetti regionali, a cominciare dal romanesco per il Bue Alvaro - da qui anche il suo nome, diverso d quello originale - e dal toscano per la tartaruga Camilla. Le puntate sono brevi (circa 12 minuti ciascuna) e caratterizzate da tutta una serie di gag spassose enfatizzate, per l’appunto, dall’accento dei due protagonisti.
I disegni sono semplici e le animazioni niente di eccezionale, praticamente tutto viene sorretto dalle varie situazioni comiche e dai siparietti tra i vari animali come il Gorilla Rambo, la zebra Righetto e la gallina Cocca.
In conclusione "Fantazoo" rappresenta un sano divertimento per tutta la famiglia e un raro esempio di scelta azzeccata dell’adattamento italiano che hanno portato a un piccolo cult validissimo anche oggi.
Trasmesso solo su reti private senza mai assurgere all’onore di un palinsesto da tv generalista, questo simpatico cartone (tratto da un fumetto olandese) è entrato nella memoria collettiva proprio grazie alla sua semplicità e alla sua immediatezza. Due soli personaggi principali, un nerboruto bue e una piccola tartaruga vivono in un immaginario ambiente bucolico, senza esseri umani, interagendo con tutta una serie di animali, ognuno più strampalato dell’altro. Il prodotto è ovviamente per un pubblico giovanissimo, ma risulta piacevole anche per chi è più grande grazie alla felice scelta dei doppiatori italiani di fare parlare gli animali con vari dialetti regionali, a cominciare dal romanesco per il Bue Alvaro - da qui anche il suo nome, diverso d quello originale - e dal toscano per la tartaruga Camilla. Le puntate sono brevi (circa 12 minuti ciascuna) e caratterizzate da tutta una serie di gag spassose enfatizzate, per l’appunto, dall’accento dei due protagonisti.
I disegni sono semplici e le animazioni niente di eccezionale, praticamente tutto viene sorretto dalle varie situazioni comiche e dai siparietti tra i vari animali come il Gorilla Rambo, la zebra Righetto e la gallina Cocca.
In conclusione "Fantazoo" rappresenta un sano divertimento per tutta la famiglia e un raro esempio di scelta azzeccata dell’adattamento italiano che hanno portato a un piccolo cult validissimo anche oggi.
Fantazoo è un'opera del 1987, una co-produzione nippo-olandese, basandosi infatti su di una serie di fumetti olandesi. E' qualcosa di assolutamente originale, assurdo e decisamente esilarante ma che, sfortunatamente, non sono in molti a conoscere. Ciò probabilmente è dovuto al fatto che non trovò spazio sulle principali reti nazionali, ma fu in qualche modo "relegata" su canali locali di minore ascolto quali Telecapri, Odeon tv e Super Tre, un vero peccato perché ancora oggi sarebbe in grado di farmi sbellicare dalle risate con le sue storielle assurde. Si trattava di ben 104 episodi, ma della durata di circa 12 minuti ciascuno che venivano trasmessi due alla volta.
Al centro della narrazione c'è un bue di nome Alvaro alle prese con tantissimi altri animali presenti nella sua fattoria e coadiuvato dalla sua migliore amica, una tartaruga di come Camilla.
Gli unci due animali "antropomorfi" e capaci di parlare sono Alvaro e Camilla, gli altri si comportano quasi come si dovrebbero comportare dei veri e propri animali. Il quasi è d'obbligo però.
Non si tratterà unicamente di animali da fattoria bensì troveremo qualsiasi tipo di bestiola, dal leone (con problemi di calvizie) al gorilla, allo struzzo e così via. Neanche si trattasse di uno zoo safari, no, peggio, si tratta di un "fantazoo" in effetti!
Difficile, se non impossibile, comunicarvi verbalmente l'assurdità demenziale di ogni singolo episodio, bisognerebbe semplicemente guardarlo e rendersene conto da soli.
