Asadora!
Un primo volume molto convincente disegnato dal noto mangaka Naoki Urasawa.
Dopo una breve introduzione in cui l'autore dichiara di narrare le vicende di una donna senza alcun nome dal dopo guerra ai giorni nostri, passiamo subito alle vicende della bambina Asa, che corre nel bel mezzo di quello che si preannuncia un uragano, per chiamare un dottore che vada dalla madre che sta per partorire.
I movimenti della bambina sono estremamente realistici e la velocità è ben resa, così come il suo carattere decisamente forte emerge già in poche tavole. Gli ambienti così come i personaggi sono ottimamente disegnati, tanto che mano a mano che si sfoglia il volume, si ha la sensazione di muoversi nella realtà dei personaggi del manga.
Se l'impatto iniziale è quello di trovarsi di fronte ad uno slice of life, proseguendo nella lettura la storia vira abilmente direzione prendendo una piega ben più tragica, riuscendo a mantenere però anche un'aria di leggerezza, senza perdere in dramma, grazie al carattere buono ed ottimistico della protagonista Asa.
Tra i vari personaggi, quello che si può descrivere senza incorrere in eventuali spoiler, c'è il ragazzino Sho, che mi permette di tornare anche ad un discorso tecnico. Lo vediamo mentre si accinge a correre, sotto la minaccia incombente dell'uragano, sempre incontrato da Asa: la sua corsa, la sua fatica ed i movimenti sono ben resi, tanto da far ansimare anche il lettore che si trova a sfogliare il volume, un elemento che ero consapevole di trovare, dal momento che ho sempre apprezzato questa capacità nel rendere il movimento in Urasawa. Ma oltre questo aspetto anche la resa dei volti è eccezionale nel tratteggiare via via le diverse emozioni, al punto che anche a prescindere dai dialoghi, si capisce già tutto dal singolo disegno e questo non può che essere un altro punto a favore dell'opera.
Potrei descrivere di più ma reputo che parlarne troppo, rovini il piacere della lettura, anche perché sarebbe meglio acquistarlo, senza saperne troppo, per cui passerò rapidamente al giudizio finale.
Un volume che vale il prezzo a cui è venduto: se amate le opere di Urasawa, questa non può che lasciarvi soddisfatti e con il piacere di tenere tra le mani un opera che è un piacere da sfogliare.
Dopo una breve introduzione in cui l'autore dichiara di narrare le vicende di una donna senza alcun nome dal dopo guerra ai giorni nostri, passiamo subito alle vicende della bambina Asa, che corre nel bel mezzo di quello che si preannuncia un uragano, per chiamare un dottore che vada dalla madre che sta per partorire.
I movimenti della bambina sono estremamente realistici e la velocità è ben resa, così come il suo carattere decisamente forte emerge già in poche tavole. Gli ambienti così come i personaggi sono ottimamente disegnati, tanto che mano a mano che si sfoglia il volume, si ha la sensazione di muoversi nella realtà dei personaggi del manga.
Se l'impatto iniziale è quello di trovarsi di fronte ad uno slice of life, proseguendo nella lettura la storia vira abilmente direzione prendendo una piega ben più tragica, riuscendo a mantenere però anche un'aria di leggerezza, senza perdere in dramma, grazie al carattere buono ed ottimistico della protagonista Asa.
Tra i vari personaggi, quello che si può descrivere senza incorrere in eventuali spoiler, c'è il ragazzino Sho, che mi permette di tornare anche ad un discorso tecnico. Lo vediamo mentre si accinge a correre, sotto la minaccia incombente dell'uragano, sempre incontrato da Asa: la sua corsa, la sua fatica ed i movimenti sono ben resi, tanto da far ansimare anche il lettore che si trova a sfogliare il volume, un elemento che ero consapevole di trovare, dal momento che ho sempre apprezzato questa capacità nel rendere il movimento in Urasawa. Ma oltre questo aspetto anche la resa dei volti è eccezionale nel tratteggiare via via le diverse emozioni, al punto che anche a prescindere dai dialoghi, si capisce già tutto dal singolo disegno e questo non può che essere un altro punto a favore dell'opera.
Potrei descrivere di più ma reputo che parlarne troppo, rovini il piacere della lettura, anche perché sarebbe meglio acquistarlo, senza saperne troppo, per cui passerò rapidamente al giudizio finale.
Un volume che vale il prezzo a cui è venduto: se amate le opere di Urasawa, questa non può che lasciarvi soddisfatti e con il piacere di tenere tra le mani un opera che è un piacere da sfogliare.
Torna finalmente il maestro Urasawa con questa nuova opera che, già dai primi capitoli, ci pone di fronte ad un bel mix di realismo, fantasy e mistero.
