Assassination Classroom 2nd Season
Come detto nella recensione della prima stagione quest'anime ha una storia, secondo me, del tutto originale, cosa difficile da trovare al giorno d'oggi. All'inizio vi potrà sembrare una stupidaggine, ma in realtà quest'anime è ricco di insegnamenti morali, oltre che di scene comiche. La storia è un insegnamento di vita, veramente bellissima, a parer mio ogni insegnate dovrebbe vederlo, per poter comprendere appieno cosa significhi prendersi cura di un alunno ed educarlo in maniera del tutto personalizzata secondo le le sue esigenze, pregi e difetti.
Korosensei è il top, una creatura dalle sembianze di polpo che ci accompagnerà per tutte e due le stagioni, protagonista che non si può non amare.
Sia le opening che le ending sono molto belle, come tutto il comparto grafico, dalle musiche alle animazioni è tutto molto ben curato. La storia sembra molto semplice fin dal primo momento e l'obbiettivo è molto chiaro a tutti, ciò che però non lo è e la profonda e coinvolgente storia che sta nel mezzo con un finale strappalacrime, magari un po' inatteso ma davvero appagante dopo sole ben due stagioni.
Moltissimi dei personaggi, oltre Korosensei, sono ben caratterizzati e raccontati durante entrambe le stagioni, arricchendo l'esperienza ludica ed aggiungendo maggior profondità alla storia.
Anime che merita senza alcun dubbio di essere visto e che per me è tra i top da consigliare.
Korosensei è il top, una creatura dalle sembianze di polpo che ci accompagnerà per tutte e due le stagioni, protagonista che non si può non amare.
Sia le opening che le ending sono molto belle, come tutto il comparto grafico, dalle musiche alle animazioni è tutto molto ben curato. La storia sembra molto semplice fin dal primo momento e l'obbiettivo è molto chiaro a tutti, ciò che però non lo è e la profonda e coinvolgente storia che sta nel mezzo con un finale strappalacrime, magari un po' inatteso ma davvero appagante dopo sole ben due stagioni.
Moltissimi dei personaggi, oltre Korosensei, sono ben caratterizzati e raccontati durante entrambe le stagioni, arricchendo l'esperienza ludica ed aggiungendo maggior profondità alla storia.
Anime che merita senza alcun dubbio di essere visto e che per me è tra i top da consigliare.
Attenzione, presenza di spoiler
In questa seconda stagione vedremo i risultati di Koro-sensei "l'insegnante polpo". La classe 3 E, la peggior classe detta classe assassina, otterrà molti risultati piazzandosi con tutti 28 gli studenti nelle prime 50 posizioni nella graduatoria generale. Piazzandosi nelle prime 50 posizioni si può abbandonare questa classe per andare in una migliore, ma nessuno la lascerà. Vedremo inoltre altri tentativi di omicidio verso il professore. Finalmente verrà spiegato il suo passato, la promessa fatta e cosa è accaduto. Il finale sarà abbastanza tragico ma emozionante.
Inizialmente inizia un po' ammaccato, spiega bene a seguire il passato di Koro-sensei che era stato un po' tralasciato nella prima stagione. Si viene a sapere anche che all'interno della classe c'è la sorella della donna, che secondo me, aveva fatto innamorare Koro-sensei durante la sperimentazione del suo corpo. Ci sono rimasto a bocca aperta quando si viene a sapere che lui è stato il precedente "Dio della morte". Il personaggio di Nagisa rimane sempre il mio preferito, anche di lui si spiegherà la storia familiare con un bel lieto fine. Non ho apprezzato molto la puntata che vanno nello spazio! Veramente non c'entra nulla a mio giudizio e fatta veramente male. Per il resto finale emozionante con la morte del professore finalmente assassinato dai ragazzi sfinito dallo scontro precedente che lo ha visto impegnato a fare i conti con lo scienziato di cui era la cavia. Gran parte dei soldi della ricompensa verranno spesi dagli studenti per comprare la montagna dove era situata la scuola. A livello grafico e di dialogo non varia molto dalla prima stagione, non ho notato miglioramenti anzi forse un pochino peggiorati. Lo consiglio nel complesso.
In questa seconda stagione vedremo i risultati di Koro-sensei "l'insegnante polpo". La classe 3 E, la peggior classe detta classe assassina, otterrà molti risultati piazzandosi con tutti 28 gli studenti nelle prime 50 posizioni nella graduatoria generale. Piazzandosi nelle prime 50 posizioni si può abbandonare questa classe per andare in una migliore, ma nessuno la lascerà. Vedremo inoltre altri tentativi di omicidio verso il professore. Finalmente verrà spiegato il suo passato, la promessa fatta e cosa è accaduto. Il finale sarà abbastanza tragico ma emozionante.
Inizialmente inizia un po' ammaccato, spiega bene a seguire il passato di Koro-sensei che era stato un po' tralasciato nella prima stagione. Si viene a sapere anche che all'interno della classe c'è la sorella della donna, che secondo me, aveva fatto innamorare Koro-sensei durante la sperimentazione del suo corpo. Ci sono rimasto a bocca aperta quando si viene a sapere che lui è stato il precedente "Dio della morte". Il personaggio di Nagisa rimane sempre il mio preferito, anche di lui si spiegherà la storia familiare con un bel lieto fine. Non ho apprezzato molto la puntata che vanno nello spazio! Veramente non c'entra nulla a mio giudizio e fatta veramente male. Per il resto finale emozionante con la morte del professore finalmente assassinato dai ragazzi sfinito dallo scontro precedente che lo ha visto impegnato a fare i conti con lo scienziato di cui era la cavia. Gran parte dei soldi della ricompensa verranno spesi dagli studenti per comprare la montagna dove era situata la scuola. A livello grafico e di dialogo non varia molto dalla prima stagione, non ho notato miglioramenti anzi forse un pochino peggiorati. Lo consiglio nel complesso.
