City Hunter
"City Hunter" è una bellissima serie animata di fine anni '80 prodotta dallo studio Sunrise, arrivata successivamente in Italia nel 1997; la trama ruota attorno ad Hunter e Greta i quali sono degli investigatori privati nonché guardia del corpo di varie persone che li chiameranno con le famose lettere scritte sulla lavagna di Shinjuku XYZ per ricevere il loro aiuto.
Il personaggio principale è Ryo Saeba, ma nell'adattamento Italiano viene chiamato City Hunter, è stato un mercenario di guerra e infatti è per questo motivo che nella serie risulterà così scaltro ed agile da far fuori i nemici in poco tempo, poi troviamo Greta che accompagnerà Ryo nelle sue missioni e sarà una fedele compagna per quest'ultimo e i due insieme ci accompagneranno in molte gag esilaranti nel corso della serie, poi c'è Falcon il quale è un uomo assai muscoloso e alto che durante la guerra in Sud America perse la vista e per questo motivo lo vedremo sempre con gli occhiali addosso; e infine c'è Selene che è una bellissima detective di Polizia che a volte ingaggerà Ryo in varie missioni promettendogli in cambio rapporti passionali.
La grafica è molto bella con scene d'azioni veramente dettagliate nei minimi particolari, fondali presenti e disegni molto leggeri, sottolineo che comunque questo è un anime fine anni '80 quindi a volte le varie animazioni non saranno proprio del tutto perfette ma va bene così; bellissima la sigla di chiusura dei TM Network - Get Wild che mette tanta adrenalina, altro punto a suo favore è il doppiaggio Italiano che mi ha sorpreso molto, tranne per alcune puntate.
Infine devo dire che è stata una serie ottima a mio parere, sia a livello di trama che nello sviluppo delle varie relazioni tra i differenti personaggi, unica pecca è che a volte le puntate specialmente quelle iniziali risulteranno un po' monotone poiché Ryo si troverà sempre a proteggere qualche bella ragazza dai cattivi; dopo tutto mi sento di consigliarla veramente a tutti, sopratutto se cercate una serie esilarante ma con una bella trama di fondo.
Voto finale: 8
Il personaggio principale è Ryo Saeba, ma nell'adattamento Italiano viene chiamato City Hunter, è stato un mercenario di guerra e infatti è per questo motivo che nella serie risulterà così scaltro ed agile da far fuori i nemici in poco tempo, poi troviamo Greta che accompagnerà Ryo nelle sue missioni e sarà una fedele compagna per quest'ultimo e i due insieme ci accompagneranno in molte gag esilaranti nel corso della serie, poi c'è Falcon il quale è un uomo assai muscoloso e alto che durante la guerra in Sud America perse la vista e per questo motivo lo vedremo sempre con gli occhiali addosso; e infine c'è Selene che è una bellissima detective di Polizia che a volte ingaggerà Ryo in varie missioni promettendogli in cambio rapporti passionali.
La grafica è molto bella con scene d'azioni veramente dettagliate nei minimi particolari, fondali presenti e disegni molto leggeri, sottolineo che comunque questo è un anime fine anni '80 quindi a volte le varie animazioni non saranno proprio del tutto perfette ma va bene così; bellissima la sigla di chiusura dei TM Network - Get Wild che mette tanta adrenalina, altro punto a suo favore è il doppiaggio Italiano che mi ha sorpreso molto, tranne per alcune puntate.
Infine devo dire che è stata una serie ottima a mio parere, sia a livello di trama che nello sviluppo delle varie relazioni tra i differenti personaggi, unica pecca è che a volte le puntate specialmente quelle iniziali risulteranno un po' monotone poiché Ryo si troverà sempre a proteggere qualche bella ragazza dai cattivi; dopo tutto mi sento di consigliarla veramente a tutti, sopratutto se cercate una serie esilarante ma con una bella trama di fondo.
Voto finale: 8
La prima serie di "City Hunter" è, per quanto non esente da difetti (in primis il doppiaggio italiano mediocre) assai divertente e miscela abbastanza bene le caratteristiche del manga da cui deriva, e cioè azione, gag comiche (tranne quelle più "spinte") e puntate drammatiche. La grafica, pur altalenante, è complessivamente buona, come anche le ambientazioni e la colonna sonora anni '80 che completa il tutto. Certo, non copre del tutto la prima parte dell'opera, ma rimane un classico. Da consigliare anche oggi.
“City Hunter” è un anime di 140 episodi di durata canonica, andato in onda in Giappone a partire dal 1987 e giunto in Italia dieci anni dopo. La serie è tratta dall'omonimo manga (che non ho letto e con il quale, dunque, mancheranno confronti) di Tsukasa Hōjō, già autore del celebre “Occhi di Gatto”.
Il protagonista indiscusso è Ryo (Hunter nella traduzione nostrana), un prestante sweeper/detective privato che opera in una città che non di rado viene descritta come pericolosa e corrotta. In società con il proprio amico Hideyuki (Jeff) e poi con la sorella di quest’ultimo, Kaori (Kreta), viene assoldato per svolgere diversi compiti e lavori, dalla guardia del corpo al ladro, dall'assassino all'infiltrato, mostrando spesso e volentieri un’abilità strabiliante nell'uso della pistola e nel combattimento corpo a corpo, nonché una mente acuta e razionale, capace di imbastire piani elaborati nel giro di pochi minuti.
Tuttavia, la caratteristica peculiare del protagonista, che non mancherà mai di palesarsi in ogni puntata, è il suo debole per le belle donne, da cui difficilmente riesce a tenere lontani gli occhi e le mani, spesso superando il limite che separa un simpatico pervertito da un maniaco molesto. La sua adorazione per il gentil sesso è quasi l’unica ragione per la quale accetta i vari incarichi, che gli richiedono frequentemente di proteggere giovani e avvenenti donzelle da pericolosi criminali.
Nello schema ripetitivo degli episodi, quasi tutti autoconclusivi ad eccezione di svariati mini-archi in due puntate, si manifesta quello che, a mio parere, è un aspetto fortemente negativo della serie, fin troppo monotona e prevedibile. Per fortuna, la maggior parte dei casi risulta nel proprio piccolo godibile e interessante, dimostrando di saper gestire elementi sia drammatici e toccanti che leggeri e divertenti. Alcuni casi richiedono entrambe le componenti, mentre altri sono per lo più cupi e altri ancora sfiorano addirittura il demenziale.
Dal punto di vista tecnico, si può notare come sfondi e ambientazioni tradiscano una certa piattezza, nonostante non manchino di dettagli e siano piuttosto suggestivi e subito riconoscibili, come l’iconico edificio in mattoni rossi in cui ha sede l’ufficio/casa di Ryo. Anche il design dei personaggi è discretamente curato, nonostante spesso pecchino in quanto a proporzioni (teste piccole e corpi enormi per gli uomini e gambe lunghissime e busti corti per le donne). C’è comunque una buona attenzione per i particolari, specie per quanto riguarda i protagonisti e le figure più importanti. Ottimo e divertente il deformed, nel classico stile di quegli anni. E’ possibile notare anche la netta distinzione tra i buoni, piacevoli esteticamente e affascinanti (specie se donne), e i cattivi, brutti ceffi grotteschi e dal viso segnato; tuttavia, si tratta di un elemento che ispira simpatia e non pesa affatto. Sono presenti anche svariati cali grafici, comprensibili, dato l’elevato numero di episodi.
Le animazioni sono in rare eccezioni legnose, ma, non potendole confrontare con quelle di prodotti suoi contemporanei, non posso valutarne in maniera credibile la qualità. Ritengo, in ogni caso, che siano più che dignitose e soddisfacenti.
Il comparto sonoro è massacrato da un ignobile adattamento italiano, che ha modificato nomi, cognomi (con qualche eccezione) e persino valuta, arrivando a proporci la cara, vecchia lira. Se Hunter è insensato ma, tutto sommato, accettabile, molto meno lo sono i vari Gino, Biagio e Agnese che fanno la propria comparsa nel corso della serie, evidentemente fuori contesto in una città che fa bella mostra di ideogrammi giapponesi e che non nasconde la sua ubicazione nello Stato nipponico. Da notare, inoltre, che le traduzioni e le modifiche dei nomi riguardano solo i dialoghi, ma non eventuali scritte e sigle, rimaste fedeli al materiale originale, creando fastidiose contraddizioni. Nonostante tutto, le voci dei protagonisti sono quantomeno espressive, cosa che non si può dire per alcune comparse, purtroppo.
Discorso a parte merita la terza stagione che, oltre a fornire una nuova veste grafica (leggermente più pulita e dettagliata), migliora nettamente l’adattamento, ma cambia anche tutti i doppiatori principali, i quali non risultano sempre adatti al relativo personaggio. La quarta stagione, invece, mantenendo le nuove traduzioni, torna allo stile di disegno delle prime due serie.
Un punto a favore è costituito dall’ottima colonna sonora, che punta su diversi memorabili brani nello stile più in voga negli anni ottanta, alcuni dei quali ricorrenti in specifiche situazioni, e su complessivamente orecchiabili e gradevoli sigle di apertura e chiusura.
Uno dei difetti più evidenti di tutto l’anime è il machismo latente (probabilmente figlio del suo tempo) di cui esso è permeato: sebbene al fianco di Ryo ci siano donne presumibilmente forti e indipendenti, in teoria capaci di farsi valere anche nelle scene d’azione, non di rado queste devono fare affidamento sul protagonista per essere salvate o aiutate in caso di difficoltà; laddove i personaggi femminili strillano e sono emotivamente instabili, Ryo mantiene una mente lucida e fredda; mentre Kaori e molte altre figure secondarie sono ingenue e fragili, Ryo è quasi sempre un passo avanti a tutti, con la pistola in pugno e la sua mira infallibile. Poco importa se, spesso, la sua ossessione per le donne e la capacità di distrarsi a causa di indumenti intimi femminili mettono in pericolo le persone che dovrebbe proteggere: finché rimedierà ai propri errori salvando la giornata, tutti saranno disposti a perdonarlo e le donne si getteranno prontamente tra le sue forti braccia.
L’altro problema principale è più sottile, ma lascia comunque il segno: Ryo è raramente il protagonista dei vari episodi. E’ pur vero che è sempre al centro dell’azione e che ha il maggior spazio a disposizione, ma spesso sembra più un Gary Stu introdotto per risolvere i casi al momento opportuno che un autentico personaggio principale. E questo è un vero peccato, data la palese impennata di qualità degli archi narrativi che concentrano il focus proprio sul cacciatore metropolitano o sui suoi amici più cari.
In conclusione, “City Hunter” è una serie complessivamente scorrevole, simpatica e appassionante, con gag ripetitive ma d’effetto e buone sequenze d’azione, ma è anche una visione carica di potenziale inesploso: i personaggi principali mostrano un’inesplorata psiche di fondo che viene a galla in alcuni episodi, ma che torna nell'ombra per la maggior parte dell’anime, lasciando spazio a poche caratteristiche psicologiche di base e a interazioni reciproche divertenti ma raramente profonde e soddisfacenti.
Data la qualità altalenante, il mio voto non può che essere 7.
Il protagonista indiscusso è Ryo (Hunter nella traduzione nostrana), un prestante sweeper/detective privato che opera in una città che non di rado viene descritta come pericolosa e corrotta. In società con il proprio amico Hideyuki (Jeff) e poi con la sorella di quest’ultimo, Kaori (Kreta), viene assoldato per svolgere diversi compiti e lavori, dalla guardia del corpo al ladro, dall'assassino all'infiltrato, mostrando spesso e volentieri un’abilità strabiliante nell'uso della pistola e nel combattimento corpo a corpo, nonché una mente acuta e razionale, capace di imbastire piani elaborati nel giro di pochi minuti.
