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esseci

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5,5
Il film animato "Sidonia no Kishi: Ai Tsumugu Hoshi" ("Knights of Sidonia: The Star Where Love is Spun") chiude a distanza di sei anni la saga dei cavalieri di Sidonia, della loro guerra contro gli alieni Gauna e della ricerca della "terra promessa", ove quel che resta dell'umanità possa nuovamente vivere dopo la distruzione della Terra.
La produzione è rimasta affidata allo Studio Polygon, con alla regia Tadahiro Yoshihira e alla sceneggiatura Sadayuki Murai.

Sembra pleonastico, ma corre l'obbligo precisare che la visione di questo film ha senso solo se si sono viste preliminarmente le due serie anime del 2014 e 2015, per un totale di ventiquattro episodi, o si è letto il manga "Sidonia no Kishi" di Tsutomu Nihei, serializzato tra il 2009 e il 2015 in quindici volumi e settantotto capitoli.
Non avendo letto il manga, e reperito alcuni commenti in rete, sembrerebbe che la serie animata nel suo complesso si sia discostata dal manga. Io non sono in grado di poter esprimere un giudizio sulla coerenza della trama della serie e del film in recensione, pertanto posso solo scrivere che la svolta sentimentale percepita nella seconda serie rispetto alla prima non mi aveva particolarmente soddisfatto.

E il film continua nella direzione "romance" tracciata dalla seconda serie, alternando le solite e ben realizzate scene di azione di combattimento contro i Gauna con momenti "sentimentali" in cui prende definitivamente corpo la scelta amorosa del protagonista Nagata Tanikaze verso la chimera Tsumugi, venendo meno ogni interesse nei confronti dell'ermafrodito Izana Shinatose, che nelle due serie era sempre rimasto/a al fianco di Nagata, assistendolo e supportandolo in tutti i momenti più critici a livello "professionale" e "personale".
Che il protagonista Nagate avesse un debole per la chimera (un ibrido tra un essere umano e la razza aliena Gauna) lo si era intuito bene già dalla sua comparsa nella seconda serie, grazie alla circostanza che Tsumugi era un'esplicazione della copia di Shizuka Hoshijiro, pilota per cui Nagate provava dei sentimenti, deceduta in un violento combattimento contro i Gauna e da questi inghiottita e "copiata".
Al solito, è il come viene rappresentata la manifestazione dei loro sentimenti che francamente non mi ha entusiasmato: vedere Nagate sul suo robot e la chimera volare mano nella mano nella immensa astronave Sidonia a fare i piccioncini alla ricerca di un luogo appartato o suggestivo e vedere abbracciato lui (umano) alla espansione animata simil lombrico della chimera (che è alta una ventina di metri) fa sorridere per come è congegnata (sembrano due ragazzini alla prima cotta e non due adulti...), al di là del messaggio tutto sommato positivo in cui l'amore supera ogni cosa, anche le differenze di "razza".
Anche il finale, che evito di 'spoilerare', risulta piuttosto affrettato, ed è un peccato: si vedono in questo caso tutti i "crismi" di un anime battle-shounen, dove ai bei combattimenti si alternano scene romance degne di rom-com scolastiche banali e puerili, tanto da far sembrare l'ambientazione nello spazio un mero contorno ad un angolo "high tech" e inverosimile del Giappone più tradizionale (con templi, terme, cibo tipico, ecc.), già visti sia nella prima e soprattutto nella seconda serie.
L'happy ending, scontato e con tanto di "plot twist" (telefonatissimo... e basato sulle capacità acquisite dagli umani del futuro di clonare altre forme di vita, senza tuttavia perdersi in 'spiegoni' che sarebbero risultati indigesti alla maggior parte del pubblico destinatario della saga), mi ha lasciato un senso di "incompiuto" per un'opera che ha messo in pentola tanti ingredienti, senza tuttavia prendere una direzione più realistica, ma perdendosi nei soliti cliché e lasciando tutti i personaggi molto piatti, prevedibili se non insulsi e poco realistici.

Scritto dei punti "deboli", che resta? Dal punto di vista grafico, trattandosi di un'opera elaborata integralmente in CG, il chara design resta piatto e poco espressivo, e anche le animazioni spesso tradiscono una macchinosità che può infastidire. Sulla parte worldbuilding invece ha reso al meglio: vedere le famigerate ambientazioni che hanno reso famoso Tsutomu Nihei con le infinite e inquietanti "pile" di edifici è un piacere, e la CG del 2021 ha quel quid in più rispetto a quella di un lustro prima, per non parlare dei combattimenti nello spazio. Le scie luminose, i movimenti repentini e fluidi dei robot guardiani e dei Gauna, i colpi sparati dai cannoni, i cockpit "immersivi" dei guardiani, la nave spaziale Sidonia con quell'aria consunta da mille battaglie sono solo alcuni esempi dei pregi del comparto tecnico dove la CG rende al meglio.

E siamo arrivati al termine dell'odissea dell'equipaggio della Sidonia: tra pochi chiari e molti scuri anche il film che pone termine alla saga resta un pelo sotto la sufficienza, per l'inconsistenza della parte relativa alla sceneggiatura e ai personaggi.