Gundam è senza dubbio uno dei più importanti franchise nella narrativa popolare giapponese, originato da una serie televisiva animata che a cavallo tra anni '70 e '80 rivoluzionò l'animazione robotica e diede enorme spinta alla diffusione della cultura otaku sia fuori che dentro l'industria dell'animazione giapponese, diventando quindi una della tappe fondamentale del cosiddetto Anime Boom.
Per fare ordine in quello che è ormai diventato un enorme multiverso di anime, manga, novel, film, videogiochi, modellini e gadget esce nel 2023 il saggio Yoshiyuki Tomino & Gundam: il grande affresco animato dello Universal Century a cura di Jacopo Mistè per l'editore Nippon Shock Edizioni. Dopo aver debuttato con la pregevole Guida ai Super e Real Robot: l'animazione robotica giapponese dal 1980 al 1999, un trattato che analizza l'animazione robotica finalmente da un punto di vista completamente slegato dall'italica nostalgia, l'autore decide di concentrarsi proprio sulla saga simbolo dell'animazione robotica e sul suo importante creatore. In questo primo volume (di un'ideale trilogia), ci si concentra sulla prima parte delle opere animate ambientate nell'Universal Century, lasciando la seconda parte dell'UC e gli universi alternativi ai due futuri volumi successivi. Sono quindi presenti in questo volume molti dei titoli più importanti e amati del franchise, dal primo storico Gundam del 1979 al memorabile Z Gundam, passando per la delicata miniserie OVA Gundam 0080: War in the Pocket e il divisivo lungometraggio Il contrattacco di Char.
L'approccio adottato è il medesimo del precedente libro, con una grandissima attenzione all'aspetto produttivo delle varie opere analizzate, basandosi il più possibile su fonti di prima mano come interviste agli autori o book ufficiali pubblicati (spesso solo in giapponese) e approvati dalle stesse compagnie che producono le opere. Per ogni informazione presentata nel libro viene sempre esplicitata la fonte (web o cartacea che sia) portando a un elenco di ben 599 note numerate a fine volume a comporre la bibliografia e sitografia del volume. La trattazione è ben ordinata e analizza una per volta le varie opere animate del franchise, raccontandone la nascita, lo sviluppo, le problematiche produttive, i vari registi, sceneggiatori e animatori che hanno collaborato alla sua creazione ma anche le tematiche trattate, il modo in cui l'opera si inserisce all'interno del macrouniverso gundamico e un gran numero di curiosità, chicche e aneddoti.
Sebbene non venga mai sottovalutato il lavoro svolto dal resto dello staff, il conflittuale rapporto tra Yoshiyuki Tomino e i produttori di Sunrise e Bandai è approfondito nel dettaglio ed è uno dei maggiori fulcri del saggio: dall'iniziale ottimismo di Tomino nei confronti dei newtype e del pubblico nella proclamazione della nuova era dell'animazione alle tante idee bocciate nelle varie opere successive, fino alle varie esplosioni di rabbia come il finale di Z Gundam o l'involuzione presa dal personaggio di Char Aznable ne Il contrattacco di Char. Come detto, tuttavia, l'importanza data a Tomino non impedisce di dare ampio spazio anche ad alcuni dei Gundam non-tominiani più famosi e apprezzati, come il recentemente annunciato per l'Italia ottavo plotone.
Questa sezione delle analisi delle opere, sicuramente la più interessante e succosa, è alternata con analisi più personali dell'autore che, sebbene chiaramente non sempre condivisibili dai vari lettori, portano interessanti spunti di analisi e riflessioni sulle varie opere.
Fondamentale nell'approccio dell'autore è stato l'utilizzo, oltre che di fonti in lingua occidentali, anche di materiale disponibile solo in lingua giapponese, grazie al preziosissimo aiuto di traduzione di Cristian Giorgi, uno degli appassionati più competenti nell'ambito dell'animazione robotica nonchè traduttore di diverse opere di Gundam in italiano. Purtroppo prematuramente scomparso ad aprile 2022, il libro presenta una toccante introduzione dedicata alla sua memoria, alla sua importanza nella nascita di un approccio più maturo e consapevole nell'analisi e nell'approfondimento dell'animazione giapponese in Italia, così come al suo impatto avuto sull'autore del saggio. Il ruolo di traduttore è stato poi ereditato da Dario Rotelli, permettendo la continuazione di una trattazione basata sulle fonti originali e dichiarazioni e interviste anche in giapponese.
