Dragon Ball Super: Broly
Attenzione le recensione contiene spoiler!
"Dragon Ball Super: Broly" uno dei pochissimi film canonici di tutta la serie di DragonBball, qui vediamo la storia dei saiyan e del loro sterminio riassunta in 10 minuti (se volete conoscere il passato dei saiyan vi consiglio "Le origini del mito di Bardack").
Questo film ha delle animazioni spaventose e qui abbiamo un ritorno iconico: quello di Broly soltanto che questa volta... lui riesce a ragionare, però comportandosi come un primitivo, abbiamo anche una new entry ovvero quella di un'aliena verde (Cheelai). Una piccola pecca è che le sfere del drago vengono usate per motivi futili (Bulma che vuole diventare giovane, mentre Freezer vuole crescere di 5 centimetri).
Trovo che questo film mette tantissimo "hype" anche perché vediamo Goku e Vegeta in difficoltà, anche con le loro trasformazioni più forti. I combattimenti sono qualcosa di sublime, così le animazioni delle trasformazioni di tutti, alla fine i nostri eroi vengono portati lontani dalla landa di ghiaccio dove si troveranno su un monte e incontreranno Junior dicendo a loro di applicare la fusione con la danza rendendo così canonico anche Gogeta.
Il film si conclude con Goku che fa visita a Broly sul suo pianeta dove è cresciuto dicendogli che si sarebbero rivisti presto, chissà forse in futuro avremmo anche approfondimenti su Broly visto che in questo film si sono superati del tutto .
Voto: 9
"Dragon Ball Super: Broly" uno dei pochissimi film canonici di tutta la serie di DragonBball, qui vediamo la storia dei saiyan e del loro sterminio riassunta in 10 minuti (se volete conoscere il passato dei saiyan vi consiglio "Le origini del mito di Bardack").
Questo film ha delle animazioni spaventose e qui abbiamo un ritorno iconico: quello di Broly soltanto che questa volta... lui riesce a ragionare, però comportandosi come un primitivo, abbiamo anche una new entry ovvero quella di un'aliena verde (Cheelai). Una piccola pecca è che le sfere del drago vengono usate per motivi futili (Bulma che vuole diventare giovane, mentre Freezer vuole crescere di 5 centimetri).
Trovo che questo film mette tantissimo "hype" anche perché vediamo Goku e Vegeta in difficoltà, anche con le loro trasformazioni più forti. I combattimenti sono qualcosa di sublime, così le animazioni delle trasformazioni di tutti, alla fine i nostri eroi vengono portati lontani dalla landa di ghiaccio dove si troveranno su un monte e incontreranno Junior dicendo a loro di applicare la fusione con la danza rendendo così canonico anche Gogeta.
Il film si conclude con Goku che fa visita a Broly sul suo pianeta dove è cresciuto dicendogli che si sarebbero rivisti presto, chissà forse in futuro avremmo anche approfondimenti su Broly visto che in questo film si sono superati del tutto .
Voto: 9
"Dragon Ball Super: Broly" è senza dubbio uno dei migliori film/OAV/special della serie, e può contare su numerosi punti di forza. La trama è interessante, si tratta di un rifacimento del primo film di Broly, ma dalla durata due volte superiore, lasciando spazio a una maggior caratterizzazione dei personaggi e anche dei bei retroscena sui saiyan, nei quali possiamo vedere King Vegeta, Bardack e anche la madre di Goku.
Bella la parte grafica e le animazioni, nello stile di Super al quale ormai siamo abituati, ma nel complesso più curato e dettagliato. Nelle battaglie (devo dire spettacolari) viene usata un po' di CGI, ma non dà alcun fastidio.
Buona la colonna sonora, in cui continua la vincente partnership di "Dragon Ball Super" con rock band giapponesi, cosa di cui rimango sempre piacevolmente sorpreso.
Anche il finale è valido, e lascia gli spettatori soddisfatti, oltre a donare alla serie un Broly migliore del precedente e un nuovo personaggio interessante come Cheelai.
In conclusione: film consigliatissimo a tutti i fan della serie, anche a chi Super non è piaciuto molto!
Bella la parte grafica e le animazioni, nello stile di Super al quale ormai siamo abituati, ma nel complesso più curato e dettagliato. Nelle battaglie (devo dire spettacolari) viene usata un po' di CGI, ma non dà alcun fastidio.
Buona la colonna sonora, in cui continua la vincente partnership di "Dragon Ball Super" con rock band giapponesi, cosa di cui rimango sempre piacevolmente sorpreso.
Anche il finale è valido, e lascia gli spettatori soddisfatti, oltre a donare alla serie un Broly migliore del precedente e un nuovo personaggio interessante come Cheelai.
In conclusione: film consigliatissimo a tutti i fan della serie, anche a chi Super non è piaciuto molto!
"Dragon Ball Super: Broly", un film che per molti aspetti può essere definito come l'apoteosi di "Dragon Ball". Purtroppo non arriva al 10 per alcune piccolezze. Sicuramente lo definirei come il miglior film di "Dragon Ball".
Il film è caratterizzato da almeno 45 minuti abbondanti di combattimenti a dir poco spettacolari, che, nonostante la durata, non annoiano minimamente.
