Di recente, sempre più anime e manga vengono prontamente adattati in versioni dal vivo: non sempre si tratta di titoli sulla cresta dell'onda, come L'Attacco dei Giganti, bensì anche di franchise come Fullmetal Alchemist, il cui live action è stato da poco confermato, mentre la conclusione del manga risale ad ormai sei anni fa.
 

Spesso le versioni live action falliscono nell'intento di soddisfare i fan più accaniti dell'opera: proprio i due film de L'Attacco dei Giganti hanno ricevuto commenti per nulla edificanti da parte di tutti i fan che dell'appeal originale del manga e dell'anime non hanno ritrovato alcunché.
Secondo il mangaka Hiroya Oku, autore della serie fantascientifica Gantz, c'è da immaginarsi un esito del genere. Vi riportiamo di seguito i tweet con le sue osservazioni:

"In primo luogo, perché questi adattamenti scarsi e forzati vengono realizzati?
Perché se si prende una serie famosa e si piazza un attore figo o di richiamo nel ruolo del protagonista, per quanto la storia e gli effetti di scena non siano granché, migliaia di persone andranno a vedere quel film. E sin dai primi passi dell'adattamento di questi titoli, nessuno pensa per davvero ai fan. A meno che infatti non si parli di molto più denaro da introitare, nessun altro sarebbe disposto a produrli."


Chi ha già sperimentato le conseguenze di un'opera amata e distrutta da un adattamento infelice concorderà con le parole di Oku.
Malgrado le sue dure parole infatti, il suo Gantz è stato trasposto non in uno, bensì in due film live action, distribuiti nel 2011 e presto in arrivo in Italia in DVD e Blu-Ray.
 


"Gantz e I am a Hero, che è appena uscito al cinema, non danno l'impressione di essere forzati, grazie ai loro elementi tratti dalla realtà.
I personaggi principali sono giapponesi e anche l'ambientazione è nipponica; le riprese stesse possono essere fatte in location concretamente esistenti, anche nella storia. Mentre è impossibile produrre un buon film che sappia ricreare anche il background completo e le atmosfere di uno shonen manga di stampo fantasy."

 
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Uno dei più recenti adattamenti live action accolti con gran favore dal pubblico è stato Rurouni Kenshin, trilogia sullo spadaccino dell'era Meiji giapponese: per una compagnia di produzione nipponica che voglia poter catturare lo spirito originale dell'opera, qui l'ostacolo citato da Oku si presenta in misura minore.
 


Secondo la logica di Oku, il film di Fullmetal Alchemist avrebbe già due pollici versi, ovvero l'idol per protagonista e il resto del cast prettamente nipponico, in un contesto di ambientazione ispirato all'Europa. Tuttavia il film debutterà nel 2017, pertanto è ancora presto per sapere se lo scetticismo di Oku nei confronti di progetti di questo genere si rivelerà profetico o meno. 

Anche per quanto riguarda la futura trilogia di Jojo ci viene da dire che il nome di richiamo, ovvero quello dell'attore Kento Yamazaki, forse non gioca troppo a favore di un ritratto realistico del protagonista dell'opera. Ma anche qui, staremo a vedere.


Fonte consultata:
EnRocketNews