Ad affiancare queste analisi vi sono dei LUNGHI paragrafi dedicati alle sinossi ufficiali delle varie opere. Data la grande importanza data dall'autore alla canonicità delle varie opere, con tutti gli aggiornamenti e cambiamenti che ci sono stati nel corso dei decenni (arrivando anche più volte a contraddirsi tra loro), viene fornita un'estremamente dettagliata presentazione del contesto storico e geopolitico in cui vengono ambientate le varie opere, le trame delle stesse e anche importanti integrazioni su cosa accadeva in contemporanea in altri media come manga, videogiochi, romanzi o anche solo cronistorie presenti in book o modellini, il tutto quanto più possibile aggiornato alle più moderne revisioni. Sebbene questo aiuti a contestualizzare molto meglio le varie opere, a spiegare parti poco chiare della cronologia del franchise (qualcuno ha detto Il contrattacco di Char?) e fornire al lettore italiano informazioni su opere poco conosciute o addirittura mai giunte in occidente, la quantità di pagine dedicate a queste "trame" risulta sul computo totale del libro fin troppo importante. Ci sono addirittura dei titoli che presentano più pagine di riassunti di trame e sinossi che di analisi. Prendiamo per esempio il sesto paragrafo dedicato al film Gundam F91, uno dei titoli minori analizzati in questo saggio: la prima parte dedicata alla contestualizzazione del film all'interno della cronologia e alla trama del film occupa 6,5 pagine, seguite da 8 pagine di analisi con tanto di informazioni produttive e infine 9 pagine dedicate a personaggi ed eventi dei vari prodotti correlati: in pratica quasi due terzi del capitolo di F91 è formato da riassunti delle trame e sinossi delle varie opere. Una proporzione un po' sbilanciata. Fortunatamente tutte le varie parti dedicate all'opera sono ben differenziate tra loro, rendendo facile al lettore concentrarsi eventualmente sugli argomenti che lo interessano maggiormente.
Per fare ordine in quello che è ormai diventato un enorme multiverso di anime, manga, novel, film, videogiochi, modellini e gadget esce nel 2023 il saggio Yoshiyuki Tomino & Gundam: il grande affresco animato dello Universal Century a cura di Jacopo Mistè per l'editore Nippon Shock Edizioni. Dopo aver debuttato con la pregevole Guida ai Super e Real Robot: l'animazione robotica giapponese dal 1980 al 1999, un trattato che analizza l'animazione robotica finalmente da un punto di vista completamente slegato dall'italica nostalgia, l'autore decide di concentrarsi proprio sulla saga simbolo dell'animazione robotica e sul suo importante creatore. In questo primo volume (di un'ideale trilogia), ci si concentra sulla prima parte delle opere animate ambientate nell'Universal Century, lasciando la seconda parte dell'UC e gli universi alternativi ai due futuri volumi successivi. Sono quindi presenti in questo volume molti dei titoli più importanti e amati del franchise, dal primo storico Gundam del 1979 al memorabile Z Gundam, passando per la delicata miniserie OVA Gundam 0080: War in the Pocket e il divisivo lungometraggio Il contrattacco di Char.
L'approccio adottato è il medesimo del precedente libro, con una grandissima attenzione all'aspetto produttivo delle varie opere analizzate, basandosi il più possibile su fonti di prima mano come interviste agli autori o book ufficiali pubblicati (spesso solo in giapponese) e approvati dalle stesse compagnie che producono le opere. Per ogni informazione presentata nel libro viene sempre esplicitata la fonte (web o cartacea che sia) portando a un elenco di ben 599 note numerate a fine volume a comporre la bibliografia e sitografia del volume. La trattazione è ben ordinata e analizza una per volta le varie opere animate del franchise, raccontandone la nascita, lo sviluppo, le problematiche produttive, i vari registi, sceneggiatori e animatori che hanno collaborato alla sua creazione ma anche le tematiche trattate, il modo in cui l'opera si inserisce all'interno del macrouniverso gundamico e un gran numero di curiosità, chicche e aneddoti.