Partiamo con ordine.
Il film è diviso in 3 parti, le origini dei Sayan (di Goku, Vegeta e Broly), la trama e il combattimento.
La prima parte, quella delle origini, racconta la storia dei Sayan, con vari eventi legati a Freezer. Sicuramente questa parte di film ha tutto il necessario per essere considerata ottima. La storia si occupa di spiegare alcuni avvenimenti quali: l'entrata dei Sayan nell'esercito di Freezer, le origini di Goku, Vegeta e Broly, facendo un parallelismo tra i tre personaggi.
La seconda parte, purtroppo è quella più debole. Freezer sta cercando nuovi effettivi per il suo esercito, e un gruppo di soldati si imbatte in Broly e Paragas (il padre di Broly). I due vengono arruolati e manipolati da Freezer, che il convince che il pianeta Vegeta sia stato distrutto da Vegeta. Fino a questo punto il tutto va anche bene, il problema della trama è che Bulma cerca le sfere per ringiovanire, Freezer le cerca per diventare più alto. Queste scenette comiche stonano un po' con "Dragon Ball" perché i protagonisti avevano capito l'importanza delle sfere e le avevano utilizzate solo per motivi necessari, invece questa scelta da parte di Bulma l'ho trovata un po' debole. La gag è anche divertente, ma se non ci fosse stata, secondo me sarebbe stato meglio. Stressa cosa per Freezer. Una volta trovati i guerrieri (Broly in particolare), avrebbero potuto farlo andare sulla terra senza bisogno di trovare le sfere, solo per vendetta o per divertirsi a guardare i Sayan combattere. Oppure avrebbe potuto cercare le sfere per ottenere la tanto agognata vita eterna.
Il combattimento... beh, c'è poco da dire. Dire che è fantastico è dire poco, è un climax, un'apoteosi, aiutato anche dalle musiche che si presentano ad hoc.
Il finale l'ho trovato azzeccato con quelli che erano i personaggi.
I personaggi introdotti sono pochi, i principali sono Broly e Paragas. Entrambi sono molto ben caratterizzati, Paragas cerca vendetta nei confronti di Vegeta, e anche rivalsa, per dimostrare che suo figlio è il guerriero Sayan più forte (cosa molto importante nelle vite sociali dei Sayan).
Broly invece è un personaggio che appare da subito come buono, è però succube del padre, che lo manipola a suo piacimento, fino a scagliarlo contro i protagonisti. Anche questo è molto ben caratterizzato. Entrambi personaggi sono tra i migliori apparsi in Dragon Ball (questo anche perché i personaggi di "Dragon Ball" sono scarsamente caratterizzati).
Il fatto che Broly in fondo sia buono, rende il finale molto azzeccato. Anche il parallelismo tra i tre Sayan durante la storia l'ho trovato ottimo.
Musiche, coreografie, animazioni, è tutto fantastico, ineguagliabile, ottimo, al limite del perfetto.
Se non fosse per la leggerezza con cui vengono considerate le sfere del drago, sarebbe sicuramente un film da 10, e senza dubbio sarebbe anche l'apoteosi di "Dragon Ball". Purtroppo questo dettaglio, anche se divertente e azzeccato come gag comica, l'ho trovato fuori luogo, visto l'oggetto di cui stiamo parlando.
Il film è caratterizzato da almeno 45 minuti abbondanti di combattimenti a dir poco spettacolari, che, nonostante la durata, non annoiano minimamente.
Partiamo con ordine.
Il film è diviso in 3 parti, le origini dei Sayan (di Goku, Vegeta e Broly), la trama e il combattimento.
La prima parte, quella delle origini, racconta la storia dei Sayan, con vari eventi legati a Freezer. Sicuramente questa parte di film ha tutto il necessario per essere considerata ottima. La storia si occupa di spiegare alcuni avvenimenti quali: l'entrata dei Sayan nell'esercito di Freezer, le origini di Goku, Vegeta e Broly, facendo un parallelismo tra i tre personaggi.
La seconda parte, purtroppo è quella più debole. Freezer sta cercando nuovi effettivi per il suo esercito, e un gruppo di soldati si imbatte in Broly e Paragas (il padre di Broly). I due vengono arruolati e manipolati da Freezer, che il convince che il pianeta Vegeta sia stato distrutto da Vegeta. Fino a questo punto il tutto va anche bene, il problema della trama è che Bulma cerca le sfere per ringiovanire, Freezer le cerca per diventare più alto. Queste scenette comiche stonano un po' con "Dragon Ball" perché i protagonisti avevano capito l'importanza delle sfere e le avevano utilizzate solo per motivi necessari, invece questa scelta da parte di Bulma l'ho trovata un po' debole. La gag è anche divertente, ma se non ci fosse stata, secondo me sarebbe stato meglio. Stressa cosa per Freezer. Una volta trovati i guerrieri (Broly in particolare), avrebbero potuto farlo andare sulla terra senza bisogno di trovare le sfere, solo per vendetta o per divertirsi a guardare i Sayan combattere. Oppure avrebbe potuto cercare le sfere per ottenere la tanto agognata vita eterna.
