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Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Fonte consultata:
Variety
Disney sta modificando (nuovamente) i disclaimer, ovvero quegli avvisi scritti messi prima della visione di alcuni vecchi film tra cui Peter Pan e Dumbo.
Questo in seguito ai cambiamenti alla Diversity, Equity and Inclusion Strategy (DEI Strategy) della compagnia a causa (secondo Variety) del cambio di rotta politico negli Usa, causato dal ritorno alla presidenza di Donald Trump.
Per content warning o avviso di contenuto s'intendono quelle notifiche che una piattaforma o una rete fa apparire prima della riproduzione di una serie o un film in cui si mette all'attenzione di chi guarda che ciò che sta per essere riprodotto potrebbe contenere del materiale o delle scene che alcune persone potrebbero ritenere offensivo o disturbante.

La lunga versione precedente dei disclaimer, inserita nell'ottobre 2020, si avvisava chi si apprestava alla visione del film della presenza di "rappresentazioni negative o offensive di persone o culture. Questi stereotipi erano e sono tutt'ora sbagliati. Piuttosto che rimuovere questo contenuto vogliamo sottolinearne l'impatto negativo, imparare da esso e sensibilizzare su queste tematiche per creare insieme un futuro più inclusivo. Disney si è votata a creare storie che facciano riflettere e aspirare ad un futuro migliore e che rispecchino la ricchezza delle diversità dell'esperienza umana in tutto il mondo."
Adesso Disney ha eliminato il disclaimer inserito nel 2020 per tornare a quello precedente, inserito per la prima volta nel 2019 in film come Dumbo, per via delle rappresentazioni razziste presenti nel film realizzato tra gli anni Quaranta e Cinquanta. In quella formulazione dell'avviso di contenuto, si leggeva e si legge tutt'ora: "Il programma viene presentato come originariamente concepito e potrebbe contenere stereotipi o rappresentazioni negative".
Sonia Coleman, la direttrice delle risorse umane allo Studio Disney, ha sottolineato i cambiamenti avvenuti nella DEI Strategy, e ha commentato in merito durante un discorso che noi vi riportiamo parzialmente in traduzione ma che potete leggere in integrale sull'articolo di Variety relativo alla questione.
"Creare un ambiente accogliente e rispettoso per i nostri dipendenti e ospiti è fondamentale per la nostra cultura e attività aziendale. I nostri valori - integrità, creatività, collaborazione, comunità, inclusione - guidano le nostre azioni e il modo in cui ci comportiamo gli uni con gli altri. Oggi voglio aggiornarvi su come i nostri valori si sono integrati nei programmi di soddisfazione dei nostri leader, in particolare i nostri Other Performance Factors (OPF), nonché condividere parte del lavoro che è stato svolto per far crescere la nostra strategia di assunzione in linea con questi valori." e poi continua "A partire da questo anno fiscale, aggiungeremo un nuovo fattore alla strategia di assunzione e alla nostra pianificazione della retribuzione dei dirigenti. Questo fattore terrà conto di come i nostri leader sostengano i valori della nostra azienda, incorporino diverse prospettive per guidare il successo della compagnia, coltivino un ambiente in cui tutti i dipendenti possano prosperare e sostengano una solida linea produttiva per garantire la forza organizzativa a lungo termine. Questo nuovo fattore rappresenta un'evoluzione di concetti importanti nell'ex OPF Diversità e Inclusione e sarà utilizzato insieme ai nostri altri due OPF, “Storytelling e Creatività” e “Sinergia. [...] La situazione attuale, che abbiamo resa nota a dicembre, è stata progettata per allineare le nostre iniziative con i nostri obiettivi e valori aziendali."
Sonia Coleman quindi, con queste parole, sancisce la nuova direzione che la Disney ha intrapreso.
Questo in seguito ai cambiamenti alla Diversity, Equity and Inclusion Strategy (DEI Strategy) della compagnia a causa (secondo Variety) del cambio di rotta politico negli Usa, causato dal ritorno alla presidenza di Donald Trump.
