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esseci

Episodi visti: 16/16 --- Voto 6,5
“Satsuriku no Tenshi” è il titolo dell’anime che, tradotto al meglio, significherebbe “Angeli del Massacro”... Per la prima volta mi ritrovo a recensire una serie horror-mistero-crimine-thriller-survival-videogame di personaggi psicopatici, e riconosco che non sia semplice descrivere cosa mi abbia tenuto legato alla visione fino alla fine...

La trama è semplice e tradisce l’origine dell’anime: la storia è tratta da un videogioco e tale aspetto rende l’evolversi della storia simile al superamento di vari livelli di difficoltà sempre crescenti di un gioco, fino al raggiungimento dell’obiettivo finale...
Premesso che film come “Il silenzio degli innocenti” e “Seven” mi hanno particolarmente appassionato, mi sono buttato su “Angels of Death” su consiglio di mia figlia (ma che razza di anime vede?), e devo dire che non me ne sono pentito, anzi, al netto di alcuni “difetti”...

La storia è semplice e inizialmente mi è sembrata un po’ troppo concentrata sugli scontri anche molto cruenti tra i personaggi e su dialoghi al limite dell’assurdo e fini a sé stessi, tanto da farmela sembrare veramente un film su un videogioco...
Nella seconda parte la trama da un lato “rallenta” la componente azione e iniziano (finalmente) i flashback che aiutano a capire (qualcosa) dei personaggi e anche i motivi per cui si trovano in un edificio con un ampio sviluppo sotterraneo abitato da “guardiani/giudici” di ciascun piano, che dimostrano di essere (ovviamente) dei sadici psicopatici che intralciano con il fine di uccidere chi transita nei loro paraggi.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

I protagonisti sono Rachel e Isaac (detto Zack). La prima è nell’edificio (che sembra un ospedale) in cura dal dottor Danny (psicopatico del piano) a seguito di un non ben definito inizialmente evento traumatico. Rachel vuole scappare e passa al piano occupato da Zack, un pazzo omicida seriale, tutto bendato e dotato di una falce gigantesca che lo fa assomigliare all’immagine classica della morte. Di fronte allo sguardo assente di Rachel e alla sua incapacità emotiva di provare paura di Zack, quest’ultimo decide di risparmiarla (non avrebbe provato piacere ad uccidere una persona così...) e di iniziare la fuga con lei dall’edificio, promettendole di ucciderla una volta usciti all’aperto...
E così iniziano le loro peripezie (come nel videogame, suppongo...), dove si ritroveranno ad affrontare i vari guardiani di piano ma anche e soprattutto il loro passato, le loro turbe psichiche, insomma tutto ciò che li lega a quel posto...

Ma... Rachel e Zack, pur nella follia di quanto accade loro, evolvono (o esce la loro vera natura?) e, sebbene in modo “poco convenzionale” (osare scrivere “malato” sarebbe facile e riduttivo, visto il contesto in cui operano e la soggettività strana che hanno...), il loro rapporto passa da meramente utilitaristico a qualcosa che assomiglia ad una amicizia o quantomeno a una reciproca stima e rispetto, anche quando sono posti di fronte alle “ombre” del loro passato...
E se quello di Zack è piuttosto scontato e lineare, quello di Rachel è invece molto meno intuibile e molto più nebuloso...

Tra i “giudici di piano” ritengo poco rilevanti Eddie e Cathy (troppo stereotipati e caratterizzati), anche se a modo loro (soprattutto Cathy) cercano di sottoporre Rachel e Zack a provocazioni psicologiche legate al loro passato, per farli andare in crisi.
Restano Danny e Gray (o il prete). Va premesso che nei dialoghi viene spesso citato Dio (soprattutto da Rachel, nella sua folle promessa di richiesta di essere uccisa solo da Zack), ma di religioso l’anime ha ben poco: le considerazioni finali di Gray danno una visione molto “atea” della loro esistenza e scopo, in quanto il loro “peccato” di superbia è stato quello di paragonarsi a degli dei nei confronti di tutte le persone che sono state portate nell’edificio, avendone potuto decidere la loro sorte, trattandole come una sorta di oggetti per soddisfare il loro piacere sadico...