Il combattimento... beh, c'è poco da dire. Dire che è fantastico è dire poco, è un climax, un'apoteosi, aiutato anche dalle musiche che si presentano ad hoc.
Il finale l'ho trovato azzeccato con quelli che erano i personaggi.
I personaggi introdotti sono pochi, i principali sono Broly e Paragas. Entrambi sono molto ben caratterizzati, Paragas cerca vendetta nei confronti di Vegeta, e anche rivalsa, per dimostrare che suo figlio è il guerriero Sayan più forte (cosa molto importante nelle vite sociali dei Sayan).
Broly invece è un personaggio che appare da subito come buono, è però succube del padre, che lo manipola a suo piacimento, fino a scagliarlo contro i protagonisti. Anche questo è molto ben caratterizzato. Entrambi personaggi sono tra i migliori apparsi in Dragon Ball (questo anche perché i personaggi di "Dragon Ball" sono scarsamente caratterizzati).
Il fatto che Broly in fondo sia buono, rende il finale molto azzeccato. Anche il parallelismo tra i tre Sayan durante la storia l'ho trovato ottimo.
Musiche, coreografie, animazioni, è tutto fantastico, ineguagliabile, ottimo, al limite del perfetto.
Se non fosse per la leggerezza con cui vengono considerate le sfere del drago, sarebbe sicuramente un film da 10, e senza dubbio sarebbe anche l'apoteosi di "Dragon Ball". Purtroppo questo dettaglio, anche se divertente e azzeccato come gag comica, l'ho trovato fuori luogo, visto l'oggetto di cui stiamo parlando.
A "Dragon Ball Super: Broly" l'arduo compito di canonicizzare quello che risulta essere uno dei personaggi più apprezzati nel panorama "Dragon Ball" , sin da quando comparve per la prima volta sugli schermi nel lungometraggio "Dragon Ball Z: il Super Sayan della Leggenda", come simbolo della razza Sayan nel suo stato più puro, volta nel suo esistere al mero combattimento, una razza guerriera nata e cresciuta esclusivamente per combattere.
Nella definizione del suo protagonista ecco che "Dragon Ball Super: Broly" mostra subito l'assoluta assenza di timore nell'andare a toccare e in qualche modo decentrare la concezione che il mondo aveva del suo Super Sayan Leggendario, costruendo una sorta di "umanizzazione" attorno a Broly, che fino a questo momento non era possibile pensare gli potesse appartenere. Quello che ci viene mostrato non è tanto un Broly "umano", quanto un Broly bambino, per certi versi ingenuo, capace di ringraziare quando gli viene offerto del cibo, ma comunque emotivamente vulnerabile, data la totale mancanza di un'educazione basilare da parte del padre Paragas, forse unico vero Sayan all'interno del lungometraggio, con la vendetta nutrita nei confronti della famiglia reale di Vegeta a invadere la sua mente senza lasciar spazio ad altri pensieri, se non quello di fare di Broly, suo figlio, la sua arma prediletta. Difatti, il processo di "umanizzazione" non risparmia nemmeno un'icona come Bardak, che si mostra sin da subito come un padre amorevole nei confronti della compagna e addirittura del figlio, catalogato fin dalla nascita come guerriero di infimo livello, una vergogna per un Sayan.
Un banale pretesto che coinvolge persino l'eterno Freezer porta Broly a fare la conoscenza di Vegeta e Goku. Alla vista del Principe dei Sayan, Paragas non trattiene l'odio recondito e sopito ormai da troppi anni e scatena la sua arma, lanciando Broly all'attacco e dando inizio allo scontro. Ed è proprio qui che "Dragon Ball", come sempre del resto, offre il suo meglio. Una sequenza di mazzate figlie di un "Dragon Ball" svecchiato e rinnovato ma che nei tratti grafici offre una piacevole "fusione" tra vecchio e nuovo. Prove tecniche di altissimo livello rendono onore ad un combattimento memorabile nel suo essere, dati i personaggi in gioco, con una colonna sonora forte e evocativa, di impatto immenso se proposta sul grande schermo.
La durata del lungometraggio però non rende onore all'evento, finendo per accelerare all'inverosimile il susseguirsi di trasformazioni ormai futili da ogni punto di vista, e rendendo doverosi degli espedienti narrativi di dubbia contestualizzazione e le sequenze dello scontro eccessivamente repentine.
"Dragon Ball Super: Broly", di fatto, offre niente di meno che un piacevole e graficamente spettacolare intrattenimento. Esattamente ciò che, bene o male, il pubblico chiedeva a gran voce. La presenza di un Broly "umano" nel suo intimo ma comunque permeato di una furia incontrollabile delinea una narrazione nei canoni generali del Dragon Ball più recente, ricco di comicità e leggerezza emotiva, che invadono la sceneggiatura sia quando si chiacchiera sia quando ci si prende a cazzotti, sia che a parlare sia quell'imbecille di Goku sia che lo faccia il ben più composto e serioso Freezer, almeno per come lo ricorderanno i fan di vecchia data.
In generale i lungometraggi di "Dragon Ball", salvo rare eccezioni, non hanno mai brillato per originalità, e quest'ultimo non è certo da meno, ma riesce nello svolgere il suo compito principale, portando un nuovo Broly nel mondo di "Dragon Ball", senza che i fan, a fine film, si ritrovino a rimpiangere il vecchio.