Per content warning o avviso di contenuto s'intendono quelle notifiche che una piattaforma o una rete fa apparire prima della riproduzione di una serie o un film in cui si mette all'attenzione di chi guarda che ciò che sta per essere riprodotto potrebbe contenere del materiale o delle scene che alcune persone potrebbero ritenere offensivo o disturbante.
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La lunga versione precedente dei disclaimer, inserita nell'ottobre 2020, si avvisava chi si apprestava alla visione del film della presenza di "rappresentazioni negative o offensive di persone o culture. Questi stereotipi erano e sono tutt'ora sbagliati. Piuttosto che rimuovere questo contenuto vogliamo sottolinearne l'impatto negativo, imparare da esso e sensibilizzare su queste tematiche per creare insieme un futuro più inclusivo. Disney si è votata a creare storie che facciano riflettere e aspirare ad un futuro migliore e che rispecchino la ricchezza delle diversità dell'esperienza umana in tutto il mondo."
Adesso Disney ha eliminato il disclaimer inserito nel 2020 per tornare a quello precedente, inserito per la prima volta nel 2019 in film come Dumbo, per via delle rappresentazioni razziste presenti nel film realizzato tra gli anni Quaranta e Cinquanta. In quella formulazione dell'avviso di contenuto, si leggeva e si legge tutt'ora: "Il programma viene presentato come originariamente concepito e potrebbe contenere stereotipi o rappresentazioni negative".
Sonia Coleman, la direttrice delle risorse umane allo Studio Disney, ha sottolineato i cambiamenti avvenuti nella DEI Strategy, e ha commentato in merito durante un discorso che noi vi riportiamo parzialmente in traduzione ma che potete leggere in integrale sull'articolo di Variety relativo alla questione.
"Creare un ambiente accogliente e rispettoso per i nostri dipendenti e ospiti è fondamentale per la nostra cultura e attività aziendale. I nostri valori - integrità, creatività, collaborazione, comunità, inclusione - guidano le nostre azioni e il modo in cui ci comportiamo gli uni con gli altri. Oggi voglio aggiornarvi su come i nostri valori si sono integrati nei programmi di soddisfazione dei nostri leader, in particolare i nostri Other Performance Factors (OPF), nonché condividere parte del lavoro che è stato svolto per far crescere la nostra strategia di assunzione in linea con questi valori." e poi continua "A partire da questo anno fiscale, aggiungeremo un nuovo fattore alla strategia di assunzione e alla nostra pianificazione della retribuzione dei dirigenti. Questo fattore terrà conto di come i nostri leader sostengano i valori della nostra azienda, incorporino diverse prospettive per guidare il successo della compagnia, coltivino un ambiente in cui tutti i dipendenti possano prosperare e sostengano una solida linea produttiva per garantire la forza organizzativa a lungo termine. Questo nuovo fattore rappresenta un'evoluzione di concetti importanti nell'ex OPF Diversità e Inclusione e sarà utilizzato insieme ai nostri altri due OPF, “Storytelling e Creatività” e “Sinergia. [...] La situazione attuale, che abbiamo resa nota a dicembre, è stata progettata per allineare le nostre iniziative con i nostri obiettivi e valori aziendali."
Sonia Coleman quindi, con queste parole, sancisce la nuova direzione che la Disney ha intrapreso.
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Fonte consultata:
Variety
In ogni caso, meglio questo più corto che quell'imbarazzante predica di prima, non c'è dubbio.
Di mezzo ci sono le figure genitoriali che invece di condividere i film con i propri pargoli e avere una visione attenta e critica con loro usano tali lungometraggi come intrattenimento spicciolo.
il dirti ad inizio della visione che ci siano dei content warning non ti toglie nulla dalla visione del film e ti permette comunque di farti la tua opinione in merito.
Se vogliono fare una cosa sensata, dovrebbero semplicemente toglierli.