Se quanto appena scritto non bastasse, beh, provate a immaginarvi Alvaro e Camilla che parlano tra loro in dialetto romano e fiorentino! Non ho idea nella versione originale che voci avessero, sta di fatto che impostarli in questo modo nel doppiaggio italiano fu una scelta a dir poco azzeccatissima, che quasi quasi sarebbe bastata già da sola a creare un'atmosfera simpatica e divertente.
Non furono fatti grandi sforzi dal punto di vista grafico e con le animazioni, resta tutto molto semplice ma non si sente certo la mancanza di qualcosa di più. I divertentissimi contenuti dell'opera erano più che sufficienti a rendere Fantazoo esattamente come doveva essere, ossia dannatamente divertente.
Al centro della narrazione c'è un bue di nome Alvaro alle prese con tantissimi altri animali presenti nella sua fattoria e coadiuvato dalla sua migliore amica, una tartaruga di come Camilla.
Gli unci due animali "antropomorfi" e capaci di parlare sono Alvaro e Camilla, gli altri si comportano quasi come si dovrebbero comportare dei veri e propri animali. Il quasi è d'obbligo però.
Non si tratterà unicamente di animali da fattoria bensì troveremo qualsiasi tipo di bestiola, dal leone (con problemi di calvizie) al gorilla, allo struzzo e così via. Neanche si trattasse di uno zoo safari, no, peggio, si tratta di un "fantazoo" in effetti!
Difficile, se non impossibile, comunicarvi verbalmente l'assurdità demenziale di ogni singolo episodio, bisognerebbe semplicemente guardarlo e rendersene conto da soli.
Se quanto appena scritto non bastasse, beh, provate a immaginarvi Alvaro e Camilla che parlano tra loro in dialetto romano e fiorentino! Non ho idea nella versione originale che voci avessero, sta di fatto che impostarli in questo modo nel doppiaggio italiano fu una scelta a dir poco azzeccatissima, che quasi quasi sarebbe bastata già da sola a creare un'atmosfera simpatica e divertente.
Non furono fatti grandi sforzi dal punto di vista grafico e con le animazioni, resta tutto molto semplice ma non si sente certo la mancanza di qualcosa di più. I divertentissimi contenuti dell'opera erano più che sufficienti a rendere Fantazoo esattamente come doveva essere, ossia dannatamente divertente.
Uno spettacolo, della risata, ovvio. Quest'anime, che all'epoca chiamavo "cartone animato", era uno dei miei preferiti da piccolo. Era divertente, ti faceva davvero ridere/sorridere. Il doppiaggio italiano era davvero comico è azzeccatissimo a mio parere.
Alvaro e Camilla, così nell'edizione italiana venivano chiamati i due protagonisti (in origine non so se i nomi erano diversi, boh), sono tra i più buffi personaggi che si siano visti in un anime, penso.
Quest'anime mi manca, sarebbe bello rivederlo, per farsi due risate, anche se ora ho 20 anni. Ma giusto se venisse riproposto in TV, su Super 3.
Sinceramente, se volete farvi un po' di risate, e se volete vedere qualcosa per passare il tempo, quest'anime è l'ideale, credo, anche se può sembrare un pochino banale. Un ultimo consiglio: guardatelo nell'edizione italiana.
Alvaro e Camilla, così nell'edizione italiana venivano chiamati i due protagonisti (in origine non so se i nomi erano diversi, boh), sono tra i più buffi personaggi che si siano visti in un anime, penso.
Quest'anime mi manca, sarebbe bello rivederlo, per farsi due risate, anche se ora ho 20 anni. Ma giusto se venisse riproposto in TV, su Super 3.
Sinceramente, se volete farvi un po' di risate, e se volete vedere qualcosa per passare il tempo, quest'anime è l'ideale, credo, anche se può sembrare un pochino banale. Un ultimo consiglio: guardatelo nell'edizione italiana.
Questo è un anime che mi riporta indietro con la memoria di tantissimi anni. Ho sempre trovato molto divertenti le avventure di Alvaro e Camilla e, sebbene le avventure fra animali non siano mai state il mio genere, grazie a un doppiaggio veramente ben riuscito e alla simpatia che naturalmente trasmettevano i vari personaggi, seguivo sempre volentieri quest'anime non infantile ma nemmeno troppo impegnato.