Sebbene non venga mai sottovalutato il lavoro svolto dal resto dello staff, il conflittuale rapporto tra Yoshiyuki Tomino e i produttori di Sunrise e Bandai è approfondito nel dettaglio ed è uno dei maggiori fulcri del saggio: dall'iniziale ottimismo di Tomino nei confronti dei newtype e del pubblico nella proclamazione della nuova era dell'animazione alle tante idee bocciate nelle varie opere successive, fino alle varie esplosioni di rabbia come il finale di Z Gundam o l'involuzione presa dal personaggio di Char Aznable ne Il contrattacco di Char. Come detto, tuttavia, l'importanza data a Tomino non impedisce di dare ampio spazio anche ad alcuni dei Gundam non-tominiani più famosi e apprezzati, come il recentemente annunciato per l'Italia ottavo plotone.
Questa sezione delle analisi delle opere, sicuramente la più interessante e succosa, è alternata con analisi più personali dell'autore che, sebbene chiaramente non sempre condivisibili dai vari lettori, portano interessanti spunti di analisi e riflessioni sulle varie opere.
Fondamentale nell'approccio dell'autore è stato l'utilizzo, oltre che di fonti in lingua occidentali, anche di materiale disponibile solo in lingua giapponese, grazie al preziosissimo aiuto di traduzione di Cristian Giorgi, uno degli appassionati più competenti nell'ambito dell'animazione robotica nonchè traduttore di diverse opere di Gundam in italiano. Purtroppo prematuramente scomparso ad aprile 2022, il libro presenta una toccante introduzione dedicata alla sua memoria, alla sua importanza nella nascita di un approccio più maturo e consapevole nell'analisi e nell'approfondimento dell'animazione giapponese in Italia, così come al suo impatto avuto sull'autore del saggio. Il ruolo di traduttore è stato poi ereditato da Dario Rotelli, permettendo la continuazione di una trattazione basata sulle fonti originali e dichiarazioni e interviste anche in giapponese.
Ad affiancare queste analisi vi sono dei LUNGHI paragrafi dedicati alle sinossi ufficiali delle varie opere. Data la grande importanza data dall'autore alla canonicità delle varie opere, con tutti gli aggiornamenti e cambiamenti che ci sono stati nel corso dei decenni (arrivando anche più volte a contraddirsi tra loro), viene fornita un'estremamente dettagliata presentazione del contesto storico e geopolitico in cui vengono ambientate le varie opere, le trame delle stesse e anche importanti integrazioni su cosa accadeva in contemporanea in altri media come manga, videogiochi, romanzi o anche solo cronistorie presenti in book o modellini, il tutto quanto più possibile aggiornato alle più moderne revisioni. Sebbene questo aiuti a contestualizzare molto meglio le varie opere, a spiegare parti poco chiare della cronologia del franchise (qualcuno ha detto Il contrattacco di Char?) e fornire al lettore italiano informazioni su opere poco conosciute o addirittura mai giunte in occidente, la quantità di pagine dedicate a queste "trame" risulta sul computo totale del libro fin troppo importante. Ci sono addirittura dei titoli che presentano più pagine di riassunti di trame e sinossi che di analisi. Prendiamo per esempio il sesto paragrafo dedicato al film Gundam F91, uno dei titoli minori analizzati in questo saggio: la prima parte dedicata alla contestualizzazione del film all'interno della cronologia e alla trama del film occupa 6,5 pagine, seguite da 8 pagine di analisi con tanto di informazioni produttive e infine 9 pagine dedicate a personaggi ed eventi dei vari prodotti correlati: in pratica quasi due terzi del capitolo di F91 è formato da riassunti delle trame e sinossi delle varie opere. Una proporzione un po' sbilanciata. Fortunatamente tutte le varie parti dedicate all'opera sono ben differenziate tra loro, rendendo facile al lettore concentrarsi eventualmente sugli argomenti che lo interessano maggiormente.
Yoshiyuki Tomino & Gundam: il grande affresco animato dello Universal Century risulta essere un prezioso volume non solo per tutti gli appassionati di Gundam e dell'animazione robotica, che permetterà loro di fare ordine tra le varie opere e tutte le varie questioni produttive e probabilmente scoprire anche informazioni inedite e curiosità che non conosceva, ma anche per chi vorrebbe iniziare ad approcciarsi a questo universo ed è curioso di conoscere di più degli autori e creativi che hanno lavorato ai vari titoli e i dietro le quinte produttivi che hanno portato al prodotto finale. Grazie all'approccio estremamente rispettoso delle opere, degli autori e delle fonti originali consultate del suo autore, il saggio entra di diritto tra i migliori volumi dedicati all'animazione giapponese pubblicati in Italia, ottima occasione di approfondimento di una delle pietre miliari della narrativa popolare nipponica.
