Buondì amici dell'Italian Indie Comics Award! Ormai alle ultime battute di questa nostra rassegna vi presentiamo una delle sorprese del nostro concorso, ovvero le opere del Dayjob studio, un collettivo di 4 autori che scambiandosi ruoli e parti hanno prodotto opere dei generi più variegati. In questa notizia vi presenteremo le loro opere più filo-manga, ovvero Training Quest e The Leaderboard (realizzate da Riccardo Gamba, Maurizio Furini e Federico Chemello), siete pronti?
![](/prove/img_tmp/201606/Dayjob Studio logo.jpg)
![](/prove/img_tmp/201606/TrainingQuest part2.jpg)
![](/prove/img_tmp/201606/TrainingQuest part3.jpg)
![](/prove/img_tmp/201606/TrainingQuest part1b.jpg)
Ecco di seguito la trama delle due opere di oggi:
![](/prove/img_tmp/201606/TrainingQuest part4.jpg)
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part10.jpg)
The Leaderboard (<-) è una trasmissione televisiva in cui ogni settimana viene trasmessa la classifica dei video dei migliori cacciatori di mostri del pianeta. Sean, il protagonista della storia, è un ragazzino di 16 anni che da grande fan della trasmissione (e senza alcuna preparazione) decide di diventare un cacciatore di mostri con tutte le disavventure e difficoltà che ne conseguiranno..
Fin dalle sue prima pagine Training Quest si rivela essere un'opera divertente e spensierata il cui unico scopo è sorprendere il lettore con il simpatico cinismo del suo protagonista, un cast di personaggi pazzi ed originali e delle situazioni spesso al limite del reale (che molte volte sfociano addirittura sul paradossale/demenziale, in stile Gintama), senza prendersi mai troppo sul serio. Un fattore questo che permette all'ignaro lettore di godersi l'opera senza troppi patemi, accettando tutto quello che arriva ed anzi aspettando con curiosità le successive pagine in attesa di poter leggere le prossime brillanti trovate degli autori, capaci veramente di tirarne fuori di tutti i colori. Una storia valorizzata anche da un ottimo stile grafico che ricalcando gli yonkoma giapponesi (ed unendoli ad uno stile a colori più occidentale) riduce la narrazione a sole 4 vignette mantenendo un buon ritmo comico unito ad una svolgimento semplice e veloce che non annoia mai, ma anzi incentiva la lettura.. provare per credere!
![](/prove/img_tmp/201606/The Leaderboard Training Quest cover.jpg)
Esattamente come l'opera precedente, The Leaderboard parte da una trama relativamente semplice, quella classica del giovane che vuole realizzare i propri sogni diventando un eroe/cacciatore di mostri, rielaborata secondo temi ed ambientazioni molto più legati alla cultura attuale. Questo permette agli autori di lavorare con più libertà (ed incoscienza) evitando di ricadere immediatamente nei classici stereotipi, senza però perdere le caratteristiche del genere di riferimento ottenendo così un buon ibrido che strizza l'occhio al normale lettore di manga cercando al contempo di fornire qualche contenuto in più tipico della cultura occidentale. Questo particolare stile narrativo trova il suo giusto completamento nel comparto grafico, che pur mantenendo un'impostazione visiva simile a quello manga riesce a rielaborarla inserendoci elementi tipicamente occidentali (il design dei personaggi ne è un ottimo esempio) rendendo The Leaderboard un ottimo esempio di come poter sfruttare le influenze orientali senza perdere la propria identità di fumettisti europei. Un'esempio interessante da seguire che vi invitiamo a leggere almeno una volta, così da apprezzare il buon lavoro compiuto dagli autori.
Ecco infine l'intervista a Maurizio e Riccardo:
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part16d.jpg)
Riccardo: Se dovessi fare solo le cose per cui mi sento pronto non farei praticamente nulla o quasi!
Maurizio: Quoto!
Qual’è il vostro maggiore riferimento artistico? Quali sono le vostre opere a fumetti preferite?
