Bubblegum Crash!
Se avete visto "Bubblegum Crisis" e vi è rimasto l'amaro in bocca perché pensate che sia durato troppo poco, potete tranquillamente procedere nella visione del seguito dei celeberrimi OAV, "Bubblegum Crash"!
Sostanzialmente non ci sono grosse differenze rispetto al passato: Priss e le sue tre compagne si sono perse di vista e il quartetto di combattenti vestite con un'armatura cibernetica è da tempo ormai che non si fa più né vedere né sentire. Finché ancora una volta i Boomers, i cyborg malefici prodotti dalla più potente multinazionale del settore robotico, non rifanno la loro comparsa.
Come detto prima, gli ingredienti della prima serie di OAV ci sono tutti: tanta azione, gag a profusione, una colonna sonora molto orecchiabile, girls girls girls. L'unico problema è rappresentato dal fatto che alla fin fine non si leva né si aggiunge nulla rispetto a "Bubblegum Crisis", che, per carità, non era certo una pietra miliare della filosofia, ma era a suo modo estremamente divertente e piacevole a vedersi. L'ideale per passare del tempo con il cervello in modalità OFF. Questi tre nuovi OAV avrebbero potuto rappresentare un'ottima occasione per dire e fare qualcosa di più a livello di storia e personaggi, ma non si va mai oltre la strada tracciata dalla prima serie.
Inoltre, nonostante siano passati ben cinque anni da "Bubblegum Crisis", non ci sono balzi di qualità nella realizzazione complessiva: guardando questi nuovi OAV sembrano fatti un mese dopo i precedenti. Il punto però è che "Bubblegum Crash" è del 1991 e se si pensa che solo due anni dopo avremmo rimirato una cosuccia come "Patlabor 2" e quattro anni dopo "Neon Genesis Evangelion", si capisce subito che per l'epoca in cui è stato realizzato e, soprattutto, per il suo target (l'OAV è un prodotto di nicchia per cui s'investe tanto, non una serie televisiva dove si va sempre al risparmio) è già datato e di qualità non eccellente.
Ultima nota dolente è la colonna sonora, che per quanto accattivante, è una spanna sotto per varietà e qualità delle canzoni offerte dal suo più illustre precedente.
Però, tutto sommato, non è un prodotto cattivo e può essere l'ideale per una serata dedita alla frivolezza e al cyberpunk più spinto. Un bel sette non glielo leva nessuno.
Sostanzialmente non ci sono grosse differenze rispetto al passato: Priss e le sue tre compagne si sono perse di vista e il quartetto di combattenti vestite con un'armatura cibernetica è da tempo ormai che non si fa più né vedere né sentire. Finché ancora una volta i Boomers, i cyborg malefici prodotti dalla più potente multinazionale del settore robotico, non rifanno la loro comparsa.
Come detto prima, gli ingredienti della prima serie di OAV ci sono tutti: tanta azione, gag a profusione, una colonna sonora molto orecchiabile, girls girls girls. L'unico problema è rappresentato dal fatto che alla fin fine non si leva né si aggiunge nulla rispetto a "Bubblegum Crisis", che, per carità, non era certo una pietra miliare della filosofia, ma era a suo modo estremamente divertente e piacevole a vedersi. L'ideale per passare del tempo con il cervello in modalità OFF. Questi tre nuovi OAV avrebbero potuto rappresentare un'ottima occasione per dire e fare qualcosa di più a livello di storia e personaggi, ma non si va mai oltre la strada tracciata dalla prima serie.
Inoltre, nonostante siano passati ben cinque anni da "Bubblegum Crisis", non ci sono balzi di qualità nella realizzazione complessiva: guardando questi nuovi OAV sembrano fatti un mese dopo i precedenti. Il punto però è che "Bubblegum Crash" è del 1991 e se si pensa che solo due anni dopo avremmo rimirato una cosuccia come "Patlabor 2" e quattro anni dopo "Neon Genesis Evangelion", si capisce subito che per l'epoca in cui è stato realizzato e, soprattutto, per il suo target (l'OAV è un prodotto di nicchia per cui s'investe tanto, non una serie televisiva dove si va sempre al risparmio) è già datato e di qualità non eccellente.
Ultima nota dolente è la colonna sonora, che per quanto accattivante, è una spanna sotto per varietà e qualità delle canzoni offerte dal suo più illustre precedente.
Però, tutto sommato, non è un prodotto cattivo e può essere l'ideale per una serata dedita alla frivolezza e al cyberpunk più spinto. Un bel sette non glielo leva nessuno.