Nella definizione del suo protagonista ecco che "Dragon Ball Super: Broly" mostra subito l'assoluta assenza di timore nell'andare a toccare e in qualche modo decentrare la concezione che il mondo aveva del suo Super Sayan Leggendario, costruendo una sorta di "umanizzazione" attorno a Broly, che fino a questo momento non era possibile pensare gli potesse appartenere. Quello che ci viene mostrato non è tanto un Broly "umano", quanto un Broly bambino, per certi versi ingenuo, capace di ringraziare quando gli viene offerto del cibo, ma comunque emotivamente vulnerabile, data la totale mancanza di un'educazione basilare da parte del padre Paragas, forse unico vero Sayan all'interno del lungometraggio, con la vendetta nutrita nei confronti della famiglia reale di Vegeta a invadere la sua mente senza lasciar spazio ad altri pensieri, se non quello di fare di Broly, suo figlio, la sua arma prediletta. Difatti, il processo di "umanizzazione" non risparmia nemmeno un'icona come Bardak, che si mostra sin da subito come un padre amorevole nei confronti della compagna e addirittura del figlio, catalogato fin dalla nascita come guerriero di infimo livello, una vergogna per un Sayan.
Un banale pretesto che coinvolge persino l'eterno Freezer porta Broly a fare la conoscenza di Vegeta e Goku. Alla vista del Principe dei Sayan, Paragas non trattiene l'odio recondito e sopito ormai da troppi anni e scatena la sua arma, lanciando Broly all'attacco e dando inizio allo scontro. Ed è proprio qui che "Dragon Ball", come sempre del resto, offre il suo meglio. Una sequenza di mazzate figlie di un "Dragon Ball" svecchiato e rinnovato ma che nei tratti grafici offre una piacevole "fusione" tra vecchio e nuovo. Prove tecniche di altissimo livello rendono onore ad un combattimento memorabile nel suo essere, dati i personaggi in gioco, con una colonna sonora forte e evocativa, di impatto immenso se proposta sul grande schermo.
La durata del lungometraggio però non rende onore all'evento, finendo per accelerare all'inverosimile il susseguirsi di trasformazioni ormai futili da ogni punto di vista, e rendendo doverosi degli espedienti narrativi di dubbia contestualizzazione e le sequenze dello scontro eccessivamente repentine.
"Dragon Ball Super: Broly", di fatto, offre niente di meno che un piacevole e graficamente spettacolare intrattenimento. Esattamente ciò che, bene o male, il pubblico chiedeva a gran voce. La presenza di un Broly "umano" nel suo intimo ma comunque permeato di una furia incontrollabile delinea una narrazione nei canoni generali del Dragon Ball più recente, ricco di comicità e leggerezza emotiva, che invadono la sceneggiatura sia quando si chiacchiera sia quando ci si prende a cazzotti, sia che a parlare sia quell'imbecille di Goku sia che lo faccia il ben più composto e serioso Freezer, almeno per come lo ricorderanno i fan di vecchia data.
In generale i lungometraggi di "Dragon Ball", salvo rare eccezioni, non hanno mai brillato per originalità, e quest'ultimo non è certo da meno, ma riesce nello svolgere il suo compito principale, portando un nuovo Broly nel mondo di "Dragon Ball", senza che i fan, a fine film, si ritrovino a rimpiangere il vecchio.
Volevo mettere 9 a questo film per puro hype, ma non considerate solo il voto in sè e leggete!
Questo film è una festa per occhi e orecchie. Se avete l'occasione di vederlo sul grande schermo ve lo consiglio: il comparto tecnico è spettacolare a dir poco, la sequenza del combattimento contro Broly è uno degli scontri energetici più belli che abbia visto in assoluto.
La colonna sonora, a parte una traccia un po' esagerata in cui si ripetono i nomi dei personaggi come a un incontro del WWE, è azzeccatissima e fomenta l'hype: le tracce orchestrali, in particolare il tema di Broly, sono stupende e "Blizzard", il tema del film, ricalca un po' lo stile anni 90 delle sigle ma con un tocco moderno - e ricalca anche lo stile grafico, che è sì quello di Super ma presenta un tratteggio più fedele al manga di Dragonball.
Le scene in CGI sono superbe: non solo la CGI non è invasiva, ma i movimenti che permette di fare sono molto coinvolgenti; lo scenario dei ghiacci è molto suggestivo.
Certo, non è un film perfetto, e il trademark di Super in alcuni casi si fa sentire: dalle motivazioni dei personaggi (che personalmente ho apprezzato, in realtà) all'assenza di qualsiasi goccia di sangue o graffio nonostante i personaggi si vedano schiantati contro i crateri. C'è un che di disneyano in questo film che stona con il comparto del combattimento.
E veniamo alla star del film: Broly.
Broly è sempre stato il mio personaggio preferito e questo che compare è un Broly diverso: ha una personalità e una motivazione più credibili, sebbene manchi il tono di epicità di un guerriero pericoloso e determinato. Il film fa del suo meglio per far empatizzare con Broly e anche se in modo semplicistico ci riesce, rendendo lui il vero protagonista del film.
