Da Vinci Il leone non dorme mai - coverSi dice che i Giapponesi amino l'Italia, che il nostro paese diventi per loro una sorta di esotica, idealizzata, isola felice che, grazie alla sua ottima cucina, funge da "medicina per l'anima".
L'aveva detto, del resto, il buon Tazawa, nel finale di Otoko Juku, che l'italiano era la lingua più trendy del momento.
Non riesce difficile crederlo, vista la gran quantità di manga che, in un modo o nell'altro, hanno a che fare col nostro paese. Si va da autori che, semplicemente, danno ai loro personaggi nomi (propri o, peggio, comuni) italiani a casaccio perché fa "figo" ad altri, più acculturati, che riescono addirittura a creare storie verosimili ambientate nel nostro paese o in periodi della nostra storia (si pensi al recente fenomeno Thermae Romae, o al Cesare di Fuyumi Souryou).
Anche Noboru Rokuda (noto al pubblico televisivo per essere l'autore di Dash Kappei/Gigi la trottola e F - Motori in pista), dopo aver parlato di storia americana nella miniserie Billy the Kid - 21 Albums, si cimenta con un fumetto dedicato all'Italia, nel quale sceglie di raccontare una storia che ha come protagonista uno dei nostri artisti più famosi: Leonardo Da Vinci.
Uomo d'arte e di scienza, pittore, scenografo, scienziato, inventore, il poliedrico Leonardo è di certo riuscito a lasciare il segno nella storia del mondo, al punto che l'eco della sua fama è giunto sino al lontano Giappone, dove, sulle pagine di Da Vinci - Il leone non dorme mai (Raion wa nemuranai, "Il leone non dorme"), rivive il mito di questo eclettico personaggio.

Contrariamente a quello che viene naturale pensare prendendo il volume in mano, Da Vinci - Il leone non dorme mai, non è una seria e completa biografia dell'artista.
Noboru Rokuda sceglie piuttosto di raccontare una vicenda ambientata verso la fine della vita di Leonardo, nel 1517, quando egli viveva ad Amboise, in Francia, lavorando al servizio del re Francesco I di Valois.
Insieme al giovane allievo Gian Giacomo Caprotti, detto Salai, il maestro Leonardo inizia un rocambolesco viaggio per i paesi dello Stivale, diretto a Vinci, la sua patria natia. Il suo scopo è ritrovare la Musa, l'ispirazione che pare averlo abbandonato e che aveva incontrato da bambino, in un bosco di Vinci, nella forma di una bellissima e sfuggevole ragazza.
Alle calcagna del maestro, un gruppo di mercenari che intende ucciderlo e derubarlo dei dipinti (fra cui la Monna Lisa) che egli porta con sé.

Il nome di Leonardo Da Vinci è, per noi italiani, quello di un immortale artista ammantato da un'aria leggendaria. Noboru Rokuda, giapponese e dunque a suo modo estraneo al mito di Leonardo, sceglie di rappresentare il maestro in una maniera tutta personale. Il Leonardo del fumetto è, infatti, lontano dall'essere un serio uomo d'arte come magari noi ce lo immagineremmo leggendo di lui nei libri di scuola.
E' un vecchietto basso, arzillo e iperattivo, che non esita a lanciarsi in inseguimenti, scontri o sfide apparentemente impossibili. Un personaggio decisamente divertente, che spesso e volentieri è coinvolto in gags dagli elementi anacronistici, fondate su arguti giochi di parole (ad esempio, lo si vede spesso, vestito come un pugile dell'epoca moderna con guantoni e calzoncini, affrontare chi gli si para davanti al grido di "Leonardo, dai, Vinci!" o "Veni, vidi, da Vinci!") o su rimandi alla personalità dell'artista, ai suoi studi di anatomia, alle sue invenzioni.
Il manga, permeato quasi totalmente da un piacevole umorismo, ci regala un Leonardo probabilmente meno leggendario di come ce lo si aspetterebbe, ma che senza dubbio ne guadagna in umanità e simpatia. L'umorismo di Rokuda, tuttavia, non si ferma al solo Leonardo e contagia anche il mondo cinquecentesco che lo circonda, regalandoci spassose reinterpretazioni dei giovani allievi, del sovrano, ma anche di altre leggende dell'arte italiana come Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti.

