Prendendo spunto dal famoso incidente Shimoyama, Osamu Tezuka ci regala una tra le storie più dure della sua intera bibliografia, Ayako, opera di critica sociale ambientata nel Giappone del dopoguerra.
La storia di Ayako ruota intorno ai Tenge, potente famiglia di latifondisti che vanta una tradizione lunga secoli e la cui influenza e buon nome sono noti e rispettati in tutta la zona. Ma tutto non è come sembra, e il lettore scoprirà ben presto tutto il marciume tenuto nascosto dai Tenge dietro la propria rispettabile facciata. L'ottima caratterizzazione psicologica dei personaggi è uno dei punti di forza dell'opera (e di tutta la narrativa tezukiana più in generale), a partire dai vari membri della famiglia.
L'anziano capofamiglia, Sakuemon, è il classico padre-padrone dai poteri assoluti su tutta la famiglia. Profondamente attaccato ai valori dell'onore sociale e della famiglia come il suo primogenito, possiede anche un lato dolce e sentimentale – forse dato dall'età – come quello che mostra verso la figlioletta Ayako, sua beniamina.
Suo degno erede è Ichiro, il figlio maggiore e colui che è destinato a ereditare quel poco resta dell'un tempo enorme proprietà terriera dei Tenge, quasi interamente sequestrata dal governo a causa della recente riforma agraria. Privo di qualsiasi scrupolo o moralità, è disposto a tutto per mantenere il buon nome della famiglia e per salvaguardare la propria posizione al suo interno, persino a prestare la propria moglie ai piaceri sessuali del padre pur di entrarne nelle grazie.
Costoro non disdegnano urla, pugni, schiaffi e persino frustrate, se necessarie, per mantenere la propria autorità sul resto della famiglia, o anche solo per sfogarsi per i problemi e le avversità cui vanno incontro nel loro percorso. Loro complementari sono le rispettive mogli: la signora Tenge Iba, completamente asservita al marito Sakuemon, si prenderà diligentemente cura di lui fino all'ultimo senza una sola parola di protesta, anche di fronte ad Ayako, frutto degli incontri segreti tra il marito e Sue. E la stessa Sue, quasi una versione giovanile della signora Tenge, già completamente sottomessa al marito, senza essersi però ancora del tutto rassegnata agli eventi – come mostrano il suo tentativo di suicidio e il suo ultimo tentativo di ribellione - oltre a non considerarsi ancora interamente parte della famiglia.
In perfetta antitesi con queste è l'unica figlia di Sakuemon, Naoko, femminista e segretamente militante nelle fila del partito dei lavoratori; Naoko si oppone fermamente alla tirannia maschilista interna alla famiglia, tanto da spingere Sue a ribellarsi al marito e lasciarsi per sempre alle spalle la famiglia Tenge. La scoperta del suo orientamento comunista causerà uno shock al padre e al fratello maggiore, tanto da venire espulsa per sempre dalla famiglia.
Di vedute simili è anche il terzogenito, Shiro, ragazzino onesto ed intelligente che gioca al tribunale e che disapprova fortemente, ribellandosene più volte, i metodi utilizzati dai Tenge per salvaguardare il proprio onore.
Infine, ci sono i due personaggi cardine della vicenda.
Jiro, tornato vivo dal fronte, si è attirato la disapprovazione del padre per “non essere nemmeno riuscito a morire”, finendo addirittura prigioniero degli americani. Per salvarsi, Jiro stringe un accordo con i servizi segreti americani, da cui viene utilizzato come complice nell'omicidio di un importante membro della sinistra locale, portando la sventura su tutta la famiglia Tenge.
E Ayako, bambina di 4 anni nata da uno dei rapporti segreti tra Sakuemon e Sue. Dal contrasto tra la sua purezza e innocenza emergerà con ancora più forza l'anima corrotta e putrescente della famiglia Tenge, mostrando come uno specchio ai suoi familiari il loro lato più “oscuro”.
