Berserk
Negli anni '90 "Berserk" era diventato ormai un fenomeno non solo in Giappone, ma già in tutto il mondo; il manga di Kentaro Miura stava cominciando a conquistare sempre più proseliti.
Inutile dire che l'annuncio di una serie animata tratta dal manga fece felici milioni di fan. Rimaneva però un dubbio: ovvero se l'anime sarebbe stato in grado di ripercorrere fedelmente tutta la storia del manga, nella sua violenza e crudezza. Oggi sappiamo che la risposta era parzialmente negativa, ma d'altro canto non era facile proporre certe scene in anime televisivo, nonostante fosse trasmesso in orari notturni. Non solo la violenza è stata parecchio tagliata, ma sono stati eliminati diversi personaggi secondari e sottotrame più o meno importanti, probabilmente per la mancanza di episodi necessari: infatti furono commissionati solo 25 episodi, e dunque sono state tagliate tutte le parti che non erano considerate indispensabili per la comprensione della storia, per concentrarsi sul flashback dell'età dell'oro della squadra dei falchi. Ed è stato tagliato anche il personaggio dell'elfo Puck, visto che forse non avrebbe avuto comunque un ruolo molto grande in questa versione animata. Ci troviamo di fronte ad un "Berserk" piuttosto differente dunque, che racconta la stessa storia in mondo diverso.
Non è esattamente una versione alternativa, ma d'altro canto non è nemmeno una versione fedele, e per questo motivo molti fan lo considerano un anime mediocre. Tuttavia ha anche diversi pregi: se le animazioni variano da mediocri a molto valide, i disegni sono spesso molto ben realizzati, con bellissimi sfondi acquarellati. Ovviamente ciò non vale per tutti gli episodi, ma lo standard qualitativo è un genere buono. Il doppiaggio italiano (eh sì, perché poi arrivò anche sulle reti Mediaset ad un certo, dopo mezzanotte) è discreto: non tutte le voci sono adattissime ai personaggi, tuttavia gli sforzi fatti dai doppiatori sono comunque encomiabili. L'adattamento dei dialoghi sembra invece claudicante: ci sono errori di traduzione, alcuni dialoghi divergono molto da quelli del manga, anche se spesso la sostanza non cambia troppo. Però forse si potevano curare un po' meglio. Altro difetto è la coreografia di alcuni combattimenti: non si avverte molto la "pesantezza" della spada di Guts, che sembra oscillare una schiaccia mosche di fronte ai nemici. Nei duelli uno contro uno le cose migliorano, ma durante le battaglie con molti soldati le scene non sembrano molto convincenti purtroppo.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
E poi, come si diceva, troppe cose tagliate, troppi personaggi secondari che non hanno lo spazio che meritano, troppe dettagli semplificati. Perché Gambino odia così tanto Guys ad esempio? Nell'anime viene fatto intendere che sia soprattutto perché il padre adottivo di Guts ha perso fama in battaglia, ma nel manga sappiamo come sono andate le cose. Nell'anime Guts non viene nemmeno violentato da un altro mercenario, quindi non ha tutti i traumi che poi fanno capire il suo carattere ritroso e scontroso. Un'intera saga del conte malefico viene interamente saltata: in questa storia vedevamo Guts combattere contro il secondo (anzi terzo se vogliamo) apostolo, e il suo nuovo incontro con i 5 della mano di dio. Non vi è traccia di questo nell'anime: ci sarebbero voluti almeno 3 o 4 episodi per animate questa storia. Eliminato anche il cavaliere del teschio, personaggio che diventerà fondamentale per Guts più volte nella storia. Eliminato totalmente l'apostolo Wyatt, che metteva a dura prova Guts prima dell'eclissi.Eliminato Shilat, mercenario dei kushan, che incrocerà la strada di Guts un paio di volte. Eliminata la famigerata scena del re che scopre le macchie di sangue sul letto di sua figlia e poi perde la testa. Ed infine eliminate o rese meno esplicite scene forti di stupro.
In sostanza questo è ancora "Berserk", seppure una versione in po' edulcorata e riassuntiva della serie originale.
È una serie brutta? No.
È una serie perfetta? Ahimè, no. Se si guarda senza altissime aspettative rimane una buona serie anche dopo quasi 30 anni.
Inutile dire che l'annuncio di una serie animata tratta dal manga fece felici milioni di fan. Rimaneva però un dubbio: ovvero se l'anime sarebbe stato in grado di ripercorrere fedelmente tutta la storia del manga, nella sua violenza e crudezza. Oggi sappiamo che la risposta era parzialmente negativa, ma d'altro canto non era facile proporre certe scene in anime televisivo, nonostante fosse trasmesso in orari notturni. Non solo la violenza è stata parecchio tagliata, ma sono stati eliminati diversi personaggi secondari e sottotrame più o meno importanti, probabilmente per la mancanza di episodi necessari: infatti furono commissionati solo 25 episodi, e dunque sono state tagliate tutte le parti che non erano considerate indispensabili per la comprensione della storia, per concentrarsi sul flashback dell'età dell'oro della squadra dei falchi. Ed è stato tagliato anche il personaggio dell'elfo Puck, visto che forse non avrebbe avuto comunque un ruolo molto grande in questa versione animata. Ci troviamo di fronte ad un "Berserk" piuttosto differente dunque, che racconta la stessa storia in mondo diverso.
Non è esattamente una versione alternativa, ma d'altro canto non è nemmeno una versione fedele, e per questo motivo molti fan lo considerano un anime mediocre. Tuttavia ha anche diversi pregi: se le animazioni variano da mediocri a molto valide, i disegni sono spesso molto ben realizzati, con bellissimi sfondi acquarellati. Ovviamente ciò non vale per tutti gli episodi, ma lo standard qualitativo è un genere buono. Il doppiaggio italiano (eh sì, perché poi arrivò anche sulle reti Mediaset ad un certo, dopo mezzanotte) è discreto: non tutte le voci sono adattissime ai personaggi, tuttavia gli sforzi fatti dai doppiatori sono comunque encomiabili. L'adattamento dei dialoghi sembra invece claudicante: ci sono errori di traduzione, alcuni dialoghi divergono molto da quelli del manga, anche se spesso la sostanza non cambia troppo. Però forse si potevano curare un po' meglio. Altro difetto è la coreografia di alcuni combattimenti: non si avverte molto la "pesantezza" della spada di Guts, che sembra oscillare una schiaccia mosche di fronte ai nemici. Nei duelli uno contro uno le cose migliorano, ma durante le battaglie con molti soldati le scene non sembrano molto convincenti purtroppo.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
E poi, come si diceva, troppe cose tagliate, troppi personaggi secondari che non hanno lo spazio che meritano, troppe dettagli semplificati. Perché Gambino odia così tanto Guys ad esempio? Nell'anime viene fatto intendere che sia soprattutto perché il padre adottivo di Guts ha perso fama in battaglia, ma nel manga sappiamo come sono andate le cose. Nell'anime Guts non viene nemmeno violentato da un altro mercenario, quindi non ha tutti i traumi che poi fanno capire il suo carattere ritroso e scontroso. Un'intera saga del conte malefico viene interamente saltata: in questa storia vedevamo Guts combattere contro il secondo (anzi terzo se vogliamo) apostolo, e il suo nuovo incontro con i 5 della mano di dio. Non vi è traccia di questo nell'anime: ci sarebbero voluti almeno 3 o 4 episodi per animate questa storia. Eliminato anche il cavaliere del teschio, personaggio che diventerà fondamentale per Guts più volte nella storia. Eliminato totalmente l'apostolo Wyatt, che metteva a dura prova Guts prima dell'eclissi.Eliminato Shilat, mercenario dei kushan, che incrocerà la strada di Guts un paio di volte. Eliminata la famigerata scena del re che scopre le macchie di sangue sul letto di sua figlia e poi perde la testa. Ed infine eliminate o rese meno esplicite scene forti di stupro.
In sostanza questo è ancora "Berserk", seppure una versione in po' edulcorata e riassuntiva della serie originale.
È una serie brutta? No.
È una serie perfetta? Ahimè, no. Se si guarda senza altissime aspettative rimane una buona serie anche dopo quasi 30 anni.
"Berserk" è la serie anime tratta dall'omonimo manga di Kentaro Miura, che in 25 episodi narra le vicende di Guts, un ragazzo mercenario appartenente al gruppo dei falchi.
La storia è ambientata in un medioevo fantasy e propone il classico conflitto interminabile tra due paesi del tempo. Qui si inseriscono i falchi, di cui Guts fa parte, guidati da Griffith. Il gruppo si crea un nome compiendo grandi imprese durante la guerra.
La storia in generale risulta abbastanza confusa per come è narrata. A volte sembra solo di vedere delle sequenze di incursioni di cui non sembra esserci un vero nesso logico, che avvengono per il solo motivo che sono in guerra, il tutto purtroppo finisce per somigliare quasi ad una cronaca degli eventi. Probabilmente il fatto che il numero di episodi fosse limitato ha influito. Il tutto si alterna a parti che più importanti dal punto di vista narrativo, ma di cui si ha comunque l'impressione che il tutto sia contornato da una confusione generale. Grande esempio di ciò è il finale stesso, di cui non si capisce di preciso molto, ne come va a risolversi.
Inoltre in molti punti ci sono evidenti forzature che portano i protagonisti "a vincere". Senza entrare troppo nello specifico, si può dire che a volte i nemici risultino fin troppo stupidi e/o deboli e all'opposto i protagonisti fin troppo intelligenti e/o forti.
Per finire, il fatto che, sostanzialmente, il tutto non è altro che un lungo flashback non aiuta per niente, anzi. Dall'inizio sappiamo già che fine farà il protagonista quindi alcuni sviluppi finiscono per risultare scontati.
Il tutto nel complesso funziona comunque.
Come anticipato, uno dei più grandi difetti è che spesso i protagonisti sembrano fin troppo forti e/o intelligenti e i protagonisti all'opposto. Il tutto viene magari anche introdotto, il problema è che viene esagerato a tal punto che esce fuori da ogni logica e finisce per sembrare ridicolo. Per fare un esempio, sappiamo che Guts è un grande spadaccino, ma grande spadaccino non significa "il Superman degli spadaccini". Nella serie si dimostra capace di affrontare orde di nemici in duelli uno contro cinquanta, mentre è pure ferito. All'opposto troviamo i nemici, armati di balestra, ma a cui non apparentemente non passa neanche per la mente di provare a scoccare il dardo tutti nello stesso momento. Come detto, si supera il limite della logica o del buon senso o decidete voi come chiamarlo. Da sottolineare che Guts non ha superpoteri (in teoria), ma come detto, nella pratica sembra di vedere Superman che combatte contro i normali umani. In un certo senso il tutto ricade nell'assurdo, quasi come succede con One-Punch-Man (ovviamente in modo molto meno esagerato) ma con la differenza che in OPM la cosa è voluta, qui è no. Il tutto è amplificato dal fatto che, come detto, tutto l'anime consiste in un flashback. Già in un normale anime con una sola linea temporale sappiamo che il protagonista vincerà sempre almeno fino allo scontro finale (in cui comunque anche li vince al 99,9%), o mal che vada un determinato avvenimento si concluderà "in un nulla di fatto" in cui il protagonista non vince, ma neanche perde definitivamente. La qualità sta nel rendere il tutto credibile, facendo dire a chi guarda "Ha vinto il protagonista perché era più forte, perché ha meritato di vincere, perché era più bravo..." Qui invece ti viene da dire che il protagonista vince perché è il protagonista, ma la logica vorrebbe che avesse perso.
Tutto ciò non vale solo per Guts, ma anche per Griffith (il coprotagonista) e gli altri. Non faccio esempi più specifici per non fare troppi spoiler.
I personaggi sono tutto sommato ben caratterizzati, ma in realtà ne ho pensieri contrastanti per alcuni di loro. Per essere più specifico, Guts e Caska (altro personaggio principale) sono dei grandi personaggi e funzionano perfettamente nel complesso della serie. Griffith invece no.
Griffith è un personaggio sostanzialmente banale, il classico personaggio ambizioso, che ha il sogno perché "ci è nato". Il tutto può essere racchiuso nella precedente frase. Vero è che la premessa della serie è che il libero arbitrio non esiste e si è tutti predestinati, ma ciò non toglie che rimane banale. Il dire che tutto quello che succede succede perché qualche essere superiore ha deciso così, significa che tutto è giustificabile con ciò (come fosse un plot armor) ma non significa che tutto è top grazie ad esso. Come detto, il personaggio che è ambizioso perché si funziona, ma allo stesso tempo è "il modello base", è banale. Inoltre in alcune occasioni si dimostra poco coerente con se stesso, per esempio nel moneto in cui Guts abbandona i falchi. Nel duello (e anche in precedenza) dice con se stesso che per lui i suoi uomini non sono suoi pari, sono solo dei sottoposti, ma non amici/compagni/altro e che quindi preferirebbe uccidere Guts piuttosto che rischiare di affrontarlo in futuro in un altro esercito, ma dopo aver perso il duello è completamente sconvolto e distrutto dal fatto che Guts sia andato via e lui non sia riuscito a fermarlo. E dai suoi dialoghi dice abbastanza chiaramente che il problema non è che abbia perso il duello, il problema è che Guts (persona e non soldato) l'ha abbandonato.
Il resto dei personaggi minori non ha molto a dargli spessore, viene detto poco e nulla su di loro.
Il world building propone il classico scontro tra due potenze e in generale non è approfondito più di tanto. A volte sono presenti degli elementi contrastanti, tipo gente che dovrebbe essere armata bene che ha normali balestre, e gli altri dotati di balestre mitragliatrici e armi da fuoco.
In generale una serie che mi è piaciuta, ma al tempo stesso attanagliata da diversi aspetti che lasciano a desiderare.
La storia è ambientata in un medioevo fantasy e propone il classico conflitto interminabile tra due paesi del tempo. Qui si inseriscono i falchi, di cui Guts fa parte, guidati da Griffith. Il gruppo si crea un nome compiendo grandi imprese durante la guerra.
La storia in generale risulta abbastanza confusa per come è narrata. A volte sembra solo di vedere delle sequenze di incursioni di cui non sembra esserci un vero nesso logico, che avvengono per il solo motivo che sono in guerra, il tutto purtroppo finisce per somigliare quasi ad una cronaca degli eventi. Probabilmente il fatto che il numero di episodi fosse limitato ha influito. Il tutto si alterna a parti che più importanti dal punto di vista narrativo, ma di cui si ha comunque l'impressione che il tutto sia contornato da una confusione generale. Grande esempio di ciò è il finale stesso, di cui non si capisce di preciso molto, ne come va a risolversi.
Inoltre in molti punti ci sono evidenti forzature che portano i protagonisti "a vincere". Senza entrare troppo nello specifico, si può dire che a volte i nemici risultino fin troppo stupidi e/o deboli e all'opposto i protagonisti fin troppo intelligenti e/o forti.
Per finire, il fatto che, sostanzialmente, il tutto non è altro che un lungo flashback non aiuta per niente, anzi. Dall'inizio sappiamo già che fine farà il protagonista quindi alcuni sviluppi finiscono per risultare scontati.
Il tutto nel complesso funziona comunque.
Come anticipato, uno dei più grandi difetti è che spesso i protagonisti sembrano fin troppo forti e/o intelligenti e i protagonisti all'opposto. Il tutto viene magari anche introdotto, il problema è che viene esagerato a tal punto che esce fuori da ogni logica e finisce per sembrare ridicolo. Per fare un esempio, sappiamo che Guts è un grande spadaccino, ma grande spadaccino non significa "il Superman degli spadaccini". Nella serie si dimostra capace di affrontare orde di nemici in duelli uno contro cinquanta, mentre è pure ferito. All'opposto troviamo i nemici, armati di balestra, ma a cui non apparentemente non passa neanche per la mente di provare a scoccare il dardo tutti nello stesso momento. Come detto, si supera il limite della logica o del buon senso o decidete voi come chiamarlo. Da sottolineare che Guts non ha superpoteri (in teoria), ma come detto, nella pratica sembra di vedere Superman che combatte contro i normali umani. In un certo senso il tutto ricade nell'assurdo, quasi come succede con One-Punch-Man (ovviamente in modo molto meno esagerato) ma con la differenza che in OPM la cosa è voluta, qui è no. Il tutto è amplificato dal fatto che, come detto, tutto l'anime consiste in un flashback. Già in un normale anime con una sola linea temporale sappiamo che il protagonista vincerà sempre almeno fino allo scontro finale (in cui comunque anche li vince al 99,9%), o mal che vada un determinato avvenimento si concluderà "in un nulla di fatto" in cui il protagonista non vince, ma neanche perde definitivamente. La qualità sta nel rendere il tutto credibile, facendo dire a chi guarda "Ha vinto il protagonista perché era più forte, perché ha meritato di vincere, perché era più bravo..." Qui invece ti viene da dire che il protagonista vince perché è il protagonista, ma la logica vorrebbe che avesse perso.
Tutto ciò non vale solo per Guts, ma anche per Griffith (il coprotagonista) e gli altri. Non faccio esempi più specifici per non fare troppi spoiler.
I personaggi sono tutto sommato ben caratterizzati, ma in realtà ne ho pensieri contrastanti per alcuni di loro. Per essere più specifico, Guts e Caska (altro personaggio principale) sono dei grandi personaggi e funzionano perfettamente nel complesso della serie. Griffith invece no.
Griffith è un personaggio sostanzialmente banale, il classico personaggio ambizioso, che ha il sogno perché "ci è nato". Il tutto può essere racchiuso nella precedente frase. Vero è che la premessa della serie è che il libero arbitrio non esiste e si è tutti predestinati, ma ciò non toglie che rimane banale. Il dire che tutto quello che succede succede perché qualche essere superiore ha deciso così, significa che tutto è giustificabile con ciò (come fosse un plot armor) ma non significa che tutto è top grazie ad esso. Come detto, il personaggio che è ambizioso perché si funziona, ma allo stesso tempo è "il modello base", è banale. Inoltre in alcune occasioni si dimostra poco coerente con se stesso, per esempio nel moneto in cui Guts abbandona i falchi. Nel duello (e anche in precedenza) dice con se stesso che per lui i suoi uomini non sono suoi pari, sono solo dei sottoposti, ma non amici/compagni/altro e che quindi preferirebbe uccidere Guts piuttosto che rischiare di affrontarlo in futuro in un altro esercito, ma dopo aver perso il duello è completamente sconvolto e distrutto dal fatto che Guts sia andato via e lui non sia riuscito a fermarlo. E dai suoi dialoghi dice abbastanza chiaramente che il problema non è che abbia perso il duello, il problema è che Guts (persona e non soldato) l'ha abbandonato.
Il resto dei personaggi minori non ha molto a dargli spessore, viene detto poco e nulla su di loro.
Il world building propone il classico scontro tra due potenze e in generale non è approfondito più di tanto. A volte sono presenti degli elementi contrastanti, tipo gente che dovrebbe essere armata bene che ha normali balestre, e gli altri dotati di balestre mitragliatrici e armi da fuoco.
In generale una serie che mi è piaciuta, ma al tempo stesso attanagliata da diversi aspetti che lasciano a desiderare.
Definito da tanti un capolavoro indiscusso ma legato all'amarezza di non vederne mai la fine (il manga da cui è tratto è tutt'ora in corso dopo 32 anni e l'autore, Miura, fa uscire un capitolo all'anno se va bene), mi hanno sempre resa scettica sulla visione del manga o dell'anime di "Berserk".
Inoltre quasi tutti lamentano una caduta narrativa assai imbarazzante e scadente nella seconda parte del manga, che qui non viene presa in considerazione: l'anime in pratica, tratta la parte più bella di "Berserk" narrativamente parlando. Dopo anni di tentennamenti alla fine ho ceduto alla curiosità avvicinandomi a quest'opera senza sapere nulla su trama e personaggi.
Lo valuto come un discreto anime, le animazioni sono datate e un po' piatte ma tutto sommato gradevoli, trama scorrevole, personaggi ben caratterizzati, dettagli narrativi storici accurati, ottimo doppiaggio e una colonna sonora davvero suggestiva che ti entra dentro e non la dimentichi più.
In definitiva un 8 come voto più che meritato.
Mi dicono di un remake del 2016, ma che addirittura è fatto peggio di questa serie targata 1997.
Dopo la visione anche della trilogia dei film "L'epoca d'Oro", indubbiamente migliore graficamente e con effetti speciali bellissimi usciti nel 2012/2013, ho comunque voluto far vedere questa versione un po' datata a mio marito per avvicinarlo al mondo di "Berserk" perché ritengo che i film siano troppo riassuntivi e taglino scene per me importanti, come l'infanzia di Gatsu e Caska che viene solo accennata nei film e qui invece ben descritta e crea la giusta empatia con lo spettatore.
Non avendo letto il manga non posso fare paragoni ma mi dicono che l'anime è discretamente fedele all'opera originale e che il manga è su un altro livello, incredibilmente più intenso emotivamente, ovviamente senza censure quindi più cruento e profondo.
Se l'anime, come in questo caso, deve invogliare alla lettura del manga, per me ci è riuscito, anche perché il finale ti lascia con la curiosità di vedere cosa succede subito dopo il famoso capitolo sull'Eclissi.
Francamente in tutta la serie il personaggio più interessante per me non è il protagonista, ma chi gli sta a fianco: Grifis.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Un mercenario che dal nulla ambisce ad avere tutto, e con tenacia, astuzia, intelligenza arriva molto lontano e acquisisce sempre più potere. Il protagonista Gatsu, almeno nell'anime, appare come un semplice mercenario che non ha avuto una infanzia felice e i campi di battaglia sono tutto ciò che conosce, rimane affascinato dal carisma di Grifis a tal punto da restare fedele al suo comando per 3 anni, volendogli bene come a un fratello, lasciandosi guidare ciecamente da lui, in pratica vivendo nella sua ombra, quindi fin qui è assai un personaggio piatto e monotono.
Fortunatamente a un certo punto c'è un'evoluzione che lo porterà a fare scelte che stravolgeranno gli eventi ma non dico nulla per non fare spoiler per chi non l'ha visto.
Grifis poi ha una predilezione per Gatsu, il loro rapporto è qualcosa di difficilmente classificabile, lo potrei definire un'amicizia intensa, molti hanno ipotizzato in Grifis un amore vero e proprio per il compagno.
Per avermi spinto a riguardarlo una seconda volta con mio marito, a vedere la trilogia di film e ad acquistare il manga, non posso che consigliarlo a tutti quelli che vogliono avvicinarsi al mondo di "Berserk" e non.
È molto meglio di tanti anime, anche più recenti, che purtroppo mi è capitato di vedere sul mercato.
Inoltre quasi tutti lamentano una caduta narrativa assai imbarazzante e scadente nella seconda parte del manga, che qui non viene presa in considerazione: l'anime in pratica, tratta la parte più bella di "Berserk" narrativamente parlando. Dopo anni di tentennamenti alla fine ho ceduto alla curiosità avvicinandomi a quest'opera senza sapere nulla su trama e personaggi.
Lo valuto come un discreto anime, le animazioni sono datate e un po' piatte ma tutto sommato gradevoli, trama scorrevole, personaggi ben caratterizzati, dettagli narrativi storici accurati, ottimo doppiaggio e una colonna sonora davvero suggestiva che ti entra dentro e non la dimentichi più.
In definitiva un 8 come voto più che meritato.
Mi dicono di un remake del 2016, ma che addirittura è fatto peggio di questa serie targata 1997.
Dopo la visione anche della trilogia dei film "L'epoca d'Oro", indubbiamente migliore graficamente e con effetti speciali bellissimi usciti nel 2012/2013, ho comunque voluto far vedere questa versione un po' datata a mio marito per avvicinarlo al mondo di "Berserk" perché ritengo che i film siano troppo riassuntivi e taglino scene per me importanti, come l'infanzia di Gatsu e Caska che viene solo accennata nei film e qui invece ben descritta e crea la giusta empatia con lo spettatore.
Non avendo letto il manga non posso fare paragoni ma mi dicono che l'anime è discretamente fedele all'opera originale e che il manga è su un altro livello, incredibilmente più intenso emotivamente, ovviamente senza censure quindi più cruento e profondo.
Se l'anime, come in questo caso, deve invogliare alla lettura del manga, per me ci è riuscito, anche perché il finale ti lascia con la curiosità di vedere cosa succede subito dopo il famoso capitolo sull'Eclissi.
Francamente in tutta la serie il personaggio più interessante per me non è il protagonista, ma chi gli sta a fianco: Grifis.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Un mercenario che dal nulla ambisce ad avere tutto, e con tenacia, astuzia, intelligenza arriva molto lontano e acquisisce sempre più potere. Il protagonista Gatsu, almeno nell'anime, appare come un semplice mercenario che non ha avuto una infanzia felice e i campi di battaglia sono tutto ciò che conosce, rimane affascinato dal carisma di Grifis a tal punto da restare fedele al suo comando per 3 anni, volendogli bene come a un fratello, lasciandosi guidare ciecamente da lui, in pratica vivendo nella sua ombra, quindi fin qui è assai un personaggio piatto e monotono.
Fortunatamente a un certo punto c'è un'evoluzione che lo porterà a fare scelte che stravolgeranno gli eventi ma non dico nulla per non fare spoiler per chi non l'ha visto.
Grifis poi ha una predilezione per Gatsu, il loro rapporto è qualcosa di difficilmente classificabile, lo potrei definire un'amicizia intensa, molti hanno ipotizzato in Grifis un amore vero e proprio per il compagno.
Per avermi spinto a riguardarlo una seconda volta con mio marito, a vedere la trilogia di film e ad acquistare il manga, non posso che consigliarlo a tutti quelli che vogliono avvicinarsi al mondo di "Berserk" e non.
È molto meglio di tanti anime, anche più recenti, che purtroppo mi è capitato di vedere sul mercato.
Anime vecchiotto, l'ho recuperato da poco e devo dire che è stata una grandissima scelta, crudo al punto giusto ma anche molto riflessivo. La prima stagione del 1997 nonostante sia vecchia merita davvero molto, la trama all'inizio può sembrare strana ma piano piano entriamo sempre più nella vita di Gatsu e compagni. Griffith è un personaggio bello come pochi, anche le musiche sono perfettamente azzeccate, nell'ultima puntata sul finale quella ending sembra fatta apposta. Nelle stagioni seguenti il ritmo cala un po' forse anche a causa dell poco materiale a disposizione visto che l'autore scrive un capitolo ogni cento anni, credo comunque che leggerò anche il manga. E' una serie che consiglio di vedere assolutamente, una pietra militare.
Non leggendo il manga, posso solo valutare questo anime come prodotto a sé; sorvolando sul finale tronco, di cui comunque ero a conoscenza prima di iniziare la visione, posso dire che è un buon prodotto. Non è tanto la storia ad essere eccezionale, quanto la narrazione! Oltre al giusto ritmo, spesso adeguatamente lento, colpisce la profondità e la cura con cui sono narrati Guts e sopratutto Griffith: sono a livelli in cui molto difficilmente ci si imbatte in un anime. Del resto, l'antagonista è quasi sempre il personaggio più importante di una storia, anche più dell'eroe, ed è chiaro fin dalle prime puntate che, a dispetto dei vari nemici scialbi e penosi, è Griffith il vero antagonista di Guts; il condottiero dei Falchi ha un sogno che mette sopra tutto e tutti e che lo porta ad avere una particolare fermezza, mentre Guts, pur essendo fisicamente il più forte, è invece in balia degli eventi e del suo vivere alla giornata. E' il confronto fra i due a fare male al protagonista, più di ogni ferita provocata negli scontri.
Se a livello di trama non ci si può certo lamentare, lo si può fare invece per quanto riguarda le animazioni, legnose anche per essere il 1997. Pur essendo molto curati i disegni, la staticità con cui è animata questa serie può giustamente dare un po' fastidio. Peccato.
Se a livello di trama non ci si può certo lamentare, lo si può fare invece per quanto riguarda le animazioni, legnose anche per essere il 1997. Pur essendo molto curati i disegni, la staticità con cui è animata questa serie può giustamente dare un po' fastidio. Peccato.
Posto che "Berserk" è uno dei miei manga preferiti e che reputo Kentaro Miura uno dei migliori mangaka dell'era moderna, son rimasto piuttosto deluso da questo adattamento anime.
Partiamo dall'apparato tecnico. Il design dei personaggi è abbastanza buono, anche se vedremo i protagonisti cambiare carnagione come neanche Michael Jackson, e i capelli di Griffith (Grifis nel manga) mutare colore da argento a biondo, e viceversa, talvolta anche nello stesso episodio; per una serie animata del 1997 direi che dal punto di vista della resa grafica non possiamo lamentarci. Fastidiosi invece sono i frequentissimi fermo immagine nelle fasi più concitate, come nel combattimento con Zodd o durante le battaglie dell'armata dei falchi, e l'approssimazione dei fondali, con sfondi neanche lontanamente paragonabili a quelli del manga. Da questo punto di vista l'impressione è che il lavoro sia stato svolto in modo piuttosto sommario e, paragonando il tutto al dettagliatissimo tratto di Miura, viene un po' da storcere il naso. Il comparto sonoro è insufficiente, a partire dalla fin troppo anonima sigla iniziale, anche priva di cantato. Le musiche che accompagnano Guts nelle sue avventure non sono malvagie, ma, essendo in numero decisamente esiguo, risultano dopo un po' stucchevoli e ripetitive.
La storia resta molto coinvolgente, e chi non ha letto il fumetto potrebbe restarne realmente colpito.