Gray è forse il personaggio più sfaccettato: sembra il grande “burattinaio voyeur” delle peripezie degli altri psicopatici e cerca di influenzare nel bene e nel male lo svolgimento della trama, intervenendo ove strettamente necessario. Insomma, uno psicopatico “filosofo” che alla fine ritiene che tutto il gioco messo in piedi con i complici non abbia più senso, perché Rachel e Zack hanno uno scopo “comune”, qualcosa che li lega e che permette loro di considerarsi non come strumenti o oggetti per i loro scopi, ma come esseri umani per i quali valga la pena anche di sacrificare la vita.

Zack, nella sua follia, rischia la propria vita per salvare Rachel (ma anche sé stesso) dalle grinfie di Cathy. Rachel mette a repentaglio la sua vita più volte e soprattutto alla fine attira su di sé le ire di Danny (facendosi colpire più volte da colpi di pistola).
Zack è il personaggio con cui più facilmente simpatizzare: è un folle omicida, ma la sua storia del passato e la sua evoluzione ci fa capire che è così per sfuggire “mentalmente” a tutti gli accadimenti che lo hanno ferito nella sua vita. Di sicuro dimostra di aver sempre agito dietro il semplice impulso di uccidere e di soddisfare la sua brama (e quindi è un malato mentale), ma con Rachel sviluppa (o ritorna ad avere?) un briciolo di umanità che sembrava ormai sepolta.
Rachel è il personaggio più enigmatico e di difficile comprensione e per questo anche più affascinante, l'archetipo del "mal di vivere" allo stadio terminale... Inizialmente sembra essere la vittima sacrificale di tutti: di Danny che, attratto morbosamente dai suoi splendidi occhi blu, glieli vuole cavare per collezione, di Zack che le risparmia la vita solo perché vuole uscire con lei dall’edificio, di Eddie che la vuole uccidere e tumulare nella tomba che le ha preparato, di Cathy che la usa per arrivare a uccidere Zack...
Invece, si dimostra il virus o bug del “videogioco” messo in piedi da Gray: il suo atteggiamento influenza tutti i personaggi e fa virare inaspettatamente la trama verso l’imprevisto. E ciò a Grey dà enormemente fastidio, tanto da farle un processo e ritenendola una “strega” (metafora della minaccia all’ordine perverso costituito). Ma Rachel è anche e soprattutto “nichilismo” alla ennesima potenza nella sua accezione più negativa: è una sorta di “zombie” a livello mentale. A lei la vita non interessa più: sarà per il fardello e tenebra che si porta nell’animo? Si vede un briciolo di umanità nei suoi occhi solo quando si vergognerà che a Zack venga mostrato il suo reale passato di omicida psicopatica (la metafora dell’ago e filo...). Nemmeno sembra scalfirla più tutto il male che la circonda.

Ma da questo male Rachel cerca di scappare, con Zack, per “salvarsi”, per riacquistare non tanto la vita fisica quanto il valore della stessa che, per il suo passato e per l’ambiente dove era finita, rappresentano la sua totale negazione. E pertanto l’impresa di uscire dall’edificio dovrebbe rappresentare la rinascita a nuova vita di entrambi: emblematica l'immagine dei due colombi bianchi che volano via assieme dal tetto dell'edificio nel momento in cui sono catturati... Per Zack in un certo senso lo diventa: uscire dalla tenebra per affrontare il suo passato e pagare con la vita il prezzo delle sue malefatte (ammetterà i crimini e per questo sarà condannato a morte).