Riccardo: Inutile negare che ho sempre amato i manga e soprattutto quelli più “leggeri”. Ho iniziato leggendo/copiando Akira Toriyama, Rumiko Takahashi e Masakazu Katsura per poi passare un po' a tutti gli altri. A un certo punto ho avuto una fase in cui puntavo a qualcosa di più realistico per cui mi sono ispirato un po' a Takehiko Inoue e Tsukasa Hojo. Poi ho avuto una fase più cartoonosa per cui sono tornato agli occhioni grandi e ho scoperto Barbucci. Di opere me ne piacciono un sacco ma le mie preferite rimangono i grandi shonen manga e su tutti ovviamente Dragonball.
Maurizio: Sarò onesto, non c'è un autore preferito. Sono un lettore onnivoro, e leggo senza problemi autori francofoni, anglofoni o giapponesi. A volte la scelta ricade su di un autore solo perché il mio umore dice così, altre volte le letture mi servono come studio per quello che sto scrivendo in quel momento. Ma se proprio dovessi trovare un paio di storie alle quali sostituire il nome dell'autore con il mio sceglierei probabilmente Promethea di Moore e Lone wolf & cub di Koike. Ma di sicuro sto dimenticando qualcosa e quando rileggerò questa risposta me la prenderò con me stesso...
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part6.jpg)
Riccardo: Ecco, a tal proposito sono abbastanza schizofrenico, nel senso che non mi so decidere e vorrei disegnare in tanti modi diversi. Alla fine sono tutte declinazione di quello che ormai sta diventando il mio stile, una specie di orrendo ibrido tra manga e altre influenze random che o si raffinerà presto in qualcosa di unico o dovrò cominciare da capo una nuova ricerca. La tecnica che uso principalmente negli ultimi anni è il pennello ma anche in questo caso ultimamente mi stuzzica l'idea di provare altro e tornare al pennino.
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part14.jpg)
Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?
Riccardo: Per me fare fumetti significa fare quello che ho scelto di fare. Chi mi conosce sa che non mi piace scegliere se non sono costretto, il fumetto è invece una delle poche cose su cui non ho dubbi ed è un campo in cui sono sicuro di poter fare qualcosa di molto buono, a differenza di tutto il resto, per cui magari potrei fare altrettanto bene ma non lo scopriremo mai perché non mi interessa abbastanza.
Maurizio: Io adoro raccontare storie alla gente e il fumetto è uno dei mezzi più potenti che conosco per poterlo fare. Se si trova la giusta intesa con il disegnatore questo è un mezzo che non ha limiti.
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part13.jpg)
Cosa vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.
Riccardo: Di sicuro dal lato creativo mi piace la possibilità di dar vita a mondi, storie e personaggi, sia dal punto di vista narrativo che visivo. Poi è molto bello sapere che la gente legge quello che fai e a volte lo apprezza pure! Ma la cosa che più amo e più odio di questo lavoro è che sotto sotto si regge esclusivamente sulla fiducia che hai in te stesso. Quindi l'unico modo che hai per continuare a farlo è rinforzare te stesso sempre di più, che è una cosa molto positiva, ma per farlo devi affrontare dei momenti di profonda solitudine e indifferenza. Cosa? Mi dite che la vita di tutti è così? Vabbe' allora non so cosa rispondere!
Maurizio: Fare fumetto non è ancora il mio primo lavoro, ma è la mia più grande passione. Cosa amo del fare fumetti? La libertà che ho nella testa quando scrivo. Cosa non mi piace? Il fatto che ancora non posso dedicargli tutto il tempo che vorrei.
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part15.jpg)
Riccardo: Training Quest è nata come striscia umoristica per la pagina facebook del Dayjob Studio. L'idea era di prendere in giro le classiche situazioni degli shonen manga ma in pratica è un'avventura umoristica composta da miniepisodi che ormai da due anni portiamo avanti più o meno regolarmente. Il piano per Training Quest è che non ci sono piani! Dal principio abbiamo pensato di portarla avanti abbastanza liberamente senza troppi calcoli. Ormai siamo molto avanti quindi una certa tendenza narrativa si è consolidata e siamo curiosi di portarla avanti per capire se avrà il successo che pensiamo potrebbe meritare o se finirà per essere qualcosa di strano e incompreso.
![](/prove/img_tmp/201606/0TrainingQuest part5b.jpg)
Visto che non avete piani precisi a lungo termine per TQ, come fate con la trama generale? Avete un’idea generale che seguite pian piano oppure lo progettate man mano che il racconto va avanti?