Solitamente a me piacciono tutti gli anime che guardo. Ma questo mi ha colpito particolarmente, affronta un tema quasi scontato ma importante. La vita che gira intorno ai giovani in tutte le sue sfaccettature. Da quell'argomento si apre un mondo di concetti. Per esempio il tema della società dove il più forte sopravvive, il semplice bullismo e le conseguenze, la discriminazione. Porta anche un'accusa verso certi genitori, in cui trattano i figli come una "seconda partita" e imporre tantissime aspettative. Tutto questo viene portato con temi toccanti, ma anche con momenti divertenti. Fino alla scena finale, dove non puoi fare altro che piangere (confesso che anche io ho pianto). Ci sono tante cose da dire, però vale la pena di guardarlo, veramente.
"Assassination Classroom" può sembrare a prima vista infantile e squallido ma non pecca certamente di una cosa: l'originalità. Non è una serie che descrive la solita vita scolastica di una classe di terza media, ma è una serie che, episodio dopo episodio, ci mette in luce l'evoluzione emotiva (e fisica) dei personaggi. Le linee educative di questo professore atipico, protagonista della serie insieme ai suoi studenti, serviranno a renderli invincibili rispetto a qualunque avversario, che sia la società o un singolo spietato individuo. E questo come? Grazie a un puro, genuino intento omicida! Grazie ad esso gli studenti della terza E, dovranno fronteggiare una missione che graverà pesantemente sulle loro spalle, perchè il loro bersaglio sarà allo stesso tempo il loro angelo custode... l'atipico professor "Koro-sensei". "Assassination Classroom" non è solo divertente, ma fa riflettere i ragazzi attraverso una chiave atipica e grottesca sul valore dell'amicizia e sull'esistenza dei talenti che ognuno di noi possiede, anche se non ce ne rendiamo conto.
Questo anime ha dei disegni fatti molto bene per le azioni compiute dai soggetti e le animazioni, direi perfette. Solitamente per scene di combattimento le animazioni vengono tagliate in certi punti, ma qui ogni animazione inizia e finisce le momento giusto e tu puoi godere di tutti i movimenti del personaggio. Le OP sono carine e rappresentano pienamente la trama dell'anime. Ogni personaggio matura in fatto di comportamento e anche fisicamente. Ognuno si affeziona sempre di più all'altro. In questo modo il creatore ha fatto in modo di riprodurre i sentimenti umani in forma di anime.
"Ansatsu Kyōshitsu" è un manga-shōnen realizzato dal mangaka Yūsei Matsui e pubblicato a partire dal luglio 2012; un adattamento anime di due stagioni è andato in onda in Giappone tra il 2015 e il 2016.
Le vicende ruotano attorno alla classe 3-E della scuola media Kunugigaoka, alla quale improvvisamente, viene presentato un nuovo professore alquanto bizzarro e stravagante! Si tratta di un essere tentacolare in grado di raggiungere la velocità Mach 20, cioè venti volte la velocità del suono, dalla testa rotonda, dal colorito che muta a seconda del suo stato d'animo e che ha distrutto gran parte della Luna, rendendola a forma di falce. Egli annuncia apertamente che a fine anno scolastico distruggerà la Terra, tuttavia fino a quel momento si dedicherà all'insegnamento. Il governo giapponese, seppur contrario, accetta la richiesta dell'essere misterioso a patto però che non venga fatto del male ai ragazzi della 3-E. Da quel momento in poi la classe chiamerà il suo nuovo professore Korosensei e avrà il compito di ucciderlo prima che distrugga il pianeta.
La seconda stagione presenta la classe 3-E molto maturata e migliorata a livello scolastico, soprattutto grazie ai consigli e all'impegno di Korosensei, inoltre sono diventati più esperti anche con i tentativi di "assassinio" nei confronti del loro professore e ciò è stato possibile grazie al costante addestramento tenuto dall'insegnante di educazione fisica Karasuma, il quale in realtà è un agente del Ministero della Difesa giapponese, e dalle lezioni della professoressa di lingue, Irina, chiamata erroneamente dai ragazzi "Professoressa Bitch".