Guts è orfano, sua madre è stata etichettata come strega, quindi giustiziata con l'impiccagione. Verrà adottato dal mercenario Gambino, un uomo disturbato e senza scrupoli che gli causerà non pochi problemi. La sua vita cambierà dopo l'incontro con Griffith, l'ambizioso capitano dell'armata dei falchi. Guts si unirà al battaglione di Griffith, i due, grazie anche all'aiuto della guerriera Caska, porteranno in alto il nome dell'armata, vincendo numerose battaglie. Ma Guts non sa che dovrà ancora una volta fare i conti con un atroce destino.
Veniamo ora alle differenze con l'opera originale. La prima che salta all'occhio è l'assenza di Pak (il folletto che nel manga accompagna Gatsu), un'assenza che comunque si percepisce poco, anzi, forse avrebbe giovato anche al manga stesso. Inspiegabile e incomprensibile invece la scelta di rimuovere dal roster il Cavaliere del Teschio, a mio avviso uno dei personaggi più misteriosi e affascinanti dell'intero universo narrativo. Per il resto, a parte un'edulcorazione generale, con violenza ed erotismo ben meno marcati, la sceneggiatura è abbastanza fedele all'originale. O almeno all'arco narrativo che ricopre. Già, perché l'anime di "Berserk" è tronco, e si conclude con un vero e proprio cliffhanger (non scendo in dettagli per non 'spoilerare').
In conclusione, l'anime di "Berserk" è scorrevole e coinvolgente, e visionarlo risulta piacevole; è nell'equiparazione col manga però che mostra tutte le sue lacune, sfigurando sotto ogni aspetto. Il capolavoro di Miura, capostipite del dark fantasy medievale, avrebbe meritato un adattamento migliore, più curato, e un finale degno della sua caratura.
Voto:6
Partiamo dall'apparato tecnico. Il design dei personaggi è abbastanza buono, anche se vedremo i protagonisti cambiare carnagione come neanche Michael Jackson, e i capelli di Griffith (Grifis nel manga) mutare colore da argento a biondo, e viceversa, talvolta anche nello stesso episodio; per una serie animata del 1997 direi che dal punto di vista della resa grafica non possiamo lamentarci. Fastidiosi invece sono i frequentissimi fermo immagine nelle fasi più concitate, come nel combattimento con Zodd o durante le battaglie dell'armata dei falchi, e l'approssimazione dei fondali, con sfondi neanche lontanamente paragonabili a quelli del manga. Da questo punto di vista l'impressione è che il lavoro sia stato svolto in modo piuttosto sommario e, paragonando il tutto al dettagliatissimo tratto di Miura, viene un po' da storcere il naso. Il comparto sonoro è insufficiente, a partire dalla fin troppo anonima sigla iniziale, anche priva di cantato. Le musiche che accompagnano Guts nelle sue avventure non sono malvagie, ma, essendo in numero decisamente esiguo, risultano dopo un po' stucchevoli e ripetitive.
La storia resta molto coinvolgente, e chi non ha letto il fumetto potrebbe restarne realmente colpito.
Guts è orfano, sua madre è stata etichettata come strega, quindi giustiziata con l'impiccagione. Verrà adottato dal mercenario Gambino, un uomo disturbato e senza scrupoli che gli causerà non pochi problemi. La sua vita cambierà dopo l'incontro con Griffith, l'ambizioso capitano dell'armata dei falchi. Guts si unirà al battaglione di Griffith, i due, grazie anche all'aiuto della guerriera Caska, porteranno in alto il nome dell'armata, vincendo numerose battaglie. Ma Guts non sa che dovrà ancora una volta fare i conti con un atroce destino.
Veniamo ora alle differenze con l'opera originale. La prima che salta all'occhio è l'assenza di Pak (il folletto che nel manga accompagna Gatsu), un'assenza che comunque si percepisce poco, anzi, forse avrebbe giovato anche al manga stesso. Inspiegabile e incomprensibile invece la scelta di rimuovere dal roster il Cavaliere del Teschio, a mio avviso uno dei personaggi più misteriosi e affascinanti dell'intero universo narrativo. Per il resto, a parte un'edulcorazione generale, con violenza ed erotismo ben meno marcati, la sceneggiatura è abbastanza fedele all'originale. O almeno all'arco narrativo che ricopre. Già, perché l'anime di "Berserk" è tronco, e si conclude con un vero e proprio cliffhanger (non scendo in dettagli per non 'spoilerare').
In conclusione, l'anime di "Berserk" è scorrevole e coinvolgente, e visionarlo risulta piacevole; è nell'equiparazione col manga però che mostra tutte le sue lacune, sfigurando sotto ogni aspetto. Il capolavoro di Miura, capostipite del dark fantasy medievale, avrebbe meritato un adattamento migliore, più curato, e un finale degno della sua caratura.
Voto:6
"Berserk" è il primo adattamento anime dell'omonimo manga di Kentaro Miura, realizzato nel 1997 che poi purtroppo interruppe la serializzazione lasciando in bianco molti fan del titolo.
Dal lontano 1997 la grafica degli anime è migliorata di molto e per questo motivo trovarsi un comparto visivo come quello offertoci da quest'opera è un tantino fastidioso per l'occhio, ma ciò che noteremo col passare delle puntate è che i disegni sono molto reali e ben curati, ed inoltre le animazioni sono ben realizzate se pur con qualche sbavatura. Lo stesso discorso vale per il comparto sonoro, di altri anni e con stile diverso da quello che ormai siamo abituati a sentire e purtroppo qui si scarseggia un po' con delle musiche di sottofondo che non sempre rendono al meglio la scena e delle sigle di apertura e chiusura che sono soltanto orecchiabili e nulla di più. Il doppiaggio originale è ben realizzato e fin qui non ci sono dubbi, ma anche quello italiano non si rende meno apprezzabile, grazie ad una interpretazione sufficiente.
La trama di Berserk vede protagonista "Gatsu, il guerriero nero", un ragazzo orfano cresciuto da un mercenario che gli ha insegnato soltanto ad usare la spada per sopravvivere, ma il suo destino lo portò ad unirsi alla "squadra dei Falchi" capitanata da "Griffith", un uomo ambizioso cui l'unico interesse è realizzare il proprio sogno. Il nostro protagonista si farà per la prima volta degli amici e percorrerà quello che è il suo destino al fianco della squadra dei Falchi.
L'anime ha subito un inizio che lascia indecisi per via di qualche modifica apportata che mette da parte un personaggio, non molto importante ma sempre visibile dato che nella storia originale svolazza sempre intorno al nostro protagonista, ovvero l'elfo "Pak"; nel bel mezzo della storia noteremo l'assenza davvero pesante e inspiegabile di un'altro misterioso personaggio, il "cavaliere del teschio", che nel manga si rende davvero importante entrando in scena in momenti davvero significativi. Oltre a questo la censura si fa subito avanti ma non pesantemente fastidiosa come ci si può aspettare, visto che comunque l'opera è molto cruenta e quindi qualche immagine violenta viene risparmiata, ed inoltre molte altre scene vengono del tutto cancellate e saltate soprattutto verso gli episodi finali, lasciando grande amaro in bocca.
La sceneggiatura ha però molti lati positivi, infatti con l'avanzare degli episodi la storia diventa sempre più coinvolgente dimostrandoci poco alla volta vari aspetti dell'ambientazione, iniziando con un po' di horror per poi variare sul genere fantasy, conservando sempre lo splatter che è un marchio di fabbrica, e nel complesso quindi affermando anche che quest'anime non è un titolo da sottovalutare.
I personaggi sono ben caratterizzati ed ognuno di loro ha un ruolo fondamentale, rendendoli perfettamente adeguabili alla storia, ma quelli che risaltano all'occhio sono i tre principali Gatsu, Griffith e Caska che vengono analizzati caratterialmente in modo da trasmetterci molto a livello emotivo, sentimenti davvero forti come amore, odio, passione, rabbia, felicità e altro ancora.
Insomma, questa stagione di 25 episodi è stata davvero un'ottima scoperta che offre una buona visione, che però termina con un finale a dir poco cattivo per via delle mancate spiegazioni, contando anche che poi l'anime non ha più realizzato un sequel; inoltre per chi in effetti seguisse il manga, quest'adattamento anime farà forse torcere un po' il naso, tuttavia non si potrà non essere vittime dell'enorme coinvolgimento che l'anime sfrutta al meglio. Ovviamente consiglio quest'opera ma ad essere sinceri vi direi di puntare assolutamente sul manga che è nettamente superiore.
Dal lontano 1997 la grafica degli anime è migliorata di molto e per questo motivo trovarsi un comparto visivo come quello offertoci da quest'opera è un tantino fastidioso per l'occhio, ma ciò che noteremo col passare delle puntate è che i disegni sono molto reali e ben curati, ed inoltre le animazioni sono ben realizzate se pur con qualche sbavatura. Lo stesso discorso vale per il comparto sonoro, di altri anni e con stile diverso da quello che ormai siamo abituati a sentire e purtroppo qui si scarseggia un po' con delle musiche di sottofondo che non sempre rendono al meglio la scena e delle sigle di apertura e chiusura che sono soltanto orecchiabili e nulla di più. Il doppiaggio originale è ben realizzato e fin qui non ci sono dubbi, ma anche quello italiano non si rende meno apprezzabile, grazie ad una interpretazione sufficiente.
La trama di Berserk vede protagonista "Gatsu, il guerriero nero", un ragazzo orfano cresciuto da un mercenario che gli ha insegnato soltanto ad usare la spada per sopravvivere, ma il suo destino lo portò ad unirsi alla "squadra dei Falchi" capitanata da "Griffith", un uomo ambizioso cui l'unico interesse è realizzare il proprio sogno. Il nostro protagonista si farà per la prima volta degli amici e percorrerà quello che è il suo destino al fianco della squadra dei Falchi.
L'anime ha subito un inizio che lascia indecisi per via di qualche modifica apportata che mette da parte un personaggio, non molto importante ma sempre visibile dato che nella storia originale svolazza sempre intorno al nostro protagonista, ovvero l'elfo "Pak"; nel bel mezzo della storia noteremo l'assenza davvero pesante e inspiegabile di un'altro misterioso personaggio, il "cavaliere del teschio", che nel manga si rende davvero importante entrando in scena in momenti davvero significativi. Oltre a questo la censura si fa subito avanti ma non pesantemente fastidiosa come ci si può aspettare, visto che comunque l'opera è molto cruenta e quindi qualche immagine violenta viene risparmiata, ed inoltre molte altre scene vengono del tutto cancellate e saltate soprattutto verso gli episodi finali, lasciando grande amaro in bocca.
La sceneggiatura ha però molti lati positivi, infatti con l'avanzare degli episodi la storia diventa sempre più coinvolgente dimostrandoci poco alla volta vari aspetti dell'ambientazione, iniziando con un po' di horror per poi variare sul genere fantasy, conservando sempre lo splatter che è un marchio di fabbrica, e nel complesso quindi affermando anche che quest'anime non è un titolo da sottovalutare.
I personaggi sono ben caratterizzati ed ognuno di loro ha un ruolo fondamentale, rendendoli perfettamente adeguabili alla storia, ma quelli che risaltano all'occhio sono i tre principali Gatsu, Griffith e Caska che vengono analizzati caratterialmente in modo da trasmetterci molto a livello emotivo, sentimenti davvero forti come amore, odio, passione, rabbia, felicità e altro ancora.
Insomma, questa stagione di 25 episodi è stata davvero un'ottima scoperta che offre una buona visione, che però termina con un finale a dir poco cattivo per via delle mancate spiegazioni, contando anche che poi l'anime non ha più realizzato un sequel; inoltre per chi in effetti seguisse il manga, quest'adattamento anime farà forse torcere un po' il naso, tuttavia non si potrà non essere vittime dell'enorme coinvolgimento che l'anime sfrutta al meglio. Ovviamente consiglio quest'opera ma ad essere sinceri vi direi di puntare assolutamente sul manga che è nettamente superiore.
Qual è il compito più importante di un adattamento animato? Ovviamente quello di far avvicinare il grande pubblico all'opera da cui è tratto, sia esso un libro, una light novel o un manga. Gli anime hanno infatti il vantaggio di arrivare al grande pubblico in maniera diretta semplice ed immediata. Alcune volte vengono trasmessi direttamente in televisione quindi è possibile goderseli in assoluta tranquillità il più delle volte gratuitamente. Detto questo andiamo ad analizzare quest'opera più nel dettaglio.
Berserk è un anime del 1997 di 25 episodi, tratto dal manga omonimo del grandissimo Kentaro Miura. Per quanto riguarda la versione cartacea da cui è tratto, possiamo dire che quest'adattamento è abbastanza fedele, fatta eccezione per alcuni avvenimenti che vengono omessi, sia per la troppa violenza, ebbene si quando si parla di Berserk non si può non parlare di violenza, sia per motivi di durata presumo. Infatti quest'anime ricopre più o meno la prima parte del manga che può essere considerata la cornice dell'opera che getta le basi per l'intera trama.
La storia è ambientata in un mondo che è a metà strada tra il medioevo che noi conosciamo, infuria infatti la violentissima guerra dei cent'anni tra l'esercito di Tudor e Midland, contornato da oscuri quanto ogni presenti elementi soprannaturali (presenza di mostri e strane creature). Il protagonista dell'intera vicenda è Gatsu, un giovane mercenario che nella sua vita ha visto solo violenze e campi di battaglia, che entra in contatto con l'armata dei falchi, incredibile esercito di mercenari capitanati dal carismatico Grifis. Dopo essere stato sconfitto in duello da quest'ultimo Gatsu si troverà costretto suo malgrado ad unirsi all'armata al fianco dell'esercito di Midland. Sarà un'ottima occasione per il nostro protagonista di affinare le sue doti di guerriero e soprattutto di instaurare rapporti di amicizia coi vari compagni d'armi e soprattutto con Grifis.
L'intera narrazione è permeata da un'alone di mistero e terrore che attanaglia il cuore in maniera sorprendente. Ogni episodio lascia col fiato in sospeso e ti costringe a continuare la visione in maniera continuata e morbosa. I personaggi sono carismatici e caratterizzati alla perfezione. Nulla è lasciato al caso, l'atmosfera che si respira è perfetta. Il character design è molto fedele al manga, anche se perde molto poiché il tratto di Miura così sporco crudo e caotico è impossibile da riprodurre sullo schermo. La storia ti entra dentro e ti colpisce come un pugno alla stomaco. E' cruda, vera e a tratti disturbante a causa dell'eccessiva violenza e sadismo.
Non si può non innamorarsi di quest'anime, che però pecca di lasciare in sospeso l'intera vicenda, vero è che la storia narrata vale a dire la prima parte del manga è di gran lunga la migliore, ma è altrettanto vero che sentirete il bisogno di sapere come va a finire. Mi auguro vivamente che andrete a recuperare il manga.
Detto questo Berserk merita veramente di essere visto e rivisto, avrei messo un voto maggiore se non fosse stato per alcune pecche. In primis l'omissione di qualche particolare del manga che avrebbe reso la trama di gran lunga più interessante. Alcune sbavature sono presenti anche nelle animazioni, un pò scarne e statiche. Difetti sicuramente secondari per un'opera altrimenti perfetta che merita di essere conosciuta ed apprezzata da tutti.
Berserk è un anime del 1997 di 25 episodi, tratto dal manga omonimo del grandissimo Kentaro Miura. Per quanto riguarda la versione cartacea da cui è tratto, possiamo dire che quest'adattamento è abbastanza fedele, fatta eccezione per alcuni avvenimenti che vengono omessi, sia per la troppa violenza, ebbene si quando si parla di Berserk non si può non parlare di violenza, sia per motivi di durata presumo. Infatti quest'anime ricopre più o meno la prima parte del manga che può essere considerata la cornice dell'opera che getta le basi per l'intera trama.
La storia è ambientata in un mondo che è a metà strada tra il medioevo che noi conosciamo, infuria infatti la violentissima guerra dei cent'anni tra l'esercito di Tudor e Midland, contornato da oscuri quanto ogni presenti elementi soprannaturali (presenza di mostri e strane creature). Il protagonista dell'intera vicenda è Gatsu, un giovane mercenario che nella sua vita ha visto solo violenze e campi di battaglia, che entra in contatto con l'armata dei falchi, incredibile esercito di mercenari capitanati dal carismatico Grifis. Dopo essere stato sconfitto in duello da quest'ultimo Gatsu si troverà costretto suo malgrado ad unirsi all'armata al fianco dell'esercito di Midland. Sarà un'ottima occasione per il nostro protagonista di affinare le sue doti di guerriero e soprattutto di instaurare rapporti di amicizia coi vari compagni d'armi e soprattutto con Grifis.
L'intera narrazione è permeata da un'alone di mistero e terrore che attanaglia il cuore in maniera sorprendente. Ogni episodio lascia col fiato in sospeso e ti costringe a continuare la visione in maniera continuata e morbosa. I personaggi sono carismatici e caratterizzati alla perfezione. Nulla è lasciato al caso, l'atmosfera che si respira è perfetta. Il character design è molto fedele al manga, anche se perde molto poiché il tratto di Miura così sporco crudo e caotico è impossibile da riprodurre sullo schermo. La storia ti entra dentro e ti colpisce come un pugno alla stomaco. E' cruda, vera e a tratti disturbante a causa dell'eccessiva violenza e sadismo.
Non si può non innamorarsi di quest'anime, che però pecca di lasciare in sospeso l'intera vicenda, vero è che la storia narrata vale a dire la prima parte del manga è di gran lunga la migliore, ma è altrettanto vero che sentirete il bisogno di sapere come va a finire. Mi auguro vivamente che andrete a recuperare il manga.
Detto questo Berserk merita veramente di essere visto e rivisto, avrei messo un voto maggiore se non fosse stato per alcune pecche. In primis l'omissione di qualche particolare del manga che avrebbe reso la trama di gran lunga più interessante. Alcune sbavature sono presenti anche nelle animazioni, un pò scarne e statiche. Difetti sicuramente secondari per un'opera altrimenti perfetta che merita di essere conosciuta ed apprezzata da tutti.
Berserk è un anime decisamente deludente, ben realizzato tecnicamente ma davvvero poco godibile e coinvolgente. Avendolo appena visto per la prima volta, posso essere completamente esente da ogni pregiudizio, per cui mi appresto a definirne tutti i difetti, analizzando punto per punto ogni sua caratteristica.
Grafica: character design di altissimo livello, dal dettaglio dei personaggi estremamente elevato ed accattivante, riflessi e colori davvero splendidi con scene spatter onnipresenti e davvero cruente; peccato però, che la stessa cura non sia stata riposta nei fondali e, visto che ben 10 anni prima si era fatto molto meglio, definirei i fondali piuttosto sottotono rispetto alla media del 1997, ma specialmente considerando il numero di episodi.
Personaggi: logicamente Gatsu, il protagonista, è indubbiamente ben caratterizzato, ma dopo l'inizio, che ne faceva intravedere un eroe solitario e giustiziere, in stile Kenshiro per intenderci; la delusione è davvero cocente. Vederlo ridotto, inizialmente come semplice subalterno di Grifis, rinchiuso in regole da piccola comunità, e successivamente essere un semplice forzuto cavagliere condottiero, anzichè un eroe dai poteri particolari, mi ha deluso tantissimo. Caska è ben caratterizzata, ed ogni suo comportamento risulta quindi coerente ed interessante. Gli altri personaggi, invece sono davvero superficiali (tranne Grifis ovviamente) e si limitano a semplici compagni. Per quanto riguarda i nemici, se l'inizio risulta davvero carismatico e coinvolgente, con nemici scarsi o demoni davvero ben caratterizzati, non si può certo dire la stessa cosa per il proseguo, dove difficilmente ci troveremmo di fronte a nemici memorabili.
Storia: come ho gia detto, l'anime parte bene, ma gia dall'episodio 4 assistiamo ad un netto calo di narrazione, che porterà lo spettatore, anche quello più appassionato di medioevo, a svariati stimoli di sonnolenza, tanto è lento e poco interessante a livello narrativo. Sul finale, decisamente incomleto, non infierisco, soltanto perché ne ero a conoscenza, però questa serie da soli 25 episodi risulta davvero tronca.
Conclusioni: in definitiva considero Berserk solo un discreto anime, che purtroppo si perde in una mediocrità davvero inaspettata. Consigliato solo ai fan della serie o a chi ha gia visto tutti gli esponenti di un genere, che vanta senza dubbio, anime nettamente superiori a questo.
Grafica: character design di altissimo livello, dal dettaglio dei personaggi estremamente elevato ed accattivante, riflessi e colori davvero splendidi con scene spatter onnipresenti e davvero cruente; peccato però, che la stessa cura non sia stata riposta nei fondali e, visto che ben 10 anni prima si era fatto molto meglio, definirei i fondali piuttosto sottotono rispetto alla media del 1997, ma specialmente considerando il numero di episodi.
Personaggi: logicamente Gatsu, il protagonista, è indubbiamente ben caratterizzato, ma dopo l'inizio, che ne faceva intravedere un eroe solitario e giustiziere, in stile Kenshiro per intenderci; la delusione è davvero cocente. Vederlo ridotto, inizialmente come semplice subalterno di Grifis, rinchiuso in regole da piccola comunità, e successivamente essere un semplice forzuto cavagliere condottiero, anzichè un eroe dai poteri particolari, mi ha deluso tantissimo. Caska è ben caratterizzata, ed ogni suo comportamento risulta quindi coerente ed interessante. Gli altri personaggi, invece sono davvero superficiali (tranne Grifis ovviamente) e si limitano a semplici compagni. Per quanto riguarda i nemici, se l'inizio risulta davvero carismatico e coinvolgente, con nemici scarsi o demoni davvero ben caratterizzati, non si può certo dire la stessa cosa per il proseguo, dove difficilmente ci troveremmo di fronte a nemici memorabili.
Storia: come ho gia detto, l'anime parte bene, ma gia dall'episodio 4 assistiamo ad un netto calo di narrazione, che porterà lo spettatore, anche quello più appassionato di medioevo, a svariati stimoli di sonnolenza, tanto è lento e poco interessante a livello narrativo. Sul finale, decisamente incomleto, non infierisco, soltanto perché ne ero a conoscenza, però questa serie da soli 25 episodi risulta davvero tronca.
Conclusioni: in definitiva considero Berserk solo un discreto anime, che purtroppo si perde in una mediocrità davvero inaspettata. Consigliato solo ai fan della serie o a chi ha gia visto tutti gli esponenti di un genere, che vanta senza dubbio, anime nettamente superiori a questo.
Mi chiedo perché scegliere di improntare una serie nel modo in cui è stato improntato "Berserk". Se vi siete mai avvicinati al mondo di Kentaro Miura, rimarrete a dir poco delusi dalla serie animata.
La trama gira per tutti e 25 gli episodi attorno alla giovinezza di Gatsu, il protagonista, di quando ancora era un guerriero grezzo, periodo in cui poi incontrerà Grifis a Caska. Quando ho guardato per la prima volta la serie, avevo letto pochi volumi del manga e mi aspettavo tutt'altro. La serie procede lenta, mostrando quotidianamente le vicissitudini del gruppo di guerrieri con scene spesso morte o poco interessanti. E' vero che le battaglie sono emozionanti a prima vista, ma questo non è "Berserk", non ancora perlomeno. Fino alla fine sono stato ad aspettare che succedesse qualcosa, quel climax che porta Gatsu a essere il personaggio che è poi nel presente e magari avrei voluto anche vederlo in azione in questo presente. L'anime invece lascia con l'amaro in bocca; solo l'ultimo episodio dà un accenno di quel che sarà, ma senza mostrarlo. Che ne sarà di Gatsu e della sua personalità lo possiamo solo immaginare (se abbiamo letto il manga). Se non lo abbiamo fatto, allora riterremo quest'anime inconcludente e senza capo né coda.
Quanto ancora dovrò aspettare per vedere il vero Gatsu in azione? La serie animata è tutto un flashback, parte con un flashback e finisce sempre con lo stesso flashback, parte minima, seppur fondamentale, della storia.
La trama gira per tutti e 25 gli episodi attorno alla giovinezza di Gatsu, il protagonista, di quando ancora era un guerriero grezzo, periodo in cui poi incontrerà Grifis a Caska. Quando ho guardato per la prima volta la serie, avevo letto pochi volumi del manga e mi aspettavo tutt'altro. La serie procede lenta, mostrando quotidianamente le vicissitudini del gruppo di guerrieri con scene spesso morte o poco interessanti. E' vero che le battaglie sono emozionanti a prima vista, ma questo non è "Berserk", non ancora perlomeno. Fino alla fine sono stato ad aspettare che succedesse qualcosa, quel climax che porta Gatsu a essere il personaggio che è poi nel presente e magari avrei voluto anche vederlo in azione in questo presente. L'anime invece lascia con l'amaro in bocca; solo l'ultimo episodio dà un accenno di quel che sarà, ma senza mostrarlo. Che ne sarà di Gatsu e della sua personalità lo possiamo solo immaginare (se abbiamo letto il manga). Se non lo abbiamo fatto, allora riterremo quest'anime inconcludente e senza capo né coda.
Quanto ancora dovrò aspettare per vedere il vero Gatsu in azione? La serie animata è tutto un flashback, parte con un flashback e finisce sempre con lo stesso flashback, parte minima, seppur fondamentale, della storia.
Ci sono opere che non possono essere ignorate, non perché rappresentino necessariamente un punto di svolta, ma perché semplicemente riescono a comunicare con efficacia disarmante. "Berserk" in questo senso è un capolavoro. Tratto da un fumetto underground divenuto poi di culto, è la riduzione/rielaborazione meglio riuscita per un manga. La realizzazione nel complesso è attinente al periodo di produzione ed è abbastanza classica, ma la capacità evocativa è inedita. La sceneggiatura è stata affidata alle stesse mani che hanno realizzato quella di "Ken il guerriero", optando per un taglio ancora più cupo di quello del manga, dando così all'opera tutta un valore aggiunto. Lo sguardo è tutto concentrato sul lungo flashback che ripercorre il passato del protagonista, ricorrendo però a dei tagli narrativi che comunque non tradiscono il filo logico della trama. Sono proprio i tagli anzi a introdurre una sfumatura accattivante: fin dall'inizio della storia infatti il manga ricorreva a degli espedienti volti a smussare la pesantezza dei toni (il che non è necessariamente un male). Nell'anime si sorvola su tutto ciò. Questa soluzione crea così un elemento narrativo estraneo al manga, ma squisitamente efficace: il progressivo disvelamento dell'elemento fantastico e soprannaturale che invece nel fumetto è onnipresente. La scoperta totalmente improvvisa e inaspettata di forze superiori e di entità metafisiche, pur non essendo prevista nel manga, non ne tradisce le tematiche di base. Sia manga sia anime infatti vertono su temi quali il destino, il libero arbitrio, l'occulto e la paura dell'imponderabile. L'inesorabile avanzamento del sovrumano e poi il suo fulmineo palesarsi è un pugno nello stomaco che dà grande enfasi all'opera.
La caratterizzazione dei personaggi non è da meno, ma in questo l'anime si avvicina molto al manga. Fedeli alle tematiche principali del fumetto, i protagonisti sono le perfette maschere di un dramma che evoca quelli di Shakespeare: forze e debolezze, grandezze e miserie, ideali e dubbi, orgoglio e disperazione, affetto e invidia, ambizione e rimpianto... C'è tutto ciò che l'uomo può essere. Ma forse l'elemento più elegante dell'anime è la colonna sonora. Il compositore è Susumu Hirasawa, famoso in Giappone per il suo stile peculiare, che mescola melodie classiche e ritmi etnici a un ampio uso degli effetti sonori e degli amplificatori. Il risultato è di grande effetto per un anime. Da segnalare soprattutto il tema del protagonista, Gatsu, notevole e dal forte impatto.
Un'opera particolare dunque, che tuttavia non è stata esente da critiche, principalmente riguardanti l'animazione e i dialoghi. La prima è stata giudicata carente, i secondi troppo ampollosi rispetto a quelli del manga. Critiche inconsistenti se si pensa ad alcuni fattori: l'animazione è pertinente al periodo di produzione e, anche se già all'epoca erano disponibili nuove tecniche, nessuno che conosca gli anime "vecchia scuola" - lo stile ricorda quello di Dezaki - potrà storcere il naso.
I dialoghi infine non sono eccessivi se si considerano i temi trattati e la maggior introspezione dovuta ai tagli narrativi.
Infine vale la pena segnalare che, a proposito dei tagli, il finale è stato totalmente amputato senza che il flashback si raccordi alla trama principale prima di concludersi. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che da tempo gli anime si stavano assestando sulla soglia fissa dei 25/26 episodi. Andrebbe comunque ricordato che l'anime (e gli anime in generale) non è mai stato concepito per essere sostitutivo del manga e che quindi nulla impedisce di proseguire o ricominciare la narrazione con il fumetto. Ma evitare l'anime non è consigliabile; sarebbe in ogni caso un peccato perdere un'opera così interessante e che ha pochi rivali.
La caratterizzazione dei personaggi non è da meno, ma in questo l'anime si avvicina molto al manga. Fedeli alle tematiche principali del fumetto, i protagonisti sono le perfette maschere di un dramma che evoca quelli di Shakespeare: forze e debolezze, grandezze e miserie, ideali e dubbi, orgoglio e disperazione, affetto e invidia, ambizione e rimpianto... C'è tutto ciò che l'uomo può essere. Ma forse l'elemento più elegante dell'anime è la colonna sonora. Il compositore è Susumu Hirasawa, famoso in Giappone per il suo stile peculiare, che mescola melodie classiche e ritmi etnici a un ampio uso degli effetti sonori e degli amplificatori. Il risultato è di grande effetto per un anime. Da segnalare soprattutto il tema del protagonista, Gatsu, notevole e dal forte impatto.
