Onee-chan ga Kita
"Onē-chan ga Kita" è un breve anime composto da dodici episodi più un OAV per soli tre minuti ciascuno.
L'opera come da titolo racconta dell'arrivo di una sorella maggiore, Ichika, per Tomoya, il nostro protagonista, dopo che il padre del ragazzo e la madre della ragazza decidono di sposarsi... E fin qui tutto bene, slice of life come tanti, ma presto scopriremo che Ichika si "appassiona" così tanto al fratellino (vedremo poi che lei ha sempre desiderato averne uno) quasi da diventare... ma che dico quasi, al punto di diventare fin troppo invadente (nel senso più buono del termine).
L'anime è un susseguirsi delle giornate che i due passano insieme a scuola e a casa ma non senza "intoppi", causa la costante presenza di Ichika negli spazi del fratellino.
Ichika è sicuramente troppo apprensiva e invadente, arrivando a scavalcare finestre pur di non far rimanere il fratellino senza pranzo a scuola oppure coordinando i costumi da bagno per una giornata in piscina...
Attorno ai protagonisti ruotano i compagni di scuola, dall'amico di Tomoya, Mitsuru, alla ragazza che tutti ammirano della classe, Mina, passando per le amiche di Ichika, Marina e Ruri, che tanto diverse da Ichika non sono, chi per un motivo chi per un altro... Quest'ultima sempre in lotta, nel vero senso della parola, con il suo fratellino minore nonché compagno di scuola di Tomoya.
Negli episodi vengono riproposti i più classici dei temi: San Valentino, Natale, il White Day, la giornata in piscina, insomma uno slice of life in piena regola con lo scopo di far dimostrare a Ichika, ad ogni episodio, tutto l'affetto per il fratellino minore.
L'anime è ben distante dall'essere un'opera di chissà quale intenzione, ma fa ridere, e questo per tre minuti ad episodio basta e avanza: è divertente, e alla fine Ichika non è poi neanche tanto male, e il fratellino se ne accorgerà presto.
Addirittura l'anime ha un OAV dove si fa un vero e proprio rewind della vita della ragazza per vedere come sia arrivata fino alla serie, dove poi abbiamo potuto apprezzare tutte le sue "stranezze"... tutt'altro che strane.
Abbiamo addirittura un'ending che, della durata di circa un minuto, conclude molto bene questi brevi episodi.
Per concludere, "Onē-chan ga Kita" è un anime ben sviluppato, magari potrà avere un character design non troppo curato e non sarà una storia troppo articolata, ma i personaggi sono fatti bene e sono loro che alla fine sviluppano la storia in modo da permetterci di poter ridere e farci divertire delle "invasioni" di Ichika, senza trattenerci dall'inizio alla fine.
Consigliato assolutamente. Voto: 8.
L'opera come da titolo racconta dell'arrivo di una sorella maggiore, Ichika, per Tomoya, il nostro protagonista, dopo che il padre del ragazzo e la madre della ragazza decidono di sposarsi... E fin qui tutto bene, slice of life come tanti, ma presto scopriremo che Ichika si "appassiona" così tanto al fratellino (vedremo poi che lei ha sempre desiderato averne uno) quasi da diventare... ma che dico quasi, al punto di diventare fin troppo invadente (nel senso più buono del termine).
L'anime è un susseguirsi delle giornate che i due passano insieme a scuola e a casa ma non senza "intoppi", causa la costante presenza di Ichika negli spazi del fratellino.
Ichika è sicuramente troppo apprensiva e invadente, arrivando a scavalcare finestre pur di non far rimanere il fratellino senza pranzo a scuola oppure coordinando i costumi da bagno per una giornata in piscina...
Attorno ai protagonisti ruotano i compagni di scuola, dall'amico di Tomoya, Mitsuru, alla ragazza che tutti ammirano della classe, Mina, passando per le amiche di Ichika, Marina e Ruri, che tanto diverse da Ichika non sono, chi per un motivo chi per un altro... Quest'ultima sempre in lotta, nel vero senso della parola, con il suo fratellino minore nonché compagno di scuola di Tomoya.
Negli episodi vengono riproposti i più classici dei temi: San Valentino, Natale, il White Day, la giornata in piscina, insomma uno slice of life in piena regola con lo scopo di far dimostrare a Ichika, ad ogni episodio, tutto l'affetto per il fratellino minore.