Riccardo: In Training Quest abbiamo sempre voluto improvvisare, senza porci in principio una particolare direzione per quanto riguarda gli avvenimenti della trama, visto che l’importante è sempre stato far sorridere il lettore. Questo ha di sicuro contribuito a renderla un po' folle e a tratti imprevedibile, anche per il solo fatto che nemmeno noi sappiamo dove andrà a finire (ci siamo trovati a raccontare le cose più strambe come sette di assistenti sociali, barboni schiavizzati da ragazzini, allenamenti con gladiatori e molto altro.. solo leggendolo potrete misurare il livello della nostra follia!). Per certi versi ci piace e desideriamo che TQ rimanga così il più a lungo possibile, ma il fatto che ormai abbiamo raggiunto i 100 episodi ci costringe un minimo a prevedere un minimo lo svolgimento degli avvenimenti di volume in volume per evitare di entrare in contraddizione con quanto è già stato raccontato.
![](/prove/img_tmp/201606/0TrainingQuest part6.jpg)
Come mai la scelta del formato quadrato a colori per Training Quest e non quello della striscia tradizionale?
Riccardo: Il formato quadrato nasce dalle esigenze di instagram su cui inizialmente volevamo integrarlo come pubblicazione complementare a facebook. Ormai questo formato è diventato parte integrante dell'identità di quest'opera, quindi non abbiamo mai davvero pensato di cambiarlo. Poi c'è da dire che una volta visto il primo volume stampato a colori in quel formato CD tascabile abbiamo capito che, magari per puro caso, siamo riusciti a rendere il prodotto bizzarro in tutti i modi possibili!
![](/prove/img_tmp/201606/0TrainingQuest part7.jpg)
Com’è nato The Leaderboard? Quali sono i vostri piani per esso?
Riccardo: The Leaderboard è un po' un inno alla libertà. E' nato per poter raccontare una storia che ci piace in un modo che ci piace. E' un'opera che richiede molto lavoro e impegno e che vogliamo portare avanti possibilmente per molti anni. Difficilmente avremmo potuto fare una serie del genere con un editore (non senza essere degli autori molto affermati) quindi abbiamo deciso di farla uscire come webcomic per poter convincere nel tempo sempre più persone del valore di questa storia.
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part20.jpg)
The Leaderboard è una storia di ampio respiro che conta di strutturarsi in una serie molto più lunga ed articolata di tutte le vostre altre produzioni (che sono usualmente oneshot) come mai questa scelta?
Riccardo: La dimensione dei vari progetti dipende molto dalla disponibilità e dalle scelte degli autori coinvolti. Nel caso di The Leaderboard di sicuro non è mancato coraggio (e forse un po' di follia) soprattutto da parte del disegnatore (il sottoscritto) che comunque si è assunto un impegno non poco oneroso visto che dovrà produrre parecchi volumi da 140-150 pagine ciascuno. Ogni nostro progetto si sviluppa in base alle esigenze degli autori e della storia che essi vogliono narrare e The Leaderboard nasce dall'esigenza di fare qualcosa che si ispirasse ai manga classici, e di voler quindi lavorare su un formato di ampio respiro con cui è possibile narrare una storia molto articolata che ci permette di approfondire i personaggi e le vicende con certi tempi narrativi molto lontani da quelli di altre nostre produzioni. Una scelta molto ambiziosa, se vogliamo dirla tutta, che speriamo possa dare frutti soprattutto nel lungo termine... Dopotutto nel primo volume abbiamo trattato solo una vicenda introduttiva che per ora è molto lontana da quello che sarà il cuore vero e proprio della serie e speriamo che il nostro pubblico possa continuare a seguire la nostra opera apprezzandola sempre di più!
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part28.jpg)
Con TQ criticate gli stereotipi dei manga per farne una commedia divertente mentre con TL li usate a vostro vantaggio per creare una storia appassionante e coinvolgente.. cosa vi affascina tanto della cultura manga?
