Fruits Basket
Questo manga ha un posto speciale nel mio cuore e non manco mai di consigliarlo a tutti, soprattutto a chi si accosta al mondo dei manga. La storia parte come shojo abbastanza classico, ambientazione scolastica, pone le basi per un triangolo romantico, e la protagonista è la classica bellina, che sa di poco, ma è un distillato di bontà.
Ecco, Tohru, la protagonista, è il personaggio a mio parere più debole in assoluto nella storia. La reggo molto poco, lo ammetto. La sua sola presenza ha un che di salvifico, quasi un essere miracoloso che riporta linfa vitale e amore in qualunque anima persa con cui viene a contatto. Un po' troppo, a mio avviso, anche perchè non fa assolutamente nulla, se non trovare sempre una parola buona per chiunque, in qualsiasi situazione, anche quando si trova in grave pericolo. Se prova un sentimento negativo, si sente in colpa, si sente un mostro. E quando non salva l'anima di qualcuno, fa la svampita.
Con una premessa così, viene da chiedersi cosa ci sia di bello in questo manga. Beh, tutto il resto. La varietà di emozioni e di umanità che ci offrono i componenti della famiglia Sohma è molto vasta e vengono trattate ad ampissimo raggio mille sfaccettature dell'animo umano, odio, rancore, vendetta, invidia, pietà, compassione, senso di superiorità e di inferiorità, ma anche amore, rinascita, accettazione di sé e degli altri, amicizia, onestà, fiducia in se stessi e nel prossimo. Il tema genitori/figli, in particolare, è analizzato sotto diversi profili: i rapporti, o non rapporti, che ogni personaggio ha con la propria famiglia costituisce una caratterizzazione molto forte del singolo. Ogni personaggio racchiude un mondo complesso. Non ci sono (a parte Thoru) personaggi bidimensionali, anzi, nel corso della storia emergono lati oscuri, o comunque molto più profondi di quelli apparenti. Personaggi come Kyo, Yuki, Shigure (soprattutto Shigure, un personaggio estremamente complesso ed affascinante), ma anche Kagura, Akito, Hatori, prendono letteralmente vita ed è impossibile non identificarsi non le loro emozioni, i sentimenti che di volta in volta esprimono, è impossibile non pensare "anche io mi sono sentita così, almeno una volta" o "capisco perfettamente cosa vuol dire".
Il lato oscuro dell'opera viene introdotto in uno dei capitoli iniziali, quando il clima è ancora molto leggero e scolastico, con una frase di Hatori a Thoru: tutto questo, cioè le trasformazioni in animali, sembra qualcosa di bello, di divertente, ma è oscuro e maledetto. E infatti, via via, la sensei Takaya, seminando (magistralmente) indizi e immagini che verranno richiamate e spiegate più avanti, imposta una trama ricca di segreti, collegamenti fra i personaggi, con una visione unitaria e complessiva che trovo perfetta. Come accade spesso, anche questo manga era nato come storia molto più breve, ed è stato allungato per l'ottimo riscontro di pubblico, ma la storia è sempre lineare, i richiami sempre puntuali, senza lasciare buchi di trama o inserimenti di personaggi o vicende fuori contesto, e l'opera risulta perfettamente unitaria. La forte malinconia che permea la vicenda è bilanciata da momenti divertenti e gags riuscite. E' una storia di rinascita e speranza, che veicola messaggi molto positivi ed è in grado di emozionare.
Due parole sui disegni: inizialmente più "appuntiti", diventano, via via, sempre più "seriosi", abbastanza uniformi in verità (i lineamenti dei personaggi sono sostanzialmente tutti uguali, cambiano occhi, capelli e vestiti); tuttavia, questo rende bene l'idea della crescita dei personaggi, sia come maturazione emotiva e personale, sia in senso anagrafico (e sotto questo aspetto risulta più un difetto nei personaggi già adulti come Shigure, Hatori e Ayame) e, soprattutto, il passaggio dalla fase iniziale, leggera e giocosa, a quella dei misteri e della maledizione di casa Sohma. Mi piace moltissimo il modo di indicare chi sta parlando, nelle vignette con i soli balloons, mediante un disegno del simbolo del personaggio (l'animale per i Sohma, l'onigiri per Thoru, il pesce per Uo e il fiore per Hana); altra cosa, la sensei utilizza benissimo il contrasto luce/ombra per evidenziare la differenze fra il positivo ed il negativo (in una scena molto bella, ad esempio, Hatori entra alla residenza principale, e, dalla piena luce di fuori, varca la soglia e viene inghiottito nell'ombra). In conclusione, è un'opera da leggere, che lascia dentro emozione e una bella sensazione di speranza.
Ecco, Tohru, la protagonista, è il personaggio a mio parere più debole in assoluto nella storia. La reggo molto poco, lo ammetto. La sua sola presenza ha un che di salvifico, quasi un essere miracoloso che riporta linfa vitale e amore in qualunque anima persa con cui viene a contatto. Un po' troppo, a mio avviso, anche perchè non fa assolutamente nulla, se non trovare sempre una parola buona per chiunque, in qualsiasi situazione, anche quando si trova in grave pericolo. Se prova un sentimento negativo, si sente in colpa, si sente un mostro. E quando non salva l'anima di qualcuno, fa la svampita.
Con una premessa così, viene da chiedersi cosa ci sia di bello in questo manga. Beh, tutto il resto. La varietà di emozioni e di umanità che ci offrono i componenti della famiglia Sohma è molto vasta e vengono trattate ad ampissimo raggio mille sfaccettature dell'animo umano, odio, rancore, vendetta, invidia, pietà, compassione, senso di superiorità e di inferiorità, ma anche amore, rinascita, accettazione di sé e degli altri, amicizia, onestà, fiducia in se stessi e nel prossimo. Il tema genitori/figli, in particolare, è analizzato sotto diversi profili: i rapporti, o non rapporti, che ogni personaggio ha con la propria famiglia costituisce una caratterizzazione molto forte del singolo. Ogni personaggio racchiude un mondo complesso. Non ci sono (a parte Thoru) personaggi bidimensionali, anzi, nel corso della storia emergono lati oscuri, o comunque molto più profondi di quelli apparenti. Personaggi come Kyo, Yuki, Shigure (soprattutto Shigure, un personaggio estremamente complesso ed affascinante), ma anche Kagura, Akito, Hatori, prendono letteralmente vita ed è impossibile non identificarsi non le loro emozioni, i sentimenti che di volta in volta esprimono, è impossibile non pensare "anche io mi sono sentita così, almeno una volta" o "capisco perfettamente cosa vuol dire".
Il lato oscuro dell'opera viene introdotto in uno dei capitoli iniziali, quando il clima è ancora molto leggero e scolastico, con una frase di Hatori a Thoru: tutto questo, cioè le trasformazioni in animali, sembra qualcosa di bello, di divertente, ma è oscuro e maledetto. E infatti, via via, la sensei Takaya, seminando (magistralmente) indizi e immagini che verranno richiamate e spiegate più avanti, imposta una trama ricca di segreti, collegamenti fra i personaggi, con una visione unitaria e complessiva che trovo perfetta. Come accade spesso, anche questo manga era nato come storia molto più breve, ed è stato allungato per l'ottimo riscontro di pubblico, ma la storia è sempre lineare, i richiami sempre puntuali, senza lasciare buchi di trama o inserimenti di personaggi o vicende fuori contesto, e l'opera risulta perfettamente unitaria. La forte malinconia che permea la vicenda è bilanciata da momenti divertenti e gags riuscite. E' una storia di rinascita e speranza, che veicola messaggi molto positivi ed è in grado di emozionare.
Due parole sui disegni: inizialmente più "appuntiti", diventano, via via, sempre più "seriosi", abbastanza uniformi in verità (i lineamenti dei personaggi sono sostanzialmente tutti uguali, cambiano occhi, capelli e vestiti); tuttavia, questo rende bene l'idea della crescita dei personaggi, sia come maturazione emotiva e personale, sia in senso anagrafico (e sotto questo aspetto risulta più un difetto nei personaggi già adulti come Shigure, Hatori e Ayame) e, soprattutto, il passaggio dalla fase iniziale, leggera e giocosa, a quella dei misteri e della maledizione di casa Sohma. Mi piace moltissimo il modo di indicare chi sta parlando, nelle vignette con i soli balloons, mediante un disegno del simbolo del personaggio (l'animale per i Sohma, l'onigiri per Thoru, il pesce per Uo e il fiore per Hana); altra cosa, la sensei utilizza benissimo il contrasto luce/ombra per evidenziare la differenze fra il positivo ed il negativo (in una scena molto bella, ad esempio, Hatori entra alla residenza principale, e, dalla piena luce di fuori, varca la soglia e viene inghiottito nell'ombra). In conclusione, è un'opera da leggere, che lascia dentro emozione e una bella sensazione di speranza.
"Fruits Basket" è un'altalena di emozioni. Non nel senso che sia capace di farti struggere in continuazione, ma perché, a mio parere, la storia e i disegni passano dall'essere mediocri, migliorando in continuazione fino a quasi la fine della storia, per poi perdere qualcosa sul finale...
I disegni, inizialmente, sono abbastanza bruttini. Nel primo volume mi ricordano le forme dei personaggi del manga di Code Geass (so che è uscito dopo, è solo un esempio!), ma, se possibile, con linee ancora più stilizzate. Poi migliorano decisamente tanto, con ammissione stessa dell'autrice nelle postille a inizio capitolo, che quasi si scusa coi lettori. Verso il finale però tornano a calare un po', pur non tornando all'azimut iniziale.
Stesso corso segue la storia: partita con le premesse abbastanza banali e campate per aria, si riprende alla grandissima, approfondendo la storia della famiglia Soma e di questa "maledizione" o delle persone che circondano la protagonista e arrivando a trovare la quadratura del cerchio, riuscendo a rendere interessante l'incipit di partenza deboluccio. Ma anche qui, sul finale (almeno, per i miei gusti) è stata calcata troppo la mano sul cercare di renderla sdolcinata. Ma la cosa fortissima del manga sono sicuramente i personaggi: probabilmente, uno dei manga con miglior sviluppo e caratterizzazione degli stessi, a mio parere. Pensavo che l'autrice, presentando continuamente nuovi personaggi fino alla fine dell'opera, si sarebbe lasciata indietro qualcuno... Ma è riuscita a dare a ciascuno il giusto spessore. Top.
Bocciatura totale, invece, per questa edizione italiana. Dynit, cosa fai? Pannelli stampati male che risultano tagliati, discorsi che escono dalle nuvolette, errori di battitura, rilegature fatte peggio di Bertoldo. Probabilmente la peggiore edizione di un manga che abbia mai visto. Ora capisco perché 12 volumi nuovi di questa Big Love Edition su Amazon venivano a 3,30 euro al volume (ma in origine venivano venduti a 6,90!)
Comunque in conclusione, io non so come prenderlo: alcuni punti nella fase centrale hanno dei picchi altissimi, tanto che sarebbe potuto diventare uno dei miei manga preferiti in assoluto. Però, le parti iniziali e il finale mi hanno fatto un po' ricredere. Tanto che non so se ve lo consiglierei: se vi piacciono tanto i sentimentali, da leggere assolutamente, agli altri consiglio di leggerlo, ma potrebbe non aggradarvi se non lo prendete con le pinze da subito e aspettate la ciccia della storia, ovvero già dal terzo volume.
I disegni, inizialmente, sono abbastanza bruttini. Nel primo volume mi ricordano le forme dei personaggi del manga di Code Geass (so che è uscito dopo, è solo un esempio!), ma, se possibile, con linee ancora più stilizzate. Poi migliorano decisamente tanto, con ammissione stessa dell'autrice nelle postille a inizio capitolo, che quasi si scusa coi lettori. Verso il finale però tornano a calare un po', pur non tornando all'azimut iniziale.
Stesso corso segue la storia: partita con le premesse abbastanza banali e campate per aria, si riprende alla grandissima, approfondendo la storia della famiglia Soma e di questa "maledizione" o delle persone che circondano la protagonista e arrivando a trovare la quadratura del cerchio, riuscendo a rendere interessante l'incipit di partenza deboluccio. Ma anche qui, sul finale (almeno, per i miei gusti) è stata calcata troppo la mano sul cercare di renderla sdolcinata. Ma la cosa fortissima del manga sono sicuramente i personaggi: probabilmente, uno dei manga con miglior sviluppo e caratterizzazione degli stessi, a mio parere. Pensavo che l'autrice, presentando continuamente nuovi personaggi fino alla fine dell'opera, si sarebbe lasciata indietro qualcuno... Ma è riuscita a dare a ciascuno il giusto spessore. Top.
Bocciatura totale, invece, per questa edizione italiana. Dynit, cosa fai? Pannelli stampati male che risultano tagliati, discorsi che escono dalle nuvolette, errori di battitura, rilegature fatte peggio di Bertoldo. Probabilmente la peggiore edizione di un manga che abbia mai visto. Ora capisco perché 12 volumi nuovi di questa Big Love Edition su Amazon venivano a 3,30 euro al volume (ma in origine venivano venduti a 6,90!)
Comunque in conclusione, io non so come prenderlo: alcuni punti nella fase centrale hanno dei picchi altissimi, tanto che sarebbe potuto diventare uno dei miei manga preferiti in assoluto. Però, le parti iniziali e il finale mi hanno fatto un po' ricredere. Tanto che non so se ve lo consiglierei: se vi piacciono tanto i sentimentali, da leggere assolutamente, agli altri consiglio di leggerlo, ma potrebbe non aggradarvi se non lo prendete con le pinze da subito e aspettate la ciccia della storia, ovvero già dal terzo volume.
Ho acquistato la Big Love Edition (12 volumi) di "Fruits Basket" contagiata da un clima di entusiasmo generale, che mi ha convinta a superare le mie resistenze sui disegni e il titolo. Sono lieta di avere ascoltato quei suggerimenti perché anche in quest'opera l'autrice Natsuki Takaya ha dato prova di abilità e sensibilità. Non ho apprezzato questa serie quanto la sua opera successiva "Il canto delle stelle", per me un capolavoro, ma la considero una bella storia nel panorama shoujo.
La trama è già nota anche grazie ad altre recensioni, ma provo a dare un senso a quello che ho colto io. Toru Honda è una ragazza orfana con una storia dolorosa alle spalle. L'eredità che le viene lasciata dai suoi genitori è una natura amorevole e tollerante, associata al desiderio di non arrecare disturbo al prossimo. Sarà questo pensiero a spingerla a vivere in una tenda anziché con gli unici familiari che le sono rimasti al mondo. Per effetto di un incontro con Yuki Soma, ll principe della scuola, Toru si rende conto di avere ubicato questa tenda nella sua proprietà di famiglia. Intenerito e stupito per la condizione di Toru, Yuki le propone di abitare in una stanza della sua casa e, in cambio, la ragazza li supporterà nella gestione domestica. Quando alla famiglia si unirà, dopo un periodo di assenza, un altro componente, Kyo, il primo impatto sarà violento quanto sorprendente. A Toru si rivela il segreto di questa famiglia, i cui componenti si trasformano ciascuno in un animale del segno dello zodiaco cinese quando ricevono un abbraccio (voluto o casuale) dal sesso opposto.
Dopo avere appreso il segreto di questa famiglia, Toru non soltanto mantiene la confidenzialità, ma è interessata a conoscere tutti i suoi membri. Adesso che finalmente Toru può sentirsi parte di un cerchio, di una famiglia che la accoglie e la protegge, è determinata a fare nuove amicizie e scoprire i latifondi che attanagliano le personalità di ciascun membro della famiglia. "Fruits Basket" è la storia di come Toru stringe progressivamente le alleanze con i membri di questa famiglia, le cui vite sono condizionate da una maledizione che la accomuna. Come è prevedibile, con alcuni familiari le riuscirà bene, con altri occorrerà impegnarsi di più e verso un membro in particolare nascerà un sentimento che andrà oltre la semplice amicizia. Un sentimento che la porterà a covare il desiderio di liberarlo dalla maledizione, la più dura tra tutte quelle dei membri della famiglia.
I personaggi di "Fruits Basket" partecipano tutti alla storia come protagonisti e attori in prima fila. Natsuki Takaya ha tessuto le loro storie in modo che il lettore potesse imparare a conoscerli e seguirli nel corso della narrazione. La caratterizzazione di ciascuno di loro è talmente articolata e le loro storie così coinvolgenti, che non stupisce che i personaggi preferiti siano spesso secondari o lontani dalle vicende che riguardano direttamente la protagonista. Questa scelta è stata importante per fare comprendere ai lettori anche il punto di vista degli antagonisti e dei personaggi più strateghi e manipolatori. Allo stesso tempo, spostare l'asse dell'attenzione verso le storie di ciascuno, mi ha fatto pensare a più riprese che Toru in queste vicende sia stato un personaggio di mero collante. Le sue vicende sentimentali, infatti, sono più volte trascurate per lasciare il posto ai drammi degli altri personaggi. Questo aspetto potrebbe non piacere a chi ricerca una storia focalizzata sui due/tre personaggi principali che conquistano la scena con le loro vicende amorose. Il sentimento qui non è assente, ma chi lo legge deve essere preparato ad una antologia che abbraccia l'universo di questa famiglia e non soltanto le vicende di una eroina innamorata.
Natsuki Takaya non adotta alcun filtro nella profilatura dei suoi personaggi: dopo averli presentati sulla scena li sbuccia, uno strato dopo l'altro fino a sfiorarne le vulnerabilità. Non ha pietà nello specchiarne i pensieri nelle tavole che si susseguono tra drammi, colpi di scena e momenti di dolcezza. I sentimenti tuonano con vigore e fanno vibrare le corde dei lettori più sensibili alle numerose tematiche emerse: il senso di appartenenza, la fedeltà, il coraggio, la paura, l'amore.
