Slayers - L'eredità degli elfi
Dopo il successo del primo film era inevitabile che ne venisse prodotto un altro, l'anno dopo.
Ecco dunque Naga e Lina di nuovo insieme in una spassosa e pericolosa avventura. Stavolta a vedersela molto brutta sarà proprio Naga, divenuta il bersaglio di un'arma creata dagli elfi e poi sigillata, perché troppo pericolosa (e praticamente incontrollabile). Questo film si differenzia in maniera sostanziale dal primo film: il primo film aveva infatti un cattivo vero e proprio da sconfiggere, mentre in questo il "cattivo" si rivela alquanto scarso e per nulla combattivo di fronte a Lina. I suoi poteri sono alquanto ridicoli, ecco perché aveva bisogno di liberare l'arma ancestrale per poter conquistare il mondo. Peccato che non avesse letto bene le istruzioni dell'arma...
Anche questo film è divertente come e forse anche più del primo, tuttavia secondo me è leggermente inferiore a "Le Terme di Mipross". Resta comunque un'avventura godibile delle nostre due eroine.
Ecco dunque Naga e Lina di nuovo insieme in una spassosa e pericolosa avventura. Stavolta a vedersela molto brutta sarà proprio Naga, divenuta il bersaglio di un'arma creata dagli elfi e poi sigillata, perché troppo pericolosa (e praticamente incontrollabile). Questo film si differenzia in maniera sostanziale dal primo film: il primo film aveva infatti un cattivo vero e proprio da sconfiggere, mentre in questo il "cattivo" si rivela alquanto scarso e per nulla combattivo di fronte a Lina. I suoi poteri sono alquanto ridicoli, ecco perché aveva bisogno di liberare l'arma ancestrale per poter conquistare il mondo. Peccato che non avesse letto bene le istruzioni dell'arma...
Anche questo film è divertente come e forse anche più del primo, tuttavia secondo me è leggermente inferiore a "Le Terme di Mipross". Resta comunque un'avventura godibile delle nostre due eroine.
“Slayers - L‘eredità degli Elfi” è il secondo film ispirato dall’omonima serie, ed è del 1996.
Sebbene non abbia mai seguito l’anime di riferimento, prima di vedere “L’eredità degli Elfi”, ho avuto occasione di vedere il primo film della serie, ovvero “Le terme di Mipross”.
E devo dire che il secondo mi ha piacevolmente sorpreso, in quanto mi è piaciuto decisamente di più del primo.
La trama mi è parsa sicuramente più interessante: le solite protagoniste Rina e Naga questa volta hanno a che fare con un malvagio sovrano, che ha assoggettato un piccolo paesino, nel quale è custodito un antico e potentissimo artefatto. Senza procedere oltre (più che altro per non incappare in qualche spoiler), la storia, sebbene non sia un capolavoro di originalità, presenta alcune sorprese. Inoltre, per gli amanti del genere fantasy in senso lato, viene presentato qualche “spunto” (di riflessione mi sembra eccessivo) comunque interessante, riguardo alla natura e funzione del sopracitato artefatto (che è appunto l’eredità degli elfi).
Quindi, oltre alla trama, già più significativa, un altro aspetto che ho molto apprezzato è la comicità generale che pregna tutta l’opera. Infatti mi sono proprio divertito. Non c’è da aspettarsi chissà quale ricercatezza nelle battute o nelle scenette, però la classica vena demenziale della serie brilla più intensamente in questo lungometraggio.
La realizzazione tecnica invece incarna lo standard dell’epoca: disegni semplici e puliti, affiancati da un sonoro epico che si adatta perfettamente a tutte le situazioni narrate.
In definitiva, se siete alla ricerca di qualcosa di classico, ma allo stesso tempo anche spassoso e comunque appassionante, vi consiglio senz’altro di dare un’occhiata a questo film.
Sebbene non abbia mai seguito l’anime di riferimento, prima di vedere “L’eredità degli Elfi”, ho avuto occasione di vedere il primo film della serie, ovvero “Le terme di Mipross”.
E devo dire che il secondo mi ha piacevolmente sorpreso, in quanto mi è piaciuto decisamente di più del primo.