Estremamente interessante è il constatare come i personaggi maggiormente positivi della serie siano tutti esterni alla famiglia Tenge, dall'ispettore Tamura, incaricato dell'indagine su un omicidio in cui è coinvolto Jiro, al suo collega Geka e al figlio di quest'ultimo, Hanao.
Sull'ottima impalcatura costruita con tali personaggi, Tezuka critica ferocemente la corruzione e l'inadeguatezza del sistema feudale giapponese e, più in generale, la stessa società nipponica e il suo modello di valori, vera causa della decadenza morale della famiglia Tenge, i cui membri, più che carnefici, ne appaiono loro stessi vittime. Coi personaggi di Jiro e Naoko, inoltre, viene indagata la situazione politica dell'epoca, dagli intrighi dei sistemi di controspionaggio americano alle lotte dei sindacati e del partito comunista a favore dei lavoratori, dai rapporti segreti tra cariche politiche ed esponenti della yakuza locale al sottobosco malavitoso fatto di bande e delinquenti comuni. Vengono inoltre toccati eventi storici realmente accaduti come la riforma agraria, l'ondata di licenziamenti della Japanese National Railways e la scomparsa e morte in circostanze misteriose del suo presidente.
Altro elemente cardine, in Ayako come nella poetica di Tezuka, è la sessualità. Da un lato vi è Ayako, analizzata nella sua totale purezza durante la sua evoluzione da bambina a donna (la sua prima mestruazione, i suoi primi rapporti sessuali, la sua incapacità di distinguere tra amore e appetito sessuale), dall'altro è interessante notare la resa sperimentale utilizzata per rappresentare il coito tra Jiro e la sua compagna, metaforicamente illustrato come un'isola falliforme sferzata dalle onde del mare in tempesta, sulla cui cima ella giace ignuda.
A portare in Italia questo gioiellino di Tezuka è Hazard Edizioni, in un'edizione in linea con le altre uscite dell'editore. L'albo è di buona qualità: la carta unisce un'ottima sfogliabilità ad una trasparenza abbastanza lieve - sebbene non assente, specialmente negli ultimi 2 volumi, discreta la stampa, anche se con qualche riserva nella resa dei neri; ottima la rilegatura a filo, che garantisce una resistenza e un'elasticità dell'albo ottimi, nella media la sovracopertina. Considerato anche il prezzo non certo economico, 10 euro a volume, dispiace constatare l'assenza di un approfondimento o redazionale in chiusura d'albo che approfondisse la figura di Tezuka, analizzando l'opera in questione e il periodo storico in cui si svolge. Per questi motivi, e nonostante sia Ayako un'opera destinata ad un pubblico esigente e competente disposto a spendere per i manga di qualità e non certo al grande pubblico, il prezzo finale risulta decisamente elevato.
La storia di Ayako ruota intorno ai Tenge, potente famiglia di latifondisti che vanta una tradizione lunga secoli e la cui influenza e buon nome sono noti e rispettati in tutta la zona. Ma tutto non è come sembra, e il lettore scoprirà ben presto tutto il marciume tenuto nascosto dai Tenge dietro la propria rispettabile facciata. L'ottima caratterizzazione psicologica dei personaggi è uno dei punti di forza dell'opera (e di tutta la narrativa tezukiana più in generale), a partire dai vari membri della famiglia.
L'anziano capofamiglia, Sakuemon, è il classico padre-padrone dai poteri assoluti su tutta la famiglia. Profondamente attaccato ai valori dell'onore sociale e della famiglia come il suo primogenito, possiede anche un lato dolce e sentimentale – forse dato dall'età – come quello che mostra verso la figlioletta Ayako, sua beniamina.
