Dopo l'annuncio ai nostri microfoni in live durante l'ultimo Napoli Comicon, ecco che la più recente avventura di Sensei Manga, nuovo ramo editoriale di Mangasenpai, ritorna su un'opera di Chihiro Watanabe, dopo lo splatter/horror Pygmalion.

Arriva ora in Italia, anche in un elegante cofanetto, Haburi, ovvero il giusto compromesso tra le volontà autoriali di Watanabe e quelle del proprio editor. Forte infatti del fatto di trovarsi di fronte a una personalità ecclettica, capace di disegnare scene piuttosto "forti" che piacciono ad un determinato pubblico, quest'ultimo spingeva (come viene spiegato nella postfazione al primo volume) per una nuova storia in salsa horror. Watanabe invece,  forte dell'esperienza passata come assistente di Kohei Horikoshi su My Hero Academia, voleva cimentarsi in un manga shonen tutto suo. Da qui nasce quest'opera, realizzata tra il 2018 e il 2020.
 
Trama: Quando le persone provano sentimenti negativi, gli spiriti le possiedono e gradualmente erodono le loro anime, fino a quando non possono essere salvate in alcun modo, nemmeno tramite rituali. Questi individui si trasformano in esseri simili a zombi, attaccando i vivi per divorargli l'anima. Gli Haburi sono specialisti nello sterminio di tali esseri. Saikawa Hitsugi, un discendente del clan Saikawa, celebri Haburi, continua il mestiere di famiglia iniziando le sue terrificanti battaglie.

In questa serie di 4 volumi quindi non ci troviamo, almeno non del tutto, di fronte all'agghiacciante follia della sua opera precedente, Pygmalion. Qui si parte con i classici stereotipi shonen dove un giovanissimo ragazzo si trova a dover prendere su di sé una pesante eredità e dovrà farsene carico con un percorso personale, fisico e mentale, che lo renda pronto al difficile compito che lo attende. E anche all'espiazione per quanto lui crede di aver fatto in passato, addossandosi colpe capaci di segnarlo come fossero profonde ferite.

Come avete letto nella trama, siamo di fronte a scenari dove il sovrannaturale la fa da padrone. Spiriti che entrano contatto con gli essere umani e ne prendono possesso, fino a corrompergli più della metà dell'anima. E' da qui che diventano totalmente "posseduti", perdendo la ragione e diventando una minaccia per i propri simili. Ed è qui che gli haburi intervengono come ultimo baluardo prima che i danni siano troppo grandi per rimanere nascosti. Una sorta di assassini specializzati che dedicano la vita all'epurazione di quegli esseri umani che giungono alla quarta fase della possessione demoniaca, quella dell'ombra della morte. 

In questi 4 volumi vediamo il povero Saikawa Hitsugi affrontare prove sempre più grandi, nemici sempre più astuti e forti fino alla grande battaglia finale.
Non manca nulla di ciò che ti aspetteresti in una storia del genere: il cammino dell'eroe, la storia di amicizia, i compagni d'arme e i combattimenti ben delineati con un tocco fresco e moderno.
Azione, horror, sangue, umorismo sono le componenti di questa storia. Watanabe ancora una volta fa felice il suo editor, indugiando su parecchie scene che faranno felici gli appassionati del fanservice horror. Non siamo ai livelli di Pygmalion, ma anche qui non vengono lesinati squartamenti e schizzi di interiora. Scene per stomaci forti, astenersi impressionabili!
 


Detto questo, purtroppo tocca passare anche alle note negative. Come nella sua precedente opera l'autore si dimostra non in grado ancora di gestire un incipit che, seppur non originale, aveva comunque del potenziale. Questo è dovuto principalmente alla brevità della storia. Troppi personaggi a far da corollario a una trama che, seppur molto semplice, non riesce a far affezionare il lettore allo stesso protagonista. Troppo veloce l'azione, troppo rapide le battaglie. Hitsugi cambia compagni di battaglia come fossero vestiti. A parte Karma, tutti gli altri appaiono davvero poco, alcuni il tempo di poche pagine. La brevità della storia poi non permette lo sviluppo dei villain, esattamente come in Pygmalion, e il che rende ancora meno intrigante la trama. Su questo l'assistente di Horikoshi deve proprio migliorare. E non è questione di storia breve e storia lunga, l'idea è che debba davvero migliorare dal punto di vista della scrittura e realizzazione di una storia. Una volta raggiunto il livello dei suoi disegni, le porte di una serializzazione più lunga e popolare potrebbero non essere un miraggio.

Come per Pygmalion, l'opera viene presentata in un Blind Box (a partire dal 25 di luglio al prezzo di 31,60 euro) contenente una delle due Limited Variant Cover: la Black e la Scarlet (che vedete qui in foto) con finitura a sbalzo in rilievo e una tiratura di 350 copie. Stanno uscendo anche i volumetti singoli, in formato 13x18 cm, con sovraccoperta e al prezzo di 7,90 euro con la traduzione e impaginazione di Teresa Gallicchio.




 
Haburi resta quindi un'opera che va presa e letta per quello che è: un mix tra horror e battle shonen pieno di azione e scene che faranno contenti i fan dello splatter. Se si resta nell'area dell'intrattenimento fine a se stesso, e si cerca una storia senza pretese, con sangue e sbudellamenti, allora anche questo titolo può regalare sicuramente un paio di ore di intrattenimento con una storia che comunque ha un inizio e una fine, pur soffrendo dei precedenti problemi già rilevati con l'autore, ovvero quelli relativi al ritmo nella narrazione e alla gestione dei personaggi.