Shadows House 2
Ottimo lavoro! La recensione potrebbe anche concludersi qui, CloverWorks ha fatto davvero un ottimo lavoro.
"Shadows House" si ripresenta sugli schermi con un nuovo arco narrativo, che, differentemente dal precedente, ha la fortuna, se così si può dire, di calcare zolle più sicure e garantite, per un titolo che inizialmente non era poi tanto certo di riuscire a guadagnarsi un adattamento degno di questo nome (guarda e piangi, "The Promised Neverland").
Qui vediamo quanta importanza abbiano i soldi nel nostro mondo. Qui vediamo un titolo che inizialmente non convinceva appieno, e che per questo era stato macchiato - ingiustamente - con un primo finale originale privo sia di capo che di coda, una sorta di invito a chi guardava a non farsi troppe aspettative per l'eventuale proseguimento della storia, perché il trattamento "The Promised Neverland" era dietro l'angolo.
Qui vediamo però che "Shadows House" ha convinto il suo pubblico, qui vediamo che "Shadows House" ha portato a casa la beneamata pagnottella, ed ecco il risultato: un adattamento ricamato pagina per pagina dall'opera originale, e che ha addirittura saputo tappezzare dignitosamente lo scempio fatto con il finale con cui ci aveva inizialmente lasciati.
Qui vediamo la nostra coppia d'oro, Kate e la sua Emilico, alle prese con il problema di porre le basi per la bramata rivolta contro Villa Shadow. Rivolta che passa da più tappe più o meno necessarie ai fini narrativi ma singolarmente fondamentali per la riuscita nella sua immensa impresa da parte della piccola eroina fuligginosa. Ma qualcun altro sembra saperne di più del dovuto circa la realtà che si nasconde dietro alle Nobili Ombre e non mancherà di mettere in difficoltà la scaltrissima Kate.
Numerosi sono i volti - e non volti - che si aggiungono alla scena, specialmente Barbara e Rosemary, meritevoli di nota per il contributo che non solo danno alla narrazione in quanto tale, ma anche per quanto, direttamente e indirettamente, riescono a dare alla maturazione delle inesperte Kate e Emilico. Kate sarà pure intelligentissima, Emilico sarà pure un cuor di panna, ma non basta certo questo per buttare giù la dinastia degli Shadow, e Kate questo lo sa bene, Emilico dal canto suo ha molti "perché" a cui manca ancora risposta.
La narrazione, pendente da un nemmeno troppo intricato mistero, si mostra più incalzante e ritmata rispetto al primo arco narrativo, dando al suo titolo la spinta di energia necessaria alla maturazione del personaggio di Kate, che esce benissimo dall'intreccio delle vicende, combattiva e determinata, ma sempre abile calcolatrice. Emilico esce altrettanto bene, se non più della sua controparte, confermandosi il ritratto - e il volto - della gentilezza, un'arma che troverà presto la sua consacrazione all'interno della storia, ma arriva a rattoppare i suoi buchi di ingenuità, imparando dalla sua Signora come si usa il cervello.
Nota di merito per Jhon e Shaun, spalle a dir poco perfette per l'accompagnamento dell'azione, meno equilibrati e maggiormente acerbi, ma, per un motivo o per un altro, estremamente volenterosi e affidabili.
Questo pezzo di narrazione è quasi auto-conclusivo, ma, come vedremo più avanti, sarà fondamentale oltre ogni misura nell'economia generale della storia, e la gestione non poteva essere migliore, e non solo perché CloverWorks ha praticamente riportato le pagine su schermo, ma anche perché ha saputo sapientemente gestire i tempi di regia, essenziali in un contesto narrativo con il bilanciamento così sottile tra azione e dialogo.
Altra nota di merito a Akari Kitō, doppiatrice di Kate-sama e protagonista dei suoi numerosi e intricati monologhi mentali, ai quali riesce ad attribuire forte carattere analitico e riflessivo, oltre che sensibilmente propositivo quando necessario. Una prova davvero eccellente.
Nota finale di assoluto merito per ReoNa e la sua "Shall We Dance?", che non solo calza a pennello con la narrazione, ma, detta banalmente, è proprio una bella canzone, così come la ending, "Masquerade" dalle voci delle ClariS, che si sposa perfettamente al velo di mistero che avvolge il racconto.
