Che siate assidui lettori o persone che si avvicinano al nostro award per la prima volta: benvenuti all' Italian Indie Comics Award! Oggi vi presenteremo Stone of Fate, opera a cura di Mirco Cabbia.
 
Mirco Cabbia è un fumettista e illustratore di 22 anni, proveniente da Venezia. Disegna da quando si ricorda, ma ha scoperto il fumetto alle elementari, appassionandocisi ufficialmente solo al liceo dopo aver partecipato ad un concorso interno alla scuola. Conclusi i suoi studi liceali però, non ancora sicuro su quale strada seguire nella propria vita, ha fatto l'infelice scelta di iscriversi all'università di architettura, di cui è attualmente al terzo anno di studio. 'Infelice' perché personalmente continua a pentirsi di questa scelta, dato che ha compreso la sua vera vocazione di fumettista solamente durante questi ultimi anni, nei quali ha continuato a disegnare e migliorarsi. Deciso comunque a non farsi traviare dalle proprie passate scelte di vita collabora alla webzine di Doraetos Manga pubblicando all'interno di essa Stone of Fate, sua opera d'esordio nel mondo delle autoproduzioni.
Nel corso degli anni Mirco è stato influenzato da molti artisti e da molte opere, in particolare Bleach, D.Gray-Man, Bakuman e One Piece, ma è proprio quest'ultimo che per lui ha un'importanza maggiore perchè è ad esso che si è ispirato a livello narrativo per creare Stone of Fate. Il suo obbietto infatti è cercare di dar vita ad una trama che riesca a comunicare avventura, amicizia, affetto, humor, passione, con la stessa intensità dei capitoli scritti da Oda ed il suo sogno è essere riconosciuto in tutto il mondo per la propria opera, proprio come lo è lui.

Di seguito la trama di Stone of Fate:
 
Stone of Fate è la storia di un ragazzo, Roberto, cosciente della sua abilità di poter leggere le menti altrui. In seguito ad uno strano episodio nel quale rischia la sua stessa vita viene a conoscenza, da un uomo di nome Frederich, del fatto di non essere l'unico possessore di un potere soprannaturale. La sua abilità tuttavia è superiore a quella raggiungibile da un qualsiasi umano e per questo Frederich, dopo essersene accorto, decide di portare con sé Roberto in una dimensione parallela alla Terra. Lì, Roberto scoprirà di essere uno degli otto "originali", ovvero coloro che possiedono un potere proveniente dal creatore che permette loro di attivare la Stone of Fate, la pietra che da più di due millenni evita che il mondo parallelo collassi e la Terra venga invasa dai Noctis, mostri provenienti dalla dimensione Gemini il quale unico scopo è eliminare la razza umana. L'attivazione della Stone of Fate si ripete ogni mezzo secolo e gli originali rinascono dopo la sua riattivazione, ma ora qualcosa sta cambiando: Ignis, uno dei Noctis più antichi, è stato neutralizzato ed è in mano alla resistenza umana. Senza di lui non possono nascere altri Noctis. Che sia il momento adatto per ribellarsi a questo nemico che minaccia la civiltà umana dalle sue origini?

Stone of Fate è un fumetto d’azione, pronto a rapirvi con i suoi combattimenti e con l’evolversi della propria storia. Quello che leggete nella trama qui sopra è infatti solo un accenno della storia iniziale, che si dipanerà maggiormente in profondità, svelando via via le altre caratteristiche dell'ambientazione, aumentando il cast dei personaggi ed approfondendo man mano la caratterizzazione di ognuno di essi, creando con il passare dei capitoli un mondo vivo e pulsante in continuo divenire che si dimostrerà ricco di sorprese per i lettori che si vorranno cimentare nella sua lettura.
 

Appena comincerete a leggere il primo capitolo di Stone of Fate inoltre non potrete fare a meno di notare il buon stile manga dell'autore, nato completamente dal lavoro autodidatta di Mirco, ma la cosa che vi stupirà di più sarà vederne l'evoluzione. Infatti continuando la lettura vedrete all'opera un netto miglioramento personale che coinvolgerà l'intero comparto grafico portandolo ad un livello decisamente superiore: il tratto, gli sfondi, i personaggi, i vestiti, i particolari dell'ambientazione, tutto migliorerà in maniera definita e fotografica trasformando completamente la resa del fumetto. Questa peculiare svolta stilistica, fatta nell'arco di pochi capitoli (siamo infatti arrivati da poco al quarto capitolo), ci fa decisamente ben sperare nel futuro di questo artista, facendoci chiedere fin dove si spingerà la sua evoluzione e fin dove ci accompagnerà questa sua storia.. e speriamo vivamente che guardando il suo lavoro anche voi possiate iniziare a pensarla così.

Ecco allora all’intervista a Mirco:

Ciao Mirco e benvenuto all'Italian Indie Comics Award! Ora dovrai rispondere alle nostre domande: pronto?

Ciao a tutti, è un onore essere qui! Sono prontissimo.