Pro
- Un racconto ben ordinato della creazione e dello sviluppo di uno dei maggiori franchise nipponici
- Grande spazio dato alle vicende produttive delle varie opere
- Approfondimenti basati sulle scelte e gli obiettivi dei registi, sceneggiatori e animatori che hanno lavorato alle varie opere
- Quasi 600 note che riportano alle fonti originali da cui sono state tratte le varie informazioni
- Priorità data dall'autore alle dichiarazioni e fonti ufficiali rispetto alle analisi personali e soggettive
Contro
- I riassunti delle trame delle varie opere occupano fin troppo spazio sul totale del volume
Comunque un'opera sicuramente interessante, e poi ci sono anche le traduzioni di Kotaro
Il libro non lo conoscevo e mi interessa parecchio, ma non conosco l'autore, quali sarebbero queste sue opinioni così particolari per curiosità?
Sbagli Micheles, non è soprattutto sui Robot ma in generale con l'animazione tutta televisiva anni 60-70- in parte 80. DIciamo che lui con l'animazione non centra proprio nulla. Nato e formato dalla rete non ha vissuto proprio nulla di animato sulla sua pelle. Lo si evince da quello che scrive. Non è in grado di fare critica né di consigliare alcunché ma solo di irritare. Sarò sbagliato io?
Per rispondere a @brady...
...bisogna fare un esempio pratico di cosa intendo. Ecco, questo è un esempio:
Parte di recenisone di Bem:
Pur con tutto il suo innegabile carisma, è dannatamente difficile consigliare a chicchessia la visione di Bem il Mostro Umano (Yōkai Ningen Bem), preistorica serie televisiva del 1968 famosissima in madrepatria (uno share settimanale medio che si aggirava tra il 24 e il 30%!1), venerata e citata in ogni dove (un esempio anche per lo spettatore italiano: l’episodio 11 della serie TV del 1998 Le Situazioni di Lui e Lei), addirittura tirata a lucido in occasione di un remake del 2006, ma invecchiata così male che guardarla oggi è solo una lunga, interminabile sofferenza che trascende storicità e contestualizzazione.bisogna purtroppo dire che sotto ogni altro aspetto Bem è inguardabile. Le reazioni emotive/psicologiche di tutti i personaggi, eroi come comprimari, non sono mai, mai verosimili, sempre irrealistiche e prive di fondamento, come irrealistico è il modo in cui Bero e compagni arrivano a scoprire i misteri che stanno dietro alle disgrazie dei loro amici. Nessuna verosimiglianza in pressoché nulla: l’intera storia si basa su un concatenarsi di azioni incoerenti, ingenuità colossali e dialoghi assurdi e infantilissimi; senza contare l’obbligo della produzione di inserire in ogni puntata dei bambini petulanti a interagire con Bero, mossa ben profetica dell’ammasso di miele e buoni sentimenti che addirittura lo staff (!) è arrivato a ripudiare3. Il micidiale schema narrativo dato da 26 puntate autoconclusive senza continuity, fondamentalmente identiche l’una all’altra, prive di una conclusione e che ripetono all’infinito la stessa struttura, è il colpo di grazia.
Praticamente spazzatura, dice. Praticamente chi lo guardava e lo guarda è un demente. Applica la scienza e la fisica nei cartoni animati. Questo si può fare questo non è scientificamente possibile. FIgurati sui robotici.
Se io devo spendere soldi per leggere ste stronzate.
C'è, tuttavia, una cosa che bisogna riconoscergli e per la quale vale il detto "dare a Cesare quel che è di Cesare": nei suoi libri ha sempre messo il massimo impegno e dedizione, nonché una notevolissima ed accurata attività di ricerca direttamente dalle fonti giapponesi. Che non è cosa da poco.
Ovviamente ringrazio i Kotaro e gli Azzeccagarbugli che hanno preso le mie difese anche se non serviva.
A tutti gli altri curiosi dico soltanto: è un saggio che mira a essere il più importante in occidente per mole di fonti e informazioni e approccio critico alle opere analizzate. Se volete sapere tutto di ogni singola storia U.C. di Gundam (sia dal lato continuity, sia dal lato delle vicende produttive, sia dal lato di riassunti di opere complementari mai rilasciate in occidente) lo troverete in questo e nei prossimi due volumi.