Per Rachel il discorso mi è sembrato più complesso, anche perché l’anime termina in un modo alquanto enigmatico (soprattutto alla luce delle ultime immagini dopo la sigla dell’ultimo episodio).
Il ritorno di Zack da Rachel a me è sembrato più un sogno o un “desiderata” di Rachel, che una reale situazione della storia: di fronte all'impossibilità di poter rivedere Zack, immagina che lui ritorni da lei solo per mantenere il “pactum sceleris” stipulato tra loro e farsi uccidere anziché scappare assieme. E le ultime immagini fanno sorgere più di un dubbio che Rachel senza ormai più speranze di vederlo abbia preso il coraggio di farla finita in modo definitivo e autonomo. E il coltello sul pavimento sarebbe stato lo strumento per rompere le sbarre della finestra...
D'altro canto non posso tuttavia pensare che un videogame si concluda senza una vittoria che concluda il gioco, e pertanto potrebbe essere che effettivamente Rachel e Zack fuggano assieme.

Il finale, che lascia molti spunti interpretativi, rende l’anime perlomeno interessante per come è stato sviluppato: nessun “happy end” manifesto, solo sofferenza e miseria umana portata all’estremo, in modo tale da giungere a trasmettere il messaggio negativo che di fronte alla follia psicopatica non ci sarebbe altra soluzione che la morte e l’oblio. Nessuna speranza... se non negli occhi di guarda...

Se ne consiglio la visione? Deve piacere il genere e soprattutto si deve accettarne la crudezza di certe situazioni e rappresentazioni (anche nel linguaggio). Come ho anticipato, mi ha appassionato, ma credo che lasci l’amaro in bocca per le considerazioni, nemmeno troppo velate, sull’eterno conflitto tra il bene e il male radicato nella indole umana e la conseguente negazione apparente della speranza...


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MegaRoby

Episodi visti: 16/16 --- Voto 10
Rachel è una giovane ragazzina di tredici anni che, dopo essersi risvegliata, si ritrova in un ospedale apparentemente abbandonato, nel quale comincia a vagare alla ricerca di un'uscita. In realtà lo strano lugubre ospedale sembra essere un seminterrato con un solo ascensore che va in un'unica direzione. Il piano successivo è completamente diverso ed è abitato da uno strano ragazzo, Zack, coperto di bende con in mano una falce, che cerca di uccidere la ragazza. In seguito, Zack e Rachel in un certo senso si alleano per poter riuscire a fuggire da quel posto malato, risolvendo complicati enigmi e sfuggendo alle grinfie degli abitanti di quel pazzo luogo.

La trama è decisamente interessante, ben congegnata e con un intreccio davvero molto ben curato. Inizialmente la situazione non sembra avere molto senso, ma poco a poco la trama si sviluppa e tutte le prove, i personaggi e i luoghi acquistano un senso ben definito e per certi versi positivamente crudo. La storia nel complesso è avvincente e ben narrata con numerosi colpi di scena ad effetto, molti misteri, enigmi e trabocchetti davvero ben congegnati, tanto da far invidia a un "Escape Room". Per sintetizzare l'anime, potremmo dire che è un violentissimo "Escape Room".

Tutti i personaggi hanno una caratterizzazione davvero impeccabile. L'aspetto grafico di ogni soggetto dell'opera è bello, semplice, curato e pulito, hanno tutti un background spiegato in maniera concisa, semplice, comprensibile e credibile. L'aspetto caratteriale psicologico è davvero molto ben curato e caratterizzato in ogni personaggio, con comportamenti e mentalità davvero contorte; davvero un ottimo lavoro da questo punto di vista.

Il comparto tecnico è ottimo in tutti gli aspetti, belle le ambientazioni, curate le animazioni, gli effetti e i combattimenti; il comparto audio è davvero evocativo e suggestivo.

In conclusione, un ottimo anime sotto ogni punto di vista, consiglio la visione a tutti; attenzione però che vi sono molte scene cruente e crude, inoltre le psicologie/mentalità messe in atto sono davvero contorte e taglienti.