Il solito "non ti toglie nulla" è falso oltre che fazioso. Per esempio, anticipano i contenuti di ciò che sto per vedere. Posso capire che ognuno abbia un'idea diversa di cosa sia uno spoiler, ma io personalmente non vorrei sapere ciò che mi viene detto nei content warning. E nel caso di questi specifici, sono, come ho detto prima, un modo di tenere "educati" gli spettatori, che è sbagliato in quanto si tratta di arte, ed è sbagliato in quanto sicuramente non è Disney (o chi per lei) a dover educare la povera gente smarrita.
Quindi sapere che ci siano delle rappresentazioni frutto del loro tempo lo vedi come uno spoiler? Quale tipo di rappresentazioni ti aspettavi da un film di 70 anni fa?
Quindi se vedi un trailer di un film degli ultimi anni in cui sono presenti i pallini credi che ti sitano spoilerando il film? Se giochi un gioco con un rating PEGI credi che sia uno spoiler? Se guardi una serie tv classificata in un certo modo ti stanno spoilerando qualcosa?
I content warning non sono un modo per educare, ma informare lo spettatore. Se sei un genitore che vuole far vedere il film usi le informazioni a tua disposizione per decidere cosa far vedere al tuo pargolo.
Se pensi che tali rappresentazioni siano giuste penserai la medesima cosa anche dopo aver visto il content warning.
Al contrario non si censura e si da lo spettatore il potere di fare quello che vuole.
Mi sembrava chiaro che mi rifessi ai content warning sempre più comuni che ti dicono esattamente quali contenuti "pericolosi" sono presenti in ciò che stai per vedere. Sono oggettivamente anticipazioni. Chi ha mai parlato dei bollini o del PEGI?
E perché dovresti "informare" lo spettatore che vuole fruire di un'opera? I rating di età esistevano già molto prima e servono proprio ai genitori, non c'è nessun bisogno di altra roba se non per "proteggere" chi non apprezza certe cose, perdendo la capacità sacrosanta dell'arte di farti anche provare emozioni negative. Per quanto riguarda le "rappresentazioni del passato", esisteva già un warning: l'anno di uscita.
Una bella storiella, ma la realtà è ben diversa e si sa. Ci vuole un attimo per far passare determinati contenuti da segnalati a proibiti. Non è niente di nuovo, basta che all'improvviso certe cose non siano più ben viste da chi finanzia o distribuisce. Ad esempio, i rating di età hanno già un potere immenso a Hollywood, far uscire un film NC-17 è praticamente un suicidio produttivo: allo stesso modo, presto i content warning potranno diventare un modo per censurare senza dirlo apertamente, "tecnicamente non è vietato! Semplicemente non si può far vedere nel 90% dei lidi!"
Io toglierei anche i disclaimer negli anime su Crunchyroll, Amazon Prime Video, Netflix è fuori di testa che prima di One Piece su Crunchyroll devono mettere "14+ violenza, fumo, alcool" ma che??? Questi che mettono i disclaimer non sanno come sono percepiti gli anime in Giappone dove vengono creati.
In generale basta questi disclaimer che la gente si informa e studia se trova qualcosa di non loro gusto.
Leggere prima dell'inizio di un film cose come "suicidio" ad esempio rappresenta uno spoiler, perché mi fa già sapere che uno dei personaggi a un certo punto si ammazzerà, rovinando la scena e privandomi di qualunque emozione il regista voleva procurarmi.
Altra cosa appunto cose come "fumo, alcool". Che significa? C'è gente a cui il fumo e l'alcool provocano dei traumi così grossi da non poter vedere il film che lo devono sapere prima?
E prima che venga detto che è per i genitori così possono proteggere i bambini, ma che genitori sarebbero questi? Genitori che non spiegano ai propri figli il fumo o l'alcol e gli vietano di vederlo pure nei film? Non dovrebbero essere genitori allora. 😅
Io ne ho parlato proprio per fare un esempio di content warning.
