Tsuredure Children
Ho letto molti pareri positivi su quest'anime, ma personalmente mi ha convinto molto poco su diversi aspetti. In primis, non ho proprio apprezzato la scelta di spezzettare i vari episodi con tanti personaggi, avrei sicuramente preferito puntate interamente dedicate ad una o due coppie al massimo, scelta che a mio avviso avrebbe reso molto di più; secondo punto sono sicuramente le coppie proposte, tra le quali solo un paio ho trovato davvero interessanti, e sono riuscite realmente a divertirmi, per il resto ho trovato un'opera molto molto noiosa e con gag davvero elementari e monotone.
Voto finale: 5
Voto finale: 5
"Tsuredure Children" è un'opera molto leggera e scorrevole da vedere, ogni episodio dura dodici minuti (inclusa opening) ed è diviso in parti. Ogni parte mostra le diverse relazioni (amorose) tra un ragazzo e una ragazza (a volte compaiono anche degli amici); ogni spezzone dura circa tre minuti.
L'anime tratta della solita commedia scolastica, però solo a sfondo romantico.
Tutti i personaggi hanno una personalità ben precisa, tra le ragazze troviamo: la pseudo-teppista, la tsundere, l'amica d'infanzia, la ragazza ottusa e quella che si dichiara, ma scherzandoci. Mentre tra i ragazzi ci sono: il secchione, chi non comprende i sentimenti della ragazza (quasi tutti) e chi non crede di piacere a nessuna per via del suo aspetto.
La serie è molto gradevole, perché per chi vuole vedere una commedia romantica senza pretese i dodici minuti passano in un lampo, grazie al fatto che ogni parte mostra un tipo di relazione diversa dall'altra, anche se negli ultimi episodi compaiono anche scene abbastanza cringe, come la teppista bionda che si mette a piangere durante un test e la solita partita di calcio dove le ragazze tifano per il proprio amato, con questi ultimi che si impegnano a vedere le loro ragazze tifare per loro.
Dal punto di vista tecnico i disegni sono apprezzabili, ma non sono neanche il massimo; la musica combacia per bene con le scene e con l'opening.
L'anime tratta della solita commedia scolastica, però solo a sfondo romantico.
Tutti i personaggi hanno una personalità ben precisa, tra le ragazze troviamo: la pseudo-teppista, la tsundere, l'amica d'infanzia, la ragazza ottusa e quella che si dichiara, ma scherzandoci. Mentre tra i ragazzi ci sono: il secchione, chi non comprende i sentimenti della ragazza (quasi tutti) e chi non crede di piacere a nessuna per via del suo aspetto.
La serie è molto gradevole, perché per chi vuole vedere una commedia romantica senza pretese i dodici minuti passano in un lampo, grazie al fatto che ogni parte mostra un tipo di relazione diversa dall'altra, anche se negli ultimi episodi compaiono anche scene abbastanza cringe, come la teppista bionda che si mette a piangere durante un test e la solita partita di calcio dove le ragazze tifano per il proprio amato, con questi ultimi che si impegnano a vedere le loro ragazze tifare per loro.
Dal punto di vista tecnico i disegni sono apprezzabili, ma non sono neanche il massimo; la musica combacia per bene con le scene e con l'opening.
“Tsuredure Children”, anime di dodici episodi andato in onda dal luglio al settembre del 2017, è stato una vera sorpresa.
Quando ho iniziato la visione, ammetto che non mi aspettavo molto, qualche gag carina, un po’ di romanticismo e poco altro. Invece, questo titolo è immediatamente riuscito a coinvolgermi, ma soprattutto a farmi ridere a crepapelle dall'inizio alla fine di ogni episodio.
Andiamo con ordine. “Tsuredure Children” vede come protagonisti una serie di coppie liceali, che fra alti e bassi (molti, moltissimi bassi) cercano di instaurare una relazione romantica. Personalmente l’ho visto come una presa in giro di ogni stereotipo possibile del genere shojo: abbiamo infatti il ragazzo serio, la teppista, l’ottuso, la timida, l’apatica, lo splendido e chi più ne ha più ne metta.
In tredici minuti di episodio, si assiste a molteplici situazioni differenti con diverse coppie le cui storie vengono rispese più volte nel corso della serie. Ogni vicenda è caratterizzata da un brillante umorismo che rimane costante e di alto livello durante tutta la visione, facendo sì che le situazioni romantiche finiscano sempre in modi tragicomici, portando da una parte a fare il tifo per i protagonisti e dall'altra a chiederci come sia possibile essere così imbranati.
Dal punto di vista tecnico purtroppo quest’anime è un po’ penalizzato, dato il chara design veramente ridotto all’osso, d’altra parte però, proprio perché così semplice, mi ha aiutato a distinguere più facilmente i tantissimi personaggi.