Tuttavia, la caratteristica peculiare del protagonista, che non mancherà mai di palesarsi in ogni puntata, è il suo debole per le belle donne, da cui difficilmente riesce a tenere lontani gli occhi e le mani, spesso superando il limite che separa un simpatico pervertito da un maniaco molesto. La sua adorazione per il gentil sesso è quasi l’unica ragione per la quale accetta i vari incarichi, che gli richiedono frequentemente di proteggere giovani e avvenenti donzelle da pericolosi criminali.
Nello schema ripetitivo degli episodi, quasi tutti autoconclusivi ad eccezione di svariati mini-archi in due puntate, si manifesta quello che, a mio parere, è un aspetto fortemente negativo della serie, fin troppo monotona e prevedibile. Per fortuna, la maggior parte dei casi risulta nel proprio piccolo godibile e interessante, dimostrando di saper gestire elementi sia drammatici e toccanti che leggeri e divertenti. Alcuni casi richiedono entrambe le componenti, mentre altri sono per lo più cupi e altri ancora sfiorano addirittura il demenziale.
Dal punto di vista tecnico, si può notare come sfondi e ambientazioni tradiscano una certa piattezza, nonostante non manchino di dettagli e siano piuttosto suggestivi e subito riconoscibili, come l’iconico edificio in mattoni rossi in cui ha sede l’ufficio/casa di Ryo. Anche il design dei personaggi è discretamente curato, nonostante spesso pecchino in quanto a proporzioni (teste piccole e corpi enormi per gli uomini e gambe lunghissime e busti corti per le donne). C’è comunque una buona attenzione per i particolari, specie per quanto riguarda i protagonisti e le figure più importanti. Ottimo e divertente il deformed, nel classico stile di quegli anni. E’ possibile notare anche la netta distinzione tra i buoni, piacevoli esteticamente e affascinanti (specie se donne), e i cattivi, brutti ceffi grotteschi e dal viso segnato; tuttavia, si tratta di un elemento che ispira simpatia e non pesa affatto. Sono presenti anche svariati cali grafici, comprensibili, dato l’elevato numero di episodi.
Le animazioni sono in rare eccezioni legnose, ma, non potendole confrontare con quelle di prodotti suoi contemporanei, non posso valutarne in maniera credibile la qualità. Ritengo, in ogni caso, che siano più che dignitose e soddisfacenti.
Il comparto sonoro è massacrato da un ignobile adattamento italiano, che ha modificato nomi, cognomi (con qualche eccezione) e persino valuta, arrivando a proporci la cara, vecchia lira. Se Hunter è insensato ma, tutto sommato, accettabile, molto meno lo sono i vari Gino, Biagio e Agnese che fanno la propria comparsa nel corso della serie, evidentemente fuori contesto in una città che fa bella mostra di ideogrammi giapponesi e che non nasconde la sua ubicazione nello Stato nipponico. Da notare, inoltre, che le traduzioni e le modifiche dei nomi riguardano solo i dialoghi, ma non eventuali scritte e sigle, rimaste fedeli al materiale originale, creando fastidiose contraddizioni. Nonostante tutto, le voci dei protagonisti sono quantomeno espressive, cosa che non si può dire per alcune comparse, purtroppo.
Discorso a parte merita la terza stagione che, oltre a fornire una nuova veste grafica (leggermente più pulita e dettagliata), migliora nettamente l’adattamento, ma cambia anche tutti i doppiatori principali, i quali non risultano sempre adatti al relativo personaggio. La quarta stagione, invece, mantenendo le nuove traduzioni, torna allo stile di disegno delle prime due serie.
Un punto a favore è costituito dall’ottima colonna sonora, che punta su diversi memorabili brani nello stile più in voga negli anni ottanta, alcuni dei quali ricorrenti in specifiche situazioni, e su complessivamente orecchiabili e gradevoli sigle di apertura e chiusura.
Uno dei difetti più evidenti di tutto l’anime è il machismo latente (probabilmente figlio del suo tempo) di cui esso è permeato: sebbene al fianco di Ryo ci siano donne presumibilmente forti e indipendenti, in teoria capaci di farsi valere anche nelle scene d’azione, non di rado queste devono fare affidamento sul protagonista per essere salvate o aiutate in caso di difficoltà; laddove i personaggi femminili strillano e sono emotivamente instabili, Ryo mantiene una mente lucida e fredda; mentre Kaori e molte altre figure secondarie sono ingenue e fragili, Ryo è quasi sempre un passo avanti a tutti, con la pistola in pugno e la sua mira infallibile. Poco importa se, spesso, la sua ossessione per le donne e la capacità di distrarsi a causa di indumenti intimi femminili mettono in pericolo le persone che dovrebbe proteggere: finché rimedierà ai propri errori salvando la giornata, tutti saranno disposti a perdonarlo e le donne si getteranno prontamente tra le sue forti braccia.
L’altro problema principale è più sottile, ma lascia comunque il segno: Ryo è raramente il protagonista dei vari episodi. E’ pur vero che è sempre al centro dell’azione e che ha il maggior spazio a disposizione, ma spesso sembra più un Gary Stu introdotto per risolvere i casi al momento opportuno che un autentico personaggio principale. E questo è un vero peccato, data la palese impennata di qualità degli archi narrativi che concentrano il focus proprio sul cacciatore metropolitano o sui suoi amici più cari.
In conclusione, “City Hunter” è una serie complessivamente scorrevole, simpatica e appassionante, con gag ripetitive ma d’effetto e buone sequenze d’azione, ma è anche una visione carica di potenziale inesploso: i personaggi principali mostrano un’inesplorata psiche di fondo che viene a galla in alcuni episodi, ma che torna nell'ombra per la maggior parte dell’anime, lasciando spazio a poche caratteristiche psicologiche di base e a interazioni reciproche divertenti ma raramente profonde e soddisfacenti.
Data la qualità altalenante, il mio voto non può che essere 7.
'City Hunter' è considerato da molti, per non dire qui in Italia, una pietra miliare degli anime anni '80 assieme a 'Ken il guerriero'.
Nasce dalla penna di T. Hojo, già autore di 'Cats Eye', e viene trasformato in anime dall'acclamato studio Sunrise. Il character design è curato da Sachiko Kamimura e la serie è diretta da Kenji Kodama (nelle prime stagioni).
La storia ruota attorno a un famoso quartiere di Tokyo, Shinjuku, dove opera il famoso sweeper Ryo Saeba (Hunter in Italia) con Hideyuki Makimura. Il loro lavoro consiste nell'accettare incarichi di tipo investigativo tramite il codice XYZ. Quindi ripulire la città dalla spazzatura.
Gli episodi sono autoconclusivi, con mini saghe da tre episodi. Al centro di questi c'è sempre la presenza di qualche bella donna, un grosso vantaggio per Ryo - mokkori time -, ma i suoi istinti animali sono bloccati dai martelloni dell'assistente Kaori Makimura, la sorella di Hideyuki. Una buona dose di umorismo "giapponese" rende la visione molto leggera e accattivante l'interazione con i personaggi: infantile e perverso, ma serio e professionale l'uno, testarda e aggressiva, ma sensibile e altruista l'altra.
Come sempre fra manga ed anime sussistono delle differenze più o meno lampanti. In tutto sono state prodotte quattro serie, più gli special.
Pur essendoci affezionata da anni, tuttavia non voglio dargli nove perché non si è vista una trasposizione completa del manga (la parte di Shin Kaibara), per il deludente finale aperto della quarta serie e perché, alla lunga, le martellate stufano. Inoltre i disegni sono discontinui - magistrali in un episodio, da dilettanti in un altro -, il doppiaggio pessimo nelle ultime serie, assolutamente proibitivo rispetto alle prime.
Una nota merita la colonna sonora, secondo me la più riuscita per un anime. Chi non ricorda Get Wild, Running to Horizon, Footsteps ecc.? Per mia fortuna le conservo ancora nel mio "giradischi" personale.
Al di là di questo, consiglio la serie a chiunque si addentri nel fantastico mondo degli anime.
Nasce dalla penna di T. Hojo, già autore di 'Cats Eye', e viene trasformato in anime dall'acclamato studio Sunrise. Il character design è curato da Sachiko Kamimura e la serie è diretta da Kenji Kodama (nelle prime stagioni).
La storia ruota attorno a un famoso quartiere di Tokyo, Shinjuku, dove opera il famoso sweeper Ryo Saeba (Hunter in Italia) con Hideyuki Makimura. Il loro lavoro consiste nell'accettare incarichi di tipo investigativo tramite il codice XYZ. Quindi ripulire la città dalla spazzatura.
Gli episodi sono autoconclusivi, con mini saghe da tre episodi. Al centro di questi c'è sempre la presenza di qualche bella donna, un grosso vantaggio per Ryo - mokkori time -, ma i suoi istinti animali sono bloccati dai martelloni dell'assistente Kaori Makimura, la sorella di Hideyuki. Una buona dose di umorismo "giapponese" rende la visione molto leggera e accattivante l'interazione con i personaggi: infantile e perverso, ma serio e professionale l'uno, testarda e aggressiva, ma sensibile e altruista l'altra.
Come sempre fra manga ed anime sussistono delle differenze più o meno lampanti. In tutto sono state prodotte quattro serie, più gli special.
Pur essendoci affezionata da anni, tuttavia non voglio dargli nove perché non si è vista una trasposizione completa del manga (la parte di Shin Kaibara), per il deludente finale aperto della quarta serie e perché, alla lunga, le martellate stufano. Inoltre i disegni sono discontinui - magistrali in un episodio, da dilettanti in un altro -, il doppiaggio pessimo nelle ultime serie, assolutamente proibitivo rispetto alle prime.
Una nota merita la colonna sonora, secondo me la più riuscita per un anime. Chi non ricorda Get Wild, Running to Horizon, Footsteps ecc.? Per mia fortuna le conservo ancora nel mio "giradischi" personale.
Al di là di questo, consiglio la serie a chiunque si addentri nel fantastico mondo degli anime.
Visto e strarivisto il mix di humor, sensualità, azione e suspence non è altri che City Hunter.
Il protagonista è conosciuto come Hunter, e la sua assistente come Creta, i nomi originali sono Ryo e Kaori, una coppia formidabile, piena di brio, di momenti di tensione e di casi sempre nuovi. Non ci si annoia in quanto anche i personaggi secondari hanno un loro bel da fare. Abbiamo una specie di gigante chiamato Falcon, un combattente micidiale con la paura dei gatti e che si diletta a stare a lavorare al bar della sua amata e delicata ragazza. La sexy detective della polizia ha un rapporto di attrazione e repulsione verso il nostro protagonista cascamorto, scatenando le ire da virago di Creta.
I disegni hanno tratti sinuosi, occhi molto espressivi, e linee tonde e simpatiche per quanto riguarda le gag. Per essere un anime di 20 anni fa la grafica se la cava niente male, anzi.
Le musiche creano le giuste atmosfere di serietà durante i combattimenti e si spezzano abilmente nei momenti ironici.
Considero City Hunter uno dei migliori classici i cui episodi non stancano e non si ripetono in maniera noiosa. E' un vero è proprio anime da guardare.
