Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
ANIME
MANGA
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Anche in questo AnimeRing non vi chiediamo se un'opera vi è piaciuta o meno, ma quale tra diverse versioni dello stesso titolo avete preferito.
Le rose di Versailles (Lady Oscar), uno dei più grandi classici del fumetto giapponese, famoso e apprezzato sia in patria che qui da noi. Ma se in Giappone è il manga ad essere l'opera più importante, con anche numerose polemiche all'epoca della trasposizione animata, in Italia è la serie animata ad aver conquistato generazioni di spettatori, col manga da molti ritenuto invece inferiore.
Le rose di Versailles (Lady Oscar), uno dei più grandi classici del fumetto giapponese, famoso e apprezzato sia in patria che qui da noi. Ma se in Giappone è il manga ad essere l'opera più importante, con anche numerose polemiche all'epoca della trasposizione animata, in Italia è la serie animata ad aver conquistato generazioni di spettatori, col manga da molti ritenuto invece inferiore.
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
ANIME
Lady Oscar
10.0/10
Recensione di AmarantaKiller
-
Mi ci è voluto prima che mi decidessi a scrivere una recensione su quest'anime e devo ammettere che non è facile.
Chi non conosce Lady Oscar? Praticamente tutti. A partire dalla generazione classe '80 chi non ha visto o non ha ascoltato e canticchiato almeno per una volta le due famosissime sigle italiane?
Io ho scoperto quest'anime relativamente tardi, quando ero ormai un'adolescente, e mi ha subito conquistata, con tanto di pelle d'oca ogni volta che mi ricapitava di guardarlo. I disegni, la storia struggente, il contesto storico non proprio semplice da raccontare fanno parte ormai dell'immaginario collettivo e probabilmente qualcuno ne sa qualcosa della storia francese proprio perché ha visto l'anime. (Ovviamente non è una fonte attendibilissima, tipo da manuale).
Dalla prima messa in onda ad oggi Versailles no Bara è passato inesorabilmente attraverso rimaneggiamenti, adattamenti e sforbiciate tipiche della becera censura italiana. Ho rivisto più volte l'anime trasmesso in TV e ho potuto appurare che ha subito negli anni un numero cospicuo di tagli di scene - scene che ricordavo di aver visto negli anni precedenti - al punto che ultimamente l'anime sembrava essere diventato una sintesi monca del manga. Oggettivamente il manga contiene anche contenuti ambigui, abbastanza forti e più adatti a un pubblico adulto. Ciononostante lo si può definire comunque un "evergreen".
Quest'opera si distingue per grazia ed eleganza e la sua bellezza è rimasta inalterata nonostante le continue violazioni che ha subito.
Il merito di Riyoko Ikeda è stato quello di avere dato un taglio realistico alla sua opera attraverso un affresco verosimile della vita di corte, delle strategie e degli intrighi, delle azioni efferate che si nascondono dietro lo sfarzo e il lusso di ogni regno potente. Al tempo dell'uscita dell'anime, probabilmente proprio questa è stata la vera novità che ha lasciato il segno: non una storia amena e idealizzata di principi azzurri e principesse perseguitate da streghe cattive con relativo happy ending, ma una storia tragica, ambientata in un contesto altrettanto funesto, dove eroi ed eroine sono ostaggi della storia umana e soccombono sotto il peso degli eventi.
Quanto al character design, non si può negare che sia meraviglioso. Il personaggio di Oscar è ovviamente superiore per tanti aspetti agli altri protagonisti. E' molto credibile e ha una psicologia complessa. E' una donna che si è formata attraverso la disciplina militare, che presenta abilità straordinarie nel combattimento, una sincera devozione verso i regnanti, un fascino accattivante ed enigmatico, che sortisce l'effetto di piegare coloro che incontra sul suo cammino, uomini o donne che siano. Questo almeno è ciò che succede all'esterno. In realtà, il ritratto di Oscar non è completo se non si tiene conto della sua natura tormentata, infelice, malinconica, succube e allo stesso ribelle.
Un po' meno credibile è invece il personaggio di Maria Antonietta, che secondo le cronache è risaputo non fosse una santa in terra.