Un'opera particolare dunque, che tuttavia non è stata esente da critiche, principalmente riguardanti l'animazione e i dialoghi. La prima è stata giudicata carente, i secondi troppo ampollosi rispetto a quelli del manga. Critiche inconsistenti se si pensa ad alcuni fattori: l'animazione è pertinente al periodo di produzione e, anche se già all'epoca erano disponibili nuove tecniche, nessuno che conosca gli anime "vecchia scuola" - lo stile ricorda quello di Dezaki - potrà storcere il naso.
I dialoghi infine non sono eccessivi se si considerano i temi trattati e la maggior introspezione dovuta ai tagli narrativi.
Infine vale la pena segnalare che, a proposito dei tagli, il finale è stato totalmente amputato senza che il flashback si raccordi alla trama principale prima di concludersi. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che da tempo gli anime si stavano assestando sulla soglia fissa dei 25/26 episodi. Andrebbe comunque ricordato che l'anime (e gli anime in generale) non è mai stato concepito per essere sostitutivo del manga e che quindi nulla impedisce di proseguire o ricominciare la narrazione con il fumetto. Ma evitare l'anime non è consigliabile; sarebbe in ogni caso un peccato perdere un'opera così interessante e che ha pochi rivali.
Quando si parla di "Berserk", non si può non parlare del manga, innalzato a capolavoro proprio (o forse unicamente) a causa dello spaventoso flashback che ci racconta dell'età dell'oro. L'anime decide di concentrarsi proprio sui capitoli di maggior successo della versione cartacea, trasformandoli più in storia a sé che in vero flashback.
In un universo distante da noi ci troviamo in un'epoca medioevale, fatta di cavalieri, di nobili e di guerre. In esso si muove Gatsu, mercenario di professione, che sarà ingaggiato da Grifis nella compagnia dei falchi, una compagnia di élite nel mondo dei mercenari. Muovendosi al fianco del regno di Midland, la compagnia otterrà un successo dopo l'altro, portando Grifis alla nomina di generale, evento inaudito dato il passato da mercenario. Grifis dovrà affrontare tranelli e congiure di ogni sorta sia a palazzo sia nel campo di battaglia, e sarà aiutato in questo da Gatsu, unico della compagnia di cui Grifis sembra fidarsi.
Sicuramente ciò che ha portato "Berserk" alla sua popolarità sono i personaggi. A partire da Gatsu, nato sui campi da battaglia e forgiato da essi, alla costante ricerca di uno scopo nella vita, per passare a Grifis, votato unicamente al suo scopo, disposto a tutto per raggiungerlo, fino a Caska, innamorata di Grifis, desiderio di Gatsu, unica donna in una compagnia di mercenari. I personaggi secondari non riescono a reggere il confronto con i tre protagonisti dell'anime, però si fanno comunque apprezzare a causa della loro totale fiducia nei protagonisti che li accompagna durante tutto l'anime, per sconfinare, a volte, in nell'ingenuità.
Parlando di un anime del 1997 non si può eccessivamente criticare la grafica, pessima anche considerando la tecnologia di 15 anni fa. Le musiche sono invece piacevoli, seppur non assumono mai un ruolo principale, accompagnano bene la narrazione.
Come accennato nell'introduzione non sono un grande appassionato del manga "Berserk". Non metto in dubbio che i capitoli dell'età dell'oro siano tra i migliori mai scritti, però trovo difficile continuare a ritenere il manga come uno dei migliori di sempre, dato che, se non erro, l'età dell'oro finisce al 13° volume e ora siamo al 38°. In questi 25 volumi non c'è un'emozione, non c'è un colpo di scena, la trama resta piatta e scontata. Ed è per questo che ritengo che l'anime abbia da tempo superato la versione cartacea, evento più unico che raro. L'anime si concentra sulla parte migliore della storia, piena di colpi di scena e sorprese. Dà un senso alla storia, ovvero l'inevitabilità del destino, meravigliosamente reso dal finale che lascia lo spettatore sgomento. Ma più in generale rende l'opera più realistica e apprezzabile per chi si approccia al mondo "Berserk", riducendo al minimo creature fantastiche e magia.
Questo è un must-watch anime.
In un universo distante da noi ci troviamo in un'epoca medioevale, fatta di cavalieri, di nobili e di guerre. In esso si muove Gatsu, mercenario di professione, che sarà ingaggiato da Grifis nella compagnia dei falchi, una compagnia di élite nel mondo dei mercenari. Muovendosi al fianco del regno di Midland, la compagnia otterrà un successo dopo l'altro, portando Grifis alla nomina di generale, evento inaudito dato il passato da mercenario. Grifis dovrà affrontare tranelli e congiure di ogni sorta sia a palazzo sia nel campo di battaglia, e sarà aiutato in questo da Gatsu, unico della compagnia di cui Grifis sembra fidarsi.
Sicuramente ciò che ha portato "Berserk" alla sua popolarità sono i personaggi. A partire da Gatsu, nato sui campi da battaglia e forgiato da essi, alla costante ricerca di uno scopo nella vita, per passare a Grifis, votato unicamente al suo scopo, disposto a tutto per raggiungerlo, fino a Caska, innamorata di Grifis, desiderio di Gatsu, unica donna in una compagnia di mercenari. I personaggi secondari non riescono a reggere il confronto con i tre protagonisti dell'anime, però si fanno comunque apprezzare a causa della loro totale fiducia nei protagonisti che li accompagna durante tutto l'anime, per sconfinare, a volte, in nell'ingenuità.
Parlando di un anime del 1997 non si può eccessivamente criticare la grafica, pessima anche considerando la tecnologia di 15 anni fa. Le musiche sono invece piacevoli, seppur non assumono mai un ruolo principale, accompagnano bene la narrazione.
Come accennato nell'introduzione non sono un grande appassionato del manga "Berserk". Non metto in dubbio che i capitoli dell'età dell'oro siano tra i migliori mai scritti, però trovo difficile continuare a ritenere il manga come uno dei migliori di sempre, dato che, se non erro, l'età dell'oro finisce al 13° volume e ora siamo al 38°. In questi 25 volumi non c'è un'emozione, non c'è un colpo di scena, la trama resta piatta e scontata. Ed è per questo che ritengo che l'anime abbia da tempo superato la versione cartacea, evento più unico che raro. L'anime si concentra sulla parte migliore della storia, piena di colpi di scena e sorprese. Dà un senso alla storia, ovvero l'inevitabilità del destino, meravigliosamente reso dal finale che lascia lo spettatore sgomento. Ma più in generale rende l'opera più realistica e apprezzabile per chi si approccia al mondo "Berserk", riducendo al minimo creature fantastiche e magia.
Questo è un must-watch anime.
Ho visto solo qualche episodio di quest'anime, quindi non posso permettermi grandi spiegazioni.
Tratto dal manga di K. Miura, la sua opera magna, l'anime di 'Berserk' ne ritrae una minima parte. Siamo immersi in un mondo medioevale lacerato dal sangue della guerra; in questo scenario si delinea il Cavaliere Nero, Gatsu, un uomo dall'aspetto truce. Da qui è storia.
Ho voluto dare un voto discreto e non più alto perché, rispetto alla controparte cartacea, i disegni non rendono giustizia, la storia non mi ha convinto subito dalla prima puntata, le musiche (soprattutto l'opening) non lasciano trasparire appieno l'orrore e l'angoscia di un'epoca e il doppiaggio lascia a desiderare.
A fare salire un po' il voto contribuiscono la presenza del personaggio di Grifis, che associo spesso a Lucifero per il suo aspetto angelico e a un poeta per la sua conoscenza, le scene di guerra perfettamente rappresentate (tagli, spruzzi di sangue), i demoni, e alcuni altri personaggi dell'armata dei Falchi.
Tratto dal manga di K. Miura, la sua opera magna, l'anime di 'Berserk' ne ritrae una minima parte. Siamo immersi in un mondo medioevale lacerato dal sangue della guerra; in questo scenario si delinea il Cavaliere Nero, Gatsu, un uomo dall'aspetto truce. Da qui è storia.
Ho voluto dare un voto discreto e non più alto perché, rispetto alla controparte cartacea, i disegni non rendono giustizia, la storia non mi ha convinto subito dalla prima puntata, le musiche (soprattutto l'opening) non lasciano trasparire appieno l'orrore e l'angoscia di un'epoca e il doppiaggio lascia a desiderare.
A fare salire un po' il voto contribuiscono la presenza del personaggio di Grifis, che associo spesso a Lucifero per il suo aspetto angelico e a un poeta per la sua conoscenza, le scene di guerra perfettamente rappresentate (tagli, spruzzi di sangue), i demoni, e alcuni altri personaggi dell'armata dei Falchi.
Rendere anime uno dei migliori manga di tutti i tempi è difficile, quasi impossibile. 'Berserk' è una storia horror/fantasy cruenta, innovativa per il panorama giapponese, ove ogni tavola è un quadro a se, ogni personaggio ha una sfumatura diversa, ogni luogo una storia, un particolare che lo distingue.
Impossibile tradurlo in animazione, ma facciamolo, nel 1997 facciamo l'anime di Berserk.
Siamo in un mondo medioevale, Gatsu è un bambino maledetto, nato da una donna morta. Viene raccolto da Sys, una donna che aveva da poco perso suo figlio e moglie di Gambino, capitano di una squadra di mercenari. Gatsu cresce così allevato e addestrato alla spada fin da piccolo, ma dopo la morte della madre per peste il suo maestro Gambino darà a lui la colpa e per poco non lo uccide. Il ragazzino decide quindi di fuggire. Sopravviverà facendo il mercenario, fino a quando, qualche anno dopo, non incontra la Squadra dei Falchi, capitanata dal bellissimo e misterioso Grifis.
La serie consta di venticinque episodi che arrivano al momento clou della storia, quell'eclisse violenta, erotica, indefinibile. Incompleto quindi, per chi non segue (chi?) la versione cartacea. Il capitolo della squadra dei falchi difatti altro non è che un flashback, nel quale scopriamo il passato di Gatsu, il suo amore con Caska, l'amicizia-rivalità con Grifis.
Niente Pak quindi, e togliamo Pak (unica spalla comica della prima parte del manga).
Niente Cavaliere del Teschio quindi.. no aspetta, perché? Personaggio fondamentale della storia, lui c'è, appare nel flashback e ci deve essere, certo tagliamo qua e là, togliamo elementi cardine della opera di Miura, tanto finisce tutto all'episodio 25.
L'erotismo? Togliamo anche quello. La violenza? Sì, ma con moderazione. 'Berserk' è un horror? No, è un fantasy, mettiamo colori accesi alla 'Dai la grande avventura'.
I personaggi sono fedeli - e ci mancherebbe -, ma gli intrighi politici, le relazioni, tutto ciò che nel manga è trattato con grande cura qui sembra perdere parte del suo valore e anche le fasi di battaglia, per quanto interessanti, sembrano più piatte delle pagine stesse, vista anche la scarsezza delle animazioni decisamente non all'altezza per un'operazione del genere.
Buona colonna sonora e ottime sigle ma ahimè il doppiaggio italiano lascia a desiderare e alcuni dialoghi rasentano il ridicolo, non che in originale le cose migliorino molto.
In questa serie regna la totale incompletezza, non potendo collegarsi agli eventi futuri narrati nel manga, questo rende 'Berserk' un anime inutile per coloro che non seguono il manga come per i fan, che di certo non possono accontentarsi dei numerosi tagli, personaggi chiave compresi, e l'annuncio di un nuovo film-reboot in uscita nel 2012 è la prova del suo fallimento.
Da evitare.
Impossibile tradurlo in animazione, ma facciamolo, nel 1997 facciamo l'anime di Berserk.
Siamo in un mondo medioevale, Gatsu è un bambino maledetto, nato da una donna morta. Viene raccolto da Sys, una donna che aveva da poco perso suo figlio e moglie di Gambino, capitano di una squadra di mercenari. Gatsu cresce così allevato e addestrato alla spada fin da piccolo, ma dopo la morte della madre per peste il suo maestro Gambino darà a lui la colpa e per poco non lo uccide. Il ragazzino decide quindi di fuggire. Sopravviverà facendo il mercenario, fino a quando, qualche anno dopo, non incontra la Squadra dei Falchi, capitanata dal bellissimo e misterioso Grifis.
La serie consta di venticinque episodi che arrivano al momento clou della storia, quell'eclisse violenta, erotica, indefinibile. Incompleto quindi, per chi non segue (chi?) la versione cartacea. Il capitolo della squadra dei falchi difatti altro non è che un flashback, nel quale scopriamo il passato di Gatsu, il suo amore con Caska, l'amicizia-rivalità con Grifis.
Niente Pak quindi, e togliamo Pak (unica spalla comica della prima parte del manga).
Niente Cavaliere del Teschio quindi.. no aspetta, perché? Personaggio fondamentale della storia, lui c'è, appare nel flashback e ci deve essere, certo tagliamo qua e là, togliamo elementi cardine della opera di Miura, tanto finisce tutto all'episodio 25.
L'erotismo? Togliamo anche quello. La violenza? Sì, ma con moderazione. 'Berserk' è un horror? No, è un fantasy, mettiamo colori accesi alla 'Dai la grande avventura'.
I personaggi sono fedeli - e ci mancherebbe -, ma gli intrighi politici, le relazioni, tutto ciò che nel manga è trattato con grande cura qui sembra perdere parte del suo valore e anche le fasi di battaglia, per quanto interessanti, sembrano più piatte delle pagine stesse, vista anche la scarsezza delle animazioni decisamente non all'altezza per un'operazione del genere.
Buona colonna sonora e ottime sigle ma ahimè il doppiaggio italiano lascia a desiderare e alcuni dialoghi rasentano il ridicolo, non che in originale le cose migliorino molto.
In questa serie regna la totale incompletezza, non potendo collegarsi agli eventi futuri narrati nel manga, questo rende 'Berserk' un anime inutile per coloro che non seguono il manga come per i fan, che di certo non possono accontentarsi dei numerosi tagli, personaggi chiave compresi, e l'annuncio di un nuovo film-reboot in uscita nel 2012 è la prova del suo fallimento.
Da evitare.
L'anime di 'Berserk' non è un capolavoro, soprattutto perché perde diversi colpi rispetto al manga, ma è comunque un anime da vedere a prescindere dai gusti.
La grafica a mio parere non è il massimo, sia i personaggi sia gli sfondi potevano essere migliorati, ma questi difetti vengono compensati da musiche evocative, capaci di rendere le scene davvero inquietanti ed emozionanti.
La filosofia presente nel manga è stata rielaborata in modo discutibile, così come le frasi, a volte prive di spessore, ma il difetto maggiore riguarda il finale, se può essere chiamato in questo modo. Insomma, parliamo di un anime di tutto rispetto, ma che perde molti punti rispetto al manga, se non ci fosse il conflitto tra i due protagonisti principali, sarebbe una storia di poco conto.
La grafica a mio parere non è il massimo, sia i personaggi sia gli sfondi potevano essere migliorati, ma questi difetti vengono compensati da musiche evocative, capaci di rendere le scene davvero inquietanti ed emozionanti.
La filosofia presente nel manga è stata rielaborata in modo discutibile, così come le frasi, a volte prive di spessore, ma il difetto maggiore riguarda il finale, se può essere chiamato in questo modo. Insomma, parliamo di un anime di tutto rispetto, ma che perde molti punti rispetto al manga, se non ci fosse il conflitto tra i due protagonisti principali, sarebbe una storia di poco conto.
L'anime di "Berserk" è stupendo, ma a parer mio si basa troppo sui flash back. La serie, composta solo da 25 episodi, si ferma laddove il manga che continua il suo percorso. La fine di quest'anime lascia in sospeso molti lati, che fine abbia fatto Caska? Gatsu cosa farà? E Grifis dov'è finito? Troppe domande.
Poi nel 2010 è stata annunciata una nuova stagione per l'anime, dopo ben 13 anni che è stato trasmesso il 1° episodio, ma questo non vuol dire che verrà trasmessa in breve.
L'anime ripercorre le vicende del manga, è cruento e crudele, un anime da guardare, e che consiglio a tutti, anche se lo trovo un po' noioso a causa dei flash back. La stagione è costituita solamente da 25 episodi, che narrano dall'entrata di Gatsu nell'armata dei falchi. Il mio voto è un 7, certamente è un bellissimo anime, ma mi aspettavo di più, perché la sua fama era così grande che pensavo in un lavoro migliore. I doppiatori sono perfetti per le loro parti, la voce si addiceva perfettamente al genere di personaggio.
Poi nel 2010 è stata annunciata una nuova stagione per l'anime, dopo ben 13 anni che è stato trasmesso il 1° episodio, ma questo non vuol dire che verrà trasmessa in breve.
L'anime ripercorre le vicende del manga, è cruento e crudele, un anime da guardare, e che consiglio a tutti, anche se lo trovo un po' noioso a causa dei flash back. La stagione è costituita solamente da 25 episodi, che narrano dall'entrata di Gatsu nell'armata dei falchi. Il mio voto è un 7, certamente è un bellissimo anime, ma mi aspettavo di più, perché la sua fama era così grande che pensavo in un lavoro migliore. I doppiatori sono perfetti per le loro parti, la voce si addiceva perfettamente al genere di personaggio.
Premessa: come molti, ritengo "Berserk" uno dei manga più belli che abbia letto, anche se il prolungarsi all'infinito della saga (come spesso accade per i grossi successi di pubblico) me lo ha fatto abbandonare anni addietro, a causa di un progressivo rigirarsi della storia su se stessa.
Questo "annacquarsi" della trama non riguarda questa serie, che riprende fedelmente la prima parte del fumetto, raccontando le gesta dell'Armata dei Falchi guidate dal machiavellico Grifis.
La storia, spettacolare e molto ben articolata, ci porta in un mondo medievale fatto di battaglie epiche, intrighi di potere ed esoterismo in cui il Capitano dei Falchi cercherà di farsi strada con ogni mezzo per arrivare alla vetta del potere.
Molto ben disegnato e con una buona animazione, quest'anime non arriva ai livelli della versione manga per l'evidente staticità di molte scene e a causa di un'eccessiva, a mio parer, "luminosità" che non rendono al meglio la dinamicità e le atmosfere cupe da "Dark Age" che erano sicuramente tra i punti di forza dei volumi cartacei da cui è tratto.
Per il resto è una serie quasi impeccabile, evitabile per chi già conosce la storia - identica! -, consigliata per quei pigri che non hanno voglia di leggersi il manga (tanto ve lo andrete a cercare per vedere come prosegue).
Questo "annacquarsi" della trama non riguarda questa serie, che riprende fedelmente la prima parte del fumetto, raccontando le gesta dell'Armata dei Falchi guidate dal machiavellico Grifis.
La storia, spettacolare e molto ben articolata, ci porta in un mondo medievale fatto di battaglie epiche, intrighi di potere ed esoterismo in cui il Capitano dei Falchi cercherà di farsi strada con ogni mezzo per arrivare alla vetta del potere.
Molto ben disegnato e con una buona animazione, quest'anime non arriva ai livelli della versione manga per l'evidente staticità di molte scene e a causa di un'eccessiva, a mio parer, "luminosità" che non rendono al meglio la dinamicità e le atmosfere cupe da "Dark Age" che erano sicuramente tra i punti di forza dei volumi cartacei da cui è tratto.
Per il resto è una serie quasi impeccabile, evitabile per chi già conosce la storia - identica! -, consigliata per quei pigri che non hanno voglia di leggersi il manga (tanto ve lo andrete a cercare per vedere come prosegue).
Tratto dal celebre manga omonimo, questa serie ripercorre la storia del guerriero Gatsu. Al termine della prima puntata inizia un lungo flashback che durerà per tutta la serie e in cui vedremo Gatsu unirsi al gruppo di mercenari dell'armata dei falchi capitanata da Griffith.
Gatsu si distinguerà per la sua abilità con la spada (riuscendo a maneggiare con grande abilità un'arma enorme) e per il suo coraggio in battaglia, dove ucciderà uomini come se strappasse delle erbacce. Durante la storia ripercorreremo le vicende dell'armata che, da piccolo manipolo di guerrieri, diventerà una vera e propria potenza militare.
Dal punto di vista tecnico l'anime è realizzato molto bene, gli ambienti sono realizzati con una qualità che rende molto bene l'idea di cupo e tetro in molti frangenti.
Le musiche sono adatte al tipo di anime ma non sono certamente bellissime, più bella trovo invece l'opening, secondo me a un livello superiore delle altre bmg della colonna sonora della serie.
I personaggi sono ben caratterizzati, Griffith è senza scrupoli, farebbe qualsiasi cosa per ottenere il potere, mentre Gatsu è un guerriero impavido, non teme niente e nessuno.
Per gran parte delle puntate vedremo l'armata guadagnare sempre più potere e fama, ma la parte più bella arriverà quando inizierà il declino. Inizieremo a capire di più della storia, carpendone i segreti e ciò rende il tutto più coinvolgente. Peccato, però, che le puntate terminino proprio quando la storia si fa più interessante lasciandoci l'amaro in bocca nella speranza, in futuro, di in una continuazione.
La violenza la farà da padrona in quest'anime, molte scene saranno quasi al livello degli splatter data la quantità di "liquido" e pezzi di persone sullo schermo. Sconsiglio quindi la visione a un pubblico più giovane o a chi non ama particolarmente quest'uso di violenza fine a se stessa.
In conclusione l'anime parte un po' fiacco, ma verso la fine si fa veramente bello, se fosse stato più lungo con magari un'altra serie da 25 puntate sarebbe stato un capolavoro mentre così, per me, resta solo un'opera incompiuta.
Bello, ma se non avete letto il manga (come me) vi lascerà molto amaro in bocca perché vi ritroverete con tanta voglia di sapere come va finire; l'unica soluzione è leggersi il manga sperando magari in qualche nuova serie.
Gatsu si distinguerà per la sua abilità con la spada (riuscendo a maneggiare con grande abilità un'arma enorme) e per il suo coraggio in battaglia, dove ucciderà uomini come se strappasse delle erbacce. Durante la storia ripercorreremo le vicende dell'armata che, da piccolo manipolo di guerrieri, diventerà una vera e propria potenza militare.
Dal punto di vista tecnico l'anime è realizzato molto bene, gli ambienti sono realizzati con una qualità che rende molto bene l'idea di cupo e tetro in molti frangenti.
Le musiche sono adatte al tipo di anime ma non sono certamente bellissime, più bella trovo invece l'opening, secondo me a un livello superiore delle altre bmg della colonna sonora della serie.
I personaggi sono ben caratterizzati, Griffith è senza scrupoli, farebbe qualsiasi cosa per ottenere il potere, mentre Gatsu è un guerriero impavido, non teme niente e nessuno.
Per gran parte delle puntate vedremo l'armata guadagnare sempre più potere e fama, ma la parte più bella arriverà quando inizierà il declino. Inizieremo a capire di più della storia, carpendone i segreti e ciò rende il tutto più coinvolgente. Peccato, però, che le puntate terminino proprio quando la storia si fa più interessante lasciandoci l'amaro in bocca nella speranza, in futuro, di in una continuazione.
La violenza la farà da padrona in quest'anime, molte scene saranno quasi al livello degli splatter data la quantità di "liquido" e pezzi di persone sullo schermo. Sconsiglio quindi la visione a un pubblico più giovane o a chi non ama particolarmente quest'uso di violenza fine a se stessa.
In conclusione l'anime parte un po' fiacco, ma verso la fine si fa veramente bello, se fosse stato più lungo con magari un'altra serie da 25 puntate sarebbe stato un capolavoro mentre così, per me, resta solo un'opera incompiuta.
Bello, ma se non avete letto il manga (come me) vi lascerà molto amaro in bocca perché vi ritroverete con tanta voglia di sapere come va finire; l'unica soluzione è leggersi il manga sperando magari in qualche nuova serie.
Ho perso ormai il conto di quante volte ho visto quest'opera favolosa che riguardo annualmente, eppure ogni benedetta volta la seguo con lo stesso entusiasmo e l'evolversi dei fatti mi lascia immancabilmente quasi shoccato. Non sono molte le opere che possono darci queste emozioni anche dopo averle viste e riviste in continuazione.
<i>Esiste in questo mondo una legge in qualche modo trascendente che governa il destino degli uomini, ovvero la mano di Dio?
Una cosa è certa, concesso non è agli uomini il libero arbitrio.</i>
Questo è il prologo del primo episodio di Berserk.
La storia comincia dal "fondo", mostrandoci un uomo fortissimo che, senza timore, entra in una locanda e giustizia dei balordi che molestavano una giovane fanciulla. Egli è alla ricerca di qualcuno, egli è in fuga da qualcosa e porta con sé incubi e ricordi che lo tormentano fino quasi a fargli perdere la ragione.
Prim'ancora della fine di questo episodio comincia un flashback che ci porterà molti anni addietro, ai tempi in cui Gatsu (questo il nome del protagonista) è ancora poco più di un ragazzino, ma già in possesso di una forza notevole. Lavora come mercenario, spostandosi da un esercito all'altro senza fermarsi mai con nessuno, nonostante gli vengano promesse fama e potere.
Questo va avanti perlomeno finché non incontrerà "l'armata dei Falchi" un gruppo di guerrieri mercenari abilissimi che, suo malgrado, tenteranno di renderlo uno dei loro, consci delle enormi potenzialità del giovane. Da qui in poi nasce la leggenda di quest'armata che andrà acquisendo sempre maggior fama e sempre maggior gloria. Ma se pensate che possa trattarsi di una semplice storia di combattimenti a suon di spade, beh, no, siete fuori strada. Dopo avere visto il primo episodio difficilmente potreste restare con questa convinzione.
<i>L'uomo si illude di essere il fautore della propria vita, ma esistono elementi superiori che guidano e controllano il destino di ognuno di noi, chiamateli "forze sovrannaturali" oppure "intervento divino". Ciò che è certo è che le nostre azioni non sono il risultato del libero arbitrio.</i>
Questo è il prologo che aprirà ogni puntata dalla seconda in poi. In entrambe le citazioni possiamo trovare un buon sunto di quest'opera.
Si tratta di un anime del 1997 e ha dunque alcuni limiti grafici, seppur non si possa certo affermare che la resa finale non sia piacevole, magari è un po' troppo semplice ma svolge il suo compito egregiamente. Ancora meglio potremmo parlare della soundtrack, stracolma di tracce ottimamente realizzate. Considero sublime la colonna sonora di Berserk, capace di enfatizzare a dovere ogni situazione narrata, angoscia, sentimento, caos, potenza, questo e tanto altro ancora la suddetta soundtrack è capace di ricreare alla perfezione. Farne a meno sarebbe un po' come guardarsi una partita di calcio senza commento, si tratta di qualcosa che va ben oltre la classica "ciliegina sulla torta".
I detrattori di quest'opera solitamente basano buona parte delle loro critiche sul fatto che l'anime si fermi molto prima della versione cartacea tuttavia, a mio parere, ricollegandosi con il flashback iniziale riesce a trovare una sua completezza che, a ben vedere, lo rende molto più apprezzabile rispetto al manga.
L'anime si ferma proprio laddove il manga comincia a decadere rendendo noiosa, banale e monotona un'opera che, sino a quel punto, era stata qualcosa di assolutamente encomiabile.
Concludendo posso dire di avere trovato Berserk un anime eccelso, e ad affermare ciò è una persona che solitamente detesta i contesti storici, spade e spadaccini. Fate voi.
<i>Esiste in questo mondo una legge in qualche modo trascendente che governa il destino degli uomini, ovvero la mano di Dio?
Una cosa è certa, concesso non è agli uomini il libero arbitrio.</i>
Questo è il prologo del primo episodio di Berserk.
La storia comincia dal "fondo", mostrandoci un uomo fortissimo che, senza timore, entra in una locanda e giustizia dei balordi che molestavano una giovane fanciulla. Egli è alla ricerca di qualcuno, egli è in fuga da qualcosa e porta con sé incubi e ricordi che lo tormentano fino quasi a fargli perdere la ragione.
Prim'ancora della fine di questo episodio comincia un flashback che ci porterà molti anni addietro, ai tempi in cui Gatsu (questo il nome del protagonista) è ancora poco più di un ragazzino, ma già in possesso di una forza notevole. Lavora come mercenario, spostandosi da un esercito all'altro senza fermarsi mai con nessuno, nonostante gli vengano promesse fama e potere.
Questo va avanti perlomeno finché non incontrerà "l'armata dei Falchi" un gruppo di guerrieri mercenari abilissimi che, suo malgrado, tenteranno di renderlo uno dei loro, consci delle enormi potenzialità del giovane. Da qui in poi nasce la leggenda di quest'armata che andrà acquisendo sempre maggior fama e sempre maggior gloria. Ma se pensate che possa trattarsi di una semplice storia di combattimenti a suon di spade, beh, no, siete fuori strada. Dopo avere visto il primo episodio difficilmente potreste restare con questa convinzione.
<i>L'uomo si illude di essere il fautore della propria vita, ma esistono elementi superiori che guidano e controllano il destino di ognuno di noi, chiamateli "forze sovrannaturali" oppure "intervento divino". Ciò che è certo è che le nostre azioni non sono il risultato del libero arbitrio.</i>
Questo è il prologo che aprirà ogni puntata dalla seconda in poi. In entrambe le citazioni possiamo trovare un buon sunto di quest'opera.
Si tratta di un anime del 1997 e ha dunque alcuni limiti grafici, seppur non si possa certo affermare che la resa finale non sia piacevole, magari è un po' troppo semplice ma svolge il suo compito egregiamente. Ancora meglio potremmo parlare della soundtrack, stracolma di tracce ottimamente realizzate. Considero sublime la colonna sonora di Berserk, capace di enfatizzare a dovere ogni situazione narrata, angoscia, sentimento, caos, potenza, questo e tanto altro ancora la suddetta soundtrack è capace di ricreare alla perfezione. Farne a meno sarebbe un po' come guardarsi una partita di calcio senza commento, si tratta di qualcosa che va ben oltre la classica "ciliegina sulla torta".