L'anime è ben distante dall'essere un'opera di chissà quale intenzione, ma fa ridere, e questo per tre minuti ad episodio basta e avanza: è divertente, e alla fine Ichika non è poi neanche tanto male, e il fratellino se ne accorgerà presto.
Addirittura l'anime ha un OAV dove si fa un vero e proprio rewind della vita della ragazza per vedere come sia arrivata fino alla serie, dove poi abbiamo potuto apprezzare tutte le sue "stranezze"... tutt'altro che strane.
Abbiamo addirittura un'ending che, della durata di circa un minuto, conclude molto bene questi brevi episodi.
Per concludere, "Onē-chan ga Kita" è un anime ben sviluppato, magari potrà avere un character design non troppo curato e non sarà una storia troppo articolata, ma i personaggi sono fatti bene e sono loro che alla fine sviluppano la storia in modo da permetterci di poter ridere e farci divertire delle "invasioni" di Ichika, senza trattenerci dall'inizio alla fine.
Consigliato assolutamente. Voto: 8.
"Onee-Chan ga Kita" è una serie composta da dodici episodi dalla durata di tre minuti circa ciascuno, compresa la ending.
La trama è semplicissima, e viene detta dal protagonista all'inizio di ogni episodio: "Mio padre si è ri-sposato e ho acquisito una strana sorella". La trama è solo questa e niente di più: un fratello con una sorella acquisita un po' strana e appiccicosa con lui.
Gli episodi iniziali sono come di presentazione. Poi, verso il quinto episodio, parte una serie di episodi dedicati a una festa: Natale, Capodanno, San Valentino... Visto che gli episodi durano tre minuti con la ending compresa, sono un insieme di situazioni tipiche delle commedie leggere messe in pochi minuti.
Per quanto riguarda i personaggi, sono caratterizzati proprio al minimo, solo nome e personalità riciclata da altri anime. Di sviluppo e di crescita dei personaggi non ce n'è proprio, solo un piccolo abbozzo di storia nell'episodio cinque, ma così, messo nel vuoto.
Riguardo il comparto tecnico: le animazioni sono neutrali; i disegni semplici, ma adatti a una storia semplice e veloce, disegni senza troppe pretese, che rispecchiano la caratterizzazione dei personaggi.
Per le musiche: le OST non hanno niente di speciale da segnalare, la opening è assente e la ending niente di che.
Nel complesso non è niente di speciale, è leggero, semplice.
Voto complessivo: 5, perché troppo semplice e per la caratterizzazione dei personaggi velocissima.
La trama è semplicissima, e viene detta dal protagonista all'inizio di ogni episodio: "Mio padre si è ri-sposato e ho acquisito una strana sorella". La trama è solo questa e niente di più: un fratello con una sorella acquisita un po' strana e appiccicosa con lui.
Gli episodi iniziali sono come di presentazione. Poi, verso il quinto episodio, parte una serie di episodi dedicati a una festa: Natale, Capodanno, San Valentino... Visto che gli episodi durano tre minuti con la ending compresa, sono un insieme di situazioni tipiche delle commedie leggere messe in pochi minuti.
Per quanto riguarda i personaggi, sono caratterizzati proprio al minimo, solo nome e personalità riciclata da altri anime. Di sviluppo e di crescita dei personaggi non ce n'è proprio, solo un piccolo abbozzo di storia nell'episodio cinque, ma così, messo nel vuoto.
Riguardo il comparto tecnico: le animazioni sono neutrali; i disegni semplici, ma adatti a una storia semplice e veloce, disegni senza troppe pretese, che rispecchiano la caratterizzazione dei personaggi.
Per le musiche: le OST non hanno niente di speciale da segnalare, la opening è assente e la ending niente di che.
Nel complesso non è niente di speciale, è leggero, semplice.
Voto complessivo: 5, perché troppo semplice e per la caratterizzazione dei personaggi velocissima.
Occhioni quadrati, boccuccia triangolare, sguardo impassibile, carattere possessivo e petulante. Non è forse il massimo dell'irresistibilità? E sono proprio queste caratteristiche a rendere Ichika la sorellona che tutti noi fratellini avremmo voluto avere. S'inauguri la stagione invernale 2014 con questo folle corto!
