Another
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Di Yukito Ayatsuji sto leggendo un’altra storia ("Decagon house murders") che non mi sta convincendo del tutto, ma mi hanno consigliato di provare anche questo manga per vedere com'è bravo.
Ma lo è o non lo è?
La storia scorre veloce e in poche ore ho finito tutti i quattro volumi. Di solito ciò lo considero un buon segno e, di conseguenza, assegno un buon voto.
Non voglio rimangiarmi le mie abitudini.
La storia funziona e non annoia ma forse ci sono forzature che non comprendo. L’ultimo arrivato in scuola di paese fa scattare una maledizione infrangendo le regole di comportamento della classe 3^ C… caso classico di un horror.
Senonché nessuno dei suoi compagni, insegnanti, famigliari gli parla apertamente di questa maledizione e del modo in cui si può bloccare. “Poi ti devo dire…” sì: poi, quando?
La maledizione parte e ci sono numerose vittime.
Poi scopriamo che una ragazza ha un potere in grado di riconoscere il portatore della maledizione… perché non lo dice subito?
Terzo elemento che mi ha dato fastidio: il portatore della maledizione… mica è stato scelto a casaccio solo per far colpo? Al netto di tutti questi punti deboli non mi sento di darle meno di sette.
I disegni sono cupi e la storia se è debole come horror è comunque abbastanza misteriosa e drammatica.
Io avrei probabilmente cambiato il finale o tentato di renderlo più “comprensibile”.
Di Yukito Ayatsuji sto leggendo un’altra storia ("Decagon house murders") che non mi sta convincendo del tutto, ma mi hanno consigliato di provare anche questo manga per vedere com'è bravo.
Ma lo è o non lo è?
La storia scorre veloce e in poche ore ho finito tutti i quattro volumi. Di solito ciò lo considero un buon segno e, di conseguenza, assegno un buon voto.
Non voglio rimangiarmi le mie abitudini.
La storia funziona e non annoia ma forse ci sono forzature che non comprendo. L’ultimo arrivato in scuola di paese fa scattare una maledizione infrangendo le regole di comportamento della classe 3^ C… caso classico di un horror.
Senonché nessuno dei suoi compagni, insegnanti, famigliari gli parla apertamente di questa maledizione e del modo in cui si può bloccare. “Poi ti devo dire…” sì: poi, quando?
La maledizione parte e ci sono numerose vittime.
Poi scopriamo che una ragazza ha un potere in grado di riconoscere il portatore della maledizione… perché non lo dice subito?
Terzo elemento che mi ha dato fastidio: il portatore della maledizione… mica è stato scelto a casaccio solo per far colpo? Al netto di tutti questi punti deboli non mi sento di darle meno di sette.
I disegni sono cupi e la storia se è debole come horror è comunque abbastanza misteriosa e drammatica.
Io avrei probabilmente cambiato il finale o tentato di renderlo più “comprensibile”.
"Another", di Yukito Ayatsuji e Hiro Kiyohara, è un adattamento manga dell’omonimo romanzo scritto da Yukito Ayatsuji.
Ammetto di non aver letto il romanzo e, come manga, più che horror mi è sembrato un thriller con qualche sfumatura splatter, il tutto unito a una buona dose di soprannaturale e irrazionalità.
Composto da soli 4 volumi di 5 capitoli cadauno, probabilmente è troppo breve per articolare una trama senza strappi e discontinuità che alla lunga mi hanno un po' provato...
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
L'ambientazione è una scuola superiore in cui, parecchi anni prima rispetto ai fatti attuali nel manga, uno studente frequentante la terza è morto improvvisamente in un incidente. I suoi compagni, incapaci di accettarne l’improvvisa scomparsa, continuarono a fingere che fosse ancora vivo, tanto che nel giorno della cerimonia di consegna del diploma lo studente scomparso è apparso misteriosamente nella foto di gruppo.
Negli anni successivi si sono verificati altri strani incidenti mortali a coloro che frequentavano la classe, tanto da arrivare a credere che fosse in atto una maledizione.
Quando il protagonista del manga Koichi Sakakibara si trasferisce nella stessa scuola, la maledizione sembra ripetersi e il ragazzo si troverà ad affrontare non solo la morte di persone a lui vicine, ma anche ad affrontare la morte della madre, morta quando lo diede alla luce.
Gli elementi di mistero del manga, ben intersecati tra loro, sono:
- da un lato la leggenda secondo la quale sembra che ogni anno ci sia tra gli studenti della classe "maledetta" un “morto”. Una persona in più che appare come un normale studente, ma che in realtà è morta!
Tuttavia, la classe deve avere un numero di studenti ben preciso e se tale numero non fosse rispettato, si determinerà una scia di morti inspiegabili finché il numero degli alunni ritorni a quello ammesso dalla maledizione. L'alternativa per evitare le morti è scegliere uno studente e far finta che non esista... Spero di aver capito bene il giochino...
- Dall'altro, la vita familiare del protagonista Koichi che scoprirà man mano che la morte della madre potrebbe essere collegata alla maledizione della classe... e così all'elemento thriller e soprannaturale si aggiunge anche la parte investigativa in cui il protagonista con l'aiuto della compagna Mei Misaki prova a srotolare la matassa in apparenza intricata del mistero.
Evitando di spoilerare la trama e al di là dell'originalità della storia, restano tuttavia dei limiti di narrazione e della storia in sè.
La narrazione, sebbene cupa e con un disegno molto evocativo e metaforico, è piuttosto discontinua e a tratti in "loop". Di fronte alle continue domande di Koichi, compagni e familiari, tendono a creare suspense con delle motivazioni risibili e anche un po' stucchevoli quali, ad es.: "non è il momento per rivelarti quello che sappiamo".
In più l'escamotage dell'ignorare un compagno sembra una sorta di metafora del bullismo (al contrario) in cui ci si accanisce contro il soggetto più debole perché meno inserito e omologato al gruppo (e Mei Misaki appartiene a questo genere di persone "diverse")...
Il mistero resta "irrisolto" fino quasi alla fine ma il finale, per quanto particolare, non mi ha soddisfatto molto, soprattutto nella parte in cui Koichi compie un gesto che è esattamente il contrario di ciò che avevamo pensato di capire di lui nei rapporti con un particolare membro della sua famiglia e al quale era molto affezionato...
Resta anche la non spiccata introspezione dei principali personaggi: di Koichi si può solo menzionare la determinazione e la resilienza nella ricerca della verità, ma restano in secondo piano gli affetti e la questione "irrisolta" dell'elaborazione del lutto della morte prematura della madre; di Mei solo alla fine si scopre la sua reale personalità e la sofferenza (un po' esagerata) da lei patita nella sua esistenza; di Rejko (zia di Koichi) che vive a suo modo il dolore della perdita dell'amata sorella e la sua "schizofrenia" nei suoi rapporti con il nipote...
A mio avviso l'intreccio tra la maledizione e la famiglia di Koichi poteva essere gestito in modo più distribuito sui 4 volumetti... e così la trama del manga (pur con qualche avvisaglia) ne avrebbe beneficiato in regolarità senza sembrare tutto risolto nell'ultimo volume dove poi si scoprirà che Mei sapeva più o meno tutto...
"Another" non mi ha convinto molto ma, in ogni caso, mi è sembrato in ogni caso un discreto thriller con un ottimo chara design che crea una forte atmosfera di tensione e mistero.
Ammetto di non aver letto il romanzo e, come manga, più che horror mi è sembrato un thriller con qualche sfumatura splatter, il tutto unito a una buona dose di soprannaturale e irrazionalità.
Composto da soli 4 volumi di 5 capitoli cadauno, probabilmente è troppo breve per articolare una trama senza strappi e discontinuità che alla lunga mi hanno un po' provato...
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
L'ambientazione è una scuola superiore in cui, parecchi anni prima rispetto ai fatti attuali nel manga, uno studente frequentante la terza è morto improvvisamente in un incidente. I suoi compagni, incapaci di accettarne l’improvvisa scomparsa, continuarono a fingere che fosse ancora vivo, tanto che nel giorno della cerimonia di consegna del diploma lo studente scomparso è apparso misteriosamente nella foto di gruppo.
Negli anni successivi si sono verificati altri strani incidenti mortali a coloro che frequentavano la classe, tanto da arrivare a credere che fosse in atto una maledizione.
Quando il protagonista del manga Koichi Sakakibara si trasferisce nella stessa scuola, la maledizione sembra ripetersi e il ragazzo si troverà ad affrontare non solo la morte di persone a lui vicine, ma anche ad affrontare la morte della madre, morta quando lo diede alla luce.
Gli elementi di mistero del manga, ben intersecati tra loro, sono:
- da un lato la leggenda secondo la quale sembra che ogni anno ci sia tra gli studenti della classe "maledetta" un “morto”. Una persona in più che appare come un normale studente, ma che in realtà è morta!
Tuttavia, la classe deve avere un numero di studenti ben preciso e se tale numero non fosse rispettato, si determinerà una scia di morti inspiegabili finché il numero degli alunni ritorni a quello ammesso dalla maledizione. L'alternativa per evitare le morti è scegliere uno studente e far finta che non esista... Spero di aver capito bene il giochino...
- Dall'altro, la vita familiare del protagonista Koichi che scoprirà man mano che la morte della madre potrebbe essere collegata alla maledizione della classe... e così all'elemento thriller e soprannaturale si aggiunge anche la parte investigativa in cui il protagonista con l'aiuto della compagna Mei Misaki prova a srotolare la matassa in apparenza intricata del mistero.
Evitando di spoilerare la trama e al di là dell'originalità della storia, restano tuttavia dei limiti di narrazione e della storia in sè.
La narrazione, sebbene cupa e con un disegno molto evocativo e metaforico, è piuttosto discontinua e a tratti in "loop". Di fronte alle continue domande di Koichi, compagni e familiari, tendono a creare suspense con delle motivazioni risibili e anche un po' stucchevoli quali, ad es.: "non è il momento per rivelarti quello che sappiamo".
In più l'escamotage dell'ignorare un compagno sembra una sorta di metafora del bullismo (al contrario) in cui ci si accanisce contro il soggetto più debole perché meno inserito e omologato al gruppo (e Mei Misaki appartiene a questo genere di persone "diverse")...
Il mistero resta "irrisolto" fino quasi alla fine ma il finale, per quanto particolare, non mi ha soddisfatto molto, soprattutto nella parte in cui Koichi compie un gesto che è esattamente il contrario di ciò che avevamo pensato di capire di lui nei rapporti con un particolare membro della sua famiglia e al quale era molto affezionato...
Resta anche la non spiccata introspezione dei principali personaggi: di Koichi si può solo menzionare la determinazione e la resilienza nella ricerca della verità, ma restano in secondo piano gli affetti e la questione "irrisolta" dell'elaborazione del lutto della morte prematura della madre; di Mei solo alla fine si scopre la sua reale personalità e la sofferenza (un po' esagerata) da lei patita nella sua esistenza; di Rejko (zia di Koichi) che vive a suo modo il dolore della perdita dell'amata sorella e la sua "schizofrenia" nei suoi rapporti con il nipote...
A mio avviso l'intreccio tra la maledizione e la famiglia di Koichi poteva essere gestito in modo più distribuito sui 4 volumetti... e così la trama del manga (pur con qualche avvisaglia) ne avrebbe beneficiato in regolarità senza sembrare tutto risolto nell'ultimo volume dove poi si scoprirà che Mei sapeva più o meno tutto...
"Another" non mi ha convinto molto ma, in ogni caso, mi è sembrato in ogni caso un discreto thriller con un ottimo chara design che crea una forte atmosfera di tensione e mistero.