I detrattori di quest'opera solitamente basano buona parte delle loro critiche sul fatto che l'anime si fermi molto prima della versione cartacea tuttavia, a mio parere, ricollegandosi con il flashback iniziale riesce a trovare una sua completezza che, a ben vedere, lo rende molto più apprezzabile rispetto al manga.
L'anime si ferma proprio laddove il manga comincia a decadere rendendo noiosa, banale e monotona un'opera che, sino a quel punto, era stata qualcosa di assolutamente encomiabile.
Concludendo posso dire di avere trovato Berserk un anime eccelso, e ad affermare ciò è una persona che solitamente detesta i contesti storici, spade e spadaccini. Fate voi.
Tratto dall’omonimo manga di Kentaro Miura, Berserk copre in 25 episodi l’arco narrativo iniziale della serie, quello che probabilmente è la parte più riuscita dell’intera storia e che ha innalzato Berserk come uno dei manga di maggior successo e più importanti nel panorama degli anni ’90. Purtroppo gli autori dell'anime hanno voluto finire la serie senza darle un seguito, per questo sono stati decisi alcuni piccoli tagli in modo che non rimanessero fili narrativi in sospeso, ma il risultato non è stato dei migliori.
Nell’oscura era medievale, permeata da violente guerre per il potere, si muove un guerriero apparentemente senza paura, con un braccio di ferro e uno spadone di incredibili dimensioni. Il suo compito è quello di uccidere le creature demoniache che gli intralciano il cammino verso la sua vendetta, attirate dal sigillo maledetto presente sul suo collo.
Dopo la presentazione dell’atipico protagonista della storia, si parte per un viaggio nel passato dello stesso, dalla sua tragica nascita alla sua crescita tra i mercenari, fino a quando entra nell’armata dei Falchi, dove incontrerà Griffis, Caska e altri amici e per la prima volta sentirà di appartenere a una famiglia. Il tutto evolve a un ritmo continuo e sostenuto ma non eccessivo, e lo scenario varia dai campi di battaglia ai saloni degli intrighi politici nel bel mezzo di palazzi reali, sfociando in un’incredibile panorama occulto, ma il lato più importante è il rapporto tra i personaggi.
L’intricata rete di amicizia, amore e odio che si crea tra i protagonisti è profonda e curata, giocando molto sulle infanzie degli stessi, e sarà questa a trascinare lo spettatore fino alla shockante sequenza finale, in un vortice di drammaticità e violenza che raggiunge l’apice e... s'interrompe.
Nel punto più critico dell’intera storia parte la sigla di chiusura dell’ultimo episodio e allo spettatore sventurato non rimane che mangiarsi le unghie sperando in un una piccola sequenza inserita all’ultimo secondo. Speranza che incredibilmente viene esaudita e gli ultimi secondi regalano qualche certezza e altrettanti dubbi, lasciando il tutto molto confuso, ignoto.
Rimane quindi un grosso dubbio: i tagli dei personaggi e di piccole sequenze a cosa sono serviti, se tanto la storia non viene chiusa? Se è stato fatto per ingolosire lo spettatore, tanto valeva lasciare la serie come il manga originale per presentarla nel suo massimo splendore.
Il regista, ovvero Naohito Takahashi, non aveva di fronte a sé un compito particolarmente arduo, la scansione offerta dall’autore nelle tavole originali è già di per sé gradevole e ben costruita sia nei combattimenti rapidi, potenti e spettacolari, sia nelle scene più evocative e panoramiche. Tuttavia l’anime per potere passare la censura ha dovuto subire una piccola desaturazione di violenza che è stata ben curata e con piccole modifiche ha aggirato i problemi senza dovere stravolgere alcune sequenze. Il tutto è stato dettato sia da motivi “politici” sia da motivi tecnici, perché replicare con minuziosità la cura dei particolari originale proposta da Miura era incredibilmente arduo.
Lo stesso ragionamento va fatto anche per il character design, che riprende passo passo lo stesso identico stile visto nel manga, solo in alcune scene si nota uno stampo sbrigativo, e purtroppo anche se le figure offrono una discreta espressività si nota immediatamente la mancanza del tratto sporco che ha permeato il manga di un’atmosfera pesante e violenta.
Gli sfondi letteralmente dipinti sono evocativi e si adattano perfettamente all’atmosfera tetra e cupa, e le eccellenti animazioni permettono una discreta integrazione con i disegni, tranne in alcune occasioni dove si nota un eccessivo distacco tra gli sfondi spenti e le figure luminose.
Dopo una breve introduzione fornita da un narratore dalla voce bassa, parte una chitarra elettrica, il brano energico dà una carica incredibile e sottolinea perfettamente la sensazione delle parti più movimentate della storia. Si tratta della sigla di apertura "Tell Me Why" dei PENPALS. Se la uniamo alla sigla di chiusura "Waiting so Long" dei Silver Fins, una canzone tetra e malinconica permeata di tristezza oppressiva, si hanno due piccole perle che incarnano perfettamente lo spirito della storia e le situazioni altalenanti.
Nel resto della serie si hanno tracce orecchiabili e ben calzanti, soprattutto nei momenti tesi, ma l’aspetto migliore del reparto sonoro è nelle battaglie, che lasciano ai clangori metallici tutto il fascino che meritano. Gli ardui sfregamenti delle maglie protettive, lo stridore di lame che s'incrociano, il rumore sordo di un colpo pesante andato a segno sono sovrastati dai nitriti disperati di cavalli morenti e da urla di guerra furibonde o permeate dal dolore della morte. Incredibilmente spettacolare, solo l’odore di sangue e del grasso delle armature potrebbero creare un effetto più intenso.
L’anime licenziato dalla Yamato Video è stato distribuito in VHS, in seguito in DVD, successivamente raccolti nell’Epic Box, ovvero una custodia di cartone leggera che racchiude una cofanetto di plastica contenente 5 DVD e un piccolo Booklet con qualche art work e poco altro.
La qualità video dei supporti ottici è modesta, le immagini offrono una discreta definizione e una fluidità nitida, e gli extra sono semplici trailer presenti in quantità esorbitanti.
E’ presente inoltre la traccia audio originale in stereo, mentre quella in italiano ha un deprecabile mono canale che appiattisce la discreta colonna sonora. Sicuramente non ne risente il doppiaggio perché è già abbastanza scadente di suo. I doppiatori sono abili nell’immedesimarsi e nel sottolineare gli stati d’animo dei relativi personaggi, però si notano vari difetti fastidiosi. I personaggi da ragazzi hanno la stessa voce che da adulti e invece da bambini hanno voci esageratamente diverse in alcuni casi.
L’adattamento compie scelte senza dubbio ardite riguardo ai nomi e anziché fiancheggiare il manga italiano gli adattatori decidono di seguire la traduzione più popolare dei nomi per poi italianizzarli. I dialoghi invece a parte qualche piccolo errore sono gradevoli e scorrevoli.
Nonostante gli inutili tagli subiti e il finale inesistente, l’opera con la sua violenza fisica e con la sua psicologica rapisce lo spettatore che, come non mai, sarà invogliato a proseguire la storia. Quindi Berserk secondo me è indirizzato a chi già conosce l’opera cartacea, che può rivivere così un momento indimenticabile seppur leggermente modificato, e a chi ne è incuriosito in modo che possa sperimentare il suo fascino per poi riscoprirlo più ricco che mai nel manga di Kentaro Miura.
Nell’oscura era medievale, permeata da violente guerre per il potere, si muove un guerriero apparentemente senza paura, con un braccio di ferro e uno spadone di incredibili dimensioni. Il suo compito è quello di uccidere le creature demoniache che gli intralciano il cammino verso la sua vendetta, attirate dal sigillo maledetto presente sul suo collo.
Dopo la presentazione dell’atipico protagonista della storia, si parte per un viaggio nel passato dello stesso, dalla sua tragica nascita alla sua crescita tra i mercenari, fino a quando entra nell’armata dei Falchi, dove incontrerà Griffis, Caska e altri amici e per la prima volta sentirà di appartenere a una famiglia. Il tutto evolve a un ritmo continuo e sostenuto ma non eccessivo, e lo scenario varia dai campi di battaglia ai saloni degli intrighi politici nel bel mezzo di palazzi reali, sfociando in un’incredibile panorama occulto, ma il lato più importante è il rapporto tra i personaggi.
L’intricata rete di amicizia, amore e odio che si crea tra i protagonisti è profonda e curata, giocando molto sulle infanzie degli stessi, e sarà questa a trascinare lo spettatore fino alla shockante sequenza finale, in un vortice di drammaticità e violenza che raggiunge l’apice e... s'interrompe.
Nel punto più critico dell’intera storia parte la sigla di chiusura dell’ultimo episodio e allo spettatore sventurato non rimane che mangiarsi le unghie sperando in un una piccola sequenza inserita all’ultimo secondo. Speranza che incredibilmente viene esaudita e gli ultimi secondi regalano qualche certezza e altrettanti dubbi, lasciando il tutto molto confuso, ignoto.
Rimane quindi un grosso dubbio: i tagli dei personaggi e di piccole sequenze a cosa sono serviti, se tanto la storia non viene chiusa? Se è stato fatto per ingolosire lo spettatore, tanto valeva lasciare la serie come il manga originale per presentarla nel suo massimo splendore.
Il regista, ovvero Naohito Takahashi, non aveva di fronte a sé un compito particolarmente arduo, la scansione offerta dall’autore nelle tavole originali è già di per sé gradevole e ben costruita sia nei combattimenti rapidi, potenti e spettacolari, sia nelle scene più evocative e panoramiche. Tuttavia l’anime per potere passare la censura ha dovuto subire una piccola desaturazione di violenza che è stata ben curata e con piccole modifiche ha aggirato i problemi senza dovere stravolgere alcune sequenze. Il tutto è stato dettato sia da motivi “politici” sia da motivi tecnici, perché replicare con minuziosità la cura dei particolari originale proposta da Miura era incredibilmente arduo.
Lo stesso ragionamento va fatto anche per il character design, che riprende passo passo lo stesso identico stile visto nel manga, solo in alcune scene si nota uno stampo sbrigativo, e purtroppo anche se le figure offrono una discreta espressività si nota immediatamente la mancanza del tratto sporco che ha permeato il manga di un’atmosfera pesante e violenta.
Gli sfondi letteralmente dipinti sono evocativi e si adattano perfettamente all’atmosfera tetra e cupa, e le eccellenti animazioni permettono una discreta integrazione con i disegni, tranne in alcune occasioni dove si nota un eccessivo distacco tra gli sfondi spenti e le figure luminose.
Dopo una breve introduzione fornita da un narratore dalla voce bassa, parte una chitarra elettrica, il brano energico dà una carica incredibile e sottolinea perfettamente la sensazione delle parti più movimentate della storia. Si tratta della sigla di apertura "Tell Me Why" dei PENPALS. Se la uniamo alla sigla di chiusura "Waiting so Long" dei Silver Fins, una canzone tetra e malinconica permeata di tristezza oppressiva, si hanno due piccole perle che incarnano perfettamente lo spirito della storia e le situazioni altalenanti.
Nel resto della serie si hanno tracce orecchiabili e ben calzanti, soprattutto nei momenti tesi, ma l’aspetto migliore del reparto sonoro è nelle battaglie, che lasciano ai clangori metallici tutto il fascino che meritano. Gli ardui sfregamenti delle maglie protettive, lo stridore di lame che s'incrociano, il rumore sordo di un colpo pesante andato a segno sono sovrastati dai nitriti disperati di cavalli morenti e da urla di guerra furibonde o permeate dal dolore della morte. Incredibilmente spettacolare, solo l’odore di sangue e del grasso delle armature potrebbero creare un effetto più intenso.
L’anime licenziato dalla Yamato Video è stato distribuito in VHS, in seguito in DVD, successivamente raccolti nell’Epic Box, ovvero una custodia di cartone leggera che racchiude una cofanetto di plastica contenente 5 DVD e un piccolo Booklet con qualche art work e poco altro.
La qualità video dei supporti ottici è modesta, le immagini offrono una discreta definizione e una fluidità nitida, e gli extra sono semplici trailer presenti in quantità esorbitanti.
E’ presente inoltre la traccia audio originale in stereo, mentre quella in italiano ha un deprecabile mono canale che appiattisce la discreta colonna sonora. Sicuramente non ne risente il doppiaggio perché è già abbastanza scadente di suo. I doppiatori sono abili nell’immedesimarsi e nel sottolineare gli stati d’animo dei relativi personaggi, però si notano vari difetti fastidiosi. I personaggi da ragazzi hanno la stessa voce che da adulti e invece da bambini hanno voci esageratamente diverse in alcuni casi.
L’adattamento compie scelte senza dubbio ardite riguardo ai nomi e anziché fiancheggiare il manga italiano gli adattatori decidono di seguire la traduzione più popolare dei nomi per poi italianizzarli. I dialoghi invece a parte qualche piccolo errore sono gradevoli e scorrevoli.
Nonostante gli inutili tagli subiti e il finale inesistente, l’opera con la sua violenza fisica e con la sua psicologica rapisce lo spettatore che, come non mai, sarà invogliato a proseguire la storia. Quindi Berserk secondo me è indirizzato a chi già conosce l’opera cartacea, che può rivivere così un momento indimenticabile seppur leggermente modificato, e a chi ne è incuriosito in modo che possa sperimentare il suo fascino per poi riscoprirlo più ricco che mai nel manga di Kentaro Miura.
In una taverna, dei bifolchi molestano una ragazza ma nessuno interviene, finché un tizio incappucciato senza un occhio e con un braccio meccanico li macella con uno spadone grande più o meno come la taverna stessa. Le crude scene splatter e il caratteraccio del protagonista fanno capire che non si tratta del solito anime e tanto meno del solito eroe.
Quello di Berserk è un mondo popolato da demoni terribili cui nessun uomo si può opporre. L'unico a provarci è questo cavaliere oscuro tormentato da terribili incubi che porta un marchio maledetto sul collo ed è animato solo dal desiderio di vendetta.
Dopo il primo episodio inizia un flashback che potremmo definire la vera storia, dal momento che occupa tutto il resto dell'anime. La storia di come un abile guerriero, Gatsu (Gaz nell'anime,) si ritrova a combattere in un gruppo di mercenari chiamato l'Armata dei Falchi, e della scalata al potere del loro comandante Grifis (Griffith nell'anime) estrema fino al punto che sconvolgerà terribilmente ogni cosa.
La qualità grafica è decisamente ottima, grazie alla qualità di character design e all'utilizzo dei colori, vivaci per quasi tutta la serie, e cupi nei momenti giusti.
Le musiche si adattano molto bene alle vicende e rendono la visione piacevole. Degna di nota la sigla d'apertura "Tell me why".
I personaggi sono molto ben curati, sia nell'aspetto grafico sia nella personalità, e ciascuno ha le sue storie, anche se oltre ai quelle dei tre personaggi più importanti le altre sono solo accennate.
La trama è ottima, del resto ricalca uno dei migliori manga degli ultimi anni; fa appassionare sia alle vicende sia ai vari personaggi.
All'80% circa della serie però avviene lo stravolgimento: si capiscono molte cose e la storia cambia radicalmente e si fa ancora più intrigante.
Ma proprio sul più bello la serie viene interrotta. Sì, perché finisce a un punto che invece potremmo definire il vero inizio. Questa è l'unica vera grande, grandissima pecca di quest'anime. Difficile rendere in maniera adeguata un manga praticamente infinito, ma questa non è una giustificazione accettabile all'interruzione della serie animata in questo punto.
L'anime è veramente bello e degno di essere gustato fino in fondo. Si è giocato il 10 proprio perché finisce così, ma il 9 se lo merita tutto.
Quello di Berserk è un mondo popolato da demoni terribili cui nessun uomo si può opporre. L'unico a provarci è questo cavaliere oscuro tormentato da terribili incubi che porta un marchio maledetto sul collo ed è animato solo dal desiderio di vendetta.
Dopo il primo episodio inizia un flashback che potremmo definire la vera storia, dal momento che occupa tutto il resto dell'anime. La storia di come un abile guerriero, Gatsu (Gaz nell'anime,) si ritrova a combattere in un gruppo di mercenari chiamato l'Armata dei Falchi, e della scalata al potere del loro comandante Grifis (Griffith nell'anime) estrema fino al punto che sconvolgerà terribilmente ogni cosa.
La qualità grafica è decisamente ottima, grazie alla qualità di character design e all'utilizzo dei colori, vivaci per quasi tutta la serie, e cupi nei momenti giusti.
Le musiche si adattano molto bene alle vicende e rendono la visione piacevole. Degna di nota la sigla d'apertura "Tell me why".
I personaggi sono molto ben curati, sia nell'aspetto grafico sia nella personalità, e ciascuno ha le sue storie, anche se oltre ai quelle dei tre personaggi più importanti le altre sono solo accennate.
La trama è ottima, del resto ricalca uno dei migliori manga degli ultimi anni; fa appassionare sia alle vicende sia ai vari personaggi.
All'80% circa della serie però avviene lo stravolgimento: si capiscono molte cose e la storia cambia radicalmente e si fa ancora più intrigante.
Ma proprio sul più bello la serie viene interrotta. Sì, perché finisce a un punto che invece potremmo definire il vero inizio. Questa è l'unica vera grande, grandissima pecca di quest'anime. Difficile rendere in maniera adeguata un manga praticamente infinito, ma questa non è una giustificazione accettabile all'interruzione della serie animata in questo punto.
L'anime è veramente bello e degno di essere gustato fino in fondo. Si è giocato il 10 proprio perché finisce così, ma il 9 se lo merita tutto.
E' davvero difficile dare un voto a quest'anime, ero indeciso fra 6 e 7, ma non posso dimenticare i bei momenti che ho passato guardandolo. Devo dire però che alla fine mi ha proprio deluso, non tanto per come finisce la storia (nel senso degli eventi), ma proprio come finisce in senso di "anime". Si arriva all'ultima puntata dove si ci aspetta di vedere un finale che abbia un senso qualsiasi, o perlopiù che sia anche senza senso, e invece? Quest'anime non ha un finale. Tutto rimane in sospeso, anche se ora ho sentito che si sta facendo la seconda serie. Era ora. (Secondo me Berserk ha un finale ancora peggiore di quello di Gantz!).
Per il resto i disegni, il sonoro e la trama sono tutti buoni, non c'è da lamentarsi. Io lo consiglio soprattutto ai maschi, ma anche le ragazze penso che potrebbero apprezzarlo, soprattutto nella seconda parte dove si vedrà nascere una relazione amorosa. Naturalmente alcuni dei temi centrali rimangono la guerra, l'onore e la vita cavalleresca in un'atmosfera medievale con tanti colpi di scena. Comunque, al di là di tutto penso sia da vedere; anche se non tutti rimarrete soddisfatti.
Per il resto i disegni, il sonoro e la trama sono tutti buoni, non c'è da lamentarsi. Io lo consiglio soprattutto ai maschi, ma anche le ragazze penso che potrebbero apprezzarlo, soprattutto nella seconda parte dove si vedrà nascere una relazione amorosa. Naturalmente alcuni dei temi centrali rimangono la guerra, l'onore e la vita cavalleresca in un'atmosfera medievale con tanti colpi di scena. Comunque, al di là di tutto penso sia da vedere; anche se non tutti rimarrete soddisfatti.
Ed ecco l'anime del mio manga preferito, Berserk. Onestamente devo dire che ho conosciuto il manga grazie all'anime, e vedendolo la prima volta mi era sembrato un buon anime: ambientazione medioevale dai toni dark, azione e una storia matura. Avendo poi letto il manga, mi sono reso conto di quante cose essenziali non aveva fatto vedere l'anime. Diversi personaggi sono assenti, la trama è cambiata leggermente e c'è una conclusione che lascia davvero l'amaro in bocca, sopratutto sapendo come continuava la storia nel manga.
Il mio voto è quindi 7, 7 e mezzo, ma non di più. Non ci resta che aspettare il già annunciato nuovo anime che spero porrà rimedio alle inesattezze di questa prima versione animata.
Il mio voto è quindi 7, 7 e mezzo, ma non di più. Non ci resta che aspettare il già annunciato nuovo anime che spero porrà rimedio alle inesattezze di questa prima versione animata.
Berserk è una serie anime di soli venticinque episodi. Solo venticinque perché, a differenza del manga, che non è ancora terminato in Giappone, l’anime racconta solo una piccola parte della grandissima storia di Berserk. Infatti, l’anime concentra la sua attenzione in un punto importante della storia, uno dei miei preferiti, quello del flashback del protagonista Gatsu, che ricorda la sua infanzia e il suo ingresso in un gruppo di mercenari chiamato “L’Armata dei Falchi”. Oltre a questo importante avvenimento, vengono mostrate le varie battaglie di questo gruppo, vengono poco alla volta presentati gli altri protagonisti e membri dell’Armata dei Falchi come Caska e Griffith, e viene mostrata anche la crescita del protagonista.
La storia, per quel che viene raccontato, e cioè solo una piccola parte, è molto bella e appassionante, anche se, se si vuole seguire la vara trama, è necessario leggere il manga di Kentaro Miura.
Infatti, se cominciate a guardare l’anime ignari della presenza del manga, arrivati alla fine dell’ultimo episodio, resterete a dir poco stupiti e di sasso.
I disegni e le animazioni sono davvero molto ben fatti, e sono uno dei punti di forza della serie insieme ai personaggi, tutti ben realizzati sotto l’aspetto caratteriale e grafico. Tutti godono, infatti, di un buon design, come il protagonista, dallo stile semplice ma efficace.
Sinceramente non consiglio la visione di quest’anime, o meglio la consiglio solo ai lettori del manga, che dunque hanno già potuto vedere su carta il pezzo di storia raccontato nell’anime.
Questa serie è stata trasmessa anche su Italia1, sorprendentemente senza censure e con le sigle originali, anche se l’orario di trasmissione fu davvero assurdo, infatti, fu mandato a tarda notte.
Buone sono entrambe le sigle, quella di apertura e di chiusura, per canzoni e per scelta d’immagini.
Buono è anche il doppiaggio italiano.
La storia, per quel che viene raccontato, e cioè solo una piccola parte, è molto bella e appassionante, anche se, se si vuole seguire la vara trama, è necessario leggere il manga di Kentaro Miura.
Infatti, se cominciate a guardare l’anime ignari della presenza del manga, arrivati alla fine dell’ultimo episodio, resterete a dir poco stupiti e di sasso.
I disegni e le animazioni sono davvero molto ben fatti, e sono uno dei punti di forza della serie insieme ai personaggi, tutti ben realizzati sotto l’aspetto caratteriale e grafico. Tutti godono, infatti, di un buon design, come il protagonista, dallo stile semplice ma efficace.
Sinceramente non consiglio la visione di quest’anime, o meglio la consiglio solo ai lettori del manga, che dunque hanno già potuto vedere su carta il pezzo di storia raccontato nell’anime.
Questa serie è stata trasmessa anche su Italia1, sorprendentemente senza censure e con le sigle originali, anche se l’orario di trasmissione fu davvero assurdo, infatti, fu mandato a tarda notte.
Buone sono entrambe le sigle, quella di apertura e di chiusura, per canzoni e per scelta d’immagini.
Buono è anche il doppiaggio italiano.
Berserk lo vidi circa tre anni fa, ne avevo solo sentito parlare molto e per questo ne fui incuriosito, premetto quindi che non ero a conoscenza del manga, quindi l'ho visto per quello che era.
Devo dire che mi prese da subito, mi colpì il protagonista Gatsu, solitario, e poi vederlo farsi una squadra, la sua determinazione, insomma il suo carattere. Berserk l'ho visto in circa due giorni perché non riuscivo più a staccarmi dallo schermo.
E' un anime fantastico, poi verso la fine mi ha fatto anche piangere e mi ha completamente sconvolto, infatti è il mio anime preferito.
Devo dire che mi prese da subito, mi colpì il protagonista Gatsu, solitario, e poi vederlo farsi una squadra, la sua determinazione, insomma il suo carattere. Berserk l'ho visto in circa due giorni perché non riuscivo più a staccarmi dallo schermo.
E' un anime fantastico, poi verso la fine mi ha fatto anche piangere e mi ha completamente sconvolto, infatti è il mio anime preferito.
Si poteva fare di meglio, secondo me. Purtroppo la serie comprende solo i primi 13-14 volumetti dell'interminabile manga di Miura e lascia quindi l'amaro in bocca.
Il doppiaggio italiano, come spesso accade, è pieno di errori e imprecisioni talvolta madornali, esempio: Grifis è scambiato per una donna! Basta leggere il retro della custodia del DVD e fare il raffronto con il manga: un errore davvero imbarazzante, nonché vergognoso. I nomi, inoltre, sono quasi tutti riarrangiati o storpiati indiscriminatamente dalla Panini.
Tutto sommato Berserk resta comunque un buon titolo, vista la trama, che resta grosso modo molto fedele al manga, e la veste grafica. Anche se l'anime è stato decisamente svalutato nell'edizione italiana.
Il doppiaggio italiano, come spesso accade, è pieno di errori e imprecisioni talvolta madornali, esempio: Grifis è scambiato per una donna! Basta leggere il retro della custodia del DVD e fare il raffronto con il manga: un errore davvero imbarazzante, nonché vergognoso. I nomi, inoltre, sono quasi tutti riarrangiati o storpiati indiscriminatamente dalla Panini.
Tutto sommato Berserk resta comunque un buon titolo, vista la trama, che resta grosso modo molto fedele al manga, e la veste grafica. Anche se l'anime è stato decisamente svalutato nell'edizione italiana.
Berserk è anime del 1997, eppure è stato realizzato con una maestria e una cura della grafica e della storia che lo rendono più bello di certi altri anime d'ultima generazione. Il genere seinen è realizzato nel migliore dei modi. Contiene elementi horror e momenti di violenza, che tuttavia non disturbano, poiché sono momenti a cui viene dato il giusto peso, dai protagonisti della storia in primis.
La trama è elaborata e appassionante: Gatsu, ragazzino nato da una donna morta, viene raccolto e allevato da una banda di mercenari, da cui sarà costretto a fuggire, avendo accidentalmente assassinato uno dei compagni, nonché padre adottivo. Così comincia la sua vita fatta di battaglie per la sopravvivenza, battaglie rischiose e a volte impossibile, in cui Gatsu mette continuamente alla prova se stesso, senza mai riuscire a darsi sconfitto, anche a un passo dalla morte.
Nato da madre morta, forse Gatsu ha sviluppato una certa resistenza a essa, quasi come fosse destinato a vivere per compiere qualcosa di straordinario.
Gatsu si unisce all'armata dei Falchi, truppa mercenaria, capitanata da Griffith, uomo dalle abilità belliche e di comprensione e persuasione che sfiorano il soprannaturale, di cui diventa il braccio destro, scavalcando Caska, unica donna della squadra. Ed è proprio con l'armata dei Falchi che Gatsu vivrà il più importante periodo della sua vita: conoscerà la gloria, esseri demoniaci, la nobiltà, l'amore, se stesso e farà i conti con il suo spietato destino.
I personaggi sono tutti verosimili, tutti caratterizzati da una forte e determinata personalità, anche quelli secondari.
E' impossibile non affezionarsi a Gatsu, fare il tifo per lui, cercare di comprenderlo, condividerne i sentimenti. Anche Caska, che all'inizio si mostra meramente ostile, appare sempre più umana, più comprensibile (almeno agli occhi di una donna), merita sempre più ammirazione.
Griffith è personaggio contraddittorio, che non si sa se amare oppure odiare. Certamente è un uomo che non si comprende totalmente se non alla fine dell'anime.
L'obiettivo dell'autore del manga è sicuramente raggiunto dall'anime. E' chiaro anche che, essendo pur sempre un anime, è scevro di dettagli, ma l'importante è che il cuore della storia e dei personaggi rimangono assolutamente intatti, salvi da macchinazioni e censure gratuite, invece spesso operate nelle trasposizioni manga->anime.
Berserk è uno degli anime più belli che abbia mai visto e gli darei il massimo dei voti, senonché... non c'è una fine e purtroppo ciò risulta abbastanza frustrante. Voto:9.
La trama è elaborata e appassionante: Gatsu, ragazzino nato da una donna morta, viene raccolto e allevato da una banda di mercenari, da cui sarà costretto a fuggire, avendo accidentalmente assassinato uno dei compagni, nonché padre adottivo. Così comincia la sua vita fatta di battaglie per la sopravvivenza, battaglie rischiose e a volte impossibile, in cui Gatsu mette continuamente alla prova se stesso, senza mai riuscire a darsi sconfitto, anche a un passo dalla morte.
Nato da madre morta, forse Gatsu ha sviluppato una certa resistenza a essa, quasi come fosse destinato a vivere per compiere qualcosa di straordinario.
Gatsu si unisce all'armata dei Falchi, truppa mercenaria, capitanata da Griffith, uomo dalle abilità belliche e di comprensione e persuasione che sfiorano il soprannaturale, di cui diventa il braccio destro, scavalcando Caska, unica donna della squadra. Ed è proprio con l'armata dei Falchi che Gatsu vivrà il più importante periodo della sua vita: conoscerà la gloria, esseri demoniaci, la nobiltà, l'amore, se stesso e farà i conti con il suo spietato destino.
I personaggi sono tutti verosimili, tutti caratterizzati da una forte e determinata personalità, anche quelli secondari.