Riccardo: Per quanto mi riguarda dei manga mi affascina molto il tipo di storie che ho avuto modo di leggere fin da piccolo e le scelte visive che vi si possono trovare (che il mio lato di disegnatore apprezza molto). In ogni caso crescendo ho ampliato la mia concezione del fumetto, quindi quello che faccio ha come imprinting iniziale quello del manga ma lascio che venga poi contaminato sia narrativamente che visivamente da spunti provenienti da un po' tutto quello che leggo e mi piace. Diciamo che per me ora esiste solo il “fumetto” e le varie distinzioni di nomi e culture contano relativamente poco.
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part25.jpg)
Cosa ne pensate invece del mondo dell’autoproduzione?
Riccardo: L’autoproduzione è uno strumento molto utile. Un progetto come The Leaderboard difficilmente sarebbe potuto approdare da subito in una casa editrice sia per il tipo di struttura sia per il fatto che gli autori non sono ancora molto conosciuti. In questi casi l’autoproduzione è un (primo) passo quasi indispensabile. All'inizio però è un po’ un limbo, in cui bisogna perseverare finchè non si ottengono risultati. Serve parecchia motivazione ma per me è sicuramente una cosa positiva.
Maurizio: Il mondo dell’autoproduzione in Italia, in questo momento, è forse quello dove nascono le cose più interessanti da leggere. E’ un trampolino... non è facile, perchè gli autori normalmente vorrebbero fare gli autori, ma quando vuoi autoprodurti devi riuscire a fare l’autore, l’editore, l’ufficio stampa, il venditore.. insomma fare molto di più. Diciamo che anche nel nostro caso l’idea è di dedicarci alle autoproduzioni per farci notare dagli editori, sperando di spiccare nel mare magnum degli autori emergenti.
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part4.jpg)
Riccardo: Training Quest è una vicenda strana con un umorismo strano. Potrebbe piacervi molto o potreste odiarlo da subito, ma anche solo per questo non varrebbe la pena di provare almeno a leggerne qualche manciata di episodi? Di quest'opera amo il lavoro che devo fare per realizzarla, che è molto difficile perché cercare di far ridere è estremamente difficile. Amo il fatto che seppur possa sembrare una storia molto semplice, è una cosa che non tutti potrebbero fare agevolmente. Quindi se leggendola vi è piaciuta e apprezzate il lavoro che c'è dietro, allora mi pare una buona ragione per dedicarle il vostro voto.
Quello che amiamo invece di The Leaderboard è soprattutto il tipo di storia che abbiamo la possibilità di raccontare. Al momento abbiamo prodotto un primo volume introduttivo di più di 150 pagine e stiamo già pubblicando i primi capitoli del secondo volume online. Materiale per farsi un'idea del nostro lavoro ce n'è, ma questo è solo l'inizio. Noi siamo molto convinti di quello che stiamo facendo e andremo avanti con questa convinzione ma se questo Award potesse aiutarci in qualche modo a raggiungere altri lettori sarebbe già per noi una grande vittoria: tutto quello di cui abbiamo bisogno in questo momento è che i lettori ci diano fiducia e provino a leggere il nostro lavoro.
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part5.jpg)
Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!
Riccardo: Grazie a tutti coloro che sono riusciti a leggere fino a qui e anche a quelli che hanno saltato direttamente all'ultima domanda!
Maurizio: Ciao e grazie a tutti!
![](/prove/img_tmp/201606/0TrainingQuest part8.jpg)
Clicca qui per leggere Training Quest
Clicca qui per leggere The Leaderboard
Link Utili:
Dayjob Studio
Dayjob Studio (Facebook)
The Leaderboard (Facebook)
Scheda di Animeclick (TQ)
Scheda di Animeclick (The Leaderboard)
Concorrenti Precedenti:
Chakra
Mondi Paralleli
Magnifico
Sinergy
Tutte le news dei partecipanti
Clicca qui per leggere The Leaderboard
Link Utili:
Dayjob Studio
Dayjob Studio (Facebook)
The Leaderboard (Facebook)
Scheda di Animeclick (TQ)
Scheda di Animeclick (The Leaderboard)
Concorrenti Precedenti:
Chakra
Mondi Paralleli
Magnifico
Sinergy
Tutte le news dei partecipanti
Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
![](/prove/img_tmp/201606/TheLeaderboard part11.jpg)
Consiglio pure di leggere l'opera "I Am Spank".
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.