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Irene Tempesta

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5
Premetto che non conoscevo Hiroaki Samura prima di leggere questo manga, ma ne conoscevo la fama.
Finora non mi sono mai cimentata nel genere non-sense e ora so che non fa proprio per me.
La trama, seppur segue un senso più o meno logico, è molto caotica, surreale, demenziale, i personaggi poco credibili, spesso assurdi come le vicende che sono costretti a seguire, insomma un delirio totale.
L'ironia abbonda e devo dire che mi ha strappato qualche sorriso ma nulla di più.
Sono rimasta davvero colpita dai disegni. Davvero curati nei dettagli e realistici, una delizia per gli occhi.
La trama ruota attorno a un gruppo di persone dove spicca Gen, un uomo sulla quarantina pigro, senza fissa dimora che si è trovato recentemente in bancarotta, ma non per colpa sua purtroppo. Alla sua età si chiede cosa fare del suo futuro quando dal nulla sbuca Hyos, un'aliena venuta insieme ad altre "compagne" sulla Terra. Tra le sue peculiarità vi è la capacità di assumere le sembianze di una persona vicina al suo "tutore", in questo caso Gen. Hyos infatti assume l'aspetto della figliastra dell'uomo. Un'altra peculiarità è quella di poter mangiare qualsiasi cosa grazie alle sue bacchette, dagli oggetti di qualunque dimensione, alle persone!
Mettendosi due dita in gola ella può rigettare ciò che ha ingiottito riparando a eventuali disastri ma... purtroppo gli elementi assimilati vengono fuori mescolati e fusi insieme, creando bizzarre situazioni.
Tantissime sono le citazioni che l'autore mette lungo tutta la trama sul cinema, musica, videogiochi, e naturalmente autori e manga, riuscendo a creare situazioni anche ironiche.
La Planet Manga ha fatto un'ottima edizione con sovracopertina e ottima qualità della carta.
Il mio voto sarebbe stato 4 ma i disegni sono così belli che ne innalzo il valore ma non molto. Arrivo a 5 perchè la trama davvero non mi ha lasciato nulla dentro.
Lo consiglio sicuramente a chi apprezza il genere non-sense, in quanto, per l'assurdità della trama vi è comunque una certa coerenza.
E ovviamente lo consiglio ai fan del maestro Hiroaki Samura.


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bacca

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Halcyon Lunch è stata una piacevole sorpresa. Non tanto per i contenuti manifestamente surreali, che ho apprezzato molto, ma per il fatto che queste esilaranti assurdità siano state scritte e disegnate da mr. Hiroaki Samura. Sono quindi rimasto sorpreso nel constatare questo suo aspetto ironico e giocoso, così distante dalle atmosfere dell'altra sua opera che ho avuto il piacere di leggere ("L'Immortale"), eppure così spontaneo. Si può dire infatti che il caro Hiroaki con il linguaggio del surreale e dell'ironia ci sa proprio fare, credo fosse dai volumi di GTO che un manga non mi faceva sbaccanare in maniera così sincera. Le cosiddette boiate abbondano, accompagnate da continui fori nella quarta parete che permettono ai personaggi di parlare con il lettore oppure di fare osservazioni sulle vignette e sul fumetto stesso.

Altra componente del particolare linguaggio di Halcyon Lunch sono le tantissime citazioni al mondo del fumetto ma anche a quello dei videogiochi e della musica, campi che l'autore conosce abbastanza da riuscire a scherzarci sopra, a farli parte di un "gioco semantico" estremamente sfaccettato. È proprio questo trascinante gioco semantico che fa di Halcyon Lunch una lettura scorrevole e divertente, le situazioni sopra le righe che lo caratterizzano giocano ora con un argomento ora con quell'altro, senza dimenticarsi di dare la giusta attenzione a quella che è la trama principale. Le citazioni più frequenti mi sono sembrate quelle di Hirohiko Araki, autore di quella perla che è Jojo, per certi versi affine a questo fumetto. Ritroviamo anche qui l'estro e l' oltre realtà presenti nelle bizzarre avventure, pur se declinati in maniera estremamente diversa e rivolti ad un target distante.