Sui personaggi c'è da fare un discorso lungo e articolato! Se da una parte può risultare positivo avere come protagonista una classe intera di ventotto ragazzi, poiché si assiste alla caratterizzazione e alla maturazione di un ragguardevole numero di personaggi, dall'altra è altamente negativa, in quanto quarantasette episodi non sono bastati a descrivere tutti in modo completo e specifico. Si riesce a percepire una netta divisione tra personaggi "primari" e personaggi "secondari", sebbene tutti in teoria dovrebbero essere importanti e avere un ruolo centrale ai fini della storia, essendo presenti in ogni episodio! Tale impostazione la si può denotare già a partire dal finale della prima stagione, dove emergono e vengono narrate solo le vicende di alcuni caratteri. La critica non è rivolta al personaggio in sé per sé o alla sua valenza rispetto a quella degli altri, ma all'ambito psicologico e caratteriale. Durante il corso della seconda stagione la classe 3-E comincia a mostrare la consapevolezza di quale saranno i loro obbiettivi futuri (l'assassinio, le scuole superiori e infine il lavoro), tuttavia, in certi personaggi si riesce a carpire la motivazione di determinate scelte, in altri affatto, proprio a causa della loro scarsa e superficiale caratterizzazione. Un fattore estremamente importante, che riesce quantomeno a ridimensionare il problema, è sicuramente la figura di Korosensei; egli, nonostante venga considerato dal governo giapponese un essere pericoloso per l'intera umanità, inizia a denotare delle doti innate per l'insegnamento poiché riesce ad essere molto presente nella vita dei suoi allievi sotto tutti i punti di vista e soprattutto a far breccia nei loro cuori. Ad affiancare l'essere tentacolare nel suo arduo compito, ci sono l'agente del ministero Karasuma e l'assassina professionista Irina, i quali proprio come il primo, non hanno mai avuto esperienze in campo scolastico, di conseguenza cercano di essere utili ai propri allievi facendo uso delle loro migliori abilità. Un altro pregio della serie sono i "personaggi secondari", con ciò si intende coloro i quali non compaiono in tutti gli episodi; un esempio lampante è il preside della Kunugigaoka, Gakuhō Asano, il quale è uno tra i caratteri descritti meglio: intelligente, spietato, freddo e severo con tutti i suoi studenti, farebbe qualsiasi cosa pur di portare avanti il suo "metodo educativo", basti pensare che con il figlio ha instaurato un rapporto di insegnante-allievo invece di padre-figlio. A causa del suo estremo concetto di educazione ha diversi scontri e dibattiti con Korosensei.
I personaggi vengono presentati abbastanza bene in particolare i ragazzi, mentre le ragazze per diversi aspetti risultano anche insufficienti (lineamenti e capelli); i colori sono molto accesi, i contorni molto marcati e nella seconda stagione si riesce a rilevare un leggerissimo miglioramento a livello grafico. I pochi combattimenti sono intensi e ben fatti, davvero ottimo il doppiaggio che talvolta ha saputo destreggiarsi magnificamente con l'inglese, mentre una delle sigle più belle è la opening della prima stagione.
L'opera è piaciuta molto sia per la scorrevolezza della trama che per le molteplici scene divertenti e le gag straordinarie di Korosensei; inoltre sono presenti anche dei simpaticissimi riferimenti ad alcuni anime/manga famosi come "One Piece", "Naruto" e "Shingeki no Kyojin". Tuttavia, ciò che ha permesso all'autore di "fare centro" sono due elementi fondamentali: da una parte, naturalmente lo straordinario rapporto di amicizia e cooperazione che si è creato tra la 3-E e il loro professore, esaltato da tante frasi eccelse e da discorsi che fanno riflettere, nonostante i primi avessero il compito di ucciderlo; dall'altra, invece, l'esplicazione della contrapposizione tra i "forti" e i deboli", tematica di vitale importanza all'interno sia del manga che dell'anime. Con ciò il mangaka ha voluto far trasparire che la vita per l'uomo è una continua lotta con il proprio simile, in quanto per costruirsi un futuro, una famiglia, per trovare un lavoro e avere una posizione stabile all'interno del proprio agglomerato sociale, bisogna superare innumerevoli ostacoli! Il primo caso è rappresentato dallo spietato e crudele "metodo educativo" del preside Asano, il quale considera i deboli solo come un mero strumento per intimorire e costringere i forti a dare il massimo per non sprofondare come il proprio opposto. Il secondo, invece, dalla classe 3-E, la quale è stata situata in una succursale lontano dalla sede principale a causa della insufficiente condotta sia scolastica che comportamentale da parte dei suoi componenti. Come spiegato precedentemente, l'unica pecca che non permette alla serie di passare con pieni voti, riguarda l'insufficiente caratterizzazione di alcuni personaggi principali, la quale poteva essere gestita e curata molto meglio dall'autore.
Dunque il mio voto finale è... un 9 pieno!
Le vicende ruotano attorno alla classe 3-E della scuola media Kunugigaoka, alla quale improvvisamente, viene presentato un nuovo professore alquanto bizzarro e stravagante! Si tratta di un essere tentacolare in grado di raggiungere la velocità Mach 20, cioè venti volte la velocità del suono, dalla testa rotonda, dal colorito che muta a seconda del suo stato d'animo e che ha distrutto gran parte della Luna, rendendola a forma di falce. Egli annuncia apertamente che a fine anno scolastico distruggerà la Terra, tuttavia fino a quel momento si dedicherà all'insegnamento. Il governo giapponese, seppur contrario, accetta la richiesta dell'essere misterioso a patto però che non venga fatto del male ai ragazzi della 3-E. Da quel momento in poi la classe chiamerà il suo nuovo professore Korosensei e avrà il compito di ucciderlo prima che distrugga il pianeta.
La seconda stagione presenta la classe 3-E molto maturata e migliorata a livello scolastico, soprattutto grazie ai consigli e all'impegno di Korosensei, inoltre sono diventati più esperti anche con i tentativi di "assassinio" nei confronti del loro professore e ciò è stato possibile grazie al costante addestramento tenuto dall'insegnante di educazione fisica Karasuma, il quale in realtà è un agente del Ministero della Difesa giapponese, e dalle lezioni della professoressa di lingue, Irina, chiamata erroneamente dai ragazzi "Professoressa Bitch".
