C'è una convinzione diffusa all'interno della community dei fans secondo cui la produzione degli anime da parte di Netflix, come Devilman Crybaby, significa stipendi più alti per gli animatori.
Katsunori Shibata è un animatore che ha lavorato a Devilman Crybaby come regista e storyboard artist. Recentemente ha scritto sulla sua pagina Twitter proprio per smentire le idee sbagliate che i fan si sono fatti di coloro che lavorano agli anime di Netflix, riferendosi soprattutto agli stipendi.
Un fan ha chiesto: "È vero che se un anime è prodotto da Netflix questo non significa che ci sia qualche differenza negli stipendi o compensi rispetto alle altre produzioni?". Shibata ha dato una risposta che fa riflettere: "Per quanto posso dire, è corretto”.
Non tutti i fan, infatti, sono a conoscenza della situazione al'interno di uno studio d'animazione e gli stipendi dei dipendenti non aumentano semplicemente perché è Netflix che produce un anime.
Netflix si trova nel consiglio dei comitati di produzione che è un gruppo di società che investe nella creazione di anime, i cui membri decidono e raccolgono i soldi da utilizzare, che vanno a costituire il budget. Questo denaro, che include anche una commissione (commission fee) separata, viene inviato a uno studio di animazione; nel caso specifico di Devilman Crybaby, lo studio di riferimento è Science SARU.
Il budget, con la commissione, viene utilizzato per pagare lo stipendio di un animatore, che può essere ridotto ancora di più in base a una serie di fattori, come le dimensioni dello staff e l'esperienza. Netflix potrebbe teoricamente investire più denaro, il che porterebbe a un aumento degli stipendi, ma purtroppo ciò non avviene.
Poi Shibata cita l'alleanza commerciale di Netflix con Production I.G. e Studio Bones e afferma che questa è scaturita dal fatto che i tre hanno solo qualcosa da guadagnarci.
Fonte consultata:
Goboiano
Katsunori Shibata è un animatore che ha lavorato a Devilman Crybaby come regista e storyboard artist. Recentemente ha scritto sulla sua pagina Twitter proprio per smentire le idee sbagliate che i fan si sono fatti di coloro che lavorano agli anime di Netflix, riferendosi soprattutto agli stipendi.
僕から見えた範囲ではそうです。 #peing #質問箱 https://t.co/VtGXrAADix pic.twitter.com/e3nvpOoKa8
— 柴田勝紀 (@amune1) 8 febbraio 2018
Un fan ha chiesto: "È vero che se un anime è prodotto da Netflix questo non significa che ci sia qualche differenza negli stipendi o compensi rispetto alle altre produzioni?". Shibata ha dato una risposta che fa riflettere: "Per quanto posso dire, è corretto”.
Non tutti i fan, infatti, sono a conoscenza della situazione al'interno di uno studio d'animazione e gli stipendi dei dipendenti non aumentano semplicemente perché è Netflix che produce un anime.
Netflix si trova nel consiglio dei comitati di produzione che è un gruppo di società che investe nella creazione di anime, i cui membri decidono e raccolgono i soldi da utilizzare, che vanno a costituire il budget. Questo denaro, che include anche una commissione (commission fee) separata, viene inviato a uno studio di animazione; nel caso specifico di Devilman Crybaby, lo studio di riferimento è Science SARU.
Il budget, con la commissione, viene utilizzato per pagare lo stipendio di un animatore, che può essere ridotto ancora di più in base a una serie di fattori, come le dimensioni dello staff e l'esperienza. Netflix potrebbe teoricamente investire più denaro, il che porterebbe a un aumento degli stipendi, ma purtroppo ciò non avviene.
Nel suo tweet Shibata parla un po' della sua esperienza di collaborazione con Netflix e dice che c'erano poche regolamentazioni su argomenti come sesso, violenza e luci intermittenti. La programmazione del lavoro è stata molto severa e sicuramente la compagnia ne ha ricevuto dei vantaggi; tuttavia se gli animatori abbiano o ricevuto o meno dei benefit questo dipende dalle case produttrici.性、暴力、明滅などの表現規制が少なかったです、スケジュールは厳しかったです、提携したのはメリットがあるからだと思いますがアニメーターにメリットがあるかどうかは制作会社次第だと思います。 #peing #質問箱 https://t.co/egO5l1cV0i pic.twitter.com/bKeLfa5aYl
— 柴田勝紀 (@amune1) 7 febbraio 2018
Poi Shibata cita l'alleanza commerciale di Netflix con Production I.G. e Studio Bones e afferma che questa è scaturita dal fatto che i tre hanno solo qualcosa da guadagnarci.