Goku e Vegeta sono i soliti Goku e Vegeta, c'è anche un cameo di Piccolo che farà tutti felici.
Freezer per me è l'unico difetto tra i personaggi: la sua assenza avrebbe reso il film praticamente perfetto, la ridicolaggine del modo in cui fa scattare la trasformazione di Broly uccide qualsiasi pathos e pretesa di un minimo di psicologia dei personaggi; poi ci sono i due comprimari introdotti in questo film, due personaggi senza infamia e senza lode se non per il modo in cui contribuiscono a risolvere il climax del film; non mi aspettavo che sarebbero state affidate le redini di una decisione simile proprio a due personaggi anonimi e la cosa mi ha piacevolmente sorpresa.
Potrei parlare per ore di questo film e farvi un papiro, ma in breve: se vi consiglio il film?
Eccome se ve lo consiglio!
Questo film è una festa per occhi e orecchie. Se avete l'occasione di vederlo sul grande schermo ve lo consiglio: il comparto tecnico è spettacolare a dir poco, la sequenza del combattimento contro Broly è uno degli scontri energetici più belli che abbia visto in assoluto.
La colonna sonora, a parte una traccia un po' esagerata in cui si ripetono i nomi dei personaggi come a un incontro del WWE, è azzeccatissima e fomenta l'hype: le tracce orchestrali, in particolare il tema di Broly, sono stupende e "Blizzard", il tema del film, ricalca un po' lo stile anni 90 delle sigle ma con un tocco moderno - e ricalca anche lo stile grafico, che è sì quello di Super ma presenta un tratteggio più fedele al manga di Dragonball.
Le scene in CGI sono superbe: non solo la CGI non è invasiva, ma i movimenti che permette di fare sono molto coinvolgenti; lo scenario dei ghiacci è molto suggestivo.
Certo, non è un film perfetto, e il trademark di Super in alcuni casi si fa sentire: dalle motivazioni dei personaggi (che personalmente ho apprezzato, in realtà) all'assenza di qualsiasi goccia di sangue o graffio nonostante i personaggi si vedano schiantati contro i crateri. C'è un che di disneyano in questo film che stona con il comparto del combattimento.
E veniamo alla star del film: Broly.
Broly è sempre stato il mio personaggio preferito e questo che compare è un Broly diverso: ha una personalità e una motivazione più credibili, sebbene manchi il tono di epicità di un guerriero pericoloso e determinato. Il film fa del suo meglio per far empatizzare con Broly e anche se in modo semplicistico ci riesce, rendendo lui il vero protagonista del film.
Goku e Vegeta sono i soliti Goku e Vegeta, c'è anche un cameo di Piccolo che farà tutti felici.
Freezer per me è l'unico difetto tra i personaggi: la sua assenza avrebbe reso il film praticamente perfetto, la ridicolaggine del modo in cui fa scattare la trasformazione di Broly uccide qualsiasi pathos e pretesa di un minimo di psicologia dei personaggi; poi ci sono i due comprimari introdotti in questo film, due personaggi senza infamia e senza lode se non per il modo in cui contribuiscono a risolvere il climax del film; non mi aspettavo che sarebbero state affidate le redini di una decisione simile proprio a due personaggi anonimi e la cosa mi ha piacevolmente sorpresa.
Potrei parlare per ore di questo film e farvi un papiro, ma in breve: se vi consiglio il film?
Eccome se ve lo consiglio!
Un'operazione che non si distingue qualitativamente troppo dalle precedenti. Dedicare un'ora all'infanzia dei protagonisti e a personaggi alternativi, non è disprezzabile, peccato che il film segua l'orribile versione Sayan-pappamolla di "Jaco il pattugliatore galattico", mettendo pure in scena le sfere del drago per motivi ignobili. Finchè si tratta di un personaggio frivolo come Bulma, va bene, lo posso anche accettare, per quanto non sia più la ragazzina spensierata che voleva una fornitura di fragole, ma una milf che ne ha viste di cotte e di crude, lei serve storicamente da elemento comico, ci sta, ma i complessi di Freezer, al contrario, meritano solo insulti. Per fortuna, almeno, lo hanno fatto rimanere infido e spietato e a dirla tutta, anche un cerca-scuse da stereotipato cattivone che perde sempre. Davvero ben reso, con quella punta di cordialità che trae in inganno.
Goku invece a questo giro è tornato citrullo-innocente stile origini con la coda, un pò come nel film sull'arrivo di Lord Beerus, e di per sé non è un male, ma in questo caso gli hanno fatto perdere tutto il carisma con un atteggiamento tra il perditempo e il serafico. Il doppiaggio di Claudio Moneta è sicuramente adatto al personaggio, ma ne accentua per questo, gli irritanti difetti. Mario Bombardieri su Broly invece mi ha dato la sensazione di essere un pelo troppo... "adulto" per il personaggio, ma mi è piaciuto abbastanza. Sempre in campo sonoro, dal combattimento vero in avanti alcuni sfuggenti tocchi "musicali" stonano un tantino, la CG comincia a sporcare di brutto la visione, e dall'intervallo-fusione i disegni diventano altalenanti, peggiorando visibilmente.