Infine, non si può non ricordare lo strepitoso doppiaggio italiano, che, secondo me, a ragione è rimasto memorabile ai più. Il mio sogno sarebbe quello di rivedere Versailles no Bara in audio originale, sottotitolato in italiano e con il reintegro di tutti i vari spezzettamenti, per avere un'idea più chiara della trasposizione animata del manga. Nell'attesa mi consolo con il manga. Pazienza.
Tagli o no, a ogni modo è impossibile non considerare l'opera originale della Ikeda e l'anime dei veri capolavori, destinati a incantare anche le generazioni che verranno.
Chi non conosce Lady Oscar? Praticamente tutti. A partire dalla generazione classe '80 chi non ha visto o non ha ascoltato e canticchiato almeno per una volta le due famosissime sigle italiane?
Io ho scoperto quest'anime relativamente tardi, quando ero ormai un'adolescente, e mi ha subito conquistata, con tanto di pelle d'oca ogni volta che mi ricapitava di guardarlo. I disegni, la storia struggente, il contesto storico non proprio semplice da raccontare fanno parte ormai dell'immaginario collettivo e probabilmente qualcuno ne sa qualcosa della storia francese proprio perché ha visto l'anime. (Ovviamente non è una fonte attendibilissima, tipo da manuale).
Dalla prima messa in onda ad oggi Versailles no Bara è passato inesorabilmente attraverso rimaneggiamenti, adattamenti e sforbiciate tipiche della becera censura italiana. Ho rivisto più volte l'anime trasmesso in TV e ho potuto appurare che ha subito negli anni un numero cospicuo di tagli di scene - scene che ricordavo di aver visto negli anni precedenti - al punto che ultimamente l'anime sembrava essere diventato una sintesi monca del manga. Oggettivamente il manga contiene anche contenuti ambigui, abbastanza forti e più adatti a un pubblico adulto. Ciononostante lo si può definire comunque un "evergreen".
Quest'opera si distingue per grazia ed eleganza e la sua bellezza è rimasta inalterata nonostante le continue violazioni che ha subito.
Il merito di Riyoko Ikeda è stato quello di avere dato un taglio realistico alla sua opera attraverso un affresco verosimile della vita di corte, delle strategie e degli intrighi, delle azioni efferate che si nascondono dietro lo sfarzo e il lusso di ogni regno potente. Al tempo dell'uscita dell'anime, probabilmente proprio questa è stata la vera novità che ha lasciato il segno: non una storia amena e idealizzata di principi azzurri e principesse perseguitate da streghe cattive con relativo happy ending, ma una storia tragica, ambientata in un contesto altrettanto funesto, dove eroi ed eroine sono ostaggi della storia umana e soccombono sotto il peso degli eventi.
Quanto al character design, non si può negare che sia meraviglioso. Il personaggio di Oscar è ovviamente superiore per tanti aspetti agli altri protagonisti. E' molto credibile e ha una psicologia complessa. E' una donna che si è formata attraverso la disciplina militare, che presenta abilità straordinarie nel combattimento, una sincera devozione verso i regnanti, un fascino accattivante ed enigmatico, che sortisce l'effetto di piegare coloro che incontra sul suo cammino, uomini o donne che siano. Questo almeno è ciò che succede all'esterno. In realtà, il ritratto di Oscar non è completo se non si tiene conto della sua natura tormentata, infelice, malinconica, succube e allo stesso ribelle.
Un po' meno credibile è invece il personaggio di Maria Antonietta, che secondo le cronache è risaputo non fosse una santa in terra.
Infine, non si può non ricordare lo strepitoso doppiaggio italiano, che, secondo me, a ragione è rimasto memorabile ai più. Il mio sogno sarebbe quello di rivedere Versailles no Bara in audio originale, sottotitolato in italiano e con il reintegro di tutti i vari spezzettamenti, per avere un'idea più chiara della trasposizione animata del manga. Nell'attesa mi consolo con il manga. Pazienza.
Tagli o no, a ogni modo è impossibile non considerare l'opera originale della Ikeda e l'anime dei veri capolavori, destinati a incantare anche le generazioni che verranno.
MANGA
Recensione di -forsaken-
-
Sono proprio felice di scrivere questa recensione, perchè solo oggi con la riedizione di Goen ho avuto modo di avere questo manga che tanto aspettavo di leggere. Purtroppo quando ho iniziato a interessarmi a Lady Oscar ero già grandicello e l'edizione D-Visual era già fuori catalogo.