Michelangelo VS Leonardo

"Il leone non dorme mai", reiterato motto pronunciato da Leonardo, si rivela dunque essere un titolo sorprendentemente adatto per la nostra storia e per il suo protagonista. Giocando sull'etimologia del nome Leonardo (che, di derivazione longobarda, significa "cuor di Leone", "forte come un leone"), Noboru Rokuda ci presenta un personaggio che, nonostante l'età, non si ferma davanti a nulla e continua anzi ad ardere di passione e di curiosità, lasciando spesso sbigottito e incredulo il suo giovane allievo Salai, che proprio non riesce a comprendere le stranezze di quello che per lui è solo un vecchio incontinente e un po' strambo.
Il loro strano viaggio, tuttavia, finirà per avvicinare allievo e maestro e per rivelare nuovi tratti dell'enigmatico Leonardo. Il lettore scoprirà che quello strano vecchietto nasconde in realtà una gran sensibilità, che il carattere del geniale artista si è formato nell'infanzia non tanto spensierata vissuta a Vinci, quando il disegno e quella misteriosa e splendida ragazza incontrata per caso erano i suoi unici amici.
Fra una gag e l'altra, dunque, il fumetto si tinge di malinconia, mettendo in scena il confronto generazionale fra giovani e anziani e i dilemmi di un uomo che, ormai prossimo alla morte, ripensa con nostalgia e rimpianto al passato e alla giovinezza. In marcia, il nostro Leonardo, lungo una strada in cui il suo spirito d'artista ritorna a ruggire, come un leone, portandolo alla progettazione di un'ambiziosa opera architettonica che gli farebbe chiudere definitivamente i conti con il suo passato e con la fuggevole figura della ragazzina della sua infanzia che lo tormenta per tutta la storia.
"Il leone non dorme mai". E, non a caso, una delle ultime opere di Leonardo Da Vinci, concepita proprio in quel 1517 che fa da sfondo al nostro manga, è un prodigioso leone meccanico.

Istrionico, maturo, ricco di dettaglio è lo stile di disegno di Noboru Rokuda, che con gran maestria disegna città, animali, giovani, vecchi, monumenti, campagne, dipinti, sculture, malattie e risate. Capace di rappresentare scene drammatiche di grande impatto e di deformare all'occorrenza i suoi personaggi nei modi più impensabili per renderli attori delle gags più svariate, è uno stile molto piacevole all'occhio e decisamente adatto al tipo di storia narrata.
Da Vinci - Il leone non dorme mai giunge in Italia per Ronin Manga, in un bel volumetto da libreria, molto curato esteticamente e con un adattamento molto scorrevole, ricco di giochi di parole divertenti e note che aiutano ad inquadrare nel contesto storico i personaggi, le opere e gli eventi.
L'unico neo di questa bella edizione sono le onomatopee, lasciate in katakana con traduzione in piccolo. I caratteri giapponesi, in una storia ambientata fra la Francia e l'Italia e vissuta da personaggi che di giapponese non hanno nulla, stonano parecchio a livello concettuale.

Da Vinci - Il leone non dorme mai è una graziosissima storia a sfondo storico, che mostra al lettore un Rinascimento tutto da ridere ma inaspettatamente e piacevolmente ricco di diverse chicche che rimandano alla biografia di Leonardo.
Non è una biografia seria e rigorosa, ma è un racconto maturo, che tiene magistralmente per mano il lettore, facendolo oscillare fra risate di gusto, riflessioni e persino qualche lacrimuccia.
Un affresco (bizzarro, ma a suo modo molto interessante e sincero) dell'Italia vista con gli occhi a mandorla dei giapponesi, i quali, ancora una volta, dimostrano di amarla, anche se manifestano questo loro amore in maniera un po' buffa.

Titolo Prezzo Casa editrice
Da Vinci - Il leone non dorme mai € 6.90 Ronin Manga