Ormai risulta forzato considerare una “moda” quella degli zombie, in quanto per definizione un revival di questo tipo dovrebbe essere passeggero; mentre la proliferazione di opere d’ambientazione post-apocalittica con non morti mangia uomini - tra fumetti, libri, film, serial e videogame - sembra non ne voglia proprio saperne di scemare.
Ma ciò è un male?
Be’, per un certi versi diviene inevitabile il subentrare di una certa assuefazione, che sfocia nella tentazione di snobbare di default una nuova opera, considerandola l’ennesimo titolo che vuole cavalcare l'onda. E’ ciò che, lo ammetto, è successo inizialmente al sottoscritto con il manga in esame, La fortezza dell’apocalisse di Yuu Kuraishi e Kazu Inabe, che si è invece rivelato essere un piccolo gioiellino.
La storia è quella di Maeda, un introverso e remissivo ragazzino che si ritrova in carcere perché accusato di un omicidio che non ha commesso, e che ha la sfortuna (?) di essere sbattuto in cella con quelli che sono considerati i soggetti più pericolosi del carcere.
E presto veniamo catapultati nel vivo degli eventi, giusto il tempo di imbatterci nel primo individuo che comincia ad azzannare la gente, senza apparente motivo.
Si nota da subito come una delle caratteristiche di questo manga sia il ritmo sempre incalzante (forse frettoloso nel primo volume), e infatti i dieci volumi di cui è composto La fortezza dell’apocalisse si leggono davvero d’un fiato.
Il titolo dell’opera è un riferimento all’istituto detentivo: nato per tenere dentro i peggiori criminali, ora è una fortezza che ha il compito di tenere i carcerati al sicuro dagli orrori che vagano lì fuori.
Ma come reagiranno coloro che sono considerati dei reietti senza speranza di fronte all’inferno sceso in terra? Cos'è successo nel resto del mondo? Arriveranno mai i soccorsi? Come stanno i familiari? Si è salvato qualcuno? Forse è il caso di varcare le mura della fortezza per constatare di persona...
Durante la lettura troveremo quindi elementi cari agli appassionati del genere. Ben resa è ad esempio l’esplorazione, coi protagonisti che si devono avventurare fuori per cercare armi e munizioni, trovare mezzi di locomozione per farsi strada tra gli zombie, capire in che situazione versa il resto del mondo. E qui potremo arrischiarci per strade apparentemente desolate, negozi abbandonati dove poter arraffare cibo, equipaggiamento e generi di prima necessità; ovviamente senza che manchino le classiche parentesi da infarto per l’immancabile zombie che fa bubusettete tentando di addentare alle spalle uno dei protagonisti.
Ma presto compare anche un elemento inatteso: tra gli zombie vi è un esemplare che pare dotato di caratteristiche particolari, un essere senziente in grado di governare orde di non morti a proprio piacimento, addirittura spingendoli a creare delle montagne semoventi di cadaveri, capaci di distruggere tutto sul proprio cammino.
L’esistenza di questo antagonista personalmente mi ha fatto pensare subito al romanzo Cell di Stephen King, e rende tutto molto più interessante perchè fa capire che il manga non si adagerà sulla lotta per la sopravvivenza fine a se stessa; ma si intravede invece da subito la volontà di dare un "obbiettivo finale" alla storia, evitando così che si stalli su un "andiamo a zonzo in cerca di armi e provviste, cercando nel contempo di sopravvivere all'apocalisse zombie". Yuu Kuraishi stuzzica da subito il lettore coi tanti misteri e quesiti che faranno capolino durante l’avventura, perchè la questione è molto più articolata di quanto si potrebbe pensare.
I cultori del genere postapocalittico sanno però che un quadro simile si presta anche ad un livello di lettura più profondo: ok, bello vedere gente che va in giro a spaccare crani evitando di farsi azzannare, o tenta di sopravvivere a orde di non morti famelici asserragliandosi da qualche parte. Ma un’opera di questo tipo che possa essere ritenuta meritevole (ed è questo il caso) deve anche soffermarsi sull’analisi di una società ormai crollata come un castello di carte, sulla morale messa alla prova dal disperato desiderio di restare in vita, sulle psicologie dei protagonisti e come questi fanno fronte al nuovo ordine delle cose. Quanto valga ad esempio a vita di un altro essere umano se rapportata alla propria sopravvivenza.