L'unico personaggio che non mi ha convinta è proprio la protagonista Toru: un'anima buona surreale, senza difetti e portatrice di bontà. Una persona che nonostante tutte le avversità affrontate mantiene la sua fiducia nel genere umano senza lasciarsi contaminare dalla vita o da quei "cerchi" dai quali è stata disprezzata. In una storia così densa di personaggi difettosi, la sua aura di santità secondo me poteva essere smussata. In questo modo ha avuto l'effetto di apparire compiacente e perfetta a ogni costo...e questo si sa ai cerchi di persone non piace. Solo in una famiglia speciale, in un certo senso sacra, ha potuto trovare il suo posto.
I disegni sono un aspetto che non apprezzo pienamente: la grandezza degli occhi in rapporto al volto e la proporzione del viso in rapporto al corpo. Da non addetta ai lavori posso solo basarmi sul primo impatto visivo delle copertine e delle tavole. La sensazione è stata che il lavoro meticoloso fatto sui dialoghi e sulla caratterizzazione dei personaggi sia stato privilegiato rispetto alla grafica. Tuttavia lo spessore della storia e dei suoi personaggi compensa abbondantemente questa mancanza che ho percepito.
Credo che "Fruits Basket" sia godibile da tutti i tipi di lettori, ma occorre avere pazienza perché gli elementi sul piatto sono diversi e, dopo una prima fase di conoscenza di tutti, la narrazione diventa incalzante, le vicende si intrecciano e alcuni personaggi somigliandosi graficamente possono confondere. A questo si aggiunge una lente narrativa che diventa sempre più drammatica e che lascia spazio ogni tanto ad una meritata tenerezza.
La trama è già nota anche grazie ad altre recensioni, ma provo a dare un senso a quello che ho colto io. Toru Honda è una ragazza orfana con una storia dolorosa alle spalle. L'eredità che le viene lasciata dai suoi genitori è una natura amorevole e tollerante, associata al desiderio di non arrecare disturbo al prossimo. Sarà questo pensiero a spingerla a vivere in una tenda anziché con gli unici familiari che le sono rimasti al mondo. Per effetto di un incontro con Yuki Soma, ll principe della scuola, Toru si rende conto di avere ubicato questa tenda nella sua proprietà di famiglia. Intenerito e stupito per la condizione di Toru, Yuki le propone di abitare in una stanza della sua casa e, in cambio, la ragazza li supporterà nella gestione domestica. Quando alla famiglia si unirà, dopo un periodo di assenza, un altro componente, Kyo, il primo impatto sarà violento quanto sorprendente. A Toru si rivela il segreto di questa famiglia, i cui componenti si trasformano ciascuno in un animale del segno dello zodiaco cinese quando ricevono un abbraccio (voluto o casuale) dal sesso opposto.
Dopo avere appreso il segreto di questa famiglia, Toru non soltanto mantiene la confidenzialità, ma è interessata a conoscere tutti i suoi membri. Adesso che finalmente Toru può sentirsi parte di un cerchio, di una famiglia che la accoglie e la protegge, è determinata a fare nuove amicizie e scoprire i latifondi che attanagliano le personalità di ciascun membro della famiglia. "Fruits Basket" è la storia di come Toru stringe progressivamente le alleanze con i membri di questa famiglia, le cui vite sono condizionate da una maledizione che la accomuna. Come è prevedibile, con alcuni familiari le riuscirà bene, con altri occorrerà impegnarsi di più e verso un membro in particolare nascerà un sentimento che andrà oltre la semplice amicizia. Un sentimento che la porterà a covare il desiderio di liberarlo dalla maledizione, la più dura tra tutte quelle dei membri della famiglia.
I personaggi di "Fruits Basket" partecipano tutti alla storia come protagonisti e attori in prima fila. Natsuki Takaya ha tessuto le loro storie in modo che il lettore potesse imparare a conoscerli e seguirli nel corso della narrazione. La caratterizzazione di ciascuno di loro è talmente articolata e le loro storie così coinvolgenti, che non stupisce che i personaggi preferiti siano spesso secondari o lontani dalle vicende che riguardano direttamente la protagonista. Questa scelta è stata importante per fare comprendere ai lettori anche il punto di vista degli antagonisti e dei personaggi più strateghi e manipolatori. Allo stesso tempo, spostare l'asse dell'attenzione verso le storie di ciascuno, mi ha fatto pensare a più riprese che Toru in queste vicende sia stato un personaggio di mero collante. Le sue vicende sentimentali, infatti, sono più volte trascurate per lasciare il posto ai drammi degli altri personaggi. Questo aspetto potrebbe non piacere a chi ricerca una storia focalizzata sui due/tre personaggi principali che conquistano la scena con le loro vicende amorose. Il sentimento qui non è assente, ma chi lo legge deve essere preparato ad una antologia che abbraccia l'universo di questa famiglia e non soltanto le vicende di una eroina innamorata.
Natsuki Takaya non adotta alcun filtro nella profilatura dei suoi personaggi: dopo averli presentati sulla scena li sbuccia, uno strato dopo l'altro fino a sfiorarne le vulnerabilità. Non ha pietà nello specchiarne i pensieri nelle tavole che si susseguono tra drammi, colpi di scena e momenti di dolcezza. I sentimenti tuonano con vigore e fanno vibrare le corde dei lettori più sensibili alle numerose tematiche emerse: il senso di appartenenza, la fedeltà, il coraggio, la paura, l'amore.
L'unico personaggio che non mi ha convinta è proprio la protagonista Toru: un'anima buona surreale, senza difetti e portatrice di bontà. Una persona che nonostante tutte le avversità affrontate mantiene la sua fiducia nel genere umano senza lasciarsi contaminare dalla vita o da quei "cerchi" dai quali è stata disprezzata. In una storia così densa di personaggi difettosi, la sua aura di santità secondo me poteva essere smussata. In questo modo ha avuto l'effetto di apparire compiacente e perfetta a ogni costo...e questo si sa ai cerchi di persone non piace. Solo in una famiglia speciale, in un certo senso sacra, ha potuto trovare il suo posto.
I disegni sono un aspetto che non apprezzo pienamente: la grandezza degli occhi in rapporto al volto e la proporzione del viso in rapporto al corpo. Da non addetta ai lavori posso solo basarmi sul primo impatto visivo delle copertine e delle tavole. La sensazione è stata che il lavoro meticoloso fatto sui dialoghi e sulla caratterizzazione dei personaggi sia stato privilegiato rispetto alla grafica. Tuttavia lo spessore della storia e dei suoi personaggi compensa abbondantemente questa mancanza che ho percepito.
Credo che "Fruits Basket" sia godibile da tutti i tipi di lettori, ma occorre avere pazienza perché gli elementi sul piatto sono diversi e, dopo una prima fase di conoscenza di tutti, la narrazione diventa incalzante, le vicende si intrecciano e alcuni personaggi somigliandosi graficamente possono confondere. A questo si aggiunge una lente narrativa che diventa sempre più drammatica e che lascia spazio ogni tanto ad una meritata tenerezza.
Avendone sentito parlare molto bene ho deciso di leggere questo manga di Natsuki Takaya ma se all’inizio l’ho considerato una sorta di "Ranma ½" senza la comicità debordante dei personaggi di Rumiko Takahashi, alla fine sono arrivato alla conclusione che si tratta del solito shojo scolastico sentimentale e, se non ho mai pensato meritasse più di un sette, dopo essere arrivato agli ultimi volumi (i più sentimentali fra tutti) non ho potuto prendere altra decisione rispetto a quella di non dare più di un sei politico.
So che l’autrice ha avuto problemi di salute ma sono sempre stato dell’idea che piuttosto di far male un lavoro è meglio sospenderlo come fa Yoshihiro Togashi con "Hunter X Hunter"… poi diciamolo: i personaggi sono fisicamente troppo simili e all'inizio (cosa rara per me) li confondevo...
Una cosa che mi piace negli shojo sentimentali è che alla fine ci sono dei ragazzi che non formano una coppia… la Takaya invece ha deciso che tutti i personaggi di un certo peso per la storia alla fine si devono accoppiare.
Devo ammettere che con gli shojo pubblicati dall’Hakusensha non riesco a farmene piacere uno, nonostante siano molto popolari.
Ai miei amici dal vivo non lo consiglierò a nessuno, a meno che non si dovessero trovare, come me, nella possibilità di leggerlo gratis e (condizione in più) di non aver di meglio fra le mani...
So che l’autrice ha avuto problemi di salute ma sono sempre stato dell’idea che piuttosto di far male un lavoro è meglio sospenderlo come fa Yoshihiro Togashi con "Hunter X Hunter"… poi diciamolo: i personaggi sono fisicamente troppo simili e all'inizio (cosa rara per me) li confondevo...
Una cosa che mi piace negli shojo sentimentali è che alla fine ci sono dei ragazzi che non formano una coppia… la Takaya invece ha deciso che tutti i personaggi di un certo peso per la storia alla fine si devono accoppiare.
Devo ammettere che con gli shojo pubblicati dall’Hakusensha non riesco a farmene piacere uno, nonostante siano molto popolari.
Ai miei amici dal vivo non lo consiglierò a nessuno, a meno che non si dovessero trovare, come me, nella possibilità di leggerlo gratis e (condizione in più) di non aver di meglio fra le mani...
Questo è un manga shoujo che però non tratta direttamente di amore come i classici shoujoo, per lo meno, non da subito; l’amore inteso come classica storia d’amore, per lo meno, non è il tema principale...
I temi principali sono la maledizione della famiglia Soma e tutti i drammi che ne derivano, e l’amicizia. Senza di essa saremo tutti perduti.
La storia, a parer mio, è molto bella e coinvolgente!
I caratteri dei personaggi, anche di quelli secondari, sono tutti ben definiti. Ognuno ha il suo spazio nella storia e ognuno ha un proprio carattere.
Il tratto è pulito e trovo che la Takaya abbia affinato la tecnica man mano che andava avanti il manga.
Per me uno dei migliori di sempre, e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
I temi principali sono la maledizione della famiglia Soma e tutti i drammi che ne derivano, e l’amicizia. Senza di essa saremo tutti perduti.
La storia, a parer mio, è molto bella e coinvolgente!
I caratteri dei personaggi, anche di quelli secondari, sono tutti ben definiti. Ognuno ha il suo spazio nella storia e ognuno ha un proprio carattere.
Il tratto è pulito e trovo che la Takaya abbia affinato la tecnica man mano che andava avanti il manga.
Per me uno dei migliori di sempre, e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
Spinta dalle ottime recensioni su quest'opera ho colto un affare e ho comprato l'intera serie nuova a prezzo stracciatissimo. Ma, ahimè, non mi ha convinto.
Toru Onda è una ragazzina dolce e socievole, che purtroppo rimane precocemente orfana prima di padre e poi di madre, ed è costretta a vivere in una tenda. Kyo e Yuki (quest’ultimo è anche suo compagno di scuola) la incontrano perché sono "vicini" di casa. La sfortuna di Toru continua con un tifone che spazza via la sua tenda, ma i ragazzi decidono di ospitarla nella loro bella casa insieme al loro simpatico cugino Shigure che fa il romanziere. Ne nasce una dolce e ironica convivenza, dove Toru si sente parte della famiglia, amata e rispettata. Ma la famiglia Soma nasconde un segreto: dodici dei componenti, tramite il solo contatto fisico con l'altro sesso, si trasformano negli animali dello zodiaco cinese per qualche ora e poi riprendono forma umana…
Un manga a mio parere poco interessante, nonostante la famiglia Soma sia misteriosa all'inizio e i loro segreti vengano svelati pian piano. Tuttavia i protagonisti li ho trovati piatti e noiosi, e Toru poco credibile. Nonostante le avversità, lei è sempre troppo calma, con quell'aria ingenua e trasognata. Sempre troppo buona e ottimista. Forse il mio scarso interesse è dovuto al fatto che è uno shojo a 360 gradi. Insomma, si vede benissimo che la fascia d'età ideale per apprezzare appieno questa storia è tra i quindici e i diciotto anni. Io, che ormai ho lasciato questa fascia d'età da tempo e mi avvio ai trenta, non ho trovato empatia coi personaggi. Ma va detto che ho appena finito di leggere "Proteggi la mia Terra" (ben 32 volumi) e non mi sono mai annoiata: anche questo è catalogato come shojo, ma qui la narrazione riesce ad essere apprezzata anche da un pubblico più maturo (cosa che secondo me non può succedere con Fruits Basket).
Parliamo dei disegni: abbastanza mediocri, per poi andare in peggio, sempre più acerbi. Ho sentito dire che l'autrice purtroppo si operò alla mano con cui disegnava, quindi si giustifica un tale decadimento della grafica. Comunque i corpi sono troppo statici, tutti uguali, così come i volti, cambia solo il colore e taglio di capelli, soprattutto tra i maschi. Io ho letto l'edizione della Dynit, la Big Love Edition, ed è bellissima, 12 volumi corposi in 4 splendidi box da collezione, buona qualità della carta e dell'inchiostro. Ma il mio voto raggiunge appena la sufficienza perché in fin dei conti la trama mi è sembrata ben strutturata, ben dosate le scene comiche e quelle drammatiche. Tuttavia, non mi ha convinto in generale, per personaggi, soprattutto i disegni. Consiglio questa lettura a un pubblico giovane, adolescenziale, che ama le trame comiche, con un pizzico di mistero, dove prevalgono i sentimenti come l'amore e l'amicizia. Può essere apprezzato da chi ha amato "Il giocattolo dei Bambini" sicuramente. Ne consiglio comunque la lettura.
Toru Onda è una ragazzina dolce e socievole, che purtroppo rimane precocemente orfana prima di padre e poi di madre, ed è costretta a vivere in una tenda. Kyo e Yuki (quest’ultimo è anche suo compagno di scuola) la incontrano perché sono "vicini" di casa. La sfortuna di Toru continua con un tifone che spazza via la sua tenda, ma i ragazzi decidono di ospitarla nella loro bella casa insieme al loro simpatico cugino Shigure che fa il romanziere. Ne nasce una dolce e ironica convivenza, dove Toru si sente parte della famiglia, amata e rispettata. Ma la famiglia Soma nasconde un segreto: dodici dei componenti, tramite il solo contatto fisico con l'altro sesso, si trasformano negli animali dello zodiaco cinese per qualche ora e poi riprendono forma umana…
Un manga a mio parere poco interessante, nonostante la famiglia Soma sia misteriosa all'inizio e i loro segreti vengano svelati pian piano. Tuttavia i protagonisti li ho trovati piatti e noiosi, e Toru poco credibile. Nonostante le avversità, lei è sempre troppo calma, con quell'aria ingenua e trasognata. Sempre troppo buona e ottimista. Forse il mio scarso interesse è dovuto al fatto che è uno shojo a 360 gradi. Insomma, si vede benissimo che la fascia d'età ideale per apprezzare appieno questa storia è tra i quindici e i diciotto anni. Io, che ormai ho lasciato questa fascia d'età da tempo e mi avvio ai trenta, non ho trovato empatia coi personaggi. Ma va detto che ho appena finito di leggere "Proteggi la mia Terra" (ben 32 volumi) e non mi sono mai annoiata: anche questo è catalogato come shojo, ma qui la narrazione riesce ad essere apprezzata anche da un pubblico più maturo (cosa che secondo me non può succedere con Fruits Basket).
Parliamo dei disegni: abbastanza mediocri, per poi andare in peggio, sempre più acerbi. Ho sentito dire che l'autrice purtroppo si operò alla mano con cui disegnava, quindi si giustifica un tale decadimento della grafica. Comunque i corpi sono troppo statici, tutti uguali, così come i volti, cambia solo il colore e taglio di capelli, soprattutto tra i maschi. Io ho letto l'edizione della Dynit, la Big Love Edition, ed è bellissima, 12 volumi corposi in 4 splendidi box da collezione, buona qualità della carta e dell'inchiostro. Ma il mio voto raggiunge appena la sufficienza perché in fin dei conti la trama mi è sembrata ben strutturata, ben dosate le scene comiche e quelle drammatiche. Tuttavia, non mi ha convinto in generale, per personaggi, soprattutto i disegni. Consiglio questa lettura a un pubblico giovane, adolescenziale, che ama le trame comiche, con un pizzico di mistero, dove prevalgono i sentimenti come l'amore e l'amicizia. Può essere apprezzato da chi ha amato "Il giocattolo dei Bambini" sicuramente. Ne consiglio comunque la lettura.
Quando Tohru conosce il gentile, bello e silenzioso Yuki e lo scorbutico ribelle Kyo, difficilmente può immaginare che i due siano solo i primi di una catena di personaggi persino più affascinanti e misteriosi dei due giovani, tutti legati da una maledizione che li trasforma negli animali dello zodiaco cinese quando vengono abbracciati da una persona del sesso opposto. Detta così, sembrerebbe aprire le porte all'ecchi più sfrenato, mentre invece questo shoujo è quanto di più lontano ci possa essere dal genere. Le situazioni in un certo senso equivoche sono ovviamente all'ordine del giorno e certamente contribuiscono ad attirare il primo sguardo di un lettore magari incerto, eppure al contempo sono solo il lato più superficiale di una storia che non tarda a mostrarsi molto più articolata e profonda di quanto non appaia. D'altronde il manga ha già compiuto 14 anni; non li dimostra, e difficilmente lo farà mai, così come i suoi numerosi personaggi possono ancora ben competere con gli aitanti protagonisti maschili e le procaci donzelle dei manga odierni.