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Sono legato allo stile giapponese, ma allo stesso tempo ho trovato con quello occidentale una giusta sintonia. Quindi potrei definirlo una sorta di ibrido, nonostante evito per ora le tavole a colori. Nella realizzazione delle tavole, utilizzo matite, china e vari marker, lavorando successivamente ai chiaroscuri in digitale. Se si tratta invece di pagine o illustrazioni a colori, mi affido al computer.
 

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Se devo raccontare una storia, preferisco farlo a fumetti. Con il fumetto trovo più facile esprimere quello che davvero voglio dire, meglio di quanto riuscirei a fare con le parole. Oltre a questo, penso sarebbe fantastico poter condividere con altri dettagli sulla propria storia e poterne parlare e discutere insieme. Con il fumetto si ha il potere di creare qualcosa che può rimanere impresso nella memoria e nel cuore delle persone, invogliandole a proseguire anche se si vedono obbligate a tradurlo nella loro lingua. Comunica in modo più diretto di quanto un'illustrazione o un libro – dal mio punto di vista -  riescano a fare.
 

Cos'è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

Quanto vorrei poterlo chiamare lavoro...(haha) penso di potermi limitare a definirlo hobby per ora. Quello che amo è vedere la tavola conclusa, dove vedi riprodotto ciò che hai immaginato sotto forma di disegno e, girando pagina per pagina, ti ritrovi a leggere la tua stessa storia che ti eri scritto su di un foglio di carta. Cosa ancora più bella è poter toccare con mano la stampa di un tuo lavoro, magari in un volumetto dedicato. Altra cosa invece è quando ci lavori: lo trovo davvero estenuante! I capitoli che ho disegnato fino ad ora sono stati sempre fatti col sedere (si può dire?) dato che avevo poco tempo per realizzarli e mi prendevo sempre all'ultimo. Finito il capitolo ti ritrovi sfinito, ma con la soddisfazione di essere riuscito a completarlo. Parlando da un punto di vista più ampio, trovo difficile il riuscire a far notare la propria opera. Ci sono molti autori emergenti davvero bravi al giorno d'oggi, e per farsi conoscere, fra gli editori o la community di internet, non basta mostrare la propria opera. Ci vuole sedere! (sicuri che si può dire?). Stone of Fate è nato inizialmente come progetto sul quale esercitarmi nel disegno fumettoso. Lo stesso personaggio, Roberto, proviene dal primo fumetto che io abbia mai realizzato – quello per il concorso al Liceo – e da investigatore privato è diventato un uomo che può leggere nella mente...chi l'avrebbe mai detto? Ho rimuginato quasi due anni su come sviluppare la storia e ancora adesso ci sono molte lacune nella trama. Non ho mai pensato di far diventare Stone of Fate “la mia opera” anche se effettivamente l'ho sviluppato più di quanto potessi mai immaginare. Se davvero volessi finirla, si parla di almeno 200 capitoli e farli a gratis e con il ritmo attuale vuol dire che morirò senza finirla. Certo non sono mille capitoli come quelli di Oda, ma non dimentichiamo che sono solo un comune mortale!
 

Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?

Stone of Fate è nato inizialmente come progetto sul quale esercitarmi nel disegno fumettoso. Lo stesso personaggio, Roberto, proviene dal primo fumetto che io abbia mai realizzato – quello per il concorso al Liceo – e da investigatore privato è diventato un uomo che può leggere nella mente...chi l'avrebbe mai detto? Ho rimurginato quasi due anni su come sviluppare la storia e ancora adesso ci sono molte lacune nella trama. Non ho mai pensato di far diventare Stone of Fate “la mia opera”, anche se effettivamente l'ho sviluppato più di quanto potessi mai immaginare, perchè se davvero volessi finirla, si parla di almeno 200 capitoli,  dovrei cambiare completamente le modalità della sua pubblicazione (continuare infatti a pubblicare i capitoli gratis, con il mio ritmo attuale vorrebbe dire morire senza finirla). Certo non sono mille capitoli come quelli di Oda, ma non dimentichiamo che sono solo un comune mortale, si accettano suggerimenti!
 

Qual è il messaggio che vorresti far arrivare al lettore con la tua opera?

Vorrei far pensare al lettore che non tutto ciò che ci appare davanti è come ci si presenta. Mettergli il dubbio, al punto di dire "e se non fosse così". Al giorno d'oggi è facile credere a quel che ci viene detto senza informarsi un minimo su ciò che sta dietro.
 

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?    

Ciò che amo di Stone of Fate è ciò che deve ancora accadere. L'universo di SoF l'ho sempre amato perché è qualcosa che potrebbe essere reale: tutto si svolge al giorno d'oggi, ma non potremmo mai sapere se davvero succede. Mi è sempre piaciuto sapere la realtà dietro all'apparenza e in quest'opera cerco di darne una mia personale versione. Non ho certo la presunzione di dire quello è successo così e quello cosà, ma spero tanto che quello che sarò in grado di raccontare possa appassionare i lettori, tanto da fargli pensare “e mò che succede?”. Non penso abbia un grande potenziale per ora – tanto da competere con le altre opere - ma sono certo che crescerà e questa è l'unica garanzia che posso dare.
 

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico

Ringrazio voi di Animeclick per questa opportunità e tutti coloro che leggeranno l'intervista e il mio fumetto. Ciao e alla prossima!
 
  

Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!