I bollini nei trailer italiani sono Content Warning.
https://it.wikipedia.org/wiki/Sistemi_di_classificazione_dei_film#Italia
Il PEGI è una classificazione come i bollini nei trailer che ti dice a chi si rivolge il gioco e quale tipologia di contenuti sono presenti
https://it.wikipedia.org/wiki/Pan_European_Game_Information
Perchè la base del parental control, dare informazioni al genitore per fa si che sia lui a decidere. I rating attuali non sono più semplicemente un numero, anche fine a se stesso, vengono identificate anche le caratteristiche del film.
Si chiama fallacia del pendio scivoloso
Quelli di Crunchyroll sono stupendi, è chiaro che li hanno messi solo per pararsi o per qualche pressione perché non hanno il minimo senso. Ci sono una marea di serie segnate per "nudità" in cui ovviamente non ce n'è traccia visto che Crunchyroll prende gli episodi come vanno in televisione.
Ok, io parlavo d'altro e non ho criticato i bollini, ma convenientemente ignori l'80% di ciò che ho scritto. Come vuoi. E chiamalo pure slippery slope, ma non me lo invento io, è una cosa di cui ci sono i precedenti e le tendenze, se poi vogliamo chiudere occhi e orecchie e fare finta di niente facciamo così.
I bollini aka i content warning sono proprio quello che critichi e ho fatto esempi proprio per far vedere come siano omni presenti oggigiorno, anche se spesso non ci facciamo caso. L'esempio era volto all'evidenziare quanto fosse particolare la teoria secondo cui siano degli spoiler.
Li hanno messi perchè molta gente si è lamentata del fatto che dal punto di vista dei genitori la piattaforma fosse inutilizzabile. Adesso è un po' migliorata con il nuovo parental control, ma ancora hanno molta strada da fare, per esempio permettere di filtrare determinati contenuti a seconda di quelli che sono le proprie preferenze.
Sta diventando ridicola questa discussione. Se tu consideri content warning i bollini benissimo, ma io mi riferivo a quel tipo di content warning che ti dice "violenza, stupro, suicidio, alcol, bla bla bla" e quindi ti fa, oggettivamente e inequivocabilmente, un'anticipazione su ciò che vedrai. Non è una "particolare teoria", è la realtà dei fatti. I bollini ci sono sempre stati, la novità è questa e questa sto criticando. Se ti ostini a non vedere la differenza, non ho altro da dire, stiamo perdendo tempo.
Mi sa che non ci siamo capiti, non sto parlando dei bollini verde, giallo, rosso alla Mediaset. I Content Warning nei trailer ti dicono proprio quelle informazioni che stai elencando.
PS. editato il commento per renderlo meno "spigoloso"
In giro se ne vedono di ben più dettagliati e quindi molto peggiori, ma sì, anche roba del genere è un'anticipazione. Poi è chiaro che "violenza" sia molto più generico che "suicidio", per dire, e quindi meno spoiler, ma la tendenza è proprio ad andare verso quelli specifici, ed è per me una tendenza molto negativa. Direi che posso chiudere la questione qui per evitare di ripetermi eccessivamente.
Se sei appunto un genitore attento e hai interesse a far crescere i tuoi figli (o comunque gente in età della formazione dello spirito critico) come persone decenti un minimo di scrupolo te lo fai.
Se devi piazzarli li perchè non hai tempo di starci a badare c'è poco da fare
(a quel punto non conviene neanche che ti riproduci ma vabbè)
Un disclaimer all'inizio non è un crimine, il come viene presentato è il punto di tutto, avessero trovato una quadra migliore sarebbe stato meglio.
Poi che qualcuno trovi fuorviante o un predicozzo il fatto che un prodotto contenga cose aberranti come razzismo o altri contenuti sensibili pace, lì il discorso non esce dall'ottica delle tifoserie da stadio.
Per qualcuno che tifa gli amici dei n***sti alcune cose sembreranno sempre un corpo estraneo, quello come il discorso del separare l'opera dall'autore tipo.
Nel senso è risaputo.
Disney è vissuto in un periodo storico in cui tutti erano intrinsecamente razzisti (ciò non lo salva dal giudizio in merito)
Come anche tipo:
- Yoshiyuki Sadamoto è razzista.