Suo degno erede è Ichiro, il figlio maggiore e colui che è destinato a ereditare quel poco resta dell'un tempo enorme proprietà terriera dei Tenge, quasi interamente sequestrata dal governo a causa della recente riforma agraria. Privo di qualsiasi scrupolo o moralità, è disposto a tutto per mantenere il buon nome della famiglia e per salvaguardare la propria posizione al suo interno, persino a prestare la propria moglie ai piaceri sessuali del padre pur di entrarne nelle grazie.
Costoro non disdegnano urla, pugni, schiaffi e persino frustrate, se necessarie, per mantenere la propria autorità sul resto della famiglia, o anche solo per sfogarsi per i problemi e le avversità cui vanno incontro nel loro percorso. Loro complementari sono le rispettive mogli: la signora Tenge Iba, completamente asservita al marito Sakuemon, si prenderà diligentemente cura di lui fino all'ultimo senza una sola parola di protesta, anche di fronte ad Ayako, frutto degli incontri segreti tra il marito e Sue. E la stessa Sue, quasi una versione giovanile della signora Tenge, già completamente sottomessa al marito, senza essersi però ancora del tutto rassegnata agli eventi – come mostrano il suo tentativo di suicidio e il suo ultimo tentativo di ribellione - oltre a non considerarsi ancora interamente parte della famiglia.
In perfetta antitesi con queste è l'unica figlia di Sakuemon, Naoko, femminista e segretamente militante nelle fila del partito dei lavoratori; Naoko si oppone fermamente alla tirannia maschilista interna alla famiglia, tanto da spingere Sue a ribellarsi al marito e lasciarsi per sempre alle spalle la famiglia Tenge. La scoperta del suo orientamento comunista causerà uno shock al padre e al fratello maggiore, tanto da venire espulsa per sempre dalla famiglia.
Di vedute simili è anche il terzogenito, Shiro, ragazzino onesto ed intelligente che gioca al tribunale e che disapprova fortemente, ribellandosene più volte, i metodi utilizzati dai Tenge per salvaguardare il proprio onore.
Infine, ci sono i due personaggi cardine della vicenda.
Jiro, tornato vivo dal fronte, si è attirato la disapprovazione del padre per “non essere nemmeno riuscito a morire”, finendo addirittura prigioniero degli americani. Per salvarsi, Jiro stringe un accordo con i servizi segreti americani, da cui viene utilizzato come complice nell'omicidio di un importante membro della sinistra locale, portando la sventura su tutta la famiglia Tenge.
E Ayako, bambina di 4 anni nata da uno dei rapporti segreti tra Sakuemon e Sue. Dal contrasto tra la sua purezza e innocenza emergerà con ancora più forza l'anima corrotta e putrescente della famiglia Tenge, mostrando come uno specchio ai suoi familiari il loro lato più “oscuro”.
Estremamente interessante è il constatare come i personaggi maggiormente positivi della serie siano tutti esterni alla famiglia Tenge, dall'ispettore Tamura, incaricato dell'indagine su un omicidio in cui è coinvolto Jiro, al suo collega Geka e al figlio di quest'ultimo, Hanao.
Sull'ottima impalcatura costruita con tali personaggi, Tezuka critica ferocemente la corruzione e l'inadeguatezza del sistema feudale giapponese e, più in generale, la stessa società nipponica e il suo modello di valori, vera causa della decadenza morale della famiglia Tenge, i cui membri, più che carnefici, ne appaiono loro stessi vittime. Coi personaggi di Jiro e Naoko, inoltre, viene indagata la situazione politica dell'epoca, dagli intrighi dei sistemi di controspionaggio americano alle lotte dei sindacati e del partito comunista a favore dei lavoratori, dai rapporti segreti tra cariche politiche ed esponenti della yakuza locale al sottobosco malavitoso fatto di bande e delinquenti comuni. Vengono inoltre toccati eventi storici realmente accaduti come la riforma agraria, l'ondata di licenziamenti della Japanese National Railways e la scomparsa e morte in circostanze misteriose del suo presidente.