Onee-chan ga Kita è un corto d'animazione della stagione invernale 2014 composto da 13 episodi di durata di 3 minuti ciascuno. L'opera deriva dall'omonimo manga yonkoma del 2010.
Trama, il padre di Tomoya Mizuhara si è risposato con un'altra donna. Questa donna aveva già una figlia, Ichika, la quale non vede l'ora di fare da sorellona al povero Tomoya. Iniziano così le (dis)avventure del povero ragazzo, sempre perseguitato dall'onnipresente sorellona iperprotettiva ed esageratamente premurosa.
Grafica: semplice e poco pretenziosa. Ambientazioni assai poco variegate, gradevoli esteticamente sebbene siano assai semplificate nella realizzazione. Le animazioni sono essenziali e semplici. Il character design è piuttosto fedele al manga e risulta discretamente piacevole.
Sonoro: nulla di particolare da segnalare. Non esiste l'opening, in compenso l'ending è abbastanza simpatico. Pochi semplici OST, effetti sonori un po' sottotono. Doppiaggio simpatico.
Personaggi: un numero accettabile. Carini, buffi e simpatici. Caratterizzazione essenziale e sommaria, fattore introspettivo ed evolutivo quasi inesistenti, eppure la loro interazione è piuttosto buona.
Sceneggiatura: un'opera semplice e tranquilla con una gestione temporale piuttosto semplificata. Quasi sempre è nel presente (con l'eccezione di un episodio prequel), flashback quasi inesistente. L'azione è poca e buffa, il fanservice è modesto. I dialoghi sono abbastanza carini.
Finale: un episodio finale piuttosto "premuroso" in cui per una volta è Tomoya a dover badare alla sorellona ammalata. Abbastanza carino.
In sintesi: la sorellona è un corto senza troppe pretese, da guardare nei momenti morti per un breve svago e nulla più, la comicità è discreta. Consigliato agli amanti dei corti e delle opere non cervellotiche.
Onee-chan ga Kita è un corto d'animazione della stagione invernale 2014 composto da 13 episodi di durata di 3 minuti ciascuno. L'opera deriva dall'omonimo manga yonkoma del 2010.
Trama, il padre di Tomoya Mizuhara si è risposato con un'altra donna. Questa donna aveva già una figlia, Ichika, la quale non vede l'ora di fare da sorellona al povero Tomoya. Iniziano così le (dis)avventure del povero ragazzo, sempre perseguitato dall'onnipresente sorellona iperprotettiva ed esageratamente premurosa.
Grafica: semplice e poco pretenziosa. Ambientazioni assai poco variegate, gradevoli esteticamente sebbene siano assai semplificate nella realizzazione. Le animazioni sono essenziali e semplici. Il character design è piuttosto fedele al manga e risulta discretamente piacevole.
Sonoro: nulla di particolare da segnalare. Non esiste l'opening, in compenso l'ending è abbastanza simpatico. Pochi semplici OST, effetti sonori un po' sottotono. Doppiaggio simpatico.
Personaggi: un numero accettabile. Carini, buffi e simpatici. Caratterizzazione essenziale e sommaria, fattore introspettivo ed evolutivo quasi inesistenti, eppure la loro interazione è piuttosto buona.
Sceneggiatura: un'opera semplice e tranquilla con una gestione temporale piuttosto semplificata. Quasi sempre è nel presente (con l'eccezione di un episodio prequel), flashback quasi inesistente. L'azione è poca e buffa, il fanservice è modesto. I dialoghi sono abbastanza carini.
Finale: un episodio finale piuttosto "premuroso" in cui per una volta è Tomoya a dover badare alla sorellona ammalata. Abbastanza carino.
In sintesi: la sorellona è un corto senza troppe pretese, da guardare nei momenti morti per un breve svago e nulla più, la comicità è discreta. Consigliato agli amanti dei corti e delle opere non cervellotiche.
Onee-chan ga Kita! È arrivata la sorellona! Serie di 12 mini episodi di tre minuti cadauno. L'anime è realizzato dallo studio C2C con la regia di Yoshihide Yuuzumi e il chara design di Takeshi Oda, tratto dall'omonimo manga: uno yon-koma (4-koma) realizzato da Rikou Anzai.