E sotto questo aspetto, soprattutto, La fortezza dell’apocalisse rivela di avere qualcosa di nuovo da dire. Infatti in opere di questo tipo, ove si vede l’ordine sociale saltare, la gente si rivela essere infida e egoista e non si fa problemi a piazzare una pallottola in testa al suo prossimo per il proprio tornaconto. Qui avviene semmai il contrario: inizialmente i protagonisti sembrano i soliti teppistelli. Ma durante questo viaggio tireranno fuori la loro vera indole, nascosta sotto la scorza di duri e spietati malviventi, che però pian piano fanno squadra e legano sempre più tra di loro nelle difficoltà, tanto da mettere a repentaglio la propria vita per puro altruismo.
Uno dei migliori elementi di questo manga è costituito proprio dal gruppetto di protagonisti, davvero ben riuscito e caratterizzato. Da figure abbastanza stereotipate, evolvono acquistando spessore e concretezza, anche grazie ad un gioco di flashback che non interferisce mai col ritmo serrato della narrazione, anzi, e che centellina alcuni retroscena a volte davvero angoscianti; vedasi il personaggio di Yamanoi, cresciuto in una topaia con una madre folle (e non scendo in dettagli per non spoilerare).
E risulta inevitabile a un certo punto affezionarsi ai personaggi di questo manga.
Anche la questione del contagio in quest’opera offre delle varianti sul tema, e si fa anche veicolo più avanti per toccare questioni legate alla natura umana, ed alla teoria dell’evoluzione: che gli umani abbiano fatto il loro tempo e sia giunto il momento di cedere il posto ad una nuova specie? Una nuova razza meno autolesionistica?
In fondo, sempre per restare in tema apocalittico, non stiamo parlando di scenari così surreali, perchè è risaputo che tra le teorie più accreditate in merito alla futura e probabile estinzione del genere umano, vi sia proprio quella che contempla la venuta di un qualche virus letale e inarrestabile. Che si tratti di Peste, HIV, Ebola, Aviaria... o un qualche "Virus Z", la sostanza quindi non cambia.
I disegni di Kazu Inabe sono inizialmente poco accattivanti e un po’ anonimi, ma migliorano gradualmente e in maniera evidente; soprattutto il chara design si ammorbidisce e perde la spigolosità iniziale. Il miglioramento lo si nota anche dalle cover (le prime 5 abbastanza minimali e insipide). Le ambientazioni sono solitamente dettagliate, nelle scene clou il risultato è sempre d’impatto, l’espressività non manca mai ed anche i non morti son spesso resi in maniera davvero disturbante (in questo ricorda I am a Hero). La corruzione è infatti evidente anche nella deformità e l’espressione deviata di molti mostri.
L’edizione Planet Manga conta dieci corposi e solidi volumi che, nonostante la natura economica, vantano un’ottima sfogliabilità e resa di stampa dai neri molto profondi. Nulla da eccepire anche sull’adattamento, curato sin dalle schede personaggio e i riepiloghi a inizio di ogni volume.
Ma ciò è un male?
Be’, per un certi versi diviene inevitabile il subentrare di una certa assuefazione, che sfocia nella tentazione di snobbare di default una nuova opera, considerandola l’ennesimo titolo che vuole cavalcare l'onda. E’ ciò che, lo ammetto, è successo inizialmente al sottoscritto con il manga in esame, La fortezza dell’apocalisse di Yuu Kuraishi e Kazu Inabe, che si è invece rivelato essere un piccolo gioiellino.
La storia è quella di Maeda, un introverso e remissivo ragazzino che si ritrova in carcere perché accusato di un omicidio che non ha commesso, e che ha la sfortuna (?) di essere sbattuto in cella con quelli che sono considerati i soggetti più pericolosi del carcere.
E presto veniamo catapultati nel vivo degli eventi, giusto il tempo di imbatterci nel primo individuo che comincia ad azzannare la gente, senza apparente motivo.