Altro elemente cardine, in Ayako come nella poetica di Tezuka, è la sessualità. Da un lato vi è Ayako, analizzata nella sua totale purezza durante la sua evoluzione da bambina a donna (la sua prima mestruazione, i suoi primi rapporti sessuali, la sua incapacità di distinguere tra amore e appetito sessuale), dall'altro è interessante notare la resa sperimentale utilizzata per rappresentare il coito tra Jiro e la sua compagna, metaforicamente illustrato come un'isola falliforme sferzata dalle onde del mare in tempesta, sulla cui cima ella giace ignuda.
A portare in Italia questo gioiellino di Tezuka è Hazard Edizioni, in un'edizione in linea con le altre uscite dell'editore. L'albo è di buona qualità: la carta unisce un'ottima sfogliabilità ad una trasparenza abbastanza lieve - sebbene non assente, specialmente negli ultimi 2 volumi, discreta la stampa, anche se con qualche riserva nella resa dei neri; ottima la rilegatura a filo, che garantisce una resistenza e un'elasticità dell'albo ottimi, nella media la sovracopertina. Considerato anche il prezzo non certo economico, 10 euro a volume, dispiace constatare l'assenza di un approfondimento o redazionale in chiusura d'albo che approfondisse la figura di Tezuka, analizzando l'opera in questione e il periodo storico in cui si svolge. Per questi motivi, e nonostante sia Ayako un'opera destinata ad un pubblico esigente e competente disposto a spendere per i manga di qualità e non certo al grande pubblico, il prezzo finale risulta decisamente elevato.
Ayako si avvicina molto allo stile, narrativo e grafico, delle produzioni gekiga, di cui Tezuka fu contemporaneamente ispiratore, avversario ed esponente e dal quale fu egli stesso ispirato. Ayako è una lettura a tratti pesante, a tratti lacerante, con scene che più che pugni sono badilate nello stomaco. Tale pesantezza psicologica non è tuttavia fine a se stessa, ma, oltre che marchiare a fuoco nell'animo del lettore il suo messaggio di critica sociale, aiuta anche a far risaltare quei (pochi) gesti e personaggi “positivi”, cui non si può non affezionarsi e seguire con ansia le vicende, nella speranza non vengano anch'essi “contaminati” dal marciume della famiglia Tenge e del sistema in cui questa vive - oppure sperare in una (parziale) redenzione e affrancamento dal senso di colpa per i crimini passati dei membri di quest'ultima. Un'opera di indubbio valore in grado di trattare in soli 3 volumi un'amplissima gamma di tematiche; consigliato a chiunque sia in cerca di un'opera matura, da un lato socialmente (e politicamente) impegnata, dall'altro incredibilmente appassionante.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Ayako 1 | € 10.00 | Hazard Edizioni |
Ayako 2 | € 10.00 | Hazard Edizioni |
Ayako 3 | € 10.00 | Hazard Edizioni |
Ayako 1 | € 14.00 | JPOP |
Ayako 2 | € 14.00 | JPOP |
Come sempre la stranezza e sconosciutezza del nome di una casa editrice è direttamente proporzionale al prezzo medio dei suoi manga XD
Di Tezuka non ho ancora letto nulla purtroppo, e il fatto che i suoi manga vengano pubblicati da case editrici minori, che se da un lato ci mettono una certa qualità dall'altro abbiamo un elevato costo finale, non aiuta. Trenta euro per 3 volumi è davvero tanto, anche se un opera merita.
Con rammarico, passo.
la recensione, molto buona peraltro, mi ha sicuramente invogliato alla lettura, complimenti a Slanzard
Ayako avendo la possibilità di leggerlo lo farò più che volentieri, è mi sarà utile tale lettura per vagliare l'acquisto di La storia dei tre Adolf, che devo ancora trovare in fumetteria pur sapendo che doveva essere "ripubblicato"...