Il protagonista è conosciuto come Hunter, e la sua assistente come Creta, i nomi originali sono Ryo e Kaori, una coppia formidabile, piena di brio, di momenti di tensione e di casi sempre nuovi. Non ci si annoia in quanto anche i personaggi secondari hanno un loro bel da fare. Abbiamo una specie di gigante chiamato Falcon, un combattente micidiale con la paura dei gatti e che si diletta a stare a lavorare al bar della sua amata e delicata ragazza. La sexy detective della polizia ha un rapporto di attrazione e repulsione verso il nostro protagonista cascamorto, scatenando le ire da virago di Creta.
I disegni hanno tratti sinuosi, occhi molto espressivi, e linee tonde e simpatiche per quanto riguarda le gag. Per essere un anime di 20 anni fa la grafica se la cava niente male, anzi.
Le musiche creano le giuste atmosfere di serietà durante i combattimenti e si spezzano abilmente nei momenti ironici.
Considero City Hunter uno dei migliori classici i cui episodi non stancano e non si ripetono in maniera noiosa. E' un vero è proprio anime da guardare.
City Hunter è uno dei manga che ho amato di più in assoluto; l'anime si fa apprezzare, invece, un po' meno. Metà della colpa è del pessimo adattamento della versione italiana. Il nome Ryo doveva fare proprio schifo ai traduttori che gli hanno preferito, più semplicemente, "Hunter", che non è nemmeno un nome. Se avessero fatto lo stesso con Sanpei lo avrebbero chiamato "Fisherman"; Holly sarebbe diventato "Striker" e Benji "Goalkeeper". Inutile sottolineare che anche gli altri nomi "italianizzati" fanno davvero pena - ma dove cavolo l'hanno pescato "Creta"?
A parte questo capolavoro del made in Italy (che se non sbaglio va fatto risalire a Mediaset, che poi manco lo ha mandato in onda) il livello di divertimento raggiunto con il manga non viene pareggiato dalla sua versione animata. Mancano i "drizz" dell'amico di Ryo che, seppure possano fare storcere il naso a qualche perbenista, sono davvero esilaranti. E dato che gran parte degli episodi si rifanno agli omologhi del manga quest'assenza si sente, eccome.
Seppur meno divertente, City Hunter resta comunque un ottimo prodotto, un "must" per chi non ha letto la versione su carta. Le avventure del killer farfallone dal cuore buono e della sua assistente Kaori, che quando s'ingelosisce tira fuori da chissà dove dei martelli giganteschi, sono un misto di azione e demenzialità che non si era visto molto spesso prima e che ha fatto scuola poi.
Infine va sottolineato che l'autore è lo stesso del più celebre "Occhi di gatto"; ma nonostante sia meno famoso - il grande pubblico conosce sicuramente meglio le avventure delle ladre-gatto, almeno a giudicare da come più o meno tutti conoscano le note della sigla - City Hunter è, a mio avviso, un anime di un livello decisamente superiore.
A parte questo capolavoro del made in Italy (che se non sbaglio va fatto risalire a Mediaset, che poi manco lo ha mandato in onda) il livello di divertimento raggiunto con il manga non viene pareggiato dalla sua versione animata. Mancano i "drizz" dell'amico di Ryo che, seppure possano fare storcere il naso a qualche perbenista, sono davvero esilaranti. E dato che gran parte degli episodi si rifanno agli omologhi del manga quest'assenza si sente, eccome.
Seppur meno divertente, City Hunter resta comunque un ottimo prodotto, un "must" per chi non ha letto la versione su carta. Le avventure del killer farfallone dal cuore buono e della sua assistente Kaori, che quando s'ingelosisce tira fuori da chissà dove dei martelli giganteschi, sono un misto di azione e demenzialità che non si era visto molto spesso prima e che ha fatto scuola poi.
Infine va sottolineato che l'autore è lo stesso del più celebre "Occhi di gatto"; ma nonostante sia meno famoso - il grande pubblico conosce sicuramente meglio le avventure delle ladre-gatto, almeno a giudicare da come più o meno tutti conoscano le note della sigla - City Hunter è, a mio avviso, un anime di un livello decisamente superiore.
Lo stile, gli scenari e le musiche di quest'anime fanno venire i brividi ancora oggi, City Hunter è un raro esempio di un ottimo mix di divertimento e drammaticità in cui per una volta l'ottimo doppiaggio italiano ha dato un buon contributo al successo generale dell'anime.
Il personaggio Ryo a mio avviso è di per sé eccezionale per la sua simpatia, ma anche per il suo coraggio; a parte lo splendido abbinamento stile casual-pistolero, la sua passione per le belle donne lo mette nei guai e talvolta lo fa apparire come egoista agli occhi degli uomini. Ma il nostro Ryo alla fine ha un cuore d'oro e di fronte alle difficoltà altrui non nega mai il suo aiuto a nessuno.
Devo dire però che le musiche e gli scenari, soprattutto notturni, sono gli aspetti più belli e più romantici che sono rimasti impressi dentro di me.
Il personaggio Ryo a mio avviso è di per sé eccezionale per la sua simpatia, ma anche per il suo coraggio; a parte lo splendido abbinamento stile casual-pistolero, la sua passione per le belle donne lo mette nei guai e talvolta lo fa apparire come egoista agli occhi degli uomini. Ma il nostro Ryo alla fine ha un cuore d'oro e di fronte alle difficoltà altrui non nega mai il suo aiuto a nessuno.
Devo dire però che le musiche e gli scenari, soprattutto notturni, sono gli aspetti più belli e più romantici che sono rimasti impressi dentro di me.
Adoro letteralmente questa serie, per quanto in una serie talmente lunga non possano mancare episodi un po' più fiacchi degli altri. L'anime secondo me è divertentissimo. Possiede una comicità demenziale diversa da tutti gli altri: meno surreale, un po più matura e occidentale, con uno stile quasi cabarettistico. I personaggi chiave sono ben definiti con le loro caratteristiche e soprattutto debolezze, su cui le situazioni comiche fanno leva ripetutamente in una sorta di "tormentone". Mi piace molto anche il character design di Hojo che, per quanto sia un po' "stereotipato", è molto dettagliato ed espressivo. Pochi sanno rendere le grazie di una bella donna come Hojo. City Hunter è un anime molto leggero, per quanto adatto a un pubblico adulto. Comunque ho visto alcune puntate con il mio nipotino di 8 anni e abbiamo entrambi riso di gusto.
La serie di City Hunter risalente al 1987 è suddivisa in quattro stagioni di cui l'ultima ha avuto luce nel 1991. La prima stagione comprende 51 episodi, la seconda 63 e le altre due 13 ciascuno, è dunque importante partire dal presupposto che tra queste ci sono alcune differenze che si percepiscono nell'anime.
La trama dell'anime è alquanto semplice, praticamente siamo in presenza di una specie di poliziesco in cui troviamo un infallibile detective, un'assistente (nel nostro caso donna) e altri simpatici amici che abbiamo il piacere di conoscere durante il corso della serie. Le puntate sono autoconclusive, alcune storie durano due episodi, e in ogni episodio viene affidato un caso al nostro strampalato protagonista che dopo averlo accettato porta sempre a conclusione la sua missione.
La prima stagione è la più "pesante", per certi versi un po' cruda ma comunque godibile, il vero City Hunter direi inizia con la seconda stagione, quando non solo migliora la trama dei singoli episodi, ma troviamo anche un approfondimento dei personaggi e una componente comica alquanto accresciuta; per il resto la terza non è nulla di speciale, mentre la quarta è abbastanza bella ma poi sfocia in un finale che proprio non mi ha soddisfatto.
I personaggi sono il vero punto di forza, abbiamo il protagonista Ryo Saeba, un abilissimo tiratore ma anche il più grande tra i donnaioli, che ci prova davvero con tutte (è da notare che nell'anime troviamo solo belle ragazze), e la sua assistente Kaori Makimura, che ha una storia particolare ed è una ragazza alquanto irascibile e gelosa nonché innamorata del nostro Ryo, e visto che non accenna a confessarsi si vendica delle furbate di Ryo riempiendolo di martellate da centinaia di tonnellate. Per il resto abbiamo altri due nomi che spiccano anche se sono molto meno importanti dei primi due: essi sono Umibozu, un uomo di notevole statura amico/nemico di Ryo e anch'esso abile nel combattere, e Saeko Nogami, un'avvenente e furba poliziotta che aiuterà molte volte i nostri amici.
Tecnicamente l'anime non è male, i disegni sono godibili e le animazioni accettabili anche se non spiccano, il prodotto migliora nelle ultime due serie anche se io sono rimasto molto più affezionato alle prime, questo anche perché qui da noi hanno cambiato completamente il doppiaggio proprio alla fine e almeno io ci sono rimasto male. Per il resto l'ultimo grande elogio lo faccio alla colonna sonora davvero stupenda.
I miei voti sarebbero in ordine di serie 7, 9, 7 e 8, ma decido di premiare l'anime, che secondo me sarebbe da 8, con 9 poiché mi ha fatto vivere davvero bei momenti, mi ha fatto piangere ridere ed emozionare, quindi il premio ci sta.
Concludo consigliando a tutti la visione della serie e dei film della stessa, anch'essi molto belli; se vi piacerà non riuscirete a separarvene, altrimenti lo abbandonerete molto presto.
La trama dell'anime è alquanto semplice, praticamente siamo in presenza di una specie di poliziesco in cui troviamo un infallibile detective, un'assistente (nel nostro caso donna) e altri simpatici amici che abbiamo il piacere di conoscere durante il corso della serie. Le puntate sono autoconclusive, alcune storie durano due episodi, e in ogni episodio viene affidato un caso al nostro strampalato protagonista che dopo averlo accettato porta sempre a conclusione la sua missione.
La prima stagione è la più "pesante", per certi versi un po' cruda ma comunque godibile, il vero City Hunter direi inizia con la seconda stagione, quando non solo migliora la trama dei singoli episodi, ma troviamo anche un approfondimento dei personaggi e una componente comica alquanto accresciuta; per il resto la terza non è nulla di speciale, mentre la quarta è abbastanza bella ma poi sfocia in un finale che proprio non mi ha soddisfatto.
I personaggi sono il vero punto di forza, abbiamo il protagonista Ryo Saeba, un abilissimo tiratore ma anche il più grande tra i donnaioli, che ci prova davvero con tutte (è da notare che nell'anime troviamo solo belle ragazze), e la sua assistente Kaori Makimura, che ha una storia particolare ed è una ragazza alquanto irascibile e gelosa nonché innamorata del nostro Ryo, e visto che non accenna a confessarsi si vendica delle furbate di Ryo riempiendolo di martellate da centinaia di tonnellate. Per il resto abbiamo altri due nomi che spiccano anche se sono molto meno importanti dei primi due: essi sono Umibozu, un uomo di notevole statura amico/nemico di Ryo e anch'esso abile nel combattere, e Saeko Nogami, un'avvenente e furba poliziotta che aiuterà molte volte i nostri amici.
Tecnicamente l'anime non è male, i disegni sono godibili e le animazioni accettabili anche se non spiccano, il prodotto migliora nelle ultime due serie anche se io sono rimasto molto più affezionato alle prime, questo anche perché qui da noi hanno cambiato completamente il doppiaggio proprio alla fine e almeno io ci sono rimasto male. Per il resto l'ultimo grande elogio lo faccio alla colonna sonora davvero stupenda.
I miei voti sarebbero in ordine di serie 7, 9, 7 e 8, ma decido di premiare l'anime, che secondo me sarebbe da 8, con 9 poiché mi ha fatto vivere davvero bei momenti, mi ha fatto piangere ridere ed emozionare, quindi il premio ci sta.