Trama: siamo nel 2020, anno delle Olimpiadi, e Tokyo, in fiamme, è minacciata da una strana bestia (che subito richiama alla memoria Godzilla). Ecco che, con un salto nel passato tipico delle opere dell’autore, veniamo catapultati nel 1959, in una Nagoya post-bellica dove si sta per abbattere un tifone. La protagonista, Asa Asada, è una vivace bambina appartenente a una famiglia tanto numerosa quanto povera: per capire il legame tra questi due eventi si dovrà dunque ripercorrere tutta la vita di questa ragazzina. Asa, dopo essere stata rapita da un ladro incontrato a seguito di una banale casualità, per sfuggire al tifone, si ripara insieme a quest’ultimo in un container. Passata la tempesta, i due aprono le porte del loro rifugio: ciò che avranno di fronte sarà solo un desolante spettacolo di devastazione. Mentre cercheranno di aiutare i sopravvissuti rimasti bloccati, la ragazza noterà qualcosa di sconvolgente proprio nella zona in cui dovrebbe esserci la sua abitazione…
Con quest’opera Urasawa riesce, in modo magistrale, a rendere appetibile anche il tema storico della ricostruzione post-bellica che fa da sfondo, grazie a quel pizzico di mistero, tipico delle sue opere, che stimola indubbiamente il lettore a saperne sempre di più. Il maestro, nel corso dei capitoli, scaverà ben a fondo i diversi drammi che molti giapponesi dell’epoca hanno vissuto.
Il carattere curioso, intraprendente e vivace della protagonista si incastra perfettamente con tutto questo ingranaggio, conferendo all’opera una freschezza e un fascino ancora maggiori. Asa non è però l’unico personaggio interessante: ci sono anche il suo amico Sho-chan, costretto a portare avanti il sogno del padre e dei suoi fratelli, e il ladro, che si scoprirà essere un ex pilota di guerra dal carattere forte e deciso. I presupposti per delle ottime caratterizzazioni, a cui l’autore ci ha da sempre abituati, sono lautamente presenti.
Oltre alla magistrale sceneggiatura, un’altra chicca sono le fantastiche tavole di Urasawa, dallo stile ben riconoscibile: il suo tratto deciso e meticoloso nei dettagliati è un qualcosa di meraviglioso, che non si può non apprezzare. L’espressività che riesce a conferire ai suoi personaggi e le sensazioni che riesce a provocare sono sempre qualcosa di indescrivibile.
Unico contro che riesco a trovare, per ora, è il prezzo, forse un po' altino. Se riusciste comunque a passarci sopra, gli spunti e le basi di quest’opera sono talmente promettenti, che credo valga davvero la pena acquistarla, soprattutto come primo approccio all'autore vista la scarsa reperibilità delle sue precedenti opere.
[ recensione dalla mia pagina instagram @japangoo_ ]
Trama: siamo nel 2020, anno delle Olimpiadi, e Tokyo, in fiamme, è minacciata da una strana bestia (che subito richiama alla memoria Godzilla). Ecco che, con un salto nel passato tipico delle opere dell’autore, veniamo catapultati nel 1959, in una Nagoya post-bellica dove si sta per abbattere un tifone. La protagonista, Asa Asada, è una vivace bambina appartenente a una famiglia tanto numerosa quanto povera: per capire il legame tra questi due eventi si dovrà dunque ripercorrere tutta la vita di questa ragazzina. Asa, dopo essere stata rapita da un ladro incontrato a seguito di una banale casualità, per sfuggire al tifone, si ripara insieme a quest’ultimo in un container. Passata la tempesta, i due aprono le porte del loro rifugio: ciò che avranno di fronte sarà solo un desolante spettacolo di devastazione. Mentre cercheranno di aiutare i sopravvissuti rimasti bloccati, la ragazza noterà qualcosa di sconvolgente proprio nella zona in cui dovrebbe esserci la sua abitazione…
Con quest’opera Urasawa riesce, in modo magistrale, a rendere appetibile anche il tema storico della ricostruzione post-bellica che fa da sfondo, grazie a quel pizzico di mistero, tipico delle sue opere, che stimola indubbiamente il lettore a saperne sempre di più. Il maestro, nel corso dei capitoli, scaverà ben a fondo i diversi drammi che molti giapponesi dell’epoca hanno vissuto.
Il carattere curioso, intraprendente e vivace della protagonista si incastra perfettamente con tutto questo ingranaggio, conferendo all’opera una freschezza e un fascino ancora maggiori. Asa non è però l’unico personaggio interessante: ci sono anche il suo amico Sho-chan, costretto a portare avanti il sogno del padre e dei suoi fratelli, e il ladro, che si scoprirà essere un ex pilota di guerra dal carattere forte e deciso. I presupposti per delle ottime caratterizzazioni, a cui l’autore ci ha da sempre abituati, sono lautamente presenti.
Oltre alla magistrale sceneggiatura, un’altra chicca sono le fantastiche tavole di Urasawa, dallo stile ben riconoscibile: il suo tratto deciso e meticoloso nei dettagliati è un qualcosa di meraviglioso, che non si può non apprezzare. L’espressività che riesce a conferire ai suoi personaggi e le sensazioni che riesce a provocare sono sempre qualcosa di indescrivibile.
Unico contro che riesco a trovare, per ora, è il prezzo, forse un po' altino. Se riusciste comunque a passarci sopra, gli spunti e le basi di quest’opera sono talmente promettenti, che credo valga davvero la pena acquistarla, soprattutto come primo approccio all'autore vista la scarsa reperibilità delle sue precedenti opere.
[ recensione dalla mia pagina instagram @japangoo_ ]