Altre volte mi sono arrivati invece perfetti (Adolf, Kirihito, Queen Emeraldas, MW). Comunque, Tezuka è uno dei pochi autori manga che ha il coraggio di proporre storie complesse e dense di significato, quindi sto mettendo via i soldi per Black Jack e La Fenice... Una sberla...
Insomma, è da consigliare se si cerca la profondità. Se no, meglio leggere Naruto.
Sono alti?Si è verissimo...ma chi è più ladro tra un'opera di ultra-nicchia come questa proposta a 9/10€ e magari qualche oepra super-commerciale venduta a 7€ se non 8€? Cerchiamo di capire quando il prezzo alto è solo un modo per "stare a galla" e quando è invece pura e semplice ingordigia.Senza contare poi che gli albi Hazard non sono propriamente delle sottilette...anzi...da leggere ce ne è.
Tra l'altro nessuno vi obbliga a comprare tutto quello che esce, questo non è uno shonen caccoso della Jpop ma un'opera per pochissimi lettori disposti IMHO a spendere anche di più, a loro si rivolge e solo a loro
Quanto all'opera non mi interessa, come non mi interessa niente di Tezuka, come dico sempre : ci ho provato ma non mi ha mai coinvolto come alcuni autori suoi coetanei
L'opera è molto interessante e sicuramente valida, ma personalmente trovo che sia un pò troppo pesante per il mio gusto di lettore ipersensibile!
Di Tezuka ho letto soltanto La principessa Zaffiro e il racconto breve Joe e il capitano su un Kappa Magazine (conto di recuperare appena possibile La fenice e Kimba che mi hanno sempre attirato molto), e li ho apprezzati parecchio.
è vero che è un opera di "nicchia"ma essendo di un'autore tanto importante..potrebbero anche fare in modo che anche "le nuove generazioni"vi si avvicinino...non pretendo che lo vendano a 4,00€ ma,almeno,a 7/8euro..almeno io la penso così...comunque credo che,se potrò,acquisterò questa serie
Soprattutto per le opere che comprendono un numero elevato di volumi lo sconto è ottimo, considerando anche che le spese di spedizione sopra i 45 euro non si pagano.
Sulla questione prezzi concordo con Lybra: sinceramente sono ben più felice di sborsare 10 euro per Ayako che non 7,90 euro per City Hunter.
Per quel che riguarda il prezzo di copertina, condivido in pieno le parole sagge di Lybra.
Concordo con il pensiero di Lybra anch'io per quanto riguarda il prezzo, ed, inutile ricordarlo, sul sito della Hazard ci sono le loro famose "offerte" in blocco.
Una pecca la Hazard l'ha fatta, però: Perchè mettere su tutte e 3 le cover, l'immagine di Ayako senza veli? Non che non faccia piacere, anzi, le donne di Tezuka son molto "prosperose" ma la gente ti scambia per un maniaco che legge hentai in pubblico
http://a2c-niti.cocolog-nifty.com/photos/uncategorized/2008/12/23/img_0192.jpg
E sinceramente le preferisco, sono nel formato "classico" per le opere di Tezuka con cui Hazard ha portato in Italia la leggeda dei tre adolf e la principessa zaffiro (tra l'altro con copertina in parte in giapponese, un caso UNICO nel 1998)
Non so se queste copertine provengono da una nuova edizione giapponese o sono state scelte da Hazard ma quelle nel link le preferisco
Il prezzo non è poco, ma vista la caratura dell'autore e soprattutto vista la caratura dell'opera mi sento di consigliare a tutti, non appena abbiano dei soldini in più, di scegliere Ayako e non il solito shonen da quattro soldi o l'opera cosiddetta di nicchia ma che di nicchia, in realtà, non è. Merita.
Sicuramente cercherò di recuperare Ayako,anche se il prezzo rimane in linea con le altre uscite della Hazard.
Insomma, mi sembra una pazzia a tutti gli effetti.