Concludo consigliando a tutti la visione della serie e dei film della stessa, anch'essi molto belli; se vi piacerà non riuscirete a separarvene, altrimenti lo abbandonerete molto presto.
City Hunter è sempre stato un mio mito e riguardando la serie ho riscontrato ancora il fascino e la bellezza di un tempo. La trama alterna momenti d'avventura e momenti di grande comicità, infatti il protagonista, che ha un debole per le belle donne, davanti a loro cambia sempre comportamento, diventando una sorta di maniaco sessuale. Per questo, a causa della sua gelosia, la sua assistente Kaori non esita a punirlo colpendolo in testa con martelli di svariate tonnellate di peso, dando così vita a situazioni esilaranti che donano alla serie una comicità unica.
La caratteristica importante della serie è, secondo me, il tratto di Tsukasa Hojo, che la rende proprio imperdibile. Il tutto è coadiuvato da un ottimo inserimento di retini, che rende molto particolareggiati i personaggi e le ambientazioni, dando alla serie un forte realismo.
Per concludere City Hunter è fatto apposta per tutti gli amanti dell'animazione giapponese.
La caratteristica importante della serie è, secondo me, il tratto di Tsukasa Hojo, che la rende proprio imperdibile. Il tutto è coadiuvato da un ottimo inserimento di retini, che rende molto particolareggiati i personaggi e le ambientazioni, dando alla serie un forte realismo.
Per concludere City Hunter è fatto apposta per tutti gli amanti dell'animazione giapponese.
Questo è a mio parere l'anime per eccellenza.
Ryo è un mito praticamente sono cresciuto a pane e City Hunter. La trama e semplice e le puntate sono autoconclusive, solo in certi casi la storia si conclude in 2 puntate.
La trama di sfondo è molto lenta, più che altro serve a presentare alcuni personaggi che Ryo ha conosciuto nel passato, tipo Selene o la stessa Creta, oppure Falcon (il mio personaggio preferito).
Si basa sull'amore/odio di Creta nei confronti di Ryo e della promessa di Ryo di non toccare Creta, fatta al fratello della stessa in punto di morte. Quest'ultima parte non è uno spoiler poichè il fratello di Creta muore alla prima puntata, essendo un anime discretamente lungo certe volte gli autori tendono a ripetere gag e trame delle puntate però infondo rimangono sempre originali.
Le prime puntate mostrano un Ryo molto cruento e cinico, in poche parole il vero "City Hunter" si vede nella seconda serie, ovvero quando Creta gli procura i contratti e lui ci prova con tutte le datrici di lavoro che puntualmente gli si parano di fronte.
Alcune volte grazie, sopratutto a Falcon, si creano equivoci e gag davvero spassosi. Evito di addentrarmi nei particolari, ma vi assicuro che sono da vedere. La grafica è discreta considerando "l'età" dell'anime.....l'unica pecca forse riguarda il "volume" dei personaggi, portebbero tutti partecipare a Mr. Olympia.
La colonna sonora è stupenda o, meglio, è bella nelle prime due serie, la terza e la quarta serie a mio parere non c'entrano nulla e dico nulla con il vero "City Hunter" tanto da farmi venire la tentazione di non finirlo di vedere. Alla fine l'ho visto, ma forse ho sbagliato.
Che altro dire? Forse avrei lasciato i nomi originali però purtroppo hanno preferito "inglesizzare" tutti i nomi preferendo addirittura di non dare alcun nome a Ryo e di chiamarlo semplicemente Hunter.
Beh, penso di aver detto tutto, buona visione!
<b>SPOILER - SPOILER - SPOILER - SPOILER</b>
<b>SPOILER</b>: ma come si fa all'ultima puntata a far andare Creta e quell'altro Killer di cui non ricordo il nome, sottobraccio? Dubito che dopo tutto quello che è successo lei prenda e se ne vada con il primo che capita, è incomprensibile...
Ryo è un mito praticamente sono cresciuto a pane e City Hunter. La trama e semplice e le puntate sono autoconclusive, solo in certi casi la storia si conclude in 2 puntate.
La trama di sfondo è molto lenta, più che altro serve a presentare alcuni personaggi che Ryo ha conosciuto nel passato, tipo Selene o la stessa Creta, oppure Falcon (il mio personaggio preferito).
Si basa sull'amore/odio di Creta nei confronti di Ryo e della promessa di Ryo di non toccare Creta, fatta al fratello della stessa in punto di morte. Quest'ultima parte non è uno spoiler poichè il fratello di Creta muore alla prima puntata, essendo un anime discretamente lungo certe volte gli autori tendono a ripetere gag e trame delle puntate però infondo rimangono sempre originali.
Le prime puntate mostrano un Ryo molto cruento e cinico, in poche parole il vero "City Hunter" si vede nella seconda serie, ovvero quando Creta gli procura i contratti e lui ci prova con tutte le datrici di lavoro che puntualmente gli si parano di fronte.
Alcune volte grazie, sopratutto a Falcon, si creano equivoci e gag davvero spassosi. Evito di addentrarmi nei particolari, ma vi assicuro che sono da vedere. La grafica è discreta considerando "l'età" dell'anime.....l'unica pecca forse riguarda il "volume" dei personaggi, portebbero tutti partecipare a Mr. Olympia.
La colonna sonora è stupenda o, meglio, è bella nelle prime due serie, la terza e la quarta serie a mio parere non c'entrano nulla e dico nulla con il vero "City Hunter" tanto da farmi venire la tentazione di non finirlo di vedere. Alla fine l'ho visto, ma forse ho sbagliato.
Che altro dire? Forse avrei lasciato i nomi originali però purtroppo hanno preferito "inglesizzare" tutti i nomi preferendo addirittura di non dare alcun nome a Ryo e di chiamarlo semplicemente Hunter.
Beh, penso di aver detto tutto, buona visione!
<b>SPOILER - SPOILER - SPOILER - SPOILER</b>
<b>SPOILER</b>: ma come si fa all'ultima puntata a far andare Creta e quell'altro Killer di cui non ricordo il nome, sottobraccio? Dubito che dopo tutto quello che è successo lei prenda e se ne vada con il primo che capita, è incomprensibile...
Seppur la serie presenta qualche difetto di turno (il protagonista è un maniaco e sa sparare meglio di John Wayne), devo dire che City Hunter è un anime che m'è piaciuto tantissimo! Ogni episodio è caratterizzato da una storia diversa, un caso che viene affidato a Ryo e alla sua collega Kaori. Il più delle volte si tratta di dover proteggere delle persone e toglierle dai casini. L'anime è interessante e per certi versi terribilmente divertente, perchè ogni volta che Ryo ospita in casa una cliente da proteggere, istantaneamente scatta in lui l'istinto maniacale di doversi infilare nel letto della poveretta; ma è in queste situazioni che interviene Kaori con il suo gigantesco martello da diverse tonnellate, che puntualmente schianta sulla testa di Ryo!! Fantastico! Il protagonista non muore ovviamente! Anzi, la bella cliente finisce quasi sempre per innamorarsi di lui, perchè togliendo il fatto che è un pervertito nato, Ryo è affascinante ed è molto generoso. Un anime che senza dubbio va visto, e io l'ho apprezzato anche se di solito non guardo generi d'azione.
Chi guardando City Hunter, non ha desiderato almeno una volta di essere come Ryo Saeba, o almeno vestire i suoi panni?
Beh io almeno sì, e anche più di una sola volta ad essere sinceri.
Il solo fatto di essere circondato da così tante e soprattutto belle ragazze, credo che sia il sogno di ogni maschio etero sulla faccia della terra.
L'anime infatti racconta le vicende di un'agenzia investigativa (City Hunter) che fa a capo Ryo Saeba (nella versione italiana chiamato semplicemente Hunter), guardia del corpo abilissima con la sua Magnum, e dalla sua assistente Kaori (nella versione italiana Kreta).
Fin qui tutto sembra normale, se non che Ryo è un grandissimo don Giovanni, che perde letteralmente la testa ogni qual volta incontra una bella ragazza.
I casi che gli vengono affidati, sono quasi sempre degli incarichi di guardia del corpo, e al 99% richiedono il suo aiuto giovani e belle donne.
Ryo non perde occasione per fare una corte sfacciata ad ognuna di loro, ma puntualmente Kaori (gelosa, ma non lo ammette) scaraventa i suoi temutissimi (da parte di Ryo) martelli da diversi tipi di Kg se non addirittura quintali, sulla povera testa di Ryo, che è costretto a desistere (per il momento).
Vedendo il comportamento che tiene dinnanzi a chi gli ha chiesto aiuto, all'inizio le ragazze dubitano seriamente che lui sia davvero, come si dice, il numero uno nel suo mestiere, ma non appena sono in pericolo, ecco che Ryo da don Giovanni incallito, cambia completamente espressione, e con la sua pistola riesce a colpire, anche ad una distanza siderale e in spazi ristrettissimi in pieno il nemico, avendo sempre la meglio.
A quel punto quasi sempre le ragazze rimangono affascinate da quest'uomo capace nel momento del bisogno, di proteggerle come un principe azzurro, e qualcuna accetterebbe pure le avance di Ryo, ma a quel punto Kaori interviene sempre con il suo immancabile martello, accampando la scusa che si tratta di lavoro.
Da come si vede, quindi non solo è presente molta azione in City Hunter, ma anche comicità, sentimenti e anche un po' di sano erotismo con la presenza, come detto, di molte ragazze, che a volte si vengono a trovare in situazioni come dire... abbastanza equivoche, ma anche no.
Come nota negativa che ho riscontrato in quest'anime, è la quasi ripetitività dei casi e delle situazioni che si vengono a creare, senza però far si che questo mi infastidisse più di tanto.
Ne volete comunque sapere di più, vi ha incuriosito? Bene allora guardatevi City Hunter, e fatevene un'impressione voi stessi, dal canto mio lo consiglio "caldamente"!
Beh io almeno sì, e anche più di una sola volta ad essere sinceri.
Il solo fatto di essere circondato da così tante e soprattutto belle ragazze, credo che sia il sogno di ogni maschio etero sulla faccia della terra.
L'anime infatti racconta le vicende di un'agenzia investigativa (City Hunter) che fa a capo Ryo Saeba (nella versione italiana chiamato semplicemente Hunter), guardia del corpo abilissima con la sua Magnum, e dalla sua assistente Kaori (nella versione italiana Kreta).
Fin qui tutto sembra normale, se non che Ryo è un grandissimo don Giovanni, che perde letteralmente la testa ogni qual volta incontra una bella ragazza.
I casi che gli vengono affidati, sono quasi sempre degli incarichi di guardia del corpo, e al 99% richiedono il suo aiuto giovani e belle donne.
Ryo non perde occasione per fare una corte sfacciata ad ognuna di loro, ma puntualmente Kaori (gelosa, ma non lo ammette) scaraventa i suoi temutissimi (da parte di Ryo) martelli da diversi tipi di Kg se non addirittura quintali, sulla povera testa di Ryo, che è costretto a desistere (per il momento).
Vedendo il comportamento che tiene dinnanzi a chi gli ha chiesto aiuto, all'inizio le ragazze dubitano seriamente che lui sia davvero, come si dice, il numero uno nel suo mestiere, ma non appena sono in pericolo, ecco che Ryo da don Giovanni incallito, cambia completamente espressione, e con la sua pistola riesce a colpire, anche ad una distanza siderale e in spazi ristrettissimi in pieno il nemico, avendo sempre la meglio.