Miniserie di 4 volumi di genere horror e psicologico, viene raccontata, tramite Koichi Sakakibara e i suoi nuovi compagni di classe, la vicenda della "classe maledetta", dove ogni anno c'è la possibilità di incidenti e morti tra gli stessi alunni e i loro parenti fino al secondo grado.
Personalmente ho amato quest'opera e l'ho trovata molto intrigante e con buoni colpi di scena, molto riusciti i personaggi tra cui la co-protagonista (o comunque uno dei personaggi principali) Mei Misaki; di ognuno di loro conosceremo qualche tratto particolare del loro carattere e il perché di determinate decisioni (ovviamente in soli quattro volumi non si può scavare a fondo in maniere completa).
Ottimi anche i disegni, che riescono nel'intento di dare a quest'opera un'atmosfera cupa e a creare la giusta tensione per spingere il lettore ad andare avanti nella lettura per scoprire come evolveranno gli eventi, non sono dei capolavori ma come detto riescono nell'impresa di rendere bene l'atmosfera e la tensione di cui l'opera ha bisogno.
Ovviamente essendo solo quattro volumi non tutto è approfondito nella maniera ottimale, ma se siete in cerca di una lettura breve che garantisca la giusta tensione non fatevi scappare quest'opera, personalmente una volta iniziata me la sono finita in giornata perché non vedevo l'ora di scoprire come sarebbe andata a finire.
Personalmente ho amato quest'opera e l'ho trovata molto intrigante e con buoni colpi di scena, molto riusciti i personaggi tra cui la co-protagonista (o comunque uno dei personaggi principali) Mei Misaki; di ognuno di loro conosceremo qualche tratto particolare del loro carattere e il perché di determinate decisioni (ovviamente in soli quattro volumi non si può scavare a fondo in maniere completa).
Ottimi anche i disegni, che riescono nel'intento di dare a quest'opera un'atmosfera cupa e a creare la giusta tensione per spingere il lettore ad andare avanti nella lettura per scoprire come evolveranno gli eventi, non sono dei capolavori ma come detto riescono nell'impresa di rendere bene l'atmosfera e la tensione di cui l'opera ha bisogno.
Ovviamente essendo solo quattro volumi non tutto è approfondito nella maniera ottimale, ma se siete in cerca di una lettura breve che garantisca la giusta tensione non fatevi scappare quest'opera, personalmente una volta iniziata me la sono finita in giornata perché non vedevo l'ora di scoprire come sarebbe andata a finire.
Non sono solito apprezzare storie horror, ma questa storia mi ha sorpreso. Con delle ambientazioni oscure e avvolte dal mistero ti ritrovi catapultato in una storia che ti lascia col fiato sospeso fino alla fine. Quelli della classe si salveranno tutti oppure moriranno? La causa delle morti è veramente una maledizione o c'è altro dietro? Sono le domande che mi sono posto durante la lettura di questa breve opera composta solamente da 4 volumi, più un volume 0 in cui viene raccontata in poche pagine la storia della zia e della madre di Koichi Sakakibara, purtroppo in Italia ancora non è aquistabile, infatti l'ho trovato solo in spagnolo con il cofanetto in allegato). Il volume 0 contiene anche qualche bozzetto dell'autore.
Se siete appassionati di storie horror questo manga fa al caso vostro, sicuramente non è il miglior manga esistente, ma il suo prezzo contenuto, potrebbe essere una buona scusa per recuperarlo.
Se siete appassionati di storie horror questo manga fa al caso vostro, sicuramente non è il miglior manga esistente, ma il suo prezzo contenuto, potrebbe essere una buona scusa per recuperarlo.
Ho letto questi volumi tutti d’un fiato, da amante dell’horror non ho potuto farmeli scappare.
Allora: la storia l’ho trovata abbastanza originale e mi ha tenuta incollata alle pagine facendomi divorare i volumi in un paio di giorni (leggendo piano, assaporando le ambientazioni, storia stessa e disegni). Parlando di ambientazione, l’ho trovata molto creepy, specialmente durante alcuni avvenimenti che non sto a riportare in quando rappresenterebbero uno spoiler; come le morti, molto inquietanti, disegnate, a mio parere, molto bene, che lasciavano trasparire la sofferenza e lo stato d’inquietudine che si era creato attorno a ogni situazione. Morti molto violente, che sinceramente non mi aspettavo “descritte” così, che mi hanno lasciata sorpresa e a tratti quasi inorridita da cotanta violenza, ma che, comunque, ho “apprezzato” (per quanto si possa apprezzare la morte di un personaggio) in quanto in linea con il carattere horror dell’opera (in pratica le ho adorate).
Personalmente ho amato la protagonista femminile e il finale mi ha lasciata davvero spiazzata anche se, verso la fine dell’opera, avevo iniziato a sospettare qualcosa: motivo per cui ho deciso di dare all’intera storia un punteggio così alto, mi ha sorpresa molto, comunque.
Ovviamente è la mia opinione personale, ma mi sento di consigliare quest’opera agli amanti dell’horror/splatter, in quanto io l’ho trovata davvero fatta bene anche per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ed avendo a disposizione solo 4 volumi per concluderla.
Allora: la storia l’ho trovata abbastanza originale e mi ha tenuta incollata alle pagine facendomi divorare i volumi in un paio di giorni (leggendo piano, assaporando le ambientazioni, storia stessa e disegni). Parlando di ambientazione, l’ho trovata molto creepy, specialmente durante alcuni avvenimenti che non sto a riportare in quando rappresenterebbero uno spoiler; come le morti, molto inquietanti, disegnate, a mio parere, molto bene, che lasciavano trasparire la sofferenza e lo stato d’inquietudine che si era creato attorno a ogni situazione. Morti molto violente, che sinceramente non mi aspettavo “descritte” così, che mi hanno lasciata sorpresa e a tratti quasi inorridita da cotanta violenza, ma che, comunque, ho “apprezzato” (per quanto si possa apprezzare la morte di un personaggio) in quanto in linea con il carattere horror dell’opera (in pratica le ho adorate).
Personalmente ho amato la protagonista femminile e il finale mi ha lasciata davvero spiazzata anche se, verso la fine dell’opera, avevo iniziato a sospettare qualcosa: motivo per cui ho deciso di dare all’intera storia un punteggio così alto, mi ha sorpresa molto, comunque.
Ovviamente è la mia opinione personale, ma mi sento di consigliare quest’opera agli amanti dell’horror/splatter, in quanto io l’ho trovata davvero fatta bene anche per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ed avendo a disposizione solo 4 volumi per concluderla.
Manga horror con ambientazione scolastica, dalla trama non particolarmente originale, ma comunque decisamente avvincente. L’atmosfera è ben costruita e l’opera riesce quindi a trasmettere al lettore un filo di angoscia e inquietudine. Disegni piacevoli e copertine azzeccate. Edizione Star Comics con sovra-copertina e pagine a colori, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Magari non si tratta di un manga che passerà alla storia, ma dato che è composto da solo 4 volumetti (di costo contenuto) è difficile non consigliarlo.
L'ho acquistato perché deluso dall'anime che mi è sembrato tutto sommato carino fino agli ultimi episodi in cui si contraddice da solo diventando senza senso.
Il manga per fortuna non è così simile, o meglio verso la parte finale è davvero molto diverso (in senso buono) dall'anime finendo alla fine poi nello stesso modo.
Di questo manga ho apprezzato in primis il disegno, anche se c'è da dire che dal terzo volume in poi la disegnatrice (mi pare sia una donna ma non ne sono certo) ha cominciato ad usare il computer anche per i personaggi oltre che per gli sfondi.
I personaggi principali mi sembrano molto più ben caratterizzati e realistici di quelli dell'anime e l'atmosfera di mistero è davvero ben realizzata.
Ho dato 7,5 perché alla fine la storia non è questo grande capolavoro, anzi presenta vari buchi di trama abbastanza evidenti. Anche se questi "errori" derivano dal lavoro dello scrittore della light novel però di fatto io sono qui per votare un manga che segue, ovviamente, gli errori dell'ideatore della storia.
Anche se l'ho criticato in questo modo fin troppo oggettivo mi è piaciuto davvero tanto E lo consiglio a chiunque voglia leggere un genere che nei manga è un po più di nicchia.
Con 20 euro ci si porta a casa un manga che fa davvero bella figura in libreria grazie alle sovracopertine stupende.
La trama fila bene anche se devo dire forse un po' troppo velocemente. Con questo intendo dire che avrei gradito un leggero approfondimento di alcuni personaggi secondari.
Comunque tutto sommato è un manga che non annoia mai e penso possa piacere un po' a tutti, non solo agli amanti dell'horror e del mistero, anche perché Another di horror non ha poi così tanto alla fine.
Sono stato soddisfatto del mio acquisto.
Il manga per fortuna non è così simile, o meglio verso la parte finale è davvero molto diverso (in senso buono) dall'anime finendo alla fine poi nello stesso modo.
Di questo manga ho apprezzato in primis il disegno, anche se c'è da dire che dal terzo volume in poi la disegnatrice (mi pare sia una donna ma non ne sono certo) ha cominciato ad usare il computer anche per i personaggi oltre che per gli sfondi.
I personaggi principali mi sembrano molto più ben caratterizzati e realistici di quelli dell'anime e l'atmosfera di mistero è davvero ben realizzata.
Ho dato 7,5 perché alla fine la storia non è questo grande capolavoro, anzi presenta vari buchi di trama abbastanza evidenti. Anche se questi "errori" derivano dal lavoro dello scrittore della light novel però di fatto io sono qui per votare un manga che segue, ovviamente, gli errori dell'ideatore della storia.
Anche se l'ho criticato in questo modo fin troppo oggettivo mi è piaciuto davvero tanto E lo consiglio a chiunque voglia leggere un genere che nei manga è un po più di nicchia.
Con 20 euro ci si porta a casa un manga che fa davvero bella figura in libreria grazie alle sovracopertine stupende.
La trama fila bene anche se devo dire forse un po' troppo velocemente. Con questo intendo dire che avrei gradito un leggero approfondimento di alcuni personaggi secondari.
Comunque tutto sommato è un manga che non annoia mai e penso possa piacere un po' a tutti, non solo agli amanti dell'horror e del mistero, anche perché Another di horror non ha poi così tanto alla fine.
Sono stato soddisfatto del mio acquisto.
Di Another, ai tempi, se n'è parlato abbastanza. Anzi, diciamo che ormai Another è diventato uno dei capisaldi del genere dei manga a sfondo horror. Tutti, anche solo per sentito dire, lo conoscono. Dopo la versione animata, ben realizzata secondo me, ma che non ho saputo sostenere per via delle stupidate presenti e le morti assurde, mi appresto a parlarvi della versione cartacea, a parer mio di gran lunga superiore e assolutamente più godibile.
I 4 volumi, editi da Star Comics nella prima metà del 2012, scorrono via che è una bellezza.
Partendo dai disegni, che personalmente ho adorato alla follia, è già possibile assegnare il primo punto a favore del manga rispetto all'anime. Sto parlando del character design che ho trovato infinitamente migliore, più serio e in generale più bello da vedere.