Di buono c'è che Broly è venuto fuori leggermente e sottolineo, leggermente, meglio del passato, perchè si è visto più tempo dedicato. Dovendo però utilizzare un'altra ora di spazio complessivo per i soli combattimenti, la durata del film finisce comunque per andargli stretta. La sceneggiatura è al solito parecchio semplice e quindi tenta mezzucci come la ripetitiva moralizzazione strappalacrime di due scagnozzi, che gli son divenuti amici del cuore in un nanosecondo, per cucirgli addosso uno spessore emotivo superiore a quella del più vuoto, ma per certi versi più onesto, Broly del passato. Dico onesto, perchè questo elemento di marcato problema familiare è quanto di più stupido gli sceneggiatori potessero includere, sia tenendo conto della razza Sayan, sia dei personaggi. Broly sia nella nuova che vecchia versione è l'incarnazione asperger dell'istinto primitivo dei mercenari Sayan, della razza scimmia-guerriera, e questo in precedenza non lo rendeva un vero cattivo, quanto un avversario selvaggio e inarrestabile. Ora risulta sicuramente più buono che in passato, perchè gli hanno fatto mantenere la forma base a lungo in modo da poter spiccicare due parole in più, ma lui rimane comunque di natura un tostissimo berserker tank dalla sopita e cieca indole aggressiva. Per quanto pianeta sperduto e padre possano aver favorito la cosa, non cambia nulla del suo modo di fare e di essere. Per quanto riguarda Paragas invece, pur non essendo un santo, ma a conti fatti, l'unico Sayan vero di questo film, va comunque contestualizzato il suo agire, vista la sua situazione in un ambiente ostile, con al suo fianco quell'ordigno instabile e, crescendo, sempre meno controllabile, del figlio. Questo tentativo di redimere Broly a prescindere è inutile e andava fatto o molto meglio, ma in questo caso bisognava sacrificare buona parte del combattimento e dei riempitivi per creare, finalmente, un'opera più adulta, oppure andava evitato del tutto.
A parte questo, nel film ci sono le solite citazioni del manga/serie animata, casomai qualcuno non si ricordasse momenti visti, rivisti e stravisti del passato. A lasciarmi più perplesso però è il modo di sprecare tempo durante la lotta. Davvero i protagonisti devono ridursi a stracci per trasformarsi in blu e farci prima la carrellata arcobaleno? Già era ridicola la graduale danzetta di calci di Goku contro Jiren per "capire il suo livello", ma almeno li aveva lo spazio di una serie televisiva a sua disposizione ed era rapido a tirare due conclusioni stra-ovvie... Ma poi, c'era bisogno di sprecare tempo ulteriore per ricordarci le gag comiche del periodo Majin Buu, senza manco variazioni? Onore a un certo personaggio per la sua involontaria resistenza.
Il finale non è granchè da nessun punto di vista, né nell'intervento soccorritore, né nella richiesta migliorabile al drago, né nei bizzarri propositi futuri di Freezer, né nelle inattuabili proposte di Goku dopo che, influenza di Vegeta o meno, ha tentato di andare fino in fondo un attimo prima. Un finale magari, piacevolmente alternativo, ma poco spontaneo (non che sia una novità). L'unica cosa indovinata è la scempiaggine di Goku che, se non gli tocchi la terra, se ne frega di aver sguinzagliato nell'universo brutti ceffi che fanno soffrire altri pianeti.
Tirando le somme, il ventesimo film di Dragon Ball è il solito prodotto leggerino di sempre, apprezzabile nella prima metà, potenzialmente ottima, se fosse stata ampliata e indurita in alcuni suoi elementi. Per il resto è poco curato lato sceneggiatura, con livelli di forza mal giustificati, un incedere iper veloce e nella seconda metà diventa stracarico di effetti visivi, sguardi sbiaditi, cambi di inquadratura e colori da provocare più stordimento che eccitazione a chi cercherà di seguire la raffica di pugnazzi. Non che mi aspettassi molto a dire il vero, ma non nascondo un po' di delusione, vista la gran macchina pubblicitaria che vi è stata dietro. Il tentativo di fare qualcosa di superiore alla media per un attimo pareva quasi esserci, ma sono voluti andare prevedibilmente sul sicuro. Nella seconda metà il film ha una innegabile spettacolarità, ma atmosfera, emozioni e tensione per ciò che viene mostrato sono scarsetti se sei grandicello e non hai mai smesso di seguire la serie. Piccola parentesi, Beerus bambinaia non si può vedere. In breve, questo non è di certo "il miglior film di Dragon Ball" che tanto ci avevano sbandierato. I migliori rimangono, a mio avviso, due/tre dei vecchi OAV, ma sono gusti personali, questo comunque è oggettivamente solo un lungometraggio come tanti altri, da pop-corn e scordar subito, e alla fine... molti ne saranno soddisfatti proprio per questo.