"Fruits Basket" racconta dell'adolescenza e dell'infanzia lacerate da traumi psico-fisici, e della tenerezza con cui gli stessi vengono lentamente sopiti, a partire da un giorno qualsiasi, come una frustata di vento che di colpo può cambiare la direzione di una vita intera. E' un racconto di famiglie e litigi, di carezze e silenzi, di sconcertanti verità e abominevoli paure, di cui veniamo a conoscenza mano a mano che la vita di Tohru si addentra e avviluppa sempre più con quella della famiglia Sohma e dei suoi membri. In questo manga ci sono tante storie quanti personaggi, tanti risvolti quante personalità, ma il motore che le fa girare tutte è solo uno: la conquista di un cuore capace di amare senza riserve, senza legacci. Sembra una storia angosciante, cruda, di opprimente dolore, invece l'osserviamo fiorire attraverso la dolcezza profusa dall'invidiabile disegno della Takaya, che pur con gli accompagnamenti floreali e gli svolazzi consueti del genere non smonta la drammaticità delle vicende, né si perde mai in toni eccessivamente mielati.
Semplicemente, l'avviluppa di tenero e purissimo amore.
"Fruits Basket" racconta dell'adolescenza e dell'infanzia lacerate da traumi psico-fisici, e della tenerezza con cui gli stessi vengono lentamente sopiti, a partire da un giorno qualsiasi, come una frustata di vento che di colpo può cambiare la direzione di una vita intera. E' un racconto di famiglie e litigi, di carezze e silenzi, di sconcertanti verità e abominevoli paure, di cui veniamo a conoscenza mano a mano che la vita di Tohru si addentra e avviluppa sempre più con quella della famiglia Sohma e dei suoi membri. In questo manga ci sono tante storie quanti personaggi, tanti risvolti quante personalità, ma il motore che le fa girare tutte è solo uno: la conquista di un cuore capace di amare senza riserve, senza legacci. Sembra una storia angosciante, cruda, di opprimente dolore, invece l'osserviamo fiorire attraverso la dolcezza profusa dall'invidiabile disegno della Takaya, che pur con gli accompagnamenti floreali e gli svolazzi consueti del genere non smonta la drammaticità delle vicende, né si perde mai in toni eccessivamente mielati.
Semplicemente, l'avviluppa di tenero e purissimo amore.
" Secondo la leggenda il Buddha nel presentimento della sua fine terrena, chiamò a raccolta tutti gli animali della Terra, tredici principali, ma di questi solo dodici andarono ad offrire il loro saluto. Come premio per la loro fedeltà, il Buddha decise di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno dei dodici animali accorsi. Il topo, furbo e veloce di natura, arrivò per primo. Il diligente bue arrivò secondo, seguito dall'intrepida tigre e dal pacifico coniglio. Il drago arrivò quinto seguito subito dal suo fratello minore, ovvero il serpente. L'atletico cavallo fu settimo e l'elegante pecora ottava, subito dopo arrivò l'astuta scimmia, e poi ancora il coloratissimo gallo, il fedele cane per poi finire con il fortunato maiale che arrivò appena in tempo per salutare anch'egli il Buddha. Ma il gatto, tratto in inganno dal topo, non si presentò causando l'ira del Buddah che lo rinnegò come animale dello zodiaco, finendo per essere considerato un traditore da tutti."
L'autrice Natsuki Takaya è famosa nel settore shoujo grazie ad una delle opere, forse, più importanti del genere ovvero "Fruits Basket", nata nel lontano 1998. In Italia, abbiamo conosciuto la serie grazie alla Dynit tramite due edizioni, la prima e la più recente chiamata "Big Love Edition" che conta due volumi in uno, ma che si scelga l'una o l'altra poco cambia se non il prezzo, anche se la prima serie è quasi introvabile ormai.
Oggigiorno, siamo abituati agli shoujo brevi o comunque che contano una decima di albi oppure ai volumi unici, ma quelli di qualche anno fa erano di tutt'altra pasta e solitamente duravano più a lungo, come in questo caso, ma vi assicuro che se comprerete tutta la serie in una volta non ve ne pentirete poiché vi trovate di fronte ad uno splendido gioiellino, un prodotto "must" per gli amanti del genere.
La storia inizia presentadoci un personaggio davvero singolare, ovvero Toru Honda, che essendo rimasta orfana è costretta a vivere in una tenda e a pagarsi da sola gli studi e gli alimenti.
Purtroppo, a causa di una tormenta, la tenda viene spazzata via e ritrovandosi senza una casa l'unica soluzione è accettare ciò che le propone il suo compagno di classe, Yuki Soma, e cioè di trasferirsi temporaneamente nella sua dimora.
La famiglia Soma, però, nasconde un segreto e a causa di qualche imprevisto Toru ne resterà coinvolta, e la sua vita subirà un drastico cambiamento venendo a conoscenza della "maledizione" che colpisce i membri del casato da molte generazioni.
Il protagonista assoluto di questa storia, però, è senza ombra di dubbio la leggenda dello zodiaco cinese che ci verrà ricordata ad ogni volume, infatti questa riesce a condizionare sia nel bene che nel male la vita dei personaggi della serie.
Toru è una ragazza dalla natura buona, allegra e positiva, e a differenza di molte protagoniste molto forti ma spesso noiose, lei riesce a donare veramente un sorriso al lettore e man mano che la storia prosegue questa sua capacità non fa che aumentare.
Ogni evento che ci viene mostrato è utile, serve, spesso ci fa riflettere o commuovere così come ridere o arrabbiare, proprio perché l'autrice possiede il dono di saper catturare l'attenzione del lettore, facendolo fondere con i personaggi a tal punto da provar per loro una sorta di attaccamento che sfiora quasi l'amicizia.
La "maledizione dello zodiaco", così come è la fonte della comicità sensazionale della serie è anche la causa di un forte impatto psicologico verso i personaggi che, quasi a rotazione, divengono i protagonisti di svariati episodi permettendoci di conoscerli meglio e capirli il più possibile.
L'autrice è riuscita a giostrarsi perfettamente tra ironia e dramma, dimostrandosi un'ottima mangaka che riesce a trattare bene gli argomenti più semplici e le gag, così come i momenti sentimentali o dalle tinte scure spesso accompagnate da attimi di violenza fisica o psicologica.
"Fruits Basket", così come il titolo suggerisce, è un insieme di molti elementi caratterizzati da un unico fattore che li unisce, in questo caso la dimora Soma e l'unione dell'amicizia così come dei familiari, ed è molto bello ciò che si percepisce dalla lettura: seppur noi tutti siamo diversi, tutti possiamo comunque essere interessanti e amati.
Questa serie mi ha strappato più volte qualche lacrima, sia di gioia che per qualche momento triste, ma l'ho davvero gradita dall'inizio alla fine, seppur molti affermino che a metà opera vi sia un calo, io non l'ho avvertito assolutamente.
Fra tante serie sentimentali che ho avuto il piacere di leggere, "Fruits Basket" ha sicuramente trovato un posto speciale nel mio cuore divenendo una delle mie preferite di sempre.
Custodisco i volumi con molta cura nella mia vetrina poiché è con estrema cura che l'autrice ha confezionato l'opera.
In conclusione, lo consiglierei a tutti coloro che volessero leggere qualche storia originale e un po' fuori dagli schemi degli shoujo odierni, ma è un'opera apprezzabile anche da chi non è molto amante del genere oppure lo vuole iniziare a scoprire.
Voto: 10
L'autrice Natsuki Takaya è famosa nel settore shoujo grazie ad una delle opere, forse, più importanti del genere ovvero "Fruits Basket", nata nel lontano 1998. In Italia, abbiamo conosciuto la serie grazie alla Dynit tramite due edizioni, la prima e la più recente chiamata "Big Love Edition" che conta due volumi in uno, ma che si scelga l'una o l'altra poco cambia se non il prezzo, anche se la prima serie è quasi introvabile ormai.
Oggigiorno, siamo abituati agli shoujo brevi o comunque che contano una decima di albi oppure ai volumi unici, ma quelli di qualche anno fa erano di tutt'altra pasta e solitamente duravano più a lungo, come in questo caso, ma vi assicuro che se comprerete tutta la serie in una volta non ve ne pentirete poiché vi trovate di fronte ad uno splendido gioiellino, un prodotto "must" per gli amanti del genere.
La storia inizia presentadoci un personaggio davvero singolare, ovvero Toru Honda, che essendo rimasta orfana è costretta a vivere in una tenda e a pagarsi da sola gli studi e gli alimenti.
Purtroppo, a causa di una tormenta, la tenda viene spazzata via e ritrovandosi senza una casa l'unica soluzione è accettare ciò che le propone il suo compagno di classe, Yuki Soma, e cioè di trasferirsi temporaneamente nella sua dimora.
La famiglia Soma, però, nasconde un segreto e a causa di qualche imprevisto Toru ne resterà coinvolta, e la sua vita subirà un drastico cambiamento venendo a conoscenza della "maledizione" che colpisce i membri del casato da molte generazioni.
Il protagonista assoluto di questa storia, però, è senza ombra di dubbio la leggenda dello zodiaco cinese che ci verrà ricordata ad ogni volume, infatti questa riesce a condizionare sia nel bene che nel male la vita dei personaggi della serie.
Toru è una ragazza dalla natura buona, allegra e positiva, e a differenza di molte protagoniste molto forti ma spesso noiose, lei riesce a donare veramente un sorriso al lettore e man mano che la storia prosegue questa sua capacità non fa che aumentare.
Ogni evento che ci viene mostrato è utile, serve, spesso ci fa riflettere o commuovere così come ridere o arrabbiare, proprio perché l'autrice possiede il dono di saper catturare l'attenzione del lettore, facendolo fondere con i personaggi a tal punto da provar per loro una sorta di attaccamento che sfiora quasi l'amicizia.
La "maledizione dello zodiaco", così come è la fonte della comicità sensazionale della serie è anche la causa di un forte impatto psicologico verso i personaggi che, quasi a rotazione, divengono i protagonisti di svariati episodi permettendoci di conoscerli meglio e capirli il più possibile.
L'autrice è riuscita a giostrarsi perfettamente tra ironia e dramma, dimostrandosi un'ottima mangaka che riesce a trattare bene gli argomenti più semplici e le gag, così come i momenti sentimentali o dalle tinte scure spesso accompagnate da attimi di violenza fisica o psicologica.
"Fruits Basket", così come il titolo suggerisce, è un insieme di molti elementi caratterizzati da un unico fattore che li unisce, in questo caso la dimora Soma e l'unione dell'amicizia così come dei familiari, ed è molto bello ciò che si percepisce dalla lettura: seppur noi tutti siamo diversi, tutti possiamo comunque essere interessanti e amati.
Questa serie mi ha strappato più volte qualche lacrima, sia di gioia che per qualche momento triste, ma l'ho davvero gradita dall'inizio alla fine, seppur molti affermino che a metà opera vi sia un calo, io non l'ho avvertito assolutamente.
Fra tante serie sentimentali che ho avuto il piacere di leggere, "Fruits Basket" ha sicuramente trovato un posto speciale nel mio cuore divenendo una delle mie preferite di sempre.
Custodisco i volumi con molta cura nella mia vetrina poiché è con estrema cura che l'autrice ha confezionato l'opera.
In conclusione, lo consiglierei a tutti coloro che volessero leggere qualche storia originale e un po' fuori dagli schemi degli shoujo odierni, ma è un'opera apprezzabile anche da chi non è molto amante del genere oppure lo vuole iniziare a scoprire.
Voto: 10
Fruit Basket è un'opera le cui copertine pucciose possono essere ingannevoli, e far pensare di avere tra le mani uno shojo manga come tanti, che magari narra le solite storielle sentimentali di liceali, quando invece ci si appresta a leggere una delle opere più profonde ed introspettive da me mai lette.
Fruits Basket lo definirei come il viaggio che i nostri protagonisti devono affrontare per poter uscire dalle tenebre in cui si trovano, tenebre che gravitano attorno ad una maledizione che li vuole soli per la vita, verso quella luce fatta di speranza, accettazione e amore.
La trama di base è piuttosto semplice. Toru, che è rimasta orfana, si ritrova a vivere come ospite a casa di alcuni componenti della famiglia Soma. Dodici di loro sono affetti da una maledizione: dentro di loro vive lo spirito di uno dei dodici animali dello zodiaco cinese, e se vengono urtati o abbracciati da una persona di sesso opposto, questi si trasformano nel corrispettivo animale. L'arrivo (non casuale) di Toru in quella casa farà si che lei mano a mano incontri tutti e dodici gli animali dello zodiaco, e in questo modo l'autrice ci mostra la storia di ciascuno di loro. La cosa sorprendente di questo manga è che i personaggi di cui narrare sono davvero tanti, eppure nonostante ciò l'autrice è riuscita a gestirli tutti quanti. Nessuno di loro è un semplice elemento di contorno. Ognuno ha la propria storia, il loro essere nel presente ha delle motivazioni che si rifanno ad un passato ugualmente ben descritto. In poche parole ognuno di loro ha un'anima. Questa a parer mio è una nota degna di merito, perchè ci sono autori che non sanno nemmeno gestire i personaggi principali, figuriamoci quando sono più di quindici.
I vari componenti dello zodiaco sono tutti accomunati da un passato fatto di abbandoni, rifiuto, denigrazione, isolamento. Il loro essere così sembra condannarli a questo, a non conoscere cosa significa essere amati e accettati dai propri genitori, a vivere quindi senza conoscere alcuna forma di calore umano. Questa maledizione li condanna ad un futuro di solitudine, ad un vero e proprio non-futuro, e loro non si oppongono a questo destino sia perchè non possono farlo, ma anche perchè non hanno la forza interiore e la speranza per poterlo fare.
Il loro incontro con la piccola Toru sarà però decisivo. Toru è una protagonista molto dolce, gentile, e soprattutto molto empatica. Tende a farsi carico delle sofferenze altrui e a farle proprie, le accoglie, donando sollievo a chi ha dentro di se delle ferite profonde. Una protagonista che riesce a portare un po' di calore tra questi personaggi che hanno sempre vissuto nell'oscurità, mostrando loro che oltre alle tenebre esiste anche la luce, e che è da questa che bisogna ripartire, anche se delle volte ricominciare tutto daccapo non è semplice.
Fruits Basket la definirei una storia carica di speranza. Nonostante il dolore che ci viene mostrato, e che arriviamo a vivere in prima persona a causa del modo eccelso dell'autrice di scavare a fondo nell'animo dei personaggi, il manga vuole però mostrarti la strada per la rinascita. Una strada difficile da percorrere, ma che esiste, e che possiamo individuare perchè magari qualcuno prendendoci per mano ci conduce da lei. Non definirei questa storia utopica a causa del fatto che sia molto centrale l'elemento "speranza", credo piuttosto che Fruits Basket racchiuda in se tanti insegnamenti di vita che l'autrice attraverso la sua storia ha voluto mostrarci.
Concludo dicendo che a parer mio ognuno dovrebbe leggere Fruits Basket almeno una volta nella vita, perchè non potrà non fare tesoro dei tanti insegnamenti e morali che il manga racchiude. Un manga che saprà emozionarvi, commuovervi e che vi farà riflettere su tante cose riguardanti la vita, prima fra tutte il cambiamento che la vita porta con se. La vita è di per se cambiamento, non può esservi quindi immutabilità, e noi non dobbiamo fare altro che aprirci a questo cambiamento, anche se questo significa dover affrontare la causa della nostra sofferenza.
Fruits Basket lo definirei come il viaggio che i nostri protagonisti devono affrontare per poter uscire dalle tenebre in cui si trovano, tenebre che gravitano attorno ad una maledizione che li vuole soli per la vita, verso quella luce fatta di speranza, accettazione e amore.
La trama di base è piuttosto semplice. Toru, che è rimasta orfana, si ritrova a vivere come ospite a casa di alcuni componenti della famiglia Soma. Dodici di loro sono affetti da una maledizione: dentro di loro vive lo spirito di uno dei dodici animali dello zodiaco cinese, e se vengono urtati o abbracciati da una persona di sesso opposto, questi si trasformano nel corrispettivo animale. L'arrivo (non casuale) di Toru in quella casa farà si che lei mano a mano incontri tutti e dodici gli animali dello zodiaco, e in questo modo l'autrice ci mostra la storia di ciascuno di loro. La cosa sorprendente di questo manga è che i personaggi di cui narrare sono davvero tanti, eppure nonostante ciò l'autrice è riuscita a gestirli tutti quanti. Nessuno di loro è un semplice elemento di contorno. Ognuno ha la propria storia, il loro essere nel presente ha delle motivazioni che si rifanno ad un passato ugualmente ben descritto. In poche parole ognuno di loro ha un'anima. Questa a parer mio è una nota degna di merito, perchè ci sono autori che non sanno nemmeno gestire i personaggi principali, figuriamoci quando sono più di quindici.
I vari componenti dello zodiaco sono tutti accomunati da un passato fatto di abbandoni, rifiuto, denigrazione, isolamento. Il loro essere così sembra condannarli a questo, a non conoscere cosa significa essere amati e accettati dai propri genitori, a vivere quindi senza conoscere alcuna forma di calore umano. Questa maledizione li condanna ad un futuro di solitudine, ad un vero e proprio non-futuro, e loro non si oppongono a questo destino sia perchè non possono farlo, ma anche perchè non hanno la forza interiore e la speranza per poterlo fare.
Il loro incontro con la piccola Toru sarà però decisivo. Toru è una protagonista molto dolce, gentile, e soprattutto molto empatica. Tende a farsi carico delle sofferenze altrui e a farle proprie, le accoglie, donando sollievo a chi ha dentro di se delle ferite profonde. Una protagonista che riesce a portare un po' di calore tra questi personaggi che hanno sempre vissuto nell'oscurità, mostrando loro che oltre alle tenebre esiste anche la luce, e che è da questa che bisogna ripartire, anche se delle volte ricominciare tutto daccapo non è semplice.
Fruits Basket la definirei una storia carica di speranza. Nonostante il dolore che ci viene mostrato, e che arriviamo a vivere in prima persona a causa del modo eccelso dell'autrice di scavare a fondo nell'animo dei personaggi, il manga vuole però mostrarti la strada per la rinascita. Una strada difficile da percorrere, ma che esiste, e che possiamo individuare perchè magari qualcuno prendendoci per mano ci conduce da lei. Non definirei questa storia utopica a causa del fatto che sia molto centrale l'elemento "speranza", credo piuttosto che Fruits Basket racchiuda in se tanti insegnamenti di vita che l'autrice attraverso la sua storia ha voluto mostrarci.