E' impossibile non affezionarsi a Gatsu, fare il tifo per lui, cercare di comprenderlo, condividerne i sentimenti. Anche Caska, che all'inizio si mostra meramente ostile, appare sempre più umana, più comprensibile (almeno agli occhi di una donna), merita sempre più ammirazione.
Griffith è personaggio contraddittorio, che non si sa se amare oppure odiare. Certamente è un uomo che non si comprende totalmente se non alla fine dell'anime.
L'obiettivo dell'autore del manga è sicuramente raggiunto dall'anime. E' chiaro anche che, essendo pur sempre un anime, è scevro di dettagli, ma l'importante è che il cuore della storia e dei personaggi rimangono assolutamente intatti, salvi da macchinazioni e censure gratuite, invece spesso operate nelle trasposizioni manga->anime.
Berserk è uno degli anime più belli che abbia mai visto e gli darei il massimo dei voti, senonché... non c'è una fine e purtroppo ciò risulta abbastanza frustrante. Voto:9.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Berserk è la serie animata tratta dal manga omonimo di Kentaro Miura. Estremamente violento in modo esplicito, l'anime legittima tali scene con la volontà del personaggio di trovare vendetta e sopratutto di dimostrare che il libero arbitrio non è un'illusione data agli umani.
Gatsu è un guerriero maledetto (il simbolo che ha sul collo lo identifica come tale) dalla notevole mole e dotato di un'arma spaventosa, sia per le dimensioni sia per la capacità di sventrare con un solo colpo gli avversari. La storia è raccontata come un lungo flashback, dove un adulto Gatsu, assopitosi ai piedi di un albero dopo una furiosa battaglia con una spaventosa creatura demoniaca, ricorda tutta una sequenza di eventi fin dall'infanzia.
Gatsu infatti è un bambino nato da una donna impiccata a un albero a seguito di una razzia in un villaggio. Gambino, a capo di un gruppo di mercenari di passaggio, considera lo "spettacolo" come segno di sventura, ma il volere della sua donna prevale, e così Gatsu viene tratto in salvo. Purtroppo però la fatalità vuole che la donna muoia di peste in seguito, accentrando l'odio di Gambino nei confronti di Gatsu, ritenuto con maggior consapevolezza portatore di rovina.
Sebbene ancora adolescente, il ragazzo è addestrato al combattimento come un mercenario. Vittima di soprusi incoraggiati dallo stesso Gambino, si ritrova a difendersi in un attacco d'ira di quest'ultimo, uccidendolo involontariamente.
Braccato dagli altri mercenari, viene ritenuto morto a seguito di una freccia andata a segno. Ma Gatsu non era ancora morto, infatti, salvato nuovamente dalla sorte e da una nuova compagnia di passaggio, prosegue la propria crescita fisica e professionale come un ottimo mercenario.
Notato da Griphis, la sua vita cambia, tanto da portarlo a realizzare la stessa ambizione di quest'ultimo, grazie all'astuzia e al prestigio conquistato in battaglia.
Purtroppo le vicende precipitano in seguito alla scoperta dello stesso Gatsu delle vere intenzioni di Griphis, per niente interessato all'amicizia. Il distacco di Gastu allora lo porta a separarsi dai compagni e a obbligare Griphis ad accelerale il suo piano ambizioso, che lo porterà a fallire e all'essere imprigionato.
La sua squadra sarà messa al bando, così come i sui componenti. Tempo dopo, nel tentativo di salvare dalla prigionia Griphis, un ritrovato Gatsu porta il gruppo (e il mondo intero) all'inimmaginabile: l'eclissi. Un patto demoniaco, stretto tra lo stesso Griphis e i cinque della Mano di Dio, porterà la squadra dei Falchi in un mondo parallelo, dedito alla carneficina degli umani.
E' qui termina l'anime, proprio in un crescendo di violenza, che fino ad allora non era di certo mancata, ma al termine il precipitare degli eventi porta una sconclusionata fine delle vicende narrate. Infatti la storia continua sul manga, ma già da quanto traspare nei 25 episodi visti, ci si rende conto su che toni si rimarrà. Violenza, sangue, battaglie.
Il principale pregio di Berserk è proprio nella regia. Le battaglie sono avvincenti e l'esito non è mai scontato. C'è spazio anche per il romanticismo, ma molto di più per l'intrigo, sopratutto ruotante attorno alle decisioni e agli obiettivi di Griphis.
Berserk è un'ottima opera, che magari taglia diversi aspetti e personaggi del manga, a favore della fluidità degli eventi, sempre ben narrati e mai approssimativi.
Non è per tutti, per via dell'impressionante violenza mostrata, ma per i cultori del genere è un anime imperdibile. Sconcertante.
Berserk è la serie animata tratta dal manga omonimo di Kentaro Miura. Estremamente violento in modo esplicito, l'anime legittima tali scene con la volontà del personaggio di trovare vendetta e sopratutto di dimostrare che il libero arbitrio non è un'illusione data agli umani.
Gatsu è un guerriero maledetto (il simbolo che ha sul collo lo identifica come tale) dalla notevole mole e dotato di un'arma spaventosa, sia per le dimensioni sia per la capacità di sventrare con un solo colpo gli avversari. La storia è raccontata come un lungo flashback, dove un adulto Gatsu, assopitosi ai piedi di un albero dopo una furiosa battaglia con una spaventosa creatura demoniaca, ricorda tutta una sequenza di eventi fin dall'infanzia.
Gatsu infatti è un bambino nato da una donna impiccata a un albero a seguito di una razzia in un villaggio. Gambino, a capo di un gruppo di mercenari di passaggio, considera lo "spettacolo" come segno di sventura, ma il volere della sua donna prevale, e così Gatsu viene tratto in salvo. Purtroppo però la fatalità vuole che la donna muoia di peste in seguito, accentrando l'odio di Gambino nei confronti di Gatsu, ritenuto con maggior consapevolezza portatore di rovina.
Sebbene ancora adolescente, il ragazzo è addestrato al combattimento come un mercenario. Vittima di soprusi incoraggiati dallo stesso Gambino, si ritrova a difendersi in un attacco d'ira di quest'ultimo, uccidendolo involontariamente.
Braccato dagli altri mercenari, viene ritenuto morto a seguito di una freccia andata a segno. Ma Gatsu non era ancora morto, infatti, salvato nuovamente dalla sorte e da una nuova compagnia di passaggio, prosegue la propria crescita fisica e professionale come un ottimo mercenario.
Notato da Griphis, la sua vita cambia, tanto da portarlo a realizzare la stessa ambizione di quest'ultimo, grazie all'astuzia e al prestigio conquistato in battaglia.
Purtroppo le vicende precipitano in seguito alla scoperta dello stesso Gatsu delle vere intenzioni di Griphis, per niente interessato all'amicizia. Il distacco di Gastu allora lo porta a separarsi dai compagni e a obbligare Griphis ad accelerale il suo piano ambizioso, che lo porterà a fallire e all'essere imprigionato.
La sua squadra sarà messa al bando, così come i sui componenti. Tempo dopo, nel tentativo di salvare dalla prigionia Griphis, un ritrovato Gatsu porta il gruppo (e il mondo intero) all'inimmaginabile: l'eclissi. Un patto demoniaco, stretto tra lo stesso Griphis e i cinque della Mano di Dio, porterà la squadra dei Falchi in un mondo parallelo, dedito alla carneficina degli umani.
E' qui termina l'anime, proprio in un crescendo di violenza, che fino ad allora non era di certo mancata, ma al termine il precipitare degli eventi porta una sconclusionata fine delle vicende narrate. Infatti la storia continua sul manga, ma già da quanto traspare nei 25 episodi visti, ci si rende conto su che toni si rimarrà. Violenza, sangue, battaglie.
Il principale pregio di Berserk è proprio nella regia. Le battaglie sono avvincenti e l'esito non è mai scontato. C'è spazio anche per il romanticismo, ma molto di più per l'intrigo, sopratutto ruotante attorno alle decisioni e agli obiettivi di Griphis.
Berserk è un'ottima opera, che magari taglia diversi aspetti e personaggi del manga, a favore della fluidità degli eventi, sempre ben narrati e mai approssimativi.
Non è per tutti, per via dell'impressionante violenza mostrata, ma per i cultori del genere è un anime imperdibile. Sconcertante.
Dato il mio amore per Berserk, e per Berserk intendo il manga, cioè quello vero, non posso non dare un voto di mediocrità a quest'opera.
Se l'anime di GTO non è nulla in confronto al manga, ma mantiene gli standard del fumetto, cioè l'atmosfera burlesca, le battute, un doppiaggio molto buono, quest'anime invece tradisce qualsiasi aspettativa. Anche riguardo al doppiaggio. Decisamente negativa la scelta di bloccare così l'anime. Decisamente negativa la scelta di creare un anime per Berserk, che a mio parere non può essere "animato", perché non conveniente da un punto di vista economico, dato che ne usufruirebbero davvero in pochi.
Se avete il manga guardate quest'anime solo per ricalcare nella vostra mente la bellezza della carta.
Se non avete il manga quest'anime potrebbe spingervi a comprarlo, perché sappiate che è decisamente a un altro livello.
Se l'anime di GTO non è nulla in confronto al manga, ma mantiene gli standard del fumetto, cioè l'atmosfera burlesca, le battute, un doppiaggio molto buono, quest'anime invece tradisce qualsiasi aspettativa. Anche riguardo al doppiaggio. Decisamente negativa la scelta di bloccare così l'anime. Decisamente negativa la scelta di creare un anime per Berserk, che a mio parere non può essere "animato", perché non conveniente da un punto di vista economico, dato che ne usufruirebbero davvero in pochi.
Se avete il manga guardate quest'anime solo per ricalcare nella vostra mente la bellezza della carta.
Se non avete il manga quest'anime potrebbe spingervi a comprarlo, perché sappiate che è decisamente a un altro livello.
Il tutto e il niente, con queste due parole si potrebbe benissimo riassumere l'anime. Il tutto dettato da un mondo che poteva essere migliore, senza il male che lo sovrasta, poteva essere tutto in preda a un amore per il prossimo difficilmente provato, e comunque mai sopito, e poteva essere tutto se il mondo stesso non fosse stato così cieco da obbedire a sbagliati canoni fin dall'inizio della storia.
Ma è anche il niente: il niente inteso come il sangue ingeneroso che viene versato, come i demoni il cui l'unico intento è quello del dominio nel nome del terrore più spietato e cattivo. E' il niente come le vite che vengono lasciate in vita, come è il niente credere nella speranza di uomini valorosi, che continuano a combattere nonostante questo continuo niente dettato da una tirannia che conosce solo la legge del più forte.
Queste sono le radici di un odio che arrivano fino ai meandri della nascita di un uomo giusto, che non sa ancora del destino che lo aspetta, di ciò che gli riserverà, di alleanze che si stringono in nome della sua morte e di un mondo in cui troppo presto si è dimenticato cosa può significare avere una dote, un bene per la salvezza delle poche genti in vita.
Addirittura le atmosfere medievali sono ancora più marcate rispetto a ciò che questo periodo è stato, e sono visualizzate da caratteri e disegni cupi e sinistri, che ci danno sempre l'idea di un funesto presagio, di un'avventura verso l'inconsueto, ma mai dell'insperato aiuto. La serie ci fa capire quanto difficile sia la pace nel momento in cui si viene governati dalla distruzione di una guerra, la guerra che tutto travolge. Ma non come siamo abituati a vederla, a livello futuristico e postatomico come nella trama di Kenshiro. Almeno lì la speranza di sopravvivere era anche una certezza il più delle volte, qui invece non è così, più avanti si va nella narrazione e più cresce il desiderio tra protagonisti e antagonisti di fare valere la propria autorità, la propria supremazia nel sangue, nella lotta fino all'ultimo respiro, in lame che cercano altre lame, in sacrifici umani che non risparmiano nessuno, nemmeno le stesse anime dei protagonisti.
Eppure elementi come la magia e i bei ricordi dovrebbero essere un valido aiuto, ma il più delle volte sono degli incubi ben peggiori della guerra stessa, e affliggono il protagonista sin dalla sua nascita.
Ognuno di noi per vedere il bene all'interno di quest'opera deve imparare a capire cosa può generare il male, chi lo tiene in vita e quali interessi vuole coglierne, e ciò avviene perlopiù per seminatori di discordie. I quali vedono per mezzo del sangue e della repressione un modo nuovo per emergere nella vita di tutti i giorni, non riuscendo di conseguenza a capire gli errori continui che commettono.
L'anime non è assolutamente indicato per i ragazzini, per la crassa violenza che all'interno della trama viene mostrata; ma ha una morale che comunque possono leggere benissimo anche i più piccoli di età: stare lontano da ciò che è perverso e senza speranza è sempre possibile. Anche se è difficile scindere ciò che è bene da ciò che è male, ognuno insegue dei sogni che da nessuno possono essere distrutti; si possono modificare nel tempo perché si cresce, ma i sogni non sono mai brutti, neanche per quelli che si comportano in cattivo modo. Anzi, forse loro il più delle volte si comportano così proprio perché non hanno visto realizzarsi i loro sogni. Per questo l'anime è un invito ad allontanare gli incubi e le paure più recondite, almeno secondo il mio parere.
Ci tengo comunque a precisare che è un'opera dai vari contenuti e dalle varie interpretazioni; ritengo comunque che quella sopracitata, specie a chi è consentita la visione, sia l'occasione di vedere un bel prodotto.
Ma è anche il niente: il niente inteso come il sangue ingeneroso che viene versato, come i demoni il cui l'unico intento è quello del dominio nel nome del terrore più spietato e cattivo. E' il niente come le vite che vengono lasciate in vita, come è il niente credere nella speranza di uomini valorosi, che continuano a combattere nonostante questo continuo niente dettato da una tirannia che conosce solo la legge del più forte.
Queste sono le radici di un odio che arrivano fino ai meandri della nascita di un uomo giusto, che non sa ancora del destino che lo aspetta, di ciò che gli riserverà, di alleanze che si stringono in nome della sua morte e di un mondo in cui troppo presto si è dimenticato cosa può significare avere una dote, un bene per la salvezza delle poche genti in vita.
Addirittura le atmosfere medievali sono ancora più marcate rispetto a ciò che questo periodo è stato, e sono visualizzate da caratteri e disegni cupi e sinistri, che ci danno sempre l'idea di un funesto presagio, di un'avventura verso l'inconsueto, ma mai dell'insperato aiuto. La serie ci fa capire quanto difficile sia la pace nel momento in cui si viene governati dalla distruzione di una guerra, la guerra che tutto travolge. Ma non come siamo abituati a vederla, a livello futuristico e postatomico come nella trama di Kenshiro. Almeno lì la speranza di sopravvivere era anche una certezza il più delle volte, qui invece non è così, più avanti si va nella narrazione e più cresce il desiderio tra protagonisti e antagonisti di fare valere la propria autorità, la propria supremazia nel sangue, nella lotta fino all'ultimo respiro, in lame che cercano altre lame, in sacrifici umani che non risparmiano nessuno, nemmeno le stesse anime dei protagonisti.
Eppure elementi come la magia e i bei ricordi dovrebbero essere un valido aiuto, ma il più delle volte sono degli incubi ben peggiori della guerra stessa, e affliggono il protagonista sin dalla sua nascita.
Ognuno di noi per vedere il bene all'interno di quest'opera deve imparare a capire cosa può generare il male, chi lo tiene in vita e quali interessi vuole coglierne, e ciò avviene perlopiù per seminatori di discordie. I quali vedono per mezzo del sangue e della repressione un modo nuovo per emergere nella vita di tutti i giorni, non riuscendo di conseguenza a capire gli errori continui che commettono.
L'anime non è assolutamente indicato per i ragazzini, per la crassa violenza che all'interno della trama viene mostrata; ma ha una morale che comunque possono leggere benissimo anche i più piccoli di età: stare lontano da ciò che è perverso e senza speranza è sempre possibile. Anche se è difficile scindere ciò che è bene da ciò che è male, ognuno insegue dei sogni che da nessuno possono essere distrutti; si possono modificare nel tempo perché si cresce, ma i sogni non sono mai brutti, neanche per quelli che si comportano in cattivo modo. Anzi, forse loro il più delle volte si comportano così proprio perché non hanno visto realizzarsi i loro sogni. Per questo l'anime è un invito ad allontanare gli incubi e le paure più recondite, almeno secondo il mio parere.
Ci tengo comunque a precisare che è un'opera dai vari contenuti e dalle varie interpretazioni; ritengo comunque che quella sopracitata, specie a chi è consentita la visione, sia l'occasione di vedere un bel prodotto.
Se tante, tantissime persone hanno pesantemente ostracizzato l'anime di Berserk, tratto dall'omonimo, splendido manga di Kentaro Miura, c'è un motivo: è meno dettagliato, privo di alcune parti e, cosa forse più fastidiosa, privo di un vero finale, visto che s'interrompe bruscamente nell'ultimo episodio, durante l'Eclissi.
Ciononostante, Berserk rimane comunque un titolo veramente importante tra gli anime degli anni '90. Se c'è qualcosa che credo avrebbe potuto essere sviluppato meglio, è sicuramente la parte grafica: a parte l'eccellente character desing, l'anime non possiede la maniacale cura del particolare del fumetto, e per essere stato prodotto nel '97 ha un'animazione decisamente obsoleta: spesso vediamo solo figure ferme che scorrono sullo schermo, movimenti bruschi, schizzi ripresi senza mostrare animazione (e non donano molto, ve lo assicuro) e poca fluidità. Inoltre i fondali acquerellati non sempre convincono. Anche la colonna sonora è poco più che discreta, poco varia e alla lunga monotona, e il doppiaggio italiano non è particolarmente eccelso (ma comunque è piacevole).
Per quanto riguarda trama e significati filosofici, invece, l'anime, nonostante sia solo una piccola porzione del manga, mantiene tante delle sue promesse: l'intreccio è molto coinvolgente, i personaggi sono ben delineati, e le introspezioni approfondite. Non ci troviamo di fronte a un anime di combattimenti atto solo a mostrare violenza (anche se viene mostrato solo sangue, niente budella), ma a una vera storia di esseri umani, che nasce direttamente dai drammi dei protagonisti, i quali sono motivo di grande riflessione e dotati di una portata universale. Gran merito di questo ovviamente va all'ottima sceneggiatura, che ogni tanto ha qualche caduta ma non delude.
Berserk è perciò una serie difficile, adulta, che merita di essere ampiamente rivalutata e che va apprezzata in tutte le sue sfumature. Non sarà all'altezza del manga (e ti credo...), ma scartarlo a priori è un vero peccato.
Ciononostante, Berserk rimane comunque un titolo veramente importante tra gli anime degli anni '90. Se c'è qualcosa che credo avrebbe potuto essere sviluppato meglio, è sicuramente la parte grafica: a parte l'eccellente character desing, l'anime non possiede la maniacale cura del particolare del fumetto, e per essere stato prodotto nel '97 ha un'animazione decisamente obsoleta: spesso vediamo solo figure ferme che scorrono sullo schermo, movimenti bruschi, schizzi ripresi senza mostrare animazione (e non donano molto, ve lo assicuro) e poca fluidità. Inoltre i fondali acquerellati non sempre convincono. Anche la colonna sonora è poco più che discreta, poco varia e alla lunga monotona, e il doppiaggio italiano non è particolarmente eccelso (ma comunque è piacevole).
Per quanto riguarda trama e significati filosofici, invece, l'anime, nonostante sia solo una piccola porzione del manga, mantiene tante delle sue promesse: l'intreccio è molto coinvolgente, i personaggi sono ben delineati, e le introspezioni approfondite. Non ci troviamo di fronte a un anime di combattimenti atto solo a mostrare violenza (anche se viene mostrato solo sangue, niente budella), ma a una vera storia di esseri umani, che nasce direttamente dai drammi dei protagonisti, i quali sono motivo di grande riflessione e dotati di una portata universale. Gran merito di questo ovviamente va all'ottima sceneggiatura, che ogni tanto ha qualche caduta ma non delude.
Berserk è perciò una serie difficile, adulta, che merita di essere ampiamente rivalutata e che va apprezzata in tutte le sue sfumature. Non sarà all'altezza del manga (e ti credo...), ma scartarlo a priori è un vero peccato.
<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>
Parto dal presupposto che ho visto l'opera tratta dal manga di Kentaro Miura in DVD originale giapponese con sottotitoli italiani e con audio 5.1 dolby! Fortunatamente possiedo una vera e propria rarità di supporto di questa magnifica serie. Vedendola così non ho potuto che rimanere affascinato dalla bellezza della trama, dai colpi di scena, dalle musiche bellissime e profonde... ma anche dalla crudezza delle immagini (assolutamente senza censure), dalle scene di sesso e da dialoghi superbi e mitologici, e dal vedere la vita di Gatsu da piccolo fino all'età adulta, raccontata in maniera eccellente, soffermandosi sui suoi sentimenti, sulle paure, sui sensi di colpa, arrivando poi all'amicizia con Grifis, fino all'amore con Caska.
I disegni e le animazioni sono molto belli, i fondali stile "pittoresco" in un primo momento possono sembrare scadenti, ma col passare del tempo si capisce un po' anche l'intenzione di uno stile un po' particolare e forse anche adatto a un ambiente medievale. Le varie puntate scorrevano talmente veloci che spesso mi capitava persino di verificare se durassero i soliti 25 minuti! E' stato uno dei pochi anime che mi ha preso dall'inizio alla fine senza mai farmi perdere la concentrazione dallo schermo. Peccato per il finale, che tra l'altro è fatto in modo da lasciarti pensare a un continuo, senza come spesso accade creare un finale alternativo, privo del tocco dell'autore, in cui si tende a sciupare l'opera. Ma si sapeva ed era da mettere in conto, dato che il manga continua e tutt'ora è in prosecuzione.
Concludendo mi sento di consigliarvi assolutamente la visione in lingua orignale, per chi ha i DVD della Yamato perlomeno lo può fare anche se sarà un pizzico censurato e con audio stereo, ma meglio di nulla. Ovviamente il manga è uno scalino al di sopra, ma se uno che non ha mai conosciuto Berserk si vede prima la serie tv, non rimarrà per nulla deluso. Per me un 10 se lo merita tutto.
Parto dal presupposto che ho visto l'opera tratta dal manga di Kentaro Miura in DVD originale giapponese con sottotitoli italiani e con audio 5.1 dolby! Fortunatamente possiedo una vera e propria rarità di supporto di questa magnifica serie. Vedendola così non ho potuto che rimanere affascinato dalla bellezza della trama, dai colpi di scena, dalle musiche bellissime e profonde... ma anche dalla crudezza delle immagini (assolutamente senza censure), dalle scene di sesso e da dialoghi superbi e mitologici, e dal vedere la vita di Gatsu da piccolo fino all'età adulta, raccontata in maniera eccellente, soffermandosi sui suoi sentimenti, sulle paure, sui sensi di colpa, arrivando poi all'amicizia con Grifis, fino all'amore con Caska.
I disegni e le animazioni sono molto belli, i fondali stile "pittoresco" in un primo momento possono sembrare scadenti, ma col passare del tempo si capisce un po' anche l'intenzione di uno stile un po' particolare e forse anche adatto a un ambiente medievale. Le varie puntate scorrevano talmente veloci che spesso mi capitava persino di verificare se durassero i soliti 25 minuti! E' stato uno dei pochi anime che mi ha preso dall'inizio alla fine senza mai farmi perdere la concentrazione dallo schermo. Peccato per il finale, che tra l'altro è fatto in modo da lasciarti pensare a un continuo, senza come spesso accade creare un finale alternativo, privo del tocco dell'autore, in cui si tende a sciupare l'opera. Ma si sapeva ed era da mettere in conto, dato che il manga continua e tutt'ora è in prosecuzione.
Concludendo mi sento di consigliarvi assolutamente la visione in lingua orignale, per chi ha i DVD della Yamato perlomeno lo può fare anche se sarà un pizzico censurato e con audio stereo, ma meglio di nulla. Ovviamente il manga è uno scalino al di sopra, ma se uno che non ha mai conosciuto Berserk si vede prima la serie tv, non rimarrà per nulla deluso. Per me un 10 se lo merita tutto.
Nonostante sia una ragazza devo dire che questa serie nasconde particolarità affascinanti.In essa emergono elementi di puro tradimento, fato, combattimento, sentimento e fantasy demoniaco in modo coinvolgente. I personaggi risultano devvaro ben delineati e accurati in modo eccellente e le caratteristiche principali che fanno da messaggio importante nella serie sono due: inseguire i propri sogni e cambiare il proprio destino. La cosa negativa della serie è senza dubbio la brusca interruzione nel momento più significativo, ed è proprio per questo che non posso dare più di 7.
<i>[se ti son piaciuti quei lati di berserk ti consiglio caldamente il manga! n.d.m.]</i>
<i>[se ti son piaciuti quei lati di berserk ti consiglio caldamente il manga! n.d.m.]</i>
Premetto che ho il manga e l'ho acquistato solo dopo aver visto i 25 episodi di questo affascinante e travolgente anime. Sarà che avrà risvegliato o comunque fatto appello a quella parte di me selvaggia, cruda, dura, da ragazzo che certe volte pensa al lavoro di impiegato di molte persone o al lavoro di qualsivoglia grado sociale e pensa che sarebbe stato meglio mille volte essere un samurai, un guerriero, magari mercenario, dove dovevi rendere conto ogni giorno a madre natura del tuo stato di salute e non dovevi fare i compitini da piccolo, ma allenarti per la sopravvivenza, non dovevi lavarti le mani prima di mangiare, ma cacciare perché nessuno ti porta nulla già pronto. Una vita vissuta sul filo sottile che ti separa da un burrone... è chiaro che in quella situazione penserei l'opposto, ma non ci sono e mi prendo la libertà di scrivere ciò che mi pare XD . Dell'anime mi ha colpito prima di tutto il protagonista, il suo carattere, la sua storia, la sua determinazione nel seguire la sua strada con o senza ostacoli. le musiche accompagnato magnificamente la storia e certe volte penso siano la nota che rende tutto più armonioso: al contrario sarebbe un disastro! Ogni tanto avendole tutte le ascolto e senza difficoltà mi ricordo di spade, sorrisi attorno ad un fuoco, lacrime, gocce di sangue, ferite, stelle, accampamenti, imboscate...
Ogni personaggio è delineato, ha un ruolo nella storia, nel gruppo e anche se non rispecchia nei dettagli il manga è comunque straordinario! Lo consiglio perché probabilmente, come è stato per me, lo sarà anche per voi: un viaggio in un mondo medievale-fantasy dove il significato della vita lo si sente nell'aria, dove la morte non è un miraggio ma è il sangue di mille battaglie che ti ritrovi addosso e che l'acqua difficilmente toglie via. Un anime che fa riflettere anche sull'amore, visto il coinvolgimento di Gatsu con l'unica donna dell'esercito, e sull'amicizia.
Sconsigliata la visione ai piccoli, non vorrei infilzassero il fratellino: è un prodotto esplicitamente consigliato ad adulti.
Ps: E' considerato il prodotto migliore di sempre arrivato in occidente dal sol levante (riferendosi al manga ovviamente).
Ogni personaggio è delineato, ha un ruolo nella storia, nel gruppo e anche se non rispecchia nei dettagli il manga è comunque straordinario! Lo consiglio perché probabilmente, come è stato per me, lo sarà anche per voi: un viaggio in un mondo medievale-fantasy dove il significato della vita lo si sente nell'aria, dove la morte non è un miraggio ma è il sangue di mille battaglie che ti ritrovi addosso e che l'acqua difficilmente toglie via. Un anime che fa riflettere anche sull'amore, visto il coinvolgimento di Gatsu con l'unica donna dell'esercito, e sull'amicizia.
Sconsigliata la visione ai piccoli, non vorrei infilzassero il fratellino: è un prodotto esplicitamente consigliato ad adulti.
Ps: E' considerato il prodotto migliore di sempre arrivato in occidente dal sol levante (riferendosi al manga ovviamente).
Questo è sicuramente un pessimo trasposizione manga-anime.
Infatti se il manga viene definito da molti un capolavoro( anche da me), l'anime e tutto l'opposto. Non trovo una singola cosa che sia all'altezza
del manga. Il carisma dei personaggi è stato ridotto al inverosimile, complice i disegni orrendi, non al livello del grande maestro Miura: ci ritroviamo un Gatsu che sembra la brutta copia della versione cartacea, idem per Grifis.
L'ambientazione non è stata curata, o almeno poteva esserlo meglio.
Le musiche sono inascoltabili, per niente azzeccate e c'entrano ben poco con Berserk; il doppiaggio inascoltabile.
Ci sono varie cose che mancano e delle quali non mi spiego la scomparsa, Pak su tutti. Ecco, trovo sia incompleto.
Mi sento di sconsigliare questo anime e vi direi di comprare il manga, piuttosto, tutt'altra cosa.
Infatti se il manga viene definito da molti un capolavoro( anche da me), l'anime e tutto l'opposto. Non trovo una singola cosa che sia all'altezza
del manga. Il carisma dei personaggi è stato ridotto al inverosimile, complice i disegni orrendi, non al livello del grande maestro Miura: ci ritroviamo un Gatsu che sembra la brutta copia della versione cartacea, idem per Grifis.
L'ambientazione non è stata curata, o almeno poteva esserlo meglio.
Le musiche sono inascoltabili, per niente azzeccate e c'entrano ben poco con Berserk; il doppiaggio inascoltabile.
Ci sono varie cose che mancano e delle quali non mi spiego la scomparsa, Pak su tutti. Ecco, trovo sia incompleto.
Mi sento di sconsigliare questo anime e vi direi di comprare il manga, piuttosto, tutt'altra cosa.