Sulla storia, il colpo decisivo. Il manga di Another presenta una storia migliore sotto tutti i punti di vista. Ci sono meno morti idiote e, in generale, si tende sempre di più a creare un'atmosfera thriller piuttosto che horror. Another di horror ha ben poco, ma non è assolutamente un male. Si cerca di trattare il tutto con un atteggiamento più serioso e convincente ed è qui che, purtroppo, il manga perde colpi. Senza fare nessun tipo di spoiler, la mia esperienza è stata abbastanza altalenante. Se nei primi due volumi l'hype era alle stelle e letteralmente non vedevo l'ora di leggere il capitolo successivo, a partire dal primo capitolo del terzo volume si cerca, in maniera abbastanza invasiva, di aggiungere dettagli inutili per rendere una storia palesemente surreale il quanto più credibile possibile. Non solo non se ne avvertiva il minimo bisogno, ma il tutto risulta abbastanza difficile da seguire e fuori luogo. Si da spazio a tutti i personaggi, solo che, a parer mio, alcuni di questi sono completamente inutili, in primis il signor Chibiki. A fianco a questi soggetti trascurabili, però, ci sono personaggi davvero belli come Mei Misaki ovviamente, ma anche le splendide figure di Akazawa e Reiko.
La sensazione deludente del terzo volume viene meno poi grazie all'assaggio degli eventi anticipati qualche capitolo dopo. Ed infine, il tanto atteso finale. Un finale che ho trovato abbastanza imprevedibile e a cui non ero assolutamente preparato. Parlarne senza fare spoiler è difficile, non vorrei assolutamente rovinare il gusto della lettura a nessuno, anche perché è un ottimo prodotto.
Diciamo che non ho compreso alcune scelte dell'autrice e l'ho trovata abbastanza superficiale nel trattare una tematica che sicuramente avrebbe meritato qualche pagina in più.
L'unica pecca di questo manga, dunque, risulta essere meramente una questione soggettiva. Avrei gradito di gran lunga l'approfondimento di alcune cose sul finale invece che su altre, assolutamente più trascurabili.
Another rimane comunque un gran bel manga che merita assolutamente la popolarità di cui gode. Uno di quei pochi casi in cui mi trovo assolutamente d'accordo con la maggioranza dell'utenza.
Va letto, e se il genere thriller-horror vi intriga, diventa un acquisto obbligato.
I 4 volumi, editi da Star Comics nella prima metà del 2012, scorrono via che è una bellezza.
Partendo dai disegni, che personalmente ho adorato alla follia, è già possibile assegnare il primo punto a favore del manga rispetto all'anime. Sto parlando del character design che ho trovato infinitamente migliore, più serio e in generale più bello da vedere.
Sulla storia, il colpo decisivo. Il manga di Another presenta una storia migliore sotto tutti i punti di vista. Ci sono meno morti idiote e, in generale, si tende sempre di più a creare un'atmosfera thriller piuttosto che horror. Another di horror ha ben poco, ma non è assolutamente un male. Si cerca di trattare il tutto con un atteggiamento più serioso e convincente ed è qui che, purtroppo, il manga perde colpi. Senza fare nessun tipo di spoiler, la mia esperienza è stata abbastanza altalenante. Se nei primi due volumi l'hype era alle stelle e letteralmente non vedevo l'ora di leggere il capitolo successivo, a partire dal primo capitolo del terzo volume si cerca, in maniera abbastanza invasiva, di aggiungere dettagli inutili per rendere una storia palesemente surreale il quanto più credibile possibile. Non solo non se ne avvertiva il minimo bisogno, ma il tutto risulta abbastanza difficile da seguire e fuori luogo. Si da spazio a tutti i personaggi, solo che, a parer mio, alcuni di questi sono completamente inutili, in primis il signor Chibiki. A fianco a questi soggetti trascurabili, però, ci sono personaggi davvero belli come Mei Misaki ovviamente, ma anche le splendide figure di Akazawa e Reiko.
La sensazione deludente del terzo volume viene meno poi grazie all'assaggio degli eventi anticipati qualche capitolo dopo. Ed infine, il tanto atteso finale. Un finale che ho trovato abbastanza imprevedibile e a cui non ero assolutamente preparato. Parlarne senza fare spoiler è difficile, non vorrei assolutamente rovinare il gusto della lettura a nessuno, anche perché è un ottimo prodotto.
Diciamo che non ho compreso alcune scelte dell'autrice e l'ho trovata abbastanza superficiale nel trattare una tematica che sicuramente avrebbe meritato qualche pagina in più.
L'unica pecca di questo manga, dunque, risulta essere meramente una questione soggettiva. Avrei gradito di gran lunga l'approfondimento di alcune cose sul finale invece che su altre, assolutamente più trascurabili.
Another rimane comunque un gran bel manga che merita assolutamente la popolarità di cui gode. Uno di quei pochi casi in cui mi trovo assolutamente d'accordo con la maggioranza dell'utenza.
Va letto, e se il genere thriller-horror vi intriga, diventa un acquisto obbligato.
Inizio questa recensione partendo dal presupposto che "Another" è la prima opera nipponica che leggo di questo genere. Molto semplicemente perché nonostante sia un grande appassionato del thriller/horror, non l'ho mai cercato in manga o anime, preferendo nettamente argomenti come le commedie sentimentali a titoli ricchi di tensione.
Però, facendomi convincere dalla grande fama del titolo, ho preso in mano il primo volume di questa opera. Ma con che risultato? Sostanzialmente sono deluso, perché nonostante non possa non riconoscere un certo livello di scrittura e disegno, sono rimasto basito da come si sia conclusa l'opera. A detta di molti è stato un finale "capolavoro", ma dal mio punto di vista solo un'enorme forzatura. Andiamo però per gradi.
Non mi dilungherò sull'esposizione della trama perché è spiegata molto bene nella descrizione nella scheda, quindi partirò direttamente dalla caratterizzazione dei personaggi che, a mio avviso, pecca di essere eccessivamente generica. Capisco che in 4 volumi non si possa approfondire eccessivamente il carattere dei personaggi, ma qui sono troppo labilmente delineati. Non riesco a sentire la tensione della storia se non sono affezionato ai suoi interpreti o comunque non li trovi "interessanti psicologicamente". Il protagonista mi è risultato sia scialbo, sia poco credibile nelle fasi finali. Misaki, che dovrebbe essere la "star" dell'opera, è interessante, ma fino ad un certo punto. Tutti gli altri sono meno che secondari.
La storia parte un pizzico lenta, ma questo è più che giustificabile dal genere di appartenenza del titolo. Di conseguenza avremo una certa mancanza di sostanza negli intrecci narrativi della trama per il primo volume e mezzo, che poi esploderà alla fine del secondo e nel terzo. Qui abbiamo la parte migliore dell'opera secondo me, quando si crea pathos per intuire chi sia "il morto". I problemi purtroppo arrivano nel quarto volume: tutta la prima parte può essere riassunto in "cose", completamente inutili ai fini della trama, per poi giungere ad un finale sì giustificato dai passaggi precedenti della storia, ma contro le leggi stesse della maledizione.
In sostanza una fine affrettata e poco soddisfacente dal mio punto di vista.
Una cosa che sicuramente non si può criticare al titolo è la componente artistica, disegno incredibile, sia nei personaggi che negli sfondi con un'ambientazione che mi ha sempre suscitato una certa angoscia molto adatta al titolo.
Per concludere devo dire che mi aspettavo di più da questa opera, non fraintendetemi, non è assolutamente da buttare, anzi vale i soldi spesi, ma le aspettative non sono state soddisfatte.
Però, facendomi convincere dalla grande fama del titolo, ho preso in mano il primo volume di questa opera. Ma con che risultato? Sostanzialmente sono deluso, perché nonostante non possa non riconoscere un certo livello di scrittura e disegno, sono rimasto basito da come si sia conclusa l'opera. A detta di molti è stato un finale "capolavoro", ma dal mio punto di vista solo un'enorme forzatura. Andiamo però per gradi.
Non mi dilungherò sull'esposizione della trama perché è spiegata molto bene nella descrizione nella scheda, quindi partirò direttamente dalla caratterizzazione dei personaggi che, a mio avviso, pecca di essere eccessivamente generica. Capisco che in 4 volumi non si possa approfondire eccessivamente il carattere dei personaggi, ma qui sono troppo labilmente delineati. Non riesco a sentire la tensione della storia se non sono affezionato ai suoi interpreti o comunque non li trovi "interessanti psicologicamente". Il protagonista mi è risultato sia scialbo, sia poco credibile nelle fasi finali. Misaki, che dovrebbe essere la "star" dell'opera, è interessante, ma fino ad un certo punto. Tutti gli altri sono meno che secondari.
La storia parte un pizzico lenta, ma questo è più che giustificabile dal genere di appartenenza del titolo. Di conseguenza avremo una certa mancanza di sostanza negli intrecci narrativi della trama per il primo volume e mezzo, che poi esploderà alla fine del secondo e nel terzo. Qui abbiamo la parte migliore dell'opera secondo me, quando si crea pathos per intuire chi sia "il morto". I problemi purtroppo arrivano nel quarto volume: tutta la prima parte può essere riassunto in "cose", completamente inutili ai fini della trama, per poi giungere ad un finale sì giustificato dai passaggi precedenti della storia, ma contro le leggi stesse della maledizione.
In sostanza una fine affrettata e poco soddisfacente dal mio punto di vista.
Una cosa che sicuramente non si può criticare al titolo è la componente artistica, disegno incredibile, sia nei personaggi che negli sfondi con un'ambientazione che mi ha sempre suscitato una certa angoscia molto adatta al titolo.
Per concludere devo dire che mi aspettavo di più da questa opera, non fraintendetemi, non è assolutamente da buttare, anzi vale i soldi spesi, ma le aspettative non sono state soddisfatte.
<b>Attenzione! Questa recensione potrebbe contenere spoiler.</b>
La cultura horror giapponese più recente (e non solo) si basa su demoni, superstizioni e maledizioni, legate ad un luogo o un oggetto, nate come conseguenza di una morte violenta e che si manifestano nel caso vi si venga a contatto per qualche motivo. "Another" rappresenta perfettamente una di queste categorie.
La trama narra di un giovane ragazzo che, trasferitosi da Tokyo al suo paese natale, si ritrova in un classe che subisce da anni l'influsso di una maledizione che, nel caso non si rispettino alcune regole, provoca numerosi decessi tra le persone (studenti e parenti) legate alla 3^C. Inizialmente all'oscuro di ogni cosa, il protagonista dovrà farsi strada tra le paure e i segreti dei suoi compagni di classe per svelare il mistero che sta provocando una tale scia di morte.
Partiamo con le considerazioni riguardo la narrazione. La lettura è molto lineare e comprensibile, una volta arrivati all'ultima pagina tutto sarà chiaro e nessun mistero rimarrà insoluto. Numerosi sono i colpi di scena, soprattutto poco prima del finale che risulta essere adeguato con il resto della storia, molto commovente ma leggermente prevedibile. Una volta che viene chiarito come funziona la maledizione, infatti, si intuirà immediatamente chi sia "il morto" in quanto l'autore, in alcune occasioni, si focalizza su cose apparentemente senza senso che riguardano tale personaggio (Vedere il corvo che urla "Perché?" e altri dettagli). Ma questo è solo il minore dei difetti, in quanto è molto soggettiva l'abilità nel cogliere i particolari che portano poi alla soluzione.