Di alto livello è, invece, il doppiaggio. Penso sinceramente che quest’anime sarebbe stato la metà divertente senza il fantastico lavoro dietro un uso della voce, di timbri, inflessioni e modulazione, che non solo accompagna, ma rende ancora più divertenti le gag.
In conclusione, ho trovato quest’anime una ventata di aria fresca, con situazioni al limite del ridicolo, che riescono ad essere così coinvolgenti e accattivanti, da essermi ritrovata più volte a voler attraversare lo schermo per poter consolare i poveri personaggi o scuoterli con insistenza.
Riassumendolo in una frase o meno: "Pucciosità + Palmface"
Quando ho iniziato la visione, ammetto che non mi aspettavo molto, qualche gag carina, un po’ di romanticismo e poco altro. Invece, questo titolo è immediatamente riuscito a coinvolgermi, ma soprattutto a farmi ridere a crepapelle dall'inizio alla fine di ogni episodio.
Andiamo con ordine. “Tsuredure Children” vede come protagonisti una serie di coppie liceali, che fra alti e bassi (molti, moltissimi bassi) cercano di instaurare una relazione romantica. Personalmente l’ho visto come una presa in giro di ogni stereotipo possibile del genere shojo: abbiamo infatti il ragazzo serio, la teppista, l’ottuso, la timida, l’apatica, lo splendido e chi più ne ha più ne metta.
In tredici minuti di episodio, si assiste a molteplici situazioni differenti con diverse coppie le cui storie vengono rispese più volte nel corso della serie. Ogni vicenda è caratterizzata da un brillante umorismo che rimane costante e di alto livello durante tutta la visione, facendo sì che le situazioni romantiche finiscano sempre in modi tragicomici, portando da una parte a fare il tifo per i protagonisti e dall'altra a chiederci come sia possibile essere così imbranati.
Dal punto di vista tecnico purtroppo quest’anime è un po’ penalizzato, dato il chara design veramente ridotto all’osso, d’altra parte però, proprio perché così semplice, mi ha aiutato a distinguere più facilmente i tantissimi personaggi.
Di alto livello è, invece, il doppiaggio. Penso sinceramente che quest’anime sarebbe stato la metà divertente senza il fantastico lavoro dietro un uso della voce, di timbri, inflessioni e modulazione, che non solo accompagna, ma rende ancora più divertenti le gag.
In conclusione, ho trovato quest’anime una ventata di aria fresca, con situazioni al limite del ridicolo, che riescono ad essere così coinvolgenti e accattivanti, da essermi ritrovata più volte a voler attraversare lo schermo per poter consolare i poveri personaggi o scuoterli con insistenza.
Riassumendolo in una frase o meno: "Pucciosità + Palmface"
"Tsuredure Children" è un anime che parla d'amore ma soprattutto di “capacità di comunicazione”. Proprio per questo iniziarne la recensione senza fare almeno un piccolo sforzo, per cercare di capire quale sia il corretto significato del titolo, mi sembra un piccolo controsenso. Dalle mie ricerche online, però, l'unica ipotesi che sono riuscito a trovare, in mezzo a un mare di silenzi, è che il termine sarebbe solo il rafforzativo della parola “tsundere”, di cui ormai un po' tutti conosciamo il significato; ma in “Tsuredure Children” troviamo una vasta gamma di personalità tutte molto diverse l'una dall'altra, per cui mi è sembrato molto strano che si volesse dare un titolo che le racchiudesse tutte in un'unica categoria.
Personalmente non conosco il giapponese, per cui cercare di risolvere la questione da solo sarebbe stata un'impresa impossibile; ho così deciso di consultare la nostra "giapponese vesuviana" (che ringrazio per la pazienza) per avere un suo parere. La conclusione a cui siamo arrivati, ovviamente, non ha la pretesa di avere il carattere della verità assoluta; ma almeno ci abbiamo provato.
Tsuredure, letteralmente, significa annoiato. Ma in realtà di “ragazzi annoiati” nell'anime proprio non se ne vedono; per cui, pur tenendo conto della sua traduzione letterale, bisognava trovare qualcosa che si sposasse meglio con il contenuto dell'opera. E dopo varie ricerche e diverse supposizioni (che vi risparmio) l'ipotesi che ci è sembrata più probabile è che “Tsuredure Children” andasse tradotto come “Ragazzi che pensano o che si preoccupano troppo”; e se a questo aggiungiamo che la cosa a cui pensano o di cui si preoccupano è l'amore, allora come interpretazione ci può stare.
“Tsuredure Children” è la trasposizione di un manga yonkoma (nella sostanza si tratta di fumetti a strisce verticali) scritto e disegnato da Toshiya Wakabayashi, pubblicato online a partire dal 2012 ed edito da Kodansha sulla rivista Weekly Shonen Magazine a partire dal 2014; la pubblicazione del suddetto manga, attualmente, è ancora in corso. L'adattamento anime, invece, è stato realizzato dallo Studio Gokumi, con la regia di Hiraku Kaneko, e ha il classico formato da dodici episodi ma della durata di dieci minuti ciascuno.