Sui personaggi c'è da fare un discorso lungo e articolato! Se da una parte può risultare positivo avere come protagonista una classe intera di ventotto ragazzi, poiché si assiste alla caratterizzazione e alla maturazione di un ragguardevole numero di personaggi, dall'altra è altamente negativa, in quanto quarantasette episodi non sono bastati a descrivere tutti in modo completo e specifico. Si riesce a percepire una netta divisione tra personaggi "primari" e personaggi "secondari", sebbene tutti in teoria dovrebbero essere importanti e avere un ruolo centrale ai fini della storia, essendo presenti in ogni episodio! Tale impostazione la si può denotare già a partire dal finale della prima stagione, dove emergono e vengono narrate solo le vicende di alcuni caratteri. La critica non è rivolta al personaggio in sé per sé o alla sua valenza rispetto a quella degli altri, ma all'ambito psicologico e caratteriale. Durante il corso della seconda stagione la classe 3-E comincia a mostrare la consapevolezza di quale saranno i loro obbiettivi futuri (l'assassinio, le scuole superiori e infine il lavoro), tuttavia, in certi personaggi si riesce a carpire la motivazione di determinate scelte, in altri affatto, proprio a causa della loro scarsa e superficiale caratterizzazione. Un fattore estremamente importante, che riesce quantomeno a ridimensionare il problema, è sicuramente la figura di Korosensei; egli, nonostante venga considerato dal governo giapponese un essere pericoloso per l'intera umanità, inizia a denotare delle doti innate per l'insegnamento poiché riesce ad essere molto presente nella vita dei suoi allievi sotto tutti i punti di vista e soprattutto a far breccia nei loro cuori. Ad affiancare l'essere tentacolare nel suo arduo compito, ci sono l'agente del ministero Karasuma e l'assassina professionista Irina, i quali proprio come il primo, non hanno mai avuto esperienze in campo scolastico, di conseguenza cercano di essere utili ai propri allievi facendo uso delle loro migliori abilità. Un altro pregio della serie sono i "personaggi secondari", con ciò si intende coloro i quali non compaiono in tutti gli episodi; un esempio lampante è il preside della Kunugigaoka, Gakuhō Asano, il quale è uno tra i caratteri descritti meglio: intelligente, spietato, freddo e severo con tutti i suoi studenti, farebbe qualsiasi cosa pur di portare avanti il suo "metodo educativo", basti pensare che con il figlio ha instaurato un rapporto di insegnante-allievo invece di padre-figlio. A causa del suo estremo concetto di educazione ha diversi scontri e dibattiti con Korosensei.
I personaggi vengono presentati abbastanza bene in particolare i ragazzi, mentre le ragazze per diversi aspetti risultano anche insufficienti (lineamenti e capelli); i colori sono molto accesi, i contorni molto marcati e nella seconda stagione si riesce a rilevare un leggerissimo miglioramento a livello grafico. I pochi combattimenti sono intensi e ben fatti, davvero ottimo il doppiaggio che talvolta ha saputo destreggiarsi magnificamente con l'inglese, mentre una delle sigle più belle è la opening della prima stagione.
L'opera è piaciuta molto sia per la scorrevolezza della trama che per le molteplici scene divertenti e le gag straordinarie di Korosensei; inoltre sono presenti anche dei simpaticissimi riferimenti ad alcuni anime/manga famosi come "One Piece", "Naruto" e "Shingeki no Kyojin". Tuttavia, ciò che ha permesso all'autore di "fare centro" sono due elementi fondamentali: da una parte, naturalmente lo straordinario rapporto di amicizia e cooperazione che si è creato tra la 3-E e il loro professore, esaltato da tante frasi eccelse e da discorsi che fanno riflettere, nonostante i primi avessero il compito di ucciderlo; dall'altra, invece, l'esplicazione della contrapposizione tra i "forti" e i deboli", tematica di vitale importanza all'interno sia del manga che dell'anime. Con ciò il mangaka ha voluto far trasparire che la vita per l'uomo è una continua lotta con il proprio simile, in quanto per costruirsi un futuro, una famiglia, per trovare un lavoro e avere una posizione stabile all'interno del proprio agglomerato sociale, bisogna superare innumerevoli ostacoli! Il primo caso è rappresentato dallo spietato e crudele "metodo educativo" del preside Asano, il quale considera i deboli solo come un mero strumento per intimorire e costringere i forti a dare il massimo per non sprofondare come il proprio opposto. Il secondo, invece, dalla classe 3-E, la quale è stata situata in una succursale lontano dalla sede principale a causa della insufficiente condotta sia scolastica che comportamentale da parte dei suoi componenti. Come spiegato precedentemente, l'unica pecca che non permette alla serie di passare con pieni voti, riguarda l'insufficiente caratterizzazione di alcuni personaggi principali, la quale poteva essere gestita e curata molto meglio dall'autore.
Dunque il mio voto finale è... un 9 pieno!
Evidentemente nel profondo sono un sadico masochista, che gode nel procurarsi dolore fisico o morale. Oppure, più probabilmente, sono semplicemente un illuso ed un eterno positivista, sempre pronto a dare seconde opportunità alle "seconde stagioni", memore di come il prosieguo di "Higurashi no Naku Koro Ni" fu capace di stupirmi enormemente nonostante una prima serie confusionaria della quale faticai a raccapezzarmi. Delle due l'una, non c'è strada.
