Dalle pagine del numero 109 della rivista Preview, apprendiamo del fatto che Sergio Bonelli Editore pubblicherà la nuova opera scritta da Keiko Ichiguchi, con i disegni di Andrea Accardi: il fumetto si intitolerà La vita di Otama, e di seguito vi presentiamo i dettagli sull'edizione.
La vita di Otama
di Keiko Ichiguchi, Andrea Accardi
144 pagine – 19 x 26 cm, B/N, cartonato
23,00 €
Fonte consultata:
Preview 109
La vita di Otama
di Keiko Ichiguchi, Andrea Accardi
144 pagine – 19 x 26 cm, B/N, cartonato
23,00 €
Otama Kiyohara è sempre stata divisa tra due mondi: il Giappone e l'Europa. Fu la prima artista giapponese a dipingere nello stile europeo e la prima donna nipponica a posare per un artista europeo, Vincenzo Ragusa, scultore di origini palermitane. Otama tornerà nel proprio Paese natio dopo cinquant'anni, per scoprire che molte cose sono cambiate… tornano le rarefatte atmosfere di Accardi, coadiuvato dai testi dell’artista di fama mondiale Keiko Ichiguchi.
Fonte consultata:
Preview 109
Capiamo.
Il problema di Bonelli è che post Dylan Dog, Natan Never, Magico Vento, Dampyr e pochi altri non ha più attirato i giovani... Io sono classe '90 e devo dire la verità tra i miei amici e conoscenti già nei primissimi anni 2000 nessuno di noi conosceva e leggeva i fumetti Bonelli erano del tutto sconosciuti...(a scanso di equivoci intendo le mie conoscenze quando ero giovanissimo) immaginate adesso...
Le ultime generazioni cresciute con i fumetti Bonelli sono stati i nati nei primissimi anni Ottanta.
Provare con autori giapponesi per attirare lettori giovani? Mi sembra un disperato tentativo per salvare una casa editrice da decenni in crisi.
Già ci provarono a fine anni Novanta con Gea di Luca Enoch che si ispirava al mondo dei manga.
Triste a dirlo, ma la colpa fu sopratutto di Sergio Bonelli, e della sua politica iper conservatrice, non permettendo il cambio generazionale.
In parte concordo ma non del tutto perché se vediamo Sergio Bonelli è stato innovatore tra Martin Mystère nel 1982, Dylan Dog 1986, Nick Raider 1988, Natan Never 1991 fino a Gea nel 1999 tutte collane innovative... Peccato che poi non abbia saputo rimanere al passato con i tempi e capire il gusto del pubblico... Perché Dylan Dog ebbe quel successo? Perché parlava ai giovani degli anni Ottanta e Novanta... Successivamente i fumetti Bonelli non sono più stati capaci di fare altrettanto.
quello sicuramente, ma credo che dopo non abbia voluto tenere il passo , ed accontentarsi del suoi lettori che stavano diventando nicchia, sospetto anche per gusto personale che non amava le nuove letture giovanili come i manga, che erano decisamente lontani dai suo gusti
Questo titolo mi interessa moltissimo
Adoro la Ichiguchi, ma poi questo ritratto storico e tutto al femminile di una figura realmente esistita... cioè mi chiama da ogni parte, devo assolutamente metterlo in lista *__*
Nei tempi d'oro vendeva 3-4 milioni al mese.
Ma da fine anni Novanta Sergio Bonelli parlava di crisi.
Il problema di Bonelli non sono tanto le vendite ma che le generazioni post primi anni Ottanta conoscono poco o nulla i fumetti dell'editore milanese... Praticamente non hanno futuro.
Sono classe '90 tra i miei coetanei nessuno parlava o conosceva fumetti della Sergio Bonelli Editore.
Oggi non penso che pensare che sia ancora peggio se già vent'anni fa tra noi ragazzini delle medie erano sconosciuti.
e' quello che dicevo nel mio messaggio precedente, sembra che a parte qualche eccezione alla Bonelli abbiano rinunciato completamente allo sperimentalismo , o anche semplicemente seguire il mercato, mi sembra che Bonelli stesso fosse convinto che i suoi fumetti non sarebbero sopravissuti al campio generazionale, ma in fondo , a prescindere dalla qualita' , quanti ragazzi piace il western classico , su cui e' basato Tex per dire.