A quel punto quasi sempre le ragazze rimangono affascinate da quest'uomo capace nel momento del bisogno, di proteggerle come un principe azzurro, e qualcuna accetterebbe pure le avance di Ryo, ma a quel punto Kaori interviene sempre con il suo immancabile martello, accampando la scusa che si tratta di lavoro.
Da come si vede, quindi non solo è presente molta azione in City Hunter, ma anche comicità, sentimenti e anche un po' di sano erotismo con la presenza, come detto, di molte ragazze, che a volte si vengono a trovare in situazioni come dire... abbastanza equivoche, ma anche no.
Come nota negativa che ho riscontrato in quest'anime, è la quasi ripetitività dei casi e delle situazioni che si vengono a creare, senza però far si che questo mi infastidisse più di tanto.
Ne volete comunque sapere di più, vi ha incuriosito? Bene allora guardatevi City Hunter, e fatevene un'impressione voi stessi, dal canto mio lo consiglio "caldamente"!
Un buon anime. Parla di ryo saeba, un investigatore privato e della sua inseparabile aiutante kaori makimura, sorella del suo migliore amico, morto, Hideyuki.
Hunter è un tiratore scelto, non sbaglia mai un tiro. E' un maniaco delle belle donne, e non perde secondo senza sbirciare sotto la gonna.
Hunter è stato fidanzato con Saeko Nogami, una poliziotta che cerca sempre di farlo partecipare a delle indagini, promettendo, e mai mantenendo, di passare una serata co lui se accetta. Saeko è la sorella di Reika Nogami, una ex poliziotta e ora detective.
L'anime si focalizza principalmente sull'azione, non tratta tematiche molto complesse. Esso ha una trama a comparti stagni. non esiste quasi mai un collegamento tra le puntate.
Hunter è un tiratore scelto, non sbaglia mai un tiro. E' un maniaco delle belle donne, e non perde secondo senza sbirciare sotto la gonna.
Hunter è stato fidanzato con Saeko Nogami, una poliziotta che cerca sempre di farlo partecipare a delle indagini, promettendo, e mai mantenendo, di passare una serata co lui se accetta. Saeko è la sorella di Reika Nogami, una ex poliziotta e ora detective.
L'anime si focalizza principalmente sull'azione, non tratta tematiche molto complesse. Esso ha una trama a comparti stagni. non esiste quasi mai un collegamento tra le puntate.
Premetto che a Me City Hunter piaceva e piace tuttora moltissimo, ma non posso tenere il paraocchi e fare finta che questa serie sia perfetta o un capolavoro.
Ryo Saeba è uno Sweeper, letteralmente "spazzino", ingaggiato da privati per risolvere casi che la polizia non può o non vuole trattare. Un eroe senza macchia e senza paura? Senza paura anche si ma di macchie.... il nostro Ryo in realtà è un gran scialacquone ed è ossessionato dal gentil sesso al punto che vuole avere solo clienti donne! A volte è un gran maniaco. Ma ha in fondo un buon cuore, che spesso finisce per conquistare le belle clienti di turno; così lui e la sua assistente Kaori si ritrovano spesso e volentieri in bolletta.
Questa è la trama di base fondamentalmente episodica che viaggia sul poliziesco ed il comico (Ryo se le inventa tutte per fare il guardone e Kaori gelosa puntualmente lo punisce a suon di martellate). Le gag sono spassose e vivaci ma a lungo andare.... ed è proprio questo il problema fondamentale: la serie è troppo lunga e finisce con l'essere ripetitiva, senza darci una buona crescita dei personaggi come invece fa il manga. Aggiungiamoci poi le censure e l'adattamento italiani che hanno davvero fatto scempio e tolto mordente alle gag e abbiamo come risultato un voto basso. Per quanto riguarda il comparto tecnico il character design è generalmente buono ma, come le animazioni, è decisamente altalenante. La colonna sonora è molto carina, pop e jazz anni '80 che è un piacere.
Ryo Saeba è uno Sweeper, letteralmente "spazzino", ingaggiato da privati per risolvere casi che la polizia non può o non vuole trattare. Un eroe senza macchia e senza paura? Senza paura anche si ma di macchie.... il nostro Ryo in realtà è un gran scialacquone ed è ossessionato dal gentil sesso al punto che vuole avere solo clienti donne! A volte è un gran maniaco. Ma ha in fondo un buon cuore, che spesso finisce per conquistare le belle clienti di turno; così lui e la sua assistente Kaori si ritrovano spesso e volentieri in bolletta.
Questa è la trama di base fondamentalmente episodica che viaggia sul poliziesco ed il comico (Ryo se le inventa tutte per fare il guardone e Kaori gelosa puntualmente lo punisce a suon di martellate). Le gag sono spassose e vivaci ma a lungo andare.... ed è proprio questo il problema fondamentale: la serie è troppo lunga e finisce con l'essere ripetitiva, senza darci una buona crescita dei personaggi come invece fa il manga. Aggiungiamoci poi le censure e l'adattamento italiani che hanno davvero fatto scempio e tolto mordente alle gag e abbiamo come risultato un voto basso. Per quanto riguarda il comparto tecnico il character design è generalmente buono ma, come le animazioni, è decisamente altalenante. La colonna sonora è molto carina, pop e jazz anni '80 che è un piacere.
Ci sono tanti buoni motivi per vedere questo cartone.
Uno di essi è il fatto di assistere ad uno di quei pochi cartoni polizieschi giapponesi degni di essere definiti così.
Il perchè è spiegato da una trama avvincente, che comincia quasi immediatamente con un omicidio di una persona molto cara ad uno dei protagonisti, laddove i colpi di pistola non conoscono l'onore e il rispetto della legge.
Fortunatamente gli occhi esperti di un poliziotto, che sa sparare come pochissimi al mondo, che ha alle spalle un passato turbolento fatto di molti nemici e parecchi conti in sospeso, riesce ogni volta, se non il più delle volte, a prevalere su ciò che è ingiusto, o quantomeno criminoso nell'intento.
Odiatissimo dai nemici, amatissimo dalle sue vittime, quasi tutte femminili, il ragazzo ha sempre buon gioco nel far colpo su di loro, ma alterna la sua astuzia e bravura con la pistola ad un forte senso di vera idiozia maschile, con tutti i connotati che porta ad essere un inguaribile farfallone.
Fortunatamente si è ovviato a questo problema, ovvero Creta, la socia di hunter, ogni volta che il protagonista comincia a fare sul serio, il cretino con le altre donne, arrivano martelli e incudini di ogni tipo e peso, sgranando i denti del presunto latin lover come una pannocchia di mais tutte le volte!
E come ogni anime fatto bene che si rispetti, questo legame nell'essere semplici soci di agenzia investigativa, si trasforma in amore, amore difficilmente dichiarato, ma che trova diversi spunti di stima reciproca con l'avanzare degli episodi, in cui il legame comincia ad essere più forte e i nemici più pericolosi.
Il bello arriva quando al gruppo ogni tanto si aggiunge Falco, un pelatone sempre in tuta mimetica che nasconde bene le sue emozioni quando usa il bazooka, ma quando una ragazzina gli fa la corte, diventa il melone rosso come un peperone, c'è da scoppiar dal ridere se non fosse che oltre il martello suddetto subentra l'artiglieria pesante di falco sparata addosso al suo amico!
Una grande squadra comunque che affronta nemici e assassini sempre più agguerriti, a volte ci sono dei regolamenti di conti ed in altre dei semplici duelli o con le pistole o coi cazzottoni, giusto per avere una valida alternativa ai gloriosi film di tomas milian!
Un anime che come minimo merita di essere rivisto una decina di volte di seguito, lo spettatore non avrà mai motivo di annoiarsi, visto che i momenti d'azione e quelli comici sono sempre dietro l'angolo,quando si tratta di city hunter, consigliato al 100 per cento!
Uno di essi è il fatto di assistere ad uno di quei pochi cartoni polizieschi giapponesi degni di essere definiti così.
Il perchè è spiegato da una trama avvincente, che comincia quasi immediatamente con un omicidio di una persona molto cara ad uno dei protagonisti, laddove i colpi di pistola non conoscono l'onore e il rispetto della legge.
Fortunatamente gli occhi esperti di un poliziotto, che sa sparare come pochissimi al mondo, che ha alle spalle un passato turbolento fatto di molti nemici e parecchi conti in sospeso, riesce ogni volta, se non il più delle volte, a prevalere su ciò che è ingiusto, o quantomeno criminoso nell'intento.
Odiatissimo dai nemici, amatissimo dalle sue vittime, quasi tutte femminili, il ragazzo ha sempre buon gioco nel far colpo su di loro, ma alterna la sua astuzia e bravura con la pistola ad un forte senso di vera idiozia maschile, con tutti i connotati che porta ad essere un inguaribile farfallone.
Fortunatamente si è ovviato a questo problema, ovvero Creta, la socia di hunter, ogni volta che il protagonista comincia a fare sul serio, il cretino con le altre donne, arrivano martelli e incudini di ogni tipo e peso, sgranando i denti del presunto latin lover come una pannocchia di mais tutte le volte!
E come ogni anime fatto bene che si rispetti, questo legame nell'essere semplici soci di agenzia investigativa, si trasforma in amore, amore difficilmente dichiarato, ma che trova diversi spunti di stima reciproca con l'avanzare degli episodi, in cui il legame comincia ad essere più forte e i nemici più pericolosi.
Il bello arriva quando al gruppo ogni tanto si aggiunge Falco, un pelatone sempre in tuta mimetica che nasconde bene le sue emozioni quando usa il bazooka, ma quando una ragazzina gli fa la corte, diventa il melone rosso come un peperone, c'è da scoppiar dal ridere se non fosse che oltre il martello suddetto subentra l'artiglieria pesante di falco sparata addosso al suo amico!
Una grande squadra comunque che affronta nemici e assassini sempre più agguerriti, a volte ci sono dei regolamenti di conti ed in altre dei semplici duelli o con le pistole o coi cazzottoni, giusto per avere una valida alternativa ai gloriosi film di tomas milian!
Un anime che come minimo merita di essere rivisto una decina di volte di seguito, lo spettatore non avrà mai motivo di annoiarsi, visto che i momenti d'azione e quelli comici sono sempre dietro l'angolo,quando si tratta di city hunter, consigliato al 100 per cento!
City Hunter e un'anime degli anni ottanta che va gustato per ogni singolo episodio. La sua caratterizzazione molto intrigante e le sue musiche perfette fanno di City Hunter un capolavoro. L'anime parla di un playboy senza pudore di nome Ryo Saeba è della sua assistente Kaori Makimura. Nella storia Ryo Saeba è uno sweeper (spazzino) letteralmente investigatore privato che cerca sempre solo casi con belle donne per farsi pagare in natura, ma la sua assistente non e della medesima opinione. Infatti grazie a Kaori va sempre in bianco con le clienti. Essendo lei stessa affezionata a Ryo è sapendo che sa essere cinico al momento è al posto giusto. Questa opera e stata creata da uno dei migliori disegnatori in circolazione, il mitico Tsukaka Hojo. Secondo me questo anime merita di essere visto.
City Hunter è uno di quegli anime che si segue più che volentieri, puntata per puntata. Questo anime, tratto dal popolare manga di Tsukasa Hōjō, un'autrice giapponese di fumetti, narra le avventure di "Hunter", duo formato da un certo Ryo Saeba, un investigatore maniaco delle belle donne, e da Kaori Makimura, una specie di assistente di Saeba. Entrambi collaborano insieme per risolvere i vari casi polizieschi che vengono presentati in ogni puntata della serie.