Tra le tante chicche: come sarebbe dovuta finire la prima serie se non fosse stata bruscamente ridotta di episodi; il soggetto iniziale di Gundam ZZ quando doveva essere una storia "seria"; il soggetto iniziale di Crossbone Gundam scritto da Tomino (prima che venisse reinventato da Yuichi Hasegawa). E riassunti completi di Hathaway, Gaia Gear e altri ancora.
Ovviamente in questi libri parlo unicamente della saga che amo e certo non delle cose che non mi piacciono.
Arrivederci a tutti e grazie anche a Black75, sono felicissimo quando leggo commenti come il tuo. È per gli appassionati come te che ho scritto il libro.
Il mio nome è Alessandro, non un Goonie qualsiasi, né un hater (etichetta inventata dalla tua generazione che onestamente sembra rappresenti più te che me, visto che per oltre un decennio hai usato un linguaggio non proprio di classe, né per gli amanti dell'animazione del passato né per molte serie stesse che andavi a toccare. La storiella delle recensioni rimosse dalla rete è un pò che gira e non è che ti fa onore: se uno cambia idea o matura nel pensiero è bene "ricordare" e non rimuovere. Alla fine della fiera però, non puoi accusarmi di nulla per quella copia che io non comprerò visto che tu stesso rinnegi ciò che hai costruito negli anni.
PErché ti informo che io da sempre ho attacato e accusato una certa "critica" che reputo deleteria per la divulgazione di questa arte, per il linguaggio, per l'approccio e per una certa ignoranza. Perché se uno dice/scrive stronzate, non si è in una stanza tra amici e quindi quelle stronzate restano chiuse lì. No! Sulla rete ci restano e tutti si possono imbattere e magari essere condizionati, influenzati. Ecco perché mi hanno insegnato che bisogna pensare prima di parlare...specie quando si ha una finestra come la rete.
Ne ho conosciuti, anche dal vivo, di ragazzini che citavano le tue recensioni su ANimeasteroid etichettando spazzatura serie solo perché di schema tokusatsu. Vallo a spiegare che un tempo quello schema è ciò che desideravano i bambini e che le serie non erano pensate per essere visionate 5-6-7 episodi alla volta (come queste ultime generazioni fanno) ma una a settimana!!! UNA A SETTIMANA. Una pillola dolce che UN TEMPO andava bene e richiedevano. E la qulità di una serie tokusatsu va giudicata come una da "continua".
Accetta anche le critiche, basate su ciò che hai "divulgato" te e non certo su mie invenzioni o cattiverie. E non credo che il tuo pensiero/modo sia cambiato perché recentemente mi sono imbattuto sulla rivista della Sprea con recensioni che portavano la tua firma: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ma per carità, se adesso sei saggista, come ti definisci, va bene, buon per te. Se il libro vende, buon per te. Visto che ami il genere "real" e Gundam, sarà stato svolto un lavoro certosino che io non ho mai criticato né messo in dubbio.
Saluti.
Alessandro.
Altro da dire non c'è.
Tutto è lì.
Non sono qui per spezzare una lancia a favore di Jacopo, anche perchè non di rado gliela spezzerei in testa quando si parla di anime, ma perchè il suo lavoro su Gundam e Tomino è buono e apprezzabile, specie se si ha la voglia e la pazienza di accompagnare la lettura con un rewatch.
Va sempre distinto chi scrive da cosa scrive e l'antipatia per Mistè non deve far perdere di vista la bontà del suo lavoro (e anche del precedente, in verità).
Le sue posizioni su animazione e anime non vi piacciono?
Nemmeno a me e non perdo occasione per dirglielo, ma questo non può sminuire il lavoro di ricerca e di approfondimento che c'è dietro questo libro.
Cordialità
Non capisco quest'astio. Mai letto una recensione negativa di un'opera che ti piace moltissimo, o una recensione positiva di un'opera che ti ha fatto schifo? Eppure succede abbastanza spesso. Quelle che tu definisci poco simpaticamente "stronzate" sono semplici opinioni, peraltro espresse non in forma anonima come stai facendo tu, ma accompagnate da nome, cognome, foto e indirizzo email.
Se Mistè pensa che una serie sia inguardabile, perché non dovrebbe dirlo? Si tratta del suo personalissimo punto di vista. Nessuno ti obbliga a essere d'accordo con lui, ma tu la prendi proprio sul personale, e francamente non mi sembra un atteggiamento molto equilibrato.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.