Le storie d'amore, anche nella vita reale, non sono mai tutte uguali; a seconda della personalità, della sensibilità, dell'intelligenza, del coraggio e dell'autostima posseduto da ciascuna delle due parti, una relazione può evolversi in un numero incalcolabile di modalità diverse. In questo contesto “Tsuredure Children” è un anime che si propone di analizzare almeno un piccolo campione di queste infinite possibilità: la storia, infatti, segue le vicende di un folto numero di coppie in un classico liceo giapponese, ognuna delle quali è in possesso di una proprio tratto caratteristico. E così troviamo il ragazzo di bell'aspetto e sicuro di sé che si relaziona con una teppista; la ragazza allegra e spigliata che cerca di far suo il cuore di un ragazzo serio ma timido; gli amici di una vita che provano dei sentimenti ma non riescono a compiere lo step decisivo; e molte altre coppie ognuna con le proprie peculiarità... e stranezze.
“Tsuredure Children” è una commedia romantica che propone storie d'amore leggere, ma anche molto dolci e divertenti. Come accennavo in precedenza, però, non è l'amore in sé a dominare la scena; a parere di chi scrive, invece, il vero intento dell'autore è quello di mostrare i diversi modi in cui i due sessi tentano di comunicare tra loro quando sono innamorati. Le varie situazioni sentimentali presentate nell'anime si evolvono tutte a velocità differenti; ciò è dovuto al fatto che meno problemi di comunicazione si hanno e più in fretta sarà possibile fare dei passi in avanti. Ma tale capacità è una variabile che cambia da persona a persona; e così in questo anime troviamo coppie che riescono a risolvere subito i problemi legati all'instaurazione di un rapporto sentimentale e che quindi sono già proiettate verso il futuro; altre che non riescono a vivere con naturalezza il loro status di coppia nella vita di tutti i giorni; altre ancora che non riescono a portare a termine nemmeno il classico primo passo e a riconoscere la reciprocità dei loro sentimenti.
L'autore gioca sapientemente con queste difficoltà attraverso l'uso del paradosso oppure costruendo attorno ad esse una serie di situazioni bizzarre che, a volte, rasentano l'assurdo. Il risultato in termini di comicità è notevole: così come le storie raccontate anche il tipo di umorismo adoperato è molto semplice ma estremamente efficace.
Dalla composizione dei vari episodi si intuisce subito che si tratta di un'opera tratta da un manga yonkoma: ognuno di essi, infatti, sembra raccogliere in modo disordinato diverse strisce, ognuna delle quali dedicata a una diversa coppia. La cosa può sembrare fastidiosa, perché si salta di continuo da una situazione all'altra; in realtà mantenere questa impostazione è stata una scelta azzeccata, perché riesce a trasmettere allo spettatore la sensazione del tempo che passa. In più, tutte le storie sono accattivanti più o meno nella stessa misura: ovviamente ci saranno sempre una o più coppie che piaceranno più delle altre, ma non al punto da far sembrare un inutile intralcio tutte le altre.
A voler cercare il pelo nell'uovo, quello che forse poteva essere aggiunto era una maggiore condivisione dei propri problemi con chi sta loro attorno: i personaggi sono tutti nella stessa scuola, eppure, se si eccettuano rare eccezioni, non cercano consigli o incoraggiamenti da amici o conoscenti; danno, invece, una strana sensazione di “isolamento” che risulta un po' innaturale. Ovviamente si tratta di un piccolissimo appunto e probabilmente il modo in cui è stato concepito questo anime non rendeva molto praticabile questa strada; tuttavia questo piccolo difetto c'è ed è giusto segnalarlo.
L'apparato grafico non fa sicuramente gridare al “miracolo”, lo stile è semplice ed essenziale; ma credo che sia anche quello più adeguato per un anime così.
La colonna sonora ha alti e bassi: a riprova di ciò l'opening, “Aimai Moko” cantata da Inori Minase, non mi ha particolarmente entusiasmato; la ending, “Dear” di Yui Ogura, al contrario, m'è piaciuta molto.
In conclusione, “Tsuredure Children” è un anime semplice, che mette a confronto diversi tipi di personalità e si limita ad osservarne l'evoluzione, senza avere la pretesa di giungere a conclusioni universali. L'anime, anzi, mette in risalto proprio il fatto che tutto è relativo, che una stessa situazione può essere affrontata in modi diversi e con tempi diversi da persone diverse. La sua visione è poco impegnativa, grazie anche al ridotto minutaggio dei vari episodi, ma è sempre molto gradevole. Personalmente l'ho trovato anche molto divertente; ma, come dicevo prima, tutto è relativo, e anche questo tipo di comicità può essere giudicato in modo differente a seconda dei gusti di chi lo guarda. Ma, cautele d'obbligo a parte, credo che questo anime abbia le qualità necessarie per mettere d'accordo opinioni differenti.