Trasposizione animata dell'omonimo manga di Kentaro Miura, questo "Berserk" racconta le vicende di quello che è probabilmente il migliore capitolo della saga, la cosiddetta "Età dell'Oro", il viaggio mercenario di Gatsu come membro della Squadra dei Falchi fino alla fatidica Eclisse e alla nascita di Phemt.
La storia, pur con qualche taglio, è abbastanza fedele all'originale, e viene raccontata con un mestiere e uno stile che per molti versi ricordano un romanzo d'appendice. Ogni episodio si chiude sempre nel bel mezzo di un momento topico, e lo spettatore si sente quasi costretto a proseguire per vedere "come va a finire".
I personaggi imbastiti da Miura sono memorabili. I meglio riusciti sono certamente i protagonisti: Gatsu, guerriero formidabile, quasi indifferente nei confronti del mondo, che cela in realtà la ricerca di un senso da dare alla propria vita; e Grifis, l'eroe carismatico che per perseguire la sua grande ambizione, il suo "sogno", non si risparmia in nessun modo e compie azioni da leggenda. Tra loro oscilla Caska, unica ragazza nel gruppo dei Falchi, braccio destro di Grifis almeno fino all'ingresso di Gatsu nella Squadra. Il rapporto tra lei e Gatsu è conflittuale, e in continua evoluzione: un'evoluzione trattata in maniera magistrale che troverà il suo apice nell'episodio 21, "Kokuhaku".
Tecnicamente la serie ha molti meriti. In primo luogo è stata in grado di mantenere un character design piuttosto fedele all'originale cartaceo, compito non facile visto lo stile grafico estremamente realistico di Miura. Inoltre è riuscita a dare all'opera il respiro epico di cui aveva bisogno, avvicinandosi per molti versi ad un'anime completamente diverso ma con simile atmosfera, "Hokuto no Ken". Infine è riuscita a garantire, grazie ad una regia ben studiata, una fruibilità ad un pubblico molto più vasto rispetto a quello del manga, per mezzo di espedienti che forse molti riterranno "autocensura" ma che secondo me rispondono solo a criteri di eleganza necessariamente diversi tra un manga e un'opera d'animazione (niente budella sparpagliate o crani frantumati, ma solo sangue in abbondanza; niente lunghe ed esplicite scene di sesso, ma solo qualche flash).
Tuttavia non sono tutte rose e fiori, l'anime presenta anche alcuni gravi difetti. Pur mantendo il character design, per esempio, la serie non è stata in grado di sopperire col colore all'assenza delle retinature e del tratteggio tipici di Miura, cosicché l'opera perde molto del suo tono cupo. La regia, pur discreta, è troppo statica e si affida eccessivamente a fermi immagine nei momenti di grande pathos. L'animazione è decisamente migliorabile in più punti, e non tutti i fondali sono all'altezza del loro compito (di questo difetto soffrono particolarmente le scene di battaglia campale).
Il reparto audio non è male, e si nota soprattutto per una sua certa originalità. Rifuggendo i brani magniloquenti tipici delle serie fantasy, la colonna sonora offre temi minimalisti con molti effetti di riverbero e d'ambiente, tra i quali spicca il misterioso ed ossessivo "Behelit". Le sigle non sono un granché, anche se l'iniziale "Tell me why" ha grinta e un tema piuttosto orecchiabile.
Chi ama "Berserk" nella sua versione stampata può sicuramente apprezzare anche questo anime. Purché non pretenda troppo, in fondo di Miura al mondo ce n'è uno solo (e alla serie non ha lavorato).
La storia, pur con qualche taglio, è abbastanza fedele all'originale, e viene raccontata con un mestiere e uno stile che per molti versi ricordano un romanzo d'appendice. Ogni episodio si chiude sempre nel bel mezzo di un momento topico, e lo spettatore si sente quasi costretto a proseguire per vedere "come va a finire".
I personaggi imbastiti da Miura sono memorabili. I meglio riusciti sono certamente i protagonisti: Gatsu, guerriero formidabile, quasi indifferente nei confronti del mondo, che cela in realtà la ricerca di un senso da dare alla propria vita; e Grifis, l'eroe carismatico che per perseguire la sua grande ambizione, il suo "sogno", non si risparmia in nessun modo e compie azioni da leggenda. Tra loro oscilla Caska, unica ragazza nel gruppo dei Falchi, braccio destro di Grifis almeno fino all'ingresso di Gatsu nella Squadra. Il rapporto tra lei e Gatsu è conflittuale, e in continua evoluzione: un'evoluzione trattata in maniera magistrale che troverà il suo apice nell'episodio 21, "Kokuhaku".
Tecnicamente la serie ha molti meriti. In primo luogo è stata in grado di mantenere un character design piuttosto fedele all'originale cartaceo, compito non facile visto lo stile grafico estremamente realistico di Miura. Inoltre è riuscita a dare all'opera il respiro epico di cui aveva bisogno, avvicinandosi per molti versi ad un'anime completamente diverso ma con simile atmosfera, "Hokuto no Ken". Infine è riuscita a garantire, grazie ad una regia ben studiata, una fruibilità ad un pubblico molto più vasto rispetto a quello del manga, per mezzo di espedienti che forse molti riterranno "autocensura" ma che secondo me rispondono solo a criteri di eleganza necessariamente diversi tra un manga e un'opera d'animazione (niente budella sparpagliate o crani frantumati, ma solo sangue in abbondanza; niente lunghe ed esplicite scene di sesso, ma solo qualche flash).
Tuttavia non sono tutte rose e fiori, l'anime presenta anche alcuni gravi difetti. Pur mantendo il character design, per esempio, la serie non è stata in grado di sopperire col colore all'assenza delle retinature e del tratteggio tipici di Miura, cosicché l'opera perde molto del suo tono cupo. La regia, pur discreta, è troppo statica e si affida eccessivamente a fermi immagine nei momenti di grande pathos. L'animazione è decisamente migliorabile in più punti, e non tutti i fondali sono all'altezza del loro compito (di questo difetto soffrono particolarmente le scene di battaglia campale).
Il reparto audio non è male, e si nota soprattutto per una sua certa originalità. Rifuggendo i brani magniloquenti tipici delle serie fantasy, la colonna sonora offre temi minimalisti con molti effetti di riverbero e d'ambiente, tra i quali spicca il misterioso ed ossessivo "Behelit". Le sigle non sono un granché, anche se l'iniziale "Tell me why" ha grinta e un tema piuttosto orecchiabile.
Chi ama "Berserk" nella sua versione stampata può sicuramente apprezzare anche questo anime. Purché non pretenda troppo, in fondo di Miura al mondo ce n'è uno solo (e alla serie non ha lavorato).
L'anime di Berserk è tratto dall'omonimo manga, precisamente da una parte di esso, ovvero quella del flashback che narra della strada che ha percorso Gatsu, il protagonista, per arrivare così "in alto"; a parte il primo episodio quindi tutto il resto dell'anime è un flashback.
Se vogliamo parlare della trama essa ha veramente un fascino particolare, poiché l'intera vicenda si svolge in un probabile medioevo che viene comunque rappresentato magnificamente, sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, degli ambienti, delle città, della società e anche delle musiche: si mescolano perfettamente con l'ambiente circostante e con il fluido e regolare susseguirsi degli eventi, il tutto senza stufare mai, anche se solo dal 11°-12° episodio con i tormenti di Caska la qualità di quest'anime si inizia a manifestare apertamente, anche perchè è da qui che certi personaggi si iniziano appunto ad "aprire" verso gli altri.
Le battaglie, sia per quanto riguarda la dinamica, la fisica e anche le strategie adottate da entrambi i fazi (i protagonisti e i nemici), sono state realizzate davvero con un realismo incredibile, che riesce a immedesimarti nella situazione e nel contesto generale tipicamente guerrigliero e medievale in maniera perfetta.
Anche il protagonista è realizzato in maniera reale e credibile: non è il solito eroe commerciale che non si fa mai un graffio e sbaraglia tutti con un colpo solo: invece sia le decisioni che prende, sia i suoi combattimenti, sebbene a volte sembrano assurdi, sono stati realizzati nella maniera più credibile possibile, senza stufare mai lo spettatore e senza cadere mai nel banale o nel prevedibile.
Quindi come ho già accennato anche i suoi tratti psicologici sono rappresentati egregiamente, essendo in sintonia con tutte le azioni da lui commesse.
Anche gli altri personaggi (Griffith e Caska i più importanti) sono raffigurati, sia fisicamente ma soprattutto psicologicamente, in modo assolutamente realistico e complesso al tempo stesso.
La personalità di tutti questi magnifici personaggi viene fuori attraverso i discorsi che hanno tra di loro, colmi veramente di saggezza e frasi poetiche e metaforiche...davvero credo che quest'anime abbia una delle miglior sceneggiature di tutti i tempi...
Passando ai disegni, che dire? E pensare che sono del 1997: nitidi, puliti e dalle animazioni fluide, con un character design altrettanto bello e realistico.
Basta non parlare della (?) opening e ne esce fuori un capolavoro pulito, senza difetti, se non fosse per uno piuttosto rilevante che mi impedisce di dargli il voto massimo. A cosa mi riferisco? Quelli che hanno già visto l'anime l'avranno capito sicuramente di cosa parlo, ovviamente il finale.
Va bene che il flashback è ripreso dal manga però insomma...un finale potevano inventarselo, anche se fatto con i piedi ma sempre qualcosa che chiuda l'anime, e non che lasci lo spettatore con l'amaro in bocca, che più amaro di così non si può. Altro non dico sul finale per non fare spoiler.
E' stato proprio un peccato non dare un finale a quest'anime che sarebbe rientrato sicuramente tra i migliori degli anni'90... capolavoro mancato per pochissimo, purtroppo.
In ogni caso chiunque si consideri appassionato di anime non può non vedere Berserk, soprattutto quelli che non hanno letto il manga (come me) così che non colgano i difetti tratti dalla trasposizione animata, secondo quello che dicono molti... alla prossima!
Se vogliamo parlare della trama essa ha veramente un fascino particolare, poiché l'intera vicenda si svolge in un probabile medioevo che viene comunque rappresentato magnificamente, sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, degli ambienti, delle città, della società e anche delle musiche: si mescolano perfettamente con l'ambiente circostante e con il fluido e regolare susseguirsi degli eventi, il tutto senza stufare mai, anche se solo dal 11°-12° episodio con i tormenti di Caska la qualità di quest'anime si inizia a manifestare apertamente, anche perchè è da qui che certi personaggi si iniziano appunto ad "aprire" verso gli altri.
Le battaglie, sia per quanto riguarda la dinamica, la fisica e anche le strategie adottate da entrambi i fazi (i protagonisti e i nemici), sono state realizzate davvero con un realismo incredibile, che riesce a immedesimarti nella situazione e nel contesto generale tipicamente guerrigliero e medievale in maniera perfetta.
Anche il protagonista è realizzato in maniera reale e credibile: non è il solito eroe commerciale che non si fa mai un graffio e sbaraglia tutti con un colpo solo: invece sia le decisioni che prende, sia i suoi combattimenti, sebbene a volte sembrano assurdi, sono stati realizzati nella maniera più credibile possibile, senza stufare mai lo spettatore e senza cadere mai nel banale o nel prevedibile.
Quindi come ho già accennato anche i suoi tratti psicologici sono rappresentati egregiamente, essendo in sintonia con tutte le azioni da lui commesse.
Anche gli altri personaggi (Griffith e Caska i più importanti) sono raffigurati, sia fisicamente ma soprattutto psicologicamente, in modo assolutamente realistico e complesso al tempo stesso.
La personalità di tutti questi magnifici personaggi viene fuori attraverso i discorsi che hanno tra di loro, colmi veramente di saggezza e frasi poetiche e metaforiche...davvero credo che quest'anime abbia una delle miglior sceneggiature di tutti i tempi...
Passando ai disegni, che dire? E pensare che sono del 1997: nitidi, puliti e dalle animazioni fluide, con un character design altrettanto bello e realistico.
Basta non parlare della (?) opening e ne esce fuori un capolavoro pulito, senza difetti, se non fosse per uno piuttosto rilevante che mi impedisce di dargli il voto massimo. A cosa mi riferisco? Quelli che hanno già visto l'anime l'avranno capito sicuramente di cosa parlo, ovviamente il finale.
Va bene che il flashback è ripreso dal manga però insomma...un finale potevano inventarselo, anche se fatto con i piedi ma sempre qualcosa che chiuda l'anime, e non che lasci lo spettatore con l'amaro in bocca, che più amaro di così non si può. Altro non dico sul finale per non fare spoiler.
E' stato proprio un peccato non dare un finale a quest'anime che sarebbe rientrato sicuramente tra i migliori degli anni'90... capolavoro mancato per pochissimo, purtroppo.
In ogni caso chiunque si consideri appassionato di anime non può non vedere Berserk, soprattutto quelli che non hanno letto il manga (come me) così che non colgano i difetti tratti dalla trasposizione animata, secondo quello che dicono molti... alla prossima!
Nonostante per mia colpa io non abbia ancora letto il manga che dal vociferare risulta migliore dell'anime, devo dire di essere rimasto notevolmente sorpreso dall'anime di Berserk, il coinvolgimento che ho avuto nei suoi confronti è stato massimo, ogni episodio mi attirava in modo pazzesco al successivo fino al divorare la serie di 25 episodi in 2 o 3 giorni. L'anime è basato su una trama solidissima, mai pesante, mai ripetitiva, incalzante fino alla fine, emozionante e toccante in alcuni frangenti, essa può sembrare dura o addirittura volgare dinanzi agli occhi dei più sensibili, ma posso assicurare che nelle gesta dei nostri eroi è sempre possibile trovare istanti piacevoli e indimenticabili. Devo dire che non mi è mai risultato così piacevole seguire una o più battaglie ne nei libri di storia, ne nei videogiochi, tantomeno in altri anime, ma il suddetto è davvero diverso dagli altri, difronte ad esso mi sono convertito e convinto a seguire un qualcosa che a prima vista potrebbe sembrare crudo e diseducativo, ed anzi da esso ho tratto insegnamenti e valori irreperibili in altri anime anche più blasonati. Non bisogna dimenticare che la storia in cui predominano i combattimenti tra uomini è contornata anche se in maniera lieve (che poi prenderà il volo nella fine) da scene con mostri cadendo nel campo del soprannaturale, e ciò potrebbe anche far storcere il naso a qualcuno. La storia di Berserk è incentrata su personaggi straordinari, ricchi di carisma, dai protagonisti alle comparse non vi è mai nulla di scontato, ognuno ha da dire e può essere ricordato, insomma in un anime incentrato sui combattimenti non vi sono ne vinti ne vincitori poiché tutti sono riusciti ottimamente e impersonano i loro ruoli senza mai sbagliare o risultare pesanti e inopportuni. L'anime del 1997 se la cava anche dal lato tecnico, disegni e animazioni sono buone e contribuiscono insieme alla parte sonora alla buona riuscita del prodotto. L'anime è assolutamente da vedere, io lo consiglio a tutti coloro che si vogliono concentrare per un po su una storia più impegnativa, dico però ai più piccoli di aspettare qualche annetto, intanto aspettando di leggere il manga (cosa da fare al più presto) do 9 all'anime perchè mi ha impressionato davvero più del dovuto.
Tratto dal famosissimo e amatissimo manga di Kentaro Miura, sarebbe inutile descrivere la storia di Berserk attraverso l'anime, posso dire che in venticinque episodi vengono racchiuse tutte le vicende del protagonista, il mercenario Gatsu, antecedenti l'eclissi che segnera' la vita del cavaliere stesso. Non vorrei dilaguarmi nella storia, rovinerei il gusto per i neofiti di scoprire questo capolavoro, pertanto mi limito a criticare a livello tecnico l'anime. L'animazione non e' delle migliori, i colori sono piuttosto deboli e la qualita' grafica non e' decisamente degna di essere ricordata. Ma non importa, perche' seppur in modo piuttosto debole rispetto al manga, questa miniserie racchiude in se' lo spirito che spinge ancora oggi migliaia di persone a continuare ad aspettare ogni volumetto del manga.
L'anime in se' crea un'attrazione speciale, forse grazie alla storia (seppur rarefatta qui), grazie al carisma dei personaggi, tanto piacevoli da ascoltare e guardare al punto da affezionarcisi in poco tempo.
In molte parti, grazie al modo eccelso di scegliere particolari tagli cinematografici degni dei piu' famosi film, le emozioni vengono regalate quasi istintivamente, facendoci innamorare di scenari semplici ma concreti, di attimi di silenzio, di fulminei sguardi tra i personaggi pieni di significato.
L'anime ovviamente a parer personale puo' essere definito come un assaggio piacevole prima di gustare il piatto forte, cioe' il manga stesso.
E' comunque consigliabile per tutti coloro che amano le avventure forti e mature, di guerrieri insaziabili di azioni ed emozioni, dalla rabbia al furore, dal dolore all'amore. Il finale lascia la giusta curiosita' di aprire gli orizzonti alla sapiente arte di disegnare di Miura, e di continuare a rimanere a fianco dell'affascinante mercenario dallo spadone che non perdona. Il voto alto non e' dato tanto dal fattore tecnico, ma piu' che altro dal pathos che regala. Altrimenti sarebbe davvero triste rovinare una cosi' bella storia piacevole da vedere anche in versione animata solo per via di difetti superficiali a chi davvero ama gli anime...
L'anime in se' crea un'attrazione speciale, forse grazie alla storia (seppur rarefatta qui), grazie al carisma dei personaggi, tanto piacevoli da ascoltare e guardare al punto da affezionarcisi in poco tempo.
In molte parti, grazie al modo eccelso di scegliere particolari tagli cinematografici degni dei piu' famosi film, le emozioni vengono regalate quasi istintivamente, facendoci innamorare di scenari semplici ma concreti, di attimi di silenzio, di fulminei sguardi tra i personaggi pieni di significato.
L'anime ovviamente a parer personale puo' essere definito come un assaggio piacevole prima di gustare il piatto forte, cioe' il manga stesso.
E' comunque consigliabile per tutti coloro che amano le avventure forti e mature, di guerrieri insaziabili di azioni ed emozioni, dalla rabbia al furore, dal dolore all'amore. Il finale lascia la giusta curiosita' di aprire gli orizzonti alla sapiente arte di disegnare di Miura, e di continuare a rimanere a fianco dell'affascinante mercenario dallo spadone che non perdona. Il voto alto non e' dato tanto dal fattore tecnico, ma piu' che altro dal pathos che regala. Altrimenti sarebbe davvero triste rovinare una cosi' bella storia piacevole da vedere anche in versione animata solo per via di difetti superficiali a chi davvero ama gli anime...
Leggendo tutte le varie recensioni che precedono questa mia devo dire che ricorre pressoché regolarmente l'annotazione della non del tutto soddisfacente trasposizione del manga nell'anime, e questo devo dire, ricalca ciò che generalmente avviene quando, dopo aver letto e apprezzato un libro, se ne vede la sua versione cinematografica, rimanendone straniati e più o meno delusi nella quasi totalità dei casi. Ora, io non ho affatto letto il manga ed ho moltissimo apprezzato (pare che la cosa possa dunque essere conseguenziale) l'anime ma... c'è un grosso ma, che risale alla fase finale della trama (nell'anime) e che forse si lega fortemente al modo estetico in cui è resa (ma anche ad un senso di micidiale forzatura narrativa) e che racchiude il non-epilogo dell'anime, il tutto tralasciando le congruenze o meno col manga che qui non interessano. Si tratta della straziante, inesorabile e spiazzante cesura nella narrazione che si consuma negli ultimi due episodi e che ha l'effetto di separarli drasticamente dal resto delle puntate. In tutto il corso della storia si assiste ad una coinvolgente, ben strutturata e solida evoluzione della vicenda dove l'escalation emotiva, l'esuberanza soggiogante e incantatoria dei singoli caratteri dei personaggi, tutti epicamente interrelati e solidi, "fantasticamente" umani, volge a tratteggiare una tenzone e una tensione medioeval-fantasy prodiga di entusiasmi crescenti e di suggestioni psicologiche che inducono a sentimenti partecipativi verso i personaggi-chiave e la storia che li investe; e poi? Improvvisamente la magica ed ipnotizzante linearità della trama si infrange clamorosamente sul duro ed improvviso (sin troppo!) monolite indigesto dell'horror onirico e grottesco, in una deriva surreale che non è più il fantasy genuino e denso sin lì goduto, ma una macabra e deprimente distorsione spazio-temporale della vicenda che lascia un senso di scioccante tradimento e di sconcertante confusione che per nulla riesce ad imparentarsi col quel segno narrativo che ci aveva condotti per mano per tutto l'anime. Si viene tradotti, con soverchi strattoni e senza complimenti, dal versante psicologico-eroico a quello para-psichiatrico snervante e agghiacciante, senza un'ombra alcuna di plausibilità, come se si subisse inopinatamente un meccanico e sventato disorientamento senza motivo, come se dovesse spuntare da qualche parte qualcuno che sta per dirti che sei stato su una gradevole candid camera e fin lì ti è andata bene, ma ora sono cavoli tuoi.
A questo punto anche la violenza ed il gore che pure contraddistinguono tutto il lavoro, divengono stranamente gratuite, forzate, slegate dalla normalità della battaglia fatta di armi bianche che amputano e squartano e ricondotte a cause che non si capiscono più e che non si riesce proprio a confidenzializzare con le sensazioni totalmente diverse che la storia aveva prima alimentato con efficacia e compiutezza. E' come se, di punto in bianco, si venisse catapultati in una versione accentuatamente ossessiva ed angosciosa di quell'incubo, già di suo claustrofobico e circolare, incarnato dal film "The Wall" dei Pink Floyd, il tutto però provenendo, o sentendo di provenire, dalla visione, tutt'al più, di un' accezione "metallara" e meno rassicurante, che ne so, del "Signore degli anelli" o simili, ed è evidente che così non può esservi omogeneità di impressioni, di emozioni e ci si sente, lo ripeto, molto traditi, sgradevolmente e brutalmente spiazzati, molto ma molto di più che non dal semplice fatto - certo non marginale - che non vi è un finale. Era meglio che, sospeso per sospeso, tutto si interrompesse due episodi prima. Sarebbe rimasta intatta l'immaginificità epica del plot così sapientemente costruita e resa per tutto l'arco dell'anime ed un bel 9 lo avrei dato senza esitazioni. Rimane invece una voglia indispettita di dissentire e, soprattutto, l'urgenza di riprendersi da un incubo infernale e sconnesso che sembra una sberla ricevuta senza un perché, dopo tante premesse ben altrimenti ammalianti ma, soprattutto,di ben altra ispirazione e appartenenza stilistica.
A volte, con la fissa di dover stupire con gli effetti ultra-speciali, si sbraca. Anche a costo di allontanarsi del tutto e definitivamente dal manga, si poteva dare un altro esito, e perciò anche una coesione, come dire, di nuovo conio all'anime, magari concependo così un vero finale e dichiarando ufficialmente l'opera solo ispirata al fumetto, ma essenzialmente vivente di vita propria. Sarebbe stato meglio così e, soprattutto, meglio... di così!
A questo punto anche la violenza ed il gore che pure contraddistinguono tutto il lavoro, divengono stranamente gratuite, forzate, slegate dalla normalità della battaglia fatta di armi bianche che amputano e squartano e ricondotte a cause che non si capiscono più e che non si riesce proprio a confidenzializzare con le sensazioni totalmente diverse che la storia aveva prima alimentato con efficacia e compiutezza. E' come se, di punto in bianco, si venisse catapultati in una versione accentuatamente ossessiva ed angosciosa di quell'incubo, già di suo claustrofobico e circolare, incarnato dal film "The Wall" dei Pink Floyd, il tutto però provenendo, o sentendo di provenire, dalla visione, tutt'al più, di un' accezione "metallara" e meno rassicurante, che ne so, del "Signore degli anelli" o simili, ed è evidente che così non può esservi omogeneità di impressioni, di emozioni e ci si sente, lo ripeto, molto traditi, sgradevolmente e brutalmente spiazzati, molto ma molto di più che non dal semplice fatto - certo non marginale - che non vi è un finale. Era meglio che, sospeso per sospeso, tutto si interrompesse due episodi prima. Sarebbe rimasta intatta l'immaginificità epica del plot così sapientemente costruita e resa per tutto l'arco dell'anime ed un bel 9 lo avrei dato senza esitazioni. Rimane invece una voglia indispettita di dissentire e, soprattutto, l'urgenza di riprendersi da un incubo infernale e sconnesso che sembra una sberla ricevuta senza un perché, dopo tante premesse ben altrimenti ammalianti ma, soprattutto,di ben altra ispirazione e appartenenza stilistica.
A volte, con la fissa di dover stupire con gli effetti ultra-speciali, si sbraca. Anche a costo di allontanarsi del tutto e definitivamente dal manga, si poteva dare un altro esito, e perciò anche una coesione, come dire, di nuovo conio all'anime, magari concependo così un vero finale e dichiarando ufficialmente l'opera solo ispirata al fumetto, ma essenzialmente vivente di vita propria. Sarebbe stato meglio così e, soprattutto, meglio... di così!
Ho avuto l'occasione di leggere il manga grazie a mio fratello che ne è un gran appassionato. Ci tengo a precisare inoltre che la serie manga, a differenza della versione anime, è tutt'ora in corso. Le principali differenze con il manga sono la durata ( qui si arriva fino all'eclissi, cioè quasi tutto il flashback, che è la parte migliore dell'opera ) oltre che ai disegni e animazioni, secondo me sottotono rispetto al manga ( il manga é molto più cupo infatti ).
Molto evocative invece alcune musiche ( in modo particolare il brano suonato con le cornamuse).
Opera sicuramente non all'altezza del manga, ma che certo non lo fa rimpiangere.
Buona visione
Molto evocative invece alcune musiche ( in modo particolare il brano suonato con le cornamuse).
Opera sicuramente non all'altezza del manga, ma che certo non lo fa rimpiangere.
Buona visione
Dal manga che con tutta probabilità, nei primi 26 numeri si pone "overall", un vero capolavoro a 360° dell'ormai celeberrimo Kentaro Miura, ne è uscito un anime affascinante a metà, con diverse falle ed evidenti censure.
Sono come tanti altri un fan accanito di Berserk, e mi riferisco soprattutto alla prima parte della storia, quella più coinvolgente, teatrale, intensa e drammatica, la parte che esattamente copre l'anime. L'assenza di Pak già pone un punto a sfavore dell'anime, rendendo la vicenda meno sfaccettata ma non meno interessante, e ci si cala subito nel tetro e cruento medioevo di Miura, ben caratterizzato da disegni e fondali molto accattivanti, doppiaggi all'altezza (Grifis e Gatsu davvero magistrali, e niente male anche quello di Kaska), e buone animazioni. Come c'era da aspettarsi la storia originale ha molti spunti e flashback complicati da gestire, e qui ne vengono tralasciati in gran quantità, ma alla fine dei conti non è un gran danno.
Il passato di Gatsu è ben reso, e durante i combattimenti spadroneggiano pezzi unici di una colonna sonora davvero superba. In Italia hanno mandato in onda l'anime su mediaset e su sky ad orari improponibili per molti, ma non credo ci fossero altre alternative, vista la natura horror e sovrannaturale di cui tratta, e per assurdo, l'anime è abbastanza censurato rispetto al manga, con scene splatter "contenute", così come quelle di sesso, molto meno esplicite.
Per chi ancora non conoscesse la vicenda, Berserk narra di un giovane ragazzino trovato ancora vivo sotto un albero dai rami secchi, caduto dal ventre della madre che l'aveva partorito già morta, impiccata ad uno di quei rami. il bimbo, in mezzo al sangue e al lordume, viene raccolto da una squadra di mercenari senza scrupoli, che combatte per le Midlands per i signori locali, e lo cresce affrontando le dure realtà del campo di battaglia. fra una difficoltà e l'altra, Gatsu, questo il nome che gli verrà dato, dovrà fare i conti con l'ignoranza della gente e le credenze su superstizioni popolari, personaggi osceni ed efferati, imparerà a combattere sin da giovanissimo sviluppando una forza senza pari, e sperimenterà l'atroce dolore della solitudine, dell'abbandono fino a che non troverà ciò che lui chiamerà "casa". Ma in questo medioevo oscuro e spaventoso qualcosa si muove e striscia nell'oscurità, e si capisce da subito, sin dalle prime immagini, perchè Gatsu, da adulto, è perennemente tormentato da ricordi terrificanti e grotteschi, figli di una lunga avventura al limite dell'esoterismo e naufrago di una tragedia tremenda. amore, odio, passione, amicizia, c'è tutto in berserk, peccato termini con il famoso "sacrificio", e anche se si è parlato tanto di un seguito, fino ad oggi non è mai risultato nulla di ufficiale.
A chi piace l'anime consiglio vivissimamente il manga, che se anche con l'andare dei numeri si perde in qualcosa di effimero e quasi irritante, conserva nella sua prima metà qualcosa di unico, intenso, raro e inimitabile. Per i pochi che non l'hanno letto, e amano storie intense drammatiche e fantastiche, preparatevi alle emozioni forti, gustatevi sia anime che manga :)
Sono come tanti altri un fan accanito di Berserk, e mi riferisco soprattutto alla prima parte della storia, quella più coinvolgente, teatrale, intensa e drammatica, la parte che esattamente copre l'anime. L'assenza di Pak già pone un punto a sfavore dell'anime, rendendo la vicenda meno sfaccettata ma non meno interessante, e ci si cala subito nel tetro e cruento medioevo di Miura, ben caratterizzato da disegni e fondali molto accattivanti, doppiaggi all'altezza (Grifis e Gatsu davvero magistrali, e niente male anche quello di Kaska), e buone animazioni. Come c'era da aspettarsi la storia originale ha molti spunti e flashback complicati da gestire, e qui ne vengono tralasciati in gran quantità, ma alla fine dei conti non è un gran danno.