PS: Spero in futuro si diano una regolata con la fusione, o ne sperimentino altre, perchè ormai è patetico all'inverosimile che quei due attaccabrighe non riescano a fare mai niente senza questo espediente, è diventata la soluzione di tutto, rimandata però stupidamente il più possibile. Una roba degna delle battute sui cattivi dei robottoni. In passato si erano pure impigriti con la sfera Genkidama, ma non così tanto, smettessero almeno di darsi arie da grandi guerrieri, Vegeta in primis, che disprezza gli avversari e dà dell'incapace agli altri, ma al minimo sentore di difficoltà ormai è il primo a voler fare squadra, in tipico indottrinamento nipponico. Non che la coerenza sia mai stata il suo forte, ma se proprio deve seguire Kakaroth come un'ombra innamorata, almeno gli ridiano un minimo di orgoglio credibile.
Goku invece a questo giro è tornato citrullo-innocente stile origini con la coda, un pò come nel film sull'arrivo di Lord Beerus, e di per sé non è un male, ma in questo caso gli hanno fatto perdere tutto il carisma con un atteggiamento tra il perditempo e il serafico. Il doppiaggio di Claudio Moneta è sicuramente adatto al personaggio, ma ne accentua per questo, gli irritanti difetti. Mario Bombardieri su Broly invece mi ha dato la sensazione di essere un pelo troppo... "adulto" per il personaggio, ma mi è piaciuto abbastanza. Sempre in campo sonoro, dal combattimento vero in avanti alcuni sfuggenti tocchi "musicali" stonano un tantino, la CG comincia a sporcare di brutto la visione, e dall'intervallo-fusione i disegni diventano altalenanti, peggiorando visibilmente.
Di buono c'è che Broly è venuto fuori leggermente e sottolineo, leggermente, meglio del passato, perchè si è visto più tempo dedicato. Dovendo però utilizzare un'altra ora di spazio complessivo per i soli combattimenti, la durata del film finisce comunque per andargli stretta. La sceneggiatura è al solito parecchio semplice e quindi tenta mezzucci come la ripetitiva moralizzazione strappalacrime di due scagnozzi, che gli son divenuti amici del cuore in un nanosecondo, per cucirgli addosso uno spessore emotivo superiore a quella del più vuoto, ma per certi versi più onesto, Broly del passato. Dico onesto, perchè questo elemento di marcato problema familiare è quanto di più stupido gli sceneggiatori potessero includere, sia tenendo conto della razza Sayan, sia dei personaggi. Broly sia nella nuova che vecchia versione è l'incarnazione asperger dell'istinto primitivo dei mercenari Sayan, della razza scimmia-guerriera, e questo in precedenza non lo rendeva un vero cattivo, quanto un avversario selvaggio e inarrestabile. Ora risulta sicuramente più buono che in passato, perchè gli hanno fatto mantenere la forma base a lungo in modo da poter spiccicare due parole in più, ma lui rimane comunque di natura un tostissimo berserker tank dalla sopita e cieca indole aggressiva. Per quanto pianeta sperduto e padre possano aver favorito la cosa, non cambia nulla del suo modo di fare e di essere. Per quanto riguarda Paragas invece, pur non essendo un santo, ma a conti fatti, l'unico Sayan vero di questo film, va comunque contestualizzato il suo agire, vista la sua situazione in un ambiente ostile, con al suo fianco quell'ordigno instabile e, crescendo, sempre meno controllabile, del figlio. Questo tentativo di redimere Broly a prescindere è inutile e andava fatto o molto meglio, ma in questo caso bisognava sacrificare buona parte del combattimento e dei riempitivi per creare, finalmente, un'opera più adulta, oppure andava evitato del tutto.
A parte questo, nel film ci sono le solite citazioni del manga/serie animata, casomai qualcuno non si ricordasse momenti visti, rivisti e stravisti del passato. A lasciarmi più perplesso però è il modo di sprecare tempo durante la lotta. Davvero i protagonisti devono ridursi a stracci per trasformarsi in blu e farci prima la carrellata arcobaleno? Già era ridicola la graduale danzetta di calci di Goku contro Jiren per "capire il suo livello", ma almeno li aveva lo spazio di una serie televisiva a sua disposizione ed era rapido a tirare due conclusioni stra-ovvie... Ma poi, c'era bisogno di sprecare tempo ulteriore per ricordarci le gag comiche del periodo Majin Buu, senza manco variazioni? Onore a un certo personaggio per la sua involontaria resistenza.
Il finale non è granchè da nessun punto di vista, né nell'intervento soccorritore, né nella richiesta migliorabile al drago, né nei bizzarri propositi futuri di Freezer, né nelle inattuabili proposte di Goku dopo che, influenza di Vegeta o meno, ha tentato di andare fino in fondo un attimo prima. Un finale magari, piacevolmente alternativo, ma poco spontaneo (non che sia una novità). L'unica cosa indovinata è la scempiaggine di Goku che, se non gli tocchi la terra, se ne frega di aver sguinzagliato nell'universo brutti ceffi che fanno soffrire altri pianeti.