Ciò che mi ha invece più dato fastidio di questo manga sono i comportamenti assurdi, irrazionali e spesso incoerenti degli studenti. Perché quei personaggi che conoscono determinati fatti non parlano chiaramente con Sakakibara, come farebbe ogni persona con un minimo di buon senso, avvisandolo della maledizione che coinvolge la 3^C? Non viene fornita una spiegazione logica a questo fatto, le uniche spiegazioni che gli studenti forniscono sono le seguenti: "Te lo dico il mese prossimo"; "Ogni cosa va detta al momento gusto e non è questo". Ma perché? Perché non dirglielo subito? Un buon horror deve creare suspense e mistero in modo naturale, in questo caso l'autore lo forza in modo totalmente innaturale provocando nel lettore un forte nervosismo nei confronti della storia, che potrebbe essere spiegata già nel primo volume ma che in realtà viene tenuta inutilmente nascosta. Allo stesso modo mi lascia basito l'immaturità di alcuni personaggi che incolpano Sakakibara di aver parlato con Mei e aver dato inizio alla maledizione quando sono loro i primi ad aver tenuto nascosto le "regole del gioco". Inoltre, perché Mei nonostante avesse informazioni importantissime e parte della "chiave" per risolvere il mistero ha aspettato il ritiro per parlarne con la classe? Non poteva farlo prima? Insomma, la storia si basa su delle forzature tanto evidenti quanto assurde che permettono all'autore di allungare il racconto a 20 capitoli quando in realtà ne sarebbero probabilmente bastati la metà se i personaggi si fossero comportati in modo logico.
I disegni sono ben realizzati e soprattutto son chiari, non ci troviamo di fronte a tavole che lasciano a bocca aperta ma si fanno apprezzare. L'edizione della Star Comics è ottima considerando il rapporto qualità/prezzo.
Concludendo devo dire che sono rimato alquanto sconvolto nello scoprire che questo manga abbia avuto un così grande successo. Io, con grande rammarico, devo bocciare quest'opera che, nonostante parta da un'ottima trama, si rivela poi essere un crogiolo di assurdità, montate per forzare un senso di pathos altrimenti inesistente, mischiato a personaggi dai comportamenti del tutto illogici.
La cultura horror giapponese più recente (e non solo) si basa su demoni, superstizioni e maledizioni, legate ad un luogo o un oggetto, nate come conseguenza di una morte violenta e che si manifestano nel caso vi si venga a contatto per qualche motivo. "Another" rappresenta perfettamente una di queste categorie.
La trama narra di un giovane ragazzo che, trasferitosi da Tokyo al suo paese natale, si ritrova in un classe che subisce da anni l'influsso di una maledizione che, nel caso non si rispettino alcune regole, provoca numerosi decessi tra le persone (studenti e parenti) legate alla 3^C. Inizialmente all'oscuro di ogni cosa, il protagonista dovrà farsi strada tra le paure e i segreti dei suoi compagni di classe per svelare il mistero che sta provocando una tale scia di morte.
Partiamo con le considerazioni riguardo la narrazione. La lettura è molto lineare e comprensibile, una volta arrivati all'ultima pagina tutto sarà chiaro e nessun mistero rimarrà insoluto. Numerosi sono i colpi di scena, soprattutto poco prima del finale che risulta essere adeguato con il resto della storia, molto commovente ma leggermente prevedibile. Una volta che viene chiarito come funziona la maledizione, infatti, si intuirà immediatamente chi sia "il morto" in quanto l'autore, in alcune occasioni, si focalizza su cose apparentemente senza senso che riguardano tale personaggio (Vedere il corvo che urla "Perché?" e altri dettagli). Ma questo è solo il minore dei difetti, in quanto è molto soggettiva l'abilità nel cogliere i particolari che portano poi alla soluzione.
Ciò che mi ha invece più dato fastidio di questo manga sono i comportamenti assurdi, irrazionali e spesso incoerenti degli studenti. Perché quei personaggi che conoscono determinati fatti non parlano chiaramente con Sakakibara, come farebbe ogni persona con un minimo di buon senso, avvisandolo della maledizione che coinvolge la 3^C? Non viene fornita una spiegazione logica a questo fatto, le uniche spiegazioni che gli studenti forniscono sono le seguenti: "Te lo dico il mese prossimo"; "Ogni cosa va detta al momento gusto e non è questo". Ma perché? Perché non dirglielo subito? Un buon horror deve creare suspense e mistero in modo naturale, in questo caso l'autore lo forza in modo totalmente innaturale provocando nel lettore un forte nervosismo nei confronti della storia, che potrebbe essere spiegata già nel primo volume ma che in realtà viene tenuta inutilmente nascosta. Allo stesso modo mi lascia basito l'immaturità di alcuni personaggi che incolpano Sakakibara di aver parlato con Mei e aver dato inizio alla maledizione quando sono loro i primi ad aver tenuto nascosto le "regole del gioco". Inoltre, perché Mei nonostante avesse informazioni importantissime e parte della "chiave" per risolvere il mistero ha aspettato il ritiro per parlarne con la classe? Non poteva farlo prima? Insomma, la storia si basa su delle forzature tanto evidenti quanto assurde che permettono all'autore di allungare il racconto a 20 capitoli quando in realtà ne sarebbero probabilmente bastati la metà se i personaggi si fossero comportati in modo logico.
I disegni sono ben realizzati e soprattutto son chiari, non ci troviamo di fronte a tavole che lasciano a bocca aperta ma si fanno apprezzare. L'edizione della Star Comics è ottima considerando il rapporto qualità/prezzo.
Concludendo devo dire che sono rimato alquanto sconvolto nello scoprire che questo manga abbia avuto un così grande successo. Io, con grande rammarico, devo bocciare quest'opera che, nonostante parta da un'ottima trama, si rivela poi essere un crogiolo di assurdità, montate per forzare un senso di pathos altrimenti inesistente, mischiato a personaggi dai comportamenti del tutto illogici.
Another è un manga disegnato da Hiro Kiyohara tratto da una precedente light novel scritta da Yukito Ayatsuji e pubblicata nel 2009. Il genere è indubbiamente horror: disegni, dialoghi e le varie atmosfere presenti nel manga lo dimostrano. La prima cosa che viene in mente quando si sfoglia questo manga è la solita domanda "cosa mai potrà accadere ora?": una domanda indispensabile se si tratta di questo genere. La forma con la quale viene presentata la storia e anche, perché no?, le entrate di scena dei personaggi sono ampiamente gradevoli. Di per sé la trama può apparire all'inizio anche fin troppo inverosimile, questo finché il lettore non inizia ad essere incuriosito del proseguire: la trama procede abbastanza lentamente soffermandosi su piccoli particolari tuttavia importanti per capire bene il contesto. A molti potrebbe risultare un manga un poco confusionario: è in effetti difficile riuscire a seguire appieno una storia del genere, se si vuole leggerlo è quindi meglio evitare letture svogliate. Se si evita ciò, terminata l'opera, si potranno apprezzare tutti i dettagli.
Che dire riguardo alla trama? Ci si trova di fronte a ragazzi che frequentano la terza media (attenzione, in Giappone il sistema scolastico è differente), in particolare si vedranno in azione gli alunni della classe 3C, sconvolti da una sorta di "maledizione" che grava su di loro. Poiché sfortunati, essi dovranno frequentare la 3C nell'anno... "con". Chi sarà il prossimo a morire? Cosa faranno i malcapitati per contrastare la situazione? Chi è realmente Mei Misaki?
Apprezzabile è sicuramente l'atmosfera presente nel manga. Esso è un horror di nome... e anche di fatto. Gli ambienti sono cupi, inquietanti, non perdendo però la loro credibilità. Parlo di ambienti nei quali si muovono i personaggi poiché sono una delle cose che maggiormente colpiscono. Come detto prima, anche qui vi è una speciale attenzione ai dettagli. I giochi di ombre sono tanto suggestivi quanto angoscianti. E i personaggi non sono da meno. Le persone sono disegnate in modo abbastanza realistico, ognuno ha le sue caratteristiche e pochi si assomigliano tra di loro. Certi sguardi sono così penetranti da arrivare al lettore: i più deboli di cuore potrebbero anche non voler continuare la lettura di un'opera così terribilmente fantastica. In definitiva, i disegni sono un enorme pregio.
L'edizione italiana, della Star Comics, è ottima sotto tutti i punti di vista. Facile da sfogliare, con sovraccoperta e pagine, non patinate, a colori.
In conclusione, Another è un manga da leggere e, grazie alla fantastica edizione, anche da comperare. Per gli amanti del genere sarà una sorpresa ben gradita, piena di colpi di scena, con un finale impensato. Consiglio a tutti, a meno che qualcuno non possa farvi qualche incubo la notte immaginandosi nella medesima situazione.
Che dire riguardo alla trama? Ci si trova di fronte a ragazzi che frequentano la terza media (attenzione, in Giappone il sistema scolastico è differente), in particolare si vedranno in azione gli alunni della classe 3C, sconvolti da una sorta di "maledizione" che grava su di loro. Poiché sfortunati, essi dovranno frequentare la 3C nell'anno... "con". Chi sarà il prossimo a morire? Cosa faranno i malcapitati per contrastare la situazione? Chi è realmente Mei Misaki?
Apprezzabile è sicuramente l'atmosfera presente nel manga. Esso è un horror di nome... e anche di fatto. Gli ambienti sono cupi, inquietanti, non perdendo però la loro credibilità. Parlo di ambienti nei quali si muovono i personaggi poiché sono una delle cose che maggiormente colpiscono. Come detto prima, anche qui vi è una speciale attenzione ai dettagli. I giochi di ombre sono tanto suggestivi quanto angoscianti. E i personaggi non sono da meno. Le persone sono disegnate in modo abbastanza realistico, ognuno ha le sue caratteristiche e pochi si assomigliano tra di loro. Certi sguardi sono così penetranti da arrivare al lettore: i più deboli di cuore potrebbero anche non voler continuare la lettura di un'opera così terribilmente fantastica. In definitiva, i disegni sono un enorme pregio.
L'edizione italiana, della Star Comics, è ottima sotto tutti i punti di vista. Facile da sfogliare, con sovraccoperta e pagine, non patinate, a colori.
In conclusione, Another è un manga da leggere e, grazie alla fantastica edizione, anche da comperare. Per gli amanti del genere sarà una sorpresa ben gradita, piena di colpi di scena, con un finale impensato. Consiglio a tutti, a meno che qualcuno non possa farvi qualche incubo la notte immaginandosi nella medesima situazione.
Il boom di Another nasce nel 2009 come light novel che successivamente è stata trasposta in manga
Una serie veramente stupenda da recuperare e da essere letta anche tutta d'un fiato.
4 volumi al prezzo di 4,90 euro in una edizione veramente bella con una buona sovraccoperta e (nel primo volume poi diventano tre) ben sei pagine a colori, anche se non su pagina patinata, ottime, questo è uno dei motivi per cui ho dato 9 a questo manga.
-Trama-
La trama è abbastanza conosciuta, una classe che è sotto effetto di una maledizione, gli alunni muoiono uno dopo l'altro per morti molto violente, a volte anche gli insegnanti.
Tutto inizia ventisei anni prima con la morte della ragazza amata da tutti, Misaki.
Gli alunni non volevano accettare la sua morte, allora passavano le giornate come se niente fosse accaduto e lei fosse stata ancora nella classe.
Ma un fatto strano accadde durante la cerimonia dei diplomi, nella foto di classe la ragazza era riapparsa.
Tutto si basa su questa trama molto ben strutturata su tutti i punti di vista. Alcune scene nel manga le ho trovate veramente molto inquietanti.
Altro motivo per cui ho dato nove è infatti la struttura generale del manga e le scene che sono molto inquietanti.
-Dal punto di vista soggettivo-
A mio parere la trama ha contribuito molto nel voto perchè devo dire che riesce a "farti entrare" nelle varie situazioni strane del manga.
