Natsume Yūjinchō San
Proseguono le avventure di Natsume Takashi, possessore dello Yuujinchou (libro degli amici) e dei suoi, ormai numerosi, amici umani e soprannaturali. "Natsume yuujinchou san" è una serie decisamente un po' sottotono rispetto alle precedenti, in quanto gli episodi seguono sempre lo stesso schema e ben poco di nuovo viene rivelato sul conto di Reiko, sempre tenuta nell'ombra, anche se inizia a delinearsi una certa svolta che, se ben sviluppata, avrebbe sicuramente elevato il livello della serie.
Nonostante questo gli episodi continuano a risultare piacevoli e anche molto coinvolgenti, specie quando ritornano alcuni dei protagonisti delle passate stagioni. Risulta anche molto interessante il modo in cui il protagonista della serie riesce a compiere una drastica evoluzione a livello psicologico solidificando i rapporti con i suoi familiari e i nuovi amici.
La grafica è come sempre molto bella e ben si associa con la dolcezza della trama.
Nonostante questo gli episodi continuano a risultare piacevoli e anche molto coinvolgenti, specie quando ritornano alcuni dei protagonisti delle passate stagioni. Risulta anche molto interessante il modo in cui il protagonista della serie riesce a compiere una drastica evoluzione a livello psicologico solidificando i rapporti con i suoi familiari e i nuovi amici.
La grafica è come sempre molto bella e ben si associa con la dolcezza della trama.
Ho atteso con impazienza questa terza serie di Natsume e non posso certo dirmi delusa, ma non posso continuare a trascinare il 9 che ho dato alle prime due serie. Questo perché sta succedendo una cosa che di fondo, per quanto belle siano le puntate, rovina il livello della storia. Parlo del trascinarsi avanti nelle serie limitando le informazioni.
Siamo alla terza serie e ancora molte cose sono un segreto che nemmeno si accenna a venire risolto, Takashi è cresciuto psicologicamente, affiancato da una famiglia stabile e da amici che finalmente conoscono il suo segreto e da amici che, seppur non ne sono a conoscenza, sono disposti ad accettarlo per quanto strano lui possa apparire. Per dirla in una frase: se la stanno prendendo troppo comoda.
Tirarla così per le lunghe rischia di rovinare il filone di trama portante, quindi l'eredità della nonna, i segreti della tristissima Reiko, il come mai sia morta giovane e come sia successo, ma soprattutto seguire il dramma delle famiglie di esorcisti, i segreti che portano e fin dalla seconda serie sono stati accennati. Insomma, tutti quei perché che fin dalla prima serie aleggiano nelle puntate, ma mai ottengono indizi o momenti di reale interesse salvo che per episodi sporadici che necessitano sempre di un seguito.
In questa terza serie si è concesso spazio addirittura per altra carne al fuoco sulle famiglie esorciste, ma solo accenni e qualche informazione che vanno ad aggiungere domande. Solo per la famiglia adottiva di Natsume (l'ultima ovviamente) si è arrivati ad una risposta sul come sono saltati fuori questi due come genitori adottivi. Finalmente viene fatto capire come egli è finito da questa lontana affine del padre e come è stato il suo ultimo trasferimento, fatto sta però che non si concede molto altro.
Certo, vediamo stralci del passato di terrore del protagonista, come viveva con angoscia prima dell'incontro con Nyanko-sensei. Assistiamo alla sua trasformazione pacifica, non c'è più la rabbia per come gli Youkai gli ledono la vita, c'è invece attenta tolleranza e comprensione. Natsume è gentile e disposto a offrire fiducia, non è refrattario come lo era all'inizio, mostra di più il suo carattere e si apre anche leggermente agli amici. Ma tutto questo non basta.
Per una terza serie su questa linea d'onda è troppo poco, c'è già stata la seconda di assestamento e tutta la prima per vedere il cambio di carattere e atteggiamento, la terza doveva essere rivelatrice e non ancora drammaticamente enigmatica, quindi, per quanto sia una serie molto piacevole, credo che adesso stia scadendo nella sindrome Inuyasha (allunghiamo il brodo).
Il lato tecnico è notevole come le serie precedenti, e cosa che apprezzo è che Takashi cambia, leggermente. Niente di apocalittico, ma come adolescente che è invecchiato di poco più di un anno ha lievi tratti diversi e nel disegno, in talune inquadrature, si nota molto bene, cosa che devo dire apprezzo molto. Significa che si è attenti, non come in certi anime che seguono per quinquenni magari adolescenti e il volto e l'aspetto non cambia mai di una virgola.
Le musiche sono ancora dolci e malinconiche, perfetto come contorno, e le sigle, sebbene non siano capolavori, sono gradevoli.
Il mio 8 è dato con rammarico: adoro questa serie, ho amato tutti gli episodi della terza serie, ma è il momento di dire basta e di non scadere nel brodo allungato. Sono serie brevi, meritano un attimo di focus sulla trama principale invece che sulle divagazioni come sta accadendo.