Tirando le somme, il ventesimo film di Dragon Ball è il solito prodotto leggerino di sempre, apprezzabile nella prima metà, potenzialmente ottima, se fosse stata ampliata e indurita in alcuni suoi elementi. Per il resto è poco curato lato sceneggiatura, con livelli di forza mal giustificati, un incedere iper veloce e nella seconda metà diventa stracarico di effetti visivi, sguardi sbiaditi, cambi di inquadratura e colori da provocare più stordimento che eccitazione a chi cercherà di seguire la raffica di pugnazzi. Non che mi aspettassi molto a dire il vero, ma non nascondo un po' di delusione, vista la gran macchina pubblicitaria che vi è stata dietro. Il tentativo di fare qualcosa di superiore alla media per un attimo pareva quasi esserci, ma sono voluti andare prevedibilmente sul sicuro. Nella seconda metà il film ha una innegabile spettacolarità, ma atmosfera, emozioni e tensione per ciò che viene mostrato sono scarsetti se sei grandicello e non hai mai smesso di seguire la serie. Piccola parentesi, Beerus bambinaia non si può vedere. In breve, questo non è di certo "il miglior film di Dragon Ball" che tanto ci avevano sbandierato. I migliori rimangono, a mio avviso, due/tre dei vecchi OAV, ma sono gusti personali, questo comunque è oggettivamente solo un lungometraggio come tanti altri, da pop-corn e scordar subito, e alla fine... molti ne saranno soddisfatti proprio per questo.
PS: Spero in futuro si diano una regolata con la fusione, o ne sperimentino altre, perchè ormai è patetico all'inverosimile che quei due attaccabrighe non riescano a fare mai niente senza questo espediente, è diventata la soluzione di tutto, rimandata però stupidamente il più possibile. Una roba degna delle battute sui cattivi dei robottoni. In passato si erano pure impigriti con la sfera Genkidama, ma non così tanto, smettessero almeno di darsi arie da grandi guerrieri, Vegeta in primis, che disprezza gli avversari e dà dell'incapace agli altri, ma al minimo sentore di difficoltà ormai è il primo a voler fare squadra, in tipico indottrinamento nipponico. Non che la coerenza sia mai stata il suo forte, ma se proprio deve seguire Kakaroth come un'ombra innamorata, almeno gli ridiano un minimo di orgoglio credibile.
"Dragon Ball Super - Broly" è il miglior lungometraggio realizzato dal debutto della serie animata Super. La differenza con il primo film del '94, Il super sayan della leggenda, sta proprio nell'aver modificato qualche particolare nella vicenda del pianeta Vegeta, rivisto proprio da Akira Toriyama, che permette eventi futuri interessanti, peccato che però saranno difficilmente collegabili alla serie animata Super.
Interessante è anche la caratterizzazione del personaggio di Broly, non più il classico berserker che conoscevamo con l'obiettivo di annientare Goku, ma un ragazzo sensibile, che per via del modo in cui è stato cresciuto dal padre e per via della sua smisurata forza interiore, non riesce a mantenere il controllo diventando davvero pericoloso. Anche il personaggio di Paragas è stato rivisto, ossessionato dalla sua vendetta contro Re Vegeta, per averli esiliati su un pianeta malfamato, riversata poi ovviamente sul principe Vegeta. Questo fa del principe dei sayan il protagonista mancato, dato che la storia avrebbe avuto più senso con lui al centro dell'attenzione, ma ovviamente Goku non viene mai messo secondo a nessuno, per sfortuna di Vegeta; tuttavia la presenza di Goku si è rivelata interessante dato che assistiamo da parte sua un comportamento meno bambinesco del solito.
In questo lungometraggio spicca anche il comparto tecnico, e sottolineerei da paura! Più passano gli anni e più la tecnologia fa miracoli, ma tanto di cappello per la Toei Animation per aver realizzato delle animazioni così fluide, pulite, piene di colori ed effetti in che altro modo dire spettacolari! Da rimanere veramente senza fiato e carichi di adrenalina durante i combattimenti tra i tre sayan. Anche il sonoro è stato rivisto e questa volta non passa inosservato; dato che ho visto il film in lingua originale non posso dir nulla ma ho sentito belle cose anche sul doppiaggio in italiano.
Interessante è anche la caratterizzazione del personaggio di Broly, non più il classico berserker che conoscevamo con l'obiettivo di annientare Goku, ma un ragazzo sensibile, che per via del modo in cui è stato cresciuto dal padre e per via della sua smisurata forza interiore, non riesce a mantenere il controllo diventando davvero pericoloso. Anche il personaggio di Paragas è stato rivisto, ossessionato dalla sua vendetta contro Re Vegeta, per averli esiliati su un pianeta malfamato, riversata poi ovviamente sul principe Vegeta. Questo fa del principe dei sayan il protagonista mancato, dato che la storia avrebbe avuto più senso con lui al centro dell'attenzione, ma ovviamente Goku non viene mai messo secondo a nessuno, per sfortuna di Vegeta; tuttavia la presenza di Goku si è rivelata interessante dato che assistiamo da parte sua un comportamento meno bambinesco del solito.
In questo lungometraggio spicca anche il comparto tecnico, e sottolineerei da paura! Più passano gli anni e più la tecnologia fa miracoli, ma tanto di cappello per la Toei Animation per aver realizzato delle animazioni così fluide, pulite, piene di colori ed effetti in che altro modo dire spettacolari! Da rimanere veramente senza fiato e carichi di adrenalina durante i combattimenti tra i tre sayan. Anche il sonoro è stato rivisto e questa volta non passa inosservato; dato che ho visto il film in lingua originale non posso dir nulla ma ho sentito belle cose anche sul doppiaggio in italiano.