Il passato di Gatsu è ben reso, e durante i combattimenti spadroneggiano pezzi unici di una colonna sonora davvero superba. In Italia hanno mandato in onda l'anime su mediaset e su sky ad orari improponibili per molti, ma non credo ci fossero altre alternative, vista la natura horror e sovrannaturale di cui tratta, e per assurdo, l'anime è abbastanza censurato rispetto al manga, con scene splatter "contenute", così come quelle di sesso, molto meno esplicite.
Per chi ancora non conoscesse la vicenda, Berserk narra di un giovane ragazzino trovato ancora vivo sotto un albero dai rami secchi, caduto dal ventre della madre che l'aveva partorito già morta, impiccata ad uno di quei rami. il bimbo, in mezzo al sangue e al lordume, viene raccolto da una squadra di mercenari senza scrupoli, che combatte per le Midlands per i signori locali, e lo cresce affrontando le dure realtà del campo di battaglia. fra una difficoltà e l'altra, Gatsu, questo il nome che gli verrà dato, dovrà fare i conti con l'ignoranza della gente e le credenze su superstizioni popolari, personaggi osceni ed efferati, imparerà a combattere sin da giovanissimo sviluppando una forza senza pari, e sperimenterà l'atroce dolore della solitudine, dell'abbandono fino a che non troverà ciò che lui chiamerà "casa". Ma in questo medioevo oscuro e spaventoso qualcosa si muove e striscia nell'oscurità, e si capisce da subito, sin dalle prime immagini, perchè Gatsu, da adulto, è perennemente tormentato da ricordi terrificanti e grotteschi, figli di una lunga avventura al limite dell'esoterismo e naufrago di una tragedia tremenda. amore, odio, passione, amicizia, c'è tutto in berserk, peccato termini con il famoso "sacrificio", e anche se si è parlato tanto di un seguito, fino ad oggi non è mai risultato nulla di ufficiale.
A chi piace l'anime consiglio vivissimamente il manga, che se anche con l'andare dei numeri si perde in qualcosa di effimero e quasi irritante, conserva nella sua prima metà qualcosa di unico, intenso, raro e inimitabile. Per i pochi che non l'hanno letto, e amano storie intense drammatiche e fantastiche, preparatevi alle emozioni forti, gustatevi sia anime che manga :)
In una parola? Interessante. In genere anche quando un anime mi piace guardo almeno una volta l'orologio per vedere quanto dura e per sapere quanto ancora c'è da vedere, non mi è capitato con questo anime, in nessun episodio. E' zeppo di colpi di scena(anche se devo dire alcuni abbastanza prevedibili). Ma anche se piuttosto "banale" lo stesso ti tiene col fiato sospeso per tutti i 25 episidi. I personaggi sono ben sviluppati ed anche le relazioni fra loro. Poteva essere un anime davvero valido ma purtroppo finisce troppo in fretta, o meglio, termina proprio in un punto in cui ti stai mangiando le mani per la tensione e per la curiosità di sapere cosa mai accadrà. Con l'ultimo episodio tutte le mie unghie sono andate a farsi friggere, ero talmente in ansia e poi...è finito!
NO!Dramma!
Non posso fare il paragone con il manga perchè devo ancora leggerlo però devo ammettere che l'anime mi ha invogliato molto a comprarlo, anzi è proprio il motivo per cui comprerò il manga. Quindi il voto è per l'anime a sè.
La trama è abbastanza semplice:
Un uomo con uno spadone, un occhio cieco ed un simbolo sul collo combatte contro alcuni demoni. Non si sa perchè, non si sa nulla di nulla. Così partono i vari flashback che praticamente occupano tutta la serie. La storia di Gatsu, un impavido e promettente guerriero che entra a far parte, per colpa di un duello perso contro Grifis, dello squadrone dei falchi. Un gruppo di mercenari capitanati proprio da Grifis, un tizio carismatico e davvero forte che sogna di conquistare il mondo.
Lo consiglio a tutti questo anime, anche la colonna sonora è davvero buona, il doppiaggio italiano? Discreto
NO!Dramma!
Non posso fare il paragone con il manga perchè devo ancora leggerlo però devo ammettere che l'anime mi ha invogliato molto a comprarlo, anzi è proprio il motivo per cui comprerò il manga. Quindi il voto è per l'anime a sè.
La trama è abbastanza semplice:
Un uomo con uno spadone, un occhio cieco ed un simbolo sul collo combatte contro alcuni demoni. Non si sa perchè, non si sa nulla di nulla. Così partono i vari flashback che praticamente occupano tutta la serie. La storia di Gatsu, un impavido e promettente guerriero che entra a far parte, per colpa di un duello perso contro Grifis, dello squadrone dei falchi. Un gruppo di mercenari capitanati proprio da Grifis, un tizio carismatico e davvero forte che sogna di conquistare il mondo.
Lo consiglio a tutti questo anime, anche la colonna sonora è davvero buona, il doppiaggio italiano? Discreto
Attenzione, astenersi dalla visione femminucce, stomaci deboli e gente altamente impressionabile – sennò poi vi schokkate e criticate e io devo squartarvi con l’Ammazzadraghi. La recensione è piuttosto lunga, ma di carne al fuoco (rigorosamente al sangue) c’è n’è una tonnellata.
Bene, dopo questa piccola premessa, dico anche che bisogna essere vergini (nel senso di non conoscere il manga) per godersi davvero al massimo quest’opera e per essere investiti da un pathos e da un'ansia inimmaginabile che lasciano sgomenti. Gli appassionati di un manga solitamente guardano il rispettivo anime per vedere come è stato adattato, quanto è fedele, quante libertà e salti si è preso e via discorrendo, finendo quasi sempre – e quasi sempre a ragione – per odiare e incendiare per protesta la suddetta serie (oltre che minacciare di morte violenta gli autori tramite invocazione di nosferatu Zodd… roar!). Beh, non è questo il caso. Dicevo che si apprezza come merita Berserk se non si è seguita precedentemente l’opera di Miura (tanto finirete per seguirla dopo – fidatevi!…), poiché, scevri da quelle fisime sopra elencate, si viene colpiti da accettate allo stomaco, al buonismo e alla morale – per chi ne abbia ancora una. L’incipit è tenerissimo, con una dolce bambina seviziata da dei burloni un po’ pervertiti, e i qui menzionati allegroni che vengono macellati nella locanda dal “Guerriero nero” con un pezzo di ferro, che dovrebbe essere una spada, ma che è grosso quanto tre uomini. Quindi si passa ad affrontare il primo Apostolo a forma di cobra (grazie al cielo non c’è traccia di quel rompicoglioni di Pak) e di lì si inizia con il lungo, truculento, impressionante e immenso flashback; fatto di battaglie sangue e dolore, di esperienze epiche, di legami forgiati nella guerra, di un fato che precipita inesorabilmente nel baratro – tutto quello che sta dietro un marchio, un occhio ceco, un braccio artificiale e un uomo il cui vissuto sarebbe troppo per qualsiasi altro uomo in qualsiasi altra era. Un uomo che ha lottato fin dalla sua nascita, che ha lottato per tutta la sua vita, che ha lottato contro la sua morte e contro un fato già scritto, che continua a lottare nell’esistenza che gli è stata strappata; un uomo che continua a dilaniare se stesso e il mondo alla ricerca del sangue della sua vendetta… alla ricerca del sangue di un dio che deve pagare per il sacrificio della sua divinità.
Ora… sul lato tecnico sta piuttosto ben messo. Certo non eccezionale, ma si guarda con piacere e soprattutto mantiene una grafica costante per tutti i 25 episodi. Specialmente per quanto riguarda i disegni (e qui non me ne voglia Miura, ma è innegabile) c’è uno stile molto migliore che nel manga. Si, è vero che i disegni del maestro sono superparticolareggiati, superombreggiati, superdettagliati, supercurati, superapprofonditi e tutto il resto; ma le sue proporzioni anatomiche sono scandalose, ed alcune tavole sono così fitte che non si ci capisce ’na mazza. Almeno nell’anime i corpi (sia umani che dei cavalli) ritrovano una certa eleganza, senza perdere troppa cura per le armi, i dettagli o i fondali. Animazioni nella media, musiche senza infamia né lode, ma una regia notevole e coraggiosa e un doppiaggio – quello giapponese – eccelso. Semplicemente si è avuto il coraggio di: tagliare quell’accanimento insistito su particolari allegri come stupri, sbudellamenti e amputazioni varie (anche se ci piacciono tanto, sigh); eliminare personaggi meno seriosi e parti leggere; saltare lungaggini narrative eccessive, accennandole o facendole intuire con qualche immagine o inquadratura decisamente suggestiva. Il risultato è un’opera seria cruda ed epica; dolorosissima, profonda, cupa e agghiacciante. Uno scavare dentro la carne dell’uomo; lo scoprirvi tutta la sua malvagità e crudeltà, tutto il desiderio di immortalità al quale si è pronti a sacrificare il mondo; la nascita e il farsi e il terminare di una storia che diviene leggenda; un muovere una guerra impari contro il destino segnato nell’inferno e nel sangue; un andare avanti da soli contro il proprio passato; un liberare tutto l’odio ferino che gronda dalla vita contro qualsiasi cosa si interponga nella realizzazione della propria esistenza.
Beh, certo non c’è un finale vero (difatti mica le ho dato 10…); ma l’ultimo episodio è il culmine che chiude un arsi sconvolgente; un massacro in una visione che lascia senza parole. Alla fine rimane lo stomaco sottosopra, e ci si sente smarriti; perché tutto è finito in questo modo sconcertante e crudele oltre ogni immaginazione, e perché l’avvenire resta sospeso in un cammino che è già avvolto nella sua leggenda.
Insomma, ehi, guardiamo in faccia le cose: o Miura si è spinto troppo oltre e non sa come far finire Berserk, o non sa più come allungarlo per camparci fino alla pensione. Quello che è certo è che lascerà la conclusione in eredità ai suoi nipoti, e che se ci congeliamo tutti criogenicamente e ci risvegliamo fra cent’anni, Gatsu sarà ancora a rincorrere la mano di Dio con la maghetta e company, – o peggio ancora. C’è voluto coraggio per chiudere l’anime al suo acme; e forse è stata la scelta più giusta, anche se amara. Un’opera sconvolgente; sempre gravata da un peso incommensurabile che sovrasta i destini degli uomini, da una condanna irrecusabile sopra ogni testa, da un fato immerso in un lago di sangue.
Il libero arbitrio… ma non è già forse tutto destino?
Bene, dopo questa piccola premessa, dico anche che bisogna essere vergini (nel senso di non conoscere il manga) per godersi davvero al massimo quest’opera e per essere investiti da un pathos e da un'ansia inimmaginabile che lasciano sgomenti. Gli appassionati di un manga solitamente guardano il rispettivo anime per vedere come è stato adattato, quanto è fedele, quante libertà e salti si è preso e via discorrendo, finendo quasi sempre – e quasi sempre a ragione – per odiare e incendiare per protesta la suddetta serie (oltre che minacciare di morte violenta gli autori tramite invocazione di nosferatu Zodd… roar!). Beh, non è questo il caso. Dicevo che si apprezza come merita Berserk se non si è seguita precedentemente l’opera di Miura (tanto finirete per seguirla dopo – fidatevi!…), poiché, scevri da quelle fisime sopra elencate, si viene colpiti da accettate allo stomaco, al buonismo e alla morale – per chi ne abbia ancora una. L’incipit è tenerissimo, con una dolce bambina seviziata da dei burloni un po’ pervertiti, e i qui menzionati allegroni che vengono macellati nella locanda dal “Guerriero nero” con un pezzo di ferro, che dovrebbe essere una spada, ma che è grosso quanto tre uomini. Quindi si passa ad affrontare il primo Apostolo a forma di cobra (grazie al cielo non c’è traccia di quel rompicoglioni di Pak) e di lì si inizia con il lungo, truculento, impressionante e immenso flashback; fatto di battaglie sangue e dolore, di esperienze epiche, di legami forgiati nella guerra, di un fato che precipita inesorabilmente nel baratro – tutto quello che sta dietro un marchio, un occhio ceco, un braccio artificiale e un uomo il cui vissuto sarebbe troppo per qualsiasi altro uomo in qualsiasi altra era. Un uomo che ha lottato fin dalla sua nascita, che ha lottato per tutta la sua vita, che ha lottato contro la sua morte e contro un fato già scritto, che continua a lottare nell’esistenza che gli è stata strappata; un uomo che continua a dilaniare se stesso e il mondo alla ricerca del sangue della sua vendetta… alla ricerca del sangue di un dio che deve pagare per il sacrificio della sua divinità.
Ora… sul lato tecnico sta piuttosto ben messo. Certo non eccezionale, ma si guarda con piacere e soprattutto mantiene una grafica costante per tutti i 25 episodi. Specialmente per quanto riguarda i disegni (e qui non me ne voglia Miura, ma è innegabile) c’è uno stile molto migliore che nel manga. Si, è vero che i disegni del maestro sono superparticolareggiati, superombreggiati, superdettagliati, supercurati, superapprofonditi e tutto il resto; ma le sue proporzioni anatomiche sono scandalose, ed alcune tavole sono così fitte che non si ci capisce ’na mazza. Almeno nell’anime i corpi (sia umani che dei cavalli) ritrovano una certa eleganza, senza perdere troppa cura per le armi, i dettagli o i fondali. Animazioni nella media, musiche senza infamia né lode, ma una regia notevole e coraggiosa e un doppiaggio – quello giapponese – eccelso. Semplicemente si è avuto il coraggio di: tagliare quell’accanimento insistito su particolari allegri come stupri, sbudellamenti e amputazioni varie (anche se ci piacciono tanto, sigh); eliminare personaggi meno seriosi e parti leggere; saltare lungaggini narrative eccessive, accennandole o facendole intuire con qualche immagine o inquadratura decisamente suggestiva. Il risultato è un’opera seria cruda ed epica; dolorosissima, profonda, cupa e agghiacciante. Uno scavare dentro la carne dell’uomo; lo scoprirvi tutta la sua malvagità e crudeltà, tutto il desiderio di immortalità al quale si è pronti a sacrificare il mondo; la nascita e il farsi e il terminare di una storia che diviene leggenda; un muovere una guerra impari contro il destino segnato nell’inferno e nel sangue; un andare avanti da soli contro il proprio passato; un liberare tutto l’odio ferino che gronda dalla vita contro qualsiasi cosa si interponga nella realizzazione della propria esistenza.
Beh, certo non c’è un finale vero (difatti mica le ho dato 10…); ma l’ultimo episodio è il culmine che chiude un arsi sconvolgente; un massacro in una visione che lascia senza parole. Alla fine rimane lo stomaco sottosopra, e ci si sente smarriti; perché tutto è finito in questo modo sconcertante e crudele oltre ogni immaginazione, e perché l’avvenire resta sospeso in un cammino che è già avvolto nella sua leggenda.
Insomma, ehi, guardiamo in faccia le cose: o Miura si è spinto troppo oltre e non sa come far finire Berserk, o non sa più come allungarlo per camparci fino alla pensione. Quello che è certo è che lascerà la conclusione in eredità ai suoi nipoti, e che se ci congeliamo tutti criogenicamente e ci risvegliamo fra cent’anni, Gatsu sarà ancora a rincorrere la mano di Dio con la maghetta e company, – o peggio ancora. C’è voluto coraggio per chiudere l’anime al suo acme; e forse è stata la scelta più giusta, anche se amara. Un’opera sconvolgente; sempre gravata da un peso incommensurabile che sovrasta i destini degli uomini, da una condanna irrecusabile sopra ogni testa, da un fato immerso in un lago di sangue.
Il libero arbitrio… ma non è già forse tutto destino?
Anime basato sulla storia di 2 personaggi e delle loro vicende, i protagonisti di incontrano molto giovani si separano in età adulta e si rincontrano alla fine dell’anime; 25 episodi per raccontare questa storia a mio parere sono un po’ pochini. I 2 protagonisti sono Gatsu e Griffit, il primo è un giovane guerriero che combatte con uno spadone enorme che sarebbe impossibile da maneggiare per un qualsiasi altro essere umano, il secondo è un condottiero molto abile con la spada, molto intelligente, coraggioso e audace dato che vuole affermarsi portando il suo esercito “l’Armata dei Falchi” ad essere la potenza militare più forte in assoluto e ci riuscirà grazie anche a Gatsu. Berserk oltre che essere un anime violento (sono molte le scene di battaglia con sangue, morti e feriti), presenta degli aspetti psicologici (forti sono le presenze del libero arbitrio, del destino e della presenza o meno di esseri superiori che manovrano le nostre vite). La trama è molto coinvolgente, alternando scende di battagli a scende di riflessione dei personaggi, ed è proprio in una di queste che Griffin mostra quanto siano fragili i suoi sentimenti contrastando con le caratteristiche mostrate fin a quel punto; naturalmente come in tutte le storie che si rispettano non poteva mancare anche il triangolo amoroso fra i due protagonisti e la bella Kashka. Effetti sonori e grafici sono molto ben curati, il doppiaggio si adatta molto bene alla serie e lo spettatore riesce ad immedesimarsi nei protagonisti. Anime bello da vedere e molto interessante per chi riesce a capirne le varie sfaccettature... Voto 8!!
Berserk risulta essere un'anime di enorme spessore psicologico e teologico. In esso vengono narrate le vicende di Gatsu un giovane guerriero, che impugnando un'enorme spadone affronta una dopo l'altra tutte le battaglie che gli si parano innanzi. La trama è abbastanza coinvolgente riuscendo spesso ad alternare momenti di azione sfrenata a momenti di profonda riflessione ed introspezione. Fra gli argomenti trattati sotto traccia sono molto interessanti il libero arbitrio, il destino e la presenza o meno di entità divine nelle nostre vite. Questi argomenti si amalgamano molto bene con i contesti di guerra presentati, riuscendo ad esprimerne sempre al meglio il potenziale. Tanto per non farsi mancare niente la trama a tratti si tinge di rosa con intrecci amorosi che tuttavia non guastano nelle dinamiche generali. Molto interessanti inoltre sono taluni personalità come Grifis. Questo condottiero è spesso forte, intelligente e coraggioso; ma alla fine dimostra una grande forza di volontà nel voler riuscire nella vita diventando qualcuno ed una grande fragilità dei sentimenti. Per quanto riguarda i dati tecnici l'anime tratto dell'omonimo manga di Miura presenta tratti molto forti ed una forte propensione per il realismo. Il doppiaggio è senza dubbio un punto a favore in quanto eseguito con grinta e passione; esso riesce a coinvolgere in ogni istante lo spettatore.
Gli effetti sonori non sono da meno, riuscendo a far immedesimare l'utente anche nella più cruenta delle battaglie. In definitiva Berserk è un prodotto di alto livello, che riesce ad amalgamare mistero, azione e sezioni di profonda riflessione ed introspezione. Assolutamente da vedere, possibilmente con attenzione ai particolari.
Gli effetti sonori non sono da meno, riuscendo a far immedesimare l'utente anche nella più cruenta delle battaglie. In definitiva Berserk è un prodotto di alto livello, che riesce ad amalgamare mistero, azione e sezioni di profonda riflessione ed introspezione. Assolutamente da vedere, possibilmente con attenzione ai particolari.
Ne ho guardato pochissimo, giusto qualche episodio, anche perchè lo trasmettevano di notte, e stavo per vomitare. Non perchè non sia interessante, intendiamoci. La trama può andare, ma l'atmosfera è troppo crudele. La violenza e la morte vengono mostrate con troppa facilità e ciò può turbare gli animi più sensibili. In particolare quel Griphis ormai scheletrico, l'eclissi, i personaggi in quei pochi episodi che ho visto generano un certo turbamento anche fisico. Lo consiglio alle persone più forti di me e che amano questo genere di atmosfere.
Berserk, ovvero il più bel manga che abbia mai letto, di conseguenza non potevo astenermi dal guardare l'anime che, purtroppo, vista la mancanza di personaggi fondamentali, visto l'adattamento di alcuni dialoghi non avrà il massimo voto. Berserk rimane comunque un anime ben fatto; certo, talvolta si capisce che non sono i disegni del grande maestro Miura, ma poco importa. Questo è un anime che vi terrà incollati sulla sedia dal primo all'ultimo episodio dove non avrete tempo per pensare a cosa stia succedendo o al perchè di certe cose perchè verrete catapultati in quello che rappresenta la maestosità di Berserk ovvero un capolavoro senza eguali.
P.S. ho visto tutti gli episodi in soli due giorni non uscendo di casa! Questo vi basta come garanzia? A presto!
P.S. ho visto tutti gli episodi in soli due giorni non uscendo di casa! Questo vi basta come garanzia? A presto!
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler</b>
Questa serie di venticinque episodi è la trasposizione animata di uno dei più grandi successi manga degli ultimi anni, e, come tale, le aspettative erano alte.
Personalmente, devo dire che dal punto di vista tecnico non è affatto male: c'è forse un abuso di scene statiche ( probabilmente dovuto a mancanza di fondi), ma per il resto le animazioni sono soddisfacenti ed il character design riproduce abbastanza bene il tratto di Miura.
Tuttavia, le lacune ci sono ed anche abbastanza pesanti. La prima è dovuta alla compressione della trama: chi ha letto il fumetto sa che questo inizia narrando una serie di avventure di Gatsu già nei panni di Guerriero Nero, in cui incontra personaggi significativi come l'elfetto Pak, Colette, Teresia e suo padre, prima che inizi il megaflashback sulla sua infanzia e giovinezza che termina con l'Eclissi; orbene, tutta questa prima parte è riassunta in una sola puntata, la prima, in cui vi è praticamente soltanto il duello con il Signore di Coca; Colette fa una brevissima apparizione, mentre Pak, Teresia e suo padre, personaggi tra i più significativi, sono del tutto assenti. Subito dopo parte il flashback di cui si è detto, che però inizia direttamente dall'adolescenza, mentre la parte sull'infanzia di Gatsu compare qua e là sotto forma di brevi ricordi, in cui fra l'altro è completamente assente la violenza subita dal disgustoso Donovan, mancanza importante in quanto fondamentale per la formazione della futura personalità di Gatsu. Tuttavia, questo lo si può giustificare probabilmente con la necessità di edulcorare un attimino la crudezza del manga. Inoltre, queste assenze hanno, se vogliamo, pure un effetto positivo: infatti nel manga, grazie alla vicenda di Teresia e suo padre, più o meno si intuiva cosa sarebbe accaduto tra Gatsu e Grifis, mentre nell'anime questo non avviene ed il tutto contribuisce forse ad acuire il dramma ed il mistero.
A parte questo, la serie da questo punto in poi ricalca molto fedelmente il manga, anche se qua e là qualche mancanza si nota: scompare completamente l'accenno della storia d'amore fra il conte Julius e la Regina delle Midlands ( la quale nell'anime sembra volere uccidere Grifis soltanto per un generico disprezzo verso una persona di estrazione umile e non perché è il responsabile dell'omicidio del suo amato), nonchè Shilat, il tremendo Wiald e, soprattutto, il Cavaliere del Teschio. Quest'ultima mancanza è forse la più importante, poiché, senza di lui, non si capisce come Gatsu e Caska si salvino dall'Eclissi. È proprio con l'Eclissi e l'orrendo massacro della Squadra dei Falchi che termina la serie, precisamente nel punto in cui un disperato Gatsu osserva impotente la propria amata brutalizzata da Grifis ( appena divenuto Phemt) e perde per sempre l'uso dell'occhio destro. Subito dopo l'urlo di agonia di Gatsu, vi è una scena in cui Godor forgia l'enorme spadone di Gatsu, il quale, appena agganciatolo alla schiena, si allontana in silenzio verso la sua disperata missione di vendetta.
Probabilmente tutte queste compressioni sono dovute alla necessità di mantenere la serie nell'alveo dei canonici venticinque episodi, e tutto sommato ci si può passare sopra... ma la vera lacuna che affossa completamente questa serie TV, per certi versi molto bella, è la pessima versione italiana: l'adattamento in alcuni punti è semplicemente ridicolo. Anche volendo sorvolare sulla scelta di impiegare <i>Cavaliere delle Tenebre</i> al posto di Guerriero Nero, o di chiamare il Bejelit <i>Gemma del Re</i> anziché <i>Uovo del Re conquistatore</i> ( innegabile che il vero significato dell'oggetto ne venga di molto sminuito), non è possibile fare altrimenti ascoltando molti dialoghi dell'anime e confrontandoli con i corrispettivi nel fumetto. Certe volte pare proprio che i dialoghi siano stati tradotti a casaccio, tanto risultano insipidi e privati di significato. Detto questo, la serie rimane secondo me molto valida e risulta un ottimo complemento alla lettura del fumetto, mentre presa da sola forse non si regge tanto bene in piedi, specie per la mancanza assoluta di un seguito dopo l'Eclissi.
Questa serie di venticinque episodi è la trasposizione animata di uno dei più grandi successi manga degli ultimi anni, e, come tale, le aspettative erano alte.
Personalmente, devo dire che dal punto di vista tecnico non è affatto male: c'è forse un abuso di scene statiche ( probabilmente dovuto a mancanza di fondi), ma per il resto le animazioni sono soddisfacenti ed il character design riproduce abbastanza bene il tratto di Miura.
Tuttavia, le lacune ci sono ed anche abbastanza pesanti. La prima è dovuta alla compressione della trama: chi ha letto il fumetto sa che questo inizia narrando una serie di avventure di Gatsu già nei panni di Guerriero Nero, in cui incontra personaggi significativi come l'elfetto Pak, Colette, Teresia e suo padre, prima che inizi il megaflashback sulla sua infanzia e giovinezza che termina con l'Eclissi; orbene, tutta questa prima parte è riassunta in una sola puntata, la prima, in cui vi è praticamente soltanto il duello con il Signore di Coca; Colette fa una brevissima apparizione, mentre Pak, Teresia e suo padre, personaggi tra i più significativi, sono del tutto assenti. Subito dopo parte il flashback di cui si è detto, che però inizia direttamente dall'adolescenza, mentre la parte sull'infanzia di Gatsu compare qua e là sotto forma di brevi ricordi, in cui fra l'altro è completamente assente la violenza subita dal disgustoso Donovan, mancanza importante in quanto fondamentale per la formazione della futura personalità di Gatsu. Tuttavia, questo lo si può giustificare probabilmente con la necessità di edulcorare un attimino la crudezza del manga. Inoltre, queste assenze hanno, se vogliamo, pure un effetto positivo: infatti nel manga, grazie alla vicenda di Teresia e suo padre, più o meno si intuiva cosa sarebbe accaduto tra Gatsu e Grifis, mentre nell'anime questo non avviene ed il tutto contribuisce forse ad acuire il dramma ed il mistero.
A parte questo, la serie da questo punto in poi ricalca molto fedelmente il manga, anche se qua e là qualche mancanza si nota: scompare completamente l'accenno della storia d'amore fra il conte Julius e la Regina delle Midlands ( la quale nell'anime sembra volere uccidere Grifis soltanto per un generico disprezzo verso una persona di estrazione umile e non perché è il responsabile dell'omicidio del suo amato), nonchè Shilat, il tremendo Wiald e, soprattutto, il Cavaliere del Teschio. Quest'ultima mancanza è forse la più importante, poiché, senza di lui, non si capisce come Gatsu e Caska si salvino dall'Eclissi. È proprio con l'Eclissi e l'orrendo massacro della Squadra dei Falchi che termina la serie, precisamente nel punto in cui un disperato Gatsu osserva impotente la propria amata brutalizzata da Grifis ( appena divenuto Phemt) e perde per sempre l'uso dell'occhio destro. Subito dopo l'urlo di agonia di Gatsu, vi è una scena in cui Godor forgia l'enorme spadone di Gatsu, il quale, appena agganciatolo alla schiena, si allontana in silenzio verso la sua disperata missione di vendetta.
Probabilmente tutte queste compressioni sono dovute alla necessità di mantenere la serie nell'alveo dei canonici venticinque episodi, e tutto sommato ci si può passare sopra... ma la vera lacuna che affossa completamente questa serie TV, per certi versi molto bella, è la pessima versione italiana: l'adattamento in alcuni punti è semplicemente ridicolo. Anche volendo sorvolare sulla scelta di impiegare <i>Cavaliere delle Tenebre</i> al posto di Guerriero Nero, o di chiamare il Bejelit <i>Gemma del Re</i> anziché <i>Uovo del Re conquistatore</i> ( innegabile che il vero significato dell'oggetto ne venga di molto sminuito), non è possibile fare altrimenti ascoltando molti dialoghi dell'anime e confrontandoli con i corrispettivi nel fumetto. Certe volte pare proprio che i dialoghi siano stati tradotti a casaccio, tanto risultano insipidi e privati di significato. Detto questo, la serie rimane secondo me molto valida e risulta un ottimo complemento alla lettura del fumetto, mentre presa da sola forse non si regge tanto bene in piedi, specie per la mancanza assoluta di un seguito dopo l'Eclissi.
Trasposizione animata del manga Berserk, che narra solo la prima parte della storia, ossia il flashback della squadra dei Falchi. I disegni e le animazioni rasentano la sufficienza, invece le musiche di sottofondo sono adatte ai vari momenti. Ma la magia che scaturiva dalle pagine del manga dedicati a questi capitoli è del tutto assente.... La storia è leggermente stravolta, per chi ha letto specie il finale, troncato nel bel mezzo dell'azione, è incomprensibile... Potevano fare di meglio o non farlo affatto, o fare una serie di oav più curata.