Visto che ho citato l'editore, voglio intanto spendere qualche parola proprio in merito all'edizione Goen. I volumi sono robusti con ottima carta all'interno, mentre la sovraccoperta è un di più che fa sempre piacere avere. Anche la grafica e il lettering del manga sono puliti e ordinati. Il costo inoltre è piuttosto vantaggioso per il rapporto qualità prezzo, nulla da dire a riguardo. L'unica critica che faccio a quest'edizione è proprio la grafica della copertina e del retro, purtroppo i colori scelti li trovo piuttosto insipidi, mal assortiti e inadatti per Lady Oscar. D-Visual ai tempi riuscì a fare dei volumetti che anche solo esposti riuscivano a comunicare una certa importanza per il titolo che andavano a trattare. Goen invece ha preferito una grafica più anonima a parer mio e mi dispiace perchè gli altri manga della Ikeda che ha pubblicato (come Caro Fratello) invece hanno avuto un loro perchè in questo senso. Ma andiamo oltre.
Inutile spendere parole sulla trama, a nessuno interessa leggerla in una recensione. Piuttosto vorrei soffermarmi sui vari punti che compongono l'opera:
Disegni: lo stile della Ikedia è indubbiamente riconoscibile, i corpi dei personaggi sono tutti molto allungati, magri e coperti di abiti sfarzosi. In questo i disegni hanno un ruolo determinante nel rappresentare da un lato i nobili e dall'altra il popolo. La cura per i dettagli è davvero impressionante da questo punto di vista. I volti sono molto spigolosi, leggo che a molti altri non sono piaciuti; ovviamente si tratta di gusti, io per primo non ho mai avuto grande attrattiva per Lady Oscar per questo motivo, non mi attirava lo stile di disegno (e in generale le tematiche storiche) ed ero già diplomato quando mi decidetti a vedere per la prima volta l'anime. Sicuramente è uno stile di disegno che apprezzi parecchio quando già la trama ti ha coinvolto, o almeno per me è stato così. Sicuramente a volte ci sono problemi di proporzioni, posture innaturali e i personaggi sono tutti così simili da confonderli... ma che volete farci, è anche questo il fascino dei manga fatti in quel periodo! Chiudete un'occhio se potete e apprezzerete i disegni per quello che sono!
Personaggi: come in ogni opera, alcuni sono più caratterizzati di altri, ma almeno qui non abbiamo grandi lacune sui personaggi principali. Sempre tenendo conto dei tempi in cui è stato scritto, ritengo che i quattro protagonisti siano stati descritti benissimo, specialmente la Regina Maria Antonietta e il suo lato materno mi hanno molto colpito. I pensieri e i monologhi di ognuno contribuiscono a delineare i loro caratteri e a comprendere le relazioni che hanno intorno. Nonostante ciò, credo che i vari legami sentimentali siano un po' troppo fiabeschi a volte, ci si ama un po' troppo in fretta e senza particolari motivi, se non quello estetico. Nonostante questo, i sentimenti di tutti i personaggi vengono talmente tanto torturati dagli eventi che non si può certo parlare di amori raccontati male... sono più che altro gli incipit ad essere un po' forzati, in tutti i casi a parer mio. L'unica eccezione è forse proprio Oscar nei confronti di Andrè, la quale si rende conto tantissimo dei propri sentimenti.
Trama: la ricostruzione degli eventi storici è (a quanto ho letto) fatta a regola d'arte. Dispiace sapere che molti elementi sono di fantasia dell'autrice, come ad esempio gli stessi legami di parentela fra molti personaggi. Però forse anche questo significa essere un bravo autore, prendere degli eventi storici e cambiarli quel poco da rendere il prodotto accattivante, senza rinunciare alla fedeltà generale.
Facendo qualche confronto con l'anime, purtroppo non posso che unirmi agli altri nel dire che la comicità del manga è stata assolutamente fuori luogo e forzata. Le vignette comiche in Lady Oscar non servono, rimane pur sempre narrativa storica con dei personaggi tormentati. In questo davvero non capisco le scelte dell'autrice. Di positivo invece rispetto all'anime c'è il voler mostrare scene scomode in modo più limpido, come esecuzioni o copri putrefatti. Inoltre un grande merito del manga è proprio l'ultimo volume, ovvero quello che racconta tutto ciò che avviene dopo la morte di Oscar. Nell'anime infatti gli eventi sono narrati in modo un po' troppo frettoloso, qui invece la Ikeda ci ha dato modo di conoscere i regnanti in modo ancora più approfondito, mostrando il loro orgoglio e valore con positività, nonostante la drammaticità degli eventi.
