Fancy Lala
Come nel caso della riduzione a fumetti di Creamy, anche il manga tratto da Fancy Lala si rivela essere di molto inferiore all'originale animato.
La storia rimane a grandissime linee la stessa, quella della piccola Miho Shinohara che riceve dai folletti Pigu e Mogu il potere di trasformarsi in una bellissima quindicenne, Lala, e rimane invischiata nel mondo dello star system, realizzando i suoi sogni di diventare grande nei panni di una bella idol.
Cambiano tuttavia moltissime cose rispetto al cartone animato, che era decisamente più lungo e articolato, presentava più personaggi ed eventi e dava spiegazioni decisamente più convincenti alle fasi salienti della storia.
Questo fumetto di Fancy Lala è sul carino/mediocre poiché dura troppo poco, molto spazio della narrazione è stato rubato per inserire numerose storie brevi dell'autrice (che comunque sono molto carine, nel loro genere) e la suddivisione italiana in quattro volumi sottiletta non aiuta, poiché il lettore si ritrova in certi casi con un volumetto di meno di 100 pagine dove solo una ventina sono dedicati a Fancy Lala e il resto a storie che con lei non c'entrano.
Il risultato è una storia semplicissima, in cui i personaggi sono approfonditi davvero poco e il finale è un pochetto improvviso e confuso. La vicenda di base, oltretutto, non ha alcun elemento di originalità ma si limita a rimescolare in un grosso pentolone elementi già visti in tutte le altre produzioni precedenti dello studio Pierrot, da Creamy a Sandy dai mille colori, infarcendo il tutto con mille e più luoghi comuni degli shojo manga ambientati nel mondo degli idol (rivali gelose, l'idol maschile strafigo che si innamora della protagonista, scandali, fans assatanate...).
Si lascia comunque seguire, ma quel poco che c'è o è decisamente prevedibilissimo o è mal spiegato e molto superficiale.
Una piccola nota sui disegni, che sono <u>totalmente</u> diversi dalla versione a cartoni animati e non hanno decisamente il fascino di quelli realizzati da Akemi Takada. La stessa Lala, che sulla carta ha quindici anni, nel cartone animato era una stangona che ne dimostrava decisamente di più e che faceva davvero girare la testa agli spettatori per la sua bellezza "d'altri tempi", mentre qui, pur avendo un certo fascino, è poco più che una ragazzina in stile Pretty Cure.
Totalmente differenti dalla versione animata, i disegni di Rurika Kasuga sono comunque molto piacevoli all'occhio e perfettamente inquadrati nella tradizione dello shojo anni '90, della quale riprendono tutti gli stilemi grafici senza apportare alcunché di originale, tanto da far pensare al lettore che sia un manga di una Yoshizumi o di una Mihona Fujii a caso.
A dispetto della dignitosa versione a cartoni animati, questo Fancy Lala in versione manga è piuttosto mediocre, con personaggi piuttosto vuoti che di certo non verranno ricordati nel tempo e una storia infarcita di clichès e mal narrata, ma per il suo target di bambine che sognano la fama e un bell'idol effeminato che le chiami dolcemente va comunque più che bene, pur restando una storiella assolutamente dimenticabile. Più carine e apprezzabili, anche perché più originali, le altre storie brevi non su licenza che chiudono gran parte dei volumetti.
Decisamente non lo consiglio, se non ai fans più sfegatati del majokko che sono disposti a chiudere diversi occhi sui suoi difetti, anche se è maggiormente da consigliare la meglio riuscita serie a cartoni animati. Se invece cercate un manga leggerissimo e disimpegnato da regalare ad una bambina, questo Fancy Lala è una buona scelta, anche se all'interno dello stesso genere c'è decisamente di meglio.
La storia rimane a grandissime linee la stessa, quella della piccola Miho Shinohara che riceve dai folletti Pigu e Mogu il potere di trasformarsi in una bellissima quindicenne, Lala, e rimane invischiata nel mondo dello star system, realizzando i suoi sogni di diventare grande nei panni di una bella idol.