Fonte consultata:
Goboiano
E onestamente non vedo neanche perché dovrebbero farlo. Loro pagano il dovuto, gestiscono un business mica la caritas. Non hanno interesse, e neanche il diritto, di andare "in casa di altri" a dirgli come devono fare le cose. Sono gli studi e le persone che ci lavorano a dover cambiare modus operandi.
Scusa, ma eravate tutti a dire che con Netflix le cose sarebbero migliorate, che avrebbe infuso nuova linfa all'animazione perché Netflix ha i soldi. Alla fine si scopre che lo sfruttamento resta, cambia solo la composizione degli sfruttatori. La questione non è solo che "loro pagano il dovuto", altrimenti io dovrei dire a chi acquista i palloni fatti da bambini, i telefoni prodotti col coltan sfruttando popolazioni vessate dalla guerra, ecc... fregatevene. Questa la chiamo meschina ipocrisia mascherata da pragmatismo.
Te lo dico sinceramente: io ci speravo, e come me molti altri. Ma non perché "netflix ci salverà tutti uhr uhr", ma per i motivi che ho citato sopra, e cioé che Netflix ha tempi diversi da un canale televisivo dove gli episodi vengono mandati una volta a settimana. Netflix deve avere il prodotto pronto, nella sua interezza, prima di caricarlo sul portale, audio giapponese e molteplici doppiaggi compresi; ergo l'anime in sé deve essere finito ancor prima di arrivare alla fase del doppiaggio.
Mentre in una produzione televisiva anime spesso l'episodio viene finito a poche ore, se non minuti, dalla trasmissione, costringendo gli animatori a fare orari folli (si parla spesso di gente che dorme in ufficio e non vede la famiglia per settimane, se non anche mesi, durante una produzione). Per come è strutturato Netflix, con le sue esigenze, uno studio in grado (e con il desiderio) di programmarsi una tabella lavorativa come si deve potrebbe sfornare la serie ordinata con calma e usando normali orari lavorativi. È utopistico ma non impossibile; solo che in ultimo ricade tutto sugli studi di animazione, e stà a loro cambiare la mentalità lavorativa. Puoi andarti a cercare i miei vecchi post sull'argomento, dove vedresti che ho spesso parlato di questa (possibile) influenza positiva. Non ho mai parlato di maggiori compensi monetari (non so neanche da dove sia uscito questo ragionamento, che mi fa anche sorridere), al limite solo di un'altra fonte di introiti che prima non esisteva per gli studi e/o le commissioni in generale.
Da gente che non ha mai lavorato e che non ha la più pallida idea di come giri il mondo e di come siano comunque prodotti gli anime che vanno su Netflix.
Quello che può succedere è che questa richiesta di animazione continui a spingere alla produzione di più anime (e questo già succede, è da anni che la produzione è enorme e tutti gli studi di animazione hanno in ballo progetti che li terrà occupati per anni).
E ad una maggiore richiesta di lavoro ne consegue un possibile maggiore potere contrattuale di chi il lavoro lo esegue.
Poi ci sono mille variabili e non è affatto detto che succeda qualcosa, ma di sicuro se le cose cambieranno non sarà certo per i gaijin con i soldi (che praticamente è aiutiamoli a casa loro in salsa anime).
Perché le Fiat sono auto?
Veramente dice che maggiori finanziamenti non necessariamente offrono una ricaduta sull' aumento di stipendio degli animatori.
Ma la comprensione del testo é diventata un optional? Si parla di tutt'altro. Netflix fa parte di una commedia che stabilisce il budget ( e non è stato neanche detto se ne mette tanto denaro o meno) e poi è stato ribadito che gli stipendi agli animatori non dipendano da uno finanziatore stranieri appunto perché poi la commissione interna deciderà come dividere il denaro che vien ricevuto. A parte questo la cosa che hanno confermato é la maggior libertà creativa ( meno regolamentazioni).
Ma quello che dicevi tu non era:
?
Quindi sei stato smentito due volte, prima sull'idea che budget e qualità delle animazioni siano direttamente proporzionali, e poi sul fatto che Netflix sborsi più denaro da destinarsi agli animatori.
Veramente sul primo punto non è stato sbugiardato per niente. Possono rigirarla come vogliono sul fatto che un'animazione con meno fotogrammi abbia permesso una maggiore libertà artistica ( cazzata) ma il fatto che serva un budget consistente per avere una buona animazione è vero.
Ok.
Cambia, cambia. Ferrari chiede pochi pezzi e paga molto in ritardo. Con Iveco mai problemi.
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