Mi stupisco ancora, nonostante i tanti anni di esperienza accumulata nel vasto mondo dell'animazione giapponese, di come sia stato capace di mettere a tacere tanto facilmente i campanelli d'allarme che il mio cervello faceva suonare con tanta tenacia al termine della prima serie di "Assassination Classroom": personaggi mal sviluppati, struttura e vicende carenti, un miscuglio di azione e comicità scadente, quindi stanne alla larga, non bissare la serie, non azzardarti neanche ad iniziare la seconda. E invece niente, in maniera passiva mi sono piegato al desiderio di conoscere l'ovvio finale di un prodotto che avevo trovato insipido come pochi fin dai suoi primi istanti.
Rispetto alle precedenti ventidue puntate, questa seconda stagione si discosta poco, per non dire niente. E se anche ci si allontana, è una distanza formale ed ingannatrice, di cui solo in seconda battuta si apprezza l'essere effettivamente effimera.
Anche in questo caso, lo sviluppo emotivo dei personaggi è seriamente carente. Di una schiera complessiva di oltre trenta elementi, tra studenti, professori, presidi, scienziati e killer, solamente sei-sette si guadagnano il privilegio di venir studiati anche solo leggermente. Conosciamo finalmente il passato di Korosensei, conosciamo ancora una volta il desiderio di primeggiare di Karma, conosciamo le turbe familiari di Nagisa e la misteriosa rivelazione di Kayano, a cui si aggiunge un'infarinatura leggera leggera sul passato della professoressa Irina, del preside e del killer Dio della Morte: il resto è nulla. Una ventina buona di interpreti che, nonostante abbiano varie mansioni nella serie e vengano concessi loro tempo e copione, finiscono per essere niente di più e niente di meno che comparse, senza personalità e senza storia passata e futura, a malapena con abilità differenti nell'ambito scolastico ed in quello degli omicidi. Ci si domanda quindi che senso possa avere la scelta di un cast così ingombrante se ad essere sviluppati sono così pochi elementi, di cui anche in questo caso solo una piccola parte effettivamente in maniera approfondita e vicino all'esaustivo.
Sul piano delle vicende la solfa non migliora più di tanto. Apprezzo il maggior tasso di azione, che comunque si fa sentire per bene solo dopo la metà, ma è ancora troppo poco per soddisfare le più rosee aspettative. Non mancano quindi i soliti teatrini stereotipati di ogni commedia scolastica che si rispetti: il festival scolastico, San Valentino, qualche cottarella giusto per gradire, figurarsi se potevano mancare. Svariate puntate senza senso apparente, fini a se stesse, indipendenti, scollegate dal filone narrativo, utili solo per prolungare l'agonia e dare un facile contentino agli amanti del genere. Fortunatamente, come dicevo, una maggior concentrazione di scene d'azione aiuta a mandar giù un polpettone indigesto, molto spesso ovvio e scontato come il penultimo episodio prevedibile già dalla prima puntata.
Ancora: sul piano tecnico, quindi dello stile grafico, delle animazioni e del sonoro, la serie mi dice poco e niente oggi come mi diceva poco e niente ieri il suo predecessore. Nel complesso nella norma, innalzato saltuariamente dalle animazioni legate ai movimenti di Korosensei o alle battaglie tra questa e l'altra fazione, ma riportato nei ranghi del canonico dalle tantissime altre situazioni senza ricercatezza alcuna. Sul sonoro non mi esprimo, è un elemento su cui faccio così poca attenzione da passare completamente inosservato se non è qualcosa di effettivamente fuori dall'ordinario in un senso o nell'altro.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Su un elemento però si distanziano le due stagioni: la presunta ricercatezza scientifica, che nella prima stagione non era neanche stata avanzata. Ed è una differenza che penalizza pesantemente questi secondi venticinque episodi.
Qui, purtroppo, sono necessari alcuni spoiler.
Sono uno studente di fisica, e se c'è una cosa che non sopporto è che assodati fenomeni scientifici vengano erroneamente estrapolati, studiati, sfruttati per descrivere situazioni con cui non hanno nulla a che vedere. Che si utilizzi malamente la natura dell'antimateria per dare una base pseudo-scientifica alla natura di Korosensei mi irrita non poco: è impossibile che l'antimateria possa essere inoculata in un essere vivente, di alcun genere, visto l'istantaneo annichilimento che le particelle di antimateria subiscono a contatto con la materia organica, reazione a cui corrisponde una successiva liberazione di energia di quantità stratosferica. E' risaputo, non è certo sapere elitario concesso a pochi eletti. Ed è altrettanto risaputo che la compressione dovuta alla spinta di un oggetto come uno shuttle spaziale tende a schiacciare i polmoni, effetto questo difficilmente evitabile nonostante un allenamento di sei mesi-un anno con un professore alieno capace di velocità inaudite. Eppure due alunni sopravvivono al fenomeno come niente fosse, non riportando danni e traumi di alcun genere, risultato che non sempre conseguono neanche i più allenati astronauti.
Ora, io capisco tutto, ma non concepisco l'abbassarsi ad inventare scappatoie pseudo-scientifiche per giustificare fenomeni paranormali e metafisici in senso stretto. Piuttosto si inventino soluzioni nuove di pacca, senza alcuna relazione con la fisica odierna (come la fantomatica lega anti-professore, inesistente nel nostro mondo), ma svilire la fisica in tal modo è un'offesa che non riesco a digerire. Insomma, se si vuol fare qualcosa lo si faccia fatto bene, altrimenti non ci si cimenti neanche.