- Watsuki è un p******o
- Yamaguchi è un "fan" di Yukio Mishima (e non letterariamente)
Basta saperlo, regorlarsi di conseguenza e non derubricare la cosa.
Poi ad ognuno le sue tifoserie da stadio
E questo è irrilevante relativamente alla qualità delle opere, al di là di opinioni personali. Per citare un pezzo relativo al creatore di Conan, Robert E. Howard fatto da un autore qualche anno dopo la sua morte (vado a memoria): "Io non so che persona fosse. So solo che scriveva eccellenti romanzi fantasy." Che sarebbe poi il punto.
Io personalmente abolirei content warning, bollini, avvisi, ecc. perché la responsabilità è individuale e non certo di chi ha fatto il film/manga/gioco ecc.
Sì, deregolamentazione totale, perché come si è visto, non serve assolutamente a niente regolare con queste cose.
Beata ingenuità... Certo, si tornerà alla "libertà e normalità", finché Trump o qualcuno dei suoi galoppini non deciderà che questo o quel media non gli va bene e dal trigger warning si passerà alla censura, e dalla censura direttamente al ban.
O forse ti illudi che i MAGA e gli anti-woke (tra cui c'è Jeff Bezos, CEO di Amazon) siano pro-anime? 😆
Dubito che Trump, Vance, Musk sanno cosa sono gli anime.
La maggior parte degli anime o almeno quelli più popolari sono apolitici.
Bezos come Berlusconi non conosce gli anime ma i suoi collaboratori certamente e sembra che non ci siano censure.
Hanno investito molto sugli anime senza fare storie e infatti Bleach e Hunter x Hunter sono integrali.
Mentre Disney ha censurato alcuni episodi di
DuckTales - Avventure di paperi '87 e anche alcuni dialoghi di BLEACH: Thousand-Year Blood War.
Con questo non dico sia immorale il nuovo disclaimer, anzi lo trovo più adeguato rispetto a quello quasi da lezioncina morale precedente, ma solo che è chiaro come seguano il vento e che le scelte prima fossero motivate dall'economia e non da un qualche sentimento di giustizia sociale
ora con trump sta tornando di moda essere razzisti e iognoranti ( definizione da dizionario ) semplicemente perchè è più facile polarizzare le persone che capirsi ( evangelion docet
Non so gli altri, ma Musk è un gamer quindi almeno una vaga idea di cosa sono gli anime ce l'avrà. Che Trump e compagnia lo sappiano o meno non conta, basta che lo sappiano (o credano di saperlo) chi delegheranno a fare cosa. Cosa farai se, un giorno, un Mr. Tal dei Tali tra quelli che contano dovesse decidere che, per un motivo o per l'altro, le tue serie preferite non gli vanno bene? Oppure se un comitato di mamme pancine a stelle strisce facesse una petizione per togliere gli osceni e immorali anime da questa o quella piattaforma streaming e dalla Casa Bianca risponderebbero "Don't worry, siamo d'accordo con voi e provvederemo subito!"?
Ma il problema è generale, non sono solo gli anime. Elon Musk è l'uomo più ricco del mondo, Trump è pure straricco nonchè al timone della nazione più potente, e i due hanno dalla loro parte i media: Amazon, Meta, e adesso anche Google si è piegata a 90°, insieme alla Disney. Chi sarà il prossimo? Io avrei già un nome in mente...
Questo è uno scenario distopico. Musk e Trump paladini della libertà d'espressione? Certo... della LORO libertà d'espressione.
I woke hanno fracassato abbondantemente i maroni a tutti. Ma per chi si ostina a difendere gli anti-woke, sappiate che non sono dalla vostra parte, ma soltanto dalla loro. L'unica libertà che hanno a cuore è la loro.
Non credo che il mondo anime e manga verrà toccato noi lo sopravvalutiamo tolto il Giappone non è altro che una goccia nel mondo dell'entertainment.
Come ho già detto, la questione è molto più ampia e non riguarda i soli anime.
E comunque la garanzia sulla supposta intoccabilità del mondo manga e anime non ce l'hai tu, come non ce l'ho io nè nessun altro.