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scarlet nabi

Episodi visti: 16/16 --- Voto 8
Sto scrivendo questa recensione mentre ascolto i Misfits, perché l’horror punk mi pare particolarmente indicato per descrivere il mood di “Angels of Death” (“Satsuriku no Tenshi”, tradotto meglio con “Angeli del Massacro”, parole che si scrivono con kanji bellissimi: 殺戮の天使 ).
Inizialmente non mi era chiaro dove volesse andare a parare questo anime, ma poi i rimandi si fanno via via più chiari e frequenti. Si tratta in effetti di un retelling di “Alice nel paese delle meraviglie”.

Rachel Gardner si trova in un edificio che sulle prime sembra un ospedale. È stata portata lì dopo un evento traumatico, e ogni giorno parla con il dottor Danny, uno strano psicopatico con il feticismo degli occhi. Ben presto capiamo che non si tratta di un ospedale, ma di una sorta di gioco a livelli di difficoltà, in cui ad ogni piano c’è un custode e una prova da affrontare. Sul cammino per uscire dal palazzo, Ray incontra Zack, un ragazzo completamente avvolto in bende bianche e con una grossa falce. È alto, magro e in qualche modo hardcore. I due stringono un patto: Ray aiuterà Zack a uscire e lui in cambio la ucciderà. Questo strano sodalizio fa sì che, agli occhi di Rachel, Zack diventi una sorta di dio, ma anche e soprattutto un amico, seppure in modo strano, e il loro rapporto si rinsalda sempre di più, man mano che scopriamo alcuni episodi del passato di entrambi.

I custodi - che sono come angeli malati - sono tutti completamente pazzi, dediti all’omicidio e all’amore malsano. I riferimenti ad “Alice nel paese delle meraviglie” non sono sempre evidenti, e ho fatto fatica a incasellare certi personaggi. Ma partiamo da quelli più riconoscibili.
L’unica donna è fissata con le punizioni, quindi il rimando alle esecuzioni capitali riconduce alla Regina di Cuori, mentre il Prete - deus ex machina dell’intero edificio (lui stesso si considera una divinità, o meglio “il dio di sé stesso”) e artefice del sistema di passaggio da un piano all’altro - è il Bruco: a un certo punto chiede a Rachel: “Chi sei tu?”. Non ho potuto classificare il piccolo Ed, un bambino che, vinto da una timidezza patologica, porta sempre una grossa maschera che lo fa sembrare uno spaventapasseri. La forma tonda della testa mi ha ricordato un po’ Suika, la bambina più piccola del villaggio nel manga “Dr. Stone”, che indossa un’anguria, oppure il ragazzino in “Hotel New Hampshire” di John Irving, che è sempre mascherato per sentirsi sicuro. Ed è innamorato di Rachel, e per questo vuole ucciderla (“All beauty must die”, direbbe Nick Cave).
Tutto ha sempre una tinta molto dark. Rachel è intelligente ma apatica, Zack è impulsivo, casinista e molto sboccato. Questo è evidente nella versione originale (che è abbastanza comprensibile), mentre nei sottotitoli appare più edulcorato.

“Alice nel paese delle meraviglie” di Carroll si presta bene ad essere adattato sotto forma di videogioco, perché le avventure della protagonista procedono per quadri separati e, se nel libro il culmine è nel processo e nella successiva aggressione delle carte (ma, come dirà Alice, “Sono solo un mazzo di carte”), nell’anime - che per l’appunto nasce da un videogame - il climax si raggiunge con il processo contro Rachel, facendoci venire il dubbio che in realtà Rachel sia morta dopo l’evento traumatico di cui sopra, e che l’edificio sia in realtà una sorta di oltretomba. Ma non è così, perché in effetti c’è un dopo, cioè, mentre nel libro non si vede il momento in cui Alice esce dalla tana del Coniglio e si pensa che sia stato tutto un sogno (ma se invece fosse stata un’esperienza di morte?), nell’anime noi vediamo la difficoltà della scalata.