Sempre dal punto di vista della storia (almeno per quel che riguarda me) sono riuscito a vedere un po' me stesso in ciò che accade nella storia; non so come mai, ma quando inizi a leggere il primo volume ti dà la sensazione di rivederti negli abituali giorni di scuola delle medie. Quando leggi il primo volume ti da una situazione di vera inquietudine, come se mentre leggi dici: "Adesso che succede?"
Una trama (dal mio punto di vista) ricca di colpi di scena, anche se devo dire in alcuni punti un pochino deludenti, però il bello di questo manga è che ti tiene con il fiato sospeso perchè non sai mai cosa aspettarti.
-I disegni-
So che questa è stata la prima opera del disegnatore e devo dire che per essere la prima opera è veramente molto ben fatta i disegni sono molto particolareggiati, e devo dire che a mio parere è anche molto difficile rendere delle scene horror in un manga, come invece è più facile renderle in un anime.
-Dal punto di vista soggettivo-
Posso dire che a mio parere il character design lo trovo molto curato nel suo stile. Hanno contribuito molto nel voto anche gli sfondi. Nei disegni c'è un eccessivo uso del nero che anche se una certa situazione si svolge durante il giorno riesce a creare un' atmosfera molto inquietante (almeno, questo è l'effetto che è riuscito a dare a me).
-Nel complesso-
Io ho deciso di dare un voto come il 9 perchè è un manga con una trama molto ben strutturata, ricca di suspance e colpi di scena inaspettati e riesce a farti immedesimare nei personaggi ma soprattutto nella storia. Disegni veramente molto curati e particolareggiati che riescono perfettamente ad integrarsi con le varie situazioni horror creando maggiore suspance.
Concludo dicendo che essendo una miniserie è difficile che mi prenda molto come possono fare le serie che vanno dai 10 volumi in poi, ma questa è una delle poche miniserie che sanno esprimere al meglio molti avvenimenti in soli 4 volumi (altro motivo per cui ho messo 9).
Auguro una buona lettura a tutti!
Una serie veramente stupenda da recuperare e da essere letta anche tutta d'un fiato.
4 volumi al prezzo di 4,90 euro in una edizione veramente bella con una buona sovraccoperta e (nel primo volume poi diventano tre) ben sei pagine a colori, anche se non su pagina patinata, ottime, questo è uno dei motivi per cui ho dato 9 a questo manga.
-Trama-
La trama è abbastanza conosciuta, una classe che è sotto effetto di una maledizione, gli alunni muoiono uno dopo l'altro per morti molto violente, a volte anche gli insegnanti.
Tutto inizia ventisei anni prima con la morte della ragazza amata da tutti, Misaki.
Gli alunni non volevano accettare la sua morte, allora passavano le giornate come se niente fosse accaduto e lei fosse stata ancora nella classe.
Ma un fatto strano accadde durante la cerimonia dei diplomi, nella foto di classe la ragazza era riapparsa.
Tutto si basa su questa trama molto ben strutturata su tutti i punti di vista. Alcune scene nel manga le ho trovate veramente molto inquietanti.
Altro motivo per cui ho dato nove è infatti la struttura generale del manga e le scene che sono molto inquietanti.
-Dal punto di vista soggettivo-
A mio parere la trama ha contribuito molto nel voto perchè devo dire che riesce a "farti entrare" nelle varie situazioni strane del manga.
Sempre dal punto di vista della storia (almeno per quel che riguarda me) sono riuscito a vedere un po' me stesso in ciò che accade nella storia; non so come mai, ma quando inizi a leggere il primo volume ti dà la sensazione di rivederti negli abituali giorni di scuola delle medie. Quando leggi il primo volume ti da una situazione di vera inquietudine, come se mentre leggi dici: "Adesso che succede?"
Una trama (dal mio punto di vista) ricca di colpi di scena, anche se devo dire in alcuni punti un pochino deludenti, però il bello di questo manga è che ti tiene con il fiato sospeso perchè non sai mai cosa aspettarti.
-I disegni-
So che questa è stata la prima opera del disegnatore e devo dire che per essere la prima opera è veramente molto ben fatta i disegni sono molto particolareggiati, e devo dire che a mio parere è anche molto difficile rendere delle scene horror in un manga, come invece è più facile renderle in un anime.
-Dal punto di vista soggettivo-
Posso dire che a mio parere il character design lo trovo molto curato nel suo stile. Hanno contribuito molto nel voto anche gli sfondi. Nei disegni c'è un eccessivo uso del nero che anche se una certa situazione si svolge durante il giorno riesce a creare un' atmosfera molto inquietante (almeno, questo è l'effetto che è riuscito a dare a me).
-Nel complesso-
Io ho deciso di dare un voto come il 9 perchè è un manga con una trama molto ben strutturata, ricca di suspance e colpi di scena inaspettati e riesce a farti immedesimare nei personaggi ma soprattutto nella storia. Disegni veramente molto curati e particolareggiati che riescono perfettamente ad integrarsi con le varie situazioni horror creando maggiore suspance.
Concludo dicendo che essendo una miniserie è difficile che mi prenda molto come possono fare le serie che vanno dai 10 volumi in poi, ma questa è una delle poche miniserie che sanno esprimere al meglio molti avvenimenti in soli 4 volumi (altro motivo per cui ho messo 9).
Auguro una buona lettura a tutti!
Un'opera magnifica da recuperare e leggere tutta d'un fiato per evitare di dimenticare particolari che consentano di godersela appieno.
Un manga tratto dalla light novel di Yukito Ayatsuji, che dopo il meritato successo in patria è sbarcato in Italia sottotitolato l'anime di 12 episodi, tuttavia molto diverso dal manga.
Sono inoltre esistenti il live-action, l'OAV ed il volume 0.
Una storia appassionante e ben sceneggiata, personaggi credibili e disegni puliti e precisi.
Hiroshi Kiyohara (nome d'arte Hiro Kiyohara) è, a mio parere, l'illustratrice più promettente degli ultimi tempi: vignette perfette ed efficaci, molto adatte a questo genere di storia, e che in questo caso si sposano magistralmente con la sceneggiatura, tanto da rendermi impossibile immaginarla disegnata da qualche altro autore.
Perfette anche le scelta di inquadrature classiche del genere horror.
Anche se nella maggior parte dei casi situazioni tetre ed angoscianti sono molto difficili da ricreare a fumetti: la mancanza dell'audio e dei movimenti impedisce il totale coinvolgimento dello spettatore nella storia; Another è comunque un thriller di buon livello, capace di colpire il lettore.
Un manga affatto scontato, forse con qualche difetto (come punti lasciati in sospeso), ma comunque di alto livello.
Un manga azzeccato, un lavoro che in soli quattro numeri riesce a trasmettere qualcosa e rimane impresso nella mente.
Una buonissima edizione anche da parte dell'editrice, che ci fornisce un volume corposo, con sovraccoperta e pagine ruvide a colori a soli 4,90€
Veramente consigliato a chiunque.
Un manga tratto dalla light novel di Yukito Ayatsuji, che dopo il meritato successo in patria è sbarcato in Italia sottotitolato l'anime di 12 episodi, tuttavia molto diverso dal manga.
Sono inoltre esistenti il live-action, l'OAV ed il volume 0.
Una storia appassionante e ben sceneggiata, personaggi credibili e disegni puliti e precisi.
Hiroshi Kiyohara (nome d'arte Hiro Kiyohara) è, a mio parere, l'illustratrice più promettente degli ultimi tempi: vignette perfette ed efficaci, molto adatte a questo genere di storia, e che in questo caso si sposano magistralmente con la sceneggiatura, tanto da rendermi impossibile immaginarla disegnata da qualche altro autore.
Perfette anche le scelta di inquadrature classiche del genere horror.
Anche se nella maggior parte dei casi situazioni tetre ed angoscianti sono molto difficili da ricreare a fumetti: la mancanza dell'audio e dei movimenti impedisce il totale coinvolgimento dello spettatore nella storia; Another è comunque un thriller di buon livello, capace di colpire il lettore.
Un manga affatto scontato, forse con qualche difetto (come punti lasciati in sospeso), ma comunque di alto livello.
Un manga azzeccato, un lavoro che in soli quattro numeri riesce a trasmettere qualcosa e rimane impresso nella mente.
Una buonissima edizione anche da parte dell'editrice, che ci fornisce un volume corposo, con sovraccoperta e pagine ruvide a colori a soli 4,90€
Veramente consigliato a chiunque.
Ho finito di leggere (intensamente, lentamente e rigorosamente nelle ore notturne) il manga di Another. Si presenta in tankobon 13x18, della lunghezza di 190 pagine per ogni volume circa. L'opera è figlia della mente di Yukito Ayatsuji non meno di quanto sia figlia della matita di Hiro Kiyohara. Interessantissimo il rapporto che si instaura tra lo scrittore e la disegnatrice, dando la sensazione, sia nel corso dell'opera che nelle poche parole che riservano al lettore in chiusura di ogni volume, di voler cercare, e di aver di fatto raggiunto, un feeling tale da far sembrare Another il prodotto della mente e della mano della stessa persona.
Voglio ora riportare testualmente i punti salienti dei post scriptum del maestro Ayatsuji, così che possiate capire con i vostri occhi di cosa sto parlando…
Post scriptum dell'autore dell'opera originale, Yukito Ayatsuji:
[…] Hiro Kiyohara non solo ha realizzato disegni di grande delicatezza e fascino, ma ha anche saputo creare una splendida opera, personalizzandola con spunti e arrangiamenti propri. Durante la pubblicazione del fumetto, visionare di volta in volta le bozze è stato, per me, fonte di grande emozione. Mi ha colpito soprattutto il modo in cui è stato ampliato il ruolo del personaggio di Izumi Akazawa, che nel romanzo originale occupava un posto decisamente più marginale. Inoltre, anche il climax finale è stato oggetto di una revisione che ha permesso sviluppi molto interessanti e svincolati dalla forma originaria. Certe critiche, secondo cui le immagini non abbiano la stessa dignità del testo stampato, sono state messe definitivamente a tacere grazie alla tecnica sopraffina espressa in questo fumetto. Considerando tutto ciò, ritengo che questa versione di Another sia, senza esagerazioni, un capolavoro. […]
Another sembra un viaggio in se stessi prima ancora che negli ambienti della trama. E' come se in ogni momento volesse farci riflettere in silenzio, lontano dal mondo e da quello che intorno accade, in una dimensione in cui il tempo sembra essersi fermato e ci siamo solo noi e la nostra idea fissa. Questo spesso contribuisce in modo geniale ad amplificare la sensazione di terrore, dilatando la percezione temporale; ma più che di terrore sarebbe opportuno dire di inquietudine, in quanto Another pur essendo definito, certo per semplicità descrittiva, un horror, non rispetta (io direi, per fortuna) gli standard del genere, giocando sempre con l'introspezione, con il mistero che alberga nella mente anziché con il climax delle paure. Anzi, ad incrementare ancora di più la sensazione di angoscia in Another sarà proprio il contrario di quello che solitamente si usa nell'horror, fondamentalmente basato sul fulmineo colpo di scena, e cioè quasi una rassegnazione che pervade i personaggi, sempre più consapevoli della maledizione. I loro animi si mostreranno al lettore eternamente combattuti tra la sconfitta e la voglia di sconfiggere la sventura che incombe sulle loro vite. La speranza di cambiare un destino che forse è già segnato e lentamente si avvicina inesorabile al suo epilogo.