<b>Fine della parte contenente spoiler</b>
Arriviamo alla conclusione. Se una maggiore dose di azione poteva spingermi a dare qualcosa in più in termini di voto, a questa seconda stagione, il complessivo minuscolo step in avanti riguardo personaggi e vicende e le inesattezze scientifiche tendono invece rispettivamente a lasciare intatta la valutazione ed a penalizzarla viste le incongruenze.
Un 7 anche questa volta, giusto perchè la sufficienza la vede e la conquista. C'è comunque poco di che essere felici, in questo giudizio.
Mi stupisco ancora, nonostante i tanti anni di esperienza accumulata nel vasto mondo dell'animazione giapponese, di come sia stato capace di mettere a tacere tanto facilmente i campanelli d'allarme che il mio cervello faceva suonare con tanta tenacia al termine della prima serie di "Assassination Classroom": personaggi mal sviluppati, struttura e vicende carenti, un miscuglio di azione e comicità scadente, quindi stanne alla larga, non bissare la serie, non azzardarti neanche ad iniziare la seconda. E invece niente, in maniera passiva mi sono piegato al desiderio di conoscere l'ovvio finale di un prodotto che avevo trovato insipido come pochi fin dai suoi primi istanti.
Rispetto alle precedenti ventidue puntate, questa seconda stagione si discosta poco, per non dire niente. E se anche ci si allontana, è una distanza formale ed ingannatrice, di cui solo in seconda battuta si apprezza l'essere effettivamente effimera.
Anche in questo caso, lo sviluppo emotivo dei personaggi è seriamente carente. Di una schiera complessiva di oltre trenta elementi, tra studenti, professori, presidi, scienziati e killer, solamente sei-sette si guadagnano il privilegio di venir studiati anche solo leggermente. Conosciamo finalmente il passato di Korosensei, conosciamo ancora una volta il desiderio di primeggiare di Karma, conosciamo le turbe familiari di Nagisa e la misteriosa rivelazione di Kayano, a cui si aggiunge un'infarinatura leggera leggera sul passato della professoressa Irina, del preside e del killer Dio della Morte: il resto è nulla. Una ventina buona di interpreti che, nonostante abbiano varie mansioni nella serie e vengano concessi loro tempo e copione, finiscono per essere niente di più e niente di meno che comparse, senza personalità e senza storia passata e futura, a malapena con abilità differenti nell'ambito scolastico ed in quello degli omicidi. Ci si domanda quindi che senso possa avere la scelta di un cast così ingombrante se ad essere sviluppati sono così pochi elementi, di cui anche in questo caso solo una piccola parte effettivamente in maniera approfondita e vicino all'esaustivo.
Sul piano delle vicende la solfa non migliora più di tanto. Apprezzo il maggior tasso di azione, che comunque si fa sentire per bene solo dopo la metà, ma è ancora troppo poco per soddisfare le più rosee aspettative. Non mancano quindi i soliti teatrini stereotipati di ogni commedia scolastica che si rispetti: il festival scolastico, San Valentino, qualche cottarella giusto per gradire, figurarsi se potevano mancare. Svariate puntate senza senso apparente, fini a se stesse, indipendenti, scollegate dal filone narrativo, utili solo per prolungare l'agonia e dare un facile contentino agli amanti del genere. Fortunatamente, come dicevo, una maggior concentrazione di scene d'azione aiuta a mandar giù un polpettone indigesto, molto spesso ovvio e scontato come il penultimo episodio prevedibile già dalla prima puntata.
Ancora: sul piano tecnico, quindi dello stile grafico, delle animazioni e del sonoro, la serie mi dice poco e niente oggi come mi diceva poco e niente ieri il suo predecessore. Nel complesso nella norma, innalzato saltuariamente dalle animazioni legate ai movimenti di Korosensei o alle battaglie tra questa e l'altra fazione, ma riportato nei ranghi del canonico dalle tantissime altre situazioni senza ricercatezza alcuna. Sul sonoro non mi esprimo, è un elemento su cui faccio così poca attenzione da passare completamente inosservato se non è qualcosa di effettivamente fuori dall'ordinario in un senso o nell'altro.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Su un elemento però si distanziano le due stagioni: la presunta ricercatezza scientifica, che nella prima stagione non era neanche stata avanzata. Ed è una differenza che penalizza pesantemente questi secondi venticinque episodi.
Qui, purtroppo, sono necessari alcuni spoiler.
Sono uno studente di fisica, e se c'è una cosa che non sopporto è che assodati fenomeni scientifici vengano erroneamente estrapolati, studiati, sfruttati per descrivere situazioni con cui non hanno nulla a che vedere. Che si utilizzi malamente la natura dell'antimateria per dare una base pseudo-scientifica alla natura di Korosensei mi irrita non poco: è impossibile che l'antimateria possa essere inoculata in un essere vivente, di alcun genere, visto l'istantaneo annichilimento che le particelle di antimateria subiscono a contatto con la materia organica, reazione a cui corrisponde una successiva liberazione di energia di quantità stratosferica. E' risaputo, non è certo sapere elitario concesso a pochi eletti. Ed è altrettanto risaputo che la compressione dovuta alla spinta di un oggetto come uno shuttle spaziale tende a schiacciare i polmoni, effetto questo difficilmente evitabile nonostante un allenamento di sei mesi-un anno con un professore alieno capace di velocità inaudite. Eppure due alunni sopravvivono al fenomeno come niente fosse, non riportando danni e traumi di alcun genere, risultato che non sempre conseguono neanche i più allenati astronauti.