Anime e manga sono comunque molto simili, personalmente preferisco l'anime perchè lo ritengo più emozionante, sia perchè la narrazione non è stroncata dalla comicità, sia perchè lo staff ha fatto un ottimo lavoro con musiche, dialoghi e disegni. D'altro canto la lettura del manga è indispensabile per chi vuole conoscere la storia in tutti i suoi dettagli, perchè si sofferma meglio sul finale.
Visto che ho citato l'editore, voglio intanto spendere qualche parola proprio in merito all'edizione Goen. I volumi sono robusti con ottima carta all'interno, mentre la sovraccoperta è un di più che fa sempre piacere avere. Anche la grafica e il lettering del manga sono puliti e ordinati. Il costo inoltre è piuttosto vantaggioso per il rapporto qualità prezzo, nulla da dire a riguardo. L'unica critica che faccio a quest'edizione è proprio la grafica della copertina e del retro, purtroppo i colori scelti li trovo piuttosto insipidi, mal assortiti e inadatti per Lady Oscar. D-Visual ai tempi riuscì a fare dei volumetti che anche solo esposti riuscivano a comunicare una certa importanza per il titolo che andavano a trattare. Goen invece ha preferito una grafica più anonima a parer mio e mi dispiace perchè gli altri manga della Ikeda che ha pubblicato (come Caro Fratello) invece hanno avuto un loro perchè in questo senso. Ma andiamo oltre.
Inutile spendere parole sulla trama, a nessuno interessa leggerla in una recensione. Piuttosto vorrei soffermarmi sui vari punti che compongono l'opera:
Disegni: lo stile della Ikedia è indubbiamente riconoscibile, i corpi dei personaggi sono tutti molto allungati, magri e coperti di abiti sfarzosi. In questo i disegni hanno un ruolo determinante nel rappresentare da un lato i nobili e dall'altra il popolo. La cura per i dettagli è davvero impressionante da questo punto di vista. I volti sono molto spigolosi, leggo che a molti altri non sono piaciuti; ovviamente si tratta di gusti, io per primo non ho mai avuto grande attrattiva per Lady Oscar per questo motivo, non mi attirava lo stile di disegno (e in generale le tematiche storiche) ed ero già diplomato quando mi decidetti a vedere per la prima volta l'anime. Sicuramente è uno stile di disegno che apprezzi parecchio quando già la trama ti ha coinvolto, o almeno per me è stato così. Sicuramente a volte ci sono problemi di proporzioni, posture innaturali e i personaggi sono tutti così simili da confonderli... ma che volete farci, è anche questo il fascino dei manga fatti in quel periodo! Chiudete un'occhio se potete e apprezzerete i disegni per quello che sono!
Personaggi: come in ogni opera, alcuni sono più caratterizzati di altri, ma almeno qui non abbiamo grandi lacune sui personaggi principali. Sempre tenendo conto dei tempi in cui è stato scritto, ritengo che i quattro protagonisti siano stati descritti benissimo, specialmente la Regina Maria Antonietta e il suo lato materno mi hanno molto colpito. I pensieri e i monologhi di ognuno contribuiscono a delineare i loro caratteri e a comprendere le relazioni che hanno intorno. Nonostante ciò, credo che i vari legami sentimentali siano un po' troppo fiabeschi a volte, ci si ama un po' troppo in fretta e senza particolari motivi, se non quello estetico. Nonostante questo, i sentimenti di tutti i personaggi vengono talmente tanto torturati dagli eventi che non si può certo parlare di amori raccontati male... sono più che altro gli incipit ad essere un po' forzati, in tutti i casi a parer mio. L'unica eccezione è forse proprio Oscar nei confronti di Andrè, la quale si rende conto tantissimo dei propri sentimenti.
Trama: la ricostruzione degli eventi storici è (a quanto ho letto) fatta a regola d'arte. Dispiace sapere che molti elementi sono di fantasia dell'autrice, come ad esempio gli stessi legami di parentela fra molti personaggi. Però forse anche questo significa essere un bravo autore, prendere degli eventi storici e cambiarli quel poco da rendere il prodotto accattivante, senza rinunciare alla fedeltà generale.