Quando vedo questo genere di serie mi sorge spontanea una domanda: tornerà mai in auge il sano e vero rapporto fraterno? Sempre più spesso mi imbatto in questi ragazzi complessati verso il fratello o la sorella, e la moda vuole che siano onnipresenti in quasi tutte le commedie odierne... la cosa risulta fastidiosa, non solo per la poca fantasia ma sopratutto per la pretenziosità di incentrare tutte le gag sullo stesso identico schema: sorella che stalkerizza il fratellino, lo soffoca di attenzioni morbose, entra in gelosia, lo mette in imbarazzo ecc... Se gioca a favore della trama nel creare una commedia ricca e divertente ci può anche stare, ma non è sicuramente questo il caso visto che si basa sempre e solo sulla ripetizione dello stesso schema contribuendo a creare situazioni trite e ritrite, noiose e monotone; uno o due episodi, per fortuna, eludono un attimo lo schema e risultano più gradevoli.
La grafica è discreta; il chara della protagonista mi lasciava perplessa all'inizio, poi è stato totalmente surclassato dal suo atteggiamento, per cui non ci ho più fatto caso; il resto dei pg è abbastanza piacevole.
Le sound: non pervenute, tranne una ending discreta.
La frase iniziale, dove il fratellino annuncia la lieta venuta della sorella mi ricorda moltissimo Osaka Okan, che paradossalmente trovo più carino (paradossalmente perché anche quest'ultimo è una mezza ciofeca).
Diciamo che Onee-chan ga Kita è un un corto molto mediocre e poco interessante, l'unico punto a suo favore è la durata degli episodi che rende il tutto maggiormente fruibile. In pratica presenta le solite situazioni che possiamo trovare in una qualsiasi commedia ma sintetizzate e pressate in tempi ridotti senza capo ne coda. Nulla di nuovo, niente di che. Sinceramente non mi viene assolutamente di consigliarlo (a meno che non siete particolarmente amanti del complesso sorella/fratellino), non offrendo nessun spunto ed essendo un intrattenimento davvero esiguo, in parole povere: questa serie è la banalità fatta a opera, per cui se ne può fare tranquillamente a meno.
Quando vedo questo genere di serie mi sorge spontanea una domanda: tornerà mai in auge il sano e vero rapporto fraterno? Sempre più spesso mi imbatto in questi ragazzi complessati verso il fratello o la sorella, e la moda vuole che siano onnipresenti in quasi tutte le commedie odierne... la cosa risulta fastidiosa, non solo per la poca fantasia ma sopratutto per la pretenziosità di incentrare tutte le gag sullo stesso identico schema: sorella che stalkerizza il fratellino, lo soffoca di attenzioni morbose, entra in gelosia, lo mette in imbarazzo ecc... Se gioca a favore della trama nel creare una commedia ricca e divertente ci può anche stare, ma non è sicuramente questo il caso visto che si basa sempre e solo sulla ripetizione dello stesso schema contribuendo a creare situazioni trite e ritrite, noiose e monotone; uno o due episodi, per fortuna, eludono un attimo lo schema e risultano più gradevoli.
La grafica è discreta; il chara della protagonista mi lasciava perplessa all'inizio, poi è stato totalmente surclassato dal suo atteggiamento, per cui non ci ho più fatto caso; il resto dei pg è abbastanza piacevole.
Le sound: non pervenute, tranne una ending discreta.
La frase iniziale, dove il fratellino annuncia la lieta venuta della sorella mi ricorda moltissimo Osaka Okan, che paradossalmente trovo più carino (paradossalmente perché anche quest'ultimo è una mezza ciofeca).
Diciamo che Onee-chan ga Kita è un un corto molto mediocre e poco interessante, l'unico punto a suo favore è la durata degli episodi che rende il tutto maggiormente fruibile. In pratica presenta le solite situazioni che possiamo trovare in una qualsiasi commedia ma sintetizzate e pressate in tempi ridotti senza capo ne coda. Nulla di nuovo, niente di che. Sinceramente non mi viene assolutamente di consigliarlo (a meno che non siete particolarmente amanti del complesso sorella/fratellino), non offrendo nessun spunto ed essendo un intrattenimento davvero esiguo, in parole povere: questa serie è la banalità fatta a opera, per cui se ne può fare tranquillamente a meno.