La serie non segue una trama precisissima ma si attiene ogni puntata sui precetti ai quali l'anime si basa. Infatti, City Hunter affronta varie tematiche ma i suoi ambiti fondamentali sono l'azione, il mistero, il poliziesco e anche molta, molte demenzialità. Quest' ultima è molto importante nel manga, poiché esso ne possiede tanta da poter anche essere definito un opera tale, ma il passaggio da momenti di estrema demenzialità ad altri di precisa serietà, non lo rendono efficacemente un opera divertente. Da menzionare vi è la larga presenza di avanzamento della psicologia dei personaggi, soprattutto quello di Kaori, la quale riflette spesso nei momenti di pericolo, ma anche nei momenti comuni.
L'unione di demenzialità dei protagonisti (nata dalla perversione di Ryo Saeba e la gelosia di Kaori Makimura, che lo riempe spesso di martellate), i numerosi misteri (infatti, per tutte le varie serie, i personaggi svelano i propri segreti, episodio dopo episodio durante i vari casi) e i combattimenti fra pallottole, tra Ryo e il notevole numero di personaggi malvagi, ha reso celebre questo anime a tal punto da stuzzicare delle case produttrici americane (Fox e Harvest) che ne hanno fatto dei Live Action.
La grafica è abbastanza ben realizzata, e in essa prevale il senso di presenza dei colori scuri, presenti in tutta la serie. La saga è accompagnata da belle musichette brevi che dipingono di suono la già buona grafica e l'ottima storia, fitta di intrecci e misteri.
Tutto ciò ci fa arrivare alla conclusione che "City Hunter" è un anime realizzato abbastanza bene e destinato ad un pubblico abbastanza grande e maturo.
La serie non segue una trama precisissima ma si attiene ogni puntata sui precetti ai quali l'anime si basa. Infatti, City Hunter affronta varie tematiche ma i suoi ambiti fondamentali sono l'azione, il mistero, il poliziesco e anche molta, molte demenzialità. Quest' ultima è molto importante nel manga, poiché esso ne possiede tanta da poter anche essere definito un opera tale, ma il passaggio da momenti di estrema demenzialità ad altri di precisa serietà, non lo rendono efficacemente un opera divertente. Da menzionare vi è la larga presenza di avanzamento della psicologia dei personaggi, soprattutto quello di Kaori, la quale riflette spesso nei momenti di pericolo, ma anche nei momenti comuni.
L'unione di demenzialità dei protagonisti (nata dalla perversione di Ryo Saeba e la gelosia di Kaori Makimura, che lo riempe spesso di martellate), i numerosi misteri (infatti, per tutte le varie serie, i personaggi svelano i propri segreti, episodio dopo episodio durante i vari casi) e i combattimenti fra pallottole, tra Ryo e il notevole numero di personaggi malvagi, ha reso celebre questo anime a tal punto da stuzzicare delle case produttrici americane (Fox e Harvest) che ne hanno fatto dei Live Action.
La grafica è abbastanza ben realizzata, e in essa prevale il senso di presenza dei colori scuri, presenti in tutta la serie. La saga è accompagnata da belle musichette brevi che dipingono di suono la già buona grafica e l'ottima storia, fitta di intrecci e misteri.
Tutto ciò ci fa arrivare alla conclusione che "City Hunter" è un anime realizzato abbastanza bene e destinato ad un pubblico abbastanza grande e maturo.
Molto spesso si parla delle vecchie serie degli anni 80 come dei capolavori ineguagliati dalle nuove uscite. Onestamente non e' il caso di City Hunter, anime annacquato di un manga già non trascendentale. Francamente resto basito come questo titolo, di una mediocrità assoluta, abbia riscosso tanto successo. Dopo la prima serie, piu' violenta e (quasi) credibile, la violenza e' stata annacquata, per ottenere dei risultati addirittura patetici.
E il fatto che il personaggio riceva per clienti esclusivamente belle ragazze, da cui viene allontanato all'inizio per i comportamenti da pervertito dello sfigatissimo Ryo, per poi (quasi) conquistarle alla fine, senza pero' concludere niente, ha un nonsoche' di moralistico che già all'epoca mi disturbava parecchio.
Per non parlare della ripetitività degli episodi, e delle situazioni comiche, francamente vedere le stesse gag condite di martellate ad ogni episodio, e pretendere che dovrei sempre essere divertito, e' una presa in giro.
Da bocciare senza pietà!
E il fatto che il personaggio riceva per clienti esclusivamente belle ragazze, da cui viene allontanato all'inizio per i comportamenti da pervertito dello sfigatissimo Ryo, per poi (quasi) conquistarle alla fine, senza pero' concludere niente, ha un nonsoche' di moralistico che già all'epoca mi disturbava parecchio.
Per non parlare della ripetitività degli episodi, e delle situazioni comiche, francamente vedere le stesse gag condite di martellate ad ogni episodio, e pretendere che dovrei sempre essere divertito, e' una presa in giro.
Da bocciare senza pietà!
Un anime simpatico, ma purtroppo non posso andare oltre questo aggettivo.
I punti a suo favore sono le belle storie degli episodi e i bei disegni realizzati, però certe scene esagerate, come sparare da 500m e colpire l'arma nemica, mi hanno fatto abbassare di parecchio il voto.
Per finire le critiche, ma perché in Italia si devono sempre cambiare i nomi ai protagonisti?
Ad esempio, se lui si chiama Ryo Saeba perchè lo devi chiamare Hunter? Ed è così per tutti i personaggi, che indiozia!!
La storia parla di "RYO SAEBA" (Hunter), un formidabile tiratore che però è anche un inguaribile maniaco delle ragazze; insieme al suo amico/compagno Hideyuki Makimura, gestisce un'agenzia investigativa privata che svolge anche protezione personale del cliente.
A causa di un incarico pericoloso il suo collega Hideyuki muore e così Ryo si trova a dover gestire l'agenzia da solo, però ad aiutarlo ci pensa Kaori Makimura (Creta), ovvero la sorella del compagno defunto.
Questa "aiutante" non solo cerca di essere utile a Ryo, ma riesce sempre ad ostacolarlo quando cerca di conquistare le clienti affascinanti, e è qui che nascono moltissime scene divertenti.
Nella storia ci sono molti altri personaggi secondari, tutti sono caratterizzati abbastanza bene però non incidono mai in pieno nei vari episodi.
I punti a suo favore sono le belle storie degli episodi e i bei disegni realizzati, però certe scene esagerate, come sparare da 500m e colpire l'arma nemica, mi hanno fatto abbassare di parecchio il voto.
Per finire le critiche, ma perché in Italia si devono sempre cambiare i nomi ai protagonisti?
Ad esempio, se lui si chiama Ryo Saeba perchè lo devi chiamare Hunter? Ed è così per tutti i personaggi, che indiozia!!
La storia parla di "RYO SAEBA" (Hunter), un formidabile tiratore che però è anche un inguaribile maniaco delle ragazze; insieme al suo amico/compagno Hideyuki Makimura, gestisce un'agenzia investigativa privata che svolge anche protezione personale del cliente.
A causa di un incarico pericoloso il suo collega Hideyuki muore e così Ryo si trova a dover gestire l'agenzia da solo, però ad aiutarlo ci pensa Kaori Makimura (Creta), ovvero la sorella del compagno defunto.
Questa "aiutante" non solo cerca di essere utile a Ryo, ma riesce sempre ad ostacolarlo quando cerca di conquistare le clienti affascinanti, e è qui che nascono moltissime scene divertenti.
Nella storia ci sono molti altri personaggi secondari, tutti sono caratterizzati abbastanza bene però non incidono mai in pieno nei vari episodi.
Giunto in Italia e trasmesso su Italia 7 nel 1997, City Hunter acquista immediatamente una calorosissima accoglienza dal pubblico. Apprezzamenti che, come spesso accade, condivido solo in parte.
Il primo elemento controproducente ai fini qualitativi generali riguarda il notevole numero di episodi che compone la serie. Caratteristica che accomuna molti anime affini al genere e che porta ad un'eccessiva monotonia di fondo che allontana i fruitori a concedersi una visione costante del prodotto.
Purtroppo questa sequela di episodi auto conclusivi non si rivela qualitativamente uniforme ma scema puntata dopo puntata (anche se, magari, alcune eccezioni non confermano la regola).
I protagonisti, di primo acchito affascinanti e interessanti (oltre che simpatici), appaiono rapidamente prevedibili e non subiscono nessuna variazione o evoluzione dal punto di vista psicologico. L'eccezione, in questo caso, si dimostra essere Ryo Saeba che, per alleggerire la cupa e violenta atmosfera dell'anime e renderla più leggera e appetibile ai più, si affievolisce (caratterialmente parlando) diventando mite e indulgente. Peculiarità che lo porta a perdere un pizzico di fascino.
Per non far sembrare la mia una stroncatura, voglio sottolineare che tali elementi negativi cominciano a farsi sentire in maniera rilevante dopo una cinquantina di episodi, durante i quali si rimane più che positivamente soddisfatti.
Una lancia a favore di City Hunter può essere spezzata riguardo al tratto grafico (di Tsukasa Hojo) tendente al realismo delle figure umane tanto nelle proporzioni anatomiche quanto nelle espressioni facciali (ancor più particolareggiato e definito sul manga, che raggiunge vette di qualità artistica eccelse).
Stile che verrà preso come esempio e rielaborato dal più moderno Takehiko Inoue.
In definitiva una serie che riuscirà a farvi trascorrere ventine di minuti di divertimento, qualche brivido e quant'altro. Fino a quando, a seconda dei gusti e della pazienza dello spettatore, lo si sosterrà senza noia.
Il primo elemento controproducente ai fini qualitativi generali riguarda il notevole numero di episodi che compone la serie. Caratteristica che accomuna molti anime affini al genere e che porta ad un'eccessiva monotonia di fondo che allontana i fruitori a concedersi una visione costante del prodotto.
Purtroppo questa sequela di episodi auto conclusivi non si rivela qualitativamente uniforme ma scema puntata dopo puntata (anche se, magari, alcune eccezioni non confermano la regola).
I protagonisti, di primo acchito affascinanti e interessanti (oltre che simpatici), appaiono rapidamente prevedibili e non subiscono nessuna variazione o evoluzione dal punto di vista psicologico. L'eccezione, in questo caso, si dimostra essere Ryo Saeba che, per alleggerire la cupa e violenta atmosfera dell'anime e renderla più leggera e appetibile ai più, si affievolisce (caratterialmente parlando) diventando mite e indulgente. Peculiarità che lo porta a perdere un pizzico di fascino.
Per non far sembrare la mia una stroncatura, voglio sottolineare che tali elementi negativi cominciano a farsi sentire in maniera rilevante dopo una cinquantina di episodi, durante i quali si rimane più che positivamente soddisfatti.
Una lancia a favore di City Hunter può essere spezzata riguardo al tratto grafico (di Tsukasa Hojo) tendente al realismo delle figure umane tanto nelle proporzioni anatomiche quanto nelle espressioni facciali (ancor più particolareggiato e definito sul manga, che raggiunge vette di qualità artistica eccelse).
Stile che verrà preso come esempio e rielaborato dal più moderno Takehiko Inoue.
In definitiva una serie che riuscirà a farvi trascorrere ventine di minuti di divertimento, qualche brivido e quant'altro. Fino a quando, a seconda dei gusti e della pazienza dello spettatore, lo si sosterrà senza noia.