Facendo qualche confronto con l'anime, purtroppo non posso che unirmi agli altri nel dire che la comicità del manga è stata assolutamente fuori luogo e forzata. Le vignette comiche in Lady Oscar non servono, rimane pur sempre narrativa storica con dei personaggi tormentati. In questo davvero non capisco le scelte dell'autrice. Di positivo invece rispetto all'anime c'è il voler mostrare scene scomode in modo più limpido, come esecuzioni o copri putrefatti. Inoltre un grande merito del manga è proprio l'ultimo volume, ovvero quello che racconta tutto ciò che avviene dopo la morte di Oscar. Nell'anime infatti gli eventi sono narrati in modo un po' troppo frettoloso, qui invece la Ikeda ci ha dato modo di conoscere i regnanti in modo ancora più approfondito, mostrando il loro orgoglio e valore con positività, nonostante la drammaticità degli eventi.
Anime e manga sono comunque molto simili, personalmente preferisco l'anime perchè lo ritengo più emozionante, sia perchè la narrazione non è stroncata dalla comicità, sia perchè lo staff ha fatto un ottimo lavoro con musiche, dialoghi e disegni. D'altro canto la lettura del manga è indispensabile per chi vuole conoscere la storia in tutti i suoi dettagli, perchè si sofferma meglio sul finale.
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Ovviamente ho visto e rivisto l'anime di Lady Oscar trovandolo sempre straordinario e bello. Conosco meno bene il manga - ed ha ben ragione @forsaken a ringraziare in apertura Goen per la sua riedizione, perchè ci voleva proprio - ma sufficientemente per dire che sono opere parallele ma ben diverse soprattutto perchè nell'anime, Lady Oscar riempe completamente la scena...certo ci sono tantisismi personaggi e situazioni, talune molto significative, ma alla fine si torna sempre a lei, Oscar Francois! E' il motore, la vittima della storia dell'anime.
Nel manga non è che manchi Lady Oscar, non è che non abbia un suo ruolo, ma è evidente come, davvero, al centro della scena ci sia maria Antonietta, colta nel suo percorso di vita.
Il manga ha una sua coralità che si riflette anche nell'anime, in alcuni momenti, ma non sempre, e che rappresenta la cifra di questa storia.
Come ho detto non voglio decidere...
@slanzard invoco la sesta Opzione!
Anch'io la stavo cercando un'opzione simile
Nonostante l'affetto per l'anime ( anche percho ho letto il manga da adulta e molti anni dopo la visione), mi sono piaciuti entrambi ed in modo differente.
Più che altro perché si perde meno in chiacchiere ed è più interessante dal punto di vista storico.
L'idea del manga è di rappresentare come protagonista Maria Antonietta subito prima della rivoluzione francese... il personaggio di Lady Oscar viene introdotto solo successivamente, solo quando è stata data un'identità ad Antonietta, ed è quindi più semplice capire perché il focus della narrazione si sposta, per poi fondersi nel finale.
Tutto questo nell'anime non succede.
Ricordo infatti di aver dato un'occhiata all'anime da bimbo e di averlo quasi subito schifato come "roba da femmine"... quando poi, qualche anno fa, ho letto il manga, mi sono stupito di quanto fosse interessante... Così diedi anche una seconda occhiata all'anime, che però non mi impressionò per nulla.
L'anime di Lady Oscar qui da noi in Italia è un CULT dell'animazione Giapponese, è famosissimo e popolarissimo.
Il manga per quanto sia fatto benissimo, qui in Italia non è famoso e conosciuto come l'anime, è un opera molto meno nota.
Mi unisco alla maggioranza (totalità?) dei telespettatori e scelgo ovviamente l'anime. I motivi sono quelli, sempre gli stessi, che ripetiamo da una vita, che condividono tutti per cui non c'è neanche bisogno di stare qui ad elencarli. Le recensioni pubblicate in questa pagina sono veritiere ma un pò sintetiche (vi parla uno che conosce alcuni dialoghi e scene a memoria e talmente è stata l'influenza dell'opera che tutt'ora quando mi arrabbio scaglio ventagli)...