Personalmente non conosco il giapponese, per cui cercare di risolvere la questione da solo sarebbe stata un'impresa impossibile; ho così deciso di consultare la nostra "giapponese vesuviana" (che ringrazio per la pazienza) per avere un suo parere. La conclusione a cui siamo arrivati, ovviamente, non ha la pretesa di avere il carattere della verità assoluta; ma almeno ci abbiamo provato.
Tsuredure, letteralmente, significa annoiato. Ma in realtà di “ragazzi annoiati” nell'anime proprio non se ne vedono; per cui, pur tenendo conto della sua traduzione letterale, bisognava trovare qualcosa che si sposasse meglio con il contenuto dell'opera. E dopo varie ricerche e diverse supposizioni (che vi risparmio) l'ipotesi che ci è sembrata più probabile è che “Tsuredure Children” andasse tradotto come “Ragazzi che pensano o che si preoccupano troppo”; e se a questo aggiungiamo che la cosa a cui pensano o di cui si preoccupano è l'amore, allora come interpretazione ci può stare.
“Tsuredure Children” è la trasposizione di un manga yonkoma (nella sostanza si tratta di fumetti a strisce verticali) scritto e disegnato da Toshiya Wakabayashi, pubblicato online a partire dal 2012 ed edito da Kodansha sulla rivista Weekly Shonen Magazine a partire dal 2014; la pubblicazione del suddetto manga, attualmente, è ancora in corso. L'adattamento anime, invece, è stato realizzato dallo Studio Gokumi, con la regia di Hiraku Kaneko, e ha il classico formato da dodici episodi ma della durata di dieci minuti ciascuno.
Le storie d'amore, anche nella vita reale, non sono mai tutte uguali; a seconda della personalità, della sensibilità, dell'intelligenza, del coraggio e dell'autostima posseduto da ciascuna delle due parti, una relazione può evolversi in un numero incalcolabile di modalità diverse. In questo contesto “Tsuredure Children” è un anime che si propone di analizzare almeno un piccolo campione di queste infinite possibilità: la storia, infatti, segue le vicende di un folto numero di coppie in un classico liceo giapponese, ognuna delle quali è in possesso di una proprio tratto caratteristico. E così troviamo il ragazzo di bell'aspetto e sicuro di sé che si relaziona con una teppista; la ragazza allegra e spigliata che cerca di far suo il cuore di un ragazzo serio ma timido; gli amici di una vita che provano dei sentimenti ma non riescono a compiere lo step decisivo; e molte altre coppie ognuna con le proprie peculiarità... e stranezze.
“Tsuredure Children” è una commedia romantica che propone storie d'amore leggere, ma anche molto dolci e divertenti. Come accennavo in precedenza, però, non è l'amore in sé a dominare la scena; a parere di chi scrive, invece, il vero intento dell'autore è quello di mostrare i diversi modi in cui i due sessi tentano di comunicare tra loro quando sono innamorati. Le varie situazioni sentimentali presentate nell'anime si evolvono tutte a velocità differenti; ciò è dovuto al fatto che meno problemi di comunicazione si hanno e più in fretta sarà possibile fare dei passi in avanti. Ma tale capacità è una variabile che cambia da persona a persona; e così in questo anime troviamo coppie che riescono a risolvere subito i problemi legati all'instaurazione di un rapporto sentimentale e che quindi sono già proiettate verso il futuro; altre che non riescono a vivere con naturalezza il loro status di coppia nella vita di tutti i giorni; altre ancora che non riescono a portare a termine nemmeno il classico primo passo e a riconoscere la reciprocità dei loro sentimenti.
L'autore gioca sapientemente con queste difficoltà attraverso l'uso del paradosso oppure costruendo attorno ad esse una serie di situazioni bizzarre che, a volte, rasentano l'assurdo. Il risultato in termini di comicità è notevole: così come le storie raccontate anche il tipo di umorismo adoperato è molto semplice ma estremamente efficace.
Dalla composizione dei vari episodi si intuisce subito che si tratta di un'opera tratta da un manga yonkoma: ognuno di essi, infatti, sembra raccogliere in modo disordinato diverse strisce, ognuna delle quali dedicata a una diversa coppia. La cosa può sembrare fastidiosa, perché si salta di continuo da una situazione all'altra; in realtà mantenere questa impostazione è stata una scelta azzeccata, perché riesce a trasmettere allo spettatore la sensazione del tempo che passa. In più, tutte le storie sono accattivanti più o meno nella stessa misura: ovviamente ci saranno sempre una o più coppie che piaceranno più delle altre, ma non al punto da far sembrare un inutile intralcio tutte le altre.