Concludo dicendo che a parer mio ognuno dovrebbe leggere Fruits Basket almeno una volta nella vita, perchè non potrà non fare tesoro dei tanti insegnamenti e morali che il manga racchiude. Un manga che saprà emozionarvi, commuovervi e che vi farà riflettere su tante cose riguardanti la vita, prima fra tutte il cambiamento che la vita porta con se. La vita è di per se cambiamento, non può esservi quindi immutabilità, e noi non dobbiamo fare altro che aprirci a questo cambiamento, anche se questo significa dover affrontare la causa della nostra sofferenza.
"Fruits Basket". Mi sono imbattuta per la prima volta in questo titolo con l'anime, dopo averlo concluso ero rimasta, per così dire, con l'amaro in bocca; il finale c'era, ma non mi aveva pienamente soddisfatto, così, girando un po' per la rete, ecco che scopro che l'anime copre solo i primi volumetti del manga. Ovviamente, dopo che l'anime mi aveva così coinvolto, non potevo certo rinunciare a comprare il manga e mai una decisione fu più opportuna di questa! Fruits Basket è un manga che merita di essere letto e riletto! E non si tratta di un'esagerazione. E' dolce, coinvolgente, emozionante. La sensei Takaya crea una moltitudine di personaggi che si fanno amare e opera una loro caratterizzazione impeccabile. La trama incuriosisce già dalle prime pagine e man mano che si prosegue nella lettura e impossibile non soffermarsi a riflettere su alcune perle di saggezza che l'autrice inserisce abilmente tra i dialoghi. I temi trattati sono abbastanza comuni: l'amicizia, l'amore, la famiglia e l'esclusione, ma la maniera nella quale vengono trattati è eccezionale, con una profondità non comune. Durante la lettura mi sono fermata più di una volta a riflettere e spesso sono stata talmente coinvolta da arrivare alla commozione. Infine non può mancare un commento sui disegni; non si tratta, a mio parere, di disegni davvero eccezionali, ma sono davvero molto gradevoli; inoltre è degno di nota il fatto che ci sia un graduale miglioramento dal primo fino all'ultimo volume che segue la crescita dei personaggi. Per concludere consiglio davvero a tutti la lettura di questo manga!
All'inizio si ha l'impressione che Fruits basket sia il solito shojo a gag comica usando anche il fatto che i personaggi si possano trasformare per renderlo ancora più insolito, ma leggendolo ti rendi conto della profondità dell'opera. Man mano che si va avanti nella storia, entri nel mondo interiore di ogni personaggio e ti accorgi di quanto dolore si possa nascondere dietro anche alla persona più tranquilla e sorridente di questo mondo. Non è il solito shojo è qualcosa di più. E' un vero inno al cambiamento, al non arrendersi mai davanti alle prime difficoltà, all'amicizia...all'amore, quello vero, quello che va oltre ogni forma fisica e psicologica...quello con la "A" maiuscola. E' un manga che consiglio davvero a tutti, sia per il tratto delicato ma accattivante, sia per il suo contenuto.
Leggete e poi mi direte.
Voto: 10
Leggete e poi mi direte.
Voto: 10
Lo shoujo manga "Fruits Basket" è l'opera che ha reso celebre il nome di Natsuki Takaya, sia in patria che nel resto del mondo, Bel Paese compreso. A conferma del successo globale e della riuscita complessiva dell'opera, il manga vanta due premi non indifferenti nella sua modesta bacheca: il "Kodansha Manga Award" nel 2001 per la categoria Shoujo e il "Best Manga" all'American Anime Awards del 2007.
La solare e graziosa Toru Honda nasconde una triste verità dietro al suo sorriso. Rimasta orfana in giovane età è andata a vivere con il nonno, ma per non gravare ulteriormente le anziane spalle del parente decide di andare a vivere in una tenda, mantenendosi con lavoretti part-time. Un giorno scopre poco distante una casa dove abitano un uomo e due ragazzi e, dopo aver stretto amicizia, va a vivere con loro aiutandoli nelle faccende di casa, ignara della maledizione che pende sui membri della famiglia Soma.
Il primo impatto con la storia non è dei più memorabili. Tutto sembra puntare in direzione del classico triangolo amoroso, condito solamente da quel pizzico di elementi fantastici che spesso danno vita alle tante e simpatiche gag, facendo entrate contemporaneamente in scena i rimanenti membri della famiglia Soma, mentre la protagonista brilla per la sua innocenza ed il suo carattere solare e dolce.
I primi volumi si susseguono in questa classica struttura da commedia sentimentale, con piccoli momenti dolci e romantici e quale rara sfumatura più cupa. Fortunatamente il tutto prende una via completamente diversa da quella che si poteva ipotizzare inizialmente: le diverse vittime della maledizione cominciano a mostrare caratterizzazioni sempre più profonde, segnate spesso in negativo da pesanti fardelli traumatici.
Questo comporta un netto miglioramento nella costruzione psicologica dei personaggi, non solo per il loro background ben studiato ma anche per la loro sensibile crescita innescata dai comportamenti gentili e comprensivi di Toru, la quale non sarà immune da tali cambiamenti portando profonde introspezioni che arricchiscono anche la figura della protagonista. Il tutto è ovviamente accompagnato da una grossa componente emotiva che crea un'empatia sempre maggiore con il lettore, rendendo la storia sempre più emozionante con il passare dei volumi.
La lettura quindi migliora in modo sensibile dopo l'inizio piuttosto comune, ma non solo in riferimento ai personaggi che la popolano ma anche a livello di trama, infatti la storia diventa sempre più complessa ed intrigante, anche se alcune scelte di legare così fortemente i diversi personaggi potrebbero apparite forzate in alcune occasioni.
In tutto questo pot-pourri si muove leggera e delicata, oltre che a piccoli passi, la storia d'amore della protagonista che non andrà come inizialmente si potesse pensare, arrivando così alla sua bellissima e dolce conclusione verso il finale della storia, dove anche tutti gli altri personaggi - dai comprimari ai secondari - trovano il loro giusto posto.
Risulta molto delicato anche il bellissimo messaggio finale, perfettamente in linea con gli intensi drammi e l'atmosfera ottimistica che permea la storia. L'autrice non si accontenta dei diversi messaggi d'amore e amicizia trasmessi lungo il percorso della lettura, ma con realismo mostra come non sempre alcuni dolori si possono dimenticare o superare da un giorno all'altro. Tuttavia le esperienze vissute, sia dolorose che piacevoli, vanno ad arricchire lo scaffale dei nostri ricordi.
Il tratto pulito dell'autrice forma linee morbide, in uno stile piuttosto scialbo e anonimo.
Inizialmente i personaggi dai lineamenti androgini non si discostano di molto l'uno dall'altro, inoltre spesso i baloon seguono un ordine del tutto personale e confuso.
Fortunatamente il miglioramento è affine a quello della storia, dando personaggi dalle caratterizzazioni sempre più vaste e distintive.
Ciò che non migliora è la regia, ma solamente perché fin dalle prime tavole risulta ben ispirata con un'ottima cura per i dettagli, andando a sottolineare i piccoli gesti importanti e dando ottime tavole aperte dall'indole leggiadra ed evocativa, perfetta per le scene più dolci.
In Italia il manga è stato proposto dalla Dynit nei normali 23 Tankoubon, per poi fare una Kanzeban nostrana, con 12 volumetti doppi dall'eccellente prezzo e proponendo materiali ottimi, una stampa pulita e un'ottima carta grigiastra di elevata grammatura.
Raramente un manga è in grado di offrire un cast di personaggi così vasto, vario e soprattutto approfondito in modo così profondo e curato, anche nel realismo psicologico intriso nelle loro esistenze.
Ma non è solo questo ciò che offre "Fruits Basket", infatti la sua ricchezza emotiva è in grado di emozionare facilmente, mentre la sua struttura narrativa è ben orchestrata andando a completare gradualmente il grande affresco dipinto dall'autrice, ricco anche di messaggi dal forte impatto, legati all'amore, all'amicizia e nell'ottimismo da cercare anche nei momenti più duri e tristi, anche se difficili da superare.
Uno Shoujo incredibilmente ricco e emozionante che - al di là della povertà estetica e dei termini tecnici utili a descriverlo - offre una lettura dalla profonda emotività che ben si presta ad essere compresa ed apprezzata dal pubblico di ogni età ed ogni sesso.
La solare e graziosa Toru Honda nasconde una triste verità dietro al suo sorriso. Rimasta orfana in giovane età è andata a vivere con il nonno, ma per non gravare ulteriormente le anziane spalle del parente decide di andare a vivere in una tenda, mantenendosi con lavoretti part-time. Un giorno scopre poco distante una casa dove abitano un uomo e due ragazzi e, dopo aver stretto amicizia, va a vivere con loro aiutandoli nelle faccende di casa, ignara della maledizione che pende sui membri della famiglia Soma.
Il primo impatto con la storia non è dei più memorabili. Tutto sembra puntare in direzione del classico triangolo amoroso, condito solamente da quel pizzico di elementi fantastici che spesso danno vita alle tante e simpatiche gag, facendo entrate contemporaneamente in scena i rimanenti membri della famiglia Soma, mentre la protagonista brilla per la sua innocenza ed il suo carattere solare e dolce.
I primi volumi si susseguono in questa classica struttura da commedia sentimentale, con piccoli momenti dolci e romantici e quale rara sfumatura più cupa. Fortunatamente il tutto prende una via completamente diversa da quella che si poteva ipotizzare inizialmente: le diverse vittime della maledizione cominciano a mostrare caratterizzazioni sempre più profonde, segnate spesso in negativo da pesanti fardelli traumatici.
Questo comporta un netto miglioramento nella costruzione psicologica dei personaggi, non solo per il loro background ben studiato ma anche per la loro sensibile crescita innescata dai comportamenti gentili e comprensivi di Toru, la quale non sarà immune da tali cambiamenti portando profonde introspezioni che arricchiscono anche la figura della protagonista. Il tutto è ovviamente accompagnato da una grossa componente emotiva che crea un'empatia sempre maggiore con il lettore, rendendo la storia sempre più emozionante con il passare dei volumi.
La lettura quindi migliora in modo sensibile dopo l'inizio piuttosto comune, ma non solo in riferimento ai personaggi che la popolano ma anche a livello di trama, infatti la storia diventa sempre più complessa ed intrigante, anche se alcune scelte di legare così fortemente i diversi personaggi potrebbero apparite forzate in alcune occasioni.
In tutto questo pot-pourri si muove leggera e delicata, oltre che a piccoli passi, la storia d'amore della protagonista che non andrà come inizialmente si potesse pensare, arrivando così alla sua bellissima e dolce conclusione verso il finale della storia, dove anche tutti gli altri personaggi - dai comprimari ai secondari - trovano il loro giusto posto.
Risulta molto delicato anche il bellissimo messaggio finale, perfettamente in linea con gli intensi drammi e l'atmosfera ottimistica che permea la storia. L'autrice non si accontenta dei diversi messaggi d'amore e amicizia trasmessi lungo il percorso della lettura, ma con realismo mostra come non sempre alcuni dolori si possono dimenticare o superare da un giorno all'altro. Tuttavia le esperienze vissute, sia dolorose che piacevoli, vanno ad arricchire lo scaffale dei nostri ricordi.
Il tratto pulito dell'autrice forma linee morbide, in uno stile piuttosto scialbo e anonimo.
Inizialmente i personaggi dai lineamenti androgini non si discostano di molto l'uno dall'altro, inoltre spesso i baloon seguono un ordine del tutto personale e confuso.
Fortunatamente il miglioramento è affine a quello della storia, dando personaggi dalle caratterizzazioni sempre più vaste e distintive.
Ciò che non migliora è la regia, ma solamente perché fin dalle prime tavole risulta ben ispirata con un'ottima cura per i dettagli, andando a sottolineare i piccoli gesti importanti e dando ottime tavole aperte dall'indole leggiadra ed evocativa, perfetta per le scene più dolci.
In Italia il manga è stato proposto dalla Dynit nei normali 23 Tankoubon, per poi fare una Kanzeban nostrana, con 12 volumetti doppi dall'eccellente prezzo e proponendo materiali ottimi, una stampa pulita e un'ottima carta grigiastra di elevata grammatura.
Raramente un manga è in grado di offrire un cast di personaggi così vasto, vario e soprattutto approfondito in modo così profondo e curato, anche nel realismo psicologico intriso nelle loro esistenze.
Ma non è solo questo ciò che offre "Fruits Basket", infatti la sua ricchezza emotiva è in grado di emozionare facilmente, mentre la sua struttura narrativa è ben orchestrata andando a completare gradualmente il grande affresco dipinto dall'autrice, ricco anche di messaggi dal forte impatto, legati all'amore, all'amicizia e nell'ottimismo da cercare anche nei momenti più duri e tristi, anche se difficili da superare.
Uno Shoujo incredibilmente ricco e emozionante che - al di là della povertà estetica e dei termini tecnici utili a descriverlo - offre una lettura dalla profonda emotività che ben si presta ad essere compresa ed apprezzata dal pubblico di ogni età ed ogni sesso.
Per un lettore di manga non è strano imbattersi in storie che trattino come argomenti principali la famiglia, il rapporto con i genitori e con i compagni di classe; "Fruits basket", shoujo manga di Natsuki Takaya, è un'opera corale che tratta con dolcezza e delicatezza questi argomenti.
Toru Honda è una ragazzina come tante che, a causa di particolari circostanze, dopo la morte della madre si ritrova a vivere da sola… in una tenda! Dopo che una frana distrugge la sua "abitazione", Toru viene accolta in casa da Yuki e Shigure Soma, due ragazzi appartenenti al vasto e potente clan dei Soma: i due, dopo aver saputo della situazione della ragazza, decidono di darle ospitalità in cambio di qualche lavoretto casalingo. Toru così si ritrova a vivere assieme a questa stramba famiglia, cui si aggiungeranno Kyo e tanti altri personaggi appartenenti al clan. Quella dei Soma però non è una famiglia normale, difatti alcuni dei suoi membri sono posseduti dalla maledizione dei dodici animali dello zodiaco cinese, la quale fa sì che ogni volta che uno di loro entra in contatto fisico con una persona del sesso opposto, si trasformi in uno dei dodici animali. Toru s'impegna quindi a mantenere il segreto dei Soma, ma riuscire a convivere con una famiglia tanto particolare, non sarà di certo facile, non mancheranno i momenti imbarazzanti, quelli tristi e soprattutto non mancherà l'amore.
Solita storia strappalacrime piena di buoni sentimenti? Harem condito da bishounen stereotipati fino all'inverosimile? Assolutamente no! "Fruits basket" dietro un'apparenza zuccherosa e frivola nasconde una profondità e un realismo che difficilmente ho trovato in altri shoujo manga; questa storia parla di famiglie, di legami, di genitori, di donne ma soprattutto di madri.
Ci sono madri che accettano e amano i loro figli senza riserve, altre che riescono ad amarli solo a metà, altre che li rifiutano, e altre ancora che dissimulano un amore la cui inconsistenza si dissolve come neve al sole. Mi è piaciuto molto come la Takaya abbia saputo tratteggiare questi diversi tipi di madre, senza creare donne perfette capaci di accettare tutto senza alcun dubbio o timore. Come vi sentireste se non poteste abbracciare il vostro bambino con naturalezza? Come vi sentireste al pensiero che voi e il vostro bambino non potrete mai avere una vita normale e una felicità "normale" al pari di tante altre persone? Le mamme dei bambini maledetti sono fragili e insicure, ma mentre alcune riescono ad accettare e a condividere il destino dei propri figli, altre preferiscono abbandonarsi alla tristezza e allo sconforto. Difficile biasimare queste persone, e chi è succube della maledizione lo sa bene, tanto che si preferisce biasimare se stessi definendosi "mostri" piuttosto che dirigere la rabbia e la tristezza verso gli altri.
Altri temi che ho molto amato sono quelli dell'appartenenza a un luogo e a delle persone, il tema dell'accettazione e della consapevolezza di se stessi. Nel primo volume Toru dice una frase emblematica:
"Guardavo gli altri giocare e divertirsi… e continuai ad aspettare che venisse chiamato l'onigiri! Invano. Io non avevo capito… che un onigiri non avrebbe mai potuto far parte… di un cesto di frutta.".
Il cesto di frutta e l'onigiri quindi, Toru e il forte desiderio di appartenere a una realtà più grande, di avere una famiglia, un luogo in cui amare e poter essere amata. Durante tutto il dipanarsi della storia, Toru (rappresentata come un onigiri) e gli altri personaggi cercano il loro posto nel mondo, la loro collocazione da "elementi estranei" nel grande cesto di frutta.
E' sulla protagonista che vorrei spendere qualche parola, poiché si è rivelato uno dei personaggi più ricchi di sorprese. Toru, a una prima occhiata, può sembrare la classica protagonista dolce, buona, ingenua e amata da tutti, ed effettivamente lo è, ma fortunatamente oltre questo c'è molto di più. Nel corso della storia tutti i personaggi crescono e si evolvono, Toru sembra restare sostanzialmente la stessa, ma è solo con l'andare avanti delle vicende che emergono i lati più profondi del suo carattere. Toru è buona e bella come il sole, ma dentro nasconde tanti sentimenti negativi che cerca di tenere a freno: rabbia, rimpianto, egoismo, desiderio di possessione, codardia, ed è bello scoprire a poco a poco, e per sua stessa ammissione, i lati "oscuri" di un personaggio tanto positivo.