“Angels of Death” inizialmente sembra un banale shônen tipicamente tratto da un videogioco, in cui i singoli incontri/scontri sono fini a sé stessi e non conducono da nessuna parte, ma non è così. Dopo i primi episodi ci si accorge che i personaggi non sono nemici che compaiono e scompaiono senza lasciare traccia, ma piuttosto sono elementi importanti per comporre il puzzle più ampio del passato di Ray e Zack. Nell’ultima parte poi si inseriscono riflessioni profonde sul valore della fede e dell’amicizia.


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Raptor6661

Episodi visti: 16/16 --- Voto 5
"Angels of Death" è un anime che mi ha davvero incuriosito sin dai primi episodi, nonostante ciò vi è un rallentamento della trama veramente esagerato che mi ha portato a posticipare in continuazione la visione.

La storia inizia con Rachel, una ragazzina di tredici anni che improvvisamente si ritrova catapultata in un edificio misterioso sui cui piani incontrerà delle figure "ostili". Anche se appare come un tipico horror/survival game, nel corso degli episodi si perde ogni logica.

Uno dei problemi principali di questo anime sono la maggior parte dei personaggi.
Abbiamo personaggi totalmente inutili, la cui esistenza poteva anche essere totalmente evitata, e personaggi come Zack e Rachel, che sono stati leggermente approfonditi, lasciando nello spettatore un velo di curiosità che mai, e dico mai, è stato soddisfatto. Il ruolo di Danny e del Prete è insipido, agiscono in modo quasi schizofrenico, non sono riuscita a seguire i loro pensieri soprattutto a causa della maniera frettolosa con la quale sono stati presentati.
Altro grave problema, la trama. La trama appunto in un primo momento pare seguire un filo logico da survival game, ma poi improvvisamente tutto sembra essere diventato un caos, succedono cose su cose inutili, poi cose utili, personaggi che muoiono e risorgono a caso, nonostante a fine stagione si sia sottolineato molteplici volte che siano tutti umani. La cosa che mi lascia più dubbi è l'origine e il motivo per cui i personaggi si trovano lì, la filosofia di quest'opera è del tutto incomprensibile. Non appena sembra che si stanno ricevendo informazioni, tutto viene completamente confuso da altre cose e altri discorsi, non si arriva mai a una soluzione o ad una spiegazione della trama.
È tutto troppo confusionario: amo le storie intriganti, ma una cosa significa scoprire la morale dell'opera e un'altra è non capirci nulla.

Il finale è veramente fanservice, classico contentino ai fan dei protagonisti. Per nulla soddisfacente.
Le animazioni, il design e le musiche sono carine, ma a parer mio non spiccano a causa di tutto il resto.
Il mio voto non arriva alla sufficienza, lo sconsiglio vivamente.


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alessiox1

Episodi visti: 16/16 --- Voto 5,5
"Angels of Death" è un anime horror del 2018 tratto da un videogame, prodotto da J.C. Staff.

La storia inizia facendoci vedere una ragazzina di tredici anni, ovvero la protagonista Rachel Gardner, che si risveglia senza ricordi in una stanza; alla finestra c'è una gigantesca luna piena, che è ovviamente finta, poi sentiamo una voce che dice che l'offerta sacrificale è pronta. Dopo lei esce dalla stanza, ma trova solo un ascensore e lo prende. L'ascensore sale e lei si ritrova in un altro piano dove è riprodotta una città abbandonata, viene subito attaccata da un folle ricoperto da bende che brandisce una falce; lui la vuole uccidere, si fa chiamare Zack, ma il suo nome completo è Isaac Forest. Rachel riesce miracolosamente a fuggire e raggiunge un altro ascensore che sale e che la porta in un altro piano. Qui incontra uno psicologo, ovvero il dottore Danny; Rachel si ricorda che è stata curata dal dottore, e inizialmente si fida, ma col passare del tempo lui diventa sempre più folle, fino al punto in cui lui vuole cavarle gli occhi per metterli nella sua collezione, e Rachel è impotente. A quel punto dal nulla spunta Zack, che uccide il dottore, ma risparmia Rachel; vediamo poi Zack vicino all'ascensore che porta al piano di sopra che cerca un modo per attivarlo, gli si avvicina Rachel che gli chiede se può farle un favore: vuole essere uccisa. Zack è un assassino ed è abituato a uccidere le persone, ma quella richiesta lo spiazza; fanno una promessa: lui la ucciderà solo dopo che entrambi saranno usciti di lì.