A voler cercare il pelo nell'uovo, quello che forse poteva essere aggiunto era una maggiore condivisione dei propri problemi con chi sta loro attorno: i personaggi sono tutti nella stessa scuola, eppure, se si eccettuano rare eccezioni, non cercano consigli o incoraggiamenti da amici o conoscenti; danno, invece, una strana sensazione di “isolamento” che risulta un po' innaturale. Ovviamente si tratta di un piccolissimo appunto e probabilmente il modo in cui è stato concepito questo anime non rendeva molto praticabile questa strada; tuttavia questo piccolo difetto c'è ed è giusto segnalarlo.
L'apparato grafico non fa sicuramente gridare al “miracolo”, lo stile è semplice ed essenziale; ma credo che sia anche quello più adeguato per un anime così.
La colonna sonora ha alti e bassi: a riprova di ciò l'opening, “Aimai Moko” cantata da Inori Minase, non mi ha particolarmente entusiasmato; la ending, “Dear” di Yui Ogura, al contrario, m'è piaciuta molto.
In conclusione, “Tsuredure Children” è un anime semplice, che mette a confronto diversi tipi di personalità e si limita ad osservarne l'evoluzione, senza avere la pretesa di giungere a conclusioni universali. L'anime, anzi, mette in risalto proprio il fatto che tutto è relativo, che una stessa situazione può essere affrontata in modi diversi e con tempi diversi da persone diverse. La sua visione è poco impegnativa, grazie anche al ridotto minutaggio dei vari episodi, ma è sempre molto gradevole. Personalmente l'ho trovato anche molto divertente; ma, come dicevo prima, tutto è relativo, e anche questo tipo di comicità può essere giudicato in modo differente a seconda dei gusti di chi lo guarda. Ma, cautele d'obbligo a parte, credo che questo anime abbia le qualità necessarie per mettere d'accordo opinioni differenti.
Heartwarming, heart-warming.
Simili ma diversi, come una potenziale coppietta. Il primo significa "commovente", quindi che colpisce le nostre emozioni e scatena in noi un moto sentimentale di coinvolgimento. Il secondo significa, letteralmente, "che scalda il cuore". Questa coppia di parole simili ma diverse definisce perfettamente "Tsuredure Children", anime che parla d'amore, amore sentimentale, nell'accezione più ampia del termine. Per farlo, senza incagliarsi in una coppia principale (che comunque, ai miei occhi, c'è) e tante coppie secondarie, la serie si arma di un esercito di personaggi, con cui mostrarci le tante sfaccettature di quella pietra preziosa color cremisi che è l'amore.
L'amore incerto, l'amore timido, l'amore passionale, l'amore nato dall'ammirazione, dalla gentilezza, da un'amicizia di lunga data che si sveglia, e scopre d'essere qualcosa di più.
"We were seventeen, but he was sweet and it was true", cantava un brano di un noto film per sognatori, e qui ci siamo vicini: i protagonisti sono tutti compagni di scuola, adolescenti, quindi se non seventeen poco ci manca, e vivono il turbinio dei loro sentimenti intrecciando le loro vite ai doveri scolastici, che a volte si rivelano pure provvidenziali...
Vi siete mai dichiarati? Siete mai stati seduti in una stanza, pregando per un sì, in attesa di un segno, di una risposta, emozionati, tesissimi, prede assolute dell'ansia?
In quei momenti, può capitare di sentire un terribile freddo alle mani, freddo che, in caso di piccolo grande miracolo, sparisce abbastanza in fretta.
Ancora, heart-warming.
Silenziosamente, "Tsuredure Children" vuole "contagiarci" con l'emozione dell'amore che nasce, mostrandoci un inizio di vicende immerso nella neve, in pieno inverno, e chiudendosi con l'inizio dell'estate: come il corpo, così il cuore e il paesaggio si riscaldano, grazie all'inarrestabile correre delle stagioni, inamovibile come un sentimento radicato nel nostro cuore e impossibile da rimuovere. L'anime, dunque, sfrutta lo scorrere del tempo per trasmetterci la sensazione "riscaldante" di una felicità che piano piano cresce, rendendoci consapevoli della sua presenza.
L'uragano dell'amore è fatto di tante piccole folate di vento emotive, e con il "trucco" delle coppie multiple quest'anime ce le fa provare praticamente tutte: l'illusione di poter essere felici, l'illusione di non poterlo essere, il dubbio, la paura, l'incertezza, i piccoli malintesi, quelli grandi, gli errori, quelli sciocchi e quelli gravi, tutto vissuto dal punto di vista di un ragazzo di oggi, di una persona di oggi.
L'amore ai tempi dello smartphone, dove un messaggio non visualizzato ci fa fare viaggi mentali danteschi (perché infernali) tanto quanto una mano non presa, lasciata, un bacio dato troppo presto o rifiutato o voluto o mancato. E non menzioniamo quelli visualizzati e lasciati lì, ci sembra quasi di vedere un mazzo di rose buttato nel cestino, rifiuto amoroso nella sua accezione più letterale.