Un anime molto bello e divertente, musiche affascinanti ed episodi avvincenti: ecco City Hunter. Con Hunter e Creta due "amici" che formano da un'ottima squadra investigativa. Hunter, bellissimo e affascinante dongiovanni che combatte il crimine con la sua 357 Magnun. Creta, la sua segretaria che lo aiuta nei casi, gelosa di lui e delle sue innumerevoli donne, energica e carina. In ogni episodio hanno un diverso cliente (di solito sono ragazze belle e giovani... come le vuole Hunter) cercano di far luce al caso e Hunter (oltre alle solite avance verso le clienti) sconfigge in una sparatoria "i cattivi". L'unica cosa è che è ingiusto per quanto riguarda Creta che ama Hunter ma non è ricambiata ed è triste vederlo con le altre donne. E poi è un po' noioso, monotono. Comunque molto divertente! ;)
Personaggi disegnati benissimo e animazione eccellente. Le musiche azzeccatissime. Fin da piccola adoravo questo anime e lo amo anche ora che sono cresciuta. Mi piace in particolar modo Hunter perchè anche se fa bene il suo lavoro, è un eroe vero ed un ottimo combattente ha il suo punto debole ovvero le donne. Maniaco in senso buono e collezionista di biancheria intima ha anche un fascino straordinario. Alcune puntate sono anche commoventi e la dichiarazione a Kreta e a dir poco stupenda.
[<b>Attenzione contiene Spoiler</b>]
A mio modo di vedere City Hunter è la serie tv più bella che abbia mai visto, dico ciò perchè io non sono una tv dipendente, ma la prima volta che per curiosità ho visto un episodio del nostro eroe ho capito che non avrei più potuto fare a meno di passare una giornata senza vedere Ryo che cerca di fare "mokkori" con tutte le clienti e senza la dolcissima Kaori e le sue potenti martellate da 100 t! Amo alla follia questo anime e ancor oggi grazie a Ryo e Kaori passo i 20 minuti più belli e divertenti ogni giorno. Ho messo 999 ma in realtà sono moooolte di più le volte che ho finito e ricominciato a vedere gli episodi. L'unica pecca dell'anime è la storia d'amore tra Ryo e Kaori che non arriva a un lieto fine, illudendoci che dopo 140 episodi e 6 film i due finalmente avrebbero ammesso i loro reciproci sentimenti e si sarebbero dichiarati l'uno all'altro e invece... dopo la morte dello spasimante di Kaori, Haans, nell'ultimo episodio della 4° serie, l'anime giunge al capolinea senza che i nostri due eroi si dichiarino! E' una vera e propria ingiustizia e per di più nel manga Angel Heart, ovvero il proseguimento dell'anime City Hunter, la nostra Kaori muore in incidente stradale in un giorno di pioggia a un passo dal matrimonio che aveva sempre sognato con Ryo, donando così il suo cuore a una sicaria di nome Shan In (Glass Heart) che poi si scoprirà essere la figlia di Ryo e di Kaori. Spero che l'autore possa continuare l'anime con nuove serie e che possa trovare il modo di reinserire Kaori e i suoi enormi martelli! Senza questa pecca sia il manga che l'anime avrebbero avuto da parte mia un voto inimmaginabile! Ryo e Kaori 4ever. Ciao
A mio modo di vedere City Hunter è la serie tv più bella che abbia mai visto, dico ciò perchè io non sono una tv dipendente, ma la prima volta che per curiosità ho visto un episodio del nostro eroe ho capito che non avrei più potuto fare a meno di passare una giornata senza vedere Ryo che cerca di fare "mokkori" con tutte le clienti e senza la dolcissima Kaori e le sue potenti martellate da 100 t! Amo alla follia questo anime e ancor oggi grazie a Ryo e Kaori passo i 20 minuti più belli e divertenti ogni giorno. Ho messo 999 ma in realtà sono moooolte di più le volte che ho finito e ricominciato a vedere gli episodi. L'unica pecca dell'anime è la storia d'amore tra Ryo e Kaori che non arriva a un lieto fine, illudendoci che dopo 140 episodi e 6 film i due finalmente avrebbero ammesso i loro reciproci sentimenti e si sarebbero dichiarati l'uno all'altro e invece... dopo la morte dello spasimante di Kaori, Haans, nell'ultimo episodio della 4° serie, l'anime giunge al capolinea senza che i nostri due eroi si dichiarino! E' una vera e propria ingiustizia e per di più nel manga Angel Heart, ovvero il proseguimento dell'anime City Hunter, la nostra Kaori muore in incidente stradale in un giorno di pioggia a un passo dal matrimonio che aveva sempre sognato con Ryo, donando così il suo cuore a una sicaria di nome Shan In (Glass Heart) che poi si scoprirà essere la figlia di Ryo e di Kaori. Spero che l'autore possa continuare l'anime con nuove serie e che possa trovare il modo di reinserire Kaori e i suoi enormi martelli! Senza questa pecca sia il manga che l'anime avrebbero avuto da parte mia un voto inimmaginabile! Ryo e Kaori 4ever. Ciao
Ottimo anime ben disegnato, ma farcito di TROPPI episodi filler che non servono ad 1 emerito tubo!
Per il resto l'anime è stato ben calibrato, soprattutto per quello che riguarda il mescolamento di componente ironica e drammatica.
Il disegno è accettabile e anche le musiche, anche le sigle non sono male, io poi ho avuto modo di vedere e sentir sia lam sigla italiano e la sigla giapponese, tuut e 2 molto belle.
1 difetto però molto fastidioso sono i nomi che non corrispondono a quelli originali, spesso i nomi dei comprimari vengono "italianizzati" in modo scandaloso (opera della Mediaset), ci sono però da menzionare alcuni episodi doppiati da tuttalltro reparto di doppiatori, che mantengono i nomi originali, si tratta degli ultimi episodi. Probabilmente la Mediaset non li ha comprati e ha preferito lascirli ad altri.
Concludo consigliando questo anime a tutti, ma sia chiaro, molti episodi dalla metà in poi sono insulsi, io ho messo 999 ep. visti perkè non sò di preciso quanti ne ho guardati (molti comunque).
Per il resto l'anime è stato ben calibrato, soprattutto per quello che riguarda il mescolamento di componente ironica e drammatica.
Il disegno è accettabile e anche le musiche, anche le sigle non sono male, io poi ho avuto modo di vedere e sentir sia lam sigla italiano e la sigla giapponese, tuut e 2 molto belle.
1 difetto però molto fastidioso sono i nomi che non corrispondono a quelli originali, spesso i nomi dei comprimari vengono "italianizzati" in modo scandaloso (opera della Mediaset), ci sono però da menzionare alcuni episodi doppiati da tuttalltro reparto di doppiatori, che mantengono i nomi originali, si tratta degli ultimi episodi. Probabilmente la Mediaset non li ha comprati e ha preferito lascirli ad altri.
Concludo consigliando questo anime a tutti, ma sia chiaro, molti episodi dalla metà in poi sono insulsi, io ho messo 999 ep. visti perkè non sò di preciso quanti ne ho guardati (molti comunque).
Sono di sicuro 10 anni che conosco la fantastica serie di City Hunter. Devo dire che sono d'accordo con molti commenti.
La prima e la seconda serie sono secondo me le migliori. Forniscono le informazioni piu' importanti sulla vita di Ryo e Kaori (Creta). Ryo ha passato la sua infanzia a combattere nella guerra civile nell'America Latina e dopo cio' si trasferisce negli States. Conosce Mick Angel (nell'anime Robert) e poi arriva in Giappone dove incontra Hideyuki Makimura (Maki) o nell'anime Jeff e sua ''sorella'' Kaori (nell'anime Creta). Non voglio raccontare la storia perche' va vista e letta. Posso solo dire che i disegni, le storie e i personaggi sono i migliori nelle prime due serie. La terza e la quarta lasciano molto a desiderare per quanto riguarda i disegni e secondo me anche nel rapporto fra i due protagonisti, mentre, per quanto ne so io (che il manga non l'ho letto) nel manga Kaori e Ryo sono sempre piu' vicini... Cavalleri ha una voce da favola doppiando le prime due serie e posso solo dire che non potevano trovare una voce piu' sensuale della sua. Marco Rossi invece doppia la terza e la quarta e mi ha molto deluso.
Fra i commenti ho gia' visto che ci sono lettori di Fanficions. Io sono una scrittrice di Fic su City Hunter e per tutti gli amanti del genere e anche per i curiosi segnalo www.manganet.it/fanfiction-manganet.htm dove troverete anche i miei lavori. Per leggere le Fic non bisogna essere registrati. Buon divertimento!
La prima e la seconda serie sono secondo me le migliori. Forniscono le informazioni piu' importanti sulla vita di Ryo e Kaori (Creta). Ryo ha passato la sua infanzia a combattere nella guerra civile nell'America Latina e dopo cio' si trasferisce negli States. Conosce Mick Angel (nell'anime Robert) e poi arriva in Giappone dove incontra Hideyuki Makimura (Maki) o nell'anime Jeff e sua ''sorella'' Kaori (nell'anime Creta). Non voglio raccontare la storia perche' va vista e letta. Posso solo dire che i disegni, le storie e i personaggi sono i migliori nelle prime due serie. La terza e la quarta lasciano molto a desiderare per quanto riguarda i disegni e secondo me anche nel rapporto fra i due protagonisti, mentre, per quanto ne so io (che il manga non l'ho letto) nel manga Kaori e Ryo sono sempre piu' vicini... Cavalleri ha una voce da favola doppiando le prime due serie e posso solo dire che non potevano trovare una voce piu' sensuale della sua. Marco Rossi invece doppia la terza e la quarta e mi ha molto deluso.
Fra i commenti ho gia' visto che ci sono lettori di Fanficions. Io sono una scrittrice di Fic su City Hunter e per tutti gli amanti del genere e anche per i curiosi segnalo www.manganet.it/fanfiction-manganet.htm dove troverete anche i miei lavori. Per leggere le Fic non bisogna essere registrati. Buon divertimento!
Probabilmente il mio giudizio è di parte, essendo City Hunter il primo anime che abbia amato alla follia, quando lo davano su Italia7 (non so se avete presente). La verità è che confronto al manga è davvero un lavoro discreto, divertente e appassionante, ma orfano di molti particolari importanti al fine della caratterizzazioni dei personaggi. Do un 8 a questa serie, perchè è davvero una bella compagnia, ho passato a ridere quei 20 minuti al giorno e non li rimpiango, davvero molto bello.
Do 8 perché voglio stare cauto. Sono un super fan di City Hunter. So di dire una cosa ovvia, ma l'anime è obiettivamente annacquato rispetto al manga originale. Punta molto più sull'umorismo e i personaggi ne risultano un po' sminuiti, ma resta comunque di altissima qualità. Lo metto certamente nei primi tre cartoon che mi piacciono di più. Alcune puntante sono dei gioielli: irresistibili!