La trama mi è parsa sicuramente più interessante: le solite protagoniste Rina e Naga questa volta hanno a che fare con un malvagio sovrano, che ha assoggettato un piccolo paesino, nel quale è custodito un antico e potentissimo artefatto. Senza procedere oltre (più che altro per non incappare in qualche spoiler), la storia, sebbene non sia un capolavoro di originalità, presenta alcune sorprese. Inoltre, per gli amanti del genere fantasy in senso lato, viene presentato qualche “spunto” (di riflessione mi sembra eccessivo) comunque interessante, riguardo alla natura e funzione del sopracitato artefatto (che è appunto l’eredità degli elfi).
Quindi, oltre alla trama, già più significativa, un altro aspetto che ho molto apprezzato è la comicità generale che pregna tutta l’opera. Infatti mi sono proprio divertito. Non c’è da aspettarsi chissà quale ricercatezza nelle battute o nelle scenette, però la classica vena demenziale della serie brilla più intensamente in questo lungometraggio.
La realizzazione tecnica invece incarna lo standard dell’epoca: disegni semplici e puliti, affiancati da un sonoro epico che si adatta perfettamente a tutte le situazioni narrate.
In definitiva, se siete alla ricerca di qualcosa di classico, ma allo stesso tempo anche spassoso e comunque appassionante, vi consiglio senz’altro di dare un’occhiata a questo film.
Ma che razza di cose si inventano gli elfi?!
Lina e Naga si trovano in una taverna di una ridente cittadina, tranquillamente assorte nel loro pasto (o almeno finché non si mettono a litigare per l'ultimo pezzo di filetto rimasto nel piatto), quando un ladruncolo tenta di rubare la borsa di Lina. La ragazza cerca di far capire al ladro che queste cose non si fanno col metodo che le riesce meglio: lancia un "Fireball", spazzando via il ladro e con lui mezza locanda (Naga compresa). Mentre Naga e Lina discutono sugli effetti distruttivi dei suoi incantesimi, fa il suo ingresso tra le macerie una ragazza ferita e che fatica a reggersi in piedi. La giovane sta cercando aiuto per salvare il suo villaggio che è stato occupato da una misteriosa organizzazione.
Lina in un primo momento rifiuta di aiutarla, ma cambia idea quando scopre di poter mettere le mani su un antico tesoro lasciato dagli elfi. Così Lina e Naga decidono di aiutare la ragazza, solo per scoprire che dietro a tutto c'è uno strampalato mago di terza categoria e che il famoso tesoro è in realtà un mostro magico, creato dagli elfi durante la grande guerra contro i demoni. C'è un unico problema... quell'affare, oltre ad essere immune alla magia, è completamente fuori controllo e il suo unico obbiettivo è distruggere chiunque porti uno strano bracciale. E indovina un po' chi se l'è messo senza pensarci? Naga... e adesso tocca a Lina toglierla dai guai.
E con questo parte il secondo lungometraggio di "Slayers". Come protagoniste abbiamo sempre Lina e Naga, le due amiche-rivali, che riescono a intrattenere lo spettatore con la loro spiccata personalità. La trama del film è leggermente meno coinvolgente del suo predecessore, ma non mancano certo le scene d'azione e i numerosi momenti comici, coadiuvati dallo strampalato mago e dai suoi dipendenti (o per meglio dire ex dipendenti). Oltre a questi personaggi ci sono anche la giovane Saleena e suo padre (un vecchietto con un ciuffo assurdo) che fanno da comprimari. La realizzazione tecnica è migliorata rispetto al primo film, sia a livello di animazioni che come cura del character design e dei fondali. A livello di doppiaggio nulla da ridire, ma anche qui la protagonista viene chiamata Rina e ci sono gli incantesimi tradotti alla Mediaset. In ogni caso si tratta di un buon film, con un mix azzeccato di comicità e azione.
Lina e Naga si trovano in una taverna di una ridente cittadina, tranquillamente assorte nel loro pasto (o almeno finché non si mettono a litigare per l'ultimo pezzo di filetto rimasto nel piatto), quando un ladruncolo tenta di rubare la borsa di Lina. La ragazza cerca di far capire al ladro che queste cose non si fanno col metodo che le riesce meglio: lancia un "Fireball", spazzando via il ladro e con lui mezza locanda (Naga compresa). Mentre Naga e Lina discutono sugli effetti distruttivi dei suoi incantesimi, fa il suo ingresso tra le macerie una ragazza ferita e che fatica a reggersi in piedi. La giovane sta cercando aiuto per salvare il suo villaggio che è stato occupato da una misteriosa organizzazione.