Fantazoo è un esempio di come da un idea apparentemente ingenua (un toro e una tartaruga alle prese con i problemi del mondo animale) si possa creare un prodotto di ottima qualità: le similitudini con le situazioni del mondo degli uomini è evidente e queste vengono trattate con un irresistibile spirito ironico.
Niente di complesso o intricato: ogni episodio poteva essere visto indipendentemente dagli altri tanto è vero che io stesso non so quanti episodi sono riuscito effettivamente tra i 52 proposti, e in che ordine. Fantazoo è una serie che necessita solo dell'acquisizione di una certa familiarità con i personaggi presenti per potersi godere appieno qualsiasi storia raccontata: è uno degli anime migliori per chi non ha troppe pretese e vuol solo farsi quattro risate in santa pace.
Ricordo che Fantazoo è stato trasmesso in Italia solo da reti locali mentre fu abbondantemente trascurato da quelle nazionali; il che fa aumentare la nostalgia per quei tempi in cui le reti locali trasmettevano animazione giapponese di qualità e il cui lavoro era addirittura migliore di quello svolto dai canali nazionali, il cui unico ruolo era quello di censurare e storpiare i nomi. Peccato che poi questo fervore iniziale si sia spento lasciando il posto agli scarti della mediaset (tra l'altro già deturpati) o al nulla.
Fantazoo, infine, meriterebbe davvero un occhiata se non lo si è visto almeno una volta: un prodotto originale, mai banale e sicuramente molto divertente.
Fantazoo è un esempio di come da un idea apparentemente ingenua (un toro e una tartaruga alle prese con i problemi del mondo animale) si possa creare un prodotto di ottima qualità: le similitudini con le situazioni del mondo degli uomini è evidente e queste vengono trattate con un irresistibile spirito ironico.
Niente di complesso o intricato: ogni episodio poteva essere visto indipendentemente dagli altri tanto è vero che io stesso non so quanti episodi sono riuscito effettivamente tra i 52 proposti, e in che ordine. Fantazoo è una serie che necessita solo dell'acquisizione di una certa familiarità con i personaggi presenti per potersi godere appieno qualsiasi storia raccontata: è uno degli anime migliori per chi non ha troppe pretese e vuol solo farsi quattro risate in santa pace.
Ricordo che Fantazoo è stato trasmesso in Italia solo da reti locali mentre fu abbondantemente trascurato da quelle nazionali; il che fa aumentare la nostalgia per quei tempi in cui le reti locali trasmettevano animazione giapponese di qualità e il cui lavoro era addirittura migliore di quello svolto dai canali nazionali, il cui unico ruolo era quello di censurare e storpiare i nomi. Peccato che poi questo fervore iniziale si sia spento lasciando il posto agli scarti della mediaset (tra l'altro già deturpati) o al nulla.
Fantazoo, infine, meriterebbe davvero un occhiata se non lo si è visto almeno una volta: un prodotto originale, mai banale e sicuramente molto divertente.
Fantazoo è un divertentissimo anime, creato da Hiroshi Sasagawa nel 1987, su questo Toro di nome Alvaro che vive in una terra immaginaria popolata da animali di tutti i tipi. In ogni episodi il protagonista, affiancato dalla sua migliore amica, la tartaruga Camilla, si trova a dovere risolvere qualche problema dei suoi amici, o magari è lui a dovere risolvere un suo problema; in entrambi i casi le conseguenze sono comiche e di una demenzialità assurda.
Le storie sono semplicissime e chiaramente accessibili a un pubblico di bambini, un kodomo quindi. Per non parlare del disegno, semplicissimo e infantile, senza contare che si vedono cose veramente assurde. Per es. l'elefante a cui viene tirata la proboscide fino a che essa diventa lunga un chilometro.
Ma la semplicità e la comicità, talvolta veramente assurda, non rovinano affatto la sua bellezza. Fantazoo rimane un anime godibilissimo con una comicità surreale.