Anche la storia d'amore della dolce Toru, nonostante per certi versi sia abbastanza prevedibile, è molto dolce e ben narrata, con lentezza e dolcezza, come un sentimento che nasce inconsapevolmente ma che a poco a poco assorbe interamente il cuore e la mente della ragazza portando alla luce nuove emozioni e nuovi timori.
Ho apprezzato molto la sua caratterizzazione e il suo percorso di crescita, ma lo stesso discorso potrebbe essere fatto per tutti gli altri personaggi, in particolare Shigure e Kyo, ma non andrò oltre, così chi leggerà questo manga potrà scoprire da solo tutto ciò.
Il lungo e travagliato cammino dei personaggi alla ricerca della felicità e del loro posto nel mondo, passa attraverso un tortuoso percorso di sofferenza psichica e fisica, laddove l'amore diventa coercizione, l'incomprensione diventa astio e il desiderio diventa egoismo. L'autrice riesce a caratterizzare perfettamente i tantissimi protagonisti dell'opera, evitando di stereotipare i personaggi e mantenendo sempre un ottimo equilibrio tra humor e dramma, le si può rimproverare solo qualche piccola forzature nei rapporti tra alcuni personaggi, troppe mani del destino messe lì a congiungere il fato dei protagonisti, un difetto che comunque non intacca minimamente la qualità dell'opera.
I disegni della Takaya migliorano di numero in numero, conferendo ai personaggi una maturità fisica ed esteriore che va di pari passo con l'evoluzione e la maturazione psichica e caratteriale, adorabili anche i super deformed.
"Fruits basket" è un manga dolce e profondo, che mi ha emozionato come non succedeva da tempo: mi ha fatto piangere e ridere, mi ha coinvolto emotivamente e mi ha fatto pregare per la felicità dei suoi personaggi. E' una di quelle opere la cui fine lascia un vuoto nel cuore, ma che al contempo, regala un'immensa gioia. E non cadiamo nell'errore di credere che sia una storia in cui tutti sono felici e contenti, è chiaramente mostrato nell'ultimo volume che la fine non è un punto d'arrivo per i personaggi ma solo una partenza, la strada per la felicità è lunga e probabilmente infinita.
"Fruits basket" è "solo" un manga, "solo" una favola, "solo" una promessa di felicità, ma la felicità è un percorso, duro sì, ma percorribile, e per una volta lasciateci essere felici, tutti quanti.
Toru Honda è una ragazzina come tante che, a causa di particolari circostanze, dopo la morte della madre si ritrova a vivere da sola… in una tenda! Dopo che una frana distrugge la sua "abitazione", Toru viene accolta in casa da Yuki e Shigure Soma, due ragazzi appartenenti al vasto e potente clan dei Soma: i due, dopo aver saputo della situazione della ragazza, decidono di darle ospitalità in cambio di qualche lavoretto casalingo. Toru così si ritrova a vivere assieme a questa stramba famiglia, cui si aggiungeranno Kyo e tanti altri personaggi appartenenti al clan. Quella dei Soma però non è una famiglia normale, difatti alcuni dei suoi membri sono posseduti dalla maledizione dei dodici animali dello zodiaco cinese, la quale fa sì che ogni volta che uno di loro entra in contatto fisico con una persona del sesso opposto, si trasformi in uno dei dodici animali. Toru s'impegna quindi a mantenere il segreto dei Soma, ma riuscire a convivere con una famiglia tanto particolare, non sarà di certo facile, non mancheranno i momenti imbarazzanti, quelli tristi e soprattutto non mancherà l'amore.
Solita storia strappalacrime piena di buoni sentimenti? Harem condito da bishounen stereotipati fino all'inverosimile? Assolutamente no! "Fruits basket" dietro un'apparenza zuccherosa e frivola nasconde una profondità e un realismo che difficilmente ho trovato in altri shoujo manga; questa storia parla di famiglie, di legami, di genitori, di donne ma soprattutto di madri.
Ci sono madri che accettano e amano i loro figli senza riserve, altre che riescono ad amarli solo a metà, altre che li rifiutano, e altre ancora che dissimulano un amore la cui inconsistenza si dissolve come neve al sole. Mi è piaciuto molto come la Takaya abbia saputo tratteggiare questi diversi tipi di madre, senza creare donne perfette capaci di accettare tutto senza alcun dubbio o timore. Come vi sentireste se non poteste abbracciare il vostro bambino con naturalezza? Come vi sentireste al pensiero che voi e il vostro bambino non potrete mai avere una vita normale e una felicità "normale" al pari di tante altre persone? Le mamme dei bambini maledetti sono fragili e insicure, ma mentre alcune riescono ad accettare e a condividere il destino dei propri figli, altre preferiscono abbandonarsi alla tristezza e allo sconforto. Difficile biasimare queste persone, e chi è succube della maledizione lo sa bene, tanto che si preferisce biasimare se stessi definendosi "mostri" piuttosto che dirigere la rabbia e la tristezza verso gli altri.
Altri temi che ho molto amato sono quelli dell'appartenenza a un luogo e a delle persone, il tema dell'accettazione e della consapevolezza di se stessi. Nel primo volume Toru dice una frase emblematica:
"Guardavo gli altri giocare e divertirsi… e continuai ad aspettare che venisse chiamato l'onigiri! Invano. Io non avevo capito… che un onigiri non avrebbe mai potuto far parte… di un cesto di frutta.".
Il cesto di frutta e l'onigiri quindi, Toru e il forte desiderio di appartenere a una realtà più grande, di avere una famiglia, un luogo in cui amare e poter essere amata. Durante tutto il dipanarsi della storia, Toru (rappresentata come un onigiri) e gli altri personaggi cercano il loro posto nel mondo, la loro collocazione da "elementi estranei" nel grande cesto di frutta.
E' sulla protagonista che vorrei spendere qualche parola, poiché si è rivelato uno dei personaggi più ricchi di sorprese. Toru, a una prima occhiata, può sembrare la classica protagonista dolce, buona, ingenua e amata da tutti, ed effettivamente lo è, ma fortunatamente oltre questo c'è molto di più. Nel corso della storia tutti i personaggi crescono e si evolvono, Toru sembra restare sostanzialmente la stessa, ma è solo con l'andare avanti delle vicende che emergono i lati più profondi del suo carattere. Toru è buona e bella come il sole, ma dentro nasconde tanti sentimenti negativi che cerca di tenere a freno: rabbia, rimpianto, egoismo, desiderio di possessione, codardia, ed è bello scoprire a poco a poco, e per sua stessa ammissione, i lati "oscuri" di un personaggio tanto positivo.
Anche la storia d'amore della dolce Toru, nonostante per certi versi sia abbastanza prevedibile, è molto dolce e ben narrata, con lentezza e dolcezza, come un sentimento che nasce inconsapevolmente ma che a poco a poco assorbe interamente il cuore e la mente della ragazza portando alla luce nuove emozioni e nuovi timori.
Ho apprezzato molto la sua caratterizzazione e il suo percorso di crescita, ma lo stesso discorso potrebbe essere fatto per tutti gli altri personaggi, in particolare Shigure e Kyo, ma non andrò oltre, così chi leggerà questo manga potrà scoprire da solo tutto ciò.
Il lungo e travagliato cammino dei personaggi alla ricerca della felicità e del loro posto nel mondo, passa attraverso un tortuoso percorso di sofferenza psichica e fisica, laddove l'amore diventa coercizione, l'incomprensione diventa astio e il desiderio diventa egoismo. L'autrice riesce a caratterizzare perfettamente i tantissimi protagonisti dell'opera, evitando di stereotipare i personaggi e mantenendo sempre un ottimo equilibrio tra humor e dramma, le si può rimproverare solo qualche piccola forzature nei rapporti tra alcuni personaggi, troppe mani del destino messe lì a congiungere il fato dei protagonisti, un difetto che comunque non intacca minimamente la qualità dell'opera.
I disegni della Takaya migliorano di numero in numero, conferendo ai personaggi una maturità fisica ed esteriore che va di pari passo con l'evoluzione e la maturazione psichica e caratteriale, adorabili anche i super deformed.
"Fruits basket" è un manga dolce e profondo, che mi ha emozionato come non succedeva da tempo: mi ha fatto piangere e ridere, mi ha coinvolto emotivamente e mi ha fatto pregare per la felicità dei suoi personaggi. E' una di quelle opere la cui fine lascia un vuoto nel cuore, ma che al contempo, regala un'immensa gioia. E non cadiamo nell'errore di credere che sia una storia in cui tutti sono felici e contenti, è chiaramente mostrato nell'ultimo volume che la fine non è un punto d'arrivo per i personaggi ma solo una partenza, la strada per la felicità è lunga e probabilmente infinita.
"Fruits basket" è "solo" un manga, "solo" una favola, "solo" una promessa di felicità, ma la felicità è un percorso, duro sì, ma percorribile, e per una volta lasciateci essere felici, tutti quanti.
Toru è una ragazza ingenua e giovane, rimasta orfana prima di padre e poi di madre è costretta a vivere sola in una tenda in mezzo al bosco, almeno fino a quando Yuki e Kyo, il primo dei quali anche suo compagno di scuola, la incontrano nel bosco mentre tornano a casa. In seguito ad un tifone viene ospitata dai ragazzi nella loro casa, in cambio dell'ospitalità lei si offre di badare alle faccende domestiche e continuare il suo lavoro dopo scuola. Ma non è così semplice come pensava, infatti la famiglia racchiude un segreto legato alla loro natura. I ragazzi infatti in seguito ad una maledizione si trasformano al solo contatto di una ragazza.
Manga a mio avviso non troppo entusiasmante, molto smielato e senza colpi di scena decisivi al mio totale coinvolgimento,questa ragazza è decisamente troppo "calma", non sembra abbia una sua personalità, non trasmette decisamente la voglia di vivere che a quell'età si dovrebbe avere; nonostante lei abbia perso la madre, cosa sicuramente triste, ha trovato persone che le vogliono bene, ma ha sempre quell'aria malinconica che la rende quasi insofferente a qualsiasi cosa le succeda. Vista la situazione decisamente strana, che non capita tutti i giorni, avrebbe potuto affrontarla con più spirito, la storia sarebbe potuta essere a mio avviso molto meglio strutturata e con un pizzico di pepe in più. I disegni non sono esattamente di mio gusto, sono poco espressivi, tutti i personaggi hanno la stessa espressione mentre in molti altri manga che ho letto, a volte si ha quasi l'impressione che ti stiano guardando, ma ho visto di peggio.
Manga a mio avviso non troppo entusiasmante, molto smielato e senza colpi di scena decisivi al mio totale coinvolgimento,questa ragazza è decisamente troppo "calma", non sembra abbia una sua personalità, non trasmette decisamente la voglia di vivere che a quell'età si dovrebbe avere; nonostante lei abbia perso la madre, cosa sicuramente triste, ha trovato persone che le vogliono bene, ma ha sempre quell'aria malinconica che la rende quasi insofferente a qualsiasi cosa le succeda. Vista la situazione decisamente strana, che non capita tutti i giorni, avrebbe potuto affrontarla con più spirito, la storia sarebbe potuta essere a mio avviso molto meglio strutturata e con un pizzico di pepe in più. I disegni non sono esattamente di mio gusto, sono poco espressivi, tutti i personaggi hanno la stessa espressione mentre in molti altri manga che ho letto, a volte si ha quasi l'impressione che ti stiano guardando, ma ho visto di peggio.
La trama non rende molto la vera atmosfera di questo shojo, diverso dai soliti, privo di stereotipi, nel quale ogni singolo personaggio è sviluppato a dovere, sia per la personalità che per la storia biografica.
Le scene comiche sono tante quanti sono i misteri che cela la famiglia Soma e le emozioni, i legami e le personalità danno un'atmosfera speciale al manga.
I disegni non sono dei miei preferiti ma leggendolo si apprezzano appieno e non è assolutamente l'unico fattore da prendere in considerazione.
Consiglio questo manga a chi vuole dedicarsi ad una storia diversa dalle altre non incentrata esclusivamente sull'amore ma anche sull'amicizia, la sofferenza, la felicità, la libertà e molte altre importantissime emozioni.
Non ho ancora finito di leggerlo ma per quello che so il finale è inaspettato e originale e perciò non me lo lascerò scappare.
Le scene comiche sono tante quanti sono i misteri che cela la famiglia Soma e le emozioni, i legami e le personalità danno un'atmosfera speciale al manga.
I disegni non sono dei miei preferiti ma leggendolo si apprezzano appieno e non è assolutamente l'unico fattore da prendere in considerazione.
Consiglio questo manga a chi vuole dedicarsi ad una storia diversa dalle altre non incentrata esclusivamente sull'amore ma anche sull'amicizia, la sofferenza, la felicità, la libertà e molte altre importantissime emozioni.
Non ho ancora finito di leggerlo ma per quello che so il finale è inaspettato e originale e perciò non me lo lascerò scappare.
Dopo tutte queste recensioni, scrivere mi sembra quasi inutile, perché non potrò dire nulla di molto diverso da quello che già è stato scritto. Tuttavia, ci tenevo a dare anche la mia testimonianza, visto che Fruits Basket è un'opera a cui tengo molto.
Non mi soffermo sulla trama, già illustrata, ma sulle cose che secondo me ne fanno un titolo unico ed imperdibile per gli amanti del genere (e non solo per loro). Prima di tutto: la caratterizzazione e l'evoluzione dei personaggi, che sono parecchi ma tutti perfettamente inseriti nel loro contesto, mai scontati, e molto affascinanti. Li vediamo crescere, anche da un punto di vista fisico, e ciò ci permette di sentirli ancora più vicini, più veri.
In secondo luogo, l'onestà dei sentimenti: tutti cercano di accettare, anche se con fatica, i propri timori, ansie, preoccupazioni, a volte cercano di risolverli in solitudine, altri cercano l'aiuto di qualcuno... Tutti, in un modo o nell'altro, amano e si tendono la mano.
E poi, l'amore... In "Furuba" l'amore è espresso in tutte le sue sfaccettature: l'amore per chi si ama, l'amore per una madre, l'amore per gli amici, l'amore per una sorella.
I disegni subiscono in corso d'opera un'evoluzione magnifica, direi poetica... Che altro dire? Non leggere "Fruits Basket" significa perdere davvero l'occasione di nutrire, anche se poco, il proprio cuore...
Indimenticabile.
Non mi soffermo sulla trama, già illustrata, ma sulle cose che secondo me ne fanno un titolo unico ed imperdibile per gli amanti del genere (e non solo per loro). Prima di tutto: la caratterizzazione e l'evoluzione dei personaggi, che sono parecchi ma tutti perfettamente inseriti nel loro contesto, mai scontati, e molto affascinanti. Li vediamo crescere, anche da un punto di vista fisico, e ciò ci permette di sentirli ancora più vicini, più veri.
In secondo luogo, l'onestà dei sentimenti: tutti cercano di accettare, anche se con fatica, i propri timori, ansie, preoccupazioni, a volte cercano di risolverli in solitudine, altri cercano l'aiuto di qualcuno... Tutti, in un modo o nell'altro, amano e si tendono la mano.
E poi, l'amore... In "Furuba" l'amore è espresso in tutte le sue sfaccettature: l'amore per chi si ama, l'amore per una madre, l'amore per gli amici, l'amore per una sorella.
I disegni subiscono in corso d'opera un'evoluzione magnifica, direi poetica... Che altro dire? Non leggere "Fruits Basket" significa perdere davvero l'occasione di nutrire, anche se poco, il proprio cuore...
Indimenticabile.
Davvero stupendo! E' stato il primo anime che ho visto e ora sto cercando di procurarmi tutto il manga, che è anche migliore! Non è il solito shoujo che dopo un po' diventa noioso e mi ha conquistato ad ogni pagina: i primi quattro volumi li ho finiti in poche ore!
Il carattere dei personaggi e ben delineato e la trama prende sempre meglio forma. Non è la semplice storia d'amore con qualche elemento fantasy perché comunque ha delle bellissime tematiche; e ci sono anche le parti dove non puoi fare a meno di trattenere una risata, così come quelle che ti fanno quasi piangere.
I disegni sono belli, non solo per i personaggi ma anche per gli sfondi. Davvero bello, e ho letto solo i primi quattro volumi. Veramente consigliato!
Il carattere dei personaggi e ben delineato e la trama prende sempre meglio forma. Non è la semplice storia d'amore con qualche elemento fantasy perché comunque ha delle bellissime tematiche; e ci sono anche le parti dove non puoi fare a meno di trattenere una risata, così come quelle che ti fanno quasi piangere.
I disegni sono belli, non solo per i personaggi ma anche per gli sfondi. Davvero bello, e ho letto solo i primi quattro volumi. Veramente consigliato!
Ecco l'opera più famosa di Natsuki Takaya, che ha vinto il premio Kodansha nella categoria shoujo.
La storia parla di Toru Honda, una ragazza che, dopo il padre, ha perso recentemente anche la madre, e si ritrova a vivere in una tenda in mezzo al bosco. Le darò ospitalità il misterioso e bellissimo Yuki Soma nella sua casa, dove vivono anche Kyo e Shigure. Ma per sbaglio Toru scopre il loro segreto, cioè che ogni membro della famiglia Soma, se abbracciato da una persona di sesso opposto, diventa un animale dello Zodiaco Cinese.
La storia non è così banale come sembra. La storia si dipana in 23 volumi, che sono tanti, e infatti sono perlopiù episodi autoconclusivi, ma in questi capitoli i personaggi crescono e cambiano, e questa è una cosa bellissima e triste allo stesso tempo.
Questo manga è uno shoujo introspettivo, per cui durante la narrazione della storia si evidenzia soprattutto la psicologia dei personaggi, mentre l'amore è quasi un elemento secondario.
Lo stile della Takaya all'inizio non è il massimo, ma ho saputo che durante la serializzazione ha subito un'operazione alla mano e il suo stile è leggermente cambiato, ma di sicuro non in peggio.