E, sì, probabilmente è solo un film mentale interiore, però in quel film mentale ci viviamo finché non esce fuori un "The End".
Non bisogna farsi, però, distrarre da tutti questi dubbi e incubi: lo spirito di "Tsuredure Children" è uno spirito allegro, solare, positivo e, spesso, comico: la serie è ricca di un umorismo genuino, che intrattiene e diverte, per la maggior parte del tempo.
Perché, per quanto per amore si soffra, è così che dev'essere l'amore ed è così che va rappresentato: con allegria, felicità e risate, perché, se un amore fa più male che bene, non è un amore giusto, è un amore velenoso, che va risolto, in qualunque modo, al più presto.
Felicità e positività sono trasmessi anche dal comparto visivo dell'anime: i personaggi sono tanto semplicistici nell'aspetto, quasi stilizzati, quanto espressivi, con enormi sorrisi a V che fanno ben capire cosa stanno provando in quel momento.
Si fa anche un largo uso di deformazioni comiche di volti e corpi dei personaggi, mettendo da parte il realismo a favore di un'espressività maggiore, come il sentimento, in noi, prende facilmente il posto della razionalità.
La sensazione d'allegria è trasmessa anche da un ampio uso di colori accesi, che ammantano tutte le vicende di una luce brillante, anche considerate le chiome multicolore dei protagonisti. Chiome multicolore necessarie, perché, dato il contesto, purtroppo solo da queste e da pochi altri dettagli è possibile distinguere fisicamente i personaggi l'uno dall'altro, ed essendo il cast estremamente ricco di protagonisti tutti sullo stesso piano, questo col tempo diventa un problema (non particolarmente drammatico, però).
La sensazione di allegria e l'umorismo fulminante vengono alimentati anche dal fatto che la serie è strutturata in episodi da dieci minuti ciascuno circa, divisi in quattro micro-puntate, ognuna con protagonista una coppia differente, scelta liberamente: non sappiamo prima dell'inizio della puntata quali coppiette ne saranno protagoniste, e questo, aggiunto al dono della sintesi delle storie brevi, rende il tutto estremamente leggero e frizzante, perché, se anche dovesse capitare qualcosa di noioso, o dovesse essere presente una coppia che poco ci aggrada (ma è difficile!), questa non durerà più di tre minuti sullo schermo, alleggerendo un genere, quello sentimentale, che troppo spesso rischia d'appesantirsi a causa dell'esplorazione interiore dei protagonisti.
La brevità delle singole "avventure" però non deve far pensare a una certa inconcludenza nella narrazione, o a una scarsità di contenuti: la serie sa, semplicemente, esprimersi come dovrebbe esprimersi l'amore in sé, non con migliaia di parole vuote e orpelli, ma con estrema semplicità e genuinità, portando avanti le storie d'amore di tutti e facendo raggiungere a tutte uno status ben preciso, perché "conclusione" non è il termine più adatto per le relazioni di una serie così positiva.
Questo ovviamente non significa che per tutte le coppie sarà sempre tutto rose e fiori: l'amore e i suoi lati oscuri possono fare veramente male, soprattutto se, come i giovani protagonisti di questa serie, si ha spesso difficoltà a gestirlo e dimostrarlo nel modo corretto.
Ed è giusto che sia così: una sensazione forte come l'amore, priva di "spine", perderebbe molto del suo fascino, diventerebbe scontata, e "Tsuredure Children" stesso, scontato non è.
Niente e nessuno ci dice che i sogni sentimentali di tutti si realizzeranno, ed è giusto così, perché la sensazione di "cuore che si scalda" non si può avere se non c'è, prima, un po' di freddo da ansia.
D'altronde lo dice anche l'opening: I wish, I feel, my sweet. Opening ("Aimai Moko" di Inori Minase) che, come la serie, è dolcissima e dalla sonorità positiva, che ben introduce le vicende dei numerosi protagonisti, così come estremamente adatta è l'ending, "Dear" di Yui Ogura, che morbidamente e con tono quasi malinconico chiude ogni puntata.
Per quanto la combinazione "opening allegra, ending lenta" sia vecchia quanto gli anime stessi, in questo particolare frangente si rivela assai azzeccata, dando una sferzata d'allegria prima dell'inizio delle "danze", con le vicende tenerissime e assurde delle coppie protagoniste, e una specie di "coccola sonora" poi, una volta che la frenesia delle avventure degli innamorati è giunta a placarsi.
"Tsuredure Children" è dolcezza pura, ma non è melenso: dovendolo paragonare a un sapore dolce, è più simile alle caramelle frizzanti, elettrico, divertente e particolare, tanto da distinguersi e farsi ricordare facilmente.
La serie non si permette di produrre miele su miele, perché è troppo occupata a incanalare e spargere tutta la sua energia emotiva colorata attraverso le sue quattro, rapidissime puntate per volta, divertendo, emozionando e narrando, con una semplicità sorprendente, tante piccole grandi storie d'amore.