Complessivamente mi sento di dare un buon voto a quest'opera, superiore a quello che ho dato qualche mese fa all'anime, che pur essendo ben fatto presentava qualche incertezza descrittiva e qualche passo falso nella concatenazione degli eventi. Hiro Kiyohara e Yukito Ayatsuji riescono in quattro volumetti a focalizzare l'attenzione sui punti salienti della vicenda, non mancando mai di allontanarsi dalla trama tutte le volte che vogliono proiettarci nella psicologia di questo o quel personaggio. Consigliatissimo a tutti coloro che sono stanchi di infiniti e ripetuti combattimenti a cui sempre più spesso ci stanno abituando di questi tempi. Consigliatissimo a tutti quelli che hanno voglia di sfogliare pagine assaporando gli esiti di una storia che ha la forma del manga ma la sostanza di un'ottima pellicola cinematografica.
Voglio ora riportare testualmente i punti salienti dei post scriptum del maestro Ayatsuji, così che possiate capire con i vostri occhi di cosa sto parlando…
Post scriptum dell'autore dell'opera originale, Yukito Ayatsuji:
[…] Hiro Kiyohara non solo ha realizzato disegni di grande delicatezza e fascino, ma ha anche saputo creare una splendida opera, personalizzandola con spunti e arrangiamenti propri. Durante la pubblicazione del fumetto, visionare di volta in volta le bozze è stato, per me, fonte di grande emozione. Mi ha colpito soprattutto il modo in cui è stato ampliato il ruolo del personaggio di Izumi Akazawa, che nel romanzo originale occupava un posto decisamente più marginale. Inoltre, anche il climax finale è stato oggetto di una revisione che ha permesso sviluppi molto interessanti e svincolati dalla forma originaria. Certe critiche, secondo cui le immagini non abbiano la stessa dignità del testo stampato, sono state messe definitivamente a tacere grazie alla tecnica sopraffina espressa in questo fumetto. Considerando tutto ciò, ritengo che questa versione di Another sia, senza esagerazioni, un capolavoro. […]
Another sembra un viaggio in se stessi prima ancora che negli ambienti della trama. E' come se in ogni momento volesse farci riflettere in silenzio, lontano dal mondo e da quello che intorno accade, in una dimensione in cui il tempo sembra essersi fermato e ci siamo solo noi e la nostra idea fissa. Questo spesso contribuisce in modo geniale ad amplificare la sensazione di terrore, dilatando la percezione temporale; ma più che di terrore sarebbe opportuno dire di inquietudine, in quanto Another pur essendo definito, certo per semplicità descrittiva, un horror, non rispetta (io direi, per fortuna) gli standard del genere, giocando sempre con l'introspezione, con il mistero che alberga nella mente anziché con il climax delle paure. Anzi, ad incrementare ancora di più la sensazione di angoscia in Another sarà proprio il contrario di quello che solitamente si usa nell'horror, fondamentalmente basato sul fulmineo colpo di scena, e cioè quasi una rassegnazione che pervade i personaggi, sempre più consapevoli della maledizione. I loro animi si mostreranno al lettore eternamente combattuti tra la sconfitta e la voglia di sconfiggere la sventura che incombe sulle loro vite. La speranza di cambiare un destino che forse è già segnato e lentamente si avvicina inesorabile al suo epilogo.
Complessivamente mi sento di dare un buon voto a quest'opera, superiore a quello che ho dato qualche mese fa all'anime, che pur essendo ben fatto presentava qualche incertezza descrittiva e qualche passo falso nella concatenazione degli eventi. Hiro Kiyohara e Yukito Ayatsuji riescono in quattro volumetti a focalizzare l'attenzione sui punti salienti della vicenda, non mancando mai di allontanarsi dalla trama tutte le volte che vogliono proiettarci nella psicologia di questo o quel personaggio. Consigliatissimo a tutti coloro che sono stanchi di infiniti e ripetuti combattimenti a cui sempre più spesso ci stanno abituando di questi tempi. Consigliatissimo a tutti quelli che hanno voglia di sfogliare pagine assaporando gli esiti di una storia che ha la forma del manga ma la sostanza di un'ottima pellicola cinematografica.
Trama: Pur se abbastanza articolata la trama non si discosta poi troppo dalla "classica" storia horror; c'è una maledizione nella scuola frequentata dai protagonisti, in particolare una maledizione che ha a che fare con la loro classe, e con il numero degli alunni di quest'ultima; detto questo mi fermo, perché si sa in queste storie non bisogna svelare troppo e troppo in fretta.
Grafica: La parte grafica, fa egregiamente il suo lavoro, con molti primi piani dei personaggi e ambienti in cui questi si muovono molto scuri e tetri, c'è un molto nero in questo manga quasi appunto a discapito degli sfondi che praticamente sono solo abbozzati; "attenzione", non che questo sia un male dato che cosi prevale il lato psicologico dei personaggi e le loro inquietanti espressioni, a tutto beneficio dell'immedesimazione nella storia del lettore.
C'è anche da dire che l'autrice dal terzo tankobon in poi (forse per i tempi stretti di pubblicazione) ha realizzato tutti i disegni al computer, francamente io non ho trovato differenze sostanziali, ma continuo a preferire che i disegnatori usino matite e chine alla vecchia maniera magari usando il pc come una cosa in più e non come lo strumento principale.
Valutazione: La storia infine è piacevole, non viene tirata per le lunghe (4 volumi in tutto) ed è scritta bene - si vede che c'è l'autore del romanzo dietro - e sa come catturare l'attenzione del lettore. Certo per far sì che questo manga prenda il lettore, bisogna che come in ogni film horror che si rispetti, si disconnetta il cervello su alcuni punti ed si prendano certi buchi/forzature della trama e ci si passi sopra senza pensarci troppo: tipo quando incominciano a morire una quantità impressionante di persone e la gente non sembra interessarsene più di tanto, compresa la polizia; certo nell'ultimo volumetto l'autore cerca di dare una spiegazione, che comunque lascia scappare una risata più che essere presa seriamente. L'ultimo volume in questo senso è un po' il peggiore della serie, perché oltre all'agognato finale mette in scena la spiegazione ridicola delle morti data da un poliziotto, ed un'imbarazzante breve scena dove i ragazzi coinvolti nella storia non si sa perché ricevono la visita delle sorelle più adulte ed incomincia una piccola commedia degli equivochi che non c'entra nulla, se non che l'editor abbia detto all'autore di stemperare un po' l'atmosfera oppressiva del manga con delle battute divertenti.
Per finire un plauso all'edizione della Star Comics, che ad un giusto prezzo a fatto un lavoro egregio, con pagine che non perdono colore, nonostante ogni tavola del manga, come già detto trabocchi di inchiostro nero
I pro:
- Atmosfera resa bene.
- Se piacciono le storie horror.
I contro:
- Se non piacciono gli horror
- Se non piacciono le storie meditative, senza azione.
Grafica: La parte grafica, fa egregiamente il suo lavoro, con molti primi piani dei personaggi e ambienti in cui questi si muovono molto scuri e tetri, c'è un molto nero in questo manga quasi appunto a discapito degli sfondi che praticamente sono solo abbozzati; "attenzione", non che questo sia un male dato che cosi prevale il lato psicologico dei personaggi e le loro inquietanti espressioni, a tutto beneficio dell'immedesimazione nella storia del lettore.
C'è anche da dire che l'autrice dal terzo tankobon in poi (forse per i tempi stretti di pubblicazione) ha realizzato tutti i disegni al computer, francamente io non ho trovato differenze sostanziali, ma continuo a preferire che i disegnatori usino matite e chine alla vecchia maniera magari usando il pc come una cosa in più e non come lo strumento principale.
Valutazione: La storia infine è piacevole, non viene tirata per le lunghe (4 volumi in tutto) ed è scritta bene - si vede che c'è l'autore del romanzo dietro - e sa come catturare l'attenzione del lettore. Certo per far sì che questo manga prenda il lettore, bisogna che come in ogni film horror che si rispetti, si disconnetta il cervello su alcuni punti ed si prendano certi buchi/forzature della trama e ci si passi sopra senza pensarci troppo: tipo quando incominciano a morire una quantità impressionante di persone e la gente non sembra interessarsene più di tanto, compresa la polizia; certo nell'ultimo volumetto l'autore cerca di dare una spiegazione, che comunque lascia scappare una risata più che essere presa seriamente. L'ultimo volume in questo senso è un po' il peggiore della serie, perché oltre all'agognato finale mette in scena la spiegazione ridicola delle morti data da un poliziotto, ed un'imbarazzante breve scena dove i ragazzi coinvolti nella storia non si sa perché ricevono la visita delle sorelle più adulte ed incomincia una piccola commedia degli equivochi che non c'entra nulla, se non che l'editor abbia detto all'autore di stemperare un po' l'atmosfera oppressiva del manga con delle battute divertenti.
Per finire un plauso all'edizione della Star Comics, che ad un giusto prezzo a fatto un lavoro egregio, con pagine che non perdono colore, nonostante ogni tavola del manga, come già detto trabocchi di inchiostro nero
I pro:
- Atmosfera resa bene.
- Se piacciono le storie horror.
I contro:
- Se non piacciono gli horror
- Se non piacciono le storie meditative, senza azione.
Another è un manga horror che tesse le sue trame nella cittadina di Yomiyama Nord, per essere più precisi nella classe 3°C della scuola media della città. La leggenda vuole che da ventisei anni a quella parte, in quella classe, si verifichino diverse morti sospette e ci sia un unico modo per fermarle. Ovviamente proseguendo con la storia i dettagli sulla maledizione aumentano.
Protagonista di questa storia è Koichi Sasakikabara, che, trasferitosi a Yomiyama, si ritroverà studente nella 3°C e verrà coinvolto nella maledizione.
Another stato tratto da una light novel di Yukito Ayatsuji uscita nel 2009 e i disegni sono stati affidati alla mano di Hiro Kiyohara, che ha reso al meglio le cupe atmosfere andate a crearsi.
La narrazione è scorrevole e suspence e colpi di scena non mancano mai, il tutto fa si che sia impossibile staccare gli occhi dalla lettura.
I personaggi sono ben caratterizzati, specialmente, ed è ovvio, i protagonisti, che spesso sembrano celare qualcosa di cupo, che porta a formare ipotesi e dubbi su come continuerà.
Il finale di certo è molto inaspettato, ma a me non dice molto, anzi, mi ha un po' lasciato l'amaro in bocca e questo ha influito nell'abbassare, di poco, il mio voto a questo manga, che comunque reputo ottimo.
I disegni li ho trovati ottimi,specialmente alcune tavole, che rendono abbastanza inquietante la la scena e trasmettono bene le emozioni dei vari personaggi; grazie alla Star Comics possiamo anche godere delle pagine a colori.
A conti fatti reputo quindi Another un gran bel manga, che in quattro numeri riesce a tenerti incollato fino alla risoluzione finale.
Ciliegina sulla torta, poi, l'edizione Star Comics che 4.90€ offre sovraccoperta, pagine a colori e carta di qualità, come sempre.
Insomma Another è un manga da leggere, specialmente se vi piacciono storie cupe e misteriose, perché ne vale la pena.
Protagonista di questa storia è Koichi Sasakikabara, che, trasferitosi a Yomiyama, si ritroverà studente nella 3°C e verrà coinvolto nella maledizione.
Another stato tratto da una light novel di Yukito Ayatsuji uscita nel 2009 e i disegni sono stati affidati alla mano di Hiro Kiyohara, che ha reso al meglio le cupe atmosfere andate a crearsi.
La narrazione è scorrevole e suspence e colpi di scena non mancano mai, il tutto fa si che sia impossibile staccare gli occhi dalla lettura.
I personaggi sono ben caratterizzati, specialmente, ed è ovvio, i protagonisti, che spesso sembrano celare qualcosa di cupo, che porta a formare ipotesi e dubbi su come continuerà.