Ora, io capisco tutto, ma non concepisco l'abbassarsi ad inventare scappatoie pseudo-scientifiche per giustificare fenomeni paranormali e metafisici in senso stretto. Piuttosto si inventino soluzioni nuove di pacca, senza alcuna relazione con la fisica odierna (come la fantomatica lega anti-professore, inesistente nel nostro mondo), ma svilire la fisica in tal modo è un'offesa che non riesco a digerire. Insomma, se si vuol fare qualcosa lo si faccia fatto bene, altrimenti non ci si cimenti neanche.
<b>Fine della parte contenente spoiler</b>
Arriviamo alla conclusione. Se una maggiore dose di azione poteva spingermi a dare qualcosa in più in termini di voto, a questa seconda stagione, il complessivo minuscolo step in avanti riguardo personaggi e vicende e le inesattezze scientifiche tendono invece rispettivamente a lasciare intatta la valutazione ed a penalizzarla viste le incongruenze.
Un 7 anche questa volta, giusto perchè la sufficienza la vede e la conquista. C'è comunque poco di che essere felici, in questo giudizio.
Il manga non mi ha mai entusiasmato più di tanto, ma la prima stagione di “Assassination Classroom” era riuscita a risvegliare l’interesse per un titolo che, a mio avviso, appare fin troppo altalenante. Dopo la conclusione della serie, dunque, aspettavo con ansia questa nuova avventura, proprio per vedere come continuasse (e si concludesse) la storia. Ebbene, dopo venticinque episodi, ammetto di essere rimasto piuttosto deluso. Non tanto per la qualità in generale, ma per le troppe occasioni perse. Poteva essere un’opera veramente degna di nota, ma, perso il fattore originalità della prima stagione, non riesce a mantenere un alto livello.
La storia riprende laddove era stata interrotta: Korosensei istruisce la famigerata classe 3-E, aspettando, ovviamente, di essere ucciso dai propri studenti. Gli allenamenti si alternano a eventi più rilassanti, oltre che ad avvenimenti ben più normali.
Una commedia scolastica che, però, è subito pronta a sfociare nella fantascienza, ricordando periodicamente l’esistenza del professore-polpo e dei vari assassini, desiderosi di farlo fuori. Compariranno nemici nuovi, tra cui il famigerato Dio della Morte, e vecchi, come il misterioso “uomo mascherato”.
Tutti vogliono uccidere Korosensei, ma nessuno ci riesce. E quelli che più di tutti dovrebbero provare questo assassinio, appaiono alquanto demotivati. I ragazzi, ormai, si sono affezionati troppo al loro professore e il forte legame che li avvicina sembra mettere a rischio lo scopo primario dell’intera operazione.
La prima serie mostrava un andamento ben preciso: è vero che si parla di assassini, ma tale argomento viene affrontato quasi come un gioco. Tutto (o quasi) si svolge all'interno della struttura scolastica e l’omicidio assomiglia più a un passatempo che altro (pallini di gomma e pugnali finti). In questa nuova esperienza, invece, il panorama sembra, per forza di cose, allargarsi, inglobando nuovi elementi esterni.
Con l’avvicinarsi della fine, la situazione diventerà sempre più seria, ma, a mio avviso, ciò priverà l’anime della sua caratteristica fondamentale. Se in precedenza questi ragazzini apparivano buffi, ma non ridicoli; ora invece lasciano piuttosto sorpresi. Com'è possibile che dei “bambini” delle medie riescano a tenere a bada i migliori assassini al mondo? Certo, hanno subito un duro allenamento (ma nemmeno così tanto duro, a mio avviso), ma qui c’è qualcosa che non va. E come non meravigliarsi (chiedo scusa per il possibile spoiler) di fronte a un paio di ragazzini che cercano di andare nello spazio da un giorno all'altro? Insomma, la vicenda deve raggiungere l’apice, ma, inevitabilmente, si finirà per snaturarla troppo.
Molto meglio quando si mantengono toni da commedia, che lasciano pure lo spazio necessario per approfondire la conoscenza dei vari studenti. Sebbene le puntate a disposizione siano ben 47, i protagonisti della 3-E sono altrettanto numerosi. Alcuni abbiamo avuto modo di conoscerli già in precedenza (tra cui Nagisa, Karma, Itona e altri), ma sono ancora molti coloro che rimangono, e rimarranno, in una posizione di secondo piano. Una scelta inevitabile per far andare avanti la storia, ma, a mio avviso, limitante.
Per quanto riguarda la grafica, non cambia rispetto la prima stagione e ripropone il medesimo stile: colori accesi e vivaci, e bordi molto marcati. Tutto fa pensare a una semplice commedia scolastica e pure nei momenti maggiormente drammatici non si perderà quest’atmosfera apparentemente rilassata e vivace. Già l’immagine di Korosensei la dice lunga.
Buone le musiche, così pure il doppiaggio, che mostra anche una buona capacità di destreggiarsi nelle lingue straniere. Quante volte negli anime giapponesi si è cercato di parlare in inglese, mostrando un'imbarazzante performance? Almeno in questo caso sono stati scelti accuratamente tali doppiatori che, magari, prediligono la correttezza nella pronuncia piuttosto che il pathos emotivo.
La regia, invece, avrebbe potuto svolgere un lavoro sicuramente migliore. Da quel poco che ho letto del manga, ho constatato molteplici tagli e una serie di accelerazioni; inevitabili per concludere il tutto nel poco tempo a destinazioni, ma poco accattivanti. La situazioni non riesce sempre a mantenere toni dinamici e i continui flashback non aiutano certo a rendere lo svolgimento fluido e leggero.