Che altro dire? Waiting room per la season 3.
"Shadows House" si ripresenta sugli schermi con un nuovo arco narrativo, che, differentemente dal precedente, ha la fortuna, se così si può dire, di calcare zolle più sicure e garantite, per un titolo che inizialmente non era poi tanto certo di riuscire a guadagnarsi un adattamento degno di questo nome (guarda e piangi, "The Promised Neverland").
Qui vediamo quanta importanza abbiano i soldi nel nostro mondo. Qui vediamo un titolo che inizialmente non convinceva appieno, e che per questo era stato macchiato - ingiustamente - con un primo finale originale privo sia di capo che di coda, una sorta di invito a chi guardava a non farsi troppe aspettative per l'eventuale proseguimento della storia, perché il trattamento "The Promised Neverland" era dietro l'angolo.
Qui vediamo però che "Shadows House" ha convinto il suo pubblico, qui vediamo che "Shadows House" ha portato a casa la beneamata pagnottella, ed ecco il risultato: un adattamento ricamato pagina per pagina dall'opera originale, e che ha addirittura saputo tappezzare dignitosamente lo scempio fatto con il finale con cui ci aveva inizialmente lasciati.
Qui vediamo la nostra coppia d'oro, Kate e la sua Emilico, alle prese con il problema di porre le basi per la bramata rivolta contro Villa Shadow. Rivolta che passa da più tappe più o meno necessarie ai fini narrativi ma singolarmente fondamentali per la riuscita nella sua immensa impresa da parte della piccola eroina fuligginosa. Ma qualcun altro sembra saperne di più del dovuto circa la realtà che si nasconde dietro alle Nobili Ombre e non mancherà di mettere in difficoltà la scaltrissima Kate.
Numerosi sono i volti - e non volti - che si aggiungono alla scena, specialmente Barbara e Rosemary, meritevoli di nota per il contributo che non solo danno alla narrazione in quanto tale, ma anche per quanto, direttamente e indirettamente, riescono a dare alla maturazione delle inesperte Kate e Emilico. Kate sarà pure intelligentissima, Emilico sarà pure un cuor di panna, ma non basta certo questo per buttare giù la dinastia degli Shadow, e Kate questo lo sa bene, Emilico dal canto suo ha molti "perché" a cui manca ancora risposta.
La narrazione, pendente da un nemmeno troppo intricato mistero, si mostra più incalzante e ritmata rispetto al primo arco narrativo, dando al suo titolo la spinta di energia necessaria alla maturazione del personaggio di Kate, che esce benissimo dall'intreccio delle vicende, combattiva e determinata, ma sempre abile calcolatrice. Emilico esce altrettanto bene, se non più della sua controparte, confermandosi il ritratto - e il volto - della gentilezza, un'arma che troverà presto la sua consacrazione all'interno della storia, ma arriva a rattoppare i suoi buchi di ingenuità, imparando dalla sua Signora come si usa il cervello.
Nota di merito per Jhon e Shaun, spalle a dir poco perfette per l'accompagnamento dell'azione, meno equilibrati e maggiormente acerbi, ma, per un motivo o per un altro, estremamente volenterosi e affidabili.
Questo pezzo di narrazione è quasi auto-conclusivo, ma, come vedremo più avanti, sarà fondamentale oltre ogni misura nell'economia generale della storia, e la gestione non poteva essere migliore, e non solo perché CloverWorks ha praticamente riportato le pagine su schermo, ma anche perché ha saputo sapientemente gestire i tempi di regia, essenziali in un contesto narrativo con il bilanciamento così sottile tra azione e dialogo.
Altra nota di merito a Akari Kitō, doppiatrice di Kate-sama e protagonista dei suoi numerosi e intricati monologhi mentali, ai quali riesce ad attribuire forte carattere analitico e riflessivo, oltre che sensibilmente propositivo quando necessario. Una prova davvero eccellente.
Nota finale di assoluto merito per ReoNa e la sua "Shall We Dance?", che non solo calza a pennello con la narrazione, ma, detta banalmente, è proprio una bella canzone, così come la ending, "Masquerade" dalle voci delle ClariS, che si sposa perfettamente al velo di mistero che avvolge il racconto.
Che altro dire? Waiting room per la season 3.