Anche se una nota a favore del manga la si potrebbe fare: noi italiani abbiamo tutti visto prima l'anime (il manga, tra l'altro il primo che ho letto se togliamo i Corrierini, è arrivato da noi solo nel 1993 -parlo di adattamento serio, lasciamo perdere i fascicoli Fabbri del giornalino di Candy-) per cui la delusione nel leggere capitoli trattati sbrigativamente o addirittura sketch umoristici fu traumatizzante e forse è proprio questo aver sperimentato in maniera cronologicamente inversa le due opere che ce lo ha fatto bocciare senza ripensamenti. È ovvio che una storia a fumetti drammatica e struggente come quella di Oscar e André risulti penalizzata al triplo se viene vista dopo il relativo anime, soprattutto in questo caso specifico dove il media televisivo riesce ad utilizzare in maniera magistrale effetti, inquadrature, metafore grafiche, colonna sonora e tutti gli altri aspetti che rendono ovviamente l'anime un mezzo più efficace. Però chi lo sa, se avessimo visto prima il manga e poi l'anime forse saremmo stati meno spietati.
Eppure Ryoko Ikeda è la MAESTRA. Molto interessanti comunque queste considerazioni.
Ci mancherebbe... anche se per me a livello "esecutivo" Shingo Araki non lo batte nessuno!
Cmq Fersen è più bono nell'anime e lo shippavo con Oscar XD
è la seconda più votata mi da angoscia. Un vero colpo al cuore. Capisco che ormai non si replichi quasi più in tv (credo, non seguo più i palinsesti da un pezzo) e ci sia un'intera generazione che Lady Oscar non se l'è proprio visto, però fa male vedere un tale classico venir dimenticato. Pentitevi, stolti!
È una questione generazionale che colpisce molto il settore degli anime e manga, ma anche il settore dei film e telefilm.
Per esempio negli anni 50, 60 e 70 dello scorso secolo sono usciti dei film hollywoodiani che erano considerati dei capolavori della commedia mondiale, eppure appena 30 - 40 anni dopo sé domandi ai giovane dell'odierna generazione sé li conoscono o sé gli hanno visti, il 99% ti dirà di no.
Lo stesso accade con gli anime e manga, le vecchie glorie cadono nel dimenticatoio è fanno largo alle nuove glorie contemporanee che tra 10 o 20 anni anche loro cadranno nel dimenticatoio facendo largo alle future nuove glorie.
Il manga in realtà ha molte scenette divertenti che spesso smorzano mentre l'anime è decisamente più serio e drammatico.
Una nota però: Maria Antonietta potrà essere stata la protagonista per la Ikeda ma anche qui è oscar e la sua storia a reggere il tutto nei volumi centrali (poi non a caso l'anime è su oscar) ed è lei a essere diventata un personaggio intramontabile. La Ikeda mentre lo scriveva ha chiaramente cambiato rotta visto il successo di oscar e solo nei volumi finali è riuscita a focalizzare tutto di nuovo sulla regina.
Forse del manga preferisco gli ultimi attimi tra oscar e André: stupenda la scena nel bosco ma anche nel manga, con lei che lo chiama in camera sua e tutti gli altri particolari, l'emozione è assicurata.
La stessa cosa, purtroppo, non si può dire dell'opera originale. Ci tengo a precisare che l'ho apprezzata, ma ci sono alcune cose che mi fanno preferire l'anime.
1) Che l'Ikeda ami il melodramma è evidente in tutte le sue opere; a causa di questa sua passione fa agire i personaggi in modo estremamente teatrale. A tale proposito è emblematica la scena in cui André
Nel manga viene colpito da un prioettile per aver protetto eroicamente Oscar col suo corpo (nonostante fosse ormai quasi completamente cieco, riesce ad accorgersi del nemico), nell'anime muore perché scambia un nemico per un alleato (a causa della sua quasi totale cecità) e viene colpito da quest'ultimo.
In generale, Dezaki è riuscito a mantenere i toni da tragedia rendendo però la vicenda più credibile e donando più umanità ai personaggi. Non vuol dire che la versione della Ikeda sia oggettivamente peggiore ma io, personalmete, preferisco quella del regista.
2) Gli ultimi capitoli del manga li ho trovati pesantissimi.
Ammettiamolo,
Lo stesso problema, tra l'altro, si riscontra anche negli ultimi capitoli di Orpheus no Mado.
L'anime, riassumendo velocemente i fatti successivi a quell'evento, evita di traformarsi improvvisamente in un documentario.