Parliamo un attimo del luogo dove si svolge l'anime: esso è un gigantesco edificio sotterraneo, il piano dove si sveglia Rachel è quello più in basso e lei può solo salire; in ogni piano c'è uno psicopatico assassino con le varie trappole e armi del caso, che tenterà di uccidere Zack e Rachel, e loro due dovranno sconfiggerli tutti, per arrivare alla superficie.

Parliamo della caratterizzazione dei personaggi: già il fatto che tutti i personaggi siano degli psicopatici non aiuta (sì, pure la protagonista...), e non sono fatti neanche bene (parliamo di pochi personaggi), si salvano solo in parte il prete, ovvero Gray, e Zack; poi la protagonista è quella peggiore, ripete non so quante volte il discorso della promessa, che l'hanno giurato su Dio... se Zack l'avesse uccisa subito, sarebbe stata la cosa migliore.

Sulle musiche direi che è uno degli aspetti migliori dell'anime, stesso discorso per le animazioni, tranne qualche piccolissimo calo, soprattutto nelle animazioni delle fiamme nell'arco finale.

In conclusione, è un anime che non consiglio, dato che per me (purtroppo) non arriva neanche alla sufficienza; se avessero migliorato un po' la trama e la caratterizzazione dei personaggi, potevamo parlare di una serie da 6,5/7.
Voto finale: 5,5


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Xander87

Episodi visti: 16/16 --- Voto 6,5
Scrivere una recensione su "Angels of Death" è difficile, per via delle innumerevoli contraddizioni che mi ha dato.
Ha uno dei prologhi più intrigati che abbia mai visto, che mi ha spinto nella direzione di seguirlo e finirlo in una settimana, ma purtroppo non mi ha convinto del tutto, per via di una trama semi-esistente, dove le puntate si reggevano solo per il passato di Rachel Gardner e Zack, senza una trama lineare. Se devo continuare con i punti a sfavore, ci sono gli antagonisti, i Giudici dei piani, presentati come macchiette, che appesantiscono la visione della parte centrale dell'anime - salvo solo il Dottore e il prete, funzionalità che si sposano bene nella riuscita della storia -, e infine un finale che lascia troppi dubbi.
I punti a favore sono: la psicologia dei personaggi principali, soprattutto di Zack, i disegni, che mi sono piaciuti, e la parte finale con il prete.

In conclusione, trovo quest'anime appena sufficiente, non ne consiglierei la visione.
Voto 6,5/10


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andrea delo

Episodi visti: 16/16 --- Voto 9
E' uno dei migliori anime che io abbia visto, sia per quanto riguarda i personaggi che per quanto riguarda la storia; ho sentito molte critiche riguardanti questo anime, dove si diceva che era un anime lento e troppo intrigante... a parer mio sono questi i punti forti dell'anime, poiché fino al decimo episodio ci sarà un alone di mistero che avvolgerà tutta la storia. Trovo interessante l'anime anche per il fatto che le vicende si svolgono lentamente, sviluppando così bene ogni episodio.
E' bello anche come si sviluppano i personaggi, man mano che la storia va avanti (soprattutto Zack) e, senza fare spoiler, è stupendo anche il finale, anche se sotto un certo punto di vista può risultare un po' triste.
L'unico difetto che ho trovato sono stati i piccoli buchi presenti nella trama.

Voto: 9/10 (se intendete iniziare l'anime, guardatelo fino alla fine)