Il doppiaggio è qualcosa di veramente spassoso, Alvaro, doppiato da Piero Tiberi, parla in romanesco e Camilla, doppiato da Graziella Polesinanti, in fiorentino.
Purtroppo l'anime è stato trasmesso sempre su reti locali e quindi è poco conosciuto; peccato perché è uno di quegli anime su cui il MOIGE non avrebbe nulla da ridire visto che è pensato appunto per i bambini.
Spiacente di non potere specificare quanti episodi abbia visto.
Le storie sono semplicissime e chiaramente accessibili a un pubblico di bambini, un kodomo quindi. Per non parlare del disegno, semplicissimo e infantile, senza contare che si vedono cose veramente assurde. Per es. l'elefante a cui viene tirata la proboscide fino a che essa diventa lunga un chilometro.
Ma la semplicità e la comicità, talvolta veramente assurda, non rovinano affatto la sua bellezza. Fantazoo rimane un anime godibilissimo con una comicità surreale.
Il doppiaggio è qualcosa di veramente spassoso, Alvaro, doppiato da Piero Tiberi, parla in romanesco e Camilla, doppiato da Graziella Polesinanti, in fiorentino.
Purtroppo l'anime è stato trasmesso sempre su reti locali e quindi è poco conosciuto; peccato perché è uno di quegli anime su cui il MOIGE non avrebbe nulla da ridire visto che è pensato appunto per i bambini.
Spiacente di non potere specificare quanti episodi abbia visto.
Fantazoo è un anime comico composto da 52 episodi autoconclusivi. L'anime racconta le comiche avventure degli animali di una fattoria di proprietà del bue Alvaro. Praticamente la serie è una continua successione di sketch divertenti, ideati per i più piccoli. Interessante anche il fatto che nella versione italiana i personaggi parlano in dialetto toscano, contribuendo a rendere godibile la visione. In ogni puntata salta fuori un problema che il buon Alvaro, con l'aiuto della sua amica tartaruga Camilla, cercherà di risolvere combinando una lunga serie di comici pasticci.
Le storielle sono divertenti, ma, ripeto, dedicate a un pubblico di bambini. E' probabile che un adulto o anche solo un adolescente non si diverta affatto. Per quel che concerne la grafica e le animazioni, non c'è nulla di spettacolare. La qualità è semplice e giusta per il tenore leggero dell'anime. Neanche le musiche e le canzoni hanno niente di particolare.
In sintesi: Fantazoo è un anime divertente dedicato ai bambini, discreto, simpatico e consigliato. Inadatto a un pubblico maturo.
Le storielle sono divertenti, ma, ripeto, dedicate a un pubblico di bambini. E' probabile che un adulto o anche solo un adolescente non si diverta affatto. Per quel che concerne la grafica e le animazioni, non c'è nulla di spettacolare. La qualità è semplice e giusta per il tenore leggero dell'anime. Neanche le musiche e le canzoni hanno niente di particolare.
In sintesi: Fantazoo è un anime divertente dedicato ai bambini, discreto, simpatico e consigliato. Inadatto a un pubblico maturo.
Impensabile non recensire questo stupendo cartone animato dalla follia pura! Quei piacevoli quindici minuti o poco più di stupende e surreali vicende di ogni giorno erano immancabili nei miei pranzi di bambino. Il protagonista è il simpaticissimo Alvaruccio, un bue dalla parlata romanesca affiancata dalla, anche lei divertentissima, tartaruga fiorentina Camilla. Gli animali che fanno da contorno sono divertentissimi per le loro buffe forme e per le situazioni in cui vanno ad incappare. Tra di essi ci sono il cane Tobi, la giraffa Modigliani, per non parlare poi delle fantastiche scavabuchi eccetera eccetera... Spesse volte è l'altruismo eccessivo di Alvaro, che cerca sempre di aiutare gli altri animali nelle loro difficoltà, a far sorgere avvenimenti paradossali da far morire dal ridere. Tra l'altro le sue espressioni gergali sono veramente favolose e danno ancora più animo ai telespettatori. Un ricordo d'infanzia che quando posso rivedo con piacere. INDIMENTICABILE!