Devo ricordarti poi di cosa è colpevole l'autore di Rurouni Kenshin?
Umanamente può essere uno schifo, ma il suo lavoro no. Cosi' difficile da capire?
Per me no, ma prova a chiederlo ai militanti dell'estrema destra USA, quelli con la bibbia in una mano e una torcia accesa (o un'arma da fuoco) nell'altra, che per giunta adesso hanno chi li difende in quel di Washington e sono più spavaldi che mai.
Sono d’accordo sulla tua sintesi… non bisogna essere Einstein per capire che prodotti realizzati quasi 100 anni fa rispondevano a sensibilità diverse…
E se si pensa ai minori (chi ci pensa ai bambini!) basterebbe che i genitori facessero il loro lavoro e spiegassero le cose ai figli.
Il prezzo della libertà è l'eterna vigilanza.
Per cui io continuerò a criticare scelte idiote indipendentemente da dove arrivano.
Gli altri che invece sono stati silenti perché faceva comodo a loro farebbero meglio a tacere e non ululare alla censura ora (e non sono quelli attualmente che vanno per la maggiore, chi ha orecchie per intendere intenda).
Mi vengono in mente ad esempio Sasaki e Miyano oppure Assasination Classroom o Fire Force che potrebbero essere classificati come 18+.
Sappiamo già che nelle biblioteche scolastiche di alcuni stati i manga di Assasination Classroom e Sasaki e Miyano sono stati banditi.
Ma la Disney è coerente. Essendosi trasformata da fabbrica dei sogni in semplice fabbrica, cerca di prostituirsi al patrono del momento. Così fanno i business di natura
Tra l'altro in entrambi i casi (come molti altri, tipo il diario di Anna Frank, The Handmaid’s Tale, molti romanzi rosa su coppie gay etc) sono stati banditi per colpa dei comitati di genitori pieni di fan di Trump, alla faccia di quell'altro utente che parlava di ritorno alla libertà col nuovo presidente facendo proprio la figura che merita...
Non ti basta mettermi il dislike? Puoi sempre bloccarmi tramite l'account così non leggi più i miei messaggi.
Rispettare l'opinione altrui è proprio difficile?
..e un europeo del 2025 invece di godersi il film, cerca di capire che abbiano di razzista 4 corvi perdendosi il filo del film.
Ottimo sunto della situazione. Entrambi i gruppi vorrebbero un mondo dove decidono loro cosa chiunque altro può leggere/vedere e soprattutto pensare. E schiumano di rabbia vedendo che finiscono per fallire miseramente.
Precisamente. Battere i piedi adesso perché lo stesso tipo di atti rischia di venir perpetrato dai loro nemici con ragioni opposte ma stesso risultato (= censurare o comunque disincentivare grandemente la fruizione di determinate opere di fantasia) è oltremodo imbarazzante e grottesco, sinceramente ringrazio di vedere queste cose solo quando mi "affaccio" su internet e non irl.
Ricordo che i nemici giurati di Trump & co. hanno allegramente bruciato libri e fumetti oltre a creare casini immani in vari comparti dell'intrattenimento (cinema e videogames di sicuro, quantomeno) con infiniti disastri, e hanno tentato invano di imporre dogmi ideologici di varia natura ottenendo come unico concreto risultato quello di contribuire all'ascesa di Trump (e altre cose non proprio meravigliose ma che sarebbero OT).
Basta poi vedere video dove parlano alle telecamere soggetti che si considerano "attivisti" (povero termine) di entrambe le parti per notare spesso e volentieri il disagio psicologico più profondo: lo consiglio a chiunque sia convinto che si tratti (da ambo le parti, ripeto) di gente seria, acculturata e affidabile. Ovviamente NON vale cercare solo i video riguardanti chi vi sta antipatico ; )
Ma come l'eroe del free speech assoluto adesso trema e chiede pietà di fronte ad una piccola critica? Mica tanto "free" dopo tutto...
Shounen lascia stare ci sono cose più belle che cercare lo scontro con me.
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