Consiglio questo manga a tutti gli appassionati di shoujo e non. La storia è molto dolce e commovente (ho pianto a fiumi mentre leggevo gli ultimi 2 volumi), e nonostante siano 23 tankobon non stanca mai. La caratterizzazione dei personaggi è spettacolare, ognuno ha un carattere diverso, una psicologia diversa, un problema diverso. E quelli che si pensano che siano cattivi sono in realtà sommersi da un mare di problemi.
L'autrice è stata molto brava a spezzare le parti più cupe e drammatiche con gag divertentissime. Dopo un sacco di lacrime questo manga riuscirà anche a farvi alzare il morale!
È uno shoujo validissimo a mio avviso, uno dei migliori. Leggetelo.
Unica pecca: quelle frasi spezzate che durano tre - quattro pagine e dicono sempre la stessa cosa.
La storia parla di Toru Honda, una ragazza che, dopo il padre, ha perso recentemente anche la madre, e si ritrova a vivere in una tenda in mezzo al bosco. Le darò ospitalità il misterioso e bellissimo Yuki Soma nella sua casa, dove vivono anche Kyo e Shigure. Ma per sbaglio Toru scopre il loro segreto, cioè che ogni membro della famiglia Soma, se abbracciato da una persona di sesso opposto, diventa un animale dello Zodiaco Cinese.
La storia non è così banale come sembra. La storia si dipana in 23 volumi, che sono tanti, e infatti sono perlopiù episodi autoconclusivi, ma in questi capitoli i personaggi crescono e cambiano, e questa è una cosa bellissima e triste allo stesso tempo.
Questo manga è uno shoujo introspettivo, per cui durante la narrazione della storia si evidenzia soprattutto la psicologia dei personaggi, mentre l'amore è quasi un elemento secondario.
Lo stile della Takaya all'inizio non è il massimo, ma ho saputo che durante la serializzazione ha subito un'operazione alla mano e il suo stile è leggermente cambiato, ma di sicuro non in peggio.
Consiglio questo manga a tutti gli appassionati di shoujo e non. La storia è molto dolce e commovente (ho pianto a fiumi mentre leggevo gli ultimi 2 volumi), e nonostante siano 23 tankobon non stanca mai. La caratterizzazione dei personaggi è spettacolare, ognuno ha un carattere diverso, una psicologia diversa, un problema diverso. E quelli che si pensano che siano cattivi sono in realtà sommersi da un mare di problemi.
L'autrice è stata molto brava a spezzare le parti più cupe e drammatiche con gag divertentissime. Dopo un sacco di lacrime questo manga riuscirà anche a farvi alzare il morale!
È uno shoujo validissimo a mio avviso, uno dei migliori. Leggetelo.
Unica pecca: quelle frasi spezzate che durano tre - quattro pagine e dicono sempre la stessa cosa.
Molto bello, lo consiglio a tutti.
I disegni sono realizzati con tratti gradevoli e molto dolci, e poi la storia appassiona e commuove allo stesso tempo.
Come avrete capito, mi ha colpito per la dolcezza che sa alternarsi alla comicità, inoltre l'autrice ha creato una bellissima atmosfera: ogni cosa si incastona benissimo nella storia, così sentimentale ma allo stesso tempo particolare, che tratta di questi segni zodiacali e della maledizione ad essi legati.
Tutta la storia, secondo me, si amalgama anche grazie alla protagonista, che dona un po' di pace a questa famiglia tormentata, e a una certa malinconia che ben si addice all'opera.
In questi 23 volumi ti appassiona e anche se la fine ti porta un po' di malinconia questo 9 lo merito tutto.
Quando leggi questo manga ti rimane dentro una segno!
I disegni sono realizzati con tratti gradevoli e molto dolci, e poi la storia appassiona e commuove allo stesso tempo.
Come avrete capito, mi ha colpito per la dolcezza che sa alternarsi alla comicità, inoltre l'autrice ha creato una bellissima atmosfera: ogni cosa si incastona benissimo nella storia, così sentimentale ma allo stesso tempo particolare, che tratta di questi segni zodiacali e della maledizione ad essi legati.
Tutta la storia, secondo me, si amalgama anche grazie alla protagonista, che dona un po' di pace a questa famiglia tormentata, e a una certa malinconia che ben si addice all'opera.
In questi 23 volumi ti appassiona e anche se la fine ti porta un po' di malinconia questo 9 lo merito tutto.
Quando leggi questo manga ti rimane dentro una segno!
Uno dei manga più belli che abbia mai letto, e ne ho letti parecchi, la storia è ricca di colpi di scena che non fanno mai annoiare e tengono sempre viva la curiosità su quello che potrebbe accadere nei volumetti successivi, infatti anche se è composto da ben 23 volumi è una storia molto intensa che non si lascia trascinare, ma che ha il tempo di raccontare e approfondire ogni singolo personaggio in modo esauriente, per non parlare poi della trama, la storia della maledizione è stata un'idea geniale e all'inizio avevo paura che la trama perdesse fascino, invece la Takaya è stata molto abile nel non far perdere valore alla storia.
Infine i disegni, all'inizio molto spigolosi e a parer mio più semplificati, si sono piano piano addolciti e arrotondati nei tratti rendendoli più gradevoli e molto accurati anche nei dettagli.
In conclusione un manga stupendo che non può mancare nelle collezioni di appassionati come me, una storia che ti rapirà e ti porterà in un mondo fatto di maledizioni, persone che si trasformano in animali e sfide all'ordine del giorno per decretare il migliore.
Un'opera che ti farà ridere e piangere, rattristare e rallegrare ma soprattutto ti lascerà un segno nel cuore.
Infine i disegni, all'inizio molto spigolosi e a parer mio più semplificati, si sono piano piano addolciti e arrotondati nei tratti rendendoli più gradevoli e molto accurati anche nei dettagli.
In conclusione un manga stupendo che non può mancare nelle collezioni di appassionati come me, una storia che ti rapirà e ti porterà in un mondo fatto di maledizioni, persone che si trasformano in animali e sfide all'ordine del giorno per decretare il migliore.
Un'opera che ti farà ridere e piangere, rattristare e rallegrare ma soprattutto ti lascerà un segno nel cuore.
Tohru è una ragazza orfana di padre e di madre che vive in una tenda. Un giorno un suo compagno di classe, Yuki Sohma, scoprendo che la ragazza vive in un tenda isolata nel bosco decide di invitarla a sistemarsi per un po' di tempo a casa sua e la ragazza dopo qualche attimo di esitazione accetta. In casa Sohma conoscerà tutta una serie di parenti di Yuki, tra cui Shigure e Kyo. Sui componenti della famiglia Sohma pesa però una maledizione, quella dei 12 animali dello zodiaco cinese che li fa trasformare in animali nel momento in cui toccano una persona di sesso opposto. Riuscirà Tohru a liberarli dalla maledizione?
Questo fumetto è sicuramente uno dei più belli che abbia mai letto, è un capolavoro d'introspezione su ogni singolo personaggio. Un manga che affronta temi importanti e che fa riflettere, emozionare e commuovere. Un manga che sa essere anche molto divertente con personaggi esilaranti e strambi.
L'unica cosa che inizialmente non mi convinceva erano i disegni. Nei primi volumi sono sicuramente immaturi, stilizzati e poco morbidi (soprattutto dopo che la Takaya ha subito un'operazione alla mano). Ma dopo un po' c'è stata un'evoluzione stupenda: dalla metà dei volumetti in poi si nota proprio una maturazione dello stile. È come se l'autrice fosse cresciuta in contemporanea con i personaggi che descriveva, e questo mi è piaciuto moltissimo. Inoltre la nota di magia, mistero e fantascienza che vengono inseriti nel manga gli donano un fascino ed un'atmosfera molto particolare. Ve lo consiglio caldamente.
Questo fumetto è sicuramente uno dei più belli che abbia mai letto, è un capolavoro d'introspezione su ogni singolo personaggio. Un manga che affronta temi importanti e che fa riflettere, emozionare e commuovere. Un manga che sa essere anche molto divertente con personaggi esilaranti e strambi.
L'unica cosa che inizialmente non mi convinceva erano i disegni. Nei primi volumi sono sicuramente immaturi, stilizzati e poco morbidi (soprattutto dopo che la Takaya ha subito un'operazione alla mano). Ma dopo un po' c'è stata un'evoluzione stupenda: dalla metà dei volumetti in poi si nota proprio una maturazione dello stile. È come se l'autrice fosse cresciuta in contemporanea con i personaggi che descriveva, e questo mi è piaciuto moltissimo. Inoltre la nota di magia, mistero e fantascienza che vengono inseriti nel manga gli donano un fascino ed un'atmosfera molto particolare. Ve lo consiglio caldamente.
Lo shoujo per antonomasia. Uno straordinario mix di comicità, dolcezza, mistero (quante volte ho pensato cosa succederà? forse... e poi tutte le mie convinzioni venivano stravolte da un inaspettato capovolgimento degli eventi) e amore. L'amore... Uno dei più grandi errori dei manga (ma anche, purtroppo, di alcuni libri) è quello di contenere solo un frammento di questa complessa parola: la parte romantica, tralasciando l'affetto, il rispetto profondo, la vera amicizia. Bè Furuba non è affatto una di queste opere.
L'amore è presente a 360°, ed è proprio questo uno dei suoi maggiori punti di forza. Ognuno infatti può immedesimarsi, almeno un po', in una sfumatura dell'amore lasciata trapelare dai suoi personaggi, che non sono perfetti. Anche il più quotato della scuola è tremendamente fragile, anche il simpaticone della compagnia nasconde un lato oscuro, anche la ragazza tontolotta e sempre sorridente piange di dolore.
I disegni sono molto adatti alla narrazione e ritengo che dal volume 6 circa al volume 10 siamo stupendi. Le conversazioni sono impareggiabile, con frasi che lasciano di stucco per la loro profondità e mancanza di banalità. Se volete che il vostro cuore batta a ritmo dello scorrere delle pagine di qualcosa, Fruits Basket fa decisamente per voi.
L'amore è presente a 360°, ed è proprio questo uno dei suoi maggiori punti di forza. Ognuno infatti può immedesimarsi, almeno un po', in una sfumatura dell'amore lasciata trapelare dai suoi personaggi, che non sono perfetti. Anche il più quotato della scuola è tremendamente fragile, anche il simpaticone della compagnia nasconde un lato oscuro, anche la ragazza tontolotta e sempre sorridente piange di dolore.
I disegni sono molto adatti alla narrazione e ritengo che dal volume 6 circa al volume 10 siamo stupendi. Le conversazioni sono impareggiabile, con frasi che lasciano di stucco per la loro profondità e mancanza di banalità. Se volete che il vostro cuore batta a ritmo dello scorrere delle pagine di qualcosa, Fruits Basket fa decisamente per voi.
Il miglior manga shoujo che io abbia mai letto, e considerando che a me di natura questo genere fa letteralmente ca***e, è un grande complimento.
Già, a differenza della maggior parte degli shoujo che sono tutti uguali e con una trama banale, questo si distingue per la sua assoluta originalità e per il suo disegno che, seppur molto semplice, risulta comunque raffinato.
Interessante è la stupenda caratterizzazione dei personaggi, ognuno con il suo passato e i suoi motivi per avere il carattere che ha, tutti sono capaci di farti affezionare.
Ma la cosa che in assoluto mi è piaciuta di più è che non puoi intuire dall'inizio i sentimenti della protagonista e come e con chi andrà a finire; altra importante differenza con gli altri shoujo, in cui come apri la prima pagina, capisci già con chi si metterà l'eroina di turno.
Insomma, per gli amanti di questo genere è una blasfemia non avere tra la propria collezione questo manga.
Già, a differenza della maggior parte degli shoujo che sono tutti uguali e con una trama banale, questo si distingue per la sua assoluta originalità e per il suo disegno che, seppur molto semplice, risulta comunque raffinato.
Interessante è la stupenda caratterizzazione dei personaggi, ognuno con il suo passato e i suoi motivi per avere il carattere che ha, tutti sono capaci di farti affezionare.
Ma la cosa che in assoluto mi è piaciuta di più è che non puoi intuire dall'inizio i sentimenti della protagonista e come e con chi andrà a finire; altra importante differenza con gli altri shoujo, in cui come apri la prima pagina, capisci già con chi si metterà l'eroina di turno.
Insomma, per gli amanti di questo genere è una blasfemia non avere tra la propria collezione questo manga.
Quando l'ho finito stavo per piangere. Fruits Basket è uno dei pochi manga completi, che hanno tutto: tanti personaggi con il proprio diverso carattere, tante risate, amore, amicizia, problemi, tristezza, un messaggio e un finale degno di questo nome.
Di Fruits Basket ho amato tutti i personaggi, tutti molto comici ma allo stesso tempo intensi. Io che di solito non amo le protagoniste un po' troppo buone e ingenue mi sono letteralmente innamorata di Toru. Ho riso fino a star male con questo manga e la fine è perfetta e soprattutto non lascia niente, dico niente in sospeso, svela tutti i numerosi arcani e ti lascia un senso di pienezza e contentezza.
Favoloso. Anche i disegni che all'inizio mi piacevano poco poi sono andati a migliorare tantissimo, e sono perfetti per la trama, che all'inizio può sembrare infantile e noiosa, ma che si rivela per molto più di quello che è.
Fruits Basket ti lascia il segno.
Di Fruits Basket ho amato tutti i personaggi, tutti molto comici ma allo stesso tempo intensi. Io che di solito non amo le protagoniste un po' troppo buone e ingenue mi sono letteralmente innamorata di Toru. Ho riso fino a star male con questo manga e la fine è perfetta e soprattutto non lascia niente, dico niente in sospeso, svela tutti i numerosi arcani e ti lascia un senso di pienezza e contentezza.
Favoloso. Anche i disegni che all'inizio mi piacevano poco poi sono andati a migliorare tantissimo, e sono perfetti per la trama, che all'inizio può sembrare infantile e noiosa, ma che si rivela per molto più di quello che è.
Fruits Basket ti lascia il segno.
Non sono un'esperta, ma posso dire che Fruits Basket è senz'altro il manga più bello che io abbia mai letto. Purtroppo non ho avuto l'occasione di finire di leggerlo, ma mi sono bastati pochi capitoli per capire che era un capolavoro.
La storia, sicuramente originale, è in sé molto dolce, un po' malinconica, molto, molto profonda con quella punta di amarezza che ti fa venire voglia di andare avanti a leggerlo e anche con quella leggera ironia che ti fa sorridere davvero.
Il disegno lo trovo meraviglioso, molto delicato. Gli occhi che mi paiono semplicissimi, sono profondi e incredibilmente espressivi. Più di tutto nei disegni della Takaya mi piace infatti l'espressione che lascia intendere la malinconia dei personaggi. La protagonista, Tohru, ha sempre il sorriso nonostante il triste passato. I sorrisi sono contagiosi, infatti sarà proprio Tohru a riportare il sorriso nella famiglia Sohma.
La storia, sicuramente originale, è in sé molto dolce, un po' malinconica, molto, molto profonda con quella punta di amarezza che ti fa venire voglia di andare avanti a leggerlo e anche con quella leggera ironia che ti fa sorridere davvero.
Il disegno lo trovo meraviglioso, molto delicato. Gli occhi che mi paiono semplicissimi, sono profondi e incredibilmente espressivi. Più di tutto nei disegni della Takaya mi piace infatti l'espressione che lascia intendere la malinconia dei personaggi. La protagonista, Tohru, ha sempre il sorriso nonostante il triste passato. I sorrisi sono contagiosi, infatti sarà proprio Tohru a riportare il sorriso nella famiglia Sohma.
Fruits Basket è un'opera estremamente dolce, dal tratto delicato e tenero, ma che sa trattare fra le righe una sceneggiatura cupa, tremendamente crudele e spietata, in grado di struggere il cuore e le emozioni del lettore, di commuoverlo, emozionarlo e incantarlo con i suoi personaggi carismatici, profondi divertenti e (ammettiamolo: anche parecchio complessati) estremamente umani. La storia che tratta con maestria emozioni, sentimenti e problemi quotidiani piuttosto reali e fruibili all'immedesimazione da parte del lettore dell'opera, parte tuttavia da un incipit fantastico quale un'antica leggenda basata sullo Zodiaco Cinese, in cui i membri della Famiglia Soma sembrano da generazioni affetti, trasformandosi in animali appartenenti al reciproco segno una volta che subiscono un brusco contatto con persone dell'altro sesso. Honda è una ragazza recentemente rimasta orfana che finisce per andare a vivere a Casa Soma, finendo al centro di un complicato triangolo amoroso con il <i>Gatto</i> e il <i>Topo</i> della Famiglia, e andando ad ostacolare i sentimenti delle altre ragazze della Famiglia che vogliono per l'appunto far scoccare la scintilla con eventuali cugini al fine di sfogare il proprio Amore, consci del fatto che la maledizione non sembra risentire su persone di sesso opposto ma della stessa Famiglia. Tuttavia, la stessa Honda potrebbe essere il segreto per sciogliere la maledizione della Famiglia...
Una storia decisamente brillante, innovativa e tenera, che sa regalare diverse sensazioni positive quali risate e batticuore, così come farti stringere un nodo alla gola per i momenti crudeli a cui i personaggi sono sottoposti con l'agognato presente, i tristi flashback sull'infanzia e la prospettiva di un drammatico futuro.
L'evoluzione della trama è piuttosto lenta ma sembra collocare tutti i pezzi del puzzle al posto giusto come se Natsuki Takaya, abile autrice della medesima avesse sin da subito capito dove la storia potesse andare a parare. Una serie che consiglio spassionatamente a tutti i fan degli Shojo e agli amanti delle belle sceneggiature, ma visti i toni dell'opera piuttosto seriosi, drammatici e cupi - conditi tuttavia da splendide scene divertenti ed esilaranti dedite a spezzarne la tensione - ne privilegerei la lettura solo ad un pubblico più maturo e grandicello.