Ci apre rapidissime finestre sulle vite sentimentali dei protagonisti, facendoci sentire circondati dagli abitanti di questo microcosmo scolastico, quasi come fossimo anche noi studenti di quell'istituto.
Adatto ai romantici, ma non solo: adatto a chi vuole una storia estremamente positiva, a chi vuole ridere genuinamente, a chi si vuole affezionare, a chi ama i cast particolarmente nutriti, i personaggi caratterizzati e strani, ma credibili, a chi ama l'amore e a chi fa fatica a seguire una serie sentimentale (perché questa, molto abilmente, si libera di numerosi dei problemi delle storie d'amore medie).
Consigliato sostanzialmente a tutti, insomma, perché è un anime poliedrico, energico e, perché no, anche poco impegnativo da seguire.
Simili ma diversi, come una potenziale coppietta. Il primo significa "commovente", quindi che colpisce le nostre emozioni e scatena in noi un moto sentimentale di coinvolgimento. Il secondo significa, letteralmente, "che scalda il cuore". Questa coppia di parole simili ma diverse definisce perfettamente "Tsuredure Children", anime che parla d'amore, amore sentimentale, nell'accezione più ampia del termine. Per farlo, senza incagliarsi in una coppia principale (che comunque, ai miei occhi, c'è) e tante coppie secondarie, la serie si arma di un esercito di personaggi, con cui mostrarci le tante sfaccettature di quella pietra preziosa color cremisi che è l'amore.
L'amore incerto, l'amore timido, l'amore passionale, l'amore nato dall'ammirazione, dalla gentilezza, da un'amicizia di lunga data che si sveglia, e scopre d'essere qualcosa di più.
"We were seventeen, but he was sweet and it was true", cantava un brano di un noto film per sognatori, e qui ci siamo vicini: i protagonisti sono tutti compagni di scuola, adolescenti, quindi se non seventeen poco ci manca, e vivono il turbinio dei loro sentimenti intrecciando le loro vite ai doveri scolastici, che a volte si rivelano pure provvidenziali...
Vi siete mai dichiarati? Siete mai stati seduti in una stanza, pregando per un sì, in attesa di un segno, di una risposta, emozionati, tesissimi, prede assolute dell'ansia?
In quei momenti, può capitare di sentire un terribile freddo alle mani, freddo che, in caso di piccolo grande miracolo, sparisce abbastanza in fretta.
Ancora, heart-warming.
Silenziosamente, "Tsuredure Children" vuole "contagiarci" con l'emozione dell'amore che nasce, mostrandoci un inizio di vicende immerso nella neve, in pieno inverno, e chiudendosi con l'inizio dell'estate: come il corpo, così il cuore e il paesaggio si riscaldano, grazie all'inarrestabile correre delle stagioni, inamovibile come un sentimento radicato nel nostro cuore e impossibile da rimuovere. L'anime, dunque, sfrutta lo scorrere del tempo per trasmetterci la sensazione "riscaldante" di una felicità che piano piano cresce, rendendoci consapevoli della sua presenza.
L'uragano dell'amore è fatto di tante piccole folate di vento emotive, e con il "trucco" delle coppie multiple quest'anime ce le fa provare praticamente tutte: l'illusione di poter essere felici, l'illusione di non poterlo essere, il dubbio, la paura, l'incertezza, i piccoli malintesi, quelli grandi, gli errori, quelli sciocchi e quelli gravi, tutto vissuto dal punto di vista di un ragazzo di oggi, di una persona di oggi.
L'amore ai tempi dello smartphone, dove un messaggio non visualizzato ci fa fare viaggi mentali danteschi (perché infernali) tanto quanto una mano non presa, lasciata, un bacio dato troppo presto o rifiutato o voluto o mancato. E non menzioniamo quelli visualizzati e lasciati lì, ci sembra quasi di vedere un mazzo di rose buttato nel cestino, rifiuto amoroso nella sua accezione più letterale.
E, sì, probabilmente è solo un film mentale interiore, però in quel film mentale ci viviamo finché non esce fuori un "The End".
Non bisogna farsi, però, distrarre da tutti questi dubbi e incubi: lo spirito di "Tsuredure Children" è uno spirito allegro, solare, positivo e, spesso, comico: la serie è ricca di un umorismo genuino, che intrattiene e diverte, per la maggior parte del tempo.
Perché, per quanto per amore si soffra, è così che dev'essere l'amore ed è così che va rappresentato: con allegria, felicità e risate, perché, se un amore fa più male che bene, non è un amore giusto, è un amore velenoso, che va risolto, in qualunque modo, al più presto.
Felicità e positività sono trasmessi anche dal comparto visivo dell'anime: i personaggi sono tanto semplicistici nell'aspetto, quasi stilizzati, quanto espressivi, con enormi sorrisi a V che fanno ben capire cosa stanno provando in quel momento.