Macchè...Hazard (come Ferrari) sa benissimo quando gli costa l'opera (diritti,traduzione,stampa) e sa benissimo quante copie ne venderà a quel punto tramite banali formule di calcolo di break-even point e del costo decide come prezzare gli albi per:
A) pareggiare almeno le spese
B)poter rendere l'investimento remunerativo
Hazard non abbasserebbe mai a 7,50€ "per vendere un pò di più" a quelli magari come te bloccati da alcuni prezzi, Hazard ripeto sa benissimo quanto quest'opera poteva vendere e sopratutto non è minimamente interessata ad andare a pescare lettori tra quelli non ultra fanatici di Tezuka, per quello è di nicchia.
E comunque si..."nicchia" dà valore eccome all'opera, sopratutto se finisce fuori catalogo e ce ne sono poche copie in giro (visto che si parla di valore economico),tra l'altro ribadisco che preso Ayako e preso una cagata di 666 Satan sfido io che lo shonen caccoso costa meno della metà di Ayako...venderà forse 10 volte tanto, non dobbiamo vedere le case editrici sempre come sanguisughe,certe volte lo sono,certe volte non lo sono
I volumi della Hazard sono venduti in libreria, e chi va a comprare in libreria è già abituato a spendere cifre per libri e romanzi, dunque non si stupirà del prezzo di 10 euro a volume per un'opera (azzardo) matura e diretta ad un pubblico adulto che può permettersi di spendere. Dubito che il pubblico più giovane, quello dell'edicola e delle edizioni economiche, sia a conoscenza di Ayako o sia interessato a comprare un'opera così vecchia o poco adatta a lui. Del resto non è difficile capire che Ayako è un'opera per un pubblico adulto. E, considerando che in Italia sono ben pochi gli adulti disposti a leggere fumetti, al contrario della nipponica terra, 10 euro a volume per ammortizzare le vendite non elevatissime mi sembrano un buon prezzo, considerando anche l'edizione "da libreria".
Personalmente, più che contro questi 10 euro, mi lancerei contro altri editori che piazzano normalissimi shonen fuffosi (o shojo, perchè no, ho giusto un paio di nomignoli sulla punta della lingua... )o autoconclusivi troncati dall'autore che non portano a niente a un prezzo superiore ai 5 euro...
(Non vale citare Otoko Juku o la ristampa di Jojo perchè lì paghi 6/7 euro per due o più volumi messi insieme )
Mi volete dire che i 30 € di Ayako corrispondono ai 30 € di volumetti di Kilari?
Ma che idea e rispetto del fumetto avete?
Per il resto è comprensibilissimo che non tutti possano comprare, io stesso per ora ho preso solo le serie brevi (Ayako, Adolf e Kirihito), mentre per quelle più lunghe (Budda, La fenice, Black Jack) vado con calma - magari aspettando occasioni.
Andrei però cauto col paragone con i manga più economici. Verissimo che è meglio un numero di Ayako che 2-3 di 666 Satan, ma con 30 euro a disposizione posso anche prendermi 7 numeri di Ashita no Joe, 15 (sottilette) di Ace wo nerae, 6 di Vinland Saga o 5 di Eroica, oltre che 3 di Ayako, e in questo caso, almeno per me, Ayako finirebbe all'ultimo posto (ho citato titoli a cui non darei meno di 9/10).
<i>Hazard ripeto sa benissimo quanto quest'opera poteva vendere e sopratutto non è minimamente interessata ad andare a pescare lettori tra quelli non ultra fanatici di Tezuka</i>
Ti rigiro il ragionamento: e come si fa a diventare fanatici di Tezuka se ogni volta ti piazzano prezzi improponibili?
Andare un pochino (ma solo un pochino) incontro ai lettori non farebbe male.
@Lain: <i>ma perché nessuno non mette mai nella bilancia anche il valore dell'opera?</i>
Puoi trovare la risposta nel mio post di prima, ma vabbè, cercherò di dirlo in altri termini.