Una storia decisamente brillante, innovativa e tenera, che sa regalare diverse sensazioni positive quali risate e batticuore, così come farti stringere un nodo alla gola per i momenti crudeli a cui i personaggi sono sottoposti con l'agognato presente, i tristi flashback sull'infanzia e la prospettiva di un drammatico futuro.
L'evoluzione della trama è piuttosto lenta ma sembra collocare tutti i pezzi del puzzle al posto giusto come se Natsuki Takaya, abile autrice della medesima avesse sin da subito capito dove la storia potesse andare a parare. Una serie che consiglio spassionatamente a tutti i fan degli Shojo e agli amanti delle belle sceneggiature, ma visti i toni dell'opera piuttosto seriosi, drammatici e cupi - conditi tuttavia da splendide scene divertenti ed esilaranti dedite a spezzarne la tensione - ne privilegerei la lettura solo ad un pubblico più maturo e grandicello.
Toru Honda un giorno si imbatte in alcuni ragazzi di una famiglia che, poi scopre, è afflitta da una maledizione... cosi decide di cercare di scioglierla (trama mooolto sintetica, per evitare spoiler).
Fruits basket, non è il solito shojo scolastico da quattro soldi. In esso sono presenti moltissimi personaggi, e ognuno di loro ha un proprio carattere e una propria storia, quindi sarà molto facile affezionarcisi. La storia procede perfettamente per tutto il corso dei volumi. Essa vi saprà emozionare moltissimo facendovi ridere o anche piangere, e non vederete l ora di arrivare al ventitreesimo numero per sapere come finisce.
Il disegno all'inizio risulta ancora acerbo, ma dopo qualche numero c è un notevole miglioramento anche se non sarà forse al pari di altri manga, però resta comunque un disegno molto particolare, quindi da apprezzare. I personaggi durante la storia subiranno una notevole maturazione.
Direi che i "difetti" come già detto sono i personaggi che all'inizio tendono ad essere confusi perchè abbastanza simili, e non si capisce neanche molto bene quali siano le parti parlate e quelle pensate. Ma a questo ci si abituerà ben presto.
Quindi secondo me Fruits Basket è uno shojo molto bello che tutti dovrebbero e potrebbero leggere, visto che non risulta patetico come molte altre opere dello stesso genere.
Fruits basket, non è il solito shojo scolastico da quattro soldi. In esso sono presenti moltissimi personaggi, e ognuno di loro ha un proprio carattere e una propria storia, quindi sarà molto facile affezionarcisi. La storia procede perfettamente per tutto il corso dei volumi. Essa vi saprà emozionare moltissimo facendovi ridere o anche piangere, e non vederete l ora di arrivare al ventitreesimo numero per sapere come finisce.
Il disegno all'inizio risulta ancora acerbo, ma dopo qualche numero c è un notevole miglioramento anche se non sarà forse al pari di altri manga, però resta comunque un disegno molto particolare, quindi da apprezzare. I personaggi durante la storia subiranno una notevole maturazione.
Direi che i "difetti" come già detto sono i personaggi che all'inizio tendono ad essere confusi perchè abbastanza simili, e non si capisce neanche molto bene quali siano le parti parlate e quelle pensate. Ma a questo ci si abituerà ben presto.
Quindi secondo me Fruits Basket è uno shojo molto bello che tutti dovrebbero e potrebbero leggere, visto che non risulta patetico come molte altre opere dello stesso genere.
Quest'opera ha per me un valore del tutto affettivo perchè è il primo manga che abbia mai letto. Tuttavia il valore dell'opera è piuttosto bassino, soprattutto considerando lo sviluppo della qualità: l'idea di base è piuttosto avvincente e anche abbastanza ben sviluppata, i colpi di scena sono sensati e con un buon tempismo. Nel complesso è una storia gradevole e leggera, nonostante i temi a volte tragici e a volte banalmente amorosi.
La vera pecca secondo me sono i disegni, non tanto per una scarsa qualità generale (che comunque è abbastanza mediocre), ma più che altro perchè dopo i primi volumetti l'autrice ha (se ben ricordo) subito un'operazione alla mano e al suo ritorno si nota un forte cambiamento nello stile, secondo me molto più banale di prima.
La vera pecca secondo me sono i disegni, non tanto per una scarsa qualità generale (che comunque è abbastanza mediocre), ma più che altro perchè dopo i primi volumetti l'autrice ha (se ben ricordo) subito un'operazione alla mano e al suo ritorno si nota un forte cambiamento nello stile, secondo me molto più banale di prima.
Un manga che davvero merita la sua popolarità. Da una trama che all'apparenza può sembrare banale e stra-scontata, viene fuori un'opera bellissima, profonda e coinvolgente. L'autrice esamina a fondo il carattere e la storia di tutti i personaggi, mettendo così in moto un vero e proprio universo. Chi si aspetta una storia facile e allegra verrà presto deluso: le scene sono forti, le emozioni intense, spesso struggenti e tristi; ma poi l'allegria e l'ingenuità per niente banale di Toru fanno passare quei momenti e la storia e le vicende vanno avanti senza mai prendere quella pesantezza in sarebbe stato facile cadere. Il passato di Toru e il legame degli animali dello zodiaco cinese con il dio sono gli aspetti più riusciti, si capiscono a fondo solo leggendo e rileggendo più volte il manga.
Ho visto solo alcuni spezzoni dell'anime, ma mi è sembrato piuttosto valido; anche la grafica e le musiche non erano male.
L'unica pecca dell'autrice è che durante l'opera cambia, e peggiora, il modo di disegnare. Credo che ciò sia dovuto al fatto che abbia cambiato, o aggiunto, assistenti. Non assegno 9 solo per questo motivo e per il fatto che la Takaya nei tankobon parla solo di videogiochi.
Ho visto solo alcuni spezzoni dell'anime, ma mi è sembrato piuttosto valido; anche la grafica e le musiche non erano male.
L'unica pecca dell'autrice è che durante l'opera cambia, e peggiora, il modo di disegnare. Credo che ciò sia dovuto al fatto che abbia cambiato, o aggiunto, assistenti. Non assegno 9 solo per questo motivo e per il fatto che la Takaya nei tankobon parla solo di videogiochi.
Non è certo un’impresa semplice misurarsi con una mole di personaggi come quella presente in questo manga: di tutti, ma proprio tutti, l’autrice ha cercato di raccontare il carattere, la storia, di sondare i pensieri, i comportamenti, di tratteggiare una crescita interiore ed esteriore. E, c’è da dire, c’è riuscita. Sorprendentemente ha intrecciato le storie di ognuno le une con le altre senza perdere nessun filo, creando un’opera di tutto rispetto a livello narrativo. E’ anche vero, però, che per far combaciare perfettamente insieme tutti i pezzi del puzzle, di tanto in tanto ha dovuto calcare un po’ la mano su coincidenze che hanno dell’inverosimile. Inoltre, per arrivare a descrivere tutti gli stati d’animo dei personaggi, ne ha dovuto muovere alcuni un po’ troppo per stereotipi. Rimane comunque encomiabile l’evoluzione che presenta di ogni personaggio, sia a livello di disegno che a livello caratteriale, che dimostra l’attenzione con la quale ha cercato di interpretare la psicologia umana nelle sue molteplici sfaccettature. Peccato soltanto che abbia concentrato nel fumetto soltanto persone tormentate da un’esistenza difficile, da problemi più grandi di loro o da storie drammatiche: se questo si può giustificare per la particolare condizione dei componenti della famiglia Soma, fra tutti gli altri personaggi avrebbe potuto inserire individui dalle storie più “normali” che sicuramente avrebbero reso l’insieme più credibile e meno artefatto. Il risultato, infatti, mi sembra un incontro e scontro di “casi umani”, come se le persone normali che vivono la loro vita in tranquillità non fossero degne o in grado di provare certi sentimenti. Come se si dovesse essere sfortunati e aver sofferto enormemente tanto per essere presi in considerazione: un po’ esagerato.
La storia si per sé, comunque, ha un grande valore perché è davvero ben congeniata, e può essere goduta anche da coloro che non amano particolarmente il genere fantastico in quanto è molto più ancorata alla dimensione umana dei sentimenti reali che alle storie fuori dal comune della componente “magica”. E’ ben sceneggiata, ricca di colpi di scena, piena di allusioni che vengono spiegate mano mano, e tiene col fiato sospeso per l’aura di mistero e di “non detto” che circonda ogni protagonista.
Non sono altrettanto all’altezza i dialoghi, che troppe volte si perdono nella predica gratuita, nel discorsone pieno di belle parole e buoni sentimenti, e per questo risultano innaturali, come se i protagonisti stessero recitando un copione scritto con un’interpretazione da neofita. Allo stesso modo i cambi repentini di atteggiamento e di pensiero dovuti ai soli discorsi della protagonista, quasi le sue parole avessero il tocco salvifico di un redentore, risultano piuttosto fastidiosi e poco plausibili. Divertenti invece le scene comiche o i personaggi che appaiono ridicoli di per sé, che riescono a portare una ventata d’allegria e scenette scherzose all’interno di un clima tutt’altro che leggero. Anche qui ci si muove per stereotipi, ma in questo caso non stonano per nulla. L’attenzione anche per i piccoli episodi di vita, le parole e i gesti quotidiani sono infatti gli aspetti più deliziosi e coinvolgenti di questo manga.
Infine, per quanto riguarda i disegni, non si può dire che l’autrice abbia uno stile eccelso: soprattutto all’inizio il tratto è piuttosto grezzo, per poi evolversi man mano fino a delle belle tavole nella parte finale. E’ lodevole il suo intento di far crescere i personaggi anche esteriormente attraverso il tratto del disegno. Tuttavia la sua maniera pressoché univoca di disegnare i volti –tutti identici- e il modo confusionario in cui si sviluppano i dialoghi di alcune scene, dove non si comprende da chi dei presenti siano pronunciate le parole o addirittura se siano soltanto pensate, ostacola un po’ la lettura. Ci sono ovviamente memorabili scene con espressioni del volto tipicamente “da sogno”, ma per il resto non mi sento di esaltarne la bellezza, anche perché ad un certo punto diventano prevedibili ed abusate.
Questo manga, in conclusione, sa emozionare, sa coinvolgere ed è sicuramente un’opera qualitativamente di rispetto, tuttavia non lo consiglio se non siete appassionati del genere. Se invece vi piacciono gli shojo e potete soprassedere tranquillamente alle tante “ingenuità romantiche” che vi si trovano, non dovete lasciarvi sfuggire quest’opera!
La storia si per sé, comunque, ha un grande valore perché è davvero ben congeniata, e può essere goduta anche da coloro che non amano particolarmente il genere fantastico in quanto è molto più ancorata alla dimensione umana dei sentimenti reali che alle storie fuori dal comune della componente “magica”. E’ ben sceneggiata, ricca di colpi di scena, piena di allusioni che vengono spiegate mano mano, e tiene col fiato sospeso per l’aura di mistero e di “non detto” che circonda ogni protagonista.
Non sono altrettanto all’altezza i dialoghi, che troppe volte si perdono nella predica gratuita, nel discorsone pieno di belle parole e buoni sentimenti, e per questo risultano innaturali, come se i protagonisti stessero recitando un copione scritto con un’interpretazione da neofita. Allo stesso modo i cambi repentini di atteggiamento e di pensiero dovuti ai soli discorsi della protagonista, quasi le sue parole avessero il tocco salvifico di un redentore, risultano piuttosto fastidiosi e poco plausibili. Divertenti invece le scene comiche o i personaggi che appaiono ridicoli di per sé, che riescono a portare una ventata d’allegria e scenette scherzose all’interno di un clima tutt’altro che leggero. Anche qui ci si muove per stereotipi, ma in questo caso non stonano per nulla. L’attenzione anche per i piccoli episodi di vita, le parole e i gesti quotidiani sono infatti gli aspetti più deliziosi e coinvolgenti di questo manga.
Infine, per quanto riguarda i disegni, non si può dire che l’autrice abbia uno stile eccelso: soprattutto all’inizio il tratto è piuttosto grezzo, per poi evolversi man mano fino a delle belle tavole nella parte finale. E’ lodevole il suo intento di far crescere i personaggi anche esteriormente attraverso il tratto del disegno. Tuttavia la sua maniera pressoché univoca di disegnare i volti –tutti identici- e il modo confusionario in cui si sviluppano i dialoghi di alcune scene, dove non si comprende da chi dei presenti siano pronunciate le parole o addirittura se siano soltanto pensate, ostacola un po’ la lettura. Ci sono ovviamente memorabili scene con espressioni del volto tipicamente “da sogno”, ma per il resto non mi sento di esaltarne la bellezza, anche perché ad un certo punto diventano prevedibili ed abusate.
Questo manga, in conclusione, sa emozionare, sa coinvolgere ed è sicuramente un’opera qualitativamente di rispetto, tuttavia non lo consiglio se non siete appassionati del genere. Se invece vi piacciono gli shojo e potete soprassedere tranquillamente alle tante “ingenuità romantiche” che vi si trovano, non dovete lasciarvi sfuggire quest’opera!
Un manga indimenticabile: la storia si basa all'apparenza principalmente sulla maledizione che grava su alcuni componenti della famiglia Soma avvicinati, per così dire, dalla ingenua e gioviale Toru, la protagonista; ma la storia non si ferma certo quì.
L'autrice, mediante le sue tavole sempre più perfette, narra la storia personle di tutti i personaggi, in modo tale da renderli speciali e amabili, entra nel profondo della drammaticità della diversità, dell'odio, del rancore, della tristezza che i Soma provano, ma anche nell'amore illimitato (un amore proibito) nella semplice dolcezza della protagonista, nel carattere scontroso e fragile di Kyo, ed in quello di tutti gli altri.
Un 10 che vuol dire 100 e molto di più. Il maga che mi ha emozionato più di tutti, con sua comicità misurata, la sua leggera malinconia e quell'atmosfera unica che aleggia tra i personaggi i luoghi di Fruits Basket.
L'autrice, mediante le sue tavole sempre più perfette, narra la storia personle di tutti i personaggi, in modo tale da renderli speciali e amabili, entra nel profondo della drammaticità della diversità, dell'odio, del rancore, della tristezza che i Soma provano, ma anche nell'amore illimitato (un amore proibito) nella semplice dolcezza della protagonista, nel carattere scontroso e fragile di Kyo, ed in quello di tutti gli altri.
Un 10 che vuol dire 100 e molto di più. Il maga che mi ha emozionato più di tutti, con sua comicità misurata, la sua leggera malinconia e quell'atmosfera unica che aleggia tra i personaggi i luoghi di Fruits Basket.
Come altri hanno già detto prima di me, Fruits Basket è un capolavoro, lo shoujo più bello che io abbia mai letto (nonché uno dei migliori manga che io abbia mai letto in assoluto, almeno secondo me).
Delicato e divertente quando serve (la rappresentazione di <i>"Come Cenerentola"</i>, nel quindicesimo volume, è semplicemente fantastica!), ma già fin dal principio è presente una certa drammaticità, che aumenterà col proseguire della storia, nonché una profonda introspezione psicologica dei personaggi, legati da una maledizione che inizialmente può anche sembrare divertente, ma che in realtà li schiaccia e impedisce loro di vivere una vita normale.
La stessa protagonista, Toru, che per la sua ingenuità e dolcezza sembra proprio la rappresentazione di un "angelo sceso sulla terra", con l'avanzare dei volumi rivelerà anch'essa dei "lati oscuri", dovuti alla prematura scomparsa dei genitori e alla difficoltà di accettare l'amore crescente per Kyo, che dovrà superare per poter diventare, anche lei, una donna adulta.
Confrontando il primo volume con l'ultimo, si nota inoltre una notevole evoluzione del tratto, che alla fine diventa molto più morbido, arrotondato e gradevole.
Consigliatissimo a tutti. Un bel 10 e lode.
Delicato e divertente quando serve (la rappresentazione di <i>"Come Cenerentola"</i>, nel quindicesimo volume, è semplicemente fantastica!), ma già fin dal principio è presente una certa drammaticità, che aumenterà col proseguire della storia, nonché una profonda introspezione psicologica dei personaggi, legati da una maledizione che inizialmente può anche sembrare divertente, ma che in realtà li schiaccia e impedisce loro di vivere una vita normale.
La stessa protagonista, Toru, che per la sua ingenuità e dolcezza sembra proprio la rappresentazione di un "angelo sceso sulla terra", con l'avanzare dei volumi rivelerà anch'essa dei "lati oscuri", dovuti alla prematura scomparsa dei genitori e alla difficoltà di accettare l'amore crescente per Kyo, che dovrà superare per poter diventare, anche lei, una donna adulta.
Confrontando il primo volume con l'ultimo, si nota inoltre una notevole evoluzione del tratto, che alla fine diventa molto più morbido, arrotondato e gradevole.
Consigliatissimo a tutti. Un bel 10 e lode.
Molto, ma molto bello.
Premetto che non adoro gli shojo, in quanto i primi approcci con questo genere li ho avuti con la Yoshizumi, il che equivarrebbe a leggersi l'opera omnia di Le Goff.
ma quando sotto alla storia d'amore ce n'è un'altra, magari sul genere fantastico, comincio a drizzare le antenne.
Per quanto riguarda lo stile, direi che è molto carino e ben curato. E' incredibile come negli ultimi numeri il tratto della sensei si discosti da quello iniziale, quasi irriconoscibile. In questo senso è stata molto brava, perché è riuscita a rendere l'idea della crescita dei personaggi anche dal punto di vista puramente fisiologico.
La trama è ottima, l'idea di riprendere la tradizione dell'oroscopo cinese è stata geniale, specie per la storia che la Sensei vi ha costruito sopra. Sa essere molto drammatica, in certi momenti, ma giuro che quando leggo le scene comiche rischio di soffocare dalle risate. I personaggi sono caratterizzati egregiamente, cosa che è difficile riscontrare in un manga, ormai. Chi legge viene accompagnato dall'autrice nel percorso interiore di ogni protagonista, ed è difficile odiarne anche solo uno, secondo me, in effetti io amo tutti i personaggi.