Si nota da subito come una delle caratteristiche di questo manga sia il ritmo sempre incalzante (forse frettoloso nel primo volume), e infatti i dieci volumi di cui è composto La fortezza dell’apocalisse si leggono davvero d’un fiato.
Il titolo dell’opera è un riferimento all’istituto detentivo: nato per tenere dentro i peggiori criminali, ora è una fortezza che ha il compito di tenere i carcerati al sicuro dagli orrori che vagano lì fuori.
Ma come reagiranno coloro che sono considerati dei reietti senza speranza di fronte all’inferno sceso in terra? Cos'è successo nel resto del mondo? Arriveranno mai i soccorsi? Come stanno i familiari? Si è salvato qualcuno? Forse è il caso di varcare le mura della fortezza per constatare di persona...
Durante la lettura troveremo quindi elementi cari agli appassionati del genere. Ben resa è ad esempio l’esplorazione, coi protagonisti che si devono avventurare fuori per cercare armi e munizioni, trovare mezzi di locomozione per farsi strada tra gli zombie, capire in che situazione versa il resto del mondo. E qui potremo arrischiarci per strade apparentemente desolate, negozi abbandonati dove poter arraffare cibo, equipaggiamento e generi di prima necessità; ovviamente senza che manchino le classiche parentesi da infarto per l’immancabile zombie che fa bubusettete tentando di addentare alle spalle uno dei protagonisti.
Ma presto compare anche un elemento inatteso: tra gli zombie vi è un esemplare che pare dotato di caratteristiche particolari, un essere senziente in grado di governare orde di non morti a proprio piacimento, addirittura spingendoli a creare delle montagne semoventi di cadaveri, capaci di distruggere tutto sul proprio cammino.
L’esistenza di questo antagonista personalmente mi ha fatto pensare subito al romanzo Cell di Stephen King, e rende tutto molto più interessante perchè fa capire che il manga non si adagerà sulla lotta per la sopravvivenza fine a se stessa; ma si intravede invece da subito la volontà di dare un "obbiettivo finale" alla storia, evitando così che si stalli su un "andiamo a zonzo in cerca di armi e provviste, cercando nel contempo di sopravvivere all'apocalisse zombie". Yuu Kuraishi stuzzica da subito il lettore coi tanti misteri e quesiti che faranno capolino durante l’avventura, perchè la questione è molto più articolata di quanto si potrebbe pensare.
I cultori del genere postapocalittico sanno però che un quadro simile si presta anche ad un livello di lettura più profondo: ok, bello vedere gente che va in giro a spaccare crani evitando di farsi azzannare, o tenta di sopravvivere a orde di non morti famelici asserragliandosi da qualche parte. Ma un’opera di questo tipo che possa essere ritenuta meritevole (ed è questo il caso) deve anche soffermarsi sull’analisi di una società ormai crollata come un castello di carte, sulla morale messa alla prova dal disperato desiderio di restare in vita, sulle psicologie dei protagonisti e come questi fanno fronte al nuovo ordine delle cose. Quanto valga ad esempio a vita di un altro essere umano se rapportata alla propria sopravvivenza.
E sotto questo aspetto, soprattutto, La fortezza dell’apocalisse rivela di avere qualcosa di nuovo da dire. Infatti in opere di questo tipo, ove si vede l’ordine sociale saltare, la gente si rivela essere infida e egoista e non si fa problemi a piazzare una pallottola in testa al suo prossimo per il proprio tornaconto. Qui avviene semmai il contrario: inizialmente i protagonisti sembrano i soliti teppistelli. Ma durante questo viaggio tireranno fuori la loro vera indole, nascosta sotto la scorza di duri e spietati malviventi, che però pian piano fanno squadra e legano sempre più tra di loro nelle difficoltà, tanto da mettere a repentaglio la propria vita per puro altruismo.