3) Le scenette umoristiche non funzionano.
Non ho mai capito perché la Ikeda insista nell'inserire siparietti pseudo-comici nelle sue opere. Non solo non fanno ridere e sembrano messi a casaccio, ma stonano terribilmente col contesto generale.
La decisione di eliminarli quasi del tutto nella versione animata di Versailles no Bara (ma anche in quella di Oniisama e...) è stata vincente.
Ribadisco quanto detto, preferisco l'anime per i motivi già espressi.
Ovviamente il manga è una lettura obbligatoria sia per i fan dell'opera che per chi vuole leggersi tutti i classici manga.
Comunque Lady Oscar è uno dei pochi anime che vengono replicati regolarmente in TV, non credo che sia così sconosciuto rispetto ad altre serie. Certo, non potrà vantare chissà quale popolarità come anni fa, però non è neanche una serie dimenticata. Specie perché in Italia si comprano pochi anime nuovi e le "girelle" sono sempre le stesse, fra cui Oscar.
@Marrabbio Sul Serio secondo me il fatto che tutti hanno visto l'anime prima del manga non è così determinante nelle preferenze.
In realtà il successo del mercato manga si è generato proprio perché in tanti hanno riconosciuto un maggior valore delle storie nelle loro controparti cartacee; non a caso ancora oggi il mercato manga è più florido rispetto a quello dell'home video, a parer mio anche per questo motivo (oltre che per la pirateria). A incidere sulle preferenze dei fan nei confronti delle controparti cartacee spesso hanno un ruolo determinante gli adattamenti che le serie TV hanno ricevuto da noi, ma di media (da quanto ho letto in giro negli anni) si tende a preferire il manga all'anime di una determinata serie, anche perché vengono riconosciuti come soggetti originali (difficile che un manga venga tratto da un anime, sono davvero pochi).
Secondo me proprio a causa di questo fenomeno si è pensato di aprire questo sondaggio: Lady Oscar è una delle poche eccezioni!
Scene che nell’anime colpiscono nel profondo, come lo splendido addio fra Oscar e Maria Antonietta, nel manga diventano ridicole per i paroloni inutili che si fanno pronunciare o pensare ai personaggi.
E i personaggi stessi sono molto più umani e sfaccettati che nel manga, dove li ho trovati alquanto bidimensionali, persino Oscar, che sembra una specie di divinità scesa in terra.
Avevo molte aspettative quando ho letto il manga, ma mi ha deluso parecchio.
La cosa non mi stupisce sai? Guardandolo in prospettiva Lady Oscar è per noi italiani So 80's: i colpi di scena, l'ambiguità sessuale della protagonista, per non parlare dell'impostazione narrativa da teleromanzo (che tanto andava di moda in quegli anni)... Secondo me questo cartone può far presa sul serio solo su un certo tipo di pubblico: quello che ama i manga old-school, impermeati di quel sapore antico che oggi non c'è più perché è cambiato il mercato, le persone, i gusti... Diciamo che è un classico dello shojo.
Si, e francamente non capisco la maggior parte delle persone che scarta a priori un anime solo perché l'idea originale nasce dal manga. Nella maggior parte dei casi il cartone è di gran lunga superiore al fumetto e non sempre per ovvi motivi di comunicativa: a livello anime esistono dei prodotti veramente validi tratti da fumetti mediocri; viceversa, i casi di un manga che riesca a superare la trasposizione animata sono davvero pochi. Oscar non rientra certo fra questi.
Sicuramente anime e manga sono due media che hanno cavalli di battaglia differenti, alcune storie probabilmente funzionano meglio in un formato piuttosto che nell'altro.
Ma è vero che la maggiorparte dei manga sono superiori alle rispettive controparti animate, anche solo perché spesso gli anime si fermano prima del finale oppure la storia prende altre direzioni.
Per fare due esempi: Kodomo no Omocha (Rossana) e Tokimeki Tonight (Ransie la strega); il primo dall'inizio ha un'atmosfera molto più cupa e seria nell'originale manga e l'anime prende tutt'altra strada dopo le scuole medie, rinunciando ai contenuti più dark. La serie di Ransie invece si ferma invece ai primi volumi del manga, eliminando gran parte della "ciccia".
Ma potrei farti altri nomi, tipo Hime-chan no ribon (Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare). Anche un Rayearth secondo me nella sua serie animata perde gran parte del suo fascino, con disegni non all'altezza del tratto originale ed episodi filler poco interessanti.