Quante risate mi sono fatto con Fantazoo… quanti ricordi e quante gag demenziali che imitavo immancabilmente fra i banchi di scuola dopo averlo visto all’ora di pranzo!
E dopo tutti questi anni, rileggendo il titolo su Animeclick non ho resistito a buttare giù due righe anche per un anime che non pensavo neanche essere un anime, a dire il vero, ma una produzione di chissà quale paese sconosciuto.
Si tratta di un simpaticissimo passatempo, un cartone animato leggero e totalmente demenziale, pieno di personaggi assurdi. E’ la storia di una fattoria popolata da improbabili animali parlanti, che in Italia arrivarono sulle nostre reti doppiati in modo da rispecchiare parlate e dialetti del nostro paese: quelli che potremmo identificare come i “protagonisti”, sono una mucca con una tremenda parlata romanesca, e che fra l’altro s’interessa della fattoria stessa (una mucca che si occupa di una fattoria…) e la sua amica Camilla, una tartaruga dalla voce roca che usa esprimersi in un simpaticissimo quanto grezzo dialetto toscano, e che a mio parere è il personaggio più divertente in assoluto.
L’anime non ha un filo logico, anzi non si tratta solamente della trama: in Fantazoo non c’è nulla di sensato. Ogni episodio dura pochissimo, meno di una decina di minuti, ed è una raccolta di gag e situazioni paradossali, una comicità di bassa lega accostata a semplici sketch visivi che mi hanno fatto davvero ridere a crepapelle.
Sono convinto che se oggi lo vedessi riuscirei lo stesso a sorridere, magari non come ero bambino, ma sicuramente avrei un tuffo al cuore come quando si smuovono vecchi e cari ricordi.
Dal punto di vista tecnico, ad essere onesti, Fantazoo riusciva più di vent’anni fa a far divertire grazie ai protagonisti “umanizzati” e dal design buffo e caricaturale, ma se dovessimo fare un esame critico, evidenzieremmo spietatamente tutti i limiti del prodotto: disegni troppo semplici, sfondi approssimativi e sufficienti, animazioni mediocri e niente che spicchi dal punto di vista artistico.
Ma come ben ricordo, Fantazoo non aveva – e non ha – certo bisogno di stupire graficamente; tutto il suo valore sta nei suoi personaggi ridicoli e grotteschi che hanno saputo strappare più di una risata nel brevissimo tempo di ogni episodio.
E dopo tutti questi anni, rileggendo il titolo su Animeclick non ho resistito a buttare giù due righe anche per un anime che non pensavo neanche essere un anime, a dire il vero, ma una produzione di chissà quale paese sconosciuto.
Si tratta di un simpaticissimo passatempo, un cartone animato leggero e totalmente demenziale, pieno di personaggi assurdi. E’ la storia di una fattoria popolata da improbabili animali parlanti, che in Italia arrivarono sulle nostre reti doppiati in modo da rispecchiare parlate e dialetti del nostro paese: quelli che potremmo identificare come i “protagonisti”, sono una mucca con una tremenda parlata romanesca, e che fra l’altro s’interessa della fattoria stessa (una mucca che si occupa di una fattoria…) e la sua amica Camilla, una tartaruga dalla voce roca che usa esprimersi in un simpaticissimo quanto grezzo dialetto toscano, e che a mio parere è il personaggio più divertente in assoluto.
L’anime non ha un filo logico, anzi non si tratta solamente della trama: in Fantazoo non c’è nulla di sensato. Ogni episodio dura pochissimo, meno di una decina di minuti, ed è una raccolta di gag e situazioni paradossali, una comicità di bassa lega accostata a semplici sketch visivi che mi hanno fatto davvero ridere a crepapelle.
Sono convinto che se oggi lo vedessi riuscirei lo stesso a sorridere, magari non come ero bambino, ma sicuramente avrei un tuffo al cuore come quando si smuovono vecchi e cari ricordi.