Non è il valore di un'opera che va a influire sul prezzo finale, altrimenti dovrei dire che i 6 euro di Welcome to the NHK o i 3,90 di Full metal alchemist sono una miseria.
E invece non lo dico, perchè sono proporzionati all'edizione, non certo ai contenuti (in quel caso varrebbero entrambi 10 euro per quanto mi riguarda).
Comunque anche Slanzard mi ha tolto le parole di bocca.
Idem per l'andare incontro:se uno Tezuka lo vuole provare si informa,sa a cosa va incontro (prezzi,editore,disegni,tematiche) e compra...magari compra prima Ayako che non La Fenice.Guarda io comprai nel 1998 la storia dei tre adolf e la principessa zaffiro, ogni numero costava 20.000 lire!!!TI rendi conto?AI tempi ero tredicenne e un volumetto medio costava 3.500lire eppure ciò non mi ha tenuto lontano dal provare Tezuka.A posteriori, dopo tante letture, non mi è piaciuto molto e quegli albi li ho venduti (per altro senza alcuna difficoltà)
Ciò che voglio dire è che Tezuka non è una porcheria moderna che va "spinta" con le offerte "per il primo mese lo trovi a 1€ nelle fumetterie aderenti", queste oscenità lasciale fare alla Jpop ma non ti aspettare una calata di braghe da parte della Hazard.Se davvero ti interessa o ti intriga Tezuka un piccolo sforzo devi essere disposto a farlo, se sei così bloccato dal prezzo pace...leggi altro
Tra l'altro ti chiedo: ti stai lamentando alla fine per 2€ in più a volumetto...ma preferisci 3 numeri a 10€ oppure 6 numeri a 5€ l'uno?No perchè solitamente i volumetti dell' Hazard sono tutt'altro che piccoli (idem quello d/books) e alcuni "mattoni" racchiudono almeno 2 se non addirittura 3 volumetti normali, ecco perchè i 9,20€ de "La regina dei 1000 anni" alla fine sono onestissimi.I manga ogni tanto vanno anche letti oltre che guardare solo le sovracopertine...IMHO un altro "furto" sono i 6€ per Ikkitousen che non è molto più grande di una vecchia sottiletta alla Dr. Slump tanto per dire, eppure "è bellissimo, un grande successo,da avere" mah...
Nel mio caso ci riuscirà invece
<i>Se davvero ti interessa o ti intriga Tezuka un piccolo sforzo devi essere disposto a farlo</i>
Non è un piccolo sforzo, è un ENORME sforzo
<i>Tra l'altro ti chiedo: ti stai lamentando alla fine per 2€ in più a volumetto...</i>
Ehm, no, mi sto lamentando per CINQUE euro in più a volumetto, considerando la mia media.
<i>se sei così bloccato dal prezzo pace...leggi altro</i>
E infatti...farò indubbiamente così
Dubito sai che Hazard faccia quattrini a palate, ma per lo meno fa edizioni di qualità. Che paghi. Come la D/Visual, stesso discorso, anche se quelli stampano a Taiwan dove la manodopera costa una cicca di tabacco (ma poi li devi portare in Italia). E comunque, nel campo fumettistico, mi viene da star male quando vedo i 30-40 euro di certi volumi cartonati Planeta, che magari neanche si riesce a recuperare perché la distribuzione fa acqua da tutte le parti. Ad esempio, il fantomatico Sandman Absolute Edition, che non si sa che fine abbia fatto: edizione assolutamente non paragonabile a quella americana (ma veramente c'è un abisso), che costa 210 euro contro 400 dollari, ma la trovi a 280-300 dollari su Amazon. E negli States gli stipendi sono il doppio dei nostri se non di più.
Mi spiace, ma il mercato dell'editoria italiano è una M***A a 360°. Io so anche di chi è un buon 50% di colpa (gente che ha un nome e un cognome), ma non te lo dico per evitare querele: e poi dovresti saperlo da solo.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.