Un anime da consigliare a tutti o quasi: comico, d'azione e a tratti erotico (una vera miscela di sano ivertimento). La storia è incentrata su Ryo Saeba (guardia del corpo) e Kaori/Creta (la sua assistente) i quali gestiscono un'agenzia e svolgono il ruolo di guardia del corpo; 2 sono le caratteristica peculiare di questo anime che rendono Ryo unico: la prima è l'innata passione di Ryo per le belle donne che lo porta ad accettare solo casi in cui sono coinvolte e che gli conferisce la fama di don Giovanni... concedetemi la volgarità è sempre pronto a riscuotere il suo mokkori ovvero a farsi le ragazze che gli capitano a tiro; la seconda e la sua infallibile mira (altro che Ulisse quando scaglia la freccia facendola passare nell'anello di 12 asce capovolte, Ryo con la sua magnum potrebbe farti un murales sul muro e allo stesso tempo svestire una ragazza). Concludendo è un anime davvero piacevole e pieno di belle donne tra cui la n.1 è la divina Selene :-)
Bellissima serie, tanta azione e tanto umorismo in una volta sola. Ryo Saeba riesce benissimo ad alternare il proprio valore alla incontenibile libido, risultando convincente e simpaticissimo. Purtroppo per quanto sia valido il personaggio di Kaori/Creta la gag del martellone prima o poi comincerà a stancare e nonostante le variazioni, i momenti di punizione saranno sempre troppo frequenti ed esagerati. Ricordo i primi episodi, prima che diventasse la sua assistente l'aria dell'anime era molto più seria, valida ma con un protagonista troppo disincantato e triste, segnato dal suo passato. Poi invece il bello è stato che nel suo repentino cambiamento Ryo riuscisse non solo a nascondere le sue profonde ferite ma anche che fosse lui da quel momento a sconvolgere il mondo che lo circondava, certo grazie anche a Kaori che nonostante sia un freno ai suoi istinti e sia poco addestrata nel combattimento, è innegabilmente la partner perfetta per lui. Un paio di momenti romantici in più ci sarebbero anche stati, ma City Hunter è una serie che non manca di mostrare il lato umano e serio dei suoi personaggi, nemmeno con Falcon e gli altri comprimari e personalmetne la trovo una serie fantastica. Piccola nota, nonostante qualche inevitabile censura (sempre minori di quelle che sarebbero toccate in altre reti) la bella sigla italiana con tanto di sax e voce sconosciuta è stata sempre soppiantata dal trailer pubblicitario, un vero peccato.
Stupendo! Io lo guardavo solo per la storia d' amore tra Ryo (city hunter) e kaori (Kreta).. Purtroppo il finale non è dei migliori in questo senso...Anzi! Ma io continuo a pensare a quando Ryo era tenero con Kaori (mooooolto raramente) e capisco ogni volta di più come lui la amasse con tutto se stesso... Consiglio a tutti di leggere le "funfiction" disponibili in internet che sarbbero racconti (anche molto lunghi ma ne vale la pena) di fan che ci descrivono come sarebbe dovuta continuare la storia secondo loro...La maggior parte (se non tutte) hanno un lieto fine in cui Ryo e Kaory si espriono i propri sentimenti...
D'istinto, a questa serie, avrei dato il dieci pieno, non tanto perchè sia perfetta in ogni sua forma (anzi, il character delel prime serie, lascia molto a desierare), ma per una questione puramente affettivea. E' stato il primo manga che ho letto, e il primo protagonista di un anime per cui ero veramente persa!
Tuttavia, tornado con i piedi per terra, devo dire che questa storia ha qualche pecca: nel character e la traduzione dei nomi, per quanto riguarda le prime serie; nella storia (orribile, peina di riempitivi), nella terza; nella quarta 8come anche nelal terza) a parer mio, il doppiaggio; negli utlimi due film, la storia, soprattutto per quanto riguarda l'ultimo: banalissimo, riprende temi triti e ritriti e soprattutto inserisce personaggi nel passato di Ryo che non hanno motivo di esistere.
Tuttavia, è sempre Ryo, c'è poco da fare: la storia mi ha catturata e ogni volta che lo vedo, saranno anche 500 volte, non riesco a staccaregli occhi dalo schermo. Ho visto tutto il vedibile (persino il film ^^), ho letto tutto il leggibile e non mi stancherei mai di farlo. ^^
Tuttavia, tornado con i piedi per terra, devo dire che questa storia ha qualche pecca: nel character e la traduzione dei nomi, per quanto riguarda le prime serie; nella storia (orribile, peina di riempitivi), nella terza; nella quarta 8come anche nelal terza) a parer mio, il doppiaggio; negli utlimi due film, la storia, soprattutto per quanto riguarda l'ultimo: banalissimo, riprende temi triti e ritriti e soprattutto inserisce personaggi nel passato di Ryo che non hanno motivo di esistere.
Tuttavia, è sempre Ryo, c'è poco da fare: la storia mi ha catturata e ogni volta che lo vedo, saranno anche 500 volte, non riesco a staccaregli occhi dalo schermo. Ho visto tutto il vedibile (persino il film ^^), ho letto tutto il leggibile e non mi stancherei mai di farlo. ^^
Divertente per passare 20 minuti senza stare troppo a pensare. Certo Ryo è un po' troppo superuomo, ma il suo carattere da inguaribile donnaiolo ce lo fa subito prendere in simpatia.
All'inizio le atmosfere sono più cupe tanto che in un episodio Ryo uccide tranquillamente a sangue freddo. Poi però si evolve ed è più godibile.
Terza e quarta serie sono invece un deja vu inutile che addirittura vanno anche a contraddire episodi delle serie precedenti.
Dovendo dare i voti alle 4 serie direi: 6,7,5,4. Siccome la seconda serie è quella con più episodi, gli do la sufficienza e non se ne parla più :P
All'inizio le atmosfere sono più cupe tanto che in un episodio Ryo uccide tranquillamente a sangue freddo. Poi però si evolve ed è più godibile.
Terza e quarta serie sono invece un deja vu inutile che addirittura vanno anche a contraddire episodi delle serie precedenti.
Dovendo dare i voti alle 4 serie direi: 6,7,5,4. Siccome la seconda serie è quella con più episodi, gli do la sufficienza e non se ne parla più :P
City Hunter è una serie televisiva particolare che a mio modo di vedere non puo' essere paragonata a nessun altro anime, per la sua struttura particolare (una marea di episodi autoconclusivi con qualche avanzamento nella storia di tanto in tanto) e la capacità di fondere in maniera armonica momenti comici e drammatici.
Secondo me è giusto, nel giudizio, dividere le quattro serie tra loro anche perchè nel tempo subisce delle sensibili modifiche...
Ryo Saeba è City Hunter un giustiziere urbano che come detective privato si occupa di difendere le belle donne in difficoltà (è infatti il primo donnaiolo della città e solo raramente si occuperà di casi non riguardanti donne) dopo la morte del suo collega Makimura deciderà di occuparsi della sorella dell'amico rimasta sola al mondo, tra i due nascerà un rapporto unico e che costerà a Ryo centinaia di martellate
1° Serie
Inizialmente molto, troppo cruenta, Ryo è estremamente cinico, uccide i suoi nemici a sangue freddo e non disdegna incarichi da killer; con l'inserimento di tutti i pesonaggi e la morte di Makimura (e quindi arrivo di Kaori) si raggiunge la struttura definitiva del cartone... L'appunto che si puo' fare alla prima serie e che quasi tutti i casi si concludono nei 20 min canonici per cui spesso risultano ripetitivi e senza grandi pretese.
2° Serie
E' questo secondo me il vero City Hunter, la maggior parte dei casi si svolge su due episodi dando la possibilità di sviluppare storie piu' complesse ed interessanti, si sviluppa al massimo il rapporto di amicizia con Falcon e con Saeko, personaggi fondamentali..
3° Serie
E' quella che mi è piaciuta meno, non ci sono eventi determinanti, i disegni sono stati modificati in stile piu' moderno ma non ci vedo alcun miglioramento, anzi...
Per quanto riguarda i casi nessuno mi ha colpito particolarmente, nessun avanzamento della storia; in definitiva una breve parentesi negativa (quella che non mi fa dare il 10)
4° Serie
L'ultima serie è molto bella, i disegni e gli abiti tornano al vecchio stile, le storie sono estremamente valide (in primis lo scontro decisivo contro Falcon) e ci sono dei passaggi fondamentali nella storia che pero' (qui sta la pecca della quarta serie) si conclude con un episodio in cui Kaori si invaghisce del terrorista Austriaco di turno, con cui passeggia anche mano nella mano sminuendo il suo sentimento per Ryo (non fosse altro che dopo 140 episodi piuttosto che farla invaghire di uno mai visto ci starebbe il lieto fine... ma questo è solo un mio parere).
Secondo me è giusto, nel giudizio, dividere le quattro serie tra loro anche perchè nel tempo subisce delle sensibili modifiche...
Ryo Saeba è City Hunter un giustiziere urbano che come detective privato si occupa di difendere le belle donne in difficoltà (è infatti il primo donnaiolo della città e solo raramente si occuperà di casi non riguardanti donne) dopo la morte del suo collega Makimura deciderà di occuparsi della sorella dell'amico rimasta sola al mondo, tra i due nascerà un rapporto unico e che costerà a Ryo centinaia di martellate
1° Serie
Inizialmente molto, troppo cruenta, Ryo è estremamente cinico, uccide i suoi nemici a sangue freddo e non disdegna incarichi da killer; con l'inserimento di tutti i pesonaggi e la morte di Makimura (e quindi arrivo di Kaori) si raggiunge la struttura definitiva del cartone... L'appunto che si puo' fare alla prima serie e che quasi tutti i casi si concludono nei 20 min canonici per cui spesso risultano ripetitivi e senza grandi pretese.
2° Serie
E' questo secondo me il vero City Hunter, la maggior parte dei casi si svolge su due episodi dando la possibilità di sviluppare storie piu' complesse ed interessanti, si sviluppa al massimo il rapporto di amicizia con Falcon e con Saeko, personaggi fondamentali..
3° Serie
E' quella che mi è piaciuta meno, non ci sono eventi determinanti, i disegni sono stati modificati in stile piu' moderno ma non ci vedo alcun miglioramento, anzi...
Per quanto riguarda i casi nessuno mi ha colpito particolarmente, nessun avanzamento della storia; in definitiva una breve parentesi negativa (quella che non mi fa dare il 10)
4° Serie
L'ultima serie è molto bella, i disegni e gli abiti tornano al vecchio stile, le storie sono estremamente valide (in primis lo scontro decisivo contro Falcon) e ci sono dei passaggi fondamentali nella storia che pero' (qui sta la pecca della quarta serie) si conclude con un episodio in cui Kaori si invaghisce del terrorista Austriaco di turno, con cui passeggia anche mano nella mano sminuendo il suo sentimento per Ryo (non fosse altro che dopo 140 episodi piuttosto che farla invaghire di uno mai visto ci starebbe il lieto fine... ma questo è solo un mio parere).
Reputo questo anime un ottimo prodotto,le sue 140 puntate sono ha volte ripetitive, ma si guardano piu' che volentieri, allietati dalle scenette comiche tra Ryo e Kaori... L'anime parla della vita di un detective privato, Ryo Saeba (City Hunter), e la sua assistente Kaori(Creta)... la loro agenzia investigativa si occupa principalmente, di casi che rigardano belle donne... tutto normale direte voi, se non fosse che Ryo è un incallito dongiovanni maniaco... e Kaori gelosissima delle bellissime clienti (perche' innamorata del collega), colpisce con dei martelli ENORMI il povero Ryo ogni volta che questo prova un approccio verso le bellissime clienti... Ha rendere piu' difficili le cose tra Ryo e Kaori, c'e la paradisiaca Saeko(Selene), bellissiama poliziotta che ingaggia il povero Ryo con la promessa di SPECIALI ricompense... Voi direte ma perche' la polizia chiede aiuto ad un detective dongiovanni e mainaco??????... perche' lui e' in realta il famoso difensore della citta'... il CITY HUNTER... temuto da tuttiiiii. La garfica, le animazioni e il doppiaggio sono buoni, anche se purtoppo i nomi dei vari personaggi nella serie sono stati cambiati... ma in generale e' una bella serie, cosiglio chi non l'ha vista di guardare tutte le puntata... la serie e' davvero imperdibile.