Dal punto di vista tecnico, ad essere onesti, Fantazoo riusciva più di vent’anni fa a far divertire grazie ai protagonisti “umanizzati” e dal design buffo e caricaturale, ma se dovessimo fare un esame critico, evidenzieremmo spietatamente tutti i limiti del prodotto: disegni troppo semplici, sfondi approssimativi e sufficienti, animazioni mediocri e niente che spicchi dal punto di vista artistico.
Ma come ben ricordo, Fantazoo non aveva – e non ha – certo bisogno di stupire graficamente; tutto il suo valore sta nei suoi personaggi ridicoli e grotteschi che hanno saputo strappare più di una risata nel brevissimo tempo di ogni episodio.
Non conoscere questo cartone è un rifiuto al conoscere gli stessi cartoni!
Chi di voi non ha mai visto questo bel bue grosso,con una forza immensa,gli zoccoli di legno come scarpe e quel lontaniiiissimo accento romanesco?
Chi di voi non ha mai visto una tartaruga con uno spiccatiiiissimo accento toscano grande amica del bue suddetto?
Chi di voi non ha mai visto il gorilla rambo,il maiale bidon e le talpe scavabuchi?
Bene,tutto questo e molto altro ancora sullo zoo più scatenato degli anime dal titolo ox tales,o più semplicemente fantazoo,vi aspettano le mirabolanti imprese di vita di campagna quotidiana del bue Alvaro che è sempre pronto a dare una mano agli animali in difficoltà,ma a volte sono gli stessi animali che devono salvarlo dalle disgrazie che lui cagiona!
Gli episodi migliori sono sicuramente quelli dove è presente la puzzola mozzafiato,il gorilla rambo e le talpe scavabuchi,sono dei disastri continui e senza fine per tutto l'episodio,c'è da ridere per giorni interi,come dei "citrulli",come direbbe la tartaruga Camilla!
Se avete l'occasione di vederli,bastano 5 minuti o poco più,il tempo di durata di uno di questi episodi,e vi ci vorrà sicuramente il pannolino per vedere i successivi,questo cartone,per come è stato concepito,a momenti è superiore perfino ad un mostro sacro come tazmania, il resto ve lo lascio immaginare, parola di demone!
Chi di voi non ha mai visto questo bel bue grosso,con una forza immensa,gli zoccoli di legno come scarpe e quel lontaniiiissimo accento romanesco?
Chi di voi non ha mai visto una tartaruga con uno spiccatiiiissimo accento toscano grande amica del bue suddetto?
Chi di voi non ha mai visto il gorilla rambo,il maiale bidon e le talpe scavabuchi?
Bene,tutto questo e molto altro ancora sullo zoo più scatenato degli anime dal titolo ox tales,o più semplicemente fantazoo,vi aspettano le mirabolanti imprese di vita di campagna quotidiana del bue Alvaro che è sempre pronto a dare una mano agli animali in difficoltà,ma a volte sono gli stessi animali che devono salvarlo dalle disgrazie che lui cagiona!
Gli episodi migliori sono sicuramente quelli dove è presente la puzzola mozzafiato,il gorilla rambo e le talpe scavabuchi,sono dei disastri continui e senza fine per tutto l'episodio,c'è da ridere per giorni interi,come dei "citrulli",come direbbe la tartaruga Camilla!
Se avete l'occasione di vederli,bastano 5 minuti o poco più,il tempo di durata di uno di questi episodi,e vi ci vorrà sicuramente il pannolino per vedere i successivi,questo cartone,per come è stato concepito,a momenti è superiore perfino ad un mostro sacro come tazmania, il resto ve lo lascio immaginare, parola di demone!
Noo... Non ci credoo... Non pensavo neanche che questo fosse un anime e che avesse questo nome! Mi ricordo solo che ne avrò visto qualche decina di episodi da piccolo, mi piacevano un sacco, e devo dire che il doppiaggio italiano diviso in tanti dialetti, anche se ridicolo, faceva a suo modo ridere... Diamine vedo che è anche lungo come anime... Quasi quasi lo rivedrò quando avrò voglia di tornare bambino e di farmi qualche risata ^^...