Il finale risveglia finalmente un po’ di entusiasmo, aggiungendo quel pizzico di imprevedibilità alla serie, che, a mio avviso, mancava da fin troppo tempo. Come andranno a concludersi le vicende di Korosensei? A voi il piacere di scoprirlo. Ottimi gli scontri finali e altrettanto buone le passioni suscitate.
L’ultima puntata esprime un po’ il saluto finale, mostrando i protagonisti nei loro ultimi giorni di scuola e rivelando, anche se poco, il loro futuro. Una conclusione che fa nascere sicuramente un piccolo sorriso sul volto degli spettatori e chiude il sipario a una serie bella, ma forse troppo compressa e limitata a due sole stagioni.
Voto finale: 6… E mezzo!
La storia riprende laddove era stata interrotta: Korosensei istruisce la famigerata classe 3-E, aspettando, ovviamente, di essere ucciso dai propri studenti. Gli allenamenti si alternano a eventi più rilassanti, oltre che ad avvenimenti ben più normali.
Una commedia scolastica che, però, è subito pronta a sfociare nella fantascienza, ricordando periodicamente l’esistenza del professore-polpo e dei vari assassini, desiderosi di farlo fuori. Compariranno nemici nuovi, tra cui il famigerato Dio della Morte, e vecchi, come il misterioso “uomo mascherato”.
Tutti vogliono uccidere Korosensei, ma nessuno ci riesce. E quelli che più di tutti dovrebbero provare questo assassinio, appaiono alquanto demotivati. I ragazzi, ormai, si sono affezionati troppo al loro professore e il forte legame che li avvicina sembra mettere a rischio lo scopo primario dell’intera operazione.
La prima serie mostrava un andamento ben preciso: è vero che si parla di assassini, ma tale argomento viene affrontato quasi come un gioco. Tutto (o quasi) si svolge all'interno della struttura scolastica e l’omicidio assomiglia più a un passatempo che altro (pallini di gomma e pugnali finti). In questa nuova esperienza, invece, il panorama sembra, per forza di cose, allargarsi, inglobando nuovi elementi esterni.
Con l’avvicinarsi della fine, la situazione diventerà sempre più seria, ma, a mio avviso, ciò priverà l’anime della sua caratteristica fondamentale. Se in precedenza questi ragazzini apparivano buffi, ma non ridicoli; ora invece lasciano piuttosto sorpresi. Com'è possibile che dei “bambini” delle medie riescano a tenere a bada i migliori assassini al mondo? Certo, hanno subito un duro allenamento (ma nemmeno così tanto duro, a mio avviso), ma qui c’è qualcosa che non va. E come non meravigliarsi (chiedo scusa per il possibile spoiler) di fronte a un paio di ragazzini che cercano di andare nello spazio da un giorno all'altro? Insomma, la vicenda deve raggiungere l’apice, ma, inevitabilmente, si finirà per snaturarla troppo.
Molto meglio quando si mantengono toni da commedia, che lasciano pure lo spazio necessario per approfondire la conoscenza dei vari studenti. Sebbene le puntate a disposizione siano ben 47, i protagonisti della 3-E sono altrettanto numerosi. Alcuni abbiamo avuto modo di conoscerli già in precedenza (tra cui Nagisa, Karma, Itona e altri), ma sono ancora molti coloro che rimangono, e rimarranno, in una posizione di secondo piano. Una scelta inevitabile per far andare avanti la storia, ma, a mio avviso, limitante.
Per quanto riguarda la grafica, non cambia rispetto la prima stagione e ripropone il medesimo stile: colori accesi e vivaci, e bordi molto marcati. Tutto fa pensare a una semplice commedia scolastica e pure nei momenti maggiormente drammatici non si perderà quest’atmosfera apparentemente rilassata e vivace. Già l’immagine di Korosensei la dice lunga.
Buone le musiche, così pure il doppiaggio, che mostra anche una buona capacità di destreggiarsi nelle lingue straniere. Quante volte negli anime giapponesi si è cercato di parlare in inglese, mostrando un'imbarazzante performance? Almeno in questo caso sono stati scelti accuratamente tali doppiatori che, magari, prediligono la correttezza nella pronuncia piuttosto che il pathos emotivo.
La regia, invece, avrebbe potuto svolgere un lavoro sicuramente migliore. Da quel poco che ho letto del manga, ho constatato molteplici tagli e una serie di accelerazioni; inevitabili per concludere il tutto nel poco tempo a destinazioni, ma poco accattivanti. La situazioni non riesce sempre a mantenere toni dinamici e i continui flashback non aiutano certo a rendere lo svolgimento fluido e leggero.
Il finale risveglia finalmente un po’ di entusiasmo, aggiungendo quel pizzico di imprevedibilità alla serie, che, a mio avviso, mancava da fin troppo tempo. Come andranno a concludersi le vicende di Korosensei? A voi il piacere di scoprirlo. Ottimi gli scontri finali e altrettanto buone le passioni suscitate.
L’ultima puntata esprime un po’ il saluto finale, mostrando i protagonisti nei loro ultimi giorni di scuola e rivelando, anche se poco, il loro futuro. Una conclusione che fa nascere sicuramente un piccolo sorriso sul volto degli spettatori e chiude il sipario a una serie bella, ma forse troppo compressa e limitata a due sole stagioni.
Voto finale: 6… E mezzo!