Si fa anche un largo uso di deformazioni comiche di volti e corpi dei personaggi, mettendo da parte il realismo a favore di un'espressività maggiore, come il sentimento, in noi, prende facilmente il posto della razionalità.
La sensazione d'allegria è trasmessa anche da un ampio uso di colori accesi, che ammantano tutte le vicende di una luce brillante, anche considerate le chiome multicolore dei protagonisti. Chiome multicolore necessarie, perché, dato il contesto, purtroppo solo da queste e da pochi altri dettagli è possibile distinguere fisicamente i personaggi l'uno dall'altro, ed essendo il cast estremamente ricco di protagonisti tutti sullo stesso piano, questo col tempo diventa un problema (non particolarmente drammatico, però).
La sensazione di allegria e l'umorismo fulminante vengono alimentati anche dal fatto che la serie è strutturata in episodi da dieci minuti ciascuno circa, divisi in quattro micro-puntate, ognuna con protagonista una coppia differente, scelta liberamente: non sappiamo prima dell'inizio della puntata quali coppiette ne saranno protagoniste, e questo, aggiunto al dono della sintesi delle storie brevi, rende il tutto estremamente leggero e frizzante, perché, se anche dovesse capitare qualcosa di noioso, o dovesse essere presente una coppia che poco ci aggrada (ma è difficile!), questa non durerà più di tre minuti sullo schermo, alleggerendo un genere, quello sentimentale, che troppo spesso rischia d'appesantirsi a causa dell'esplorazione interiore dei protagonisti.
La brevità delle singole "avventure" però non deve far pensare a una certa inconcludenza nella narrazione, o a una scarsità di contenuti: la serie sa, semplicemente, esprimersi come dovrebbe esprimersi l'amore in sé, non con migliaia di parole vuote e orpelli, ma con estrema semplicità e genuinità, portando avanti le storie d'amore di tutti e facendo raggiungere a tutte uno status ben preciso, perché "conclusione" non è il termine più adatto per le relazioni di una serie così positiva.
Questo ovviamente non significa che per tutte le coppie sarà sempre tutto rose e fiori: l'amore e i suoi lati oscuri possono fare veramente male, soprattutto se, come i giovani protagonisti di questa serie, si ha spesso difficoltà a gestirlo e dimostrarlo nel modo corretto.
Ed è giusto che sia così: una sensazione forte come l'amore, priva di "spine", perderebbe molto del suo fascino, diventerebbe scontata, e "Tsuredure Children" stesso, scontato non è.
Niente e nessuno ci dice che i sogni sentimentali di tutti si realizzeranno, ed è giusto così, perché la sensazione di "cuore che si scalda" non si può avere se non c'è, prima, un po' di freddo da ansia.
D'altronde lo dice anche l'opening: I wish, I feel, my sweet. Opening ("Aimai Moko" di Inori Minase) che, come la serie, è dolcissima e dalla sonorità positiva, che ben introduce le vicende dei numerosi protagonisti, così come estremamente adatta è l'ending, "Dear" di Yui Ogura, che morbidamente e con tono quasi malinconico chiude ogni puntata.
Per quanto la combinazione "opening allegra, ending lenta" sia vecchia quanto gli anime stessi, in questo particolare frangente si rivela assai azzeccata, dando una sferzata d'allegria prima dell'inizio delle "danze", con le vicende tenerissime e assurde delle coppie protagoniste, e una specie di "coccola sonora" poi, una volta che la frenesia delle avventure degli innamorati è giunta a placarsi.
"Tsuredure Children" è dolcezza pura, ma non è melenso: dovendolo paragonare a un sapore dolce, è più simile alle caramelle frizzanti, elettrico, divertente e particolare, tanto da distinguersi e farsi ricordare facilmente.
La serie non si permette di produrre miele su miele, perché è troppo occupata a incanalare e spargere tutta la sua energia emotiva colorata attraverso le sue quattro, rapidissime puntate per volta, divertendo, emozionando e narrando, con una semplicità sorprendente, tante piccole grandi storie d'amore.
Ci apre rapidissime finestre sulle vite sentimentali dei protagonisti, facendoci sentire circondati dagli abitanti di questo microcosmo scolastico, quasi come fossimo anche noi studenti di quell'istituto.
Adatto ai romantici, ma non solo: adatto a chi vuole una storia estremamente positiva, a chi vuole ridere genuinamente, a chi si vuole affezionare, a chi ama i cast particolarmente nutriti, i personaggi caratterizzati e strani, ma credibili, a chi ama l'amore e a chi fa fatica a seguire una serie sentimentale (perché questa, molto abilmente, si libera di numerosi dei problemi delle storie d'amore medie).
Consigliato sostanzialmente a tutti, insomma, perché è un anime poliedrico, energico e, perché no, anche poco impegnativo da seguire.