Uno dei migliori elementi di questo manga è costituito proprio dal gruppetto di protagonisti, davvero ben riuscito e caratterizzato. Da figure abbastanza stereotipate, evolvono acquistando spessore e concretezza, anche grazie ad un gioco di flashback che non interferisce mai col ritmo serrato della narrazione, anzi, e che centellina alcuni retroscena a volte davvero angoscianti; vedasi il personaggio di Yamanoi, cresciuto in una topaia con una madre folle (e non scendo in dettagli per non spoilerare).
E risulta inevitabile a un certo punto affezionarsi ai personaggi di questo manga.
Anche la questione del contagio in quest’opera offre delle varianti sul tema, e si fa anche veicolo più avanti per toccare questioni legate alla natura umana, ed alla teoria dell’evoluzione: che gli umani abbiano fatto il loro tempo e sia giunto il momento di cedere il posto ad una nuova specie? Una nuova razza meno autolesionistica?
In fondo, sempre per restare in tema apocalittico, non stiamo parlando di scenari così surreali, perchè è risaputo che tra le teorie più accreditate in merito alla futura e probabile estinzione del genere umano, vi sia proprio quella che contempla la venuta di un qualche virus letale e inarrestabile. Che si tratti di Peste, HIV, Ebola, Aviaria... o un qualche "Virus Z", la sostanza quindi non cambia.
I disegni di Kazu Inabe sono inizialmente poco accattivanti e un po’ anonimi, ma migliorano gradualmente e in maniera evidente; soprattutto il chara design si ammorbidisce e perde la spigolosità iniziale. Il miglioramento lo si nota anche dalle cover (le prime 5 abbastanza minimali e insipide). Le ambientazioni sono solitamente dettagliate, nelle scene clou il risultato è sempre d’impatto, l’espressività non manca mai ed anche i non morti son spesso resi in maniera davvero disturbante (in questo ricorda I am a Hero). La corruzione è infatti evidente anche nella deformità e l’espressione deviata di molti mostri.
L’edizione Planet Manga conta dieci corposi e solidi volumi che, nonostante la natura economica, vantano un’ottima sfogliabilità e resa di stampa dai neri molto profondi. Nulla da eccepire anche sull’adattamento, curato sin dalle schede personaggio e i riepiloghi a inizio di ogni volume.
La fortezza dell’apocalisse è un manga di cui non si è parlato moltissimo, e che non ha destato molta curiosità essendo probabilmente stato etichettato sbrigativamente come l’ennesimo fumetto sugli zombie. Ma si tratta invece di una lettura appassionante e densa di avvenimenti, in cui la curiosità viene tenuta sempre desta grazie a nuovi elementi, rivelazioni, sorprese e gli immancabili cliffhanger. E' una bella lettura (soprattutto se si sa andare oltre la superficie) con bei personaggi, spunti di riflessione e un pizzico d'ironia quando serve.
Simpaticissimi anche gli episodi extra a termine dell’ultimo volume che, letti col senno di poi, lasciano anche un bel senso di nostalgia addosso.
Simpaticissimi anche gli episodi extra a termine dell’ultimo volume che, letti col senno di poi, lasciano anche un bel senso di nostalgia addosso.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
La fortezza dell'apocalisse 1 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 2 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 3 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 4 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 5 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 6 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 7 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 8 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 9 | € 4.20 | Panini Comics |
La fortezza dell'apocalisse 10 | € 4.20 | Panini Comics |
Pro
- Ottima crescita dei personaggi
- Ritmo sempre incalzante
- Più profondo di quel che sembra inizialmente
- La presenza di un antagonista rende tutto più interessante
Contro
- Certe esagerazioni, anche se tipiche del genere
- Disegni all’inizio poco accattivanti
- Gli zombie “antropozoomorfi” suonano troppo forzati
Hanno un buon background di base ma la storia è frettolosa.
Inoltre il quartetto....non è quartetto!
Vista la premessa inutile dire che non condivido affatto la visione di Oberon.
A mio avviso i disegni sono mediocri e la storia sin da subito imbarazzante.
No... non m'è proprio piaciuto
Sono partito con questo manga con l'idea che fosse un manga 100% sopravvivenza, e già alla fine del primo volume sono rimasto spiazzato alla vista di montagne di uomini e dalla presenza del Bokor. Incerto ma curioso ho voluto proseguire e ora sono qui, felice di averlo completato, perchè nella sua pur semplice trama, è riuscito con una lettura scorrevole e ben disegnata a trascinarmi nel mondo di Maeda e compagni, in un mondo malato e in piena apocalisse zombi.