So che la quarta serie è in arrivo, quindi non posso che sperare che lì vi sia l'evoluzione mancata nella serie 3.
"Natsume yuujinchou san" è un anime consigliatissimo, ma urge la visione delle prime due serie ovviamente.
Siamo alla terza serie e ancora molte cose sono un segreto che nemmeno si accenna a venire risolto, Takashi è cresciuto psicologicamente, affiancato da una famiglia stabile e da amici che finalmente conoscono il suo segreto e da amici che, seppur non ne sono a conoscenza, sono disposti ad accettarlo per quanto strano lui possa apparire. Per dirla in una frase: se la stanno prendendo troppo comoda.
Tirarla così per le lunghe rischia di rovinare il filone di trama portante, quindi l'eredità della nonna, i segreti della tristissima Reiko, il come mai sia morta giovane e come sia successo, ma soprattutto seguire il dramma delle famiglie di esorcisti, i segreti che portano e fin dalla seconda serie sono stati accennati. Insomma, tutti quei perché che fin dalla prima serie aleggiano nelle puntate, ma mai ottengono indizi o momenti di reale interesse salvo che per episodi sporadici che necessitano sempre di un seguito.
In questa terza serie si è concesso spazio addirittura per altra carne al fuoco sulle famiglie esorciste, ma solo accenni e qualche informazione che vanno ad aggiungere domande. Solo per la famiglia adottiva di Natsume (l'ultima ovviamente) si è arrivati ad una risposta sul come sono saltati fuori questi due come genitori adottivi. Finalmente viene fatto capire come egli è finito da questa lontana affine del padre e come è stato il suo ultimo trasferimento, fatto sta però che non si concede molto altro.
Certo, vediamo stralci del passato di terrore del protagonista, come viveva con angoscia prima dell'incontro con Nyanko-sensei. Assistiamo alla sua trasformazione pacifica, non c'è più la rabbia per come gli Youkai gli ledono la vita, c'è invece attenta tolleranza e comprensione. Natsume è gentile e disposto a offrire fiducia, non è refrattario come lo era all'inizio, mostra di più il suo carattere e si apre anche leggermente agli amici. Ma tutto questo non basta.
Per una terza serie su questa linea d'onda è troppo poco, c'è già stata la seconda di assestamento e tutta la prima per vedere il cambio di carattere e atteggiamento, la terza doveva essere rivelatrice e non ancora drammaticamente enigmatica, quindi, per quanto sia una serie molto piacevole, credo che adesso stia scadendo nella sindrome Inuyasha (allunghiamo il brodo).
Il lato tecnico è notevole come le serie precedenti, e cosa che apprezzo è che Takashi cambia, leggermente. Niente di apocalittico, ma come adolescente che è invecchiato di poco più di un anno ha lievi tratti diversi e nel disegno, in talune inquadrature, si nota molto bene, cosa che devo dire apprezzo molto. Significa che si è attenti, non come in certi anime che seguono per quinquenni magari adolescenti e il volto e l'aspetto non cambia mai di una virgola.
Le musiche sono ancora dolci e malinconiche, perfetto come contorno, e le sigle, sebbene non siano capolavori, sono gradevoli.
Il mio 8 è dato con rammarico: adoro questa serie, ho amato tutti gli episodi della terza serie, ma è il momento di dire basta e di non scadere nel brodo allungato. Sono serie brevi, meritano un attimo di focus sulla trama principale invece che sulle divagazioni come sta accadendo.
So che la quarta serie è in arrivo, quindi non posso che sperare che lì vi sia l'evoluzione mancata nella serie 3.
"Natsume yuujinchou san" è un anime consigliatissimo, ma urge la visione delle prime due serie ovviamente.
"Natsume yuujinchou san" è una storia davvero unica e originale, mi ha colpita molto fin dalla prima serie. I colpi di scena, il modo in cui si svolge la trama, i pensieri dei personaggi non cadono mai nel banale e sono sempre ben definiti. Questo è in assoluto uno dei migliori anime che mi sia mai capitato di vedere.
Natsume, il protagonista della storia, un ragazzo che vede quello che gli altri non vedono, ovvero gli ayakashi, spiega attraverso le sue esperienze e i suoi pensieri la difficoltà di vivere con i suoi poteri in modo molto realistico. Consiglio a tutti quelli a cui questo genere piace di vedere l'anime almeno una volta, non ve ne pentirete.
Natsume, il protagonista della storia, un ragazzo che vede quello che gli altri non vedono, ovvero gli ayakashi, spiega attraverso le sue esperienze e i suoi pensieri la difficoltà di vivere con i suoi poteri in modo molto realistico. Consiglio a tutti quelli a cui questo genere piace di vedere l'anime almeno una volta, non ve ne pentirete.
