Aladdin
"Aladdin" è un famoso classico dell'animazione realizzato da Disney nel 1992, basato sulla fiaba araba "Aladdin e la lampada magica". Il film racconta la storia di Aladdin, un bel giovane ladro di strada che incontra Jasmine, la figlia del ricchissimo Sultano. I due si innamorano, ma Aladdin deve superare molte sfide per conquistarla e sposarla, tra cui il malvagio Jafar, Gran Visir del Sultano. Nella storia ovviamente ad un certo punto vi è una lampada magica con cui si può evocare un genio che può realizzare i desideri.
Aladdin è un film d'animazione molto divertente e ricco di bella musica, è anche con ambientazioni esotiche molto suggestive. La grafica è molto godibile e ben caratterizzata. I personaggi sono ben caratterizzati e le canzoni sono memorabili, molto belle. Il film è anche un'esplorazione divertente e ben riuscita dei temi della fede, dell'amore e dell'autoaccettazione.
Aladdin è un classico animato Disney molto divertente, coinvolgente e suggestivo. È un film che può essere apprezzato dal pubblico di tutte le età, una bella favola animata per tutta la famiglia.
Voto 9,5.
Aladdin è un film d'animazione molto divertente e ricco di bella musica, è anche con ambientazioni esotiche molto suggestive. La grafica è molto godibile e ben caratterizzata. I personaggi sono ben caratterizzati e le canzoni sono memorabili, molto belle. Il film è anche un'esplorazione divertente e ben riuscita dei temi della fede, dell'amore e dell'autoaccettazione.
Aladdin è un classico animato Disney molto divertente, coinvolgente e suggestivo. È un film che può essere apprezzato dal pubblico di tutte le età, una bella favola animata per tutta la famiglia.
Voto 9,5.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ispirato a "Le Mille e Una Notte", questa versione de "La Lampada di Aladino" rappresenta forse uno dei tentativi meglio riusciti di riprodurre sul grande schermo una fiaba all'apparenza semplice da comprendere, ma che nella sua quintessenza nasconde un mondo e/o universo vastissimo dal punto di vista psicologico, il quale ci chiede di fermarci e riflettere sui nostri desideri, poiché essi possono avere grandi e piccole implicazioni sulle nostre vite, ma anche su quelle degli altri, sia nel bene che nel male.
Pertanto ci viene chiesto di capire che non possiamo pensare soltanto ai nostri bisogni/capricci/ e che bisogna (intra-) vedere i bisogni degli altri e soprattutto non fare finta di essere ciò che non si è per paura di essere giudicati o perché non ci si ritiene all'altezza di ciò che si desidera e che quindi si rinuncia. Inoltre bisogna fare attenzione alla natura di ciò che si desidera, poiché ci sono desideri, come appunto Il Genio stesso sottolinea, che non possono essere esauditi dalla magia, poiché gli oggetti in questione come appunto la Vita, la Morte e l'Amore non possono e non devono essere forzati. Inoltre occorre ricordare che per i propri sogni/desideri/speranze (come nel caso di Aladdin) e/o anche della propria follia/pazzia (come nel caso di Jafar) c'è un prezzo da pagare. Come sempre lo stile Disney è unico, con la vicenda impostata a metà tra la fiaba e il musical.
I personaggi hanno una caratterizzazione psicologica effervescente come il Genio, solare come Aladdin, suadente e sensuale come Jasmine, melliflua e meschina come Jafar, isterica come Jago, astuta come Abu, bonaria e ingenua come il Sultano e protettiva come Raja. I colori sono magnifici, il contrasto tra chiaro e scuro, quindi tra giorno e notte e sorprendente è semplicemente grandioso. La colonna sonora è un misto di musica tipicamente mediorientale in fusione con l'ambientazione e tracce di musica soft occidentale che conferiscono ulteriore armonia alla vicenda, la quale è esaltata anche dallo stile musical con le scene di ballo del Genio, marchio inconfondibile della Disney.
Ispirato a "Le Mille e Una Notte", questa versione de "La Lampada di Aladino" rappresenta forse uno dei tentativi meglio riusciti di riprodurre sul grande schermo una fiaba all'apparenza semplice da comprendere, ma che nella sua quintessenza nasconde un mondo e/o universo vastissimo dal punto di vista psicologico, il quale ci chiede di fermarci e riflettere sui nostri desideri, poiché essi possono avere grandi e piccole implicazioni sulle nostre vite, ma anche su quelle degli altri, sia nel bene che nel male.
Pertanto ci viene chiesto di capire che non possiamo pensare soltanto ai nostri bisogni/capricci/ e che bisogna (intra-) vedere i bisogni degli altri e soprattutto non fare finta di essere ciò che non si è per paura di essere giudicati o perché non ci si ritiene all'altezza di ciò che si desidera e che quindi si rinuncia. Inoltre bisogna fare attenzione alla natura di ciò che si desidera, poiché ci sono desideri, come appunto Il Genio stesso sottolinea, che non possono essere esauditi dalla magia, poiché gli oggetti in questione come appunto la Vita, la Morte e l'Amore non possono e non devono essere forzati. Inoltre occorre ricordare che per i propri sogni/desideri/speranze (come nel caso di Aladdin) e/o anche della propria follia/pazzia (come nel caso di Jafar) c'è un prezzo da pagare. Come sempre lo stile Disney è unico, con la vicenda impostata a metà tra la fiaba e il musical.
I personaggi hanno una caratterizzazione psicologica effervescente come il Genio, solare come Aladdin, suadente e sensuale come Jasmine, melliflua e meschina come Jafar, isterica come Jago, astuta come Abu, bonaria e ingenua come il Sultano e protettiva come Raja. I colori sono magnifici, il contrasto tra chiaro e scuro, quindi tra giorno e notte e sorprendente è semplicemente grandioso. La colonna sonora è un misto di musica tipicamente mediorientale in fusione con l'ambientazione e tracce di musica soft occidentale che conferiscono ulteriore armonia alla vicenda, la quale è esaltata anche dallo stile musical con le scene di ballo del Genio, marchio inconfondibile della Disney.