L'unica cosa che non mi è piaciuta molto è la sceneggiatura delle tavole: troppi baloon per una sola frase, alla fine il discorso rischia di diventare un po' troppo dispersivo. L'atmosfera è un po' ovattata, ma al punto giusto.
Direi che questo manga merita.
Premetto che non adoro gli shojo, in quanto i primi approcci con questo genere li ho avuti con la Yoshizumi, il che equivarrebbe a leggersi l'opera omnia di Le Goff.
ma quando sotto alla storia d'amore ce n'è un'altra, magari sul genere fantastico, comincio a drizzare le antenne.
Per quanto riguarda lo stile, direi che è molto carino e ben curato. E' incredibile come negli ultimi numeri il tratto della sensei si discosti da quello iniziale, quasi irriconoscibile. In questo senso è stata molto brava, perché è riuscita a rendere l'idea della crescita dei personaggi anche dal punto di vista puramente fisiologico.
La trama è ottima, l'idea di riprendere la tradizione dell'oroscopo cinese è stata geniale, specie per la storia che la Sensei vi ha costruito sopra. Sa essere molto drammatica, in certi momenti, ma giuro che quando leggo le scene comiche rischio di soffocare dalle risate. I personaggi sono caratterizzati egregiamente, cosa che è difficile riscontrare in un manga, ormai. Chi legge viene accompagnato dall'autrice nel percorso interiore di ogni protagonista, ed è difficile odiarne anche solo uno, secondo me, in effetti io amo tutti i personaggi.
L'unica cosa che non mi è piaciuta molto è la sceneggiatura delle tavole: troppi baloon per una sola frase, alla fine il discorso rischia di diventare un po' troppo dispersivo. L'atmosfera è un po' ovattata, ma al punto giusto.
Direi che questo manga merita.
Solo una parola: fantastico!
E' uno di quei manga dalla trama avvincente, non troppo melenso, che ti prende subito. Nonostante l'abbia iniziato dal volume 2, quando la pubblicazione era già arrivata al volume 18, oltretutto procedendo un po' a balzi (e di questo mi dispiaccio, perché non ho potuto prezzare a pieno l'opera), dopo aver quindi letto il mio "primo" volume, sono corsa a cercare gli arretrati scoprendo, purtroppo, che la maggior parte dei numeri restanti erano introvabili.
In ogni caso è decisamente uno dei manga più belli che abbia letto (e ne ho letto molti) uno shoujo che ti prende fin dal primo istante, sia per l'originalità dei personaggi, che per la trama scorrevole e ben delineata.
I disegni son delicati, e migliorano (come in quasi tutte le opere) nel corso del fumetto. E' interessante vedere anche come le relazioni tra i personaggi mutino, e come ognuno riesca a sconfiggere i proprio demoni, spesso frutto di un passato triste e legato allo spirito dell'animale che portano.
Anche se l'ho già detto, ripeto che è un manga meraviglioso e lo consiglio a tutti.
E' uno di quei manga dalla trama avvincente, non troppo melenso, che ti prende subito. Nonostante l'abbia iniziato dal volume 2, quando la pubblicazione era già arrivata al volume 18, oltretutto procedendo un po' a balzi (e di questo mi dispiaccio, perché non ho potuto prezzare a pieno l'opera), dopo aver quindi letto il mio "primo" volume, sono corsa a cercare gli arretrati scoprendo, purtroppo, che la maggior parte dei numeri restanti erano introvabili.
In ogni caso è decisamente uno dei manga più belli che abbia letto (e ne ho letto molti) uno shoujo che ti prende fin dal primo istante, sia per l'originalità dei personaggi, che per la trama scorrevole e ben delineata.
I disegni son delicati, e migliorano (come in quasi tutte le opere) nel corso del fumetto. E' interessante vedere anche come le relazioni tra i personaggi mutino, e come ognuno riesca a sconfiggere i proprio demoni, spesso frutto di un passato triste e legato allo spirito dell'animale che portano.
Anche se l'ho già detto, ripeto che è un manga meraviglioso e lo consiglio a tutti.
Un capolavoro come davvero pochi manga lo sono. I disegni <b>magnifici</b>, la storia di una poesia e di un'originalità che sfiora la perfezione. Commovente, emozionante, divertente, poetico, tratta tutto ciò che possa riguardare i sentimenti dell'uomo, la perdita, la morte, il combattere per raggiungere uno scopo, l'invidia, la gelosia, l'amore, l'amicizia, la famiglia, il ferire per non sentirsi inadeguato, il raggiungimento della felicità, il terrore di non essere accettato per quel che si è davvero. Lo consiglio anzi lo straconsiglio a tutti, tutti! All'inizio può sembrare un tantino difficile ricordare tutti i personaggi ma poi mano a mano diventano tuoi compagni di avventura e ti scopri a dargli consigli, a ridere delle loro vicende, a piangere per le loro gesta, a gioire per le loro vittorie e disperarti per le loro sconfitte. Diventano "amici" di quelli che non si dimenticano... e leggendo anche tu impari, impari da loro, ti rivedi attraverso loro.
Altro che 10... il voto se fosse per me sarebbe un infinito al cubo!
Altro che 10... il voto se fosse per me sarebbe un infinito al cubo!
Fino a un certo punto il mio voto sarebbe stato molto più alto, ma la storia a mio avviso ha iniziato a perdere molto verso la metà della serie. L'idea della maledizione è molto interessante e alcuni personaggi sono davvero adorabili, ma il disegno lascia a desiderare e la trama a un certo punto si perde.
Peccato perchè le premesse erano buone.
Peccato perchè le premesse erano buone.
Fruits Basket è veramente un capolavoro. Mai prima d'ora un manga è riuscito a coinvolgermi così tanto (e ne ho letti davvero tanti).
Già un primo momento la storia si presenta accattivante grazie all'elemento magico-surreale a causa del quale, poi, scaturiscono varie scene piuttosto divertenti. Inoltre si comincia subito a subodorare un'eventuale storia d'amore.
Solo in un secondo momento si inizia a percepire il "peso" effettivo dell'opera: mano a mano che si procede nella lettura della storia si scoprono aspetti dei vari personaggi davvero profondi e imprevisti e improvvisamente ti scopri irrimediabilmente partecipe dei loro drammi, delle loro gioie e delle loro sofferenze. L'autrice ha saputo caratterizzare alla perfezione tutti i personaggi della serie (nonostante siano tutti molto complessi) e attraverso loro ha analizzato i più profondi sentimenti che legano gli esseri umani: l'amicizia, l'amore, l'affetto fraterno e il legame genitori-figli, senza tralasciare l'invidia, la gelosia e l'odio, verso gli altri come verso se stessi;
tutto questo analizzato in modo diverso a seconda delle età dei personaggi.
Alla fine del manga tutti i personaggi hanno portato a compimento (o stanno portando a compimento) il loro processo di maturazione e si congedano da noi lettori mostrandosi molto diversi da come li abbiamo conosciuti. Forse lo stesso vale anche per noi che li abbiamo seguiti durante tutto il loro cammino.
Ad una seconda lettura "a posteriori", inoltre, si nota come fin dal primo numero l'autrice "nasconda" dettagli che saranno fondamentali per la comprensione della vicenda ma che saranno, di fatto, resi noti solo molti numeri più avanti; questo ci fa capire con quanta attenzione Natsuki Takaya abbia curato l'opera e ci da modo di apprezzare Fruits Basket sempre di più ad ogni nuova lettura.
Già un primo momento la storia si presenta accattivante grazie all'elemento magico-surreale a causa del quale, poi, scaturiscono varie scene piuttosto divertenti. Inoltre si comincia subito a subodorare un'eventuale storia d'amore.
Solo in un secondo momento si inizia a percepire il "peso" effettivo dell'opera: mano a mano che si procede nella lettura della storia si scoprono aspetti dei vari personaggi davvero profondi e imprevisti e improvvisamente ti scopri irrimediabilmente partecipe dei loro drammi, delle loro gioie e delle loro sofferenze. L'autrice ha saputo caratterizzare alla perfezione tutti i personaggi della serie (nonostante siano tutti molto complessi) e attraverso loro ha analizzato i più profondi sentimenti che legano gli esseri umani: l'amicizia, l'amore, l'affetto fraterno e il legame genitori-figli, senza tralasciare l'invidia, la gelosia e l'odio, verso gli altri come verso se stessi;
tutto questo analizzato in modo diverso a seconda delle età dei personaggi.
Alla fine del manga tutti i personaggi hanno portato a compimento (o stanno portando a compimento) il loro processo di maturazione e si congedano da noi lettori mostrandosi molto diversi da come li abbiamo conosciuti. Forse lo stesso vale anche per noi che li abbiamo seguiti durante tutto il loro cammino.
Ad una seconda lettura "a posteriori", inoltre, si nota come fin dal primo numero l'autrice "nasconda" dettagli che saranno fondamentali per la comprensione della vicenda ma che saranno, di fatto, resi noti solo molti numeri più avanti; questo ci fa capire con quanta attenzione Natsuki Takaya abbia curato l'opera e ci da modo di apprezzare Fruits Basket sempre di più ad ogni nuova lettura.
Ho letto Fruits Basket per casualità giusto perchè non avevo altri manga da leggere credendo che non mi sarebbe piacuito ma mi sono dovuta ricredere già nelle prime pagine.
E' un manga che mi ha saputo coinvolgere ed appassionare ai propri personaggi. Forse perchè io sono di natura curiosa, ma alla fine di ogni manga non volevo fare altro che leggere il volume sucessivo e quando c'è stata quella pausa in cui non usciva io sono andanta in tilt. Una storia lunga, complessa ma molto emozionante che riesce a comunicarti delle emozioni. I dolori le sofferenze, gli amori, gli affetti sono riusciti a farmi sentire come all'interno del fumetto. Inoltre i disegni sono molto belli e l'autrice tiene anche conte del fattore crescita e fa maturare e crescere fisicamente i propri personaggi.
Questo manga si merita proprio il voto più alto
P.S: Kio è il mio personaggio preferito! E' un amore; scontroso ma dal cuore tenero.
E' un manga che mi ha saputo coinvolgere ed appassionare ai propri personaggi. Forse perchè io sono di natura curiosa, ma alla fine di ogni manga non volevo fare altro che leggere il volume sucessivo e quando c'è stata quella pausa in cui non usciva io sono andanta in tilt. Una storia lunga, complessa ma molto emozionante che riesce a comunicarti delle emozioni. I dolori le sofferenze, gli amori, gli affetti sono riusciti a farmi sentire come all'interno del fumetto. Inoltre i disegni sono molto belli e l'autrice tiene anche conte del fattore crescita e fa maturare e crescere fisicamente i propri personaggi.
Questo manga si merita proprio il voto più alto
P.S: Kio è il mio personaggio preferito! E' un amore; scontroso ma dal cuore tenero.
Anche per me 10 è troppo poco! Gli darei 100! E' fantastico, stupendo... curato nei minimi dettagli, disegni bellissimi e particolareggiati. Ogni personaggio è analizzato nei minimi particolari, la loro personalità e i loro sentimenti vengono descritti scrupolosamente. Vengono messe in risalto le loro paure, ansie e dolori più nascosti e proprio per questo penso che sia più reale di molti altri manga perchè sn paure che potremmo avere anche noi. Spesso mi capita di rispecchiarmi nelle loro parole e nella loro angoscia. Insomma è meraviglioso capace di trasmettere forti emozioni soprattutto a una romantica e sensibile come me!!! -) L'unica pecca è che sono stufa di aspettare! Quando escee il prossimo numero
Ma che dico 10! 11! E' uno tra i fumetti migliori che io abbia mai letto! E' ricchissimo di vita, amore, odio, problemi, affetto, amicizia, solitudune, diversità mescolati in maniera tale da rendere questo manga unico. Inoltre da spazio a tutti i personaggi in equa misura in funzione dell'utilità di ognuno ai fini del perno della storia. Unica pecca (secondo me che però al momento trascurabile) è che il tratto dell'autrice è notevolmente cambiato e sopratutto nell'ultimo numero sembra tendere a mescolarsi, facendo così somigliare un pò tutti i personaggi, ma forse è solo una giusta fase di crescita artistica.
In sunto, è una lettura che consiglio a tutti quelli che amano le storie di sentimento, ma non necessariamente smielate e che trattano i personaggi come persone vere con i loro problemi e non come eroi ed eroine solo stampate sulla carta.
In sunto, è una lettura che consiglio a tutti quelli che amano le storie di sentimento, ma non necessariamente smielate e che trattano i personaggi come persone vere con i loro problemi e non come eroi ed eroine solo stampate sulla carta.
Fruits basket mi ha fatto penare per 6 anni dalla prima volta che è uscito, prima bimensile poi si ferma per un anno, poi non riesco a trovare i volumi perchè escono ogni sei mesi, poi solo in fumetteria. Ma è la cosa piu bella che abbia mai letto in vita mia si concentrano in un solo volume tantissime emozioni tristezza, felicità, odio, amore. Pieno di colpi di scena e cosa molto piu importante pieno di bellissimi ragazzi, paccato che dal vol.20 in poi costerà 5.90, ma li vale tutti forza voi che non l'avete mai letto che aspettate
E' il manga preferito! Un capolavoro, ma non solo perchè lo dico io, ma dal successo che ne ha suscitato!! La storia è troppo bella, coinvolgente, commovente, emozionante... tutto! Ogni personaggio è estremamente caratterizzato, tanto che ognuno di noi si può riflettere in uno di loro e seguire così la storia dall'interno. Consigliatissimo! Anche per chi come me era titubante dal disegno....
Decisamente un capolavoro.
La trama alterna momenti di mistero a scene comiche ho romantiche, i sentimenti dei vari personaggi sono in primo piano. La caratterizzazione è molto curata per quasi tutti i personaggi (e son odavvero tanti).
Il tratto è pulito e semplice ma molto espressivo.
La storia può sembrare banale, ma già leggendo solo il primo volume ci si ricrede... tutto è intrecciato alla perfezione. Ogni numero spinge a proseguire la lettura.
Lo consiglio a chiunque... grandi, piccoli, maschi femmine, di tutto ^^
La trama alterna momenti di mistero a scene comiche ho romantiche, i sentimenti dei vari personaggi sono in primo piano. La caratterizzazione è molto curata per quasi tutti i personaggi (e son odavvero tanti).
Il tratto è pulito e semplice ma molto espressivo.
La storia può sembrare banale, ma già leggendo solo il primo volume ci si ricrede... tutto è intrecciato alla perfezione. Ogni numero spinge a proseguire la lettura.
Lo consiglio a chiunque... grandi, piccoli, maschi femmine, di tutto ^^
Senza alcun dubbio uno dei migliori Shojo pubblicati in Italia.
La trama è complessa e struttrata, con nuovi tasselli che continuamente si aggiungono a variegare ed approfondire il quadro d'insieme; l'approfondimento psicologico dei personaggi è semplicemente eccezionale, non si può far a meno di immedesimarsi in loro e di amarli, sia per i loro pregi che per i difetti.
L'autrice riesce a tenere le fila dei numerosi personaggi dando ad ognuno un suo spazio e una sua peculiarità, intrecciando poi tali fili in legami sentimentali di una dolcezza deliziosa.
Unico difetto, le -pessime- traduzioni della Dynamic in alcuni volumi. >_<
Comunque, consigliatissimo!!
La trama è complessa e struttrata, con nuovi tasselli che continuamente si aggiungono a variegare ed approfondire il quadro d'insieme; l'approfondimento psicologico dei personaggi è semplicemente eccezionale, non si può far a meno di immedesimarsi in loro e di amarli, sia per i loro pregi che per i difetti.
L'autrice riesce a tenere le fila dei numerosi personaggi dando ad ognuno un suo spazio e una sua peculiarità, intrecciando poi tali fili in legami sentimentali di una dolcezza deliziosa.
Unico difetto, le -pessime- traduzioni della Dynamic in alcuni volumi. >_<
Comunque, consigliatissimo!!
<b>[Attenzione, SPOILER]</b>
Che dire, storia affascinante e disegni dolci, puliti... non si può volere di più...
Presto la maledizione che costringe i componenti della famiglia Soma a trasformarsi nei dodici animali dello zodiaco cinese verrà spezzata dalla dolce Toru, ragazza orfana accolta in casa dall'affascinante scrittore Shigure Soma, neanche a farlo apposta una dei maledetti dal Dio Akito... Quest'ultima lo fà per amore di Kio, il gatto, acerrimo nemico del topo Yuki... ma non vorrei svelare troppo della storia così facendo...
Unica pecca il mio amore Akki_kun... è una donna!!!
Che dire, storia affascinante e disegni dolci, puliti... non si può volere di più...
Presto la maledizione che costringe i componenti della famiglia Soma a trasformarsi nei dodici animali dello zodiaco cinese verrà spezzata dalla dolce Toru, ragazza orfana accolta in casa dall'affascinante scrittore Shigure Soma, neanche a farlo apposta una dei maledetti dal Dio Akito... Quest'ultima lo fà per amore di Kio, il gatto, acerrimo nemico del topo Yuki... ma non vorrei svelare troppo della storia così facendo...
Unica pecca il mio amore Akki_kun... è una donna!!!
E' uno dei più bei shoujo degli ultimi anni, la storia è molto intrigante, riguarda una maledizione. La cosa più interessante è la capacità dell'autrice di inserire quà e là dei riferimenti/richiami a qualcosa che deve ancora avvenire, in modo da farti dire dopo "cavolo l'aveva già detto e non me n'ero accorta". I personaggi sono tantissimi, per cui per alcuni non c'è la dovuta caratterizzazione, però lo consiglio vivamente a quelli a cui pacciono le storie drammatiche intrise di buoni sentimenti.