Dragon Trainer - Il mondo nascosto
Il capitolo finale della trilogia: è l'atto conclusivo, nel quale i protagonisti comprendono e distinguono definitivamente cosa è giusto da cosa non lo è, e quali scelte devono fare per il bene di tutti loro.
I personaggi mutano quindi psicologicamente e caratterialmente, pur restando sempre comici e questo dimostra come essi siano arrivati alla loro maturazione definitiva anche compiendo il passo decisivo attraverso l'unione con l'altra metà per completarsi a vicenda come se fossero una cosa sola.
La grafica è caratterizzata da toni cupi misti a toni brillanti e chiari, come nel secondo capitolo. La colonna sonora rimane la stessa come il marchio di garanzia della trilogia, salvo le leggere variazioni per il ruolo del cattivo di turno, il quale ha approccio più prudente e furtivo rispetto a quello precedente, ma non con questo meno pericoloso e aggressivo. Come nel capitolo precedente la trama è dinamica, i punti di osservazione sono meravigliosi come nei due capitoli precedenti e anche gli spettacoli di luce (l'Aurora Boreale del primo film e la Caverna dell'Alfa nel secondo film) del Mondo Nascosto.
I personaggi mutano quindi psicologicamente e caratterialmente, pur restando sempre comici e questo dimostra come essi siano arrivati alla loro maturazione definitiva anche compiendo il passo decisivo attraverso l'unione con l'altra metà per completarsi a vicenda come se fossero una cosa sola.
La grafica è caratterizzata da toni cupi misti a toni brillanti e chiari, come nel secondo capitolo. La colonna sonora rimane la stessa come il marchio di garanzia della trilogia, salvo le leggere variazioni per il ruolo del cattivo di turno, il quale ha approccio più prudente e furtivo rispetto a quello precedente, ma non con questo meno pericoloso e aggressivo. Come nel capitolo precedente la trama è dinamica, i punti di osservazione sono meravigliosi come nei due capitoli precedenti e anche gli spettacoli di luce (l'Aurora Boreale del primo film e la Caverna dell'Alfa nel secondo film) del Mondo Nascosto.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
È assolutamente impossibile, dal mio punto di vista, valutare un qualsiasi capitolo di questa saga con un voto inferiore ai 10/10. Forse soltanto le prime due stagioni delle serie tv sono leggermente inferiori alla media a cui la saga ci ha abituati (e per ragioni largamente comprensibili, in ogni caso).
Nel capitolo finale, vediamo il punto più alto di ciò che è il centro di tutta la narrazione di "How to Train Your Dragon": la crescita dei personaggi. Trainati anche dalla grande attenzione con cui sono stati sviluppati nelle otto stagioni della serie tv, i personaggi secondari raggiungono qui il culmine della loro caratterizzazione. Testa Bruta e Testa di Tufo sono degli adorabili trickster, anche se rispetto alla serie lui viene leggermente messo in disparte per via della forte personalità della sorella. Astrid è la roccia per eccellenza, un punto fermo, qualcuno su cui Hiccup può sempre contare per affiancarlo e sostenerlo, anche quando sono in disaccordo. Moccicoso e Gambedipesce non sono privi di una forte personalità e hanno ciascuno i suoi momenti. Anche Valka ed Eret, sul cui sviluppo ero un pochino dubbiosa, dimostrano di essere gestiti molto bene.
E poi c'è Hiccup, che è diventato un capo, di nome e di fatto: ha ancora molto da imparare, ma finalmente ha ben chiare le sue priorità. Seppur continui a essere la persona gentile, piena di buone intenzioni e (soprattutto) sognatrice che è sempre stato, non crede più di poter convincere le persone a cambiare ad ogni costo: e infatti per la prima volta lo vediamo fuggire invece che andare incontro al pericolo. Eppure questa non è affatto una regressione: ci mostra invece un Hiccup più adulto e consapevole di ciò che è importante proteggere. Ed è proprio la consapevolezza di ciò che è importante che lo porta alla decisione finale, una decisione apparentemente non necessaria e che, eppure, discende con naturalezza da quanto abbiamo visto nel corso del film. Il suo monologo finale (meraviglia!) riprende le parole conclusive del primo libro della serie "How to Train Your Dragon" che tuttavia, adattate a quanto abbiamo visto nel corso di questi tre film e della serie tv, si trasformano in un colpo dritto al cuore, una stretta necessaria ma allo stesso tempo struggente e malinconica.
Grimmel è un cattivo meno incisivo di quelli dei film precedenti (l'odio atavico nei confronti dei draghi, nel primo, Drago Bludvist nel secondo) ma è perfetto nel suo rappresentare un "ritorno al passato": Grimmel vive della nostalgia dei tempi andati in cui era acclamato come un eroe e, senza dubbio, lo sarebbe stato anche da Berk. Grimmel è ciò che Berk avrebbe potuto diventare senza l'Hiccup del primo film. Non a caso ritorna anche il tema delle Furie Buie, in quanto Grimmel è proprio uno sterminatore di Furie Buie: tra tutti gli antagonisti incontrati finora in "How to Train Your Dragon", è Grimmel la vera "ombra" di Hiccup. E in questo senso, è l'antagonista perfetto per il capitolo finale.
