Il super robot frutto della penna di Go Nagai che emozionò grandi e piccini nell'ormai lontano decennio degli anni '70 è tornato, e in grande stile. Si, sto parlando proprio di Mazinga.

Nel 2009 nella terra del Sol Levante, e nel 2014 nel Bel Paese giunge infatti Shin Mazinger Zero, un vero e proprio reboot della storica saga del colosso Z, che non solo viene ridisegnata dal maestro Yuuki Yogo, ma ne viene riscritta la sceneggiatura da Yoshiaki Tabata, seguendo le orme dell'ormai leggendario Go Nagai e stravolgendo tutte (o quasi) le certezze su trama e personaggi.
L'opera infatti non è una semplice rivisitazione del cult Mazinger Z, ma una vera e propria elevazione di tematiche, situazioni ed estetica dell'universo che gli ruota attorno.
 
Shin-Mazinger-Zero

Le prime pagine ci introdurranno ad un mondo post-apocalittico in cui l'unico superstite è Koji Kabuto, dopo che l'umanità è stata annientata per mano del Mazinger divenuto un dio malvagio ed essere quindi entrato in modalità berserk. A questo punto verremo a conoscenza di Minerva X, una sorta di entità soprannaturale con il compito di riavvolgere il tempo ogniqualvolta gli eventi non dovessero andare nel modo giusto, potere che non esiterà a sfruttare anche in quest'occasione, riportando Koji, Sayaka, e i loro compagni nelle condizioni di salvare il mondo.
 
Shin-Mazinger-Zero

La scrittura di Tabata porta la serie storica su un nuovo livello, creando una meta-narrazione più complessa e pregna di contenuti pur mantenendo i canoni e i punti di forza dell'opera originale. Il cammino di Koji sarà infatti una brutale crescita interiore durante la quale dovrà scindere tra bene e male per evitare il disastro, facendo i conti con delle vecchie conoscenze: il Doctor Hell e i suoi subordinati il Barone Ashura e il Conte Blocken.
Si, perché uno dei principali pregi di Shin Mazinger Zero è proprio l'altissima fruibilità. La presenza di citazioni del Mazinger del 1972 e di altre serie di Nagai come Cutie Honey non è mai invadente e di certo non compromette la comprensione anche a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei super robot, proponendo una lettura fresca e dalle solide basi ai lettori novizi e al contempo un'esperienza nostalgica e più matura per i fan di vecchia data.
Gli unici appunti che si potrebbero muovere a quest'opera sono senza dubbio tre: la presenza, talvolta invadente, del fanservice, la caratterizzazione molto approssimativa dei villain, e i power-up mal distribuiti. Se è possibile liquidare il primo difetto pensando che, tanto, le scene incriminate sono unicamente nei primi volumi e abbastanza contestualizzate, purtroppo la cattiva scrittura dei malvagi e la poca calibrazione dei potenziamenti si fanno sentire parecchio. Un Doctor Hell e relativi sottoposti mossi dall'inflazionatissima volontà di conquistare il mondo smorzano i toni maturi della storia, rendendo le loro apparizioni e i loro dialoghi più simili a quelli di uno shonen blasonato che ad un fumetto oscuro come quello in cui sono stati posti. Per chiudere questa parentesi legata ai difetti, è inoltre giusto citare il fatto che i power-up legati al Mazinger sono stati condensati nelle fasi finali del manga, ignorando del tutto meccaniche e bilanciamento. Saremo dunque spettatori di lotte all'ultimo sangue che ci faranno dubitare della vera forza del robot pilotato da Koji per tutta la durata della lettura, salvo venire investiti durante la battaglia finale da una valanga di potenziamenti immediati che verranno sbloccati uno dopo l'altro.



L'uscita in Giappone di Shin Mazinger Zero è stata inoltre accompagnata dal rilascio di una serie animata intitolata Mazinger Edition Z: The Impact (Shin Majingā Shōgeki! Zetto Hen in originale) che, nonostante le apparenze, portava una trama completamente nuova e distaccata da quella del manga di Tabata.

Dalla penna di Yuuki Yogo scaturisce un tratto che svecchia quello sempre apprezzabile ma un po' legnoso di Nagai, conferendo all'opera una maggiore appetibilità pur mantenendo inalterati i canoni fisici e anatomici dei personaggi. Impeccabile la cura dedicata al disegno dei mecha, dettagliato e realistico che esprime la sua solidità soprattutto durante i combattimenti, e la grande espressività dei volti, ereditata da Nagai.

Shin-Mazinger-Zero-02-078-079.jpg
 
Shin Mazinger Zero è uno shonen interessante e dal ritmo serrato che, grazie al velo surreale che lo circonda, si farà leggere mantenendo sempre un'atmosfera densa di suspance e mistero, offrendo una trama costellata di lotte e colpi di scena intervallati da momenti più rilassati, il tutto contenuto in 9 tankobon editi da qualcuno che sa come accontentare i lettori, e cioè JPOP, che come sempre ci propone un adattamento degno di un cult e una qualità di stampa senza eguali,  per 9 volumi di 192 pagine dal canonico prezzo di 5 euro e 90 centesimi (ad eccezione del primo volume, che grazie all'edizione variant, denominata “Dark Side Edition”, ci permette di avvicinarci alla serie al prezzo di un euro).
E voi, sarete abbastanza coraggiosi da prendere parte alla nuova leggenda del Mazinger?
 
Clicca per mostrare / nascondere i volumi
Titolo Prezzo Casa editrice
Shin Mazinger Zero  1 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  2 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  3 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  4 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  5 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  6 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  7 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  8 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero  9 € 5.90 JPOP
Shin Mazinger Zero Variant  1 € 1.00 JPOP