L'idea è buona, la trama interessante e capace di coinvolgere, il modo in cui l'anime è condotto è deprimente: è come se ci fossero dei "buchi" nella narrazione, che alla fine non vengono spiegati... ho saputo poi che questo anime corrisponde solo al prologo del manga. La storia di Guts, di come diventa un mercenario, della sua amicizia/rivalità con Griffith è senza dubbio interessante, ma tutto precipita all'improvviso quando (1° ed ultime puntate) compaiono mostri & affini (in un tripudio di cattivo gusto), fuori luogo considerando il resto della storia. Personalmente non ho apprezzato il disegno, che considero troppo marcato e piuttosto rozzo (ma questo è un giudizio personale).
Berserk è la serie che tutti gli amanti di Miura e delle sue opere attendevano. Già il fatto che la seria sia stata divisa in 25 vergognosissimi episodi farebbe impallidire chiunque. Chiaramente l'espressione che ho avuto nel guardare il primo episodio dell'anime è indesrivibile, ma approssimativamente era questa °____°! 1 è il voto che si merita quest'anime per la trasposizione, il doppiaggio e l'uso del colore che è al dir poco pessimo. Desideravo veramente tanto sentire la voce di Grifis che niente di meno e stato chiamato Griffith?! Oh, ma questa stiamo scherzando davvero davvero? Da dove è uscito il nome Griffith? Con tanto di hacca finale, badate bene cari amici miei -__°). Un manga così bello e ben strutturato è stato letteralmente violentato dagli sceneggiatori alla quale è saltata in mente la bella idea di rovinare la trama del manga anche se da un pò di numero, (io posseggo la collection) sta prendendo una piega infinitamente noiosa. Comunque a parte questo la serie e disegnata in modo troooooppo pulito e in particolare Grifis è un cesso se messo a paragone con la versione manga. Poi i dialoghi... ci sarebbe da ridire pure su quello. Nell'episodio dove Caska attacca Gatsu per rabbia lei dice al guerriero nero che non potrà mai essere sua moglie. Beh, mi sembra un pò starno dato che nella versione cartacea dice che non potrà mai essere la sua compagna, poi Gatsu che dice a Caska dopo aver fatto l'amore che vorrebbe perdersi tra le sue braccia.... ehi dico agli amanti di Berserk, vi sembra una frase da guerriero nero? Insomma dialoghi sconnessi per certi versi dove si salta da un personaggio all'altro senza criterio di logica. Non avete idea di quante risate mi sono fatta mentre lo guardavo. Ed infine la sparizione di personaggi-emblema come il cavaliere del teschio e il mitico e simpaticissimo Pak non trovano motivazioni significative per me. Unica nota positiva dell'anime è la presenza quasi nulla scene di stupri o di sesso esplicito di cui è costellato il manga da inizio numero fino alla fine. Sarebbe stato veramente troppo per la trasposizione televisiva, per il resto invece e tutto da buttare comprese le scene di battaglie che sno pessime e mal disegnate, più confusionarie del manga.
Gli avrei dato zero ma purtroppo non c'è tra le opzioni di questo meraviglioso sita alla quale sono affezionata! se sceglierete di guardare questa serie a vostro rischio e pericolo, per chi non conosce l'opera apparirà carino, ma per chi la conosce bene allora sarà un vero abominio per gli occhi. Da evitare con ogni mezzo possibile, dimenticate che la serie sia mai esistita, ve ne prego lo dico per la vostra salute!
Gli avrei dato zero ma purtroppo non c'è tra le opzioni di questo meraviglioso sita alla quale sono affezionata! se sceglierete di guardare questa serie a vostro rischio e pericolo, per chi non conosce l'opera apparirà carino, ma per chi la conosce bene allora sarà un vero abominio per gli occhi. Da evitare con ogni mezzo possibile, dimenticate che la serie sia mai esistita, ve ne prego lo dico per la vostra salute!
Da un manga veramente ben ideato con ottima caratterizzazione dei personaggi e trama ben elaborata ed avvincente. Peccato che la storia non prosegua e si interrompa alla venticinquesima puntata. E' la storia di un mercenario che dopo una gioventù dedicata ai campi di battaglia incontra una compagnia di ventura, la squadra dei falchi, in cui viene "subito" accolto. Qui inizia la sua vera avventura accanto al generale dell'armata che ha un sorprendente carisma e riesce a coinvolgere il protagonista. A voi il proseguo se volete vederlo! Molto meglio del fumetto, l'anime ha una più curata attenzione dei disegni e dei dettagli.
Beh io sono molto affezionata all'anime di Berserk, beccato per caso in 3 serata su italia1, perché grazie ad esso ho poi potuto conoscere e leggere il manga più bello in assoluto.
Belle le musiche, le ambientazioni, anche se i disegni sono un pò grezzi rispetto alle tavole di Miura, mi spiace che la storia limiti solo all'età dell'oro, soprattutto perché è nei volumi successivi del manga che vengono caratterizzati i personaggi, o meglio, prendono spessore.
Tutta l'evoluzione di Gatsu, i suoi tormenti interiori, il suo rapporto con Grifis e Caska... nell'anime è ancora tutto incompleto...
Da vedere e poi fiondarsi sul fumetto.
Belle le musiche, le ambientazioni, anche se i disegni sono un pò grezzi rispetto alle tavole di Miura, mi spiace che la storia limiti solo all'età dell'oro, soprattutto perché è nei volumi successivi del manga che vengono caratterizzati i personaggi, o meglio, prendono spessore.
Tutta l'evoluzione di Gatsu, i suoi tormenti interiori, il suo rapporto con Grifis e Caska... nell'anime è ancora tutto incompleto...
Da vedere e poi fiondarsi sul fumetto.
Diciamo che non è tutto oro ciò che luccica. L'anime di Berserk è si bello, emozionante e ricco di contenuti ma, rispetto al manga, è nulla. La storia rimane "appesa" dopo l'eclissi e lascia al telespettatore il dubbio: "ma è finito oppure no??". Chi conosce il manga, invece, sà che la storia continua con nuovi personaggi, guerre e combattimenti contro il male..Penso che questa serie sia stata ideata come forma di pubblicità del manga (infatti tra edizione regolare e collection è sicuramente la serie più pubblicata in italia) ma anche per i manga-dipendenti come me è sempre un piacere vedere la trasposizione video del proprio eroe preferito. Non è che Kentaro proporrà una serie TV al termine del manga (se mai esso finirà :D)
Un ottimo anime, con una storia curata e molto bella. Non voglio rovinare la sorpresa, ma ha un difetto tremendo: non finisce... la serie doveva essere continuata, ma cio non è mai avvenuto, per motivi non chiarissimi (in genere questi casi sono dovuti a conflitti interni, o mancanza di fondi). Un po' troppo splatter, in alcuni casi la storia risulta semplice, in altri poco curata, ma in generale merita un 7,5 (ho dato 7 perchè non potevo dare il mezzo voto). Lo consiglio a tutti coloro vogliano vedere una bella storia poco impegnativa e molto scorrevole, e a cui piacciano le scene di guerra in stile battaglia Romana, piene di schizzi di sangue e teste che rotolano.
Sicuramente quando Kentaro Miura ha deciso di realizzare l'anime del suo fumetto avrà messo in conto che raccontare la stessa medesima storia del manga poteva essere motivo di noia per gli spettatori, dunque penso che sia stato questo il motivo per il quale ha deciso di tagliare alcune parti e di rimescolare un pò la trama, per dare 1 senso di novità onde non annoiare troppo chi ha già letto e sraletto il manga come me!!
Il vero difetto della serie risiede nel doppiaggio, assolutamente pessimo in alcuni casi, i nomi sono storpiati, persino Gatsu viene chiamato "Cavaliere delle tenebre" invece che "Guerriero nero", e posso assicurarvi che c'è 1 bella differenza! Il che è dovuto (in base alle mie informazioni) dal fatto che la serie è arrivata in Italia dal Portogallo e dunque sicuramente avrà subito parecchi ritocchi dal passaggio da nazione a nazione, si consideri che l'anime è passato dal Giappone all'Amarica all'Inghilterra e chissà dove poi!!Però anche il direttore del doppiaggio poteva informarsi un pò meglio sulla serie e sui contenuti.
In ogni caso io ho visto poche puntate dunque il mio giudizio non è da prendere troppo sul serio anche se ci tenevo a far sapere quello che penso sull'anime ispirato ad 1 dei miei fumetti preferiti.
Il vero difetto della serie risiede nel doppiaggio, assolutamente pessimo in alcuni casi, i nomi sono storpiati, persino Gatsu viene chiamato "Cavaliere delle tenebre" invece che "Guerriero nero", e posso assicurarvi che c'è 1 bella differenza! Il che è dovuto (in base alle mie informazioni) dal fatto che la serie è arrivata in Italia dal Portogallo e dunque sicuramente avrà subito parecchi ritocchi dal passaggio da nazione a nazione, si consideri che l'anime è passato dal Giappone all'Amarica all'Inghilterra e chissà dove poi!!Però anche il direttore del doppiaggio poteva informarsi un pò meglio sulla serie e sui contenuti.
In ogni caso io ho visto poche puntate dunque il mio giudizio non è da prendere troppo sul serio anche se ci tenevo a far sapere quello che penso sull'anime ispirato ad 1 dei miei fumetti preferiti.
Una serie assolutamente da vedere! Griffith e Gatsu sono fra i personaggi più affascinanti mai visti in altre serie. I disegni sono identici al manga del maestro Kentaro Miura, le animazioni sono perfette, le musiche rimarranno impresse a lungo, smentisco alcune voci che fanno passare berserk come un anime con scene continue di sesso, non è assolutamente vero! Durante i 25 episodi ce ne sono solo 2, l'unica nota negativa è che la serie non è finita, ma notizie di una seconda serie non ce ne sono, io sono sempre fiducioso di vedere proseguire l'anime, non si può lasciare un anime cosi'spettacolare a metà. Un'ultima cosa: è vero che il manga è più approfondito, ma io preferisco l'anime dove hanno tolto scene di sesso gratuito che ci sono nel manga, che comunque rimane un capolavoro.
Assolutamente da non perdere....Berserk risulta essere un anime speciale questa volta al contrario del solito la mediaset ha fatto un buon lavoro nel trasmetterla senza recensioni(considerando che veniva trasmesso alle 00.00)per quanto riguarda la grafica eccelsa la scelta dei doppiatori molto accurata si accosta molto bene ai vari personaggi, anche la scelta di non modificare le colonne sonore è stata ottima. A proposito della trama è inutile sprecare parole perchè ogni appassionato di manga e anime non può non conoscere questo capolavoro; unica nota negativa che a diffrerenza del manga fa scendere il voto da 10 a 8 dipende dalle scelte azzardate degli autori dell'anime, che tagliano parti del manga essenziali andando talvolta persino a distorcere la storia(vedi: parti mancanti nei primi episodi ovvero ben 3 volumi manga e storia cambiata verso gli ultimi episodi che non permette di carpire tutte le evoluzioni che portano i vari personaggi a intraprendere le proprie strade). Tuttavia la grinta e le emozioni che ti trasmette questo anime sono uniche
Ragazzi a dir poco un CAPOLAVORO il manga e veramente ben fatto (doppiaggi esclusi) l'anime. Diciamo che la storia si sviluppo più o meno fedelmente al manga... tranne qualche salto qua e la, ma credo sia una questione dovuta. Fantastiche le animazioni e i disegni, davvero ben fatti, soprattutto nella fase con Gatsu adulto. Chi dice che è violento e diseducativo non lo ascolto neanche... evidentemente non ha capito lo spirito di Berserk. Un Anime da non perdere...da avere nella propria collezione. Anche se come sempre il Manga resta sempre il Manga!!!
Cavolo, siete davvero severi... è vero che la versione cartacea dell'anime è insuperabile e può a ragione esssere considerata una delle migliori in circolazione, ma anche l'anime merita moolto più di tanta robaccia che su questo stesso (e bellissimo) sito ha preso voti davvero immeritati. L'anime rispetto al manga ha la grande pecca di essere (haimè, esiste ancora) CENSURATO, ma al di là di questo è decisamente un grande prodotto.
Le colonne sonore sono adatte e contestualizzate perfettamente. E' pur vero, però, che graficamente talvolta è un po' grezzo (sempre rispetto al fumetto). Da vedere sicuramente.
Le colonne sonore sono adatte e contestualizzate perfettamente. E' pur vero, però, che graficamente talvolta è un po' grezzo (sempre rispetto al fumetto). Da vedere sicuramente.
Premessa: Berserk è il mio manga preferito in assoluto e credo non ci siano parole per descriverlo nella sua perfezione...
Detto ciò, quando scoprii sulla mediaset all'una di notte l anime di berserk ne ero contentissima... ora... ma che è?? Insomma il manga è per ora composto da cica 60 numeri, ancora incompleto e cosa fanno?una serie sui primi 10 numeri del fumetto... (che tra l altro sono un flashback della vicenda attuale che inizia con il primo numero del manga e con la prima puntata della serie per riprendere nel numero 11 del manga...)
Credo che per chi non conosca la soria sia impossibile apprezzare e amare quest'anime, non si capisce un granchè di una storia molto articolata e piuttosto cruenta (presumo percio ampiamente censurata...).
Anche se la psicologia dei personaggi, ambientazione e storia sono molto fedeli al manga credo sia stata tratta una parte troppo parziale nell anime, data la grande complessità di trama, personaggi e ambientazione..
Consiglio vivamente di vedere l'anime solo se si sta leggendo il manga, o comunque di non fermarsi solo ad esso, pena una visione del tutto errata di questa splendida storia.
Detto ciò, quando scoprii sulla mediaset all'una di notte l anime di berserk ne ero contentissima... ora... ma che è?? Insomma il manga è per ora composto da cica 60 numeri, ancora incompleto e cosa fanno?una serie sui primi 10 numeri del fumetto... (che tra l altro sono un flashback della vicenda attuale che inizia con il primo numero del manga e con la prima puntata della serie per riprendere nel numero 11 del manga...)
Credo che per chi non conosca la soria sia impossibile apprezzare e amare quest'anime, non si capisce un granchè di una storia molto articolata e piuttosto cruenta (presumo percio ampiamente censurata...).
Anche se la psicologia dei personaggi, ambientazione e storia sono molto fedeli al manga credo sia stata tratta una parte troppo parziale nell anime, data la grande complessità di trama, personaggi e ambientazione..
Consiglio vivamente di vedere l'anime solo se si sta leggendo il manga, o comunque di non fermarsi solo ad esso, pena una visione del tutto errata di questa splendida storia.
L'anime di Berserk rappresenta per me una delle peggiori conversioni manga/anime mai fatta. Animazioni e disegni di qualità bassa, musiche poco ispirate (di tutta l'OST salvo giusto Tell Me Why, l'opening), combattimenti a tratti ancora più confusi di quelli del manga, un adattmento e un doppiaggio italiano che fanno ridere. A ciò si va ad aggiungere la mancanza di Pak o del cavaliere del teschio. E soprattutto, quello che più delude e fa incazzare è il finale, che si interrompe in uno dei punti più cruciali dell'opera, l'eclissi, senza sapere come va a finire il triangolo Gatsu-Caska-Grifis. Al posto di perdere tempo a guardare l'anime, comprate il manga e godete.
Questo anime è la versione mutilata del manga. Mancano totalmente parti di trama molto importanti ed il tutto è reso in modo molto approssimativo.
Chiunque abbia letto il manga può accorgersi di come l'anime sia tanto infimamente legato al manga.
Probabilmente avranno tolto 3/4 di storia ed eventi per portare (inspiegabilmente) la serie al termine al venticinquesimo episodio (praticamente quando inizia la storia vera e propria).
Beh, comunque chi voglia sapere cosa sia realmente berserk si legga il manga e capisca il perchè di un voto tanto basso (io stesso ho letto il manga dopo l'anime).
Chiunque abbia letto il manga può accorgersi di come l'anime sia tanto infimamente legato al manga.
Probabilmente avranno tolto 3/4 di storia ed eventi per portare (inspiegabilmente) la serie al termine al venticinquesimo episodio (praticamente quando inizia la storia vera e propria).
Beh, comunque chi voglia sapere cosa sia realmente berserk si legga il manga e capisca il perchè di un voto tanto basso (io stesso ho letto il manga dopo l'anime).
Fino all'episodio 24 questo era un anime da 10. Poi al 25° episodio la storia si interrompe bruscamente proprio al momento cruciale lasciandomi a bocca aperta. Sono anni che i fans attendono cosa sia poi accaduto all'impavido Guts e a Caska. Guts si vendicherà prima o poi di Griffith? So che chi ha letto il manga sa già la risposta ma purtroppo io ho visto l'anime dopo molto tempo dall'uscita del manga e ormai non posso leggere gli arretrati! Comunque un anime da vedere tutto d'un fiato, ricco di colpi di scena e di epiche battaglie. Un classico.
Trasposizione animata della parte "buona" di un ottimo manga che col tempo si perso, dilatato, annacquato...
Purtroppo pur riprendendo la parte migliore del manga non riesce ad essere soddisfacente, i disegni risultano troppo "puliti" in confronto a quelli di Miura, le animazioni sono al limite della sufficenza, la storia e stata privata di alcuni elementi presenti nel manga e risulta meno coinvolgente...quasi noiosa
Unica nota positiva le sigle molto belle
I bambini non dovrebbero vederlo perche NON e un anime per bambini...
Purtroppo pur riprendendo la parte migliore del manga non riesce ad essere soddisfacente, i disegni risultano troppo "puliti" in confronto a quelli di Miura, le animazioni sono al limite della sufficenza, la storia e stata privata di alcuni elementi presenti nel manga e risulta meno coinvolgente...quasi noiosa
Unica nota positiva le sigle molto belle
I bambini non dovrebbero vederlo perche NON e un anime per bambini...
Trovo che questa serie di oav presa dalla prima parte del manga riesca a portare in versione animata tutte le potenzialità della sua versione cartacea.
La trama dell'anime è presa da quelli che secondo la mia opinione sono i volumi più belli del manga, ossia quelli in cui si racconta la storia del nostro guerriero prima di addentrarsi nel mondo del sovrannaturale.
Un must per chi ama storie di guerra in ambientazione fantasy/medievale.
Ovviamente se cercate qualche buon cartone animato educativo da far vedere al vostro bambino beh non credo berserk faccia per voi.
Questo anime è esplicitamente rivolto ad un pubblico adulto.
La trama dell'anime è presa da quelli che secondo la mia opinione sono i volumi più belli del manga, ossia quelli in cui si racconta la storia del nostro guerriero prima di addentrarsi nel mondo del sovrannaturale.
Un must per chi ama storie di guerra in ambientazione fantasy/medievale.
Ovviamente se cercate qualche buon cartone animato educativo da far vedere al vostro bambino beh non credo berserk faccia per voi.
Questo anime è esplicitamente rivolto ad un pubblico adulto.
Berserk... Questo è stato uno degli anime più travolgenti che io abbia avuto modo di vedere. Ormai dopo aver visto decine e decine di anime posso dire che è stato realizzato in maniera strepitosa.
Kouga ha dato una definizione molto buona a mio parere, pertanto eviterò di ripetere cose già dette. Purtroppo sappiamo bene che i manga differenziano quasi sempre dai rispettivi anime. In questo caso però (ho letto solo i primi 6 volumi del manga) si potrebbero sopportare, se solo però non avessero troncato quella che poteva essere un'opera memorabile. Io credo che distribuire un anime di così alto livello troncato a quel modo sia una cattiveria del tutto gratuita ed immotivata. Almeno avrebbero potuto inserire la 26 puntata per farci sapere come il protagonista sia uscito da una situazione che ormai sembrava disperata.
Questa è la mia più grande critica da dover fare. Per il resto, gli amanti del manga ne resteranno un pò delusi per i vari tagli già enunciati nelle varie recenzioni, per chi non conosce il manga ne resterà assolutamente soddisfatto in toto (tranne la "fine") per la bella realizzazione.
Kouga ha dato una definizione molto buona a mio parere, pertanto eviterò di ripetere cose già dette. Purtroppo sappiamo bene che i manga differenziano quasi sempre dai rispettivi anime. In questo caso però (ho letto solo i primi 6 volumi del manga) si potrebbero sopportare, se solo però non avessero troncato quella che poteva essere un'opera memorabile. Io credo che distribuire un anime di così alto livello troncato a quel modo sia una cattiveria del tutto gratuita ed immotivata. Almeno avrebbero potuto inserire la 26 puntata per farci sapere come il protagonista sia uscito da una situazione che ormai sembrava disperata.
Questa è la mia più grande critica da dover fare. Per il resto, gli amanti del manga ne resteranno un pò delusi per i vari tagli già enunciati nelle varie recenzioni, per chi non conosce il manga ne resterà assolutamente soddisfatto in toto (tranne la "fine") per la bella realizzazione.
Premesso che non ha letto il manga ma che cerchero di farlo devo dire che l'anime di Bersek mi ha veramente coinvolto.
La realizzazione tecnica dato l'anno è un pò sottotono le misiche sono ottime ma quello che colpisce veramente di Bersek è la trama la caratterizzazione dei personaggi e la struttura narrativa che sono impeccabili.
Mi piacerebbe che fosse realizzata una seconda serie per dare un finale alla storia e colmare le lacune di cui molti lo accusano.
La realizzazione tecnica dato l'anno è un pò sottotono le misiche sono ottime ma quello che colpisce veramente di Bersek è la trama la caratterizzazione dei personaggi e la struttura narrativa che sono impeccabili.
Mi piacerebbe che fosse realizzata una seconda serie per dare un finale alla storia e colmare le lacune di cui molti lo accusano.
Ho visto Berserk e dopo ho comprato il manga! Questo basta a fare capire che impressione ne ho avuto! Col senno di poi aggiungo anche che la fedeltà dei disegni e della trama sono ai massimi livelli. Oddio, ovviamente il disegno è semplificato (come si potrebbero mettere su anime i dettagliatissimi disegni di Miura?) e alcuni personaggi non sono stati inseriti (Pak ad esempio), ma veramente ritengo che non si potesse fare altrimenti. Infatti la loro presenza avrebbe nociuto alla trama, che, forse alcuni non lo sanno, non si conclude con il film. In effetti il manga è ancora in elaborazione, e così il film termina con un finale che ti farebbe voglia di prendere la tv e lanciarla fuori dalla finestra. Ovviamente ci sarà un seguito, ma chissà quando. Comunque i personaggi sono di un carisma esagerato e la storia è bellissima, tanto da tentare lo spettatore di guardarsi la serie in un sol colpo. La violenza è alle stelle. Squartamenti, smembramenti, sangue a fiumi. Il tutto mi aveva anche abbastanza infastidito, perchè se ne poteva fare a meno almeno in parte. E invece è proprio il manga ad essere così. Ho rivisto su carta le stesse identiche scene. Il massimo della fedeltà. Secondo me andrebbe visto prima l'anime, perchè il manga è comunque più completo (e continua ad andare avanti).
Grande!
Grande!
La versione cartacea è sicuramente uno dei manga più belli che abbia mai letto, anche se dal dopo eclisse è decisamente scesa di tono e pare che Miura abbia deciso di tirarla per le lunghe (d'altronde perchè uccidere una gallina dalle uova d'oro?). Questa trasposizione animata risulta tecnicamente sottotono dal punto di vista dei disegni, delle animazioni, ma soprattutto dalla mancanza di fedeltà rispetto al manga e non trasmette assolutamente le stesse intense emozioni della controparte cartacea. Se volete godervi una storia fantastica lasciate stare l'anime e dedicatevi al manga!
un anime di 25 episodi con un finale + inconcludente di evangelion,come puo' piacere alla gente e giustificare quel voto in alto?
semplicemente perchè l'epopea della squadra dei falchi con gatsu e griffith in versione animata è racconatata splendidamente, come nel manga omonimo:ritroviam,o tutte le atmosfere profuse dalla mano di miura-san grazie ad un chara leggermente ammormidito nei tratti-solo un poco badate.....- ,colori e scene perfette ed una musica cosi' bella da mettere i brividi solo a sentirla-vivamente consigliato il cd della ost-.
personalmente ho apprezzato inoltre il doppiaggio yamato,eccezion fatta x la voce del falco, e invito tutti ad avere nella prorpia collezione la serie in dvd; un must x ogni otaku che si rispetti
semplicemente perchè l'epopea della squadra dei falchi con gatsu e griffith in versione animata è racconatata splendidamente, come nel manga omonimo:ritroviam,o tutte le atmosfere profuse dalla mano di miura-san grazie ad un chara leggermente ammormidito nei tratti-solo un poco badate.....- ,colori e scene perfette ed una musica cosi' bella da mettere i brividi solo a sentirla-vivamente consigliato il cd della ost-.
personalmente ho apprezzato inoltre il doppiaggio yamato,eccezion fatta x la voce del falco, e invito tutti ad avere nella prorpia collezione la serie in dvd; un must x ogni otaku che si rispetti
Recensire la serie animata del capolavoro di kentaro non è proprio semplice... infatti, almeno personalmente, bisogna distinguere il manga dall'anime. Il primo è un capolavoro, il secondo un po' meno. Le ragioni di questa mia affermazione nascono dalla natura stessa dell'anime che rimane fedele al manga pur tagliando fuori qualche personaggio (non c'è ad esempio il mio elfetto preferito... pak) e proponendosi solo di raccontare le vicende del nostro amato eroe legate alla squadra dei falchi, fino al tragico sacrificio di massa. In definitiva copre la storia narratta nei primi 26 volumetti (13 della collection) del manga finendo proprio come finisce il 26° volumetto... pertanto non aspettatevi un finale con la F maiuscola e sopratutto non saprete mai come Gatsu se la caverà diventando poi il cavaliere Nero. Per questo dovete leggervi il manga, cosa che se non avete fatto è ora che facciate.
Tutto sommato una buona, ma non troppo, trasposizione animata della prima parte del manga, che lascia apertissima la possibilità di un sequel.
Tutto sommato una buona, ma non troppo, trasposizione animata della prima parte del manga, che lascia apertissima la possibilità di un sequel.
Parto col dire che il manga, nonostante un esordio formidabile, ha perso di mordente in questi ultimi tempi e non solo. Esattamente, la parte più riuscita del tutto è il flashback di Gatsu, chi legge questo può dire di aver assaporato l'essenza di Berserk. Ok, questa breve serie anima proprio il flashback. I disegni sono accettabili, il doppiaggio in italiano di Prata traballa, ma in complesso è sufficiente. Cosa lo fa decadere? La scarsa fedeltà della riproduzione (dov'è Pak?? Cosa ne è dello stupro?? E di tutti i tagli, qual è il motivo??) e la staticità delle scene di azione che vengono congedate con la tecnica sbrigativa dei frame statici. Così il sufficiente lavoro, diventa insufficiente e, se mi è permesso, anche in caso fosse stato accettabile, un prodotto come Berserk non si merita un anime appena sufficiente, specialmente nella sua parte migliore. Ah, io sono uno di quelli che ha conosciuto Berserk dall'anime e all'inizio anche a me parve un buon prodotto, ma una volta che si prende in mano il manga ci si accorge della "maialata". Consiglio a chi legge, nel caso abbia intenzione di vedere l'anime, di lasciar perdere successivamente il manga, così si avrà perlomeno l'impressione di un buon prodotto.
Chi non ha letto la FANTASTICA opera di Kentaro Miura, alzi la mano! Berserk spopola nelle fumetterie e nelle edicole italiane da ormai diversi anni, con all'attivo ben due tipi diversi di ristampe. La storia ruota attorno a Gatsu, conosciuto come il Guerriero Nero: un tipo freddo, cupo e solitario, che trascorre la sua vita scappando in preda agli incubi e il terrore che gli porta quel segno maledetto che porta sul collo: quando questi infatti comincia a sanguinare, qualcosa di terribile sta per accadere... <br> <br> Le cronache di un ragazzo che si è fatto da solo, la storia di un mercenario che vuole mettersi alla prova e farsi strada nella sua vita per prendersi ciò che gli è dovuto, in un mondo dove non ti regala niente nessuno. Dalla triste infanzia con Gambino, alla fatale adolescenza nella Squadra dei Falchi, sino allo scontro emotivo e devastante che lo renderanno vittima del tradimento da parte di un amico/nemico: un rivale da superare, una persona da salvare. Berserk è favoloso: fantastiche animazioni sempre all'altezza della situazione, disegno pulito e ben delineato, musiche estremamente cariche di phatos e d'atmosfera, rendono questa serie una delle trasposizioni animate più riuscite, eppure... <br> <br> Che fine hanno fatto il folletto Pack? Il Cavaliere del Teschio? E cosa succede dopo che Grifis fa ricorso al Bejelit? Dopo che il flashback del Cavaliere Nero termina e che abbiamo conosciuto il suo passato... non continua il suo presente? Resta a noi immaginare il suo futuro? Sono questi gli interrogativi che si pongono i fan di BERSERK, dato che la storia si interrompe nel punto più bello, non presentando i nuovi fantastici personaggi che accompagneranno Gatsu e Caska nel corso della loro avventura, ed esordisce in maniera del tutto diversa non presentando due personaggi che sono rispettivamente l'icona comica e dolce della serie e il personaggio forse più "carismatico" della storia. Si vociferava tempo addietro che la serie avrebbe dovuto trovare un naturale seguito in una seconda serie di 52 episodi, ma pare che a causa di alcuni disguidi tra l'autore e lo studio d'animazione, questa sia infine saltata. E' un peccato, perchè l'attuale conclusione della prima (e per ora unica) serie animata, mi vieta di dargli un 10 pieno. <br> <br> Consiglio a tutti di vederla, e agli amanti del Manga, consiglio di vederla in giapponese con sottotitoli: fidatevi, rende meglio l'idea!