Il film vuole essere un conclusivo in modo definitivo, e questo è particolarmente evidente. Anche se piange il cuore al pensiero di non ritrovare più questi ragazzi, che dopo tre film e otto stagioni sono davvero entrati nel cuore, la sensazione è che sia giusto così: il capitolo chiude la saga, e la chiude con risolutezza, ma allo stesso tempo con una grande speranza rivolta al futuro (che troverà la sua completa espressione nello speciale di Natale "Homecoming").
Chi l'ha seguita tutta ha visto questi ragazzi crescere, e con l'ultimo capitolo li vede spiccare il volo verso… la vita. E' un'avventura non narrabile senza toglierle forza narrativa ma, allo stesso tempo, la più emozionante di tutte.
P.S.: Recuperate le serie tv. Davvero.
È assolutamente impossibile, dal mio punto di vista, valutare un qualsiasi capitolo di questa saga con un voto inferiore ai 10/10. Forse soltanto le prime due stagioni delle serie tv sono leggermente inferiori alla media a cui la saga ci ha abituati (e per ragioni largamente comprensibili, in ogni caso).
Nel capitolo finale, vediamo il punto più alto di ciò che è il centro di tutta la narrazione di "How to Train Your Dragon": la crescita dei personaggi. Trainati anche dalla grande attenzione con cui sono stati sviluppati nelle otto stagioni della serie tv, i personaggi secondari raggiungono qui il culmine della loro caratterizzazione. Testa Bruta e Testa di Tufo sono degli adorabili trickster, anche se rispetto alla serie lui viene leggermente messo in disparte per via della forte personalità della sorella. Astrid è la roccia per eccellenza, un punto fermo, qualcuno su cui Hiccup può sempre contare per affiancarlo e sostenerlo, anche quando sono in disaccordo. Moccicoso e Gambedipesce non sono privi di una forte personalità e hanno ciascuno i suoi momenti. Anche Valka ed Eret, sul cui sviluppo ero un pochino dubbiosa, dimostrano di essere gestiti molto bene.
E poi c'è Hiccup, che è diventato un capo, di nome e di fatto: ha ancora molto da imparare, ma finalmente ha ben chiare le sue priorità. Seppur continui a essere la persona gentile, piena di buone intenzioni e (soprattutto) sognatrice che è sempre stato, non crede più di poter convincere le persone a cambiare ad ogni costo: e infatti per la prima volta lo vediamo fuggire invece che andare incontro al pericolo. Eppure questa non è affatto una regressione: ci mostra invece un Hiccup più adulto e consapevole di ciò che è importante proteggere. Ed è proprio la consapevolezza di ciò che è importante che lo porta alla decisione finale, una decisione apparentemente non necessaria e che, eppure, discende con naturalezza da quanto abbiamo visto nel corso del film. Il suo monologo finale (meraviglia!) riprende le parole conclusive del primo libro della serie "How to Train Your Dragon" che tuttavia, adattate a quanto abbiamo visto nel corso di questi tre film e della serie tv, si trasformano in un colpo dritto al cuore, una stretta necessaria ma allo stesso tempo struggente e malinconica.
Grimmel è un cattivo meno incisivo di quelli dei film precedenti (l'odio atavico nei confronti dei draghi, nel primo, Drago Bludvist nel secondo) ma è perfetto nel suo rappresentare un "ritorno al passato": Grimmel vive della nostalgia dei tempi andati in cui era acclamato come un eroe e, senza dubbio, lo sarebbe stato anche da Berk. Grimmel è ciò che Berk avrebbe potuto diventare senza l'Hiccup del primo film. Non a caso ritorna anche il tema delle Furie Buie, in quanto Grimmel è proprio uno sterminatore di Furie Buie: tra tutti gli antagonisti incontrati finora in "How to Train Your Dragon", è Grimmel la vera "ombra" di Hiccup. E in questo senso, è l'antagonista perfetto per il capitolo finale.
Il film vuole essere un conclusivo in modo definitivo, e questo è particolarmente evidente. Anche se piange il cuore al pensiero di non ritrovare più questi ragazzi, che dopo tre film e otto stagioni sono davvero entrati nel cuore, la sensazione è che sia giusto così: il capitolo chiude la saga, e la chiude con risolutezza, ma allo stesso tempo con una grande speranza rivolta al futuro (che troverà la sua completa espressione nello speciale di Natale "Homecoming").
Chi l'ha seguita tutta ha visto questi ragazzi crescere, e con l'ultimo capitolo li vede spiccare il volo verso… la vita. E' un'avventura non narrabile senza toglierle forza narrativa ma, allo stesso tempo, la più emozionante di tutte.
P.S.: Recuperate le serie tv. Davvero.