Il finale di certo è molto inaspettato, ma a me non dice molto, anzi, mi ha un po' lasciato l'amaro in bocca e questo ha influito nell'abbassare, di poco, il mio voto a questo manga, che comunque reputo ottimo.
I disegni li ho trovati ottimi,specialmente alcune tavole, che rendono abbastanza inquietante la la scena e trasmettono bene le emozioni dei vari personaggi; grazie alla Star Comics possiamo anche godere delle pagine a colori.
A conti fatti reputo quindi Another un gran bel manga, che in quattro numeri riesce a tenerti incollato fino alla risoluzione finale.
Ciliegina sulla torta, poi, l'edizione Star Comics che 4.90€ offre sovraccoperta, pagine a colori e carta di qualità, come sempre.
Insomma Another è un manga da leggere, specialmente se vi piacciono storie cupe e misteriose, perché ne vale la pena.
Koichi si trasferisce ad anno scolastico già iniziato nella 3^C della scuola media di Yomiyama nord, si accorge subito che in quella classe c'è un'atmosfera tesa e surreale, in più sembrano esserci una ragazza guercia che solo lui riesce a vedere ed un segreto che nessuno vuole svelargli. Koichi cercherà di fare chiarezza, nel frattempo attorno a lui fioccheranno morti a go-go tutti vittime di una misteriosa maledizione.
Lo svolgimento dei fatti lo trovo nel complesso sensato e il crescente senso di angoscia e paranoia tra gli studenti è reso bene. La spiegazione finale risulta un po' noiosa con tutte quelle statistiche sulle classi maledette del passato, ma la pecca più grande di questo manga è sicuramente il fatto che nessuno, soprattutto all'inizio, finisca una frase, a mio avviso è un metodo snervante e innaturale di aumentare la suspance. Quante volte ho dovuto vedere l'interlocutore di turno dire a Koichi qualcosa tipo "In realtà devi sapere che..." squilla il cellulare o un'altra scemenza "...continueremo il discorso un'altra volta". Una persona normale proverebbe ad usare la forza affinché il suddetto interlocutore sputi il rospo, Koichi invece accetta la cosa come giusta e normale facendo ulteriormente incavolare il lettore.
Nel complesso un manga discreto di soli 4 numeri, niente di eccezionale, ma sicuramente un buon modo per passare il tempo.
Lo svolgimento dei fatti lo trovo nel complesso sensato e il crescente senso di angoscia e paranoia tra gli studenti è reso bene. La spiegazione finale risulta un po' noiosa con tutte quelle statistiche sulle classi maledette del passato, ma la pecca più grande di questo manga è sicuramente il fatto che nessuno, soprattutto all'inizio, finisca una frase, a mio avviso è un metodo snervante e innaturale di aumentare la suspance. Quante volte ho dovuto vedere l'interlocutore di turno dire a Koichi qualcosa tipo "In realtà devi sapere che..." squilla il cellulare o un'altra scemenza "...continueremo il discorso un'altra volta". Una persona normale proverebbe ad usare la forza affinché il suddetto interlocutore sputi il rospo, Koichi invece accetta la cosa come giusta e normale facendo ulteriormente incavolare il lettore.
Nel complesso un manga discreto di soli 4 numeri, niente di eccezionale, ma sicuramente un buon modo per passare il tempo.
"Another" qua, "Another" là: tutti che parlano di questo anime horror. Appena la Star Comics ha annunciato la versione manga in Italia mi son detta "Bene, e adesso proviamolo!". Non digerisco molto gli horror e quindi non riuscendo a vedere l'anime, sono andata contro me stessa e almeno il manga l'ho voluto testare. Non me ne sono pentita e mi fa molto piacere!
La storia è di Yukito Ayatsuji, messa giù sotto forma di light novel, i disegni sono stati affidati a Hiro Kiyohara. Questo seinen saprà tenervi con gli occhi incollati nelle pagine nere come la pece, piene di misteri che solo nell'ultimo volume saranno risolti. Il protagonista di questa storia è Koichi, dai polmoni cagionevoli, si trasferisce dai nonni a causa del trasferimento del padre, ricercatore universitario, in India. Il primo giorno alla nuova scuola, si rivela essere il giorno del suo secondo ricovero in ospedale. Lì, incontra per la prima volta Mei Misaki, una sua futura compagna di classe alla Yomiyama Nord. Finita la Golden week, Koichi fa il suo ingresso nella scuola, ma nota quasi subito, anche grazie agli avvertimenti della zia Reiko, che l'aria a scuola è cupa, sopratutto nella sua classe, la III C, la classe maledetta! Succederanno tante cose, e sono tutte da seguire per filo e per segno, altrimenti si perde il nesso. Il ritmo è ottimo, in tutti e quattro i volumi, con un climax degno della definizione di "climax" stesso.
Vogliamo parlare dell'edizione? Davvero ottima! 4.90€ che valgono fino ai centesimi! Carta bianca che esalta le chiazze di nero presenti nelle scene più crude, sovraccoperta lucida, pagine a colori... cosa volere di più? Davvero 10 e lode alla Star Comics che difficilmente delude le aspettative.
In conclusione posso dire che sebbene non abbia visto l'anime, questo manga è davvero spettacolare e intenso, un seinen che lascia il segno. Il livello psicologico è altissimo e in certi punti il lettore stesso respira un'aria davvero molto pesante. E' sorprendente il livello emotivo che trasmettono le espressioni dei personaggi, soprattutto lo sguardo, a volte spento, a volte rassegnato, a volte spaventato, a volte speranzoso. Lo stile di Kiyohara si adatta perfettamente a tutte queste atmosfere dando vita ai personaggi inventati dal maestro Ayatsuji. Sono completamente soddisfatta dell'acquisto! Chissà, un giorno riuscirò a vedere anche l'anime, tutto può succedere. Voto finale: un 9 meritato!
La storia è di Yukito Ayatsuji, messa giù sotto forma di light novel, i disegni sono stati affidati a Hiro Kiyohara. Questo seinen saprà tenervi con gli occhi incollati nelle pagine nere come la pece, piene di misteri che solo nell'ultimo volume saranno risolti. Il protagonista di questa storia è Koichi, dai polmoni cagionevoli, si trasferisce dai nonni a causa del trasferimento del padre, ricercatore universitario, in India. Il primo giorno alla nuova scuola, si rivela essere il giorno del suo secondo ricovero in ospedale. Lì, incontra per la prima volta Mei Misaki, una sua futura compagna di classe alla Yomiyama Nord. Finita la Golden week, Koichi fa il suo ingresso nella scuola, ma nota quasi subito, anche grazie agli avvertimenti della zia Reiko, che l'aria a scuola è cupa, sopratutto nella sua classe, la III C, la classe maledetta! Succederanno tante cose, e sono tutte da seguire per filo e per segno, altrimenti si perde il nesso. Il ritmo è ottimo, in tutti e quattro i volumi, con un climax degno della definizione di "climax" stesso.
Vogliamo parlare dell'edizione? Davvero ottima! 4.90€ che valgono fino ai centesimi! Carta bianca che esalta le chiazze di nero presenti nelle scene più crude, sovraccoperta lucida, pagine a colori... cosa volere di più? Davvero 10 e lode alla Star Comics che difficilmente delude le aspettative.
In conclusione posso dire che sebbene non abbia visto l'anime, questo manga è davvero spettacolare e intenso, un seinen che lascia il segno. Il livello psicologico è altissimo e in certi punti il lettore stesso respira un'aria davvero molto pesante. E' sorprendente il livello emotivo che trasmettono le espressioni dei personaggi, soprattutto lo sguardo, a volte spento, a volte rassegnato, a volte spaventato, a volte speranzoso. Lo stile di Kiyohara si adatta perfettamente a tutte queste atmosfere dando vita ai personaggi inventati dal maestro Ayatsuji. Sono completamente soddisfatta dell'acquisto! Chissà, un giorno riuscirò a vedere anche l'anime, tutto può succedere. Voto finale: un 9 meritato!
Morte: variazione sul tema.
Gli ingredienti base ci sono tutti. Maledizioni, studenti "particolari", ambientazioni macabre, personaggi oscuri fanno da cornice ad una storia costellata di morti violente e sanguinose.
Nulla di nuovo sul fronte orientale, in altre parole.
Eppure "Another" riesce a stupire e lo fa con l'invito a ragionare su dinamiche assai più terrene. Una di queste, l'emarginazione. Capita così che il branco (classe), capeggiato dal capo (capoclasse), decide per la propria salvaguardia di emarginare un compagno (un "diverso" o un "dissidente", per qualche motivo) senza che questi possa rimediare o controbattere. A lui il peso di capire, e il peso di sopportare; per il resto della classe semplicemente non esiste. E guai tentare di rompere tale vincolo: oltre a ricoprire il ruolo di emarginato, gli toccherebbe anche sorreggere quello di capro espiatorio. Così, tutti si adeguano al volere del branco, in cerca del lieto fine, perché questo è ciò che può salvarli.
O meglio, potrebbe.
Gli ingredienti base ci sono tutti. Maledizioni, studenti "particolari", ambientazioni macabre, personaggi oscuri fanno da cornice ad una storia costellata di morti violente e sanguinose.
Nulla di nuovo sul fronte orientale, in altre parole.
Eppure "Another" riesce a stupire e lo fa con l'invito a ragionare su dinamiche assai più terrene. Una di queste, l'emarginazione. Capita così che il branco (classe), capeggiato dal capo (capoclasse), decide per la propria salvaguardia di emarginare un compagno (un "diverso" o un "dissidente", per qualche motivo) senza che questi possa rimediare o controbattere. A lui il peso di capire, e il peso di sopportare; per il resto della classe semplicemente non esiste. E guai tentare di rompere tale vincolo: oltre a ricoprire il ruolo di emarginato, gli toccherebbe anche sorreggere quello di capro espiatorio. Così, tutti si adeguano al volere del branco, in cerca del lieto fine, perché questo è ciò che può salvarli.
O meglio, potrebbe.
E' il 2009 quando esplode il fenomeno di "Another", una Light Novel di genere Horror firmata da Yukito Ayatsuji. Il crescente apprezzamento di pubblico e critica ha trasformato l'opera originale nel classico "Cross-Media" dove la storia viene riadattata con leggere differenze in manga, anime e live action. La rivisitazione cartacea in questione è stata affidata al pennino di Hiro Kiyohara (Conosciuto in Italia per Holiday e Tsumitsuki) che ha già dimostrato di essere a suo agio con atmosfere cupe e pesanti.
Koichi ha sempre vissuto da solo con il padre, ma un problema di salute l'ha costretto a trasferirsi dai nonni. Qui inizierà la scuola in una nuova classe, ma gli ambigui comportamenti dei compagni lo porteranno a scoprire una shockante verità legata a maledizioni e superstizioni, delle quali sembra farne le spese soprattutto la misteriosa Mei Misaki. Inizia così una cupa investigazione alla ricerca della verità.
L'atmosfera pesante che caratterizza l'intera storia è presente fin dalle prime pagine, opprimendo il protagonista ed il lettore stesso con la sua cupa presenza, mentre lo sviluppo procede in modo continuo e sostenuto, ma mai eccessivamente serrato, tenendo sempre alta l'attenzione del lettore e sfruttando perfettamente i colpi di scena per sorprendere con risvolti violenti ed inattesi.