Lina in un primo momento rifiuta di aiutarla, ma cambia idea quando scopre di poter mettere le mani su un antico tesoro lasciato dagli elfi. Così Lina e Naga decidono di aiutare la ragazza, solo per scoprire che dietro a tutto c'è uno strampalato mago di terza categoria e che il famoso tesoro è in realtà un mostro magico, creato dagli elfi durante la grande guerra contro i demoni. C'è un unico problema... quell'affare, oltre ad essere immune alla magia, è completamente fuori controllo e il suo unico obbiettivo è distruggere chiunque porti uno strano bracciale. E indovina un po' chi se l'è messo senza pensarci? Naga... e adesso tocca a Lina toglierla dai guai.
E con questo parte il secondo lungometraggio di "Slayers". Come protagoniste abbiamo sempre Lina e Naga, le due amiche-rivali, che riescono a intrattenere lo spettatore con la loro spiccata personalità. La trama del film è leggermente meno coinvolgente del suo predecessore, ma non mancano certo le scene d'azione e i numerosi momenti comici, coadiuvati dallo strampalato mago e dai suoi dipendenti (o per meglio dire ex dipendenti). Oltre a questi personaggi ci sono anche la giovane Saleena e suo padre (un vecchietto con un ciuffo assurdo) che fanno da comprimari. La realizzazione tecnica è migliorata rispetto al primo film, sia a livello di animazioni che come cura del character design e dei fondali. A livello di doppiaggio nulla da ridire, ma anche qui la protagonista viene chiamata Rina e ci sono gli incantesimi tradotti alla Mediaset. In ogni caso si tratta di un buon film, con un mix azzeccato di comicità e azione.
Spassosissimo. La prima volta che l'ho visto ho riso fino alle lacrime.
Conosciuto anche come "Slayers Return", "L'eredità degli elfi" è il secondo film di "Slayers", e, come in tutti i film, ha come protagoniste principali il mitico duo Rina e Naga. Stavolta le nostre due eroine dovranno difendere un villaggio da una demenziale cospirazione per impadronirsi del mondo da parte di un mago megalomane e del suo fidato braccio destro (i quali, a quanto pare, non avevano niente di meglio da fare, dopo essere stati mollati dalle rispettive mogli!). Per raggiungere lo scopo i due cercheranno di servirsi di un'antica e leggendaria arma elfica nascosta nei pressi del villaggio, che però si rivelerà talmente incontrollabile che Rina e Naga dovranno intervenire personalmente per risolvere la situazione.
Che dire, sicuramente non bisogna aspettarsi da questo film una trama profonda o dei personaggi indimenticabili (anche se l'alchimia del duo Rina e Naga è come sempre fantastica, con l'una sempre pronta a ingannare l'altra e viceversa!), però a mio parere riesce pienamente nello scopo che si prefigge: far ridere lo spettatore.
Una menzione particolare anche alla splendida "Just be conscious" di Megumi Hayashibara, sigla di chisura del film. Voto: 8
Conosciuto anche come "Slayers Return", "L'eredità degli elfi" è il secondo film di "Slayers", e, come in tutti i film, ha come protagoniste principali il mitico duo Rina e Naga. Stavolta le nostre due eroine dovranno difendere un villaggio da una demenziale cospirazione per impadronirsi del mondo da parte di un mago megalomane e del suo fidato braccio destro (i quali, a quanto pare, non avevano niente di meglio da fare, dopo essere stati mollati dalle rispettive mogli!). Per raggiungere lo scopo i due cercheranno di servirsi di un'antica e leggendaria arma elfica nascosta nei pressi del villaggio, che però si rivelerà talmente incontrollabile che Rina e Naga dovranno intervenire personalmente per risolvere la situazione.
Che dire, sicuramente non bisogna aspettarsi da questo film una trama profonda o dei personaggi indimenticabili (anche se l'alchimia del duo Rina e Naga è come sempre fantastica, con l'una sempre pronta a ingannare l'altra e viceversa!), però a mio parere riesce pienamente nello scopo che si prefigge: far ridere lo spettatore.
Una menzione particolare anche alla splendida "Just be conscious" di Megumi Hayashibara, sigla di chisura del film. Voto: 8