Tutto ciò potrebbe far pensare ad Halcyon Lunch come a un divertissement fine a se stesso dell'autore - ed in parte è vero - ma non mancano i momenti drammatici e ricchi di pathos e sotto la piacevolissima superficie surreale si intravede una forte critica ambientale. La leggerezza con cui i personaggi affrontano le incredibili vicende trasmette quel non so che di "take it easy", quasi l'autore volesse ricordarci anche di non prendere il giro di giostra troppo seriamente, elogiando al contempo la fantasia e il surreale. Guardare senza meraviglia un pesce coltellino svizzero che se ne va sulle due gambe, farsi la vacanza in una bidonville con cinque clochard hippie, un alieno e una fumatrice assidua di marijuana...cose così. L'autore sa cogliere l'ironia che si cela dietro questi aspetti e la sfrutta per farci divertire ma anche per farci pensare.

Il registro narrativo infatti, oltre a essere molto vivace, è sempre in bilico fra il serio e il faceto e sa suggerire dei momenti profondi che risultano comunque ben amalgamati alle restanti assurdità. Lo stile di disegno è praticamente perfetto, le abilità di Samura come illustratore si confermano anche in quest'opera con un tratto pulito e dettagliato seppur personale e graffiante, alle volte "slavato" come un disegno a matita su carta; si ha inoltre un'ottima sensazione di dinamismo nelle scene più concitate e le trovate stilistiche originali si sprecano. A un occhio inesperto come il mio la qualità dell'edizione sembra ottima, solida e dalla carta bianchissima, sovraccoperta e alcune pagine a colori per un prezzo non esorbitante.

Se siete amanti del non-sense o delle letture divertenti mi sento di consigliarvi caldamente questo fumetto, ancor più se si considera che è composto di soli due volumi. Se invece mal sopportate il surreale e le continue referenze potrebbe non fare per voi, ma se vi ho incuriosito anche solo un pochino provateci, potrebbe sorprendervi. Per me è stata una lettura coinvolgente ma soprattutto divertente, la cui distanza dall'opera classica di Samura mi ha fatto valutare ancor di più un autore di cui ormai ho una profonda stima.


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Pan Daemonium

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Credo che il disprezzo nei confronti di Halcyon Lunch possa comprendere due tipi di gruppi, coloro che da fan di Hiroaki Samura sono abituati ad un certo tipo di narrazione e che ritrovano il proprio equilibrio turbato e coloro che non apprezzano il non-sense, il citazionismo ed il surrealismo e preferiscono un'ordinaria trama.

Io non mi situo in alcuno dei due gruppi. Non conoscevo Samura e non denego il mio incommensurabile amore per la follia narrativa, qualora ben strutturata, mista ad ottimi disegni e non troppo prolungantesi nel tempo.
Halcyon Lunch incontra perfettamente i miei gusti: i disegni sono perfetti, la narrazione è caotica e surreale ed il tutto vale solo per due volumi.
Ciò che accade è molto semplice: Hyos, un'aliena proveniente da una recondita fascia distante diverse decine di UA dalla nostra Terra, approda qui da noi assieme a 47 altre compagne. Ella tosto mostra di essere capace di inghiottire qualsivoglia oggetto e tramite il semplice emetico costituito dalle due dita in gola di rigettarlo e mescolarlo alle altre cose che ha ingurgitato.
A questo punto i pochi personaggi incominciano a vivere una serie di avventure che durano anche parecchio nell'illusione temporale del fumetto. Nel mentre le surreali vicende vengono portate innanzi l'autore si diverte non solo a mettersi in contatto col lettore, tanto che la quarta parete è quasi sempre abbassata, ma anche a citare, controcitare, sfottere, giocare. Ad esempio quando fa riferimento ad un bollettino che il lettore avrebbe potuto pagare per le sue opere, il quale compare successivamente con lo scopo di coprire le nudità di Hyos.
Per non parlare di qualcosa che ho trovato ancora più innovativo: nel mentre un gruppo viene seguito nelle proprie avventure, si viene a conoscenza di ciò che il secondo gruppo fa tramite dei messaggi facebookiani che l'autore fa recapitare nei margini delle tavole.
Ancora più strabiliante il secondo volume, quando non solo la trama avanza, ma avanza anche da un punto di vista qualitativo. Il non-sense, nelle ultime scene, decresce, dando vita ad una tragedia apocalittica che però si basa su d'una critica di matrice ecologica simile a quella portata avanti da Pale Cocoon e forse dal prossimo Sakasama no Patema.
Ecco, forse il lieto fine è ciò che ho trovato poco consono, ma per il resto sono felice che quest'opera sia approdata nella mia lingua.