Ok ma se tra i tuoi coetanei nessuno conosce Dylan Dog o Tex penso che siano i tuoi conoscenti ad avere una cultura del fumetto alquanto limitata.
Noto comunque che i fumetti della Bonelli sono apprezzati da un pubblico diverso rispetto a quello dei manga. Difficilmente vedrai un Tex o Julia apprezzati da tredicenni in fissa con l'ultimo shonen di moda, non è quello il target.
Poi non nego che i numeri di un tempo Bonelli non li fa più ma questo è comune a tutte le serie con personaggi storici. Gli stessi comics americani, sia DC che Marvel hanno avuto lunghi periodi in cui le vendite sono andate a picco. Da qui i sempre più numerosi remake, reboot, crossover ecc ecc.
Tex ha quasi 80 anni, è sopravvissuto a ben più di una generazione, e mi sembra sia ancora il fumetto più venduto della Bonelli.
Mi dispiace ma non hai capito quello che voglio dire.
Non si tratta di non conoscere Tex o Dylan Dog ma che dopo la generazione dei nati nei primi anni Ottanta i fumetti Bonelli non sono conosciuti.
Adesso non so la tua età ma ai miei tempi i fumetti Bonelli non erano per niente letti e conosciuti... Una cosa ben diversa dall'ignoranza.
Io ai tempi delle medie oltre le cose pop vedevo i film di Alfred Hitchcock, leggevo i racconti di Dino Buzzati, conoscevo Julio Iglesias ecc ecc i fumetti Bonelli no... Ma d'altronde come facevo se non era pubblicizzati per niente? I fumetti Bonelli dalla metà degli anni Novanta non hanno più avuto un ricambio generazionale.
I supereroi grazie ai cartoon e soprattutto i film sono sempre stati sulla cresta dell'onda.
Anche per rispondere a Emil73 lo stesso Sergio Bonelli ad un certo punto si arrese e in ogni intervista parlava di crisi del fumetto.
Non ho nulla contro Bonelli anzi mi piacciono come fumetti soprattutto Dylan Dog, Mister No, Il comandante Mark ma la realtà è che nella mia vita che sia scuola, calcio, centro estivo, campeggio non sono mai stati oggetto di discussione ☹️ perché nessuno mio coetanei li leggeva o conosceva... Ma già mio padre conosce Tex e mio zio classe '76 Dylan Dog.
L'unico fumetto italiano che ero a conoscenza era Diabolik che nei primi anni 2000 fecero anche una serie animata.
Tex ha quasi 80 anni, è sopravvissuto a ben più di una generazione, e mi sembra sia ancora il fumetto più venduto della Bonelli.[/quote]
Quando vado nei mercatini dell'usato, nella sezione fumetti, vedo ristampe e ristampe di TEX, che non prende mai nessuno! La Verità è che ormai Tex lo prendono i non più giovanissimi, più per abitudine che per passione.....
Però, dire che la Bonelli abbia rinunciato allo sperimentalismo vuol dire non conoscere la sua produzione degli ultimi 15 anni quasi, in cui non ha fatto altro. Aumentando anni dopo anno.
Con un po' tutti gli stili di fumetto, anche Francese e Statunitense, e si, anche Manga.
Anche con generi inediti per la casa editrice.
Questo anche con i personaggi storici, quindi tutta la rivoluzione di DD. Per carità, cone risultati più o meno buono, altalenanti, però lo ha fatto.
In tutto questo, almeno tra gli storici, deve tenere conto dei lettori storici, che sono dei vecchi tromboni, che su lamentano su tutto, quindi deve stare anche a patti se vuole sopravvivere.
Ma ripeto, dire che non sperimenta é del tutto sbagliato e poco conoscitivo della casa editrice. Se il non sperimentare si ferma semplicemente a non voler fare un manga spokon o rom-com.
Al limite si può dire che lo abbia fatto troppo tardi, ma di per se non so quanto sarebbe chiamato averlo fatto prima. E' più di un decennio che c'è una crisi del mercato del fumetto occidentale, che colpisce Italia come USA, di cui l'unica che si salva è la Francia.
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