The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbye (in originale Natsu e no Tunnel, Sayonara no Deguchi) nato dalla light novel di Mei Hachimoku e Kukka del 2019, trasposto in manga l'anno seguente con il titolo "The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes: Ultramarine", edito in Giappone da Shogakukan e portato in Italia da Star Comics è diventato un film cinematografico nel 2022 e adesso arriva anche sugli schermi italiani il 10, 11 e 12 giugno grazie ad Anime Factory.
Ma sapevate che alla base della storia del film c'è una delle più famose leggende del folklore giapponese?
 

La storia di Kaoru, un adolescente dalla vita difficile in seguito alla morte della sorellina, cambia quando sente la leggenda metropolitana del Tunnel di Urashima: nessuno sa dove sia, ma se qualcuno lo trova può chiedergli qualsiasi cosa. Tuttavia, il tempo trascorre in modo diverso all'interno del tunnel e, una volta usciti, si scopre di essere invecchiati.
Ebbene, questa storia prende spunto dalla leggenda nipponica di Urashima Taro. Molti sono gli anime e i manga che hanno riferimenti a questo racconto: oltre a due film animati dei primi del Novecento dedicati proprio a lui, in Dr. Slump e Arale compare un personaggio che ricorda la sua figura, così come in una delle saghe di One Piece compare il personaggio della principessa Otohime. Più recentemente Lamù - Beautiful Dreamer, Kamisama Hajimemashita, Yu Yu Hakusho e il libro Da non aprire mai si sono ispirati a questa leggenda.
Ma se invece non conoscete questa leggenda eccola qui, raccontata per voi.

Tutte le leggende giapponesi iniziano con "mukashi, mukashi", il nostro "c'era una volta" e così anche questa.
Tanto tempo fa nella provincia di Tango, in un piccolo villaggio,  viveva un giovane pescatore, tale Urashima Taro. Egli era molto abile, ma soprattutto era conosciuto da tutti come un ragazzo di buon cuore. Un giorno, mentre tornava a casa dopo aver pescato, si imbattè in un gruppo di ragazzini che stavano gridando tutti assieme, visibilmente eccitati per qualcosa. Taro si avvicinò e scoprì che il loro divertimento consisteva nel tormentare una piccola tartaruga.
 

Il giovane si dispiacque molto e tentò di dissuadere i bambini nel continuare quel gioco crudele, ma invano. Così decise di comprare l'animale. I ragazzini accettarono di buon grado e così Urashima salvò la tartaruga. Il pescatore camminò velocemente attraverso la spiaggia rassicurando l'animale e raccomandadogli di stare più attento per non essere catturato nuovamente. Dopodiché posò la tartaruga in acqua, attese che l'animale scomparisse alla sua vista e se ne tornò verso casa.
La mattina successiva, Urashima uscì in barca come sempre e all'improvviso sentì una voce chiamare il suo nome: "Urashima, Urashima!" Si chiese chi potesse averlo chiamato e finalmente si accorse che era la tartaruga che aveva salvato il giorno prima. L'animale lo ringraziò nuovamente e gli chiese se avesse mai visitato Ryūgū-jō, il palazzo del Re Dragone, il signore dei mari. L'uomo disse che ne aveva sentito parlare ma che, essendo un reame sottomarino, non era possibile per lui arrivarci. La tartaruga allora si offrì di portarcelo: Urashima salì in groppa alla tartaruga e iniziarono un lungo viaggio verso le profondità marine.
 

Infine apparve davanti a loro uno stupendo palazzo. Molti vennero ad accoglierlo, rivolgendosi a lui con onorifici e ringraziandolo per aver salvato la tartaruga. Giunti all'interno del palazzo arrivò la Principessa Otohime con le sue ancelle: ella era più bella di qualsiasi altro essere umano e indossava abiti sontuosi. I suoi stupendi capelli neri le ricadevano sulle spalle e la sua voce era cristallina. Urashima non riuscva a parlare, perso in tanta bellezza. La Principessa lo prese quindi per mano e lo condusse in una sala facendolo sedere al posto d'onore.
 

Per ringraziarlo di aver salvato una creatura del suo regno, la Principessa propose a Urashima di rimanere a vivere con lei e di diventare suo sposo. Urashima accettò incantato da tutte quelle meraviglie e dalla bellezza della sua futura sposa. Le nozze furono celebrate con giubilo di tutto il reame e ogni giorno c'erano nuove gioie e nuove meraviglie tanto che Urashima dimenticò tutto, persino la sua casa, i suoi genitori e il suo paese. Trascorsi tre giorni però, il giovane rinsavì, ricordò chi fosse e che non apparteneva a quella meravigliosa terra. Andò così da sua moglie e le disse che doveva tornare subito a casa dai suoi anziani genitori.
 

Otohime fu molto triste alla notizia e cercò di dissuaderlo, ma il giovane fu irremovibile. Così la Principessa preparò il suo ritorno e come pegno d'amore gli regalò una bella scatola laccata aggiungendo che conteneva qualcosa di molto prezioso e che non avrebbe mai dovuto aprirla, qualsiasi cosa fosse successa! Se l'avesse fatto sarebbe accaduto qualcosa di tremendo! Urashima lo promise, salutò tutti e sul dorso di una tartaruga ritornò a casa. Ma una volta giunto al suo villaggio, il giovane fu preso da uno strano timore: la spiaggia e le colline erano le stesse di sempre, ma le persone che incontrava erano molto diverse da quelle che lui conosceva. Anche la sua casa era cambiata e quando vide un uomo uscirne, si presentò come Urashima Taro e si affrettò a chiedere cosa fosse successo.
 

L'uomo a sentire quel nome fu molto sorpreso perché sapeva che una volta un uomo chiamato Urashima Taro viveva in quel villaggio, ma era una storia vecchia di trecento anni. Il giovane era sconvolto e iniziò a guardarsi intorno, terribilmente confuso e alla fine capì che quanto stava dicendo l'uomo era vero: i tre giorni trascorsi nel palazzo del Re del Mare erano stati trecento anni e i suoi genitori, insieme a tutte le persone che aveva conosciuto, erano morti. Camminò fino alla spiaggia, affranto. Non aveva più nulla e a quel punto desiderava solo tornare dalla bella Otohime, ma non sapeva come fare. Si ricordò così della scatola e benché avesse promesso di non aprirla mai, preso dalla disperazione, non sapendo più che fare, la aprì.
 

Ne uscì una nuvoletta che in tre sbuffi si disperse sul volto del pescatore. Urashima, che fino a quel momento era stato un giovane di ventiquattro anni, invecchiò improvvisamente. La sua schiena si incurvò, i suoi capelli divennero bianchi come la neve, il suo viso rugoso e in un istante cadde morto sulla spiaggia. Nella scatola erano racchiusi i tre secoli che non aveva vissuto.

Questa leggenda, così potente nei contenuti, continua ancora oggi ad ispirare le narrazioni contemporanee, l’ultima è, come dicevamo all'inizio,"The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes: Ultramarine", che arriva sugli schermi italiani il 10, 11 e 12 giugno grazie ad Anime Factory.

Fonte consultata:
Wikipedia