Invece serie che secondo me sono superiori alla loro controparte cartacea sono assolutamente Sailor Moon e NANA. Sul primo non mi va neanche di spendere due parole su quella ciofeca di manga... mentre l'anime di NANA ha come marcia in più rispetto al manga la colonna sonora. In una storia del genere, in cui la musica è al centro di tutto, è un elemento fondamentale. Peccato che sia interrotto!
Ovviamente ho fatto nomi di titoli che ho letto e seguito io, quindi libero di essere smentito da altri! Ogni serie è un discorso a se stante.
Io ho la versione D-visual con questo tripudio di rose rosse, sicuramente d'impatto ma aspetto estetico a parte i volumi sono illegibili: troppo grossi e mal rilegati, alla prima lettura che feci si scollarono delle pagine
No (vedi sotto)
"La rosa di Versailles" sarebbe Marie Antoinette. Quindi no, al plurale non va bene.
Inoltre nell'anime l'amore di André si coglie per tutta la serie ed anche la maturazione del personaggio. Nel manga non ho apprezzato certe sue uscite, per esempio
Anche il personaggio di Oscar nell'anime mi piace di più: nel manga frigna troppe volte davanti ai soldati della guardia, e ciò mi pare assai poco plausibile. E che dire di Alain, che
Poi che dire dello splendido character design di Dezaki e delle splendide musiche che rendono magnificamente ogni situazione, tipo questa?
E mi pare che ancora nessuno abbia citato il grandioso doppiaggio:
A proposito della parte finale, poi: se non erro
Per me Oscar non può avere altra voce se non la nostra doppiatrice, l'ho sempre trovata perfetta!
Risposta :
L'Anime!
PERCHÉ?
Semplice, ho letto il manga della prima edizione italiana ( non so sé buttarla, regalarla o venderla ) fa cadere il latte alle ginocchia ! Troppe rotture psicologiche tipo : sono una donna o un uomo ? Poi: perché lady oscar è nata donna perché non uomo ? Oscar ti amo ma tu hai la mentalità di un uomo devi capire cosa significa essere una donna...
Se fossi nata uomo ti sposerei sei una moglie perfetta !. Tutta la storia è incentrata su questi pensieri! ( capisco che si voglia trattare la psicologia del personaggio ma è troppo ! Cioè ci sono dei capitoli che parlano di quell' aspetto e basta. )
Solo le storie gotiche si salvano !
La parte più bella e quella di Rosalie e della sorella ( sia nel anime e nel manga )
L anime l'ho tratta,ma in modo più leggero e molto meno pesante, e poi è molto più bello.
( con questo anime ho imparato la storia della rivoluzione francese per la scuola senza aprire il libro ! )
A me non è mai successo (anche se in effetti i volumi erano abbastanza corposi e dunque erano difficili da maneggiare) ed è anche per quello che mi è dispiaciuto moltissimo dover vendere la serie della D/Visual non riuscendo a trovare l'ultimo numero, il 6, e optando dunque per recuperare direttamente tutta la serie della Goen...
Le rose di Versailles, come si intuisce dalle prime tavole del manga, dovrebbero essere Maria Antonietta, Oscar e Fersen (anche quanto scritto sul retro dei DVD della Yamato sembra dare ragione a questa teoria).
In realtà, secondo me si può interpretare in entrambi i modi. Vedendo solo l'anime, viene naturale tradurre il titolo al singolare, dato che lì la protagonista assoluta è Oscar.
Il titolo del manga, invece, viene naturale tradurlo al plurale, data la maggiore coralità dell'opera originale.
Cinzia De Carolis è eccezionale, ma Reiko Tajima è altrettanto brava.
In generale, il doppiaggio originale è ottimo, anche migliore di quello italiano (e non solo per gli errori di adattamento e le frasi edulcorate).
Mentre Oscar, Maria Antonietta e Jean erano eccezionali!
Mentre, a proposito di Jeanne, non si può non citare
E che dire poi della
La scena nell'anime è da brividi (purtroppo su YT c'è solo in giapponese)!
Appunto, quella vocetta petulante rende perfettamente il personaggio!
In compenso, nel doppiaggio originale, lo stesso effetto me lo fa la voce di Maria Antonietta
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.