Lo consiglio a tutti gli amanti del genere ^^
Concordo, con la differenza che sono arrivato al numero 3. Non ho trovato motivi d'interesse tali a farmi proseguire la lettura, che ho abbandonato senza rimpianti e che non ho intenzione di riprendere. Storia banalotta e in aggiunta mal raccontata, oltre che approssimativamente disegnata: non faceva proprio per me.
Diciamo che l'ambientazione è quella, ma c'è molto John Carpenter in questo manga, soprattutto nella concezione del virus e degli esseri senzienti ad essi connessi. Non a caso gli esseri ricordano come comportamenti quelli di Left4Dead (esatto, il videogioco), quindi veloci ed estremamente aggressivi, mentre in alcuni casi si hanno anche mutazioni genetiche. Non proprio cose strettamente legate all'immaginifico zombie, concorderete.
Resta comunque un ottimo titolo, un perfetto compromesso fra vari incipit dell'immaginario horror fantascientifico che usa i tanti cliché a disposizione in modo sapiente e per nulla fastidioso. Non un capolavoro, ma si fa leggere e con molto piacere.
Sui disegni concordo, non sempre sono all'altezza, ma più che altro per una mancanza di profondità degli stessi (il tratto è forse troppo pulito ed i retini sono usati giusto lo stretto necessario - uno stile quasi di bonelliana memoria).
Se si cerca un'opera leggera, senza particolari pretese e dai costi contenuti (l'opera intera viene a fare poco più di 50 €), allora sono soldi ben spesi. In caso contrario optate per altro.
Sicuramente concordo con te se vogliamo essere fiscali/puristi, e considerare "zombie" solo quelli che hanno a che fare con origini voodoo. Però se consideriamo la locuzione nella sua accezione più larga e diffusa, penso non si faccia un errore. Che poi il termine viene utilizzato anche nello stesso manga, una sola volta (è una cosa cui son stato attento durante la lettura, proprio perchè di solito nelle opere di questo tipo, non si pronuncia la parola "zombie").
Per il resto, comprendo chi di primo acchito trovi poco stimolante il tema abbastanza inflazionato, e io stesso avevo abbastanza pregiudizi inizialmente; anche perchè il primo volume è sicuramente frettoloso, banalotto e impallidisce se ad esempio lo confrontiamo al primo volume di I am a Hero che è a dir poco geniale (visto che comprendi solo a fine volume di che genere di manga si tratti). Ma, superato il pregiudizio iniziale, personalmente ho trovato una lettura che mi ha coinvolto e intrattenuto con molto piacere.
Poi ovviamente de gustibus, per carità
La deformità e lo strana mutazione del "virus" per esempio.
Ok, non sono uguali però vagamente andando avanti con l'opera mi è sembrato quasi
di assaporare un idea comune. Trovo molto più interessante l'edito GP perchè sembra quasi molto più realistico rispetto questa serie. Ad ogni modo "la fortezza.." mi è sembrato ingranare anche troppo ad un certo punto, quasi mi dispiaceva per alcune scelte di fondo sui personaggi e sull'evoluzione della storia. La lettura è stata comunque piacevole ma non troppo significativa. Direi quasi sul semplice intrattenimento, senza sminuire comunque l'opera.
Magari come dite voi non parlerà di "zombie" ma come molti altri di moda calca il discorso apocalittico-sopravvivenza. Che siano entità misteriose, alieni o piaga ormai comincia ad essere poco originale, quindi per figurare deve puntare sull'essere incisivo o mostrare qualcosa di più rispetto ad altri. (pensiero condiviso con molti di voi)
Bello in questo caso era il mistero che stava dietro le storie dei detenuti, che però non è stato accuratamente sostenuto. Poteva se infittito meglio coinvolgere maggiormente. Ma già dalla "copertina" l'impressione che scaturiva era di semplice "ignoranza" rispetto ad opere con maggior carattere.
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