I personaggi offrono una discreta caratterizzazione, tra i quali spiccano ovviamente i protagonisti che vantano una prevedibile sfumatura misteriosa e tenebrosa, lasciando sempre spazio a dubbi e supposizioni. Saranno proprio quest'ultime a donare l'ottima levigatura finale al sistema narrativo dell'opera, perché l'autore sfrutta abilmente la sua capacità di giocare con la mente del lettore per indirizzarlo verso ipotesi spesso errate e ben presto smentite, aumentando in modo sensibile l'attrattiva verso lo stesso.
Tutte queste qualità -giocare con la mente del lettore, la narrazione sostenuta e la pesante atmosfera - collimano nell'incredibile climax finale che lascia a bocca aperta fino all'ultima pagina e - pur presentando alcune forzature sulla quali è semplice soprassedere - non si potrà sicuramente definire prevedibile.
Il tratto deciso di Hiro Kiyohara viene risaltato egregiamente dagli sfondi sporchi e, soprattutto, dall'inteso uso di neri e retini pesanti. Questo calza a pennello con l'atmosfera del manga, esaltando in modo esponenziale l'effetto della stessa - si può affermare che si completino a vicenda - grazie anche alle accurate scelte registiche che sfruttano egregiamente le prospettive.
Va sottolineata soprattutto l'ottima scelta per le scene più violente dove - in un abile gioco di primi piani e ombreggiature - si indugia poco sulle immagini più crude, esaltando la paura e il terrore che scaturisce perché si va a raggirare quel senso di surrealismo donato dalle classiche scene "splatter".
Leggermente fuori luogo sono invece i siparietti comici. Nelle battute iniziali sono accettabili, ma proseguendo risultano fuori luogo e non necessarie - anche se riuscite - perché spezzano inutilmente l'atmosfera accuratamente ricreata. Fortunatamente sono poche e rade.
La Star Comics offre quattro albi di elevata qualità, sfruttando materiali flessibili ma resistenti ed una carta grigiastra senza trasparenze, che ben si presta allo stile grafico dell'opera. A sorprendere è la presenza di pagine a colori e la sovraccoperta che raramente sono riscontrabili ad un prezzo tale.
Chiunque segua con passione il genere horror non si può permettere di perdere quest'opera, ma anche i meno avvezzi potranno trovare una fantastica lettura che ben si presta ad essere apprezzata, sia per la sua forma che per il suo contenuto, perché l'atmosfera cupa e oppressiva - che è l'anima di "Another" - è una qualità che va ben oltre il comune horror psicologico, capace al contempo di intrigare grazie al suo semplice ma efficace schema narrativo e giocando con il lettore e le sue convinzioni, indirizzandolo continuamente su false piste, mentre l'accurato comparto grafico ne esalta le qualità permettendo di esprimere al meglio il suo potenziale.
Koichi ha sempre vissuto da solo con il padre, ma un problema di salute l'ha costretto a trasferirsi dai nonni. Qui inizierà la scuola in una nuova classe, ma gli ambigui comportamenti dei compagni lo porteranno a scoprire una shockante verità legata a maledizioni e superstizioni, delle quali sembra farne le spese soprattutto la misteriosa Mei Misaki. Inizia così una cupa investigazione alla ricerca della verità.
L'atmosfera pesante che caratterizza l'intera storia è presente fin dalle prime pagine, opprimendo il protagonista ed il lettore stesso con la sua cupa presenza, mentre lo sviluppo procede in modo continuo e sostenuto, ma mai eccessivamente serrato, tenendo sempre alta l'attenzione del lettore e sfruttando perfettamente i colpi di scena per sorprendere con risvolti violenti ed inattesi.
I personaggi offrono una discreta caratterizzazione, tra i quali spiccano ovviamente i protagonisti che vantano una prevedibile sfumatura misteriosa e tenebrosa, lasciando sempre spazio a dubbi e supposizioni. Saranno proprio quest'ultime a donare l'ottima levigatura finale al sistema narrativo dell'opera, perché l'autore sfrutta abilmente la sua capacità di giocare con la mente del lettore per indirizzarlo verso ipotesi spesso errate e ben presto smentite, aumentando in modo sensibile l'attrattiva verso lo stesso.
Tutte queste qualità -giocare con la mente del lettore, la narrazione sostenuta e la pesante atmosfera - collimano nell'incredibile climax finale che lascia a bocca aperta fino all'ultima pagina e - pur presentando alcune forzature sulla quali è semplice soprassedere - non si potrà sicuramente definire prevedibile.
Il tratto deciso di Hiro Kiyohara viene risaltato egregiamente dagli sfondi sporchi e, soprattutto, dall'inteso uso di neri e retini pesanti. Questo calza a pennello con l'atmosfera del manga, esaltando in modo esponenziale l'effetto della stessa - si può affermare che si completino a vicenda - grazie anche alle accurate scelte registiche che sfruttano egregiamente le prospettive.
Va sottolineata soprattutto l'ottima scelta per le scene più violente dove - in un abile gioco di primi piani e ombreggiature - si indugia poco sulle immagini più crude, esaltando la paura e il terrore che scaturisce perché si va a raggirare quel senso di surrealismo donato dalle classiche scene "splatter".
Leggermente fuori luogo sono invece i siparietti comici. Nelle battute iniziali sono accettabili, ma proseguendo risultano fuori luogo e non necessarie - anche se riuscite - perché spezzano inutilmente l'atmosfera accuratamente ricreata. Fortunatamente sono poche e rade.
La Star Comics offre quattro albi di elevata qualità, sfruttando materiali flessibili ma resistenti ed una carta grigiastra senza trasparenze, che ben si presta allo stile grafico dell'opera. A sorprendere è la presenza di pagine a colori e la sovraccoperta che raramente sono riscontrabili ad un prezzo tale.
Chiunque segua con passione il genere horror non si può permettere di perdere quest'opera, ma anche i meno avvezzi potranno trovare una fantastica lettura che ben si presta ad essere apprezzata, sia per la sua forma che per il suo contenuto, perché l'atmosfera cupa e oppressiva - che è l'anima di "Another" - è una qualità che va ben oltre il comune horror psicologico, capace al contempo di intrigare grazie al suo semplice ma efficace schema narrativo e giocando con il lettore e le sue convinzioni, indirizzandolo continuamente su false piste, mentre l'accurato comparto grafico ne esalta le qualità permettendo di esprimere al meglio il suo potenziale.
Another è un manga del 2010 diviso in quattro tankobon. La storia narra di una maledizione che uccide ogni anno i ragazzi di una scuola della città di Yomiyama. Per fermare questa maledizione si sceglie ogni anno un alunno che impersona il ruolo di persona che non esiste. Questo ruolo viene affidato a Mei Misaki.
Another non è solo un horror che mi ha davvero tenuto col fiato sospeso fino all'ultimo, ma è anche un manga particolarmente elaborato che fa immedesimare il lettore nella storia. In ogni volume l'atmosfera si faceva sempre più cupa e la voglia di arrivare alla fine della storia non ha tardato ad arrivare. Molto belli anche i disegni, anche se qualche volta capita che ci siano delle carenze. Le pagine a colori sono una delle tante cose belle che ha questo manga. La conclusione mi è sembrata davvero spettacolare e particolarmente coinvolgente, ma il modo con cui si scopre il "morto" è troppo rapido. Tutto sommato, me la sento di dare un 10, il massimo per uno di quei pochissimi horror che ho letto e che mi sono piaciuti veramente.
Another non è solo un horror che mi ha davvero tenuto col fiato sospeso fino all'ultimo, ma è anche un manga particolarmente elaborato che fa immedesimare il lettore nella storia. In ogni volume l'atmosfera si faceva sempre più cupa e la voglia di arrivare alla fine della storia non ha tardato ad arrivare. Molto belli anche i disegni, anche se qualche volta capita che ci siano delle carenze. Le pagine a colori sono una delle tante cose belle che ha questo manga. La conclusione mi è sembrata davvero spettacolare e particolarmente coinvolgente, ma il modo con cui si scopre il "morto" è troppo rapido. Tutto sommato, me la sento di dare un 10, il massimo per uno di quei pochissimi horror che ho letto e che mi sono piaciuti veramente.
La vicenda si svolge con l'operazione ai polmoni di un ragazzo, ovvero Koichi Sakakibara, che viene a conoscenza di una diceria diffusa nella sua nuova scuola media sulla storia di una studentessa, Misaki, morta 26 anni prima in un tragico incidente. Si racconta che la sua classe, la 3C, non volesse arrendersi alla crudele realtà e perciò fecero in modo che la loro compagna fosse ancora seduta nel suo solito banco e che non fosse accaduto nulla; purtroppo questo evento avrà delle forte ripercussioni sulla 3C del futuro e quindi anche su Sakakibara, che viene già tormentato dalla presenza di un'insolita ragazza con una benda su un occhio...
Se state cercando qualcosa che vi faccia venire i brividi o di qualcosa che viene coperto dalla nebbia del mistero, Another è quello che fa per voi!
Hiro Kiyohara è molto brava e raffinata nel suo stile da disegnatrice, è proprio quello che ci voleva per un romanzo ben strutturato come quello di Another, scaturito dalla mente del geniale Yukito Hayatsuji, anche se è stato variato esageratamente, quasi volesse scriverne una di propria inventiva e questo non fa di sicuro piacere ai fans dell'anime (del tutto al di sopra della portata del manga) che avrebbero preferito una ricostruzione più collegata e vincolata ad esso, ma purtroppo sappiamo che al giorno d'oggi anime e manga dello stesso titolo si contraddicono a vicenda.
Ecco alcune variazioni particolarmente irritanti per la mia persona: Akazawa sembra un personaggio completamente diverso, anche caratterialmente (preferisco l'Akazawa dell'anime); poi alcuni personaggi non esistono neanche come la migliore amica di Akazawa (le variazioni sono state incentrate soprattutto su di lei e sul ruolo che copre nella vicenda), che è stata sostituita da Sakuragi... Comunque anche se è così è, sotto aspetto grafico, una bella opera, ben fatta.
Il risultato è stato non del tutto deludente, ecco perché gli assegno un otto, ma anche lodevole.
PS: il consiglio che vi do è di leggere prima il manga e poi vedere l'anime per non rimanere maggiormente delusi (io ho commesso questo sbaglio).
Se state cercando qualcosa che vi faccia venire i brividi o di qualcosa che viene coperto dalla nebbia del mistero, Another è quello che fa per voi!
Hiro Kiyohara è molto brava e raffinata nel suo stile da disegnatrice, è proprio quello che ci voleva per un romanzo ben strutturato come quello di Another, scaturito dalla mente del geniale Yukito Hayatsuji, anche se è stato variato esageratamente, quasi volesse scriverne una di propria inventiva e questo non fa di sicuro piacere ai fans dell'anime (del tutto al di sopra della portata del manga) che avrebbero preferito una ricostruzione più collegata e vincolata ad esso, ma purtroppo sappiamo che al giorno d'oggi anime e manga dello stesso titolo si contraddicono a vicenda.
Ecco alcune variazioni particolarmente irritanti per la mia persona: Akazawa sembra un personaggio completamente diverso, anche caratterialmente (preferisco l'Akazawa dell'anime); poi alcuni personaggi non esistono neanche come la migliore amica di Akazawa (le variazioni sono state incentrate soprattutto su di lei e sul ruolo che copre nella vicenda), che è stata sostituita da Sakuragi... Comunque anche se è così è, sotto aspetto grafico, una bella opera, ben fatta.
Il risultato è stato non del tutto deludente, ecco perché gli assegno un otto, ma anche lodevole.
PS: il consiglio che vi do è di leggere prima il manga e poi vedere l'anime per non rimanere maggiormente delusi (io ho commesso questo sbaglio).