Cambiano tuttavia moltissime cose rispetto al cartone animato, che era decisamente più lungo e articolato, presentava più personaggi ed eventi e dava spiegazioni decisamente più convincenti alle fasi salienti della storia.
Questo fumetto di Fancy Lala è sul carino/mediocre poiché dura troppo poco, molto spazio della narrazione è stato rubato per inserire numerose storie brevi dell'autrice (che comunque sono molto carine, nel loro genere) e la suddivisione italiana in quattro volumi sottiletta non aiuta, poiché il lettore si ritrova in certi casi con un volumetto di meno di 100 pagine dove solo una ventina sono dedicati a Fancy Lala e il resto a storie che con lei non c'entrano.
Il risultato è una storia semplicissima, in cui i personaggi sono approfonditi davvero poco e il finale è un pochetto improvviso e confuso. La vicenda di base, oltretutto, non ha alcun elemento di originalità ma si limita a rimescolare in un grosso pentolone elementi già visti in tutte le altre produzioni precedenti dello studio Pierrot, da Creamy a Sandy dai mille colori, infarcendo il tutto con mille e più luoghi comuni degli shojo manga ambientati nel mondo degli idol (rivali gelose, l'idol maschile strafigo che si innamora della protagonista, scandali, fans assatanate...).
Si lascia comunque seguire, ma quel poco che c'è o è decisamente prevedibilissimo o è mal spiegato e molto superficiale.
Una piccola nota sui disegni, che sono <u>totalmente</u> diversi dalla versione a cartoni animati e non hanno decisamente il fascino di quelli realizzati da Akemi Takada. La stessa Lala, che sulla carta ha quindici anni, nel cartone animato era una stangona che ne dimostrava decisamente di più e che faceva davvero girare la testa agli spettatori per la sua bellezza "d'altri tempi", mentre qui, pur avendo un certo fascino, è poco più che una ragazzina in stile Pretty Cure.
Totalmente differenti dalla versione animata, i disegni di Rurika Kasuga sono comunque molto piacevoli all'occhio e perfettamente inquadrati nella tradizione dello shojo anni '90, della quale riprendono tutti gli stilemi grafici senza apportare alcunché di originale, tanto da far pensare al lettore che sia un manga di una Yoshizumi o di una Mihona Fujii a caso.
A dispetto della dignitosa versione a cartoni animati, questo Fancy Lala in versione manga è piuttosto mediocre, con personaggi piuttosto vuoti che di certo non verranno ricordati nel tempo e una storia infarcita di clichès e mal narrata, ma per il suo target di bambine che sognano la fama e un bell'idol effeminato che le chiami dolcemente va comunque più che bene, pur restando una storiella assolutamente dimenticabile. Più carine e apprezzabili, anche perché più originali, le altre storie brevi non su licenza che chiudono gran parte dei volumetti.
Decisamente non lo consiglio, se non ai fans più sfegatati del majokko che sono disposti a chiudere diversi occhi sui suoi difetti, anche se è maggiormente da consigliare la meglio riuscita serie a cartoni animati. Se invece cercate un manga leggerissimo e disimpegnato da regalare ad una bambina, questo Fancy Lala è una buona scelta, anche se all'interno dello stesso genere c'è decisamente di meglio.
Finalmente sono riuscita a recuperare la serie manga di Fancy Lala (in originale i volumi sono 2 mentre in Italia sono stati divisi e portati a 4 con la lettura occidentale)ed è stata una lettura piacevole. Il design dei personaggi è molto diverso da quello dell'anime, anche se questa volta il manga è tratto dall'anime e non il contrario; invece per la storia l'ho trovata corrispondente a grandi linee all'anime, tranne il modo in cui Miho, la bambina protagonista, incontra Pig e Mog). Lo consiglio a chi vuole leggersi uno shojo un po' diverso dagli altri